Cita:
L'esperienza individuale invece, il confronto con le altre persone e gli insegnamenti che possiamo raccogliere dalla storia ci porterebbero a conclusioni differenti se solo fossimo in grado di applicare due semplici regole universali:
- ama il prossimo tuo come te stesso
- non fare agli altri ciò che non volessi fosse fatto a te
Regole applicabili ai diversi 'strati' della società, dalla famiglia, alle nazioni, al mondo intero.
Nelle tue osservazioni tendi a paragonare il comportamento umano a quello animale... per questo motivo nelle tue parole ho identificato subito il ragionamento del Player A, il quale, se leggi il mio thread "Scacchiera degli Illuminati", ritiene l'Uomo proprio un animale incapace di evolversi e condannato a sottostare alle leggi dell'istinto, ovvero di quella parte di cervello definito "rettiliano" dagli stessi scienziati.
Io invece conservo la speranza che l'Uomo, seppur 'rettiliano' dentro, possa grazie alla ragione e al 'cuore', sfruttare al meglio una capacità implicita di armonia soffocata dalla società disegnataci attorno proprio dall'ELITE.
Chi ha ragione tra noi due? Chi ha ragione tra il Player A e il Player B?
"Homo homini lupus" come diceva Plauto e che ritroviamo anche in Erasmo da Rotterdam e in Francis Bacon, ma soprattutto in Hobbes? Quindi preferibilmente da mantenere in una 'gabbia' seppur apparentemente 'dorata'?
O invece aveva ragione Locke nella sua esposizione poi ripresa da Kant con le seguenti parole nel suo saggio "Cos'è l'Illuminismo?"
Cita:
« L'illuminismo è dunque l'uscita dell'uomo dallo stato di minorità che egli deve imputare a se stesso. Minorità è l'incapacità di valersi del proprio intelletto senza la guida di un altro, Imputabile a se stesso è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto d'intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di far uso del proprio intelletto senza essere guidati da un altro
Forse ci manca questo coraggio...
A mio avviso la contrapposizione filosofica tra Hobbes e Locke ci aiuta a comprendere molte dinamiche sociali sulle quali ci troviamo a dibattere e per questo consiglio a tutti l'approfondimento di questi due grandi filosofi.
Ovviamente nessuno dei due conosce la risposta esatta. Così come non la conosciamo noi. Così come non la conoscono i due Player A e B...
A tal proposito sarebbe bello poter fare un esperimento, già citato da qualche altra parte.
Prendiamo 20 bambini, diciamo 15 neri e 5 bianchi e mettiamoli su una isola deserta, separati dal resto del mondo, dal "Sistema" e dalle sue convenzioni e convinzioni sociali e dogmi.
Vediamo come si comportano.
1 - Realizzeranno una economia del dono o una economia basata sullo scambio?
2 - Collaboreranno tra di loro o nasceranno discriminazioni basate su sesso, razza etc.etc.?
3 - Instaureranno una società gilanica orizzontale o autoritaria verticistica e piramidale?
in estrema sintesi si comporteranno come
homini lupus o come
ama il prossimo tuo come te stesso?
Il risultato di questo esperimento è per me sconosciuto... ma certamente fornirebbe la risposta ai due Player (e a noi) di cosa sia in grado di fare la razza umana.
Potrai dire che finché si tratta di 20 persone è un conto e che quando sono 2 miliardi è un altro... non credo. Un modello, sociale o matematico che sia, se funziona nel piccolo è replicabile, attraverso gli strumenti idonei, in grande. E nel nostro caso lo strumento per l'opzione del Player B è solo la consapevolezza contrapposta all'ignoranza.
Se non funziona nemmeno per quei 20 bambini, ripeto, separati totalmente dall'attuale 'mondo', significa che l'utopia auspicata dal Player B non è effettivamente realizzabile.
Non ho certezze, ma solo la convinta speranza che sia così.
In caso contrario beh... allora sarebbe stato meglio che con il Diluvio ci estinguessimo tutti! (vediti a tal proposito il film Noah con R.Crowe)
![Occhiolino [;)]](./images/smilies/UF/icon_smile_wink.gif)
Riguardo al tuo gioco... guardati anche un altro film... "Quella casa nel bosco"... un finale che fa riflettere.
![Goloso [:p]](./images/smilies/UF/icon_smile_tongue.gif)
Beh, la risposta alla domanda su come penso che sia stata L'elite a insegnarci a non uccidere e a rispettarci non è così scontata come pensi.
Tu sei cresciuto in un contesto dove legge, religione, istruzione e situazione economica hanno influenzato in modo massiccio a farti diventare ciò che sei ora.
Non te ne rendi conto perchè dai queste cose per scontate, o credi che questi fattori non siano necessari per diventare una persona rispettosa della vita e degli altri.
Eppure, prova ad andare in paesi come la Colombia, Venezuela, Messico.. per quale motivo la criminalità in quei posti dilaga come un fiume e i morti ricoprono le strade tutti i giorni?
Quelle persone che vi abitano, ovviamente non tutte, vivono in contesti sociali-economico-culturali letteralmente fuori controllo.
Per quegli individui la tua vita vale un pacchetto di sigarette, ti ammazzano per 5 dollari perchè non sanno e non gli è stato insegnato che uccidere è sbagliato.
In società complesse come quelle, non puoi arrivare all'istante, costruire scuole, dare lavoro alla gente, e fargli rispettare le leggi perchè non capirebbero.
Lascia stare le questioni di mentalità "rettiliane", che sono comunque solo "congetture" e nessuna prova fisica.
L'istinto è una cosa che hanno tutti gli esseri viventi dell'universo. E' la base stessa che viene sfruttata dalla vita per continuare a sopravvivere, non è stata inventata da qualcuno, ce l'hanno TUTTI.
Il gioco dei 20 bimbi è interessante, ma mancano gli elementi fondamentali sulle quali fare l'esperimento.
Premessa: Replicabile fino a un certo punto, prova a replicarlo per 200 miliardi di persone su un pianeta piccolo come la Terra.. fosse facile come scrivere su una tastiera..
In una situazione simile dovresti presupporre che tutti i bambini siano uguali, sia per carattere che per doti psico/fisiche e che l'isola abbia risorse illimitate per quei 20 bambini.
In questo contesto perfetto, la società gilanica potrebbe funzionare, non cè che dire.
In caso contrario, sarà l'istinto alla sopravvivenza a dividere i bambini tra quelli più forti e quelli che sanno adattarsi meglio.
Un esempio quasi simile potresti trovarlo in un Asilo.
Tanti bamnini della stessa età che non hanno molta percezione o opinioni riguardo religione o politica. Semplici bambini che giocano.
I problemi potrebbero sorgere quando il numero di giochi è limitato e pià bambini vogliono usare lo stesso gioco già in uso da un altro.
Capita che bambini dell'asilo litighino per un giocattolo e questo è un esempio del fatto che già da piccoli noi applichiamo atti di prevaricazione su altri per ottenere ciò che desideriamo.
Guarda come a volte la gente si mena al super negozio per comprarsi il televisore in saldo: pur di sentirsi appagati mentalmente (per il possesso dell'oggetto del desiderio), sono disposti a combattere e a privarsi anche del cibo (immagina che con quei soldi potevano comprare appunto da mangiare invece di un televisore).
Noi siamo questo, che ti piaccia o no. Anzi, forse ci piace, perchè è ciò che ci rende gli uni diversi dagli altri, che rende la nostra vita sì difficile, ma varia e colorata. Io posso comprendere il concetto di una società dove tutti lavorano per il collettivo, come delle api nell'alveare. Che sono quasi il perfetto concetto di società gilanica (hanno solo una regina fondamentalmente, e le api fanno tutte lo stesso lavoro), solo che loro hanno il vantaggio/svantaggio di essere una forma di vita socialmente semplice.
Se tu hai potuto studiare Plauto, Erasmo, Rotterdam, Hobbes, lo devi alla società in cui vivi ora.
Una società gilanica non ha bisogno di capire sè stessa, vivrebbe solo come un alveare pieno di api.
Perchè solo la natura "primitiva" offre questo scenario? Perchè loro ci riescono e noi no?
Potrebbe essere possibile che l'uomo primitivo vivesse in una società gilanica. Cosa gli ha fatto cambiare strada non lo sapremo mai, ma oggi siamo qua e stiamo scoprendo i misteri dell'universo un pezzo alla volta. Le api invece dopo milioni di anni sono rimaste a volare tra un fiore e l'altro, senza porsi domande esistenziali o filosofiche.
Cita:
Atlanticus81 ha scritto: In tal caso lascia che ti ringrazi per questo "gioco".. ti assicuro che non esito a mettermi in gioco ogni volta che lo sento utile per me e per coloro che mi stanno intorno.
Permettimi due considerazioni... (anzi forse più di due)
![Goloso [:p]](./images/smilies/UF/icon_smile_tongue.gif)
Come fai a dire a un certo punto che sia stata l'elite a
"educarci al rispetto civile ed insegnandoci che uccidere è sbagliato" e non invece l'esperienza individuale e l'osservazione del mondo che ci circonda?
A voler guardare, valutando i comportamenti dell'elite rappresentata da multinazionali, banche, governi più o meno occulti, è vero l'esatto contrario! Questi non esitano a uccidere, soggiogare, prevaricare miliardi di persone attraverso divisioni di territori, di censo, di religioni, etc.etc. e, cosa più grave ESCLUSIVAMENTE per i LORO interessi.
Per i LORO interessi... non per i NOSTRI.
Potresti dire che non sia così?!
Secondo te le scelte delle grandi multinazionali e dei grandi organismi sovranazionali (più o meno occulti) sono dettate dal profitto e dall'interesse personale o dalla volontà di perseguire un interesse collettivo universale?
Ma secondo te, quali sono i LORO interessi.
In effetti è una domanda particolare. Se uno come loro ha già tutto e possibilmente anche gratis, cosa gli rimane da fare?
E' un pò come il cattivo di turno che combatte i buoni per conquistare il mondo intero. E quando ci riesce cosa fa? Ok, ha conquistato il mondo ora è il padrone e tutti sono suoi schiavi. Però, come se le passa le 24 ore della giornata poi?
Se uccide tutti gli schiavi finisce che rimane da solo ed essere il padrone di un mondo senza che nessuno sia lì a considerarti tale non è "appagante".
E vedere gli schiavi fare tutto quello che lui dice, per quanto bello possa essere, sarebbe prima o poi monotono.
Quando uno ha tutto, cosa gli rimane?
Secondo te, essere parte di un elite simile significa solo avere soldi, fare vacanze, avere auto di lusso, andare a feste tutte le sere, mangiare aragoste fino a scoppiare?.
Abbastanza riduttivo, ma è nella mente di tutti. La sindrome di Robin Hood.
Che poi faccia anche quelle cose, è un vantaggio collaterale in principio delle sue funzioni.
Un bambino dell'africa potrebbe dirmi che io sono un riccone sfacciato che spendo 6 euro per una pizza, mentre lui con 6 euro ci mangia per un mese.
Noi siamo spesso ipocriti quando diciamo che non bisognerebbe giudicare le persone che non conosciamo, o giudicare il lavoro che una persona fa senza avere le sue competenze.
E ci arrabbiamo molto quando qualcuno fa la stessa cosa con noi (non fare ad altri ciò che non vorresti fosse fatto a te).
Per questo io non vedo il motivo di discriminare il lavoro che compie qualcuno al di sopra della mia testa, perchè nello specifico io non so di che lavoro si tratti e di quanto complicato possa essere.
Potrei anche valutare che il risultato non sia eccellente ma pessimo, però non conoscendo tutte le sfumature di cui è composto potrei anche solo aver visto solo la minima parte, quella più visibile, e aver ignorato la parte più grossa ma nascosta.
Io sono diventato estremamente selettivo sulle informazioni che sparano le emittenti e le produzioni di programmi sulle cospirazioni.
Del resto, è un buon modo per tenere a bada e sotto controllo la popolazione, se la gente vuole il pane gli dai il pane. Così non disturba più!