Conti in rosso e privatizzazioni flop: "Manovra o prelievo forzoso inevitabili"Rinviata la quotazione in Borsa per 4 miliardi di Poste italiane. Aumentano i pareri sull'inevitabilità di un interventoLa notizia è del Financial Times, secondo la quale Poste Italiane non sarà quotata in borsa quest’anno, ma il prossimo. Dalla sua IPO sarebbero dovuti entrare nelle casse del Tesoro 4 miliardi di euro, mentre rischia lo slittamento anche la privatizzazione del 49% di Enav, la società che gestisce la sicurezza dei cieli italiani. In tutto, 5-6 miliardi su 12 stimati dal governo per l’anno in corso, che non si troverebbero. Se a ciò si aggiunge che la Banca d’Italia ha stimato per l’Italia una crescita del pil di appena lo 0,2% (contro il +0,8% atteso dal governo nel Def di marzo), e che in precedenza era stato il Centro studi di Confindustria a stimare la crescita italiana dello 0,2% - mentre per il Fondo Monetario Internazionale non si andrà oltre lo 0,3% - si ha un quadro esauriente di come le cose non stiano andando secondo le speranze dell'esecutivo. Di qui le più recenti e illustri prese di posizione degli ultimi giorni, De Bortoli e Berlusconi su tutti, secondo cui un prelievo forzoso ed una manovra correttiva da 20 miliardi in autunno siano ormai inevitabili. E per Renzi potrebbe finire la luna di miele col Paese.
http://www.quifinanza.it/8736/foto/cont ... abili.html Confcommercio accusa: "In Italia la pressione fiscale record, 53,2% del Pil"L'Italia detiene il record della pressione fiscale effettiva. Secondo i calcoli dell'Ufficio studi di Confcommercio la pressione è pari al 53,2% del Pil, al netto dell'economia sommersa che è intorno al 17,3% del Pil. Si tratta di una percentuale che supera quella di tutti i maggiori paesi nel mondo. La pressione fiscale apparente è pari al 44,1% del Pil.
'LE TASSE UCCIDONO LA CRESCITA' - È l'allarme lanciato da Confcommercio che ha condotto uno studio da cui emerge che a fronte di un auemento della pressione fiscale in Italia del 5% dal 2000 al 2013, il Pil procapite è sceso del 7%.
In Germania nello stesso periodo la pressione fiscale è diminuita del 6% mentre il Pil reale procapite è aumentato del 15%.
In Svezia, paese fuori dall'Ue ad esempio, la pressione fiscale nello stesso periodo è scesa del 14% e il Pil reale procapite è aumentato del 21%. "Per favore - ha detto il presidente Carlo Sangalli - abbandoniamo l'idea di nuove tasse e di ulteriori eventuali prelievi: le tasse sono oggi la mortificazione della crescita. Le performance del 2014 sono compromesse, non distruggiamo le basi per la ripresa del 2015". "L'Italia - ha evidenziato Sangalli - è ferma".
Dal 2008 al 2013 l'Italia ha perso in termini di Pil reale procapite l'11,6%. Peggio ha fatto solo la Grecia con un -23,2%.
La Germania ad esmpio nello stesso periodo ha visto crescere il Pil reale procapite di 4,4 punti percentuali. La Francia ha perso 2,3 punti.
GIU' LE STIME DI CRESCITA - Anche Confcommercio - dopo Confindustria e FMI - rivede le stime sul Pil del 2014 portando la crescita del Prodotto interno lordo a +0,3% rispetto al +0,5% di due mesi fa. Per i consumi la crescita stimata è dello 0,2% in aumento di un decimo di punto rispetto alla precedente previsione. Nella seconda parte dell'anno viene stimata una ripresa dei consumi per effetto del bonus Irpef con gli 80 euro.
Per il 2015 Confcommercio stima una crescita del Pil allo 0,9% con i consumi in ripresa dello 0,7%. Per quanto riguarda gli investimenti, il Centro studi di Confcommercio stima una flessione dello 0,9% del Pil in ulteriore ribasso rispetto al -0,3% precedente con una ripresa dell'1,9% nel 2015.
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