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MessaggioInviato: 17/08/2014, 17:41 
Le dichiarazioni di Di Battista e certa ipocrisia dei mass media

Stanno suscitando molto scalpore le affermazioni che il deputato del Movimento 5 Stelle Alessandro Di Battista ha espresso in un articolo scritto per il blog di Beppe Grillo.

Leggendo i titoli dei quotidiani, sembra che lo stesso abbia espresso sostegno al tremendo gruppo islamista dell'ISIS che in Iraq si sta rendendo responsabile di numerosi crimini e atti di terrorismo.

Addirittura nell'Huffington Post Italia (nulla a che vedere con quello statunitense), si è titolato in prima pagina che "il M5S vuole il dialogo con l'ISIS", e poco prima si era anche titolato che aveva pure "sdoganato il terrorismo".

Inoltre, lo stesso quotidiano ha riportato in bella mostra le reazioni su Twitter, in cui lo stesso Di Battista viene insultato come " grande imbecille","ebete" e così via.

Adesso, a prescindere dalle opinioni personali e da ciò che si possa pensare di tale movimento, ciò risulta una strumentalizzazione bella e buona, oltre che la segnalazione della pochezza e poca professionalità del giornalismo nostrano.

Difatti, Di Battista ha espresso un'opinione a titolo personale, argomentata in un lunghissimo articolo, che dice ben altre cose rispetto a ciò che può sembrare dai titoloni dei vari giornali.

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L'essenza del discorso è ben chiara quando afferma :"L'Italia dovrebbe trattare il terrorismo come il cancro. Il cancro si combatte eliminandone le cause non occupandosi esclusivamente degli effetti. Altrimenti se da un lato riduci la mortalità relativa da un altro la crescita del numero di malati fa aumentare ogni anno i decessi. E' logico! Vanno affrontate le cause".

L'articolo è lunghissimo e si concentra sulle radici storiche dei problemi dell'Iraq e del Medio Oriente, adottando una posizione nettamente antimperialista e pacifista, dove, per usare un famoso detto popolare, si dice chiaramente che non bisogna solo guardare solo il dito, ma anche la luna.

Non c'è nessuna affermazione in tale articolo che giustifichi le azioni terroriste come molti hanno mal interpretato, ci sono effettivamente dei punti di tale articolo ( gli unici evidenziati ma anche strumentalizzati dai media) che potrebbero sembrare vicini a una certa retorica terzomondista e/o "buonista" ( o più popolarmente, radical chic), che di solito è l'atteggiamento base di quella stessa parte della sinistra, che oggi promuove i più beceri istinti guerrafondai, militaristi e (neo)colonialisti, e da cui sono venute le maggioro critiche a Di Battista...

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Ma al di là di questo, chi leggesse l'articolo ( per ora ben pochi, a quanto sembra) si renderebbe conto che il succo del discorso di Di Battista è che la soluzione a questa grave situazione,come a altre, non può essere la guerra, perchè i bombardamenti (solitamente indiscriminati) spesso non fanno altro che alimentare ancora più odio e "paradossalmente" dare ancora più consenso a gruppi armati e/o terroristi, che approfittando di tali situazioni per portare avanti i loro sporchi interessi.

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In quest'ottica lo stesso Di Battista ha criticato la proposta del ministro degli Affari Esteri Federica Mogherini, che ha proposto di vendere armi ad alcuni gruppi curdi, usando i soldi dei contribuenti italiani.

Si può ben dire che il discorso di Di Battista segua una linea di pensiero per certi versi gandhiana, forse un pò ingenua ma sicuramente molto più ragionata e argomentata di certa solita retorica guerrafondaia che i maggiori quotidiani ci propongono in questi casi, salvo propagandare un finto "filantropismo" e un'ossessiva retorica falsamente "umanitarista" i restanti 364 giorni dell'anno.

Detto questo, bisogna riconoscere che Di Battista nel suo discorso abbia dimenticato un fattore fondamentale per capire meglio l'attuale situazione in cui versa l'Iraq, ovvero del ruolo dell'islamismo e del suo utilizzo per precisi interessi geopolitici e economici.

Come è abbastanza noto, il cosiddetto islamismo radicale moderno nasce nel 1979, precisamente in Afghanistan, dove per contrastare l'influenza russa, la CIA, tramite l'ISI ( servizi segreti pakistani), finanzia, addestra e radicalizza dei guerriglieri antirussi, che in seguito diventeranno noti come "la Base", in arabo Al-Quaida.

Non bisogna dimenticare che quello che fu scelto come loro leader, il giovane rampollo di origine saudita Osama Bin Laden, era nei mass media del periodo considerato come una sorta di VIP eroico, il valoroso capo dei "ribelli" afghani che combattevano per la libertà.

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Zbigniew Brzezinski, che al tempo era consigliere per la sicurezza nazionale sotto la presidenza Carter, con Bin Laden si fece pure una foto.

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Che l'islamismo radicale sia stato utilizzato innumerevoli volte dall'imperialismo statunitense, è cosa abbastanza nota e trattata su questo come su molti altri blog e siti web, e di cui per ora non vale la pena tornarci.

In estrema sintesi, si può solo affermare che la ragione di questo apparente "paradosso" è che sostanzialmente gli interessi dell'islamismo e dell'imperialismo statunitense in quelle aree sono gli stessi: destabilizzare e eliminare gli stati nazionalisti e laici, per i primi perchè con il loro Islam moderato o con la libertà di culto, sarebbero "infedeli", per i secondi in quanto con la tutela della sovranità popolare e nazionale, il petrolio ( e altre risorse) non lo vendono/cedono così facilmente.

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Ciò si è visto benissimo negli ultimi anni, prima con la guerra all'Iraq di Saddam Hussein ( amico quando serviva per combattere contro l'Iran, e nemico quando decise di non regalare più petrolio), poi recentemente con quella alla Libia, e sopratutto in Siria.
Difatti, per comprendere la situazione irachena è necessario capire anche quella siriana, in quanto i terroristi dell'ISIL hanno iniziato la propria avanzata proprio da lì.

Solo che nel caso siriano gli stessi terroristi dell'ISIL ( e di Al-Quaida) sono magicamente "ribelli", "eroi", mentre diventano tremendi terroristi in Iraq, eppure sono gli stessi.

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Sulla Siria l'atteggiamento dei media e dei politici risulta altamente contraddittorio e ipocrita.
Ad esempio, i principali media ( a partire dall'Huff Post) sono concordi nel trattare con i terroristi ( molto probabilmente ISIL, o legati ad Al-Quaida) che hanno rapito due ragazze italiane, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, le quali sono andate lì credendo di sostenere tali gruppi considerati "rivoluzionari", probabilmente affascinate dalla narrazione della cosiddetta "rivoluzione siriana", che gli stessi media hanno costruito.

Tra altro, una foto ritrae le due giovani durante una manifestazione in Italia a sostegno dei "ribelli" siriani, che tengono in mano un cartello in cui una scritta in arabo dice: “Agli eroi della Brigata dei martiri – Grazie dell’ospitalità – Se Allah vorrà presto Adlab sarà liberata – E noi ci torneremo”.

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Per chi non lo sapesse la "Brigata dei Martiri" in questione è un gruppo affiliato al Fronte islamico siriano di liberazione(FISL), in seguito confluito nel "Fronte Islamico"(logo nell'immagine sotto), che come riporta anche Wikipedia ,è una coalizione di 7 gruppi armati ribelli pesantemente finanziata dall'Arabia Saudita e legata ad Al-Quaida.

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Una soluzione ragionata per liberare queste due ragazze sarebbe quella di aprire una collaborazione con il governo siriano, invece di finanziare ( con i soldi dei cittadini italiani ovviamente) gruppi terroristi specializzati nel rapinare, uccidere e decapitare chiunque non la pensi come loro, e che si è avuta la faccia tosta di far passare mediaticamente per "eroici ribelli" ...

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Gruppi terroristi, le cui "gesta" si possono vedere in questo video :

[BBvideo]hBbY5WNSMUOs[/BBvideo]

Chiaramente la situazione siriana è complicata, e per capirla meglio rimando a un recente articolo che ho scritto sulla questione, ma c'è da dire comunque che purtroppo la cosiddetta rivoluzione è praticamente sin dall'inizio monopolizzata da gruppi islamisti come il Fronte Al Nusra ( " legione di Al Quaida in Siria), che collabora con l'Esercito Siriano Libero ( che per giunta è l'ala più moderata di tale rivolta, finanziata dalla Turchia e sostenuta da buona parte dei paesi occidentali e del Golfo) e da altre milizie e gruppi armati più piccoli, tra cui Ghuraba al-Sham, Fath Al-Islam e la stessa ISIL, tutti responsabili di innumerevoli crimini e atti di terrorismo.

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Molti esponenti politici, tra cui tanti del PD si sono scandalizzati per le affermazioni di Di Battista, tanto che il deputato Ernesto Carbone(PD) ha dichiarato che con le parole del deputato grillino, si è arrivati a " dare copertura morale ad atti di terrorismo".

Peccato che proprio lo stesso PD sulla questione siriana (e non solo siriana) si potrebbe dire che ha legittimato più volte moralmente ( e non solo ) il terrorismo, tanto che a Varese lo stesso partito ha chiesto le dimissioni dell'assessore all'Ambiente Stefano Clerici, in quanto ha sostenuto che a volere il caos siriano è "più plausibile che siano gli oppositori armati da terzi", affermazione che se si cerca di seguire la questione siriana al di là delle versioni di parte di questa o quell'altra fazione, risulta per buona parte vera.

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Ma queste opinioni, che come tali possono essere condivisibili o meno, "sono opinioni totalmente incompatibili con qualsiasi ruolo di rappresentanza istituzionale" (e la libertà di parola dov'è finita?), e sarebbero offensive delle "tante vittime civili che il regime dittatoriale siriano ha causato in questa sanguinosa guerra civile", secondo Andrea Civati(PD), ma peccato il politico non segnali che trattandosi di guerra civile ci sono morti e violenze da entrambi i fronti, e che non bisogna solo condannare a senso unico, tralasciando di ricordare il fatto che la maggioranza dei gruppi "ribelli" tanto lodati sono islamisti e terroristi, e secondo il rapporto “Maybe we live and maybe we die” dell'organizzazione umanitaria Human Rights Watch, tutti i gruppi ribelli ( compresi quelli moderati dell'ESL), arruolano minori di 14 anni nella loro lotta contro il governo ...

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Questa situazione dimostra come non mai l'ipocrisia e l'opportunismo di certi politici e dei mass media, quando ci sarebbe bisogno di un'informazione equilibrata, per quanto possibile non troppo schierata e dipendente da precisi interessi, e il più possibile approfondita.

Per quanto riguarda la soluzione della questione irachena, è giusto non trattare con i terroristi ma prendere accordi con il legittimo governo iracheno al fine di contrastare tale terrorismo, e così anche in Siria, per salvare le due ragazze rapite e per combattere lo stesso ISIS, ma questa soluzione sicuramente non verrà seguita da nessuno.

http://informazioneconsapevole.blogspot ... sta-e.html



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MessaggioInviato: 17/08/2014, 19:45 
Lasciamo perdere , va .......

(Mi sembra di vivere in un covo di ....) [8)]



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MessaggioInviato: 18/08/2014, 15:58 
Non se ne parla: migliaia di denunce di cittadini
contro governo per istigazione al suicidio


Guarda su youtube.com



Caspita... sono più di 15.000 (quindicimila)... eppure il mainstream
TACE CLAMOROSAMENTE....... [:D]



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 18/08/2014, 19:24 
(Tra poco ricomincia il .. campionato) [8D]



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MessaggioInviato: 22/08/2014, 17:36 
Ma ci rendiamo conto dello schifo che fanno/facciamo?!?!

Cita:
Il New York Times (24 giugno14) lancia una precisa accusa alla Turchia per gli avvenimenti iracheni “Dopo aver spianato la strada ai ribelli, la Turchia paga un pesante prezzo per il caos che ha contribuito a creare.”. E spiega che quello che sta avvenendo è il risultato delle manovre turche per fomentare i ribelli anti Assad in Siria, che adesso hanno sferrato un attacco all’Iraq.

http://www.combat-coc.org/crisi-irachen ... o-storpio/


Cioè... gli USA dopo il bordello che hanno fatto e che stanno facendo in medio-oriente hanno pure il coraggio di scaricare la colpa sugli altri?!?

[:(!]



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MessaggioInviato: 22/08/2014, 18:04 
Bombardiamo la tuchia!!! Sono dei terroristi assetati di sangue!!!!! ^____^



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MessaggioInviato: 22/08/2014, 20:40 
Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Non se ne parla: migliaia di denunce di cittadini
contro governo per istigazione al suicidio


[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=dZR4jDlE0C0[/BBvideo]


Caspita... sono più di 15.000 (quindicimila)... eppure il mainstream
TACE CLAMOROSAMENTE....... [:D]



Il mainstream tace clamorosamente, ma anche chi ha firmato comodamente seduto davanti al PC, come si legge in questo articolo, farà la stessa cosa.

È una cruda realtà purtroppo. [V]


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Negli ultimi anni sono state presentate numerose denunce, alcune giuridicamente fondate, altre prevalentemente simboliche, nei confronti delle massime cariche dello Stato, e in alcuni casi anche dei parlamentari che si sono avvicendati nelle ultime legislature.

Vado a memoria: La denuncia dell'Avv. Paola Musu, rilanciata da Paolo Barnard e ripresentata anche da numerosi cittadini per il "golpe 2011". La denuncia dell'Avv. Alfonso Luigi Marra, contro Monti e tutti i partecipanti al gruppo Bilderberg, che secondo il giudice Imposimato è il mandante occulto delle stragi di stato che hanno insanguinato l'Italia nei decenni scorsi. Diverse, almeno tre, le denunce presentate dal gruppo Alba Mediterranea. La denuncia per "istigazione al suicidio" proposta dall'avv. Antonio Grazia Romano e presentata da centinaia di cittadini di tutto lo stivale. La denuncia del gruppo libre. Quella recentissima dell'avv. Marco Mori, che chiede addirittura la custodia cautelare di Mario Draghi.

Sono davvero molte, e sicuramente nell'elenco sopra, qualcuna mi è sfuggita. Denunce querele presentate in praticamente tutte le procure del paese. Alcune sono state prontamente archiviate; altre sono sospese in un limbo, dopo mesi e mesi non sono ancora state prese in esame. Altre ancora si sono ritorte contro al denunciante: è il caso di Matteo Cerasuolo, che dopo aver presentato a sua volta la denuncia dell'avv. Musu si è visto indagare per diffamazione, anche se poi la questione ci risulta essere finita in una bolla di sapone.

Tutte le denunce hanno ottenuto grande clamore sul web, grande sostegno da parte dell'opinione pubblica: e molti criticano la magistratura per non aver dato seguito alle denunce. Sul web leggiamo sovente, a margine delle denunce, commenti di chi sostiene che sia inutile, perché "la magistratura va a braccetto con i poteri forti". Ma è davvero così? E' giusto accusare la magistratura per non aver dato seguito a nessuna delle denunce menzionate sopra? Io credo di no.

Sicuramente alcuni magistrati sono "politicizzati", ma tra le migliaia di giudici italiani ci sono senza dubbio anche professionisti onesti, consapevoli della situazione. E' il caso, per esempio, del giudice Gennaro Varone, della Procura di Pescara, che su Facebook ha più volte denunciato la truffa del debito pubblico. Ha evidenziato come la crisi e la voragine del debito in cui stiamo sprofondando non sia dovuta alla corruzione, come i mass media vogliono dare a intendere.

La verità, è che i giudici, in un contesto come quello attuale, possono fare ben poco. E' impensabile che un magistrato possa decidere di aprire un fascicolo e magari processare i vertici delle istituzioni; CERTAMENTE NON GLIELO LASCEREBBERO FARE. Se un giudice dovesse "attaccare" il sistema, probabilmente farebbe una brutta fine...

Il caso del giudice Paolo Ferraro si commenta da solo.
Ferraro nell'ambito di alcune indagini, ha scoperto l'esistenza di una organizzazione occulta, che lui descrive come una "setta" di stampo satanico, di cui farebbero parte alti papaveri dello Stato.
Ha continuato a "scavare", fino a quando non è stato FERMATO.
Lo hanno sospeso dal servizio, e hanno disposto un TSO nei suoi confronti.

Chiunque ha avuto modo di conoscere il giudice Ferraro o di interloquire con lui, capisce subito di trovarsi di fronte a una persona lucidissima, con una grandissima cultura e una rara proprietà di linguaggio. Guardate questo suo intervento televisivo, nel cui ambito denuncia il sistema, e giudicate se vi sembra una persona che "Non sta bene". Tuttavia un anno fa, volevano dichiararlo "incapace" e affidarlo ad un "amministratore di sostegno", una sorta di tutore che avrebbe avuto la facoltà di decidere per lui.

Se ciò non è accaduto, è grazie alla difesa ineccepibile portata avanti da lui stesso e dal team di avvocati che ne hanno assunto le difese; Antonella Rustico, Alfonso Luigi Marra, Salvatore Frattallone.

Nelle settimane precedenti all'udienza, insieme ad altri blogger, avevamo lanciato appelli affinché le persone partecipassero ad un presidio dinnanzi al Tribunale, nel giorno in cui veniva discusso il suo caso.

Sapete quanti cittadini si sono presentati a sostenere Ferraro? Non più di quindici! Quin-di-ci!!!

L'unico magistrato che ha avuto il coraggio di andare a indagare su questioni veramente scomode, è stato lasciato solo...

Dov'erano quel giorno tutti coloro che hanno presentato denunce?
Dov'erano i cittadini che sul web si lamentano della situazione?
Dov'erano coloro che esprimono critiche nei confronti della magistratura?


A sostenere Paolo Ferraro ci dovevano essere 300-400-500.000 persone, non quindici! ALLORA PROBABILMENTE, ALTRI GIUDICI AVREBBERO TROVATO IL CORAGGIO DI CONTRAPPORSI AL SISTEMA, FORTI DEL CONSENSO POPOLARE.

Dopo aver visto il loro collega ritrovarsi DISOCCUPATO, dopo aver visto gli attacchi che ha subito e lo scarso sostegno popolare che ha ricevuto... COME POSSIAMO PRETENDERE CHE I GIUDICI SI "AZZARDINO" A APRIRE UN'INCHIESTA SERIA, PER ESEMPIO, SULLE SCANDALOSE DICHIARAZIONI DI IMPOSIMATO, che ha dichiarato pubblicamente che il gruppo Bilderberg, del quale fanno parte numerosi politici, ex premier, ex ministri italiani, è il mandante delle stragi di stato?

Di questo ne ha parlato Alessandro Raffa in questo post sul suo profilo, e sempre lui sollevò la questione subito dopo l'udienza in tribunale in merito all'affidamento di Paolo Ferraro ad un amministratore di sostegno.

MEDITATE... TROPPO FACILE E COMODO STARE AL PC A PONTIFICARE, A GIUDICARE IL FATTO CHE LA MAGISTRATURA NON HA DATO SEGUITO ALLE DENUNCE SOPRA MENZIONATE, SALVO POI LASCIARE SOLO UN GIUDICE CORAGGIOSO COME PAOLO FERRARO.

Sulla vicenda di Ferraro, sulle sue indagini, etc. consultate i blog del "CDD - comitato difendiamo la democrazia" da lui fondato: http://paoloferrarocddindex.blogspot.it e http://paoloferrarocdd.blogspot.it

[align=right]Source: nocensura.com: Ecco perché le...elle istituzioni sono INUTILI! [/align]


Ultima modifica di Wolframio il 22/08/2014, 20:44, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/08/2014, 16:43 
Cita:
Wolframio ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Non se ne parla: migliaia di denunce di cittadini
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Caspita... sono più di 15.000 (quindicimila)... eppure il mainstream
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È una cruda realtà purtroppo. [V]



Mah.... Paolo Ferraro è quasi uno sconosciuto.
Non credo che possa reggere il confronto.....

Voglio essere ottimista e pensare che 15.000 (quindicimila) DENUNCE,
non possano essere bellamente ignorate...... [;)]


Comunque, per la cronaca, il motivo per cui i media tacciono........... [xx(]

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MessaggioInviato: 26/08/2014, 00:40 
EUROPA. RAI.IT:
DACCI OGGI IL NOSTRO FÜHRER QUOTIDIANO…


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DI ROSANNA SPADINI

http://www.altrainformazione.it/wp/2014 ... uotidiano/

Se qualcuno avesse ancora qualche dubbio che questo è un regime, si guardi gli spot di propaganda Rai sul progetto Unione Europea, che allietano le nostre serate da alcuni tempi, quando le famiglie del “mulino bianco” (ormai decimate dalla crisi) si raccolgono intorno al desco domestico. Sono straordinari, edificanti, confortanti, degni di una perfetta dittatura neoliberista, che si serve delle potenti armi del marketing della comunicazione subliminale, per consolidare il proprio potere messo in seria crisi dall’urgenza delle proteste euroscettiche.

Una voce giovane, suadente, afrodisiaca, ci illustra le virtù dell’Europa, seminando messaggi di propaganda eurista attraverso simboli junghiani molto evidenti, per chi ha un briciolo di buon senso in testa. Ma lo sciame inquieto degli spettatori della tv generalista si ciba di piatti rassicuranti in maniera bulimica, senza riflettere né meditare, tante sono le preoccupazioni ansiogene da sedare.

La voce narrante comincia dicendo: “1941 L’Europa è in guerra e sembra destinata all’autodistruzione, però alcuni giovani si trovano a Ventotene e stendono un Manifesto che getta le fondamenta per un’Europa libera e unita.” Intanto scorrono sullo schermo immagini di guerra, un aereo che precipita, gocce di sangue che sporcano il terreno, l’incisione di un numero nazista sul braccio di un deportato, poi appare l’isola di Ventotene immersa in un mare cristallino che promette rigenerazione, riscossa, palingenesi per la società europea (acqua simbolo di vita, rinascita, risurrezione).
“Sembra una follia”, continua la voce suadente, “invece finita la guerra (un sole splendente sbuca dalle nuvole e stelle dorate europee ingombrano la scena) 6 paesi ci credono, oggi sono diventati 28 , è l’Unione Europea (il sole è simbolo del sacro, dell’energia vitale, della vita).

“Tutti insieme siamo 500 milioni di persone, l’economia più grande del pianeta, anche uno spazio di pace e democrazia, dove la qualità della vita è tra le più alte del mondo, se fossimo uno stato saremmo anche primi alle Olimpiadi.” Qui vengono somministrati diversi simboli, sempre in maniera subliminale: il pianeta, il globo è immagine della totalità della potenza europea, del mercato europeo che sfida la globalizzazione; poi parole sensibili e potenti, quali, pace, democrazia, espressione della civiltà d’Europa; infine il richiamo al simbolo forte delle Olimpiadi, i giochi dell’antica Grecia, la culla della democrazia, quindi viene riaffermata l’identità europea democratica, che sarebbe confermata dall’Europa odierna.

Ora per gli aspetti problematici, su cui non si può tacere, diversamente si rischierebbe di apparire inattendibili, la voce continua: “Ma l’Unione Europea non è uno stato, ha una moneta, ma non un esercito, una politica agricola, ma non una vera politica, ha un mercato unico, ma non un senso di appartenenza comune, la sua storia è fatta di successi, l’Europa è un esperimento mai tentato prima, per continuare a contare nel mondo.”#8232;Appare chiaro il tentativo di giustificare le incongruenze del sistema Europa, visto che è “un esperimento mai tentato prima”. Naturalmente non dice che l’Unione monetaria è un vero e proprio imbroglio finanziario, dove la moneta non è più di proprietà degli stati, ma viene emessa a debito, provocando un’apparente stabilità di rapporti col cambio fisso, ma in realtà strozzando in partenza l’economia degli stati più deboli, nei confronti di quelli forti.

[BBvideo]http://www.youtube.com/watch?v=IZwhwvYk-mU[/BBvideo]

Esperimento? In questo caso il termine assume valenze ideologico positive: si tenta di dare vita alla Grande Europa dei popoli, della pace, della democrazia, che sembra essere la realizzazione, difficile ma necessaria del Sogno Paneuropeo.

Dunque è doveroso ripudiare ogni tipo di resistenza euroscettica, dato che il fine sarebbe storicamente vantaggioso per tutti. Il fine giustifica i mezzi, diceva un certo Niccolò.

Ma che questo esperimento rappresenti invece un “fogno”, ce lo dice Zygmunt Bauman in “Modernità e Olocausto”, pur riferendosi ad un’altra storia tragica dell’Europa. Come poterono i tedeschi divenire protagonisti di una condotta sociale tanto immorale da realizzare l’Olocausto, senza che ciò innescasse troppi sensi di colpa? Rispondono gli esperimenti di Stanley Milgram, studioso e psicologo dell’Università di Yale, i quali nel 1974 consistettero nel selezionare cittadini americani del tutto inseriti socialmente e nel farli presenziare come tecnici ad alcuni esperimenti su nuovi metodi di apprendimento: fu chiesto ai soggetti di infliggere scariche elettriche su delle cavie umane, qualora una di queste avesse risposto in maniera sbagliata alle domande poste dallo sperimentatore. Il risultato fu sconvolgente, perché oltre la metà dei soggetti inflisse una scarica elettrica quando non si trovava in presenza delle vittime. Insomma, uomini “normali” divennero dei “boia” a distanza. La struttura burocratica della società nazista avrebbe impedito la presa di coscienza da parte della popolazione, che collaborò senza troppi scrupoli al genocidio degli Ebrei.

Così nella società attuale globalizzata la razionalità e l’etica dell’organizzazione tecnologica avrebbero attivato meccanismi caratterizzanti che favorirebbero la distruzione della coscienza morale, lasciando l’imperio sull’individuo di una immoralità prodotta socialmente. Nessuna possibilità di alcuna condotta etica, quando l’individuo viene privato di una coscienza civile da un sistema sociale tecno/mercatistico, e quindi nessuna possibilità di presa di coscienza nell’età della globalizzazione, nell’età del fondamentalismo consumistico, quando l’individuo è assolutamente asservito al monoteismo del mercato. Oggi il “Führer” è l’ideologia eurista, è il “fogno europeo”, è l’”eurocrazia dei mercati”, che hanno privato gli individui di quella coscienza etica che servirebbe per liberarsi dall’imbroglio.

Lo spot continua: “La sua lezione l’ha imparata dalla guerra. Il suo inno infatti non parla di gloria, di morti o di conquiste, il suo inno parla di gioia.” L’inno europeo è infatti l’adattamento dell’ultimo movimento della Nona Sinfonia di Beethoven, e viene utilizzato dall’Unione europea dal 1986. La critica più dura però proviene da Beppe Grillo, che dice: “Ma in Europa non c’è più la gioia. L’inno alla gioia poi è stato usato anche da Hitler e dai più grandi killer della storia. La gioia non c’è più, qui dobbiamo sederci e ragionare. Basta con l’Inno alla gioia l’ha usato Hitler per i compleanni, l’hanno usato Mao e Smith in Rhodesia. Basta” (ricordate che anche gli esponenti dell’Ukip di Farage hanno voltato le spalle all’inno, durante la cerimonia d’insediamento dell’ultimo palamento?).

Naturalmente mentre la voce fuori campo sparge i germi depistanti della propaganda ideologica, scorrono sulla scena i monumenti più significativi dell’Europa, immagini di persone che lavorano, che si abbracciano, che convivono in pace, di bimbi che crescono felici, di spazi di pace e democrazia, di sportivi che si allenano, di giovani ricercatori che studiano, di anziani che invecchiano serenamente. Insomma l’Europa rappresenterebbe questa oasi di pace e benessere, un mercato unico ampio, un’agricoltura tecnologicamente progredita, una terra di benessere e pace per tutti i suoi abitanti.
Il tutto condito con simboli anche cromatici molto evidenti: tavolozze e pennelli colorati per i bimbi (colori, luci, fantasia, allegria, multicultura), i disegni dei bimbi illustrano un globo (globalizzazione positiva e democratica), i bimbi giocano con armi di plastica per divertimento (ora c’è la pace da 70 anni), i bimbi giocano tra lenzuola bianche stese al sole (bianco, candore, trasparenza, luce, serenità), il suo inno parla di gioia e un lenzuolo bianco si protende oltre il muro di cinta della casa (l’Europa esporta gioia e democrazia), una giovane adolescente corre in un campo di grano maturo (grano, denaro, ricchezza, abbondanza).

Ecco dunque realizzato un perfetto spot propagandistico dell’ideologia neoliberista, uno dei numerosi che scorrono sui teleschermi del Grande Fratello Rai, rivolto al pubblico di massa dei telespettatori del mondo globalizzato, già abituati a strumenti di comunicazione ideologica quali le soap opera, le serie televisive come “Lost”, di J.J.Abrams, che durano 114 puntate, che disperdono le logiche narratologiche tradizionali in una serie infinita di episodi, talvolta privi di senso, dove spariscono magari nel nulla alcuni personaggi senza alcuna giustificazione, dove la logica conclusiva si smarrisce nel caos degli intrecci, ma che promettono un futuro migliore per chi vive nell’ansia del presente.

Tali spot dunque non raccontano la vera Europa: il disastro sociale in Grecia, i suicidi e la disperazione, le politiche di austerità, la perdita di sovranità monetaria e economica, i devastanti Fiscal Compact, Mes, TTIP, Unione Bancaria. Naturalmente nessun riferimento alle numerose guerre che l’UE ha finanziato in giro per il mondo, missioni di “peace keeping” e “peace enforcing”, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria, Ucraina, Gaza (anche solo con la vendita di armi e tecnologia militare). E silenzio assoluto sulla rovinosa guerra monetaria, finanziaria e commerciale in atto.

Nessun riferimento, ovviamente, al fatto che tutte le decisioni importanti in Europa vengono prese “al riparo dal processo elettorale” (Mario Monti), escludendo il consenso dei popoli, mai consultati. Ma poi soprattutto le elezioni europee sono finite da un pezzo, come mai gli spot sono aumentati d’intensità? C’è forse qualcosa che non sappiamo? Come mai tanto accanimento? Non mi sembra che ci siano nuove elezioni europee in vista, e nemmeno nuove elezioni politiche. O forse sì? E gli italiani, solitari cittadini del mondo globalizzato, avranno la forza e il coraggio di sventare la congiura ordita a loro danno dai templari del New Global Order?

Nel suo testo “Anschluss. L’annessione. L’unificazione della Germania e il futuro dell’Europa”, Vladimiro Giacchè dice che la stessa strategia politica sperimentata nei confronti della Repubblica Democratica Tedesca sta oggi operando nei paesi periferici dell’Unione europea, mediante la spirale del debito, delle privatizzazioni, delle politiche recessive dell’austerità, della distruzione dello stato sociale e del tessuto produttivo. Come nella RDT anche oggi in Europa si è creata una zona interna di sottosviluppo, funzionalizzata alle esigenze di valorizzazione del capitale. Qualcosa di simile avvenne nel Mezzogiorno, dopo l’Unità d’Italia, ed ora rischia di accadere nuovamente con l’attuale processo di unificazione europea.

Quindi questa che stiamo vivendo è una dittatura vera e propria e si serve naturalmente degli spot propagandistici per divulgare il proprio “credo”, ma molti italiani non se ne sono ancora accorti, altri invece si ritrovano nel loro habitat naturale, visto che hanno convissuto benissimo negli ultimi trent’anni con il regime dell’inciucio perenne, avvalorando tutte le più spudorate nefandezze politiche e attribuendo loro consenso elettorale.

Dunque aguzzate la vista…

Rosanna Spadini

Fonte: http://www.comedonchisciotte.org



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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26 agosto, 2014




Obsolescenza ed oblio






Molti si domandano per quali motivi l’opinione pubblica non reagisca, quando viene al corrente di qualche fatto scabroso in grado di dimostrare la disonestà delle istituzioni, proprio quelle che dovrebbero tutelare i cittadini. Si scopre, ad esempio, che un sanguinoso attentato è stato ideato e compiuto dai servizi segreti o da una loro frangia “deviata”. Qual è la reazione? Encefalogramma piatto. Agiscono diversi meccanismi: in primo luogo tutto ciò che scardina o solo scalfisce la fiducia nel sistema è elaborato, metabolizzato in modo che non mini l’equilibrio psicologico. Si nega l’evidenza contro ogni logica e contro ogni dimostrazione. Si vive in uno stato di costante dissonanza cognitiva sicché un cigno può essere nel contempo bianco e nero.

Inoltre il pubblico è talmente subissato di notizie, informazioni, messaggi ora veri (pochissimi), ora parzialmente veri, ora falsi, che resta disorientato, come ebbro, incapace di discernere e di giudicare. Soprattutto il bombardamento dell’”informazione” porta al suo contrario, ad una caotica disinformazione: le notizie si avvicendano con rapidità prodigiosa, si accavallano, si intrecciano, si confondono. Alla fine tutto si mischia in una congerie indecifrabile. Le immagini per la specie homo televisivus sono un caleidoscopio allucinante.

Non solo: nella società attuale le news sono merci. Esse perdono presto la loro aura, la loro attrattiva, scivolano nell’obsolescenza come fossero prodotti industriali. In parte lo sono. Affinché i fruitori siano convinti a consumare l’”informazione”, occorre generare sempre nuovi stimoli, intensificare le scosse emotive. In questo mercato le notizie veridiche e significative sono offuscate o cancellate dalla propaganda spacciata per giornalismo.

La gente non desidera sapere, ma provare un brivido. Non desidera agire, ma assistere ad uno spettacolo. La realtà è uno schermo cinematografico.

In tale ridda “informativa”, un evento presto è dimenticato, incalzato da un fatto (o presunto tale) più incisivo, più spaventoso. La climax emotiva deve crescere indefinitamente, quasi fosse il prodotto interno lordo di un paese. Le emozioni fuggevoli ed insulse hanno soppiantato sia i sentimenti (l’empatia in primis) sia lo spirito critico. Si vive come sonnambuli. Regna l’amnesia. I pesci continuano ad abboccare all'amo, nonostante la pesca risalga alla preistoria.
http://zret.blogspot.it/

Quale potrebbe essere l'antidoto a questa situazione di stallo emotivo e di capacità critica? [8]



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la scuola deve tornare a educare a essere cittadini consapevoli dotati di capacità critica.

Non a preparare al mondo del lavoro che equivale purtroppo ad affinare altre caratteristiche proprie del servo.



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Thethirdeye ha scritto:


EUROPA. RAI.IT:
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odio profondamente quegli spot, mi rendono nervoso e mi fanno arrabbiare; quando li vedo cambio canale e sarò sincero ho pensato anche io fin dal primo momento non appena ho capito di cosa parlassero e cosa dicessero che erano solo stupida propaganda per i cervelli in pappa.

Forse hanno tarato male le frequenze del televisore o i messaggi subliminali di quella pubblicità perchè su di me fa l'effetto opposto di quello che desiderano...


...O forse no? :\


Ultima modifica di MaxpoweR il 26/08/2014, 20:39, modificato 1 volta in totale.


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MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


EUROPA. RAI.IT:
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Articolo bellissimo:
odio profondamente quegli spot, mi rendono nervoso e mi fanno arrabbiare; quando li vedo cambio canale e sarò sincero ho pensato anche io fin dal primo momento non appena ho capito di cosa parlassero e cosa dicessero che erano solo stupida propaganda per i cervelli in pappa.

Forse hanno tarato male le frequenze del televisore o i messaggi subliminali di quella pubblicità perchè su di me fa l'effetto opposto di quello che desiderano...


...O forse no? :


Come, "o forse no" aho? [8] [:)]

Quando guardavo la tv anche a me le pubblicità facevano l'effetto contrario.. ho smesso di guardarla da una 20ina di anni, anche se devo ammettere di non essere mai stata invaghita della tv, nemmeno da bambina.



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Modalità "1984" ON

Cita:
Isis, l'imam Izzedin Elzir: «Assad e al Maliki complici dei jihadisti»
Mette in guardia gli Usa. E invoca l'intervento dell'Onu.

http://www.lettera43.it/cronaca/isis-l- ... 139008.htm


Assad adesso è diventato complice dei jihadisti...

[xx(] [8)] [xx(]

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Il "digital divide"

Nei commenti sulla trasmissione di TGCOM24 qualcuno ha scritto: "Guardando questo video si ha l'impressione di un marziano (Massimo) che parla con una contadina del Medioevo... E' sempre più grande il baratro fra le persone che vogliono informarsi e i 'poveri'." Altri hanno fatto commenti simili, sottolineando la distanza abissale che separava i diversi punti di vista presenti nella trasmissione.

Stiamo parlando del digital divide, che significa "barriera digitale". Con questo termine si intende la linea ideale di demarcazione che separa le persone che accedono regolarmente all'informazione in rete (informazione "digitale", appunto) da quelle che non lo fanno.

Fin dagli esordi di Internet (anni '90) ha cominciato a notarsi questa forte differenza, nel momento in cui i "non-utenti" continuavano a ricevere informazioni da un unico punto di vista - quello istituzionale - mentre gli utenti della rete scoprivano che molte questioni importanti, come ad esempio la guerra del Kosovo, potevano anche essere viste dal lato opposto - quello del popolo serbo, in quel caso - cambiando completamente di colore.

Chi guardava la televisione, o leggeva la stampa mainstream, sentiva un'unica voce a reti unificate: "I ribelli serbi seminano il terrore nei villaggi albanesi, ammazzando donne e bambini senza pietà". Chi invece andava in rete scopriva, ad esempio, che "i ribelli serbi" erano stati addestrati, finanziati ed armati segretamente dagli americani. Dopodichè poteva trarre le sue conclusioni.

Il salto di qualità fu immediato, e fin dai primi anni di Internet ...

... si cominciò a sentire questo divario sempre maggiore fra gli informati e i non-informati.

In realtà, la molteplicità dei punti di vista è solo il primo dei vantaggi offerti dalla rivoluzione di Internet: la vera differenza inizia a sentirsi quando l'utente utilizza questa molteplicità di angolazioni per costruire dei nuovi "oggetti di informazione", che prima non esistevano, su cui potrà basare i passi successivi della sua ricerca.

Facciamo un esempio. Se uno studia in rete la guerra del Kosovo, arriva probabilmente a capire che si è trattato di una operazione progettata ed orchestrata dalle nazioni occidentali per togliersi di mezzo una volta per tutte l'ostacolo della Serbia. Se poi questa persona studia, ad esempio, la recente "liberazione" della Libia, si accorge che le stesse nazioni occidentali hanno usato una tattica molto simile - scontri civili fomentati di nascosto, per giustificare un "intervento umanitario" - per togliere di mezzo un altro ostacolo decisamente fastidioso, il colonnello Gheddafi.

A quel punto il nostro navigatore fa uno più uno, e la prossima volta che sente parlare di "intervento umanitario" drizza le orecchie, e capisce in pochi secondi che cosa c'è veramente sotto.

In altre parole, l'analisi separata delle diverse situazioni storiche lo ha portato non solo a capire meglio ciascuna di esse, ma anche ad assimilare un nuovo concetto - quello delle false-flag operations - che prima non conosceva.

Nel frattempo chi guardava la TV è rimasto fermo al livello 1: del Kosovo ha sempre visto solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. Della Libia ha sempre visto solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. E della prossima operazione false flag vedrà probabilmente solo una facciata, quella mostrata dai media istituzionali. In questo modo non solo non riuscirà mai a capire il senso reale di ciascun evento singolo, ma non potrà nemmeno arrivare a collegarli l'uno con l'altro, perchè non sarà in grado di acquisire il nuovo concetto di false flag operation.

Chi invece ha imparato ad approfittare al meglio della rete procede sempre più agile e svelto, e sviluppa la sua conoscenza non solo allargandola in orizzontale, ma aggiungendo anche nuovi strati in senso verticale. E più sale - paradossalmente - più diventa facile acquisire nuove nozioni ed arrivare a nuove conclusioni.

Quello che inizialmente appariva come una semplice barriera di separazione fra due gruppi di persone, sta diventando un vero e proprio baratro che non solo non sarà mai più possibile colmare, ma nel quale vengono ormai le vertigini anche solo a guardare.

Resta però un problema: il mondo in cui viviamo "noi" è lo stesso mondo in cui vivono "loro". Non ce ne sono due, ce n'è uno solo. Che fare quindi?

Massimo Mazzucco

http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=4534


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