01/09/2014, 20:08
01/09/2014, 20:10
01/09/2014, 20:11
gippo ha scritto:
Da quanto stanno dicendo i TG della sera sembra che l'esercito ucraino si sta ritirando poichè viene bersagliato da colpi di artiglieria molto precisi e potenti.
01/09/2014, 20:13
01/09/2014, 20:38
ubatuba ha scritto:
probabile che la russia voglia riportare a casa la parte orientale ucraina,che 60 anni orsono erano state regalate da kruscev all'ucraina...................
01/09/2014, 23:58
02/09/2014, 00:02
gippo ha scritto:ubatuba ha scritto:
probabile che la russia voglia riportare a casa la parte orientale ucraina,che 60 anni orsono erano state regalate da kruscev all'ucraina...................
Si, direi che era chiaro fin dall'inizio ma Putin dice che non è vero ed è facile per qualcuno ricordare il comportamento della Germania hitleriana (http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 9b416.html)
In poche parole Putin diventa a tutti gli effetti il cattivo della situazione perdendo quanto ha fatto di buono fino ad ora.
Penso che abbia perso la pazienza e pure la testa dicendo: "Se voglio prendo Kiev in due settimane". Sempre se lo ha detto davvero ...
02/09/2014, 00:08
Thethirdeye ha scritto:Ex-CIA Official Proposes Assassination of Putin
Former intelligence official wants sanctions against Russia to lead to the removal
of Putin, "with a bullet hole in the back of his head" if necessary
http://www.infowars.com/ex-cia-official ... -of-putin/
August 28, 2014
In a recent op-ed, a former CIA official suggested the removal of Russian President Vladimir Putin, by assassination if necessary, should be the primary objective of the Obama administration in its strategy for Ukraine.
Herbert E. Meyer, who served as a Special Assistant to the Director of Central Intelligence under the Reagan administration, said the goal of U.S. sanctions against Russia “should be to get the Russians who’ve been keeping Putin in power, or tolerating Putin in power, to throw that knockout punch.”
“If Putin is too stubborn to acknowledge that his career is over, and the only way to get him out of the Kremlin is feet-first, with a bullet hole in the back of his head — that would also be okay with us,” he stated.
To ensure Putin’s removal, Meyer suggested, the Obama administration should strike a wedge between the Russian business elite and the Kremlin that could serve as a catalyst for an attempt on Putin’s life.
“That’s why the sanctions will work if the president and his European counterparts will keep tightening the screws; if they keep making commerce more difficult for Russia’s serious business executives, for instance by blocking their access to capital, and if they keep making life more miserable for Russia’s playboy oligarchs, for instance by canceling their credit cards and denying landing rights to their private jets,” he added. “And if the president and European leaders keep telling these Russians – bluntly and publicly – that all this will end the moment Vladimir Putin leaves the Kremlin for good.”
The former CIA official is describing a centuries-old tool of statecraft in which a foreign power creates discontent between the nobles of another country and their ruler to ensure the eventual overthrow of that ruler.
But given today’s explosive increase in tensions between Russia and Ukraine, which could very well lead to another world war, Meyer’s suggestion is particularly disturbing considering is it likely that current Western intelligence officials also share similar views.
And the destabilization of the Russian government with the loss of Putin will only create chaos in the East, chaos which can be exploited by the global financial elite who hold no allegiance to any nationality.
“Every major international crisis for the past century or more has ended with an even greater consolidation of world power into the hands of the few, and this is no accident,” journalist Brandon Smith wrote.
02/09/2014, 01:21
Ufologo 555 ha scritto:
(L'Unione Sovietica è ... dormiente ....)
02/09/2014, 10:13
Ufologo 555 ha scritto:
(L'Unione Sovietica è ... dormiente ....)
02/09/2014, 10:30
ubatuba ha scritto:
magari in russia non ci sara' democrazia,ma circa il 71%della popolazione approva il modo di governo di putin
@ ti dico cio' non da fan di putin....sono filo usa a prescindere,pure se a volte li critico,
ma un leadership come quella russa e' quella che manca proprio agli usa attulamente
02/09/2014, 10:33
Werther ha scritto:
Ucraina, la minaccia di Putin: "Se voglio prendo Kiev in meno di due settimane"; Lavrov: "nessun intervento"
Nuova sfida del presidente russo durante una telefonata con il presidente uscente dell'Unione Europea. Secondo un retroscena svelato da Repubblica, sarebbe stato lo stesso Barroso a raccontare l'episodio durante il vertice. Lavrov precisa: nessun intervento militare, si a colloqui
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 2Ne6B.dpuf
Se i Russi avessero voluto , kiev sarebbe caduta in meno di 2 settimane.
Ma stavolta non lo diciamo noi "complottisti" ma lo stesso Putin.
Chi vorrebbe la guerra a tutti i costi dovrebbe riflettere ...
02/09/2014, 10:47
robs79 ha scritto:Werther ha scritto:
Ucraina, la minaccia di Putin: "Se voglio prendo Kiev in meno di due settimane"; Lavrov: "nessun intervento"
Nuova sfida del presidente russo durante una telefonata con il presidente uscente dell'Unione Europea. Secondo un retroscena svelato da Repubblica, sarebbe stato lo stesso Barroso a raccontare l'episodio durante il vertice. Lavrov precisa: nessun intervento militare, si a colloqui
- See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 2Ne6B.dpuf
Se i Russi avessero voluto , kiev sarebbe caduta in meno di 2 settimane.
Ma stavolta non lo diciamo noi "complottisti" ma lo stesso Putin.
Chi vorrebbe la guerra a tutti i costi dovrebbe riflettere ...
Sarò scemo ma io penso che la Russia militarmente non sia cosi preparata.
Si è vero hanno le bombe atomiche come altri paesi ma sarebbe l'unica risorsa che potrebbero usare in quanto in uno scontro militare contro l'Europa e gli Stati Uniti uscirebbero sconfitti.
Gli Usa perderebbero la Guerra con la Russia
Le armi non parleranno, ma, in via ipotetica, in uno scenario bellico, Washington sarebbe in svantaggio rispetto a Mosca
E' solo guerra di sanzioni (per ora). Barack Obama ha messo nel mirino altri venti alti funzionari dell'amministrazione russa, l'inner circle di Vladimir Putin, e ha deciso di colpire la Rossiya Bank, l'importante istituto bancario con sede a San Pietroburgo.
Il leader del Cremlino ha risposto al fuoco con analoghe bordate. Mosca ha messo il bando su nove importanti personaggi di Washington. Fra loro tre consiglieri di Obama - Caroline Atkinson, vice assistente per la sicurezza nazionale, Daniel Pfeiffer e Benjamin Rhodes - il senatore John McCain, ex rivale di Obama nel 2008, il leader dei senatori democratici Harry Reid e lo speaker della Camera dei rappresentanti John Boehner.
Putin non ha utilizzato solo le armi diplomatiche; ha usato anche l'ironia: ha annunciato che aprirà un conto corrente presso la Rossiya Bank.
La tensione tra la Casa Bianca e il Cremlino è destinata a salire. Una nuova confrontation è già un dato di fatto. I prossimi anni potrebbero essere al'insegna di una nuova Guerra Fredda. In questo contesto, c'è chi ragiona su poco probabili scenari bellici tra i due paesi. E chi lo fa, ha raggiunto una conclusione: l'America è assolutamente impreparata all'eventualità. In sostanza, perderebbe una guerra convenzionale con la Russia.
Stati Uniti impreparati a un nuovo conflitto
Questo è il frutto della strategia militare americana dell'ultimo decennio. Per un paradosso della storia, gli Usa mentre erano impegnati contro l'Unione Sovietica (e subito dopo, fino a metà degli anni '90) non hanno visto crescere il pericolo del terrorismo islamico. Il crollo delle Torri Gemelle è stato uno shock, il risveglio peggiore: l'unica superpotenza mondiale si scopriva vulnerabile.
Da allora, il modo di intendere la guerra da parte di Washington è radicalmente cambiato rispetto al passato.
Una prospettiva tanto mutata da non far vedere agli Stati Uniti il sorgere di un nuovo potenziale pericolo militare: il ritorno di Mosca.
Ritorno che non è stato visto anche per un altro fattore. Pechino e non Mosca è (stata) al centro delle attenzioni americane, il competitor globale è stato il bersaglio della politica di contenimento e di accerchiamento (le basi in Asia Centrale, il nuovo approccio con il Giappone, il saldo patto con l'Australia, l'interesse sempra maggiore dell'area del Pacifico) degli Usa.
Per anni, la Russia (e la sua voglia di nuova grandezza) è stata snobbata dagli Usa. Poco dall'amministrazione Bush (venata da profonda diffidenza nei confronti di Mosca), molto da quella attuale. Obama non l'ha mai indicata come una priorità. Prima arriva(va) la lotta al terrorismo e poi, sullo sfondo,con la sua crescita come potenza mondiale nei prossimi decenni, la Cina.
La trasformazione delle forze armate statunitensi
E, ora Washington è impreparata a qualsiasi ipotetico confronto militare. Basta pensare ad alcune profonde trasformazioni delle forze armate americane avvenute nel corso di questo ultimo decennio. Durante la Guerra Fredda la dottrina militare prevedeva l'utilizzo di grandi unità combattenti, contingenti formati da migliaia di soldati, appoggiati da importanti formazioni di carri armati e di artiglieria pesante.
Ora, tutto questo non esiste più. La nuova strategia prevede piccole unità di truppe d'elite, che si scontrano in combattimento con analoghe schiere di nemici. E, il piano di taglio di costi varato dal Pentagono, ridurrà ancora di più il numero di effettivi dell'esercito Usa.
Il "Fronte Orientale" è stato poi smobilitato in questi anni. Nel 2013 una ricerca del conservatore American Enterprise Institute spiegava che almeno 100 installazioni dell'esercito americano sono state chiuse in Europa dal 2003, mentre il 75% delle forze dislocate dall'Air Force sono state eliminate o trasferite dal Vecchio Continente.
Stesso discorso vale per la Marina Militare che ha chiuso diverse basi. Il Nemico era altrove, e i soldati sono stati spostati. Gli stessi, nuovi mezzi militari, sono stati congegnati e costruiti per prestazioni e utilizzi ben diversi rispetto ai tempi della (Vecchia) Guerra Fredda. E'proprio il caso della marina, con le nuove unità più consone a manovrare e a combattere nelle acque del Golfo Persico che in altri mari.
Gli Usa e il dominio dell'aria
Per gli esperti, il caso più eclatante è quello del dominio dell'aria.
E'sempre stato americano, ora la situazione sembra essere cambiata.
La nuova generazione di aerei da caccia russi, i T - 50, sembrano poter avere delle prestazioni migliori rispetto agli aerei americani. Con i loro missili a lungo raggio, la loro manovrabilità, sono superiori a tutti gli aerei della Nato, e sullo stesso livello, forse solo un poco inferiori, agli F -22 e agli F - 35. Secondo un think tank australiano indipendente, Air Power Australia, "la superiorità americana dell'aria è ormai un retaggio del passato."
In questi anni, mentre la Russia costruiva aerei molto veloci e in grado di colpire a grande distanza, gli Stati Uniti invece puntavano su aerei la cui tecnologia permettesse di evitare il controllo dei radar, come i cacciabombardieri Stealth. Il fatto è che i russi hanno fatto passi da gigante nel campo della sorveglianza dei radar e hanno così ridimensionato la "minaccia" invisibile americana.
Inoltre, con l'ultimo piano di tagli, gli Usa hanno deciso di eliminare alcuni armi costruite per la Guerra Fredda.
Come gli A 10, gli aerei anti carro nati apposta per dare appoggio delle truppe terrestri. Sono ancora in servizio, ma il piano di Chuck Hagel prevede il loro smantellamento.
Insomma, nella remota ipotesi che ci possa essere un scontro bellico convenzionale con i russi, l'America, la Super Potenza militare si troverebbe in difficoltà. Rischierebbe di non vincere la (nuova) Guerra (Fredda) contro il Nemico di una volta. Che, ora, si ripresenta al fronte.
http://news.panorama.it/esteri/obamaman ... rra-fredda
02/09/2014, 11:04
Atlanticus81 ha scritto:
Sì sì... come no...Gli Usa perderebbero la Guerra con la Russia
Le armi non parleranno, ma, in via ipotetica, in uno scenario bellico, Washington sarebbe in svantaggio rispetto a Mosca
E' solo guerra di sanzioni (per ora). Barack Obama ha messo nel mirino altri venti alti funzionari dell'amministrazione russa, l'inner circle di Vladimir Putin, e ha deciso di colpire la Rossiya Bank, l'importante istituto bancario con sede a San Pietroburgo.
Il leader del Cremlino ha risposto al fuoco con analoghe bordate. Mosca ha messo il bando su nove importanti personaggi di Washington. Fra loro tre consiglieri di Obama - Caroline Atkinson, vice assistente per la sicurezza nazionale, Daniel Pfeiffer e Benjamin Rhodes - il senatore John McCain, ex rivale di Obama nel 2008, il leader dei senatori democratici Harry Reid e lo speaker della Camera dei rappresentanti John Boehner.
Putin non ha utilizzato solo le armi diplomatiche; ha usato anche l'ironia: ha annunciato che aprirà un conto corrente presso la Rossiya Bank.
La tensione tra la Casa Bianca e il Cremlino è destinata a salire. Una nuova confrontation è già un dato di fatto. I prossimi anni potrebbero essere al'insegna di una nuova Guerra Fredda. In questo contesto, c'è chi ragiona su poco probabili scenari bellici tra i due paesi. E chi lo fa, ha raggiunto una conclusione: l'America è assolutamente impreparata all'eventualità. In sostanza, perderebbe una guerra convenzionale con la Russia.
Stati Uniti impreparati a un nuovo conflitto
Questo è il frutto della strategia militare americana dell'ultimo decennio. Per un paradosso della storia, gli Usa mentre erano impegnati contro l'Unione Sovietica (e subito dopo, fino a metà degli anni '90) non hanno visto crescere il pericolo del terrorismo islamico. Il crollo delle Torri Gemelle è stato uno shock, il risveglio peggiore: l'unica superpotenza mondiale si scopriva vulnerabile.
Da allora, il modo di intendere la guerra da parte di Washington è radicalmente cambiato rispetto al passato.
Una prospettiva tanto mutata da non far vedere agli Stati Uniti il sorgere di un nuovo potenziale pericolo militare: il ritorno di Mosca.
Ritorno che non è stato visto anche per un altro fattore. Pechino e non Mosca è (stata) al centro delle attenzioni americane, il competitor globale è stato il bersaglio della politica di contenimento e di accerchiamento (le basi in Asia Centrale, il nuovo approccio con il Giappone, il saldo patto con l'Australia, l'interesse sempra maggiore dell'area del Pacifico) degli Usa.
Per anni, la Russia (e la sua voglia di nuova grandezza) è stata snobbata dagli Usa. Poco dall'amministrazione Bush (venata da profonda diffidenza nei confronti di Mosca), molto da quella attuale. Obama non l'ha mai indicata come una priorità. Prima arriva(va) la lotta al terrorismo e poi, sullo sfondo,con la sua crescita come potenza mondiale nei prossimi decenni, la Cina.
La trasformazione delle forze armate statunitensi
E, ora Washington è impreparata a qualsiasi ipotetico confronto militare. Basta pensare ad alcune profonde trasformazioni delle forze armate americane avvenute nel corso di questo ultimo decennio. Durante la Guerra Fredda la dottrina militare prevedeva l'utilizzo di grandi unità combattenti, contingenti formati da migliaia di soldati, appoggiati da importanti formazioni di carri armati e di artiglieria pesante.
Ora, tutto questo non esiste più. La nuova strategia prevede piccole unità di truppe d'elite, che si scontrano in combattimento con analoghe schiere di nemici. E, il piano di taglio di costi varato dal Pentagono, ridurrà ancora di più il numero di effettivi dell'esercito Usa.
Il "Fronte Orientale" è stato poi smobilitato in questi anni. Nel 2013 una ricerca del conservatore American Enterprise Institute spiegava che almeno 100 installazioni dell'esercito americano sono state chiuse in Europa dal 2003, mentre il 75% delle forze dislocate dall'Air Force sono state eliminate o trasferite dal Vecchio Continente.
Stesso discorso vale per la Marina Militare che ha chiuso diverse basi. Il Nemico era altrove, e i soldati sono stati spostati. Gli stessi, nuovi mezzi militari, sono stati congegnati e costruiti per prestazioni e utilizzi ben diversi rispetto ai tempi della (Vecchia) Guerra Fredda. E'proprio il caso della marina, con le nuove unità più consone a manovrare e a combattere nelle acque del Golfo Persico che in altri mari.
Gli Usa e il dominio dell'aria
Per gli esperti, il caso più eclatante è quello del dominio dell'aria.
E'sempre stato americano, ora la situazione sembra essere cambiata.
La nuova generazione di aerei da caccia russi, i T - 50, sembrano poter avere delle prestazioni migliori rispetto agli aerei americani. Con i loro missili a lungo raggio, la loro manovrabilità, sono superiori a tutti gli aerei della Nato, e sullo stesso livello, forse solo un poco inferiori, agli F -22 e agli F - 35. Secondo un think tank australiano indipendente, Air Power Australia, "la superiorità americana dell'aria è ormai un retaggio del passato."
In questi anni, mentre la Russia costruiva aerei molto veloci e in grado di colpire a grande distanza, gli Stati Uniti invece puntavano su aerei la cui tecnologia permettesse di evitare il controllo dei radar, come i cacciabombardieri Stealth. Il fatto è che i russi hanno fatto passi da gigante nel campo della sorveglianza dei radar e hanno così ridimensionato la "minaccia" invisibile americana.
Inoltre, con l'ultimo piano di tagli, gli Usa hanno deciso di eliminare alcuni armi costruite per la Guerra Fredda.
Come gli A 10, gli aerei anti carro nati apposta per dare appoggio delle truppe terrestri. Sono ancora in servizio, ma il piano di Chuck Hagel prevede il loro smantellamento.
Insomma, nella remota ipotesi che ci possa essere un scontro bellico convenzionale con i russi, l'America, la Super Potenza militare si troverebbe in difficoltà. Rischierebbe di non vincere la (nuova) Guerra (Fredda) contro il Nemico di una volta. Che, ora, si ripresenta al fronte.
http://news.panorama.it/esteri/obamaman ... rra-fredda
Ragazzi... non è più la Russia di Eltsin o di Gorbaciov... non è più l'Unione Sovietica alla fine del proprio ciclo storico e in crisi profonda.
Anzi... quelli in crisi oggi... SIAMO NOI!
Mettiamocelo in testa, altrimenti parliamo solo con la pancia e non con la ragione.
02/09/2014, 13:19