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MessaggioInviato: 08/09/2014, 12:30 
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Ufologo 555 ha scritto:

(Praticamente, visto che non si risolve davvero nulla, occorrerebbe un "bel'inverno nucleare" e ... ricominciare ttuto da .. capo!) [^]

Comincia a mettersi il Pastrano Ufò... [:D]


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 13:58 
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Ufologo 555 ha scritto:

[:(]

Ti faccio perdere sempre il sorriso!. [;)]


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 14:19 
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MessaggioInviato: 08/09/2014, 14:25 
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Thethirdeye ha scritto:


Analisi della seconda video decapitazione. Ma ci prendono in giro?
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... o-in-giro/



Facci caso! quando si stacca il quadro sul volto della ragazza si nota l'accenno di una sorriso divertito trattenuto e mandato giù! E' questione di pochi attimi ma lo si nota benissimo!



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MessaggioInviato: 08/09/2014, 14:37 
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MaxpoweR ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Analisi della seconda video decapitazione. Ma ci prendono in giro?
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... o-in-giro/



Facci caso! quando si stacca il quadro sul volto della ragazza si nota l'accenno di una sorriso divertito trattenuto e mandato giù! E' questione di pochi attimi ma lo si nota benissimo!


sembra che provino,
lei e fratello,
a recitare la parte assegnata..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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MessaggioInviato: 08/09/2014, 14:42 
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mik.300 ha scritto:

Cita:
Thethirdeye ha scritto:


Analisi della seconda video decapitazione. Ma ci prendono in giro?
http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... o-in-giro/



vedere la sorella di foly
che ride in diretta,
mah..

forse a foley gli hanno cambiato nome
e adesso lavora per il governo..
e i familiari lo sanno..
chissà..


Io non volevo dirlo................ Immagine



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 08/09/2014, 16:18 
Iraq. Le stanze degli orrori dove vengono stuprate le donne yazide: «Alcune di noi non hanno nemmeno 13 anni»



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94,39 KB


Le testimonianze di giovani ragazze rapite dei miliziani dello Stato islamico. «Dicono che siamo di loro proprietà. Ci paragonano spesso a delle capre appena acquistate al mercato delle bestie»

Arrivano sui giornali italiani altre tragiche testimonianze delle condizioni della popolazione cristiana e yazida in Iraq. Le milizie dello Stato islamico continuano a spadroneggiare su parte del territorio infliggendo alla popolazione terribili torture. Un modo per evitarle esiste: convertirsi, ma a volte – soprattutto per quanto riguarda le donne – nemmeno questo basta. Lorenzo Cremonesi, inviato del Corriere della Sera, ha raccolto la testimonianza di Amira, 17 anni, yazida, che per venti giorni ha vissuto come una schiava nelle grinfie dei jihadisti:

«Gli uomini arrivano a ogni ora, notte e giorno – ha raccontato -. Talvolta soli, oppure in due o tre. Ogni volta i nostri guardiani ordinano a tutte le ragazze di scendere nella sala a piano terra. È un locale molto ampio, lussuoso, con poltrone, tappeti e tante lampade. Alcuni uomini impiegano poco tempo a scegliere. Meno di cinque minuti. Altri anche due ore. Stanno nella sala, chiacchierano, ogni tanto tornano a guardarci. Noi restiamo sedute in attesa. Quasi tutti ci prendono per la testa, ci costringono a guardarli negli occhi, vogliono che sciogliamo i capelli. Poi ci fanno girare per guardare anche da dietro. Non possiamo coprirci. I nostri carcerieri ci hanno preso gli scialli e i veli perché qualcuna ha provato a usarli per impiccarsi. Quando scelgono una donna la prendono per la mano. Quasi tutte gridano, implorano di restare, di essere uccise piuttosto. Non c’è troppa violenza, due guardiani spintonano quelle che resistono di più, le scortano alla porta. Loro piangono, quasi sempre piangono… Poi è finita. Tutte quelle che sono state prese non sono più tornate. Dicono che alcune sono state portate in Siria, date in spose ai guerriglieri. Ma io non so. So solo che non sono tutti guerriglieri quelli che vengono a prenderci. Alcuni ci vogliono come seconde o terze mogli. Ci sono uomini vecchi, con i denti gialli. Mi fanno schifo. Ho visto uomini di oltre sessant’anni prendere ragazze di diciassette. Non so quanto pagano, non so neppure se pagano. Io penso che ci comprino, perché me lo hanno detto qui a Dohuq, dopo che sono scappata. Ma quando ero prigioniera non sapevo che ci vendessero. L’unica cosa che ci dicevano tutto il tempo era che dovevamo convertirci all’Islam. Che era una cosa giusta, naturale. Se lo avessimo fatto spontaneamente, tutto sarebbe stato più facile per noi. Saremmo diventate spose di arabi musulmani e state benissimo».

La giovane racconta che altre cinquanta donne sarebbero ancora prigioniere. E giungono notizie di un centinaio di bambini rinchiusi in un orfanotrofio di Mosul: «Tutti quelli sopra ai sette anni venivano separati dalle madri», racconta Amira, che prosegue:

«Ci hanno caricati sulle auto e portati al villaggio di Sibae. Ci hanno derubato di tutto. Continuavano a gridare che dovevamo convertirci. Gli uomini sono stati separati subito, oltre quaranta. Penso li abbiano uccisi poco dopo attorno al villaggio. Noi donne siamo state portate alla cittadina di Sinjar e chiuse nella stazione di polizia. Qui c’erano tantissime altre donne, forse 800 ed è avvenuta una prima selezione. Soprattutto separavano le vergini dalle sposate, solo i bambini molto piccoli potevano stare con le mamme. Nel carcere eravamo forse 1.500. Nella mia cella ne ho contate sino a 150. È stato allora che alcune sono state portate via una per una. Ma la nostra condizione di schiave da vendere è diventata evidente nella casa lussuosa a Mosul. All’inizio eravamo circa 200 tra donne e ragazze giovani. Almeno la metà è stata venduta nelle prime 24 ore. Poi ci sono stata per almeno una settimana. Le nostre guardie sembravano un gruppo speciale: tutti turcomanni sunniti iracheni. Non ho visto stranieri. Hanno portato una dottoressa a visitarci. È stata l’unica donna che ho visto con loro. Ha effettuato un controllo ginecologico, più accurato alle incinte e le sposate».

Su Repubblica, l’inviato Pietro Del Re ha pubblicato il colloquio telefonico avuto con un altra ragazza, Mayat (nome di fantasia), la quale ha narrato gli orrori che è stata costretta a subire dai terroristi. Mayat parla mentre è prigioniera: «I primi giorni – racconta -, quando ci trovavano con il cellulare in mano ce lo sequestravano immediatamente. Poi però i nostri carcerieri hanno cambiato strategia e per ferirci ulteriormente ci dicono di raccontare nei dettagli ai nostri genitori quello che ci fanno. Ridono di noi perché si credono invincibili, perché si sentono dei superuomini. Ma sono soltanto persone senza cuore».
La ragazzina parla di abusi inflitti a una quarantina di donne: «Non risparmiano neanche quelle che hanno un figlio piccolo con loro. Né salvano le bambine: alcune di noi non hanno compiuto neanche 13 anni. Sono quelle che reagiscono peggio a questo schifo. Ce ne sono alcune che hanno smesso di parlare. Una s’è strappata i capelli e l’hanno portata via».

Le violenze avvengono in tre stanze («le stanze degli orrori», le chiama Mayat), anche tre volte al giorno:

«Ci trattano come se fossimo le loro schiave. Veniamo date in pasto a uomini sempre diversi. Alcuni arrivano addirittura dalla Siria. Ci minacciano e ci picchiano quando tentiamo di resistere. Spesso vorrei che mi picchiassero abbastanza forte da uccidermi. Ma sono dei vigliacchi anche in questo: nessuno ha il coraggio di mettere fine al nostro supplizio». «Vorrei morire subito. All’inizio chiedevamo ai nostri carcerieri che ci uccidessero, che ci sparassero. Ma siamo troppe preziose per loro. Alcune di noi hanno provato a impiccarsi, ma nessuna c’è ancora riuscita».

I miliziani «ci ripetono in continuazione che siamo donne “infedeli”, perché non musulmane, e che siamo di loro proprietà come un bottino di guerra. Ci paragonano spesso a delle capre appena acquistate al mercato delle bestie. (…) Vorrei solo che gli americani si sbrighino a farli fuori tutti, o che mi centrino con una loro bomba, perché io non so quanto resisterò. Hanno già ucciso il mio corpo. Stanno uccidendo anche la mia anima».

Sempre sul Corriere, oggi appaiono anche le testimonianze di profughi cristiani, fuggiti dinanzi all’avanzata dello Stato islamico. «Meglio morire che convertirci», raccontano. «Per un mese ci hanno provato. Ogni giorno venivano a dirci che dovevamo diventare musulmani. Una mattina gli abbiamo detto che forse era meglio se loro si battezzavano. Ma ci hanno picchiato più forte».

«La prima settimana dopo il loro arrivo a Batnaia, i jihadisti ci hanno lasciato in pace. Non c’erano minacce da parte loro. Anzi, sono venuti a portarci cibo, acqua. Il nostro villaggio conta circa 3.000 abitanti. Eravamo rimasti in una quarantina. E loro dicevano che dovevamo telefonare ai nostri cari per convincerli a tornare. Poi, però le cose sono rapidamente peggiorate. Hanno cominciato ad insistere che dovevamo convertirci. Tutti siamo stati ripetutamente picchiati. I più giovani in modo prolungato, continuo. Tra i jihadisti ci sono volontari arrivati dal Sudan, dal Qatar, tanti sauditi, ma anche siriani, libanesi, ceceni, afghani, pakistani. Però il più cattivo è un iracheno sulla cinquantina che si fa chiamare Abu Yakin. Lui mandava i suoi uomini a picchiarci. Ci minacciava. E lui ha ordinato che venissero spezzate le croci in chiesa, ha voluto che le statue della Madonna e del Cristo venissero decapitate e prese di mira con i Kalashnikov».

Ma non vogliono convertirsi.

«Non è tanto la formuletta di adesione all’Islam che vale. Se fosse solo quello, si potrebbe anche fare. Poi ti confessi e finisce tutto, torni cristiano. Il fatto è che i jihadisti ti chiedono di provare la tua nuova fede. Esigono che il neo-convertito vada a combattere con loro, partecipi alle operazioni in prima linea».


http://www.tempi.it/iraq-le-stanze-degl ... A26F1f-WfU



(Quando un giorno arriveranno da noi ...) [:(]



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MessaggioInviato: 08/09/2014, 17:29 
Daily Star: 600 soldati britannici addestrano i terroristi dell'ISIS

È una vera bomba quella ha gettato il quotidiano britannico The Daily Star sul coinvolgimento dei servizi segreti occidentali nel supporto logistico al terrorismo islamico, che attualmente devasta il mondo musulmano. Sulla base di una propria indagine e citando fonti di intelligence britanniche, il giornale riporta che i terroristi islamici responsabili delle atrocità in Iraq
sono formati da ex membri dell’esercito britannico. Le fonti invocate dal quotidiano hanno affermato di aver individuato le “similitudini” tra gli estremisti islamici e l’esercito britannico nella loro modalità operative e di organizzazione. Il Daily Star riferisce, infatti, che 600 terroristi britannici che lottano per il gruppo terroristico Daech-Isis sono controllati e formati da musulmani con un background militare in Gran Bretagna. La fonte citata dal giornale ha aggiunto che il Servizio segreto britannico (MI6) e statunitense(CIA) hanno intercettato conversazioni telefoniche e scambi di e-mail, il cui contenuto suggerisce che molti ex membri dell’esercito britannico combattono in Iraq. Formatori di gruppi islamisti armati, hanno, secondo il giornale, servito in unità dell’esercito regolare o in quella Territoriale britannica. La stessa fonte assicura che le persone che parlano “con un accento inglese” e “utilizzando il gergo militare”, sono responsabili della formazione di base dei gruppi islamici in Iraq e in Siria. «Usano le stesse tecniche e gli esercizi – in particolare la gestione delle armi e tattiche – dell’esercito britannico». E aggiunge. «Abbiamo ricevuto informazioni da cui risulta che molti giovani uomini britannici che sono andati a combattere in Siria e Iraq ricevono una formazione militare da altri cittadini britannici». Questa stessa fonte rileva che le reclute che hanno aderito al Daech devono avere un livello di addestramento “abbastanza decente”, prima di essere autorizzati a prendere parte a una battaglia. Viene loro insegnato, per esempio, come conservare munizioni e a non colpire obiettivi fuori portata. Il giornale ha rivelato, inoltre,che le reclute hanno ricevuto istruzioni su come progettare e realizzare imboscate alle pattuglie di giorno e di notte. Questi fatti dimostrano ancora una volta il coinvolgimento diretto delle agenzie di intelligence occidentali per incoraggiare il terrorismo islamico in tutto il mondo. Il tempo, in ogni caso, comincia a dar ragione a tutti coloro che hanno espresso delle supposizioni circa il coinvolgimento dei servizi segreti americani, britannici, francesi e persino israeliani nel sostenere e incoraggiare la creazione di cellule presunte islamiste, ma che sono lì per indebolire gli stati della regione e, quindi, consentire all’Occidente di prosperare, mettendole mani sulla ricchezze dei paesi: petrolio e gas. Fonte: algeriepatriotique.com http://albainformazione.wordpress.com/ [Traduzione dal francesce per ALBAinformazione di Francesco Guadagni] http://cambiailmondo.org/2014/09/06/dai ... aech-isis/

http://realtofantasia.blogspot.it/2014/ ... .html#more


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 19:49 
Bisogna vedere se lo stanno facendo tutt'ora oppure quando li ritenevano ..."alleati".[^]

A certe spudoratezze non credo ...[8)]

Ma se devono inviare i soldati a combatterli!


Ultima modifica di Ufologo 555 il 08/09/2014, 20:05, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 21:11 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Bisogna vedere se lo stanno facendo tutt'ora oppure quando li ritenevano ..."alleati".[^]

A certe spudoratezze non credo ...[8)]

Ma se devono inviare i soldati a combatterli!


chissà il petrolio
controllato dall'isis
a quanto lo vendono..

magari lo regalano
in cambio di armi e cartucce..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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MessaggioInviato: 08/09/2014, 21:16 
l'isis,
basta che la turchia chiude i rifornimenti
sono tutti spacciati..

a parte questo non ho ancora capito
i ribelli moderati che la nato vorrebbe aiutare..

al nusra?

scommetto che diventano tutti "moderati"
e isis sparisce dalle cronache..



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MessaggioInviato: 08/09/2014, 23:13 
CENTINAIA DI MEZZI MILITARI ALLA DERIVA NELL’OCEANO INDIANO! RENZI HA SECRETATO (MA L’ESPRESSO LO HA SCOPERTO) UNA FIGURACCIA PLANETARIA!

Disastro sfiorato nel ritiro dall'Afghanistan

Un mercantile carico di centinaia di mezzi militari italiani di ritorno dall'Afghanistan ha preso fuoco. Ed è rimasto alla deriva per giorni, senza equipaggio, nella zona dei pirati. Senza nessuna scorta: i naufraghi sono stati soccorsi dalla marina cinese. Ma la notizia è rimasta segreta.

Immagine
Disastro sfiorato nel ritiro dall'Afghanistan L'Altinia alla deriva
È stato sfiorato il disastro durante l'operazione italiana di ritiro dall'Afghanistan, ma la notizia è rimasta segreta. Nel numero in edicola domani, “l'Espresso” rivela che un mercantile lungo 150 metri con a bordo centinaia di mezzi dell'Esercito, inclusi blindati da combattimento, ha preso fuoco nel Golfo di Aden, proprio nella zona infestata dai pirati, ed è rimasto alla deriva per giorni. L'equipaggio ha abbandonato la nave ed è stato soccorso dalla flotta cinese. Il trasporto di veicoli e armamenti infatti non era scortato dalla nostra Marina, nonostante si trovasse nelle acque dei predoni somali.

La vicenda è accaduta nella notte tra il 5 e il 6 maggio.

L'Altinia, una nave da 9000 tonnellate noleggiata dal ministero della Difesa, era partita da Abu Dhabi verso Salerno, zeppa di materiali trasferiti via aereo dall'Afghanistan. A bordo anche decine di blindati Lince e Freccia, i più moderni in dotazione all'Esercito. Verso le due è scoppiato un incendio in sala macchine, che il personale civile ha tentato invano di domare. Poi le fiamme si sono estese e l'equipaggio è salito sulle scialuppe. In zona però c'era solo una squadra militare cinese, che ha salvato i naufraghi: secondo il resoconto del giornale dell'Esercito popolare di Pechino la nostra Marina era troppo lontana. Dopo l'allarme rilanciato tramite il comando americano, da Roma hanno fatto intervenire un altro mercantile, la Jolly Diamante, che ha preso in consegna i marinai.

L'Altinia con il suo arsenale è rimasta in balia delle onde. Solo l'8 maggio un elicottero partito dal caccia Mimbelli, che si trovava a Giubiti, ha calato un team di incursori per verificare che il carico fosse intatto. Dopo una settimana alla deriva, il mercantile è stato messo in sicurezza da una società specializzata olandese e poi rimorchiato fino alla base di partenza. Ma l'operazione di rientro del contingente dall'Afghanistan ha subìto un mese di ritardo. E secondo la Marina cinese, già nel 2013 l'Altinia ebbe un guasto ai motori nella stessa zona, fermandosi nel mare dei pirati. Anche allora non c'erano navi di scorta italiane e fu assistita da una fregata tedesca.

Dopo questa figuraccia Cadrà qualche testa ai vertici o no ?.
Altro che partetipare ad un ipotetica guerra all'isis !Che figura di merd. .

http://espresso.repubblica.it/attualita ... n-1.178703


Ultima modifica di Werther il 08/09/2014, 23:14, modificato 1 volta in totale.


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Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Bisogna vedere se lo stanno facendo tutt'ora oppure quando li ritenevano ..."alleati". [^]

A certe spudoratezze non credo ... [8)]


Ahahahahahah.......

Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

Iraq. Le stanze degli orrori dove vengono stuprate le
donne yazide: «Alcune di noi non hanno nemmeno 13 anni»

(Quando un giorno arriveranno da noi ...) [:(]


Dici che arriveranno da noi??
Io neanche se lo vedo con i miei occhi....



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Intanto la buona notizia è che le autoritá religiose Saudite hanno emesso una Fatwa (parere giuridico articolato) contro l'Isis, sancendo l'obbligo di combatterli per tutti i credenti (ovviamente quelli che accettano l'autorità del Gran Muftì saudita). La cosa pesa perchè sono i Custodi dei luoghi santi e... Finalmente i Musulmani prendono posizione definita, senza sfumature. Anche se temo da parte loro il doppiogioco credo che questo sia il risultato dell'orrore suscitato negli stessi musulmani da quello che stanno facendo in Iraq. Perlomeno sfata il mito di un solo Islam di tagliagole ed ha un peso politico e strategico.



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