15/11/2014, 17:19
15/11/2014, 18:55
mauro ha scritto:
allora :hanno usato acqua e fango
16/11/2014, 02:49
16/11/2014, 12:09
MaxpoweR ha scritto:
acqua e fando, mah proprio non c'è modo di far rendere conto le persone DEGLI ORDINI DI GRANDEZZA in gioco. Boh ci vorrebbe un pò più di matematica e fisica ed un pò meno dante, leopardi ed amenità simili alle elementari e superiori in modo da rendere il cervello elastico a tutti.
16/11/2014, 12:45
Atlanticus81 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:
acqua e fando, mah proprio non c'è modo di far rendere conto le persone DEGLI ORDINI DI GRANDEZZA in gioco. Boh ci vorrebbe un pò più di matematica e fisica ed un pò meno dante, leopardi ed amenità simili alle elementari e superiori in modo da rendere il cervello elastico a tutti.
Per rendere il cervello elastico Dante, Leopardi e lo studio della filosofia è fondamentale.
16/11/2014, 21:15
zakmck ha scritto:
piu' sono esperti di fisica e matematica e piu' sono convinti di sapere tutto loro. Forse sara' anche vero, ma in quanto ad elasticita' mentale proprio non ci siamo.
16/11/2014, 21:56
le proprie ipotesi e pensieri vengono messi in dubbio solo quando proprio non funzionano più. altrimenti ce le teniamo strette!quisquis ha scritto:
la possibilità di attaccarsi alle proprie ipotesi ed ai pensieri che più si amano è un rischio che tutti corrono.
16/11/2014, 22:08
quisquis ha scritto:zakmck ha scritto:
piu' sono esperti di fisica e matematica e piu' sono convinti di sapere tutto loro. Forse sara' anche vero, ma in quanto ad elasticita' mentale proprio non ci siamo.
In tal caso non sono affatto esperti di fisica e matematica.
Si tratta soltanto di persone che hanno fatto inconsciamente atto di fede nelle teorie fisiche che sono state insegnate loro, al punto da farle diventare in loro visione del mondo (grandissimo errore) e da non vedere nemmeno, in un interlocutore che parla loro da ipotetici punti di vista diversi, che sta appunto parlando partendo da altri ipotetici presupposti.
L'ipotetico per loro non esiste, esiste la fede in una teoria divenuta visione del mondo. Bastano due risposte per capire questi soggetti ed abbandonarli al loro destino.
I veri esperti di fisica e matematica hanno la capacità di guardare le cose in modo radicalmente diverso, quando lo vogliono, rimettendo momentaneamente in discussione tutto, quando lo vogliono; per quanto è senz'altro vero che la possibilità di attaccarsi alle proprie ipotesi ed ai pensieri che più si amano è un rischio che tutti corrono.
05/02/2015, 00:50
Le piramidi cinesi e le leggende sugli dei discesi dal cielo. Tracce di antichi astronauti e di civiltà antidiluviane?
Nonostante le resistenze di archeologi e burocrati, i dettagli circa le grandi piramidi in Cina, capaci di rivaleggiare con quelle Egiziane e Centroamericane per antichità, complessità e bellezza, continuano a venir fuori molto lentamente. Il grande passato della Cina, occultato per lungo tempo, potrebbe svelare nuove importanti verità sul passato dell'umanità?
Tra negazioni, ostacoli e reticenze, la verità sull’esistenza delle Grandi Piramidi cinese si è finalmente fatta strada fino a raggiungere il grande pubblico.
Si sospettava dell’esistenza di tali strutture in Cina fin dall’inizio del 20° secolo, ma le tormentate vicissitudini politiche e sociali, cominciate con la rivolta di Wuchang (1911), hanno rappresentato un ostacolo molte volte insormontabile.
«Il passato antico della Cina è negato a noi e alla sua popolazione, ma il suo grande passato viene lentamente svelato, come è successo per l’antico Egitto», scriveva lo storico Henri Cordier nel 1920. «Anche se riconosciuta come una grande civiltà, i suoi antichi tesori sono appena conosciuti. Voci parlano di piramidi in aree desolate del paese».
La prima testimonianza: Fred Meyer Schroeder
La conoscenza delle piramidi cinesi è avvenuta in diverse fasi e in maniera molto graduale. La prima testimonianza risale al 1912. L’agente di viaggio americano Fred Meyer Schroeder, nel corso di uno spostamento nell’entroterra, riportò l’avvistamento di una serie di piramidi nella provincia dello Shaanxi.
«È stato più inquietante di quanto le avessimo trovate nel deserto», scrive nel suo diario. «Queste piramidi sono in qualche modo esposte agli occhi del mondo, ma ancora completamente sconosciute agli occidentali». La guida di Schroeder, un monaco buddista, spiegò che le piramidi si trovavano lì almeno da 5 mila anni.
Schroeder stimò che la piramide principale raggiungeva almeno i 300 metri di altezza, con i lati della base lunghi 500 metri, dimensioni che darebbero una struttura dal volume dieci volte superiore a quello della Grande Piramide in Egitto.
La seconda testimonianza: James Gaussman
La seconda testimonianza fu del pilota dell’US Army Air Force James Gaussman, il quale riportò l’avvistamento di una grande piramide bianca durante un volo tra l’India e la Cina nel 1945, in piena Seconda Guerra Mondiale. Così fece rapporto il militare:
«Volavo attorno ad una montagna, seguita da una valle. Direttamente sotto di noi abbiamo individuato una gigantesca piramide bianca. Sembrava di essere in una fiaba: la piramide era avvolta in un bianco luccicante. Potrebbe essere stata di metallo o di qualche altro tipo di pietra. La cosa curiosa è che alla sua sommità c’era un grande pezzo di materiale prezioso, simile ad una gemma. Sono rimasto profondamente colpito dalle dimensioni colossali della struttura».
La fotografia di Maurice Sheahan
La terza testimonianza, documentata da una fotografia, si deve al colonnello Maurice Sheahan, direttore per l’Estremo Oriente della Trans World Airlines. Nel 1947, durante un volo su una valle nei pressi delle montagne Qin Ling, Sheahan individuò una piramide gigante che riusci prontamente a fotografare.
La scoperta venne riportata sull’edizione del 28 marzo 1947 del New York Times. Nell’articolo si stimava che la piramide raggiungesse i 300 metri di altezza con una base di 500 metri per lato, dimensioni che farebbero impallidire la piramide di Giza.
Due giorni dopo, nell’edizione domenicale, il New York Times pubblicava anche la foto scattata da Sheahan. Nel frattempo, in una lettera inviata all’Associated Press, gli archeologi cinesi negavano che tale piramide esistesse.
La struttura è stata in seguito identificata come il ben noto tumulo Maoling (vedi immagine su Google Maps), ovvero la tomba dell’imperatore Wu di Han (156-87 a.C.), posizionata nella provincia di Shaanxi, a circa 40 chilometri a ovest della capitale Xi’an.
Una mappa dettagliata dell’US Air Force della zona intorno alla città di Xian, realizzata con l’utilizzo di fotografie satellitari, mostra almeno 16 piramidi.
Interessante notare che le tre piramidi maggiori ricalcano la posizione delle piramidi di Giza e di Teotihuacàn, configurazione che secondo molti ricercatori richiama la posizione delle tre stelle della Cintura di Orione.
Ancora molto da scoprire
«La Cina conserva ancora molti misteri, di cui la stessa popolazione locale non è a conoscenza», scriveva il ricercatore tedesco Hartwig Hausdorf nel suo libro del 1994 “Die weisse Pyramide” (La Piramide Bianca). «Ho parlato con gli archeologi cinesi, i quali in un primo momento hanno negato qualsiasi piramide, ma alla fine hanno riconosciuto la loro esistenza».
Tuttavia, l’impressione è che la Cina non rinuncerà a tutti i suoi misteri così facilmente. Probabilmente, molte piramidi sono ancora da scoprire, altre non ancora fatte conoscere alla comunità scientifica e all’opinione pubblica.
Buona parte delle strutture piramidali note rappresentano antichi tumuli funerari realizzati per ospitare i resti di molti dei primi imperatori della Cina. Il più famoso è il Mausoleo del Primo Imperatore cinese Qin Shi Huang, vicino a Xi’an, nella provincia Shaanxi della Cina.
È qui che fu trovato il famoso Esercito di Terracotta, un gruppo stimato tra le 6 mila e le 8 mila statue di guerrieri, vestiti con corazze in pietra e dotati di armi, poste di guardia alla tomba dell’imperatore. Di queste statue sono state riportate alla luce circa 500 guerrieri, 18 carri in legno e 100 cavalli in terracotta.
Le strutture piramidali cinesi presentano cime piatte, quindi molto più simili nella forma alle piramidi messicane di Teotihuacàn, rispetto a quelle di Giza in Egitto.
Resta la domanda: come mai la piramide rimane la forma architettonica più diffusa dell’antichità? Sulla base del fatto che molte civiltà del passato abbiamo preferito la forma piramidale come struttura fondamentale, alcuni ricercatori pensano che in un passato remoto sia esistita una civiltà globale che ha abitato il nostro pianeta, diffondendo la sua cultura in tutti i continenti della Terra.
Dopo essere stata spazzata via da un immenso cataclisma globale, questa antica civiltà avrebbe lasciato le tracce della sua esistenza nei monumenti piramidali sparsi su tutto il pianeta. I pochi superstiti avrebbero poi ricostruito il mondo post-diluviano. Si tratta della Teoria degli Antichi Umani.
Altri, tuttavia, pensano che nel passato dell’umanità ci sia qualcosa di molto più intricato: viaggiatori extraterrestri avrebbero preso contatto con i nostri antenati, alterandone la cultura e l’evoluzione. Data la loro abilità tecnologica, i nostri antenati avrebbero considerato questi viaggiatori alieni come divinità.
La mitologia cinese tramanda di esseri celesti discesi sulla terra in draghi volanti: costoro furono i primi sovrani cinesi che diedero inizio alla civiltà cinese e che sono conosciuti come i Tre Augusti: Fu Xi, Nüwa, Shen Nung.
Fu Xi, secondo la tradizione, visse tra il 2952 e il 2836 a.C. Aveva un ruolo di mediatore tra gli uomini e gli esseri divini. Le leggende vogliono che abbia insegnato la pesca e l’allevamento agli uomini. Inoltre, a lui vengono attribuite l’invenzione del sistema divinatorio Yi Jing, della metallurgia, della scrittura, del calendario e della la musica.
Nüwa era la sorella di Fu Xi e ne divenne anche la sposa. Il suo aspetto è a metà strada tra l’essere umano, di cui appare la testa e l’animale, solitamente il corpo dalle sembianze di serpente o di pesce. È considerata una divinità della creazione: è lei a creare gli uomini, plasmandoli dall’argilla. A lei si deve anche l’introduzione dell’istituzione matrimoniale.
Fu Xi e Nüwa venivano rappresentati sempre allacciati per la coda. Fu Xi tiene in mano una squadra, Nüwa invece un compasso. I due strumenti (ad oggi, ancora adoperati nella simbologia massonica) indicano che i due sovrani inventarono norme, regole, standard.
Inoltre, nelle illustrazioni Fu Xi e Nüwa sono accompagnati da due soli. In alcune tombe degli Ittiti datate intorno ai 4 mila anni fa, si trovano raffigurazioni simili di due gemelli, maschio e femmina, accompagnati da due soli. Questi gemelli sono quelli che nei testi ittiti si identificano come dio del Sole e del Cielo e dea del Sole e della Terra.
Dunque, come spesso avviene quando si tratta di questi argomenti, le suggestioni sono molte, le coincidenze incredibili e le domande moltiplicate. L’antica Cina ci consegna un ulteriore tassello del misterioso mosaico del passato del nostro pianeta. Le piramidi cinesi potrebbe aiutarci a comprendere cosa è realmente accaduto?
05/02/2015, 01:44
09/03/2015, 20:07
UN FOSSILE SUGGERISCE CHE IN PASSATO LE PIRAMIDI E LA SFINGE ERANO SOMMERSE DAL MARE
Secondo una controversa teoria proposta dall'archeologo Sherif El Morsi, l'intera piana di Giza fu un tempo completamente sommersa dalla acque del mare. A sostegno della teoria un ritrovamento di un echinoidea fossile (riccio di mare). Potrebbe questa scoperta confermare l'ipotesi che i monumenti di Giza furono costruiti in epoca “pre-diluviana”?
Sei in Categoria: Archeologia, Misteri | Tags: antico egitto, atlantide
sfinge-sommersa
Il paesaggio della necropoli di Giza, comprese le piramidi e la Sfinge, mostra segni di erosione che secondo alcuni ricercatori suggeriscono che in passato l’intera area è stata sommersa dal mare.
Il ritrovamento di un fossile sembrerebbe confermare questa teoria.
La scoperta si deve all’archeologo Sherif El Morsi, il quale ha lavorato nella piana di Giza per oltre due decenni. Nel 2013, in collaborazione con la ricercatrice Antoine Gigal, fondatrice di Giza for Humanity, ha pubblicato i risultati della sua controversa ricerca.
La ricerca di Morsi nasce dalle intuizioni del dottor Robert M. Schloch, uno dei primi ricercatori a suggerire che le strutture della piana di Giza siano più antiche di quanto si pensi. Nei primi anni ’90, Schloch suggerì i modelli di erosione trovati sulla Sfinge e sulle rocce circostanti mostravano un’età molto più antica rispetto alla datazione ufficiale, collocandola tra il 9000 e il 5000 a.C.
Morsi ha idealmente continuato il lavoro di Schloch andando più a fondo nella questione. Durante una delle sue documentazioni fotografiche dei modelli di erosione nella Piana di Giza, l’archeologo ha fatto una scoperta che potrebbe indicare che l’intera zona è stata una volta sommersa dalle acque del mare.
«Durante il mio servizio fotografico, sono quasi inciampato in un blocco di pietra», racconta Morsi in un articolo pubblicato su Gigal Research. «Con mia grande sorpresa, il rigonfiamento sulla superficie mostrava le sembianze di un esoscheletro pietrificato di quello che sembrava essere un echinoidea (riccio di mare), una creature che vive in acque marine poco profonde».
Secondo Morsi, il fossile sarebbe la prova che la Piana di Giza ha subito una catastrofica inondazione, rimanendo per qualche tempo sommersa dalle acque del mare. Il sito dove si trova la Piramide di Micerino, in particolare, potrebbe essere stata un’antica laguna quando il livello del mare copriva la Necropoli di Giza, compresa la Sfinge e le Piramidi.
Tuttavia, analizzando il fossile, alcuni scienziati hanno suggerito che l’echinoidea stessa è stata esposta ad erosione, dunque potrebbe già far parte della roccia calcarea originale formatasi circa 30 milioni anni fa.
Come spiega The Epoch Times, Morsi ha contestato queste conclusioni, convinto che la creatura si è pietrificata in un tempo relativamente più recente, spiegando che si tratta di un grosso esemplare ben conservato, a differenza dei piccoli campioni che in genere si trovano nei blocchi di calcare.
«Possiamo vedere chiaramente le condizioni originarie e i dettagli minuti della perforazione dell’esoscheletro», spiega Morsi, «il che significa che questa creature marina deve essersi pietrificata in tempi recenti. Non mostra le caratteristiche della maggior parte dei fossili risalenti a 30 milioni di anni fa. I depositi di sedimenti ne hanno riempito la parte cava».
Secondo Morsi, l’inondazione deve essere stata piuttosto significativa, raggiungendo un livello massimo di 75 metri sul livello attuale del mare, creando un litorale che attraversa il recinto della Piramide di Chefren, vicino alla Sfinge, fino ad arrivare alla Piramide di Micerino.
L’erosione riscontrata sulle rocce mostra i tipici segni causati dalle onde e dal riflusso delle maree. Inoltre, siti come la Sfinge, il Tempio della Sfinge e i primi 20 livelli della Grande Piramide mostrano sedimenti di materiale alluvionale tipici dei fondali poco profondi e delle lagune. Il ritiro delle acque crea un effetto spugnoso nella roccia.
L’echinoidea scoperta da Morsi ha un diametro di circa 8 centimetri. Per raggiungere tale dimensione, in genere questo organismo marino impiega circa 15 anni. Inoltre, la quantità di sedimenti e depositi alluvionali, nonché la qualità dell’erosione nelle zone meno profonde, richiederebbero diversi secoli, suggerendo che la zona è rimasta sommersa per diverso tempo.
Tuttavia, rimane difficile determinare l’anno esatto delle inondazioni. Secondo i dati forniti dal CSIRO Marine and Atmospheric Research, negli ultimi 140 mila anni, i livelli del mare hanno oscillato per più 120 metri, seguendo la crescita e il ritiro delle grandi calotte durante i cicli glaciali.
Fonte: http://www.ilnavigatorecurioso.it/2015/03/09/un-fossile-suggerisce-che-in-passato-le-piramidi-e-la-sfinge-erano-sommerse-dal-mare/
01/04/2015, 17:27
02/04/2015, 00:05
03/04/2015, 12:56
La struttura scoperta in Indonesia potrebbe essere una piramide antica di 20 mila anni
Il sito di Gunung Padang, scoperto nel 1914 da due coloni olandesi, si estende su una collina con una serie di terrazze realizzate con enormi rocce rettangolari di origine vulcanica. Ma, il geologo Danny Hilman ritiene che le pietre visibili sulla collina siano, in realtà, la cima di una piramide costruita tra i 20 mila e i 9 mila anni fa.
Secondo la cronologia ufficiale, la piramide più antica dell’Egitto è stata costruita quasi 5 mila anni fa, ma in Indonesia potrebbe esserci una struttura simile almeno quattro volte più antica.
Se l’ipotesi del dottor Danny Hilman, geologo senior del Centro Indonesiano per la Ricerca geotecnica e titolare di un dottorato di ricerca presso l’Istituto di Tecnologia della California, dovesse rivelarsi corretta, sarebbe necessario riscrivere la preistoria della storia umana e far luce su una civiltà avanzata perduta nella nebbia del nostro passato.
Le analisi geologiche compiute dal team di Hilman sul sito megalitico di Gunung Padang fanno ritenere ai ricercatori che la collina potrebbe nascondere una struttura piramidale costruita tra i 20 mila e i 9 mila anni fa.
Il sito, scoperto nel 1914 da due coloni olandesi, si trova su una collina nascosta tra i vulcani indonesiani a circa 120 chilometri a sud di Giacarta e presenta una serie di terrazze realizzate con enormi rocce rettangolari di origine vulcanica.
«È più antica di 9 mila anni e potrebbe risalire fino a 20 mila anni fa», dice Hilman. «È pazzesco, ma sono i dati a rivelarlo». In effetti, se le conclusioni di Hilman sono corrette, ci troveremmo di fronte ad un opera di ingegneria sofisticata eseguita da un popolo che consideriamo appartenente alla preistoria.
La pistola fumante, secondo Hilman, si trova nel sottosuolo. E, infatti, il governo indonesiano sta sostenendo gli scavi del sito, come riporta il Sidney Morning Herald, affermando che quella di Gunung Padang è “la più grande struttura megalitica di tutto il sud-est asiatico”.
È interessante notare che la datazione ipotizzata Hilman renderebbe la piramide Indonesiana contemporanea alle piramidi bosniache di Visoko, attualmente allo studio del dottor Sam Osmanagich. Secondo le analisi condotte da alcuni team indipendenti, le piramidi bosniache potrebbero risalire ad un periodo compreso tra i 29 mila e i 20 mila anni fa.
«In genere si pensa che l’età preistorica era un’epoca primitiva, ma questo monumento dimostra che si tratta di un’idea sbagliata», dice Hilman. La piramide indonesiana sarebbe la prova dell’esistenza di un’antica civiltà avanzata, che forse, tenendo anche in considerazione le ricerche di Osmanagich, si estendeva su tutto il pianeta.
Hilman ha spiegato che le rovine in superficie nascondono una serie di muri e stanze nel sottosuolo, prova di un edificio molto complesso. La struttura è rivestita con massicce pietre rettangolari di origine vulcanica. Ma il percorso di Hilman non è così semplice come sembra in apparenza.
I risultati di Hilman sono stati contestati dalla comunità scientifica locale e ben 34 archeologi e geologi indonesiani hanno presentato una petizione che critica i metodi e le motivazioni della ricerca, dato che, a loro avviso, lo scavo minaccerebbe la conservazione del sito. Inoltre, è stata criticata l’idea di non coinvolgere gli archeologi locali nei lavori di scavo (ah, ecco!).
Il vulcanologo Sutikno Bronto ritiene che la struttura non è una piramide, ma il collo di un antico vulcano e che le pietre sono state sagomate dagli agenti atmosferici piuttosto che intagliate dagli esseri umani.
Un altro esperto, che ha voluto rimanere anonimo, si è dichiarato scettico sul fatto che una civiltà così antica possa aver costruito una piramide del genere in un tempo così antico, dato che alcuni strumenti recuperati in una grotta vicina risalenti al 7 mila a.C. risultano essere molto primitivi.
03/04/2015, 13:30
MaxpoweR ha scritto:acqua e fango, mah proprio non c'è modo di far rendere conto le persone DEGLI ORDINI DI GRANDEZZA in gioco. Boh ci vorrebbe un pò più di matematica e fisica ed un pò meno dante, leopardi ed amenità simili alle elementari e superiori in modo da rendere il cervello elastico a tutti.