30/05/2013, 11:30
31/05/2013, 22:02
byrus ha scritto:
Spero non sia una divagazione ma appena ho letto di queste cose mi è venuto un pensiero sul piccolissimo cranio di certi dinosauri (in primis lo Stegosauro) resi stupidi dalla cultura popolare per via della testa piccolissima in proporzione del corpo. Quindi non è necessario avere un cervello grande per essere intelligenti.
Ci dev'essere qualcosa che ci sfugge nelle connessioni, che si tratti del liquido celebrale come dicevano alcuni o di qualcos'altro. Davvero interessante!
01/06/2013, 10:13
02/06/2013, 10:30
MaxpoweR ha scritto:byrus ha scritto:
Spero non sia una divagazione ma appena ho letto di queste cose mi è venuto un pensiero sul piccolissimo cranio di certi dinosauri (in primis lo Stegosauro) resi stupidi dalla cultura popolare per via della testa piccolissima in proporzione del corpo. Quindi non è necessario avere un cervello grande per essere intelligenti.
Ci dev'essere qualcosa che ci sfugge nelle connessioni, che si tratti del liquido celebrale come dicevano alcuni o di qualcos'altro. Davvero interessante!
Ho pensato la stessa cosa, ma senza andare troppo indietro con i dinosauri dovremmo ripensare a molte specie che riteniamo prive di cervello e quindi prive di capacità superiori (vedi le meduse) che invece sembra posseggano capacità assolutamente non conciliabili con l'assenza di un cervello strutturato... Più si va avanti e me no ci si capisce qualcosa -_-
02/06/2013, 14:15
15/04/2014, 01:10
Popoli diversi hanno cervelli diversi. E non è solo questione di "cultura"
I ricercatori dell’Università di Liverpool hanno cercato di dimostrare che la velocità di reazione a uno stimolo visivo è un elemento genetico e non culturale. Il che - se fosse confermato da altri studi - suggerirebbe che i cervelli possono essere molto diversi tra popoli diversi. E che forse non basta più studiare le neuroscienze solo su cervelli nordamericani.
Un italiano, un cinese, un inglese, un eschimese. A guardarli da fuori, hanno poco in comune. Ma sono diversi anche dentro, in profondità, tra le pieghe dei loro cervelli, nei processi cognitivi e nel modo di reagire agli stimoli. I loro neuroni lavorano in modo diverso. Una possibile causa - nota da tempo - è l'influenza che hanno cultura e società sul nostro modo di pensare. Ma non solo. C’entrano anche altri fattori genetici, come dimostrerebbe una ricerca dell’Università di Liverpool, che hanno messo a confronto la velocità di reazione agli stimoli visivi e dei movimenti dell’occhio di tre diversi gruppi di studenti: 70 cinesi nati e cresciuti in Cina, 45 di origine cinese ma cresciuti nel Regno Unito, 70 europei caucasici.
Cinesi recordman
Nello studio, pubblicato su PLOS One, i ricercatori inglesi hanno misurato la velocità nell’eseguire una serie di “saccadi”, i più elementari e rapidi movimenti dei nostri occhi, quelli che usiamo per spostare lo sguardo senza girare la testa, come quelli che probabilmente state facendo per leggere questo articolo.
Il risultato lascia pochi dubbi: i ragazzi e le ragazzi cinesi, a prescindere da dove fossero cresciuti, riuscivano ad eseguire saccadi super rapide (tra 80 e 130 millisecondi) molto più spesso rispetto ai loro colleghi caucasici. In media, tra le 16 e le 20 volte ogni 100 tentativi, contro un più modesto 12-13 per cento.
La provocazione: “Ripensiamo le neuroscienze”
«Esaminare le saccadi di popoli diversi rivela molte cose dei meccanismi basilari del cervello e del modo in cui pensiamo», ha spiegato Paul Knox,il neurofisiologo che ha diretto lo studio. «Molti scienziati credono che i movimenti dell’occhio si sviluppino per motivi culturali: in base al luogo in cui una persona vive, ai libri che legge, all’influenza della famiglia e della società. La nostra ricerca mostra che, almeno per le saccadi, non è così. Ci sono ragioni più profonde, legate forse alla genetica. E tutto questo può incidere anche su come il cervello di persone con provenienze diverse reagisce a incidenti e malattie».
L’esperimento diventa così, in qualche modo, una provocazione. Se ci sono differenze profonde e genetiche tra il cervello di un inglese e quello di un cinese, il modo attuale di studiare le neuroscienze rischia di non essere adeguato, per colpa di campioni troppo omogenei.«L’80 per cento degli studi in questo campo – prosegue Knox – è svolto su persone di Paesi occidentali, ricchi e industrializzati». Ovviamente la ricerca deve essere confermata da altri studi perché i suoi limiti sono evidenti.
La provocazione degli scienziati inglesi, però, non è priva di fondamento, conferma Alberto Oliverio, psicobiologo dell’Università La Sapienza di Roma. «È vero che gli studi fatti nelle università americane più attrezzate è svolto su gruppi abbastanza omogenei di bianchi caucasici. Però la ricerca sulle neuroscienze non esiste solo negli Stati Uniti e se ne fa anche qui in Italia, per esempio».
Genetica e cervello
Secondo Oliviero, è plausibile che le differenze osservate nello studio inglese siano davvero di natura genetica: «Potrebbero essere legate a fattori molto antichi, alla differenza tra antenati stanziali e altri prevalentemente nomadi. Fino agli anni ’70 era un tabù parlare di genetica per quanto riguarda le neuroscienze, ma oggi sappiamo, per esempio, che incide sul gusto e sulla sensibilità alle sostanze amare, che variano tra popoli diversi. E anche sulla struttura del cervello, come dimostra la fisiologia unica del cervello degli eschimesi».
04/12/2014, 00:06
05/12/2014, 00:55
05/12/2014, 09:42
Aztlan ha scritto:
Viene allora automatico ritenere che un cervello normale dovrebbe essere in grado di fare molto più di quello che fa un uomo comunemente.
Viene da chiedersi: cosa ci impedisce, noi tutti, di usare queste funzioni "extra"?
05/12/2014, 12:32
05/12/2014, 12:38
MaxpoweR ha scritto:
Di fatto il DNA è il sistema operativo ed il cervello il processore il corpo il restante hardware
08/12/2014, 17:31
16/02/2015, 01:33
I 101 segreti del nostro cervello che pochi sanno
In questo articolo voglio raccogliere tutto quello che so sul più grande mistero di questo pianeta: la mente umana. E mi tocca proprio: il mio sito è sottotitolato “trucchi per sfruttare la mente”, quindi sotto con il lavoro!
1. Non è vero che si usa solo il 2, o il 5, o il 10% del cervello: ogni parte ha una sua specifica funzione che è stata identificata dall’encefalogramma.
2. Il peso medio del cervello è di 1,3 chili, e varia in base all’etnia.
3. Il che può sembrare tanto, ma la sola pelle pesa il doppio (quasi 3 chili).
4. La tanto famosa materia grigia è in realtà la parte più piccola del cervello, ed ricopre soltanto la superficie. La parte con maggiore volume è invece la materia bianca, ed è composta da assoni che hanno il compito di collegare le varie parti della materia grigia.
5. Il 75% del cervello è composto di acqua.
6. Il cervello di un neonato cresce di tre volte nel primo anno di vita.
7. I neuroni sono quasi tutti collegati. Pochi sanno che ogni neurone è collegato con quanti: da 1.000 a 10.000!
8. Tanto per restare con i numeri grandi: il cervello è composto da 100 miliardi di neuroni.
9. Il cervello riconosce istintivamente la percezione di sé e degli altri: è per questo che non puoi farti il solletico da solo.
10. Il cervello cresce fino ai 18 anni. Ecco il perché di quella brutta legge che ti dice di non bere grappa fino alla maggiore età!
11. Il cervello usa circa il 20% dell’ossigeno di cui necessiti per vivere. Ed è anche l’organo che tollera di meno la sua mancanza.
12. Se viaggi troppo, il cervello andrà in tilt a causa del jet lag e la tua memoria si ridurrà notevolmente.
13. Tutti sognano, più volte al giorno. Ma c’è chi ricorda i sogni e chi se li dimentica (tipo me).
14. C’è una correlazione positiva fra i viaggi in aereo e i mal di testa: circa il 6% di chi viaggia si becca un’emicrania. Fortunatamente a me non capita, visto quanto prendo l’aereo!
15. Il cervello di Einstein era di dimensione uguale a tutti gli altri, solo la parte che si attiva per i calcoli matematici era più grande del 35% (e non è poco).
16. Le prime testimonianze di operazioni chirurgiche al cervello risalgono a 4000 anni fa, e si facevano proprio come ora: un trapano per perforare il cranio; e no, le anestesie non esistevano (che male). Ma la cosa più incredibile è che, dopo questa operazione, molti sopravvivevano!
17. Il 2% del peso di un uomo è dato dal cervello. Anche se in termini assoluti ci sono animali con encefali più grandi (come l’elefante), nessuno ha una percentuale più alta.
18. Alla nascita, il tuo cervello conteneva già quasi il numero di cellule di un cervello adulto.
19. Così come con l’ossigeno, il cervello riceve il 20% di tutto il sangue che circola in corpo.
20. Uno studio australiano ha dimostrato che i bambini con un amico immaginario sono nella maggior parte dei casi primogeniti o figli unici. Colpa della solitudine?
21. Ogni volta che richiami un’informazione alla mente o pensi a qualcosa di nuovo, crei una nuova connessione fra neuroni. Ecco perché studiare aiuta a studiare.
22. Molte persone fanno da 2 a 3 sogni a notte, ma alcune arrivano anche a 6 o 7.
23. Gli studi con l’encefalogramma hanno dimostrato che il cervello è più attivo quando dormi che quando sei sveglio.
24. Tenere il cervello allenato con lo studio gli permette di adattarsi molto più velocemente alle nuove situazioni.
25. I taxisti di Londra, famosi per conoscere tutte le strade della città (che non è piccola, lo assicuro), hanno un ippocampo sensibilmente più grande del normale. Si ritiene che più cose si memorizzano, più quest’area del cervello si espande.
26. Nel 1811 il dottor Charles Bells fu il primo a scoprire che ognuno dei cinque sensi ha una sua area dedicata nel cervello.
27. Non ci sono recettori del dolore nel cervello, quindi non si può sentire dolore in quella zona. Ma di recettori ce ne sono nella calotta cranica (e anche tanti): sono questi che causano l’emicrania.
28. La corteccia celebrale, quella che contiene la materia grigia, diventa più spessa man mano che la usi.
29. Se il tuo cervello non riceve ossigeno per 8 – 10 secondi, perderai conoscenza. Questo è un meccanismo di difesa contro i picchi di bassa pressione.
30. Anche senza spiegazioni, sei in grado di intuire l’umore di qualcuno: questa funzione è svolta dall’amigdala.
31. Il cervello ricorda per associazione. Quindi, se vuoi ricordarti qualcosa, crea dei percorsi logici e connessi fra di loro e con altri tuoi ricordi.
32. Cinque minuti dopo esserti svegliato, ti sei dimenticato il 50% di un sogno. Dopo 10 minuti, il 90% è andato.
33. Ti piace Winnie the Pooh? La Disney ha dichiarato che per i personaggi si è ispirata alle più comune malattie mentali. Riesci ad elencarle?
34. Dopo la sua morte, il cervello di Lenin è stato aperto e sezionato. Si è scoperto che aveva un numero maggiore di cellule in alcune aree che possono spiegare la sua genialità nel manipolare le persone.
35. L’aspirina, che uso sempre quando ho mal di testa, è stata inventata nel 1899. Ma necessitava della prescrizione di un medico fino al 1912.
36. Ci sono più di 100.000 capillare nel solo cervello.
37. In un ambiente che stimola l’apprendimento, l’abilità di un bambino di memorizzare le cose può aumentare fino al 25%
38. Le informazioni nel cervello possono viaggiare ad una velocità di 430 km/h. Altro che Ferrari!
39. Se ti fischia l’orecchio, sappi che è un’illusione del cervello. A meno che non sia appena tornato dalla discoteca, in quel caso è il timpano lacerato (ma tranquillo, che in poche ore si rigenera).
40. L’odore è il ricordo che si fissa meglio nel cervello. Se associ qualcosa ad un odore, difficilmente te lo dimenticherai. Hmm, il profumo dell’arrosto di mia nonna!
41. Anche i ciechi sognano, ma chi è cieco dalla nascita non sogna immagini (ovviamente). Sono sicuro che almeno una volta nella vita questo te lo sei chiesto!
42. Ogni volta che batti le ciglia, il tuo cervello ricrea un’immagine dell’ultima cosa che hai visto per evitare di farti vedere nero per una frazione di secondo. Scommetto che hai appena provato!
43. Un cervello risalente a circa 2000 anni fa è da poco stato scoperto in Gran Bretagna. Ed è conservato ancora discretamente bene.
44. Nel 1921, Hermann Roschach (dal cognome impronunciabile) inventa il famoso test con le macchie d’inchiostro.
45. Il 12% del cervello è composto da grasso.
46. Il cervello continua a creare nuovi neuroni per tutta la vita in risposta agli stimoli, per rimanere flessibile alle esigenze.
47. Mentre sei sveglio, il cervello sviluppa 20-30 watt. Abbastanza per illuminare una lampadina.
48. Gli uomini e le donne percepiscono il dolore in modo molto diverso.
49. Non si dice sulla punta della lingua, si dice disnomia!
50. Il 12% delle persone sogna in bianco e nero, gli altri a colori
Sono a metà! Vado a fare un po’ di stretching per le dita.Mentre mi prendo una pausa, ti chiedo gentilmente di condividere questo articolo su Facebook. Grazie mille in anticipo! E ora, un bel respiro e si continua.
51. Ridere ad una battuta non è un compito semplice: richiede di attivare cinque aree del cervello diverse.
52. Daniel Tammet è l’autistico più intelligente del mondo: le sue capacità matematiche rivaleggiano con quella dei più grandi geni del secolo.
53. Nel 1959, una scimmia è stata spedita nello spazio per testare come il cervello si adattasse alla mancanza di gravità.
54. Leggere ad alta voce e parlare (specialmente con i bambini) migliore le capacità del cervello.
55. Lo sbadiglio può avere 3 significati: noia, sonno o fame.
56. Sì, lo sbadiglio è contagioso, ci sono ricerche a riguardo!
57. I super-assaggiatori sono persone che riescono a riconoscere sapori che un cervello normale non riuscirebbe nemmeno a percepire. Molto utili nell’industria alimentare, vengono pagati un sacco di soldi.
58. È quando si dorme che i ricordi della giornata vengono fissati nella memoria a lungo termine.
59. Mentre dormi il tuo corpo produce un ormone che inibisce il sistema motorio, paralizzandoti. È un’esperienza che può capitare se provi a simulare un’esperienza extracorporea.
60. L’università di Harvard contiene una magazzino con 7.000 cervelli conservati per ricerche scientifiche. No, non è una figura retorica!
61. Le capacità di capire e provare le emozioni sono già sviluppate al momento della nascita.
62. La neocorteccia, che rappresenta circa il 76% di tutta la corteccia celebrale, è quella adibita alle emozioni e alla coscienza di sé. È la più sviluppata in tutto il regno animale.
63. Alcune persone sono effettivamente più freddolose di altre, questo dipende da come i sensori di temperatura della pelle comunicano col cervello.
64. La carenza di sonno potrebbe ridurre la tua abilità a memorizzare cose nuove. Ecco perché è importante imparare a dormire bene!
65. Se stai russando, non stai sognando.
66. La mancanza di gravità ha diversi effetti sul cervello, anche se le ricerche in proposito sono lontane dallo spiegare come. Potresti voler aspettare la risposta prima di programmare una gita sulla luna.
67. Keith Jarrett, musicista jazz, ha scientificamente l’udito perfetto: riesce a riconoscere qualsiasi nota.
68. Il senso che si sviluppa prima di tutti gli altri in un feto è il tatto (dopo 4 settimane dal concepimento).
69. I sensi non sono 5, bensì 6: quello mancante è la percezione di sé nello spazio (anche se chiudi gli occhi sai di essere seduto e non in piedi).
70. Il cervello può resistere al massimo 4 – 6 minuti senza ossigeno, poi i neuroni cominciano a morire. Dopo 6 – 10 minuti, si verificano danni permanenti.
71. Le donne ci mettono più tempo a prendere una decisione, ma cambiano meno difficilmente idea.
72. Ben Pridmore riesce a memorizzare un mazzo di 52 carte in 26 secondi. Due carte al secondo!
73. Se ti svegli durante un sogno, è più facile che te lo ricordi. Ecco perché gli incubi si ricordano sempre, dannati loro!
74. La musica migliora nettamente la memorizzazione, sia nei bambini che nel cervello. Ma non mettere su Vasco Rossi quando apri il libro di matematica, quello non fa altro che distrarti!
75. I bambini che imparano due lingue nei primi cinque anni di vita (come in Canada o in Lettonia) avranno da adulti una materia grigia molto più densa.
76. Una febbre troppo alta causa rapidamente la morte dei neuroni. Ma non ti preoccupare di qualche linea di troppo: la temperatura più alta mai registrata è stata di 46,5 gradi.
77. È stato dimostrato che alcune persone sono più portate all’esercizio fisico rispetto ad altre, sotto un fattore psicologico. Ma questa non è una buona ragione per non staccarti mai dalla sedia!
78. L’estrogeno (ormone presente sia in uomini che in donne) è fortemente correlato con la memorizzazione.
79. Un sogno non ha mai un significato univoco, né letterale. I sogni vanno interpretati tenendo conto anche della situazione e della psicologia della singola persona, ecco perché i libri per interpretare i sogni sono in buona parte buffonate (per essere gentili).
80. Gli abusi sui minori possono provocare danni a lungo termine anche fisici, nella struttura del cervello.
81. Lo stress, quello vero, può provocare l’alterazione di alcune importanti aree del cervello. Meglio prendere la vita con calma!
82. La noia è una sensazione che viene scatenata dalla mancanza di attività, ed è causata dalla naturale voglia che ha il cervello di imparare. Io ne farei volentieri a meno!
83. L’insulina serve a regolare il livello di zuccheri nel sangue, ma recentemente è stato anche dimostrato che aiuta il cervello a memorizzare.
84. Il caffè ti fa rimanere sveglio perché la caffeina blocca i recettori di adenosina. Sono state anche scoperte sostanze con l’effetto opposto, e vengono spesso utilizzate nei sonniferi da banco (molto poco utilizzati in Italia).
85. In media il cervello fa 70.000 pensieri al giorno.
86. L’ossitocina, l’ormone responsabile dell’amore (brutto da dire ma è così), aiuta anche le persone affette da autismo.
87. La correlazione fra mente e corpo è fortissima. Si stima che il 50 – 70% delle visite in ospedale per problemi fisici derivino da problemi psicologici (non necessariamente malattie mentali).
88. Un team di scienziati giapponesi è riuscito a creare una macchina in grado di proiettare su schermo i sogni di una persona. Certo per ora l’immagine non è molto accurata, ma a volte si riesce a capire cosa rappresenta il video.
89. I mancini e gli ambidestri hanno un corpo calloso (la massa che collega i due emisferi celebrali) più grande in media dell’11%.
90. Uno studio su un milione di studenti di New York (da quelle parti si fanno le cose in grande) ha mostrato che i ragazzi che a pranzo non mangiavano cibi con coloranti, sapori artificiali o conservanti avevano un quoziente intellettivo del 14% superiore. Ora mi chiedo: è il cibo naturale che rende più intelligenti, o è l’intelligenza che porta a mangiare cibi sani?
91. Le persone tristi, quando vanno a fare shopping, spendono di più di chi invece è felice. Il meccanismo di compensazione porta a cercare di comprare la felicità in questo modo.
92. Il lavoro associato ad un maggior numero di mal di testa è quello del contabile (povero Fantozzi), seguito da librai e autisti di camion e autobus.
93. Il pesce non aiuta a diventare più intelligenti, ma pare riduca del 30% il rischio di contrarre la demenza in età avanzata.
94. Aristotele credeva, erroneamente, che la sede del ragionamento fosse nel cuore.
95. Errore simile per gli antichi egizi, che ritenevano il cuore il contenitore dell’anima. Infatti nell’imbalsamazione conservavano attentamente tutti gli organi, tranne il cervello (che veniva bollato come inutile e scartato).
96. Nella genetica umana sono presenti delle tracce di un’evoluzione che ha portato ad avere una resistenza contro le malattie causate dai prioni, elementi della carne umana. In parole povere, questo significa che nell’antichità il cannibalismo era una pratica molto diffusa.
97. La parola “cervello” viene utilizzata 66 volte nelle opere di Shakespeare.
98. L’emisfero sinistro del cervello controlla la parte destra del corpo, e vice versa.
99. Il profumo di lavanda tranquillizza il cervello, e ti aiuta ad addormentarti.
100. Una patata bollita può ripristinare le funzioni del cervello quando ti senti stanco. E l’effetto dura più del caffè!
101. I mancini stanno aumentando (specie per via della maggiore libertà lasciata ai bambini sulla mano dominante), ma quanto? Nel mondo chi scrive con la mano destra è il 89,6% del totale, con la sinistra il 10,6% e gli ambidestri sono lo 0,34%. Tu in quale categoria rientri?
Wow, non ci credo, ce l’ho fatta. Questo si qualifica senza ombra di dubbio come l’articolo più lungo che ho mai scritto su Mindcheats. Anzi, a dirla tutta, anche un articolo lungo la metà sarebbe stato bello corposo.
Ma sono felice, perché mi sono posto un obiettivo e l’ho raggiunto!Spero che queste 101 curiosità ti abbiano tenuto compagnia per qualche minuto, e ti abbiano insegnato qualcosa di nuovo.
16/02/2015, 03:58
Daniel Paul Tammet (Londra, 31 gennaio 1979) è uno scrittore autistico britannico con un grande talento per la matematica e l'apprendimento delle lingue. Primo di nove figli[1](cinque sorelle: Claire, Maria, Natasha, Anna, Shelley e tre fratelli: Lee, Steven e Paul) da genitori londinesi appartenenti alla middle-class. Nella sua autobiografia, Nato in un giorno azzurro, (tit. or.: Born on a Blue Day), racconta di quanto l'essere affetto da epilessia, sinestesia in aggiunta alla sindrome di Asperger abbia avuto un profondo impatto sulla propria infanzia.
Biografia[modifica | modifica wikitesto]
Sinestesia[modifica | modifica wikitesto]
La percezione dei numeri come colori o sensazioni è una forma ben documentata di sinestesia, sebbene il livello di dettaglio e la specificità dell'immagine mentale dei numeri da parte di Tammet sia realmente inconsueta. Nella sua mente, egli riferisce, ciascun intero fino a 10.000 ha una sua unica forma, colore, struttura e sensazione tattile. Egli può "vedere" in modo intuitivo i risultati dei calcoli come se fossero dei paesaggi sinestetici, senza dover fare alcuno sforzo mentale consapevole; inoltre può "avvertire" se un numero è primo o composto. Ha descritto la sua immagine visiva del 289 come particolarmente brutta, mentre il 333 sarebbe assai attraente e il Pi greco bello. I numeri 23, 667 e 1179 hanno un'immagine particolarmente grande, mentre il 6 non avrebbe un'immagine distinta.[1][2] Tammet non si è limitato a descrivere verbalmente tali visioni, ma ha anche creato un lavoro artistico: una rappresentazione all'acquerello del Pi greco.
Tammet è stato protagonista di un documentario nel Regno Unito, dal titolo The Boy With The Incredible Brain, inizialmente trasmesso dal canale televisivo britannico Channel Five il 23 maggio 2005.[3] Il documentario mostrava i momenti salienti della recita della sequenza del Pi greco, dello studio in una settimana dell'islandese (lingua che è considerata oltremodo difficile) e del suo incontro con Kim Peek, un altro famoso "genio". In un momento dello show, Peek abbraccia Tammet e gli dice, "Un giorno sarai grande quanto lo sono io", cui segue la replica di Tammet che dice "si tratta di un complimento bellissimo, di un grande obiettivo da raggiungere".
Pi greco[modifica | modifica wikitesto]
Tammet detiene il record europeo di recitazione delle cifre decimali del Pi greco, avendone declamate 22.514 in poco più di cinque ore.[4] La sfida era sponsorizzata da un'organizzazione benefica a favore della NSE, National Society for Epilepsy, ed avvenne nel “Giorno del pi greco”, il 14 marzo 2004 presso il Museo di Storia delle Scienze di Oxford, UK.[5] La NSE era stata scelta come beneficiaria dell'evento proprio per l'esperienza di Tammet da bambino con l'epilessia. Il professor Allan Snyder dell'Università Nazionale Australiana ha detto di Tammet: "... gli autistici particolarmente dotati non riescono di norma a spiegarci come fanno a fare quel che fanno. Gli viene e basta. Daniel può spiegare di più, dal momento che descrive ciò che egli vede nella sua testa. Ecco perché è stimolante. Può essere la 'Stele di Rosetta'."[6]
Capacità linguistiche[modifica | modifica wikitesto]
Tammet parla undici lingue tra cui l'inglese, il francese, il finlandese, il tedesco, lo spagnolo, il lituano, il rumeno, l'estone, l'islandese, il gallese e l'esperanto.
Apprezza particolarmente l'estone, dal momento che è una lingua ricca di vocali. Tammet sta costruendo una nuova lingua chiamata Mänti. Mänti ha diverse caratteristiche correlate con il finnico e l'estone, dal momento che ambedue sono lingue ugrofinniche. Alcune fonti segnalano che Tammet abbia creato le lingue uusisuom e lapsi[7].
Tammet riesce ad imparare nuove lingue con una grande rapidità. Per dimostrarlo nel corso di un documentario per l'emittente "Channel Five", a Tammet è stato chiesto di imparare l'islandese in una settimana. Sette giorni più tardi, è comparso sulla televisione dell'Islanda, conversando in islandese, con il suo insegnante di lingua che, sbalordito, continuava a dire che non era "umano" e che si trattava di un "genio". Alcune parti dell'intervista che mostra Tammet che risponde alle domande in islandese sono state trasmesse in televisione nell'edizione del 28 gennaio 2007 dello show televisivo americano 60 Minutes[2].
Nato in un giorno azzurro[modifica | modifica wikitesto]
Nel 2006 Tammet si è recato negli Stati Uniti per promuovere la sua autobiografia, Born on a Blue Day: Inside the Extraordinary Mind of an Autistic Savant[8]. Durante la sua permanenza negli Stati Uniti è apparso diverse volte negli speciali e nei talk show radio-televisivi, tra cui 60 Minutes e il David Letterman's Late Show. Nel 2008 il libro è stato tradotto da Annalisa Crea per i tipi di Rizzoli[9].
Vita privata[modifica | modifica wikitesto]
Tammet ha una relazione con il suo compagno Neil Mitchell, che è un tecnico software, da circa sei anni. Vivono insieme nel Kent, dove trascorrono una vita organizzata in modo sistematico, con i loro gatti, preparano il cibo nel giardino e preferiscono mantenere la propria riservatezza[10][11]. Tammet e Mitchell insieme gestiscono l'azienda di e-learning online Optimnem, all'interno della quale realizzano e pubblicano corsi di lingue. Tammet ha parlato pubblicamente della sua relazione con Mitchell, delle sue abilità di "genio" e del suo orientamento sessuale[12][13].
Dal 2007 vive ad Avignone e a Parigi con un nuovo compagno, il fotografo francese Jérôme Tabet[14].
27/04/2015, 01:17
Il secondo cervello: la pancia sente agisce ricorda più della testa
Tratto da dionidream.com
La chiave di stress, ansia e tensione è nella pancia. Qui, infatti, si trova un vero e proprio secondo cervello, con importanti funzioni che si riflettono sull’intero organismo che regola le emozioni, i ricordi e il piacere. A lungo l’intestino e’ stato considerato una struttura periferica, deputata a svolgere funzioni marginali. La verità è che la nutrizione influenza il nostro pensiero e la nostra mente inconscia in una proporzione addirittura del 90%! Oltre a mostrare un collegamento diretto con lo sviluppo di quasi tutte le malattie.
“Sappiamo che, per quanto il concetto possa apparire inadeguato, il sistema gastroenterico è dotato di un cervello. Lo sgradevole intestino è più intellettuale del cuore e potrebbe avere una capacità “emozionale” superiore. È il solo organo a contenere un sistema nervoso intrinseco in grado di mediare i riflessi in completa assenza di input dal cervello o dal midollo spinale.”
Basi scientifiche
Lo afferma Michael D. Gershon, esperto di anatomia e biologia cellulare della Columbia University autore del best seller “Il Secondo Cervello” – “Basti pensare che l’intestino, pur avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore. Insomma, l’intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio. E non a caso le cellule dell’intestino – spiega l’esperto americano ‐ producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere” [Vedi l’articolo sul sito della Columbia University]
La fonte della felicità
“Nella pancia troviamo infatti tessuto neuronale autonomo. E non a caso le cellule dell’intestino – aggiunge Gershon – producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere. L’intestino rilascia serotonina in seguito a stimoli esterni, come immissione di cibo, ma anche suoni o colori. E a input interni: emozioni e abitudini.” Studi su cavie geneticamente modificate, ma anche in vitro, ‘hanno dimostrato l’esistenza di un asse pancia-testa. Per Gershon e’ la prima a dominare, almeno in certi campi.
Approfondimento sulla serotonina
La serotonina è coinvolta in numerose e importanti funzioni biologiche: ciclo sonno-veglia, desiderio sessuale, senso di fame/sazietà, umore e peristalsi. Avere un livello di serotonina bassa può comportare disturbi dell’umore, problemi di natura sessuale, problemi a dormire, problemi a defecare, accentuare l’ansia e contribuire a stati depressivi.
La serotonina interviene nel controllo dell’appetito e del comportamento alimentare, determinando una precoce comparsa del senso di sazietà, una minore assunzione di carboidrati a favore delle proteine e una riduzione, in genere, della quantità di cibo ingerita. Non a caso, molte persone che lamentano un calo dell’umore (ad esempio una depressione pre-mestruale, vedi sindrome pre-mestruale) avvertono un bisogno importante di dolci (ricchi di carboidrati semplici) e cioccolato (contiene e favorisce la produzione di serotonina, perché ricco di zuccheri semplici, oltre che di sostanze psicoattive). ]
Il nostro potere è nella pancia
La quantità di messaggi che il cervello addominale invia a quello centrale e’ pari al 90% dello scambio totale, sostiene il ricercatore. Per la maggior parte si tratta di messaggi inconsci, che percepiamo solo quando diventano segnali di allarme e scatenano reazioni di malessere. “Quanti – dice – hanno sperimentato la sensazione delle “farfalle nello stomaco” durante una conversazione stressante o un esame?. E’ solo un esempio delle emozioni della pancia, come nausea, paura, ma anche dolore e angoscia. Il sistema nervoso enterico comunica con quello centrale. E quando l’intestino soffre, ad esempio per la sindrome del colon irritabile, la persona ne risente anche a livello psichico.” I bambini che soffrono di colon irritabile da piccoli, hanno la quasi certezza di soffrire anche da grande, di ansia e/o depressione. [Vedi anche Colon e Sistema Immunitario. Ecco dove risiede la nostra forza]
Conflitti emotivi
Il cervello di sotto quindi, non è solo legato alle reazioni al cibo ingerito, ma può pensare, prendere decisioni, provare sensazioni autonomamente da quello di sopra, come insegna la neurogastroenterologia, vedi la colite, l’ulcera, i bruciori di stomaco ecc. che sono proprio malattie causate dallo stress (emozioni forti, non digerite) ed i mediatori con causali sono poi i batteri che si mutano perché le condizioni del terreno intestinali di pH sono variate. [Vedi anche Il tuo medico ti ha mai parlato dei parassiti intestinali?]
Massaggiare la pancia, respirazione addominale ed esercizio fisico
Diversamente dai neuroni contenuti nella scatola cranica, quelli sparsi in tutto il resto del corpo possono essere “massaggiati”, sia con il vero massaggio che stimola i corpuscoli tattili e i recettori fibro muscolari e tendinei, sia con il movimento. Inoltre i centri nervosi viscero-addominali possono essere stimolati col respiro addominale (non toracico), come insegnano tutte le discipline orientali.
Alimentazione corretta, meditazione e integrazione dei conflitti
Dunque stress e ansia pesano sull’intestino e ne alterano il funzionamento. Ma e’ vero anche il contrario: dieta e disordini intestinali sono collegati a variazioni dell’umore. Insomma, nella pancia c’e’ un cervello che assimila e digerisce non solo il cibo, ma anche informazione ed emozioni che arrivano dall’esterno. E che copre un’area vasta: il tessuto intestinale srotolato ha dimensioni di 200-250 metri quadri, ed e’ abitato da 10.000 miliardi di cellule batteriche. Per trattare i disturbi di funzionali del tratto gastroenterico varie tecniche di meditazione si sono dimostrate utili. [Vedi Mindfulness. La meditazione-medicina del momento presente] Bisogna avere quindi l’alimentazione sana (senza latticini, molte verdure, molta frutta, poche proteine animali) e combinare in maniera corretta gli alimenti [Vedi La combinazione degli alimenti]. Per il risolvimento dei conflitti sono molto utili il Rebirthing, Hoponopono e EFT. [Vedi Rebirthing – La respirazione circolare che guarisce, Hoponopono, EFT – Autotrattare traumi, fobie e dipendenze in modo semplice!