-3 - griglia portentosa - Dacci uno sguardo, quando hai finito me lo riporti e ne parliamo... no, non me lo chiedere chè non ci ho capito niente!- mi disse il mio prof.di flosofia, A. Moreno, consegnandomelo.
Golosamente scorsi il grosso tomo: centinaia di tavole anatomiche, dettagli di parti del corpo con una serie di linee che s'incrociavano su decine, migliaia di punti, ciascuno descritto con minuziosi dettagli e termini incomprensibili.
Non era un testo di agopuntura nè di anatomia.
- Questo é uno dei tanti acquisti casuali di mia moglie... e che devo fà! - sospirò con un sorriso rassegnato.
(trattasi di uno dei volumi in foto)La sua casa era sossopra per l'imminenza del trasloco, aveva ottenuta una docenza universitaria a Pavia, lasciava Napoli e la sua storia di tretntatreenne era molto movimentata: l'esperienza della politica di piazza, dell'intelligenza estrema come allievo prediletto del geniale matematico Renato Caccioppoli (il figlio dell'anarchica Bakunin), una laurea in Fisica Teorica lasciata ad un passo per quella in Filosofia alla morte suicida del Maestro; insomma, una stimolante miniera d'uomo.
La figlia, dodicenne, bella come un angelo botticelliano, un maschietto piccolino e la moglie, un'artista di gran temperamento, erano la sua famiglia che viveva lì, in quell'attico antico in via Atri, tra i mille cupoloni del centro storico, tra silenzi e ombre, nel guizzo irripetibile di anni di fermento e passaggio verso quest'oggi, tanto meno eccitante.
S'incuriosiva un pò della mia persona, esibivo le mie letture di Eddington, Tolansky e Plank nelle mai troppo lodate serie Bollati Boringhieri e, definendomi il più atipico degli studenti mai avuti, m'offriva la sua amicizia ospitandomi con succose conversazioni e lezioni di modellato della moglie pittrice.
Avevo poche ore a disposizione, ingolosito come mai volai a casa.... Ignoravo allora, chi fosse questo prof Giuseppe Calligaris, autore del vecchio tomo degli anni '30...
Trascorsi tutta la notte, su quelle intricate pagine, non c'erano note esplicative, commenti, ma solo aride schede analitiche in linguaggio tecnico, ciascuna scheda esaminava un punto-placca della pelle, come sensibilizzarla, con quali effetti di Repére ovvero segnali di risposta alla sollecitazione, gli effetti producenti ecc., con una meticolosità ed un dettaglio incredibili, come incredibili erano gli effetti descritti senza il benché minimo aggettivo esclamativo, né compiacimento, tutto gelido, asettico... e l'incredibile era che in retrocopertina citava innumerevoli altri volumi dedicati a varie zone del corpo e diversi risultati.


Il neurofisiologo, autore del volume, descriveva dunque gli effetti incredibili nelle percezioni sensoriali dovute all'iperestesia di punti millimetrici del corpo, ottenuta con impercettibili cariche elettriche o sensibilizzazioni cutanee d'altro tipo. L'accensione, ovvero la stimolazione delle placche cutanee, diverse migliaia quelle individuate, avrebbero provocato fenomeni di endo ed eterovisione, all'interno ed all'esterno del proprio corpo, lasciando anche registrare sulla pelle immagini impregnate nella mente, conscia o inconscia, conducendo la sensibilità del soggetto a pochi millimetri dentro di sé fino alle distanze siderali in altri sistemi, anche galattici!
Allora cercai, dopo averli letti tutti, un protocollo sperimentale tra i più accessibili ai miei mezzi domestici, viste le diverse tecniche utilizate, ed i cui risultati fossero meno folli di quanto non apparissero tra i molti descritti mel testo come:
- il soggetto percepisce la visione di oggetti in forma e colore, alle sue spalle ad una distanza tra metri 1,20 e metri 7,80;
- il sogetto percepisce la visione di parte interna al suo corpo, sita tra la il IV e V spazio intercostale dx ad una profondità tra i 10 ed i 15 cm dalla cute;
- il soggetto percepisce visione di abitanti animati di corpi celesti, siti a distanza tra (?) ed (?) milioni di diametri di orbite solari...? !!!
Era un lavoro talmente analitico e acritico che impediva il gesto istintivo di gettarlo nella spazzatura, pur lasciando uno sconcerto enorme; per questo il professore, e io stesso, per un pò, non eravamo riusciti a capire di cosa si parlasse: l'arida scheda del protocollo scientifico, da un lato e l'assurdità concettuale dall'altro ma, soprattutto, direi, il non voler capire, il rifiutare ciò che esulava da logica acquisita e conoscenze.

Scelgo allora un protocollo e ritaglio un cartoncino sottile di cm 7x5; lo coloro di giallo canarino su entrambe le facce. Predispongo il portalume con una lampada da 100 watt. Scelgo tre dei miei pullover.
Telefono a due cugini; ignari, aderiscono all'invito: "tu vieni e non ti preoccupare".
Il sole picchia già, é estate, sono le 9,00 del mattino, i cugini-cavie si guardano sospettosi ma rassegnati, sanno che, in fondo, non sono pericoloso, a parte ibernazione e scongelamento di mosche, maneggiamenti settòri con bisturi e frattaglie immonde al microsopio... ed altro ancora.
A fatica convinco il più grande di noi, Giulio studente di medicina, a mettersi a petto nudo, crotonese subito napoletanizzatosi: - ma tu, pè stà strunzata mi fai saltà 'a lezione d'anatomia 'e chill'nsallanuto 'e Ciardi-Dupré!!??- ( l'insallanuto docente era l'ormai anziano titolare di antomia e curatore-traduttore della ancora fondamentale e monumentale Opera del Testut), - dai che facciamo presto, vieni, siediti quà! -.
Sbuffa, Giulio, sulla sedia, deve tenersi il foglietto colorato aderente e fermo sul petto, in un punto ben preciso, demarcato con pennarello nero ( mi par di ricordare tra il quarto e il quinto spazio intercostale sx a ridosso del profilo sternale).
- E mò??... - mi chiede Giulio, - adesso calo la persiana e tiro la tenda, facciamo buio tranne che per questa lampada, accesa a contatto del foglietto; tu non muoverti, per cinque minuti, non pensare a niente; appena vedi un colore, ad occhi chiusi, me lo dici!?- .
- Si, va bè, ma 'a capa tua non é buona! E spiccia, che qui si schiatta di calore!-.
Paolo invece, l'altro cugino-volontario, più emotivo, guarda esterrefatto, mormorando appena:
- E... io??-.
-Tu niente, stai fermo e zitto, fai solo da testimone!- .
-E meno male!- mormora a denti stretti.
Sistemo i tre pullover per terra alle spalle di Giulio: uno a 2 metri, uno a 5 ed un altro a 7, nella stanza dall'altro lato del corridoio; quello a cinque metri é blu e di colore diverso dagli altri.
Il testo dell'esperimento scelto, diceva che il soggetto avrebbe avuto visione del colore di oggetti posti alle sue spalle ad una distanza di 5 metri esatti, entro 5 minuti dall'iperestesia su quei centimetri di torace.
Il caldo nella stanza aumenta, Giulio con quella lampada da 100 sparata a pochi centimetri sulla pelle, suda; nella stanza si soffoca, io mentalmente ripassa il protocollo dell'esperimento, sì, tutto a posto, vengo preso da piacere intenso, voluttà di sapere se é una boiata o cosa mentre, Paolo, tutto rosso, sembra non pensare, immobile come statua, al buio, in quella situazione paradossale.
- Blu! vedo una cosa blu! Basta, mannaggia la miseria!-, urla d'improvviso Giulio e butta all'aria la benda sugli occhi e la lampada mentre il foglietto giallo canarino gli resta appiccicato addosso.
Questi i fatti di quella mattina; al pomeriggio salii le scale di piperno dell'antico palazzo fino alla casa del professore, trepidante.
Che mi aprì sornione; da buon ricercatore subito mi chiese:
- E allora?-.
Alla fine del racconto, esclamò, quasi disapprovando: - Ma nooooooo!!?. ? Ok! Proviamo, subito!-.
Chiamò la moglie, una rapida spiegazione e il tutto fu pronto in pochi minuti, lui stesso avrebbe fatto da "agente", da cavia, voleva sapere: -incredibile, incredibile!- mormorava... tutti e tre ci guardammo come a fotografare facce da pazzi in un'istantanea, la moglie rinserrò le scuri, fu buio e la lampada dello scrittoio gli illuminò il torace cicciottello.
Andò come al mattino, uno scatto d'insofferenza, forse dovuto alla tensione ed al calore, e il "bersaglio" fu centrato ancora: bianco, questa volta bianco.
Mentalmente presi appunti, che ho ricordato con precisione fotografica per anni, di molti dei punti indicati nel testo e dei diversi sistemi: punta faradica, luce, frizione manuale, percussione... e degli effetti, quelli che mi parevano più importanti, alcuni davvero "impossibili".
Restituii il libro, il professore se lo rigirò tra le mani come avesse ritrovato un parente ricco, con più considerazione. E in effetti, poi seppi che era una rarità bibliografica, l'originale è introvabile.
Prese dei testi di logica matematica e mi firmò una dedica, in cui, sapendo dell'interesse ai processi della conoscenza, mi augurava di dar prova d' ingegno, in un futuro di nuova "epistemiologia del sapere", come scrisse, bontà sua; ma fu cattivo profeta.
Entrambi commossi, sinceramente dispiaciuti per il distacco, c' abbracciammo, per non più reincontrarci.
Giù, nel cupo, monumentale cortile, mi volsi a guardare, in alto, tra le crociere delle volte vi spuntava una felce, dal ballatoio dell'ultimo piano.
NOTA
questo post racconta con i contenuti e la comprensione del fenomeno descritto, così come da me percepito e sperimentato nel 1964/65 con le conoscenze e le opportunità di approfondimento dell'epoca (nessuna!); la sconvolgente portata delle ricerche originali dell'Autore di cui parlo, si possono approfondire in italiano ed in tedesco nei moltissimi siti che le citano e da cui ho tratto le immagini; aldilà dell'impostazione di base di questi ultimi, le voci sono perlopiù curate da medici riflessologi e quindi, di buona attendibilità clinico-scientifica. Le opere del Calligaris, introvabili negli originali, sono rieditate dall'Associazione Aquarius (http://www.aquarius.it/catalogo) che le ha in catalogo tutte e dodici, o in fotoriproduzione, solo alcune, nelle Edizioni Associazione Vega il cui sito è tra i più completi e interessanti per la sperimentazione e pratica attiva del metodo Calligaris che vi è riportata (http://www.vega2000.it) . Va segnalata anche una delle infinite applicazioni possibili con il volume del noto Franco Volterri, serissimo sperimentatore e sensitivo proiettato nell'indagine archeologica, in "Archeologia dell' impossibile - di cui ampia presetazione su Edicolaweb (http://www.edicolaweb.net)