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 Oggetto del messaggio: False Flag in funzione antirussa?
MessaggioInviato: 22/12/2014, 19:16 
In arrivo pesanti azioni false flag in funzione antirussa?

Immagine

http://www.informarexresistere.fr/2014/ ... antirussa/

di Stephen Lendman.

Da molto tempo i piani degli Stati Uniti prevedono un cambio di regime in Russia, mirando a colpire il governo sovrano indipendente del proprio principale antagonista eurasiatico. Washington vuole insediare un governo fantoccio filo-occidentalecon una rivoluzione colorata o con la guerra. Le ambizioni egemoniche statunitensi minacciano la pace nel mondo e mai come oggi, dagli eventi che precedettero la seconda guerra mondiale, la situazione è stata tanto pericolosa. L’economista e analista politico Mikhail Delyagin prevede una massiccia provocazione anti-russa (http://fortruss.blogspot.it/2014/12/is- ... false.html): esprimendo le sue opinioni su Radio Pravda, ha affermato che «cose e dati riconducibili a un’unica matrice [...] costituiscono per tutti una gravissima minaccia».

L’Ucraina è un pretesto, una piattaforma NATO manovrata dagli Stati Uniti, un anomalo e criminale regime neonazista messo al potere da Washington. Economicamente in bancarotta, senza nessuna legittimità, dipendente da aiuti esterni per sopravvivere, l’Ucraina è la più recente colonia americana. A comandare è una politica di controllo, quel che dice Washington va bene. Il regime fantoccio di Kiev riverisce e obbedisce, altrimenti è sostituito e una rivoluzione colorata 3.0 ne insedia un altro. «Perché è successa la crisi ucraina?», si è chiesto Delyagin. «Qual è la ragione principale? Perché gli americani vi sono stati così profondamente coinvolti?»

Perché Washington, la Cina e l’UE sono i «tre (più importanti) attori a livello globale», dice Delyagin. Distruggere «la cooperazione dell’UE con la Russia elimina quest’ultima come partecipante indipendente nella competizione globale, che è ciò che vediamo oggi», lasciando l’America e la Cina come i due restanti giocatori dominanti al mondo, fra i quali esiste una «vera guerra fredda». In Ucraina c’è una guerra calda. Il commercio tra l’Unione Europea e la Russia è importante: Delyagin crede che il sentimento europeo favorisca «relazioni non basate sull’arroganza».

Washington vuole uno «strappo» della Russia dall’Europa che per il momento non è riuscito: non è riuscita la provocazione false flag del volo MH17, con la quale la Russia non aveva nulla a che fare e nemmeno i separatisti filorussi del Donbass, combattenti per la libertà. Il responsabile è stato semmai il fuoco del cannone di un aereo da guerra ucraino Sukhoi-25. Dati radar e satellitari verificabili hanno mostrato la traiettoria del volo MH17 prima della distruzione; i fori penetrati nella fusoliera erano compatibili con i colpi di cannone.

«Il seguito sta arrivando», ha detto Delyagin: «Ci sarà un’altra provocazione [...], siamo in possesso di alcune informazioni indirettamente confermate dall’Occidente che dicono che l’esercito Ucraino “continuerà (una falsa) offensiva fingendo di attaccare e i soldati svolgeranno una massiccia preparazione di artiglieria”.» Poi «una testata nucleare tattica esploderà nella zona dell’offensiva dell’esercito ucraino». Ingiustificatamente, forse inutilmente, la Russia sarà considerata responsabile. Solo l’America ha finora usato armi nucleari: farlo di nuovo «non è così difficile», ha detto Delyagin.

Scorie radioattive sono immagazzinate nel porto estone di Paldiski. Guidata dagli Stati Uniti, la NATO «ha presumibilmente consegnato un carico (radioattivo)», non «rifiuti da smaltire». «Il sistema va in questo modo», ha detto Delyagin: «Non essendo in grado di dimostrare la responsabilità della Russia per il volo MH17, spiegheremo a tutti che i maledetti barbari russi hanno usato armi nucleari contro l’indifeso esercito ucraino».

Putin verrà incolpato perché nessuno in Russia «può schierare un’arma nucleare tattica senza l’ordine diretto del comandante supremo». Qui si tratta di distruggere le relazioni tra la Russia e l’Unione Europea, interrompere il commercio, recidere i normali legami politici, addirittura bloccare i mezzi d’informazione russi nei paesi occidentali e in Giappone. «Dato l’infinito cinismo dei nostri cosiddetti “colleghi” americani, non c’è nulla di troppo scandaloso che resti fuori dai loro intrighi, perfino esplodere un ordigno nucleare, azioni criminali sotto falsa bandiera per incolpare la Russia, un 11 settembre sotto steroidi troppo muscolare per essere ignorato, con nessuna prova da fotografare per l’indagine giudiziaria, diversamente dal volo MH17, «per dimostrare che non siamo noi». Finora i tentativi di incolpare la Russia per le condizioni della crisi ucraina sono falliti. La prove, o la loro mancanza, hanno smentito le dichiarazioni occidentali .

«Un’esplosione nucleare è diversa», ha detto Delyagin: «Non lascia impronte. Magari prima di Natale, uno shock per la sacra festività.» Delyagin aveva predetto il colpo di stato dell’Ucraina: se lo aspettava lo scorso febbraio, il primo giorno delle Olimpiadi invernali di Sochi; è venuto alla fine, due settimane più tardi, il 22 febbraio. È da vedere se Delyagin ha ragione o torto su una false flag nucleare: per i folli di Washington tutto è possibile.

L’impensabile potrebbe seguire agli incidenti nucleari di massa: forse isolare con successo la Russia e poi dirigere lo scontro tra Est e Ovest. Il conflitto lancerebbe una guerra nucleare che decenni di deterrente “MAD” (distruzione reciproca assicurata) hanno evitato, ma forse non più: resta da vedere, non per molto, se si dimostra corretto lo scenario prenatalizio di Delyagin.

Domenica scorsa il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha incontrato John Kerry a Roma, è stato il loro diciassettesimo incontro di quest’anno senza risolvere niente: Washington scarica interamente (sulla Russia) la responsabilità delle condizioni della guerra civile in Ucraina e degli altri conflitti nel mondo.

Il ministero degli Esteri russo ha dichiarato: «In tema di rapporti bilaterali, Lavrov ha sottolineato che il loro sviluppo è possibile solo sulla base dell’uguaglianza e di interessi reciproci, mentre ogni tentativo di esercitare pressioni sulla Russia non ha alcuna prospettiva.»

Lavrov e Kerry hanno trattato la questione dell’Ucraina: il diplomatico russo ha sottolineato l’importanza del rispetto degli accordi di Ginevra e Minsk, che quelli di Kiev hanno respinto e immediatamente violato su ordine di Washington senza mostrare prove credibili agli osservatori. Ora le condizioni di conflitto restano, ma Lavrov spera altrimenti e dice:
«Nel contesto della situazione nel sud-est dell’Ucraina, l’attuazione coerente degli accordi di Minsk è fondamentale, così come la convocazione di un gruppo di contatto per questo scopo il più presto possibile.»
L’illegittimo presidente oligarca Petro Poroshenko è l’uomo di Washington in Ucraina, un fantoccio di comodo che obbedisce agli ordini a comando con l’intenzione di alimentare la guerra: il suo falso “regime del silenzio” è un inganno fuorviante.

Dice che questo lo aiuta a riorganizzarsi, ad accrescere la forza delle truppe, riarmarsi, ripristinare la prontezza al combattimento, prepararsi per nuovi conflitti agli ordini di Washington. Le condizioni attuali riflettono la calma prima della tempesta. Resta da vedere se con l’inganno nucleare false flag un’altra provocazione Usa-Kiev oppure con un altro pretesto. Vale la pena ripeterlo: Washington vuole che un governo fantoccio filo-occidentale sostituisca la sovrana indipendenza russa; il suo piano generale prevede la conquista del mondo, perfino a costo di un conflitto nucleare per raggiungere gli obiettivi: è la follia sotto ogni punto di vista.

Un commento finale
Russia Today ha intervistato Mikhail Gorbaciov (http://rt.com/news/214367-us-needs-pere ... gorbachev/), l’ultimo leader della Russia sovietica, oggi ottantatreenne, il quale dice che l’America ha bisogno delle riforme di una Perestroika, una ristrutturazione politica, economica e militare. «Possono chiamarla col nome che vogliono», ha detto Gorbaciov, «non è facile per loro con la società che hanno». Creano nemici inesistenti, alimentano tensioni, creano instabilità, fanno i prepotenti con le altre nazioni, scaricano le responsabilità. «Ogni volta che le tensioni sono alte, ogni volta che c’è instabilità in un determinato paese o in tutta la regione, è l’occasione per (Washington) di intervenire», ha detto Gorbaciov.

«Con questa politica ho abbastanza familiarità data dalla mia esperienza», ha spiegato. Crede poi che spetti all’Europa evitare una nuova Guerra Fredda potenzialmente molto più pericolosa dell’altra. La distensione è di vitale importanza quando le cose rischiano di girare fuori controllo innescando un conflitto più grave.

I rischi sono troppo pericolosi per consentire a Washington di assumersi l’intera responsabilità di alimentare il sentimento antirusso: è inaccettabile. Contemporaneamente, sapendo ciò che sta affrontando la Russia, Gorbaciov crede che ci sia ancora tempo per cambiare le cose. Washington ha bisogno di nemici, ha detto Gorbaciov, per esercitare «una pressione senza la quale (gli americani) non possono vivere perché sono ancora schiavi dalla loro vecchia politica».

L’Ucraina è il pretesto dell’America per qualunque cosa accada, per la sua politica in cui tutto è lecito, per scatenare un conflitto Est-Ovest che nessun governo responsabile permetterebbe e che per Washington costituisce una priorità volta a perseguire le sue mire egemoniche. Vale la pena ripeterlo: è la follia sotto ogni punto di vista.

Fonte: http://www.globalresearch.ca

Traduzione a cura di Emilio Marco Piano
Tratto da Megachip



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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MessaggioInviato: 22/12/2014, 19:46 
tte sara' una colonia usa,ma l'ucraina fra non molto necessitera'di 15miliardi di euro,una semplice domanda,chi elargira' questa sommetta??????'
da sottolineare che non si capsice xke' volere imporre sanzioni,quando queste nn hanno mai raggiunto lo scopo prefisso,anzi......
ancora,dato che recentemente renzie ha tuonato contro le sanzioni,ora vedremo se mantiene la cosa detta,o si adeguera' come una pecorella,impaurita,a scapito ancora dell'economia italica [;)]


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MessaggioInviato: 22/12/2014, 21:29 
Renzie fa chiasso per togliere argomenti ai suoi oppositori, ma appena arriva il richiamo UE si rimette sull' attenti giocando con le parole. E per l' italiano medio si sta facendo rispettare... [xx(]


Gli americani sono impazziti, stanno scatenando una guerra mondiale solo per estendere la loro influenza, il più bieco imperialismo.

Se scoppia davvero un' atomica in Ucraina ci puoi giurare che saranno stati loro, e queste previsioni ne saranno state la prova.

Il problema è sempre cosa pensa la gente comune, così facilmente manipolabile. Possibile che non si rendano conto della faziosità dei media?
Ah dimenticavo, a questo sono abituati... è da 50 anni che è considerato normale che tutto l' apparato intellettuale stia da una parte sola... debitamente prezzolato.


Ubatuba, temo che i 15 miliardi all' Ucraina li pagheremo... noi, sotto forma di "aiuti"...



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Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 23/12/2014, 09:26 
(Non capisco perché site "sicuri" che gli USA vogliano questo .... E non siano solo "mosse tattiche")



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MessaggioInviato: 23/12/2014, 09:41 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

(Non capisco perché site "sicuri" che gli USA vogliano questo .... E non siano solo "mosse tattiche")

Nessuno è sicuro di niente Ufologo.... è solo un articolo.

Che poi gli USA vogliano questo, è LAMPANTE E CHIARO
come l'acqua che sgorga dal ruscello di montagna.

Inoltre, non sarebbe la prima volta.......



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MessaggioInviato: 23/12/2014, 09:43 
Cita:
Ufologo 555 ha scritto:

(Non capisco perché site "sicuri" che gli USA vogliano questo .... E non siano solo "mosse tattiche")


Perché se ne stanno inventando di ogni... compresa la pagliacciata dell'attacco hacker sul film della corea del nord giusto per poter riaprire il capitolo coreano.

[}:)]

Mi si perdonerà se vado offtopic un secondo... ma vorrei evidenziare come ormai i "false flag" targati USA stanno diventando ridicoli e patetici...

Cita:
I Pirati Contro Hollywood

La Sony ha annunciato di aver subito un attacco da parte di un gruppo di hacker. L’attacco, dice la Sony, è un atto di terrorismo. Obama ha confermato: un atto di terrorismo. E terrorismo sia.

Un gruppo, che ha detto di chiamarsi Guardiani della Pace, ha minacciato attentati in tutti i cinema che avrebbero proiettato il film The Interview, considerato poco riguardoso nei confronti dell’alta dirigenza nordcoreana. Secondo la Sony, i Guardiani della Pace hanno minacciato attentati come quello dell’undici settembre 2001 in 18.000 cinema americani. Diciottomila!

Il nome Guardiani della Pace è molto adatto alla situazione. Fa molto nordcoreano. Al punto che sembra hollywoodiano. Spettacolare l’idea di fare migliaia di attentati simultaneamente in ogni angolo degli Stati Uniti. Decisamente spettacolare. Il giovane Kim Jong e i suoi guardiani. Chi l’avrebbe mai detto?

La Sony ha deciso di bloccare l’uscita del film nelle sale cinematografiche. Almeno per qualche tempo, immagino. Conservate i soldi.

Entra Obama.

Obama ha detto che la Corea del Nord è responsabile dell’atto di terrorismo contro la Sony. Perché è un atto di terrorismo. È ufficiale. Quando una cosa è ufficiale è vera. È come i santi. Una volta che uno è santo è santo. Neanche Dio può desantificarlo.

Peter W. Singer, in un’intervista concessa a Motherboard, ha definito la reazione all’attacco “oltre il regno della stupidità”.

Obama non ha fornito le prove dell’esistenza di una minaccia terroristica. Dopotutto, la casa bianca ha un sacco di fatti arretrati da dimostrare. Ad esempio, sta ancora preparando la dimostrazione dell’esistenza delle armi di distruzione di massa di Saddam, l’abbattimento di un aereo malese da parte dei russi e l’invasione dell’Ucraina da parte degli stessi.

E al fondo di tutto c’è l’idea di un regime nordcoreano offeso perché un film non lo mette in buona luce.

E poi c’è una coincidenza curiosa. Questo “attacco terroristico” viene dopo che diversi documenti segreti, in cui erano delineate le strategie da seguire contro la pirateria informatica, sono trapelati proprio dai computer della Sony. A volte il destino dà l’impressione di seguire un disegno.

Esiste una morale? Io credo di sì. Obama ha detto che la risposta degli Stati Uniti arriverà. Io non ne dubito. Questa è la morale.

Così Peter Singer:

“Chi ha fatto l’attacco conosce a menadito la psiche degli americani. Sono hacker, va bene, ma aggiungici la parola “cyber” o “terroristi” e ce la facciamo addosso.”

Cosa può fare la Sony, adesso? Sempre Singer:

“Se anche la Corea del Nord venisse allo scoperto e dicesse orgogliosamente ‘Siamo stati noi’, cosa farebbe la Sony? Non molto. Magari denuncerebbe la Corea del Nord.”

La Sony no. Ma Washington sì, può fare molto. Può lanciare una guerra, ad esempio. Contro la Corea del Nord? No, contro internet. Con la scusa della sicurezza. Questa sarebbe, se interpreto correttamente, la risposta americana annunciata da Obama.

Così, come nel giornalismo tradizionale la notizia genera il fatto, nel mondo della politica a volte sembra che i problemi arrivino proprio mentre hai una soluzione tra le mani.

http://pulgarias.wordpress.com/2014/12/ ... hollywood/



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MessaggioInviato: 23/12/2014, 09:47 
Cita:
Atlanticus81 ha scritto:

Perché se ne stanno inventando di ogni... compresa la pagliacciata dell'attacco hacker sul film della corea del nord giusto per poter riaprire il capitolo coreano.


Ahahah.... sì infatti.....

Forse non gli va giù che....... [:o)]

Immagine

A proposito.... questa è fresca fresca....

Internet in tilt in Corea del Nord.
Rappresaglia Usa dopo l’attacco hacker alla Sony?

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=ABvNciUC



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MessaggioInviato: 23/12/2014, 10:02 
Già; se una cosa è vera ma proviene da altra parte è ... una pagliacciata! [^]



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MessaggioInviato: 23/12/2014, 12:07 
Cita:
Aztlan ha scritto:



Il problema è sempre cosa pensa la gente comune, così facilmente manipolabile. Possibile che non si rendano conto della faziosità dei media?
Ah dimenticavo, a questo sono abituati... è da 50 anni che è considerato normale che tutto l' apparato intellettuale stia da una parte sola... debitamente prezzolato.


Ubatuba, temo che i 15 miliardi all' Ucraina li pagheremo... noi, sotto forma di "aiuti"...



sono completamente d'accordo,in italia la cosidetta intellighenzia e' one way,ed e' sotto gli occhi di tutti,e questo e' un limite x l'italia

di certo che i 15 miliardi di euro,li dobbiamo scucire noi.......ma penso che presto gli ucraini rimpiangeranno il loro passato,quando dovranno "stringere"le cinture....x ordini superiori......[;)]


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MessaggioInviato: 23/12/2014, 13:09 
Cita:
penso che presto gli ucraini rimpiangeranno il loro passato,quando dovranno "stringere"le cinture....x ordini superiori......[;)]


Giustizia, a modo suo. L' hanno voluto loro, così imparano.



E' evidente che dietro l' attacco hacker non ci sia la Corea del Nord,
facile che il gruppo sia in realtà alle dipendenze di qualche agenzia americana che ha organizzato il tutto per scatenare il caso.

La Sony oltrettuto è la principale concorrente della Microsoft, quindi per loro sarebbero due piccioni con una fava.


In ogni caso l' accusa di terrorismo è ridicola, si tratta di hackeraggio.

In Francia ci sono stati due attacchi identici in due diverse città ma per le autorità non è terrorismo e bisogna invece combattere il "razzismo".

E' proprio sempre il contrario di quello che dicono.


Il distacco della rete in Corea è chiaramente opera americana, sono gli unici a guadagnarci.

Incidente tecnico un corno, a chi la vogliono dare a bere? Sarebbe una coincidenza che accada proprio adesso?


Tutto questo per provocare la Corea del Nord,

così da cementare gli schieramenti USA UE Israele Giappone Corea Sud/Russia Cina Corea Nord

in preparazione della Terza Guerra Mondiale... davvero un bel lavoretto complimenti.


Saluti,

Aztlan


Ultima modifica di Aztlan il 23/12/2014, 13:39, modificato 1 volta in totale.


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MessaggioInviato: 23/12/2014, 18:12 
Kiev prepara un (altro) false flag. Atomico? (di Maurizio Blondet)

ATTENZIONE: Potrebbe esplodere un’atomica in Ucraina, lo dice la Russia


Lo sostiene Mikhail Delyagin, consigliere di Stato e direttore dell’Istituto russo per i Problemi della Globalizzazione, in un’intervista alla radio Komsomolskaya Pravda.

«Abbiamo delle informazioni su questo», asserisce. «La prima informazione viene da Kharkov. Non ero incline a prenderla sul serio perché in Ucraina oggi c’è un fenomeno di psicosi di massa e una tempesta di voci. Ma una conferma è avvenuta in modo diretto. Spero vivamente che si tratti di propaganda. L’informazione è che l’esercito ucraino sta per lanciare un’offensiva (1): ma non ne ha le capacità e la demoralizzazione è mostruosa. Tuttavia pretendono di passare all’attacco. Preparano un bombardamento d’artiglieria massiccio. Dopo questo, un’arma nucleare tattica esploderà nella zona dell’offensiva dell’esercito ucraino. Tutto il mondo condannerà l’uso di armi atomiche perpetrato dagli orribili russi. Siccome le discussioni sulla ri-orientazione della nostra dottrina militare girano attorno a questo punto, e l’intelligentsia liberale sta già gridando su questo, una tale accusa sarà molto, estremamente difficile da smentire. Anche se le nostre forze armate non sono in grado di fare questo nemmeno teoricamente, ma ciò sembrerebbe del tutto plausibile agli americani, perché nella storia i lanci di armi atomiche li hanno fatti loro. Usare una bomba nucleare per la terza volta non sarebbe per loro un problema».

Il punto , sottolinea Delyagyn, è che noi russi non siamo riusciti a contrastare la falsa accusa, strillata dai media occidentali e dai loro politici e Governi, che «il Boeing della Malaysia è stato abbattuto dalle bestie russe», e sarà difficile provare che i barbari russi hanno lanciato un’arma atomica contro l’armata ucraina indifesa.

Non gli si può dar torto. Anche se le forze occidentaliste hanno da mesi messo la sordina su quel criminale false flag che ha portato all’assassinio dei 289 passeggeri innocenti, in quanto è impossibile ormai nascondere del tutto le losche manovre (per cui ad esempio la Malaysia, lo Stato interessato e vittima, è stato tenuto fuori dalla ‘commissione d’indagine’ tecnica – formata esclusivamente da Olanda, Belgio, Australia e… Ucraina, un fatto senza precedenti né giustificazioni in caso di sciagura aerea), ma la versione ufficiale che regge ancora è questa: sono stati i russi, o i ribelli abbattere il MH17. Eurodeputati britannici sono giunti al punto da chiedere a Mosca «non solo le scuse, ma l’indennizzo alle famiglie delle vittime», senza essere seppelliti dello sprezzo. «Continuano a proclamare che il responsabile diretto del Boeing malaysiano è personalmente Putin», dice Delyagin: «Figuratevi quando le tv mostreranno le immagini dei bambini ucraini bruciati dalle radiazioni. Nessun uomo politico europeo avrà il coraggio di dire: d’accordo, è accaduto qualcosa di molto grave, ma noi continuiamo comprare il gas russo perché è conveniente. Tutte le relazioni commerciali saranno vietate. Anche la tv Russia Today [che dà il punto di vista di Mosca, ndr] sarà oscurata in Occidente».

Del resto, secondo le informazioni di Delyagin, è proprio l’Estonia al centro di oscure manovre nucleari.

«Abbiamo rapporti sul grande porto estone di Padiski, che è attualmente un grande deposito di rifiuti radioattivi per tutta l’Estonia ed altri Stati: vecchio materiale medico, per radiografie eccetera. Ed ecco, la NATO fa accostare a questo porto un cargo radioattivo, ma non si tratta di materiali esauriti destinati alla discarica. I rifiuti radioattivi sono solo usati come copertura.

E ci sono altre storie strane: per esempio, esperti di compagnie militari private sono arrivati all’inizio del conflitto. Uno di questi esperti (il suo nome ci è noto) è stato messo in isolamento a causa delle radiazioni, e ne sarebbe morto. Ci sono altri giochi strani…».

Ma gli USA hanno già vinto, rovinando la Russia e strappandone le relazioni con l’Europa, che era il loro scopo primario. («La UE può essere una grande potenza indipendente dagli USA solo in cooperazione con la Russia. Adesso è sparita come attore mondiale», dice Delyagin). Perché avrebbero bisogno di un simile false flag atomico? Perché stravincere con tale mostruosità?

La risposta è contenuta nella valutazione di Delyagin: i Governi europei continuano a cercare di riannodare le relazioni commerciali con Mosca, un po’ sottobando; ci perdono troppo nello strappo definitivo, non vogliono lo shale gas americano – una fonte incerta e costosa – e preferiscono il gas russo, sicuro e stabile. Le opinioni pubbliche europee inoltre hanno simpatia per Putin. Una bomba atomica da cui accusare Putin romperebbe queste relazioni sottobanco, e la simpatia per Putin. Dopo la Bomba, «nessun uomo politico europeo avrà il coraggio di dire: d’accordo, è accaduto qualcosa di molto grave, ma noi continuiamo comprare il gas russo perché è conveniente».

«Sarà un crimine assoluto, e non ci sarà alcuna prova», dice Delyagin «Qui non si tratta di un Boeing della Malaysia con tutti attorno ai resti a fare foto. Lo sappiamo che dei rappresentanti occidentali che si fanno passare per giornalisti russi sono dentro Donetsk assediata e cercano le prove del coinvolgimento della Russia; dei super-prfessionisti e nello stesso tempo gente debole… non hanno alcuna prudenza, non sanno cosa esattamente cercare. Sono rimasti lì per mesi e non hanno trovato niente. Ma questo niente non è una prova per loro, né per alcuno in Occidente. Dicono: non abbiamo visto, ma sappiamo che sul terrenoci sono soldati russi».

È la versione ufficiale a cui tutti in Occidente credono. Nel caso di un’esplosione atomica, meglio che attorno al Boeing dove tutti scattavano foto: «Qui non ci sarà niente da fotografare», perché nessuno entrerà nell’area contaminata. Il mito della aggressione russa all’Ucraina si appoggerà su un’esplosione nucleare, ed allora «sarà impossibile difendersi» di fronte alle opinioni pubbliche mondiali manipolate.

Se ritenete questo un sospetto eccessivo, vi invito a considerare il gran numero di false flag che vengono quasi continuamente creati onde pasturare le oche dei media e far risuonare le grancasse della informazione-spettacolo. Quando si tratta di allarmare le masse torpide sul pericolo islamico, sul terrorismo jihadista che ci minaccia nelle nostre strade e nei caffè – come è accaduto nella lontanissima Sidney – è il caso di farsi qualche domanda sulla scenografia preparatoria di queste tragedie, e sui caratteri anomali di questi «terroristi».

Nella città australiana, il giorno prima del tragico evento, il teatro dell’Opera di Sidney – che sorge a qualche centinaio di metri dal caffé Lindt – viene evacuato a causa di un a borsa «sospetta»: l’intervento degli agenti, dice chi l’ha visto, sembrava un’esercitazione di quel che sarebbe avvenuto il lunedì seguente. Ed ha creato il clima collettivo giusto, del resto già creato da settembre, quando il Governo ha alzato il «livello di allarme», senza specificare perché. Il lunedì seguente un uomo armato prende 44 ostaggi nel caffé Lindt: occasione eccezionale di gran di spiegamento di forze speciali come da esercitazione precedente, di urlate «breaking news» su tutti i grandi network, e con la pacchia con le tv di tutto il mondo piazzate per ore ed ore davanti al Lindt a far vedere dalle finestre gli ostaggi, il terrorista in bandana jihadista, la bandiera nera che sembra proprio quella dell’ISIS o Daech tenuta davanti alla vetrina.

Il Daechi in Australia! Ma come osare essere scettici? La tv l’ha mostrato! In diretta! Per sedici ore!

In quelle sedici ore, il Primo Ministro australiano Tony Abbott (quello che ha cercato di umiliare Putina Brisbane) ha tenuto non uno ma due messaggi alla nazione. Centinaia di polizotti, fra cui quel corpo pesantemente armato di assalto tattico che avrete visto, hanno invaso il centro di Sideny.

«Edifici che si trovano a chilometri di distanza dalla scena della presa d’ostaggi sono stati evacuati, i mezzi di trasporto pubblici sono stati dirottati, le pattuglie di polizia sono state rafforzate non solo a Sidney ma a Canberra e in altre città… Nessuna spiegazione coerente è stata data per la decisione di prendere d’assalto il caffé all’alba, ciò che ha portato alla morte dello squilibrato e di due ostaggi innocenti», ha scritto il giornalista Peter Symonds. Insomma Abbott è riuscito a trasformare un evento grave sì, ma localizzato, in una cirisi nazionale di prima grandezza, per giustificare una politica estera interventista in Medio Oriente, come richiesto dalla Casa Bianca.

Così, alle torpide masse non interessa molto sapere chi è il terrorista: tale Man Haron Monis [nella foto] (conosciuto anche con un altro nome, Monteghi Borujerdi), rifugiato iraniano (molto utile, anche se lui dice di essere non più sciita ma sunnita), che si pretende ayatollah (nientemeno), vestito da clerico musulmano, 49 anni, già condannato più volte dai tribunali australiani, fra l’altro per aggressione sessuale e sospettato dell’ omicidio di una ex-moglie. Aveva l’obbligo di 300 ore di lavori socialmente utili, era in libertà vigilata e avrebbe dovuto ricomparire davanti ai giudici a febbraio.

«Vi avevamo avvertito che uomo era»
, http://www.middle-east-online.com/english/?id=69325 hanno subito reso noto a Teheran le autorità iraniane. Il vice-ministro degli Esteri Ebrahim Rahimpour ha detto: «Abbiamo comunicato al Governo australiano i precedenti penali di cui questo personaggio s’era macchiato in Iran, abbiamo consigliato di controllarlo da presso, ma loro non hanno fatto nulla». Anzi, nonostante una richiesta di estradizione (Man è scappato dall’Iran perseguito per frode, lasciando moglie e due figli), hanno dato asilo a Man come «rifugiato politico», e poi addirittura la cittadinanza: una larghezza assolutamente insolita per le Autorità australiane, notoriamente molto strette nei permessi d’immigrazione, all’immigrazione, specialmente d a certi paesi.

Le autorità australiane hanno ammesso che Moni era ben noto a loro, e ai servizi di spionaggio (ASIO), perché anche lì aveva commesso parecchi reati anche gravi. Ma non era nella lista dei sospetti di terrorismo. Anche se un mese prima dell’irruzione nel caffé Lindt, aveva postato un messaggio in arabo sul suo sito web, in cui giurava fedeltà a «al Califfo dei Musulmani», probabilmente intendendo il capo dell’ISIS… nonostante questo, lo hanno continuato a lasciare a piede libero. Fino a che si è fatto ammazzare come avviene a tanti assassini solitari, dall’irruzione dei corpi speciali.

Che cosa voleva, esattamente? Nulla. Nelle ore in cui ha tenuto sotto il mitra gli ostaggi, Moni non ha avanzato alcuna richiesta: lo animava solo la notoria volontà dei terroristi jihadisti di fare del male a degli innocenti (come Putin ai passeggeri del volo Malaysia), per ragioni insensate o infantili. Sembra che il suo solo scopo fosse di esibire la bandiera nera del Profeta dalla vetrina, in favore di telecamere. «Era un mattoide», hanno detto le autorità, giustificando così perché non lo tenevano sotto controllo: l’hanno sottovalutato.

Già, un mattoide che la giustizia australiana voleva interrogare sull’omicidio di tale « Noleen Hayson Pal, 30 anni, accoltellata 18 volte e data a fuoco nella periferia occidentale di Sydney nel mese di aprile» del 2013: l’ex moglie, a quanto pare. Uno che anche la stampa australiana conosceva bene, perché spesso lo intervistava come esempio di ‘ayatollah’ (sic) ma liberale e ostile al regime di Teheran, e poi di sunnita islamista, però moderno e di larghe vedute...

Certi mattoidi sono molto utili. Gente psichicamente instabile, altamente influenzabile dagli «stati d’animo collettivi» (états d’esprit, diceva Guénon ) che accorte Centrali – e i media loro coadiutori – sanno ben diffondere. Gente che al momento buono viene indotta a passare all’azione.

Come quel giovinotto, ricordate?, che ad Ottawa, l’ottobre scorso, ha ammazzato due persone e fatto irruzione nell’edificio del Parlamento, sicché ha dovuto per forza essere ucciso (mai che li si possa interrogare, questi jihadisti solitari). Si chiamava Michael Joseph Hall, ma preferibilmente Michael Zehaf-Bibeau (fa più islamico: era il nome del patrigno, un ricco omo d’affari libanese), 30 anni. Di ottima e ricca famiglia. Tossicodipendente più volte fermato dalla polizia, che sapeva tutto della sua svolta ossessivo-religiosa: S’era «convertito di recente all’Islam», attestano gli investigatori. Di recente, e già così cattivo? Certo, «s’era radicalizzato su Internet», hanno spiegato i media.

Radicalizzato su Internet.

Sul web s’era ‘convertito’ un altro canadese, Martin Couture-Rouleau: giovanottone esaltato, senza alcuna radice etnica o familiare che lo avvicinasse all’Islam: un quebecois de souche, militante della francofonia. Poi la frequentazione di siti jihadisti, l’ossessione, e si comincia a registrare su Facebook e Twitter come «Abu Ibrahim al-Canadi», nome che s’è inventato da sé. Due giorni prima che Michael Zehaf-Bibeau facesse irruzione nel Parlamento dopo aver ucciso un soldato di guardia al monumento ai caduti, questo Couture-Rouleao alias «Al Canadi» travolge volontariamente con l’auto due soldati canadesi, uno dei quali morirà; subito dopo telefona al 911 (il telefono di soccorso, equivalente del nostro 113) per esaltare il suo gesto, ma delirando: l’ho fatto «per piacere a Dio». Anche lui, come l’altro, erano schedati da polizia e servizi: gli era stato ritirato il passaporto perché non andassero ad arruolarsi con Daesh in Siria.

E così, le opinioni pubbliche di due Paesi anglosassoni, l’uno e l’altro all’altro capo del mondo e lontanissimi dal Medio Oriente, hanno «provato sulla loro pelle» il pericolo islamico. I due Governi, beninteso, partecipano alle operazioni anti-Daesh (in realtà contro la Siria) ordinate da Washington: ora le opinioni pubbliche hanno un valido motivo per approvare questo coinvolgimento bellico così lontano.

Sono false flag.

Il che non vuol dire che non esista l’Islam massacratore. Boko Haram, imprendibile e invincibile come l’ISIS, continua a fare stragi. E i talebani che hanno ammazzato 141 scolari e maestri nella sciola in Pakistan. Solo che, secondo i testimoni, gli assassini parlavano arabo, altri una lingua dell’Asia centrale (ceceno), non la lingua dei Talebani – il pashtu – o la lingua dei pakistano, l’urdu. Il che significa che non erano affatto talebani. Ma specialisti venuti da fuori.

1) Effettivamente da sabato 13 dicembre fino a martedì 16, i tre principali aeroporti ucraini nell’Est, Zaporizhzhya, Dnipropetrovsk e Kharkiv, sono stati chiusi al traffico civile. E vi sono atterrati invece, specialmente di notte, grossi aerei da carico militari con la sigla US Air Force o NATO: hanno scaricato molto materiale. Nell’aeroporto sono di Kharkov sono scesi un numero notevole di militari stranieri, forse polacchi, equipaggiati ed armati . Si ricordi che il Parlamento ha votato all’unanimità una legge per permettere al presidente di iniziare atti di guerra contro la Russa senza ulteriore autorizzazione. E inoltre è stata presa la decisione di fornire armamenti letali al Governo ucraino, con lo stanziamento d 350 milioni di dollari in sostegno militare e non-militare al regime di Kiev. Venticinque milioni di dollari sono destinati «ad espandere la democrazia in Russia e a sostegno delle organizzazioni civili», ossia all’opposizione a Putin.

http://www.rischiocalcolato.it/2014/12/ ... ondet.html


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MessaggioInviato: 24/12/2014, 13:56 
Cita:
Aztlan ha scritto:

E' evidente che dietro l' attacco hacker non ci sia la Corea del Nord,
facile che il gruppo sia in realtà alle dipendenze di qualche agenzia americana che ha organizzato il tutto per scatenare il caso.




Riporto uno stralcio di un'informazione importante di cui NESSUNO PARLA [8D]

"Il governo societario degli Stati Uniti, dal canto suo, è stato, sul sentiero di guerra contro la Corea del Nord per qualche misteriosa ragione. L’intera storia del Dipartimento di Stato riguardo le immagini Sony dirottate dalla Corea del Nord fa parte di questo. Esperti informatici sostengono che attacco di hacker di cui è stata incolpata la Corea del Nord avrebbe potuto essere fatto solamente da qualcuno all’interno del quartier generale della Sony USA. Come un esperto l’ha messa, “La violazione di Sony è stato un lavoro interno. 100 terabyte sono troppi per essere trasmessi su Internet. Alla velocità della migliore banda larga ci vorrebbero 661 giorni alla massima velocità degli Stati Uniti, e 2315 giorni di trasmissione dalla massima velocità della Corea del Sud (Asia e Generale Pac Rim). “Ora gli Stati Uniti stanno cercando di incriminare la Corea del Nord per abuso di diritti umani, forse per distogliere attenzione del mondo dal proprio uso diffuso della tortura”.

Tratto da: http://www.ufoforum.it/topic.asp?whichp ... _ID=357956



_________________
"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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MessaggioInviato: 24/12/2014, 18:44 
Mah ......[8)]



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Immagine Operatore Radar Difesa Aerea (1962 - 1996)
U.F.O. "Astronavi da altri Mondi?" - (Opinioni personali e avvenimenti accaduti nel passato): viewtopic.php?p=363955#p363955
Nient'altro che una CONSTATAZIONE di fatti e Cose che sembrano avvenire nei nostri cieli; IRRIPRODUCIBILI, per ora, dalla nostra attuale civiltà.
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MessaggioInviato: 25/12/2014, 13:09 
Mi sembra che i dati parlino chiaro...



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Per quanto possa essere buia la notte sulla Terra, il sole sorgerà quando è l' ora, e c' è sempre la luce delle stelle per illuminarci nel cammino.

Non spaventiamoci per quando le tenebre caleranno, perchè il momento più buio è sempre prima dell' alba.

Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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MessaggioInviato: 25/12/2014, 13:35 
leggete qua..
agghiacciante..

http://www.corriere.it/reportage/esteri ... e-ucraina/

In Ucraina il cecchino più ricercato dai russi:
«Combatto insieme a soldati italiani»

un criminale dalle idee naziste
che viene a combattere in ucraina
contro l'imperialismo (??????)
prima di passare in siria (??)..

comico quando accusa i soldati russi
di combattere in ucraina,
lui che viene dalla svezia
ad ammazzare per soldi,
prima di passare in siria..

sono tutte guerre americane
pagate e remunerate..
altro che rivoluzioni democratiche..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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