18/01/2015, 18:57
Atlanticus81 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:
ah ha inviato l'agente segreto Maria, allora mi tranquillizzo! Tutto ok ,mi sento molto meglio. Ci pensa maria allora?
Quella che avviso' degli errori che la russia avrebbe diffuso nel mondo dimenticandosi di menzionare i tedeschi?!
18/01/2015, 18:58
18/01/2015, 19:15
18/01/2015, 19:28
18/01/2015, 19:42
Ufologo 555 ha scritto:
Vorresti parlare solo .. tu!?![]()
18/01/2015, 19:57
18/01/2015, 20:09
Ufologo 555 ha scritto:
ma ... non c'era la libertà d'espressione?
18/01/2015, 20:24
18/01/2015, 23:46
Ufologo 555 ha scritto:
Come tutti giornali del resto ... E allora?
19/01/2015, 00:19
19/01/2015, 00:33
19/01/2015, 00:40
Una giornalista uccisa dai servizi segreti turchi per aver svelato il legame fra Turchia e Stato islamico
22 ottobre 2014
Serena Shim, giornalista americano-libanese che lavorava per il canale televisivo iraniano Press TV, è stata uccisa domenica scorsa in un incidente d’auto sospetto, alla frontiera fra Siria e Turchia.
30 anni e madre di 2 figli, dalla Turchia la giornalista realizzava servizi sui combattimenti a Kobani, terza città per grandezza della Siria, che da giorni è teatro di scontri tra le forze militari curde e i djihadisti dello Stato islamico.
Dopo aver terminato un reportage a Suruc, una località turca vicino alla frontiera siriana che accoglie migliaia di rifugiati, la giornalista si era messa in viaggio. Un camion aveva centrato frontalmente la sua vettura e la donna era morta sul colpo. Il cameraman che l’accompagnava è rimasto ferito.
Press TV ha diffuso un messaggio della giornalista, dove questa aveva espresso, pochi giorni prima di morire, il timore di essere arrestata dai servizi segreti turchi, che l’avevano accusata di essere una spia, in quanto sosteneva che il governo di Ankara avesse legami con lo Stato islamico.
Aveva parlato dell’infiltrazione di guerriglieri in Siria attraverso la frontiera turca e in diretta televisiva aveva affermato di avere le immagini di questi miliziani che entravano in territorio siriano, nascosti nei camion di organizzazioni umanitarie e del programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite.
Riguardo all’accusa di spionaggio, la giornalista si era difesa : “Sono molto sorpresa di questa accusa. Ho pensato di parlare ai servizi segreti turchi per dir loro che mi limito a fare il mio lavoro. Sono abbastanza preoccupata, perchè in Turchia i giornalisti rischiano facilmente la prigione.”
Il direttore delle informazioni di Press TV, Hamid Reza Emadi, lunedì ha respinto la teoria dell’incidente d’auto : “Pensiamo che il governo turco debba essere considerato responsabile di fronte alla comunità internazionale. Si deve far luce su quanto è davvero accaduto.”
http://www.ticinolive.ch/2014/10/22/gio ... -islamico/
Ucraina, Russia invia 280 camion con aiuti umanitari
martedì 12 agosto 2014
MOSCA (Reuters) - Un convoglio russo di 280 camion, con a bordo aiuti umanitari, è partito oggi alla volta dell'Ucraina, una mossa che l'Occidente teme possa essere usata da Mosca come un pretesto per un'invasione....
http://it.reuters.com/article/topNews/i ... E420140812
19/01/2015, 01:04
Bahrein: la rivolta dimenticata e repressa nel sangue, nel silenzio del mondo "democratico"
Si è parlato molto delle cosiddette "primavere arabe" e della voglia di cambiamento presente nel mondo arabo, eppure non di esse sappiamo ben poco.
Per diverso tempo i media hanno parlato dell'Egitto e della Tunisia e in misura minore dello Yemen, per non dire della Libia o della Siria, anche se in questi due ultimi casi difficilmente si potrebbe parlare di "rivoluzioni" in quanto si è trattato perlopiù di rivolte pesantemente manovrate, che sono sfociate in vere e proprie guerre.
Ma "stranamente" delle rivolte in Arabia Saudita, Quatar, Bahrein e le altre monarchie del Golfo nulla o quasi, visto che tali paesi, retti da regimi sanguinari e tirannici, sono fondamentali per gli affari delle oligarchie "occidentali" che muovono la politica estera degli States.
Infatti, la tanto sbandierata difesa dei diritti umani, quando ci sono di mezzo affari petroliferi, sportivi e più in generale commerciali com'è questo il caso, per gli autoproclamati "democratici" non ha nessun valore, semmai si può usare come mezzo di propaganda quando sono da colpire paesi che geopoliticamente danno molto fastidio, come è stato per la Libia o è per la Siria.
Parlando dello specifico del Bahrein, paese assai famoso mondialmente per le gare di Formula 1, esso è un paese retto dalla dinastia degli Al Khalifa, basato sulla monarchia assoluta e un'interpretazione dell'Islam decisamente radicale.
Rispetto ai cugini sauditi, c'è comunque da notare che nell'ambito dei diritti civili sono leggermente più avanti, in quanto le donne possono addirittura guidare dal 2003 e c'è in generale più "libertà".
C'è da segnalare che mentre il paese è a maggioranza sciita, il potere è tutto nelle mani della potente minoranza sunnita, che utilizza tali privilegi per praticare continuamente discriminazioni interconfessionali, situazione intollerabile per la popolazione e che è stata una delle cause delle proteste iniziate il 14 febbraio 2011.
Sin da subito queste pacifiche proteste sono state represse anche con l'utilizzo dei carri armati per volere della tirannia dominante, che in seguito ha ricorso anche all'aiuto dei "fratelli sauditi" e dei loro tanks per massacrare in modo più "efficiente" la popolazione.
Nell'indifferenza del mondo le forze armate del regime hanno massacrato perlopiù inermi civili "colpevoli" di chiedere maggiori riforme e libertà, eliminando donne, ragazzini, tra cui il 16enne Hussain al-Jaziri e anche neonati, mentre tra i manifestanti arrestati è diventata relativamente nota la vicenda dell'11enne Ali Hasan.
Simbolo della protesta è diventata la poetessa 20enne Ayat al-Ghermezi, arrestata per aver recitato una poesia critica nei confronti del regime, e in seguito torturata nelle carceri dello stesso.
In seguito alle feroci repressioni, le manifestazioni nel paese si sono affievolite, anche se i "giri di vite" del regime contro dissidenti o presunti tali non sono ovviamente finiti, l'ultimo dei quali ha colpito il leader dell'opposizione Ali Salman.
Intanto, nessuna critica dell'operato della tirannia è giunta dal mondo "democratico", e Obama e la sua amministrazione ne hanno approfittato per consolidare e migliorare i rapporti di amicizia, provvedendo anche a vendere armi, armi che sono servite alla tirannia dominante per continuare a massacrare il suo popolo.
Interessante è che mentre tutto ciò succedeva, dallo stesso Bahrein e dagli States arrivavano critiche verso la Siria di Assad, insieme al sostegno di tutte le fazioni ribelli presenti nel paese, comprese quelle islamiste, tra cui l'ISIS, sulla cui ascesa grande responsabilità hanno paesi come Kuwait, Quatar e Arabia Saudita, "cugini" del Bahrein e in ottimi rapporti con gli States.
http://informazioneconsapevole.blogspot ... ata-e.html
19/01/2015, 02:50
19/01/2015, 11:25
MaxpoweR ha scritto:
Che schifezza di mondo e di persone direi -_-