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Grigio
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 Oggetto del messaggio: L'atomo dalle origini ad oggi: 50 anni di follie
MessaggioInviato: 12/09/2009, 17:03 
L'ATOMO DALLE ORIGINI AD OGGI: 50 ANNI DI FOLLIE
Analisi storica e contemporanea di un problema più che mai attuale, nel suo contesto planetario e cosmico

L'era atomica inizia nel 1911, quando a Cambridge lo scienziato Ernest Rutherford per primo riuscì a scindere l'atomo, creando una nuova scienza che prese il nome di FISICA NUCLEARE.
Negli anni 20, in Italia, portò avanti gli studi su questa materia il fisico Enrico Fermi, premio Nobel per la fisica nel 1938 e ideatore del primo reattore nucleare, che entrò in funzione a Chicago nel dicembre del 1942. Egli, presso l'Università di Roma, organizzò un gruppo di giovani laureati di grande talento quali Edoardo Amaldi, Franco Rosetti, Bruno Pontecorvo, Emilio Segré e il chimico D'Agostino. Fra i suoi allievi ricordiamo Ettore Majorana, una delle menti più eccellenti di quegli anni, definito dallo stesso Fermi durante un dialogo avuto con il prof. Conconi, “...SEMPLICEMENTE UN GENIO”. Il riferimento a Majorana è doveroso, in quanto egli, fino alla sua misteriosa scomparsa, incentrò tutti i suoi studi sulla FUSIONE A FREDDO e sull'utilizzo di atomi leggeri: egli era arrivato alla conclusione che imitando il Sole si poteva disporre di energia illimitata, non dannosa e a costi irrisori. Comprese inoltre che una scoperta simile non poteva essere proposta ad una civiltà come quella terrestre che non ha mai seguito i dettami Cristici. Il motivo di contrasto tra Majorana e Fermi fu proprio la scelta di quest’ultimo di prendere parte agli studi sulla FISSIONE a scopi bellici: Majorana si era sempre battuto per tenere alta la moralità della scienza, per la sua neutralità e soprattutto per il fatto che la conoscenza fosse utilizzata per il progresso dell'uomo, anziché per la sua distruzione.
Negli anni 30 le conoscenze sempre più approfondite sulla struttura dell'atomo suggerirono nuove prospettive: si scoprì che nel caso di scissione dei nuclei di atomi di metalli molto pesanti, come l'uranio, si sprigionano oltre alle radiazioni anche delle enormi quantità di energia, della quale si intuì subito i possibili impieghi in campo militare. Infatti, nel 1939 i fisici tedeschi Otto Hahn e Lise Meitner riuscirono a spaccare in due un atomo d'uranio, scoprendo appunto il segreto della fissione nucleare. Albert Einstein era a conoscenza delle ricerche tedesche sull'atomica e consigliò al presidente Roosevelt di promuovere ricerche americane in merito; partì così il MANHATTAN PROJECT e dal 1943 si lavorò ad una bomba nel deserto del New Messico, precisamente nel laboratorio di Los Alamos, di cui era direttore il fisico americano Robert Oppenheimer. In piena II° guerra mondiale iniziò una vera e propria corsa all'atomica; a capo del Manhattan Project vi era Enrico Fermi, che trasferitosi negli Stati Uniti aveva così trovato i finanziamenti e i consensi del governo per continuare i suoi studi. Per il Manhattan Project furono mobilitati i maggiori scienziati del momento fra fisici, chimici e tecnici di ogni specialità; laboratori di ricerca e officine di montaggio furono costruite nel deserto del New Messico e gli scienziati del progetto fabbricarono il primo ordigno nucleare: la prima esplosione di prova avvenne ad Alamogordo, alle 5,30 di lunedì 16 luglio 1945. La potenza sviluppata fu pari a 20.000 tonnellate di TNT. Gli scienziati rimasero impressionati dall'effetto della bomba al di là di ogni aspettativa e il fisico Isidor Rabbi, che era presente allo scoppio, alla domanda di cosa vide rispose: "NON POSSO DIRVELO, MA NON ASPETTATEVI PIÙ DI MORIRE DI MORTE NATURALE". Molti degli scienziati che avevano lavorato al progetto iniziarono a interrogarsi sulle responsabilità politiche e sociali delle loro scoperte, che potevano essere impiegate per fini imprevedibili.
La notizia fu immediatamente comunicata al presidente Truman, che era in conferenza a Potsdam con Stalin ed Attlee; egli dichiarò che gli americani avevano costruito UNA NUOVA ARMA DOTATA DI UNA STRAORDINARIA FORZA DISTRUTTIVA. La scoperta di quest'arma portò di li a poco alla fine della II guerra mondiale: il 6 agosto 1945 gli Stati Uniti sganciarono la prima bomba atomica su Hiroshima, dove morirono 270.000 persone. Ecco come descrive l’avvenimento Karl Bruckner, nel libro "IL GRAN SOLE DI HIROSHIMA": "IN QUESTO SECONDO, L'UOMO, CHE DIO AVEVA CREATO A PROPRIA IMMAGINE E SOMIGLIANZA, AVEVA COMPIUTO, CON L'AIUTO DELLA SCIENZA, IL PRIMO TENTATIVO PER ANNIENTARE SE STESSO. IL TENTATIVO ERA RIUSCITO”.
Secondo gli scienziati americani sarebbe passata almeno una generazione prima che i sovietici fossero stati in grado di costruire la bomba atomica; il calcolo risultò errato, dato che il 14 luglio 1949 i sovietici fecero esplodere la loro prima bomba atomica: gli Stati Uniti, che fino al quel momento avevano detenuto il primato scientifico, politico e militare, provarono per la prima volta la paura per un possibile attacco nemico. Iniziava così l'era della corsa agli armamenti.
Subito dopo la fine della seconda guerra mondiale tre scienziati, Albert Einstein, Jakob Robert Oppenheimer e Robert Sziland, preoccupati per i possibili impieghi futuri della scienza atomica, proposero con un documento la costituzione di un comitato di controllo sull’energia nucleare, iniziativa che di fatto non fu mai sostenuta da nessun governo, come gli avvenimenti futuri avrebbero dimostrato.
All’inizio degli anni 50 il fisico Edward Teller, che nel frattempo aveva sostituito J. Robert Oppenheimer alla direzione dei progetti di ricerca atomica americana, consapevole di studi sovietici sull'energia nucleare, spinse il governo statunitense a finanziare gli studi su una nuova arma, LA BOMBA ALL'IDROGENO, che sfruttava il nuovo principio della FUSIONE TERMONUCLEARE. Nel 1952 gli americani fecero esplodere la loro prima bomba all'idrogeno, di potenza 1.000 volte superiore della bomba di Hiroshima; da parte loro i russi rivendicano il primato nella sperimentazione della bomba all’idrogeno, provata per la prima volta il 12 agosto 1953. Nel 1957 il presidente americano Dwight Eisenhower diede il suo benestare ai comandanti americani all'estero, sull'uso di armi atomiche contro un attacco sovietico che avesse minacciato di distruggere le forze USA stanziate fuori del territorio nazionale. L’energia nucleare costituiva anche una nuova fonte energetica per impieghi civili e il primo reattore
nucleare era entrato in funzione nel dicembre del 1942 a Chicago; di li a pochi anni i primi reattori nucleari per la produzione di elettricità erano già in funzione in Inghilterra e Stati Uniti e in poco tempo si sarebbero diffusi in maniera vertiginosa. Oggi sono in funzione su tutto il pianeta 432 impianti, di cui 110 in USA, 50 in Giappone, 56 in Francia, 28 in Gran Bretagna, 22 in Germania e almeno 35 in Russia.
Dal 1945 al 1963 sono state fatte esplodere cinquecento bombe nucleari nell'atmosfera: nei deserti americani, australiani, africani, nell'Asia sovietica e cinese, negli atolli del Pacifico. Solo la grande contaminazione radioattiva osservata in seguito a tali esplosioni, le proteste di milioni di scienziati e cittadini e la crisi di Cuba del 1962, durante la quale si evitò solo in extremis la terza guerra mondiale, portarono alla firma del Trattato del 1963 che vieta le esplosioni nell'atmosfera e negli oceani (il Partial TsetBan Treaty); la Francia però svolse, dopo tale data, altre 41 esplosioni nell'atmosfera e solo una condanna della Corte Internazionale di Giustizia del 1974 le fece cessare.
In seguito al blocco degli esperimenti nucleari in superficie concordato nel 1963 e al trattato di non proliferazione entrato in vigore nel 1970, USA, Cina, Francia, Gran Bretagna e Russia che tra l’altro sono i 5 membri permanenti dell’ONU, hanno continuato i test sotterranei e sotto la superficie dei mari, in nome della sicurezza nazionale e con la scusa che il deterrente atomico avrebbe impedito lo scoppio di altri conflitti. Oggi, a causa delle numerose guerre sparse per il pianeta, quest’idea rimane ancora un’utopia; dal 1962 abbiamo corso molte volte il rischio di un terzo conflitto mondiale che ancora non è completamente scongiurato.
Vicino a Las Vegas americani e in inglesi hanno fatto esplodere più di 600 cariche. Dal 49 a oggi l'ex Unione Sovietica ha fabbricato 55.000 testate atomiche, Israele ne possiede 200 e ha contribuito alla realizzazione
della bomba sudafricana. Il club del nucleare si allarga sempre di più.
In tutto il mondo più di 2.000 testate sono state fatte esplodere e sono pronte all'uso 50.000 bombe, dalla potenza di 2.000.000 di tonnellate di tritolo, 500 volte superiore alla potenza di tutti gli esplosivi usati nella seconda guerra mondiale e sufficienti per distruggere un pianeta grande 4 volte la Terra. Tra i casi di contaminazione radioattiva avvenuti in tutto il mondo, l’incidente di Chernobyl nel 1986, con il suo imprecisato numero di vittime, non è altro che la punta dell’Iceberg; dal 1949 al 1963 10.000 abitanti di Semipalatinsk, città della regione del Kazakistan, subirono la contaminazione radioattiva a causa di esperimenti nucleari sovietici; nel 1957 10.000 persone furono evacuate dalla città di Kytchym (a sud degli Urali) per l’esplosione di un centro di stoccaggio di rifiuti radioattivi; nello stesso anno nella centrale di Winskeyl (Inghilterra) avvenne un guasto ad un reattore che bruciando per due giorni liberò una nube di iodio radioattivo; a quest’incidente ne seguirono altri 300 più o meno gravi e da allora, nelle vicinanze della centrale, l’incidenza dei tumori è aumentata di 10 volte rispetto al normale; nel 1979 la centrale nucleare di Thre Miles Island (USA) subì la fusione parziale nel cuore del reattore e nell’incidente furono esposti a radiazioni 140.000 persone; nel 1981, in tre mesi, si verificarono 4 fughe radioattive nella centrale di Tsuruga (Giappone) con 278 contaminati.
Incerto è il numero degli affondamenti volontari di sommergibili nucleari e navi cariche di scorie radioattive avvenuti soprattutto a largo delle coste russe e norvegesi e nel Mar Mediterraneo. Russia e America hanno circa 300 tonnellate di plutonio per armi che non sanno dove mettere, e ogni giorno questa quantità aumenta.
Il progetto di seppellire i rifiuti radioattivi sotto una montagna nel deserto del Nevada è già divenuto una realtà; sono già stati preparati i cartelli da mettere nelle vicinanze della tomba nucleare: NON SCAVARE PER NESSUN MOTIVO FINO ALL'ANNO 12.000.
E c'é chi ha anche avanzato la folle proposta di costruire dei razzi per spedire le scorie sul Sole!

Effetti sulla Terra e sull'uomo
Nel 1995 un’associazione di scienziati asiatici ha sostenuto che esiste un legame tra alcuni violenti terremoti e le esplosioni nucleari, pubblicando gli atti di un convegno di qualche tempo fa, in cui sarebbero contenute le prove che la città uzbeka di Gazil avrebbe subito nel 1984 un terremoto, proprio a causa dei precedenti esperimenti con la bomba atomica.
Ipotesi infondata o dato di fatto? Cerchiamo di capire quanto ci sia di vero in questa affermazione. Negli ultimi anni molti studiosi hanno spesso avanzato la possibilità che ci sia una strettissima relazione tra test nucleari sotterranei e attività sismica; secondo la Fisica ad un’azione corrisponde una reazione uguale e contraria (Test sotterraneo = Azione; Sisma = Reazione).
Fermo restando che l'attività sismica è un naturale processo vitale del pianeta, è evidente che un'esplosione nucleare crea un'onda di energia anomala che può influenzare l'attività geologica del pianeta e che in
qualche modo dovrà disperdersi. In normali condizioni l'entità degli eventi sarebbe lieve, ma con tali apporti d’energia anomala la massa magmatica subirebbe mutamenti di carattere dinamico, provocando incertezze nei moti di rotazione e rivoluzione del pianeta; inoltre l'intensità e la frequenza degli eventi sismici aumenterebbero in modo imprevedibile e incontrollabile.
Dal 1972 è riconosciuto ufficialmente in campo scientifico che i gas rilasciati nell'atmosfera durante le eruzioni vulcaniche modificano il clima; se è vero che i test nucleari influenzano l’attività sismica, questi allora, contribuendo ad elevare frequenza e potenza delle eruzioni vulcaniche, agiscono "indirettamente" sul clima. C'è anche chi crede, seppur con qualche riserva, che i test nucleari possano influenzare anche "direttamente" le condizioni atmosferiche, provocando improvvisi cambiamenti climatici: i test sarebbero in grado di intaccare la stabilità dell'asse magnetico terrestre, provocando delle oscillazioni anomale. Esso subirebbe vere e proprie fughe, dalla sua naturale posizione nelle zone Polari a luoghi diverse del pianeta, creando nelle provvisorie posizioni le condizioni climatiche esistenti ai Poli; quest’avvenimento provocherebbe, insieme al riscaldamento globale causato dall'effetto serra, lo scioglimento dei ghiacci e il distacco di enormi Iceberg. Questa teoria, seppur rivoluzionaria e non riconosciuta da tutti i ricercatori, si basa su osservazioni scrupolose e statistiche compiute con la massima serietà da molti ricercatori e merita perciò molta attenzione, anche alla luce degli avvenimenti più o meno recenti: ricordiamo infatti, che subito dopo gli 11 esperimenti nucleari condotti in soli 4 giorni da India e Pakistan nel mese di maggio 1998, in una regione dell'Afghanistan al confine con il poligono di sperimentazione pakistano, si sono verificati un disastroso terremoto con 6000 vittime e numerose inondazioni.
Ma come agisce la radioattività sull'organismo umano? Il primo danno si ha un decimo di trimillionesimo di secondo dopo che protoni, neutroni, elettroni, raggi gamma o raggi x prodotti dal decadimento del nucleo
hanno colpito un qualsiasi atomo dei tessuti del corpo. Con la loro energia essi strappano all'atomo un elettrone.
Sia l'atomo, sia l'elettrone, che prima erano in uno stato di equilibrio, si trovano in una condizione di instabilità: nel successivo milionesimo di secondo, reagendo con altri atomi, entrambi possono dar vita a nuove molecole.
Alcune di queste, chiamati radicali liberi, hanno la caratteristica di reagire molto facilmente al contatto con altre molecole, dando vita a ulteriori sostanze prima inesistenti. Queste possono alterare la riproduzione e il
funzionamento delle cellule, per poco tempo o per molti anni. Questo dipende dalla quantità di tessuto che è stato colpito e dalla natura della radiazione: se la dose assorbita è molto piccola, gli effetti sono minimi e
quest'ultimo è in grado di riparare i danni da solo. Ma se la dose è alta e la zona colpita è estesa, le cellule non sono in grado di far fronte all'invasione di radicali tossici. Le particelle più attive come protoni e neutroni, possono ledere il DNA, che poi si riproduce in maniera anomala: questo spiegherebbe l'insorgere dei tumori a distanza di tempo in persone che sono state colpite da forti radiazioni.
Anche i cromosomi possono essere spezzati dalla radiazione: in questo caso le nuove cellule avranno un "messaggio" cromosomico alterato e così quelle che da esse nasceranno.
A conferma di quanto detto ricordiamo in particolare gli abitanti di Semipalatinsk e Chernobyl in cui, dopo le contaminazioni radioattive, sono sensibilmente aumentati i casi di leucemia, tumore ai polmoni e alla tiroide e si sono verificate, soprattutto nei soggetti più giovani, gravissime malformazioni e numerosi casi di encefalopatie dagli effetti incontrollabili.
Ci sono comunque organi che risentono più di altri degli effetti delle radiazioni intense, ecco quali:
• MIDOLLO OSSEO: vengono alterate le cellule che producono globuli bianchi, rossi e piastrine. Insorgono perciò anemie, infezioni ed emorragie. Se la dose è stata molto alta, anche la leucemia.
• APPARATO RIPRODUTTIVO: i danni dipendono molto dalla dose. Diminuisce o scompare la produzione di spermatozoi. Possono aumentare i tumori alle ovaie. Durante la gravidanza il feto sottoposto a radiazioni nelle prime settimane può avere il cranio più piccolo, ritardo mentale e, dopo
la nascita, riduzione dell'altezza e problemi di sviluppo fisico e psicologico.
• APPARATO DIGERENTE: insorgono vomito, nausea, diarrea, anoressia, ulcere intestinali. Aumenta il rischio di cancro allo stomaco, al colon e all'esofago.
• TIROIDE: adenomi e scarso funzionamento della ghiandola.
• EPIFISI O PINEALE: le radiazioni possono interferire con la secrezione di melatonina, ormone che essa produce e che ha tra le sue funzioni quella di regolare i ritmi sonno – veglia
• OCCHIO: dopo alcuni mesi si possono formare aree opache nel cristallino.

Tutela dell'Equilibrio Cosmico
Durante la seconda guerra mondiale si verificarono i primi avvistamenti di UFO dichiarati ufficialmente dagli organi di informazione, anche se le prime notizie ufficiose di avvistamenti risalgono agli anni 30. Questi esseri, preoccupati dalla strada scientifica intrapresa da molte potenze mondiali e dagli esperimenti nucleari, iniziarono, da quegli anni, una vera e propria missione di sorveglianza, per impedirci di attentare irrimediabilmente alla vita della Terra e all’equilibrio dell'intero Universo. Dal 1945 al 1947 circa 16 astronavi extraterrestri precipitarono nel deserto del New Messico. Fra questi incidenti il più noto è certamente quello accaduto a Roswell nel luglio 1947: gli esseri che furono ritrovati sul luogo dell'incidente erano impegnati nelle missione si sorveglianza. La zona intorno a Roswell e tutto il New Messico meritava già da quegli anni una particolare attenzione da parte di questi esseri, in quanto raggruppava i centri più importanti di ricerca sul nucleare e perché nelle basi militari della zona erano stanziati i primi bombardieri che trasportavano ordigni nucleari; non è poi trascurabile la coincidenza che Roswell si trovi vicino ad Alamogordo, luogo della prima esplosione atomica.
Da quel giorno il fenomeno degli avvistamenti assunse una portata mondiale, intensificandosi sempre di più, soprattutto nelle vicinanze di basi militari, centrali e poligoni di sperimentazione nucleare e ovunque esisteva e esista il pericolo che la situazione possa degenerare e volgere al peggio. In verità, questi esseri negli anni 40 contattarono le principali potenze mondiali e proposero di abbandonare l'uso della scienza atomica in cambio di cognizioni scientifiche che ci avrebbero aiutato a risolvere molti problemi; i capi politici inizialmente accettarono l’offerta, ma in seguito si fecero facilment e tentare dall’ambizione di potere e dalla scienza atomica; non dimostrarono la minima traccia di buona volontà e cercarono di ingannare la buona fede di questi esseri, trasgredendo all’accordo. QUESTO E’ IL PATTO CHE GLI EXTRATTERRESTRI FECERO CON LE POTENZE MONDIALI E CHE L’UOMO HA VIOLATO.
Per sensibilizzare ulteriormente l'opinione pubblica sui gravi pericoli che minacciano la vita sulla Terra, questi fratelli di altri pianeti hanno contatto degli uomini nel corso degli hanni, cui hanno affidato dei messaggi diretti a tutti i capi di stato e a tutti gli uomini, messaggi nei quali esprimevano tutta la loro preoccupazione e esortavano gli scienziati a intraprendere le ricerche verso fonti energetiche pulite e illimitate come l’energia eolica, idrica, geotermica e in particolar modo verso l’energia solare: tra questi ricordiamo ricordiamo George Adamski, Eugenio Siragusa, Edward Billy Meyer, Daniel Fry, Howard Menger, Carlos Diaz, Stefane Denaerde.
La preoccupazione per quanto la nostra scienza ha edificato in questi anni proviene anche dagli abitanti dell’El Dorado, la fantastica città menzionata nelle tradizioni dei popoli precolombiani; questa città si trova all'interno del nostro pianeta, che contrariamente a quanto dichiarato dalla scienza ufficiale è cavo, ed è popolata da creature di dimensione superiore. A sostegno di questa realtà possiamo citare:
1. la sequenza di 12 foto scattate dal satellite meteorologico ESSA 7 alla fine degli anni 60, in cui si documenta inequivocabilmente l'apertura dinamica dei Poli (http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/el_fot16.htm)
2. la rivista FOCUS n°7 del maggio 1993, che a pagina 41 riporta la notizia della scoperta, da parte di scienziati americani e canadesi, di un continente esteso per 300 km e profondo 130 situato a 3200 km di profondità, avvenuta grazie alle onde sismiche rilevate in seguito ad un test nucleare sotterraneo della Cina. (http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/cava_49g.htm)
3. Il diario di bordo dell’ammiraglio Byrd (http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/el_byrd.htm)
Questi esseri espressero tutta la loro preoccupazione riguardo alla nostra scienza all'ammiraglio americano Richard E. Byrd: egli era un aviatore e durante una missione d’esplorazione al Polo Sud, condotta il 19 febbraio 1947, si addentrò all’interno della Terra e visitò un continente sconosciuto dall'aspetto paradisiaco, con costruzioni fantastiche e illuminato da una luce dorata. Durante il colloquio che ebbe con il Reggente di quel luogo, che egli trascrisse interamente sul suo diario di bordo, ricevette il compito di comunicare al suo governo l'urgente necessità di interrompere gli esperimenti nucleari, prima che la terra subisse un vero e proprio collasso. Era stato scelto lui come emissario perché, oltre alle sue qualità umane era un personaggio ben conosciuto dai vertici politici e militari, un veterano dell'aviazione americana , a tutt’oggi definito Eroe Nazionale.
In passato una situazione simile a quella che l’umanità della Terra vive oggi, ebbe come conseguenza la totale disintegrazione di un pianeta che orbitava tra Marte e Giove, il pianeta Luce (http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/aq_ca02i.htm): la fascia degli asteroidi è l’unica traccia rimasta. Era abitato da una civiltà evoluta più di quanto è quella che oggi abita la Terra, ma questo non gli impedì di spingersi oltre i limiti della loro natura; l’abuso dell’energia nucleare innescò una reazione a catena che provocò la morte di 7 miliardi di esseri della razza umana in pochi secondi e lo spostamento delle orbite di alcuni pianeti del nostro sistema solare.
In questo scorcio di secolo questi esseri cercano di fare tutto il possibile affinché questo tragico avvenimento non si ripeta, invitandoci con la loro manifestazione ad un deciso e sincero RAVVEDIMENTO. La tutela dell’equilibrio cosmico è l’unico interesse che le civiltà di altri mondi in missione sul nostro pianeta nutrono nei nostri confronti; non mire di conquista, di colonizzazione o di sterminio, ma solo la grande preoccupazione di salvaguardare la Vita della Terra e l’Armonia nel Cosmo.



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Cita:
Messaggio di Sognatore

2. la rivista FOCUS n°7 del maggio 1993, che a pagina 41 riporta la notizia della scoperta, da parte di scienziati americani e canadesi, di un continente esteso per 300 km e profondo 130 situato a 3200 km di profondità, avvenuta grazie alle onde sismiche rilevate in seguito ad un test nucleare sotterraneo della Cina. (http://www.edicolaweb.net/nonsoloufo/cava_49g.htm)



Da evidenziare...!

; )



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MessaggioInviato: 13/09/2009, 10:37 
Cita:
Elvira ha scritto:
Da evidenziare...!


A ribadire che tutto é collegato...é sufficiente cogliere gli spunti [:)]



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http://www.informareonline.it/frammentiincompr.html


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