Oggetti fuori dal tempo, avvistamenti tramandati nella letteratura storica. Qual è l'origine dell'uomo? Testi sacri e mitologie da tutto il mondo narrano una storia diversa da quella che tutti conosciamo.
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primo racconto di fantascienza?

24/12/2009, 21:44

cari amici ,
cercando altro(come al solito [8D]), ho trovato
http://it.wikipedia.org/wiki/Luciano_di_Samosata
di cui un opera
http://it.wikipedia.org/wiki/La_storia_vera
" È il primo testo in cui viene descritto un viaggio sulla luna."
da qui anche
"la narrazione di Luciano possa essere stata influenzata dal romanzo Le incredibili meraviglie al di là di Tule di Antonio Diogene."

http://it.wikipedia.org/wiki/Antonio_Diogene
da cui
"le incredibili meraviglie che accadono al di là di Tule Fozio cita notti che durano uno o sei mesi e popoli che vivono al di là del circolo polare." [:0]

ciao
mauro

24/12/2009, 22:23

Molto interessante!
Come dice barionu.. CIP di memoria, ci lavorerò appena ho un po' di tempo. [:)]

25/12/2009, 10:44

Attenzione, ragazzi.... essendo un antico autore classico, il racconto "Una Storia Vera" di Luciano di Samosata è molto scabroso.... perché i navigatori greci, una volta arrivati sulla Luna con la loro nave, scoprono che i suoi abitanti sono tutti maschi che si sposano tra di loro e rimangono incinti..... coloro che temono che i sani valori della famiglia potrebbero venir minacciati da tale lettura, se ne astengano.....

25/12/2009, 22:18

Ok ho letto il primo libro, che si trova qui;

http://www.filosofico.net/lucianostoriavera.htm

E per quanto possa sembrare innovativo e moderno, non posso certo affermare che sia realistico.. [:p]
E' un libro ironico e decisamente satirico, quanto vien scritto ovviamente non sembra dover esser preso alla lettera.. ed anzi sembra molto congruente col periodo storico. Non ritengo quindi di doverlo inserire nell'enciclopedia sulla letteratura [:)].
Ecco qui il passo iniziale che riguarda la Luna;

[...] Verso il mezzodì, sparita l'isola, un improvviso turbine roteò la nave, e la sollevò quasi tremila stadi in alto, né più la depose sul mare: ma così sospesa in aria, un vento, che gonfiava tutte le vele, la portava. Sette giorni e altrettante notti corremmo per l'aria; nell'ottavo vedemmo una gran terra nell'aria, a forma di un'isola, lucente, sferica, e di grande splendore. Avvicinatici e approdati scendemmo: e riguardando il paese, lo troviamo abitato e coltivato. Di giorno non vedemmo niente di là; ma di notte ci apparvero altre isole vicine, quali più grandi, quali più piccole, del colore del fuoco, e un'altra terra giù, che aveva città, e fiumi, e mari, e selve, e monti: e pensammo fosse questa che noi abitiamo.

Avendo voluto addentrarci nel paese fummo scontrati e presi dagl'Ippogrifi, come colà si chiamano. Questi Ippogrifi sono uomini che vanno sopra grandi grifi, come su cavalli alati: i grifi sono grandi, e la più parte a tre teste: e se volete sapere quanto son grandi immaginate che hanno le penne più lunghe e più massicce d'un albero d'un galeone. Questi Ippogrifi dunque hanno ordine di andare scorrazzando intorno alla terra, e se incontrano forestieri, di menarli dal re: onde ci prendono e ci menano da lui.

Il quale vedendoci e giudicandone ai panni, disse: Ebbene, o forestieri, siete voi Greci? E rispondendo noi di sì: E come, ci dimandò, siete qui giunti, valicato tanto spazio d'aria? Noi gli contammo per filo ogni cosa; ed egli ci narrò ancora dei fatti suoi, come egli era uomo, a nome Endimione, e come una volta mentre dormiva fu rapito dalla nostra terra, e venne qui, e fu re del paese Questa, egli disse, è quella terra che voi vedete di laggiù e chiamate la Luna. State di buon animo, e non sospettate di nessun pericolo, ché non mancherete di tutte le cose necessarie. Se condurrò a buon fine la guerra che ora faccio agli abitanti del Sole, voi vivrete presso di me una vita felicissima.

Noi gli domandammo chi erano quei suoi nemici, e che cagione di guerra ci aveva; ed egli: È Fetonte, il re degli abitanti del Sole (ché anche il Sole e abitato come la Luna), che ci fa guerra da molto tempo: e la cagione è questa. Una volta io radunata certa poveraglia del mio reame, pensai di mandare una colonia in Espero, che è un'isola deserta e non abitata da nessuno. Fetonte per invidia impedì questa colonia, assaltandoci a mezza via con una sua schiera di Cavaiformiche. Allora fummo vinti, perché colti alla sprovvista, e ci ritirammo; ma ora voglio io portargli la guerra, e piantare la colonia a suo marcio dispetto. Se voi volete esser con me a questa impresa, io vi darò un grifo reale per uno, e ogni altra armatura: noi domani partiremo. Sia come a te piace, io risposi.
[...]

[;)]
Ultima modifica di Lawliet il 25/12/2009, 22:19, modificato 1 volta in totale.

26/12/2009, 11:23

Varrone è autore di un romanzo di fantascienza in cui il protagonista si sveglia in un altro tempo, purtroppo è andato perduto

26/12/2009, 13:15

Beh, sicuramente un racconto che riguardava un viaggio sulla Luna in quell'epoca non poteva avere nulla di realistico.... e sì, l'intento era satirico, perché voleva prendere in giro un po' le fantasiose narrazioni di certi navigatori che, allora come ora, le "sparavano grosse"!
Fatto sta che tale racconto viene normalmente considerato il primo racconto di fantascienza della storia della letteratura, dato poi arriva a descrivere una vera e propria guerra spaziale fra il Sole e Luna per la colonizzazione di Venere, con le varie costellazioni schierate dall'una o dall'altra parte.... difatto rimane un testo anticipatore.....
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