Immagine: 24,85 KBImmagine ultravioletto di Venere ed il suo terminatore (confine tra emisfero illuminato dal Sole e quello in ombra). Scatto ottenuto dalla sonda europea Venus Express. ESA/MPS, Katlenburg-Lindau, Germany
A quanto pare, il pianeta con la superficie più calda dell'intero Sistema Solare, ha nella sua atmosfera una regione freddissima! Le nuove scoperte della sonda Venus Express, della ESA, indicano che mentre sulla superficie abbiamo 735 Kelvin (462°C), a circa 125 km nell'atmosfera c'è uno strato a -175°C, e potrebbe essere abbastanza freddo da far ghiacciare il diossido di carbonio così ricco nell'atmosfera venusiana, causando poi una sottile neve di ghiaccio secco!
Questo significa che questo curioso strato freddo nell'atmosfera di Venere potrebbe essere più freddo di qualsiasi parte dell'atmosfera della Terra per esempio, anche se Venere a un atmosfera molto più densa, molto pù calda e si trova molto più vicino al Sole. Non solo ma il mistero diventa ancora più fitto se si considera che questo strato freddo sembra cambiare durante il transito tra giorno e notte su Venere.
Gli scienziati sono arrivati a questa scoperta grazie all'osservazione della luce del Sole mentre filtrava attraverso l'atmosfera. Questo ha permesso di analizzare la concentrazione di molecole di anidride carbonica a varie altitudini lungo il terminatore. Hanno poi combinato i dati ottenuti riguardo alla concentrazione di CO2 con i dati riguardo alla pressione atmosferica ad ogni diversa altitudine. Così è stato possibile calcolare le corrispondenti temperature.
"Dato che la temperature ad alcune precise altitudini scende fino a ben sotto la temperatura a cui ghiaccia il diossido di carbonio, sospettiamo che si possa formare del ghiaccio di CO2" ha spiegato Arnaud Mahiuex, dell'Istituto Belga per l'Aeronomia Spaziale (l'aeronomia è una scienza molto recente che si occupa in particolare con lo studio delle regioni più esterne delle atmosfere). Mahiuex è anche a capo della ricerca che ha pubblicato nel "Journal of Geophysical Research".
Immagine: 23,18 KBProfilo della temperatura lungo il terminatore per le altitudini comprese tra 70 e 160 km sopra la superficie di Venere. Credit: ESA/AOES-A.V. Bernus
Nuvole ricche di piccole particelle di neve di diossido di carbonio, dovrebbero essere molto riflessive, portando forse a strati dell'atmosfera molto più luminosi. "Tuttavia, anche se la sonda Venus Express ha già osservato occasionalmente diverse regioni molto più brillanti del solito, queste potrebbero essere spiegate sia con il ghiaccio sia con altri disturbi dell'atmosfera, quindi dobbiamo essere cauti." ha spiegato Mahiuex.
Un'altra cosa interessante venuta fuori dai recenti studi è che questo strato freddo al terminatore è racchiuso tra due strati più caldi! "I profili di temperatura sul lato diurno e sul lato notturno sopra 120 km di altitudine, sono estremamente differenti, quindi al terminatore siamo in un regime di transizione i cui effetti arrivano da entrambi i lati
Venere vista in colori reali. Credit: NASA/Ricardo Nunes
"Il lato notturno potrebbe giocare un ruolo più importante ad una certa altitudine mentre il lato diurno gioca un ruolo più importante ad un altitudine diversa." Simili profili di temperatura lungo il terminatore sono stati derivati da diversi set di dati provenienti dalla sonda Venus Express, che includono anche misurazioni ottenute durante il transito di Venere davanti al Sole avvenuto a Giugno di quest'anno.
I modelli attuali sono in grado di predire i profili osservati, ma ulteriori conferme saranno fornite dall'esame del ruolo che giocano anche altre specie di elementi come il monossido di carbonio, l'azoto e l'ossigeno, che sono più dominanti dell'anidride carbonica in questa fascia atmosferica.
"La scoperta è molto nuova e ancora dobbiamo pensare a come capire cosa succede e quali potrebbero essere le implicazioni" ha spiegato Hakan Svedhem, scienziato della missione Venus Express. "Ma è sicuramente speciale, dato che non vediamo simili profili di temperature lungo il terminatore di Marte o della Terra, che hanno atmosfere con composizioni chimiche e differenti condizioni termiche."
http://www.esa.int/esaCP/SEMILCERI7H_index_0.htmllink2universe
e' una notizia clamorosa,naturalmente da prendere con le molle,ma gia 'il solo parlarne, dimostra la nostra scarsa o nulla conoscenza del sistema solare