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Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 11:57

Dopo i coltelli delle forze speciali USA, anche i veicoli.

Tutta roba che gira sul mercato, ufologo? [:306]

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 12:02

beach_boys ha scritto:"Stiamo arrivando a Roma".
L'Isis su Twitter crea hashtag: #We_Are_Coming_O_Rome.
Lo dice Rita Katz direttrice di Site


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http://www.huffingtonpost.it/2015/02/19 ... 14370.html


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Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 12:58

se faranno un attentato a roma o vaticano sarà la scusa per mettere in campo l'eurogendfor. ci scommetto

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 13:19

cari amici,
non è che gli olandesi erano quelli dell'isis ,travestiti?

[:306] [:303] [:246]

ciao
mauro

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 13:28

Come ho già scritto: se qualche centinaio di ubriachi ( che non si reggevano nemmeno in piedi) ha messo KO una città figuriamoci dei guerriglieri fanatici, determinati e senza paura della morte cosa potrebbero fare! (Per loro sarà stato come un .."test"!) [8D]

Gl'italiani, sono irrilevanti ...

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 14:50

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..della serie ...armiamoci e partite!

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 14:56

Esteri

«L’Onu conferma platealmente la sua impotenza. Aiutiamo Al Sisi e in venti giorni l’Isis in Libia non esisterà più»


Intervista ad Alfredo Mantici, direttore editoriale di Lookout News, nell’intelligence per 30 anni: «Questi sono tagliagole, non puoi dialogare con loro come vorrebbe l’Onu»

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«Con questa proposta di risoluzione del conflitto libico, l’Onu conferma in modo plateale di essere completamente inutile». Alfredo Mantici, direttore editoriale di Lookout News, ha lavorato nell’intelligence per 30 anni e ha anche guidato il dipartimento Analisi del Sisde. Parlando con tempi.it, si rammarica «dell’impotenza dell’Onu», che rifiutando l’ipotesi egiziana di un intervento militare in Libia per contrastare la locale fazione legata allo Stato islamico, ha optato invece per una “soluzione politica”.

In che cosa consiste questa soluzione politica?
Vogliono mettere attorno a un tavolo quattro o cinque attori regionali diversi, tra i quali il governo di Tripoli, quello di Tobruk e i tagliagole di Derna, trascurando al contrario Ansar al-Sharia e le tribù berbere beduine e Tuareg. È evidente che l’Onu non sa cosa fare e le sue risoluzioni sembrano manifestazioni di impotenza.

Addirittura?
Nel 1950, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ci ha messo 24 ore per costituire una forza internazionale e andare a contrastare la Corea del Nord che aveva invaso il Sud. Negli anni Sessanta, in poche decine di ore ha inviato in Congo un contingente di paracadutisti belgi per contrastare, e sterminare, i ribelli katanghesi. E adesso? Ora l’Onu si è trasformata in una elefantiaca burocrazia che produce studi e carte in quantità, ma pochissima azione.

È di azione che la Libia ha bisogno?
Dopo che l’Isis ha decapitato 21 cristiani copti, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi ha ordinato raid aerei per colpire le postazioni jihadiste a Derna e fatto scendere in campo le forze speciali, che hanno inferto un durissimo colpo a queste bande di tagliagole, che non sono così pericolosi come i nostri media vorrebbero far credere. Sono poco armati.

Intervistato dal Giornale, l’ex amministratore delegato di Eni, Paolo Scaroni, ha proposto di sostenere Al-Sisi per risolvere il problema libico.
Oggi l’Egitto è la nostra unica opzione. La strada potrebbe essere quella di sostenere vigorosamente, dal punto di vista politico, logistico e militare, Il Cairo.

Al-Sisi però non piace a tutti.
Lo tengono ai margini della comunità internazionale, considerandolo un generale golpista. Secondo me è ora di riconsiderare le categorie del nostro pensiero occidentale, che finora si sono rivelate inadeguate a comprendere il Medio Oriente. In questi paesi la religione domina sulla politica e noi dobbiamo pensare alla stabilità regionale: oggi questa può essere assicurata solo da persone che non hanno tutti i crismi democratici occidentali, ma che sono utili alla nostra sopravvivenza come società libere. Al-Sisi è uno di questi ed è la nostra unica pedina in Libia.

Lasciando il pallino del gioco all’Egitto non rischiamo di perdere quello che abbiamo costruito dal punto di vista energetico in Libia?
La Libia che noi abbiamo conosciuto fino al 2011 non esiste già più. Era Muammar Gheddafi che ci assicurava una presenza nei mercati libici ma ora non l’avremo più perché la situazione è cambiata in modo irreversibile. Gheddafi ha stabilizzato un paese che prima non esisteva, c’erano solo le tribù di Fezzan, Tripolitania e Cirenaica. Era il regime a tenerle insieme.

Poi abbiamo buttato giù il regime…
E abbiamo scoperto il vaso di Pandora dei micronazionalismi interni. Per riconquistare un ruolo nel mercato dell’energia dobbiamo prima ricostruire quel mercato, che oggi vale un quindicesimo del suo potenziale. Ma per ricostruire il mercato, bisogna riportare un minimo di stabilità e di situazione politica omogenea. Almeno nella fascia costiera della Libia.

Non avrà nostalgia di un dittatore come Gheddafi?
Chiamiamolo come vogliamo: folle, dittatore, cialtrone, visionario. Resta il fatto che per 40 anni ha represso ideologicamente l’islamismo, assorbendolo nel nazionalismo, e ha ridistribuito i proventi del petrolio tra la popolazione, garantendo un tenore di vita che gli altri Stati africani potevano sognarsi. Questi sono fatti che non possiamo dimenticare. E vorrei dire un’altra cosa politicamente scorretta.

Prego.
Secondo me dovremmo riconsiderare anche il nostro rapporto con il presidente della Siria, Bashar al-Assad: lui è sempre stato un leader riconosciuto fino a quando Barack Obama non l’ha trasformato in un paria della comunità internazionale. La verità è che Assad è un argine all’Isis, così come lo sono i peshmerga curdi, e forse è giunta l’ora di liberarsi di inutili moralismi e cominciare a collaborare con l’unica struttura di potere in grado di contrastare i jihadisti.

libia-stato-islamico-isis-youtube1È d’accordo con chi teme che lo Stato islamico si infiltri in Italia nascondendosi tra i migranti che sbarcano a Lampedusa?
Questa è una delle più grandi stupidaggini che abbia mai sentito. E siccome l’ha scritto un giornalista del Daily Telegraph, mi tocca anche vedere alcune testate scrivere: “Londra avverte: attenzione”. Ma Londra chi?

Perché è una stupidaggine?
Sono stato 30 anni nell’intelligence e un’operazione si pianifica in modo accurato. Non si mette un operativo su un barcone che rischia di affondare. E se anche non affonda, poi l’operativo approderà sulle coste italiane, verrà schedato, senza un soldo, senza conoscere la lingua locale, senza un contatto e senza neanche sapere dov’è Roma. Se volessi organizzare un’operazione, il mio operativo partirebbe a piedi dalla Libia, entrerebbe in Egitto, con un aereo volerebbe in Turchia, poi in Slovenia e da lì in Italia. Con in tasca 20 mila dollari e un elenco di indirizzi, costruirebbe un’operazione. Questo è il mondo reale, ma nel mondo delle favole si vuole solo spaventare la gente.

Però lo Stato islamico in Libia fa paura.
L’Isis libico non è quello dell’Iraq o della Siria. Questi sono un gruppo di scalmanati. Si sono insediati a Derna e ora si fanno propaganda molto bene. Saranno anche a sud di Roma, ma sono cinquemila predoni, non un esercito. E sa qual è la verità? Se aiutiamo gli egiziani, tra 20 giorni non esisteranno più.

http://www.tempi.it/onu-conferma-impote ... OiNhCyGVmM

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 16:08

Ufologo 555 ha scritto:Come ho già scritto: se qualche centinaio di ubriachi ( che non si reggevano nemmeno in piedi) ha messo KO una città figuriamoci dei guerriglieri fanatici, determinati e senza paura della morte cosa potrebbero fare! (Per loro sarà stato come un .."test"!) [8D]

Gl'italiani, sono irrilevanti ...



...tranquillo la compagna mogherini risolve tutto......deve solo alzare la cornetta del telefono............e passarla alla merkel [:246] [:246]

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 16:15

Iraq: scoperti armamenti sauditi in arsenale ISIS

Le forze di sicurezza irachene hanno informato oggi circa il ritrovamento ed il sequestro di un arsenale, localizzato nel sud della città di Tikrit , che appartiene al gruppo terrorista dell’ISIS (Stato Islamico) che include armi di vario tipo e munizioni, il tutto con il marchio dell’Arabia Saudita.

Gli esperti ritengono che questa sia una ulteriore prova dell’appoggio logistico e finanziario che questo paese continua a fornire al gruppo terrorista dell’ISIS nonostante che il Regno Saudita sia ufficialmente entrato nella coalizione contro lo Stato Islamico capeggiata dagli Stati Uniti. Risulta che la politica saudita rispetto alle crisi in atto in Iraq ed in Siria non è per nulla cambiata neppure con la successione del nuovo re Salman bin Abdulaziz Al Saud salito di recente al trono di Ryad.

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Nell’arsenale scoperto dalle forze di sicurezza si sono ritrovati 189 mortai, un centinaio di fucili mitragliatori, un quantitativo di esplosivi e granate che presentano tutte il marchio dell’Arabia Saudita, lo ha riìferito Abdolà al-Yiburi, un componente del Consiglio delle autorità della città di Mosul nelle sue dichiarazioni rilasciate ad una agenzia di informazioni locale, la Al-Musle.

Rispetto a questo, il giornale turco Ayddinlilk, ha rivelato che alcuni dei commercianti sauditi, come Saud al-Shaalan, che mantengono legami abbastanza forti con gli estremisti salafiti, facilitano l’invio di armamenti per i terroristi dello Stato Islamico per mezzo delle imbarcazioni che salpano alla volta del porto di Bengasi in Libia.

Queste informative vengono diffuse dopo che l’Arabia Saudita aveva adottato una decisione di associarsi alla lotta al terrorismo (?!?), in appoggio alla recente risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite in quanto al voler sradicare le risorse finanziarie e di armamento del Fronte Al-Nusra e dell’ISIS.

Gli esperti ritengono che la continuità dell’appoggio finanziario e logistico dell’Arabia saudita ai terroristi dello Stato Islamico, è una prova molto evidente che questo paese non ha cambiato l’impostazione della sua politica di sostegno ed ispirazione del terrorismo salafita-wahabita che si è diffuso nella regione.

Anche in Francia è stata di recente dibattuta la questione dell’appoggio fornito ai terroristi radicali islamici, divenuta sempre più attuale alla luce degli ultimi avvenimenti. Tuttavia i media del sistema hanno passato sotto silenzio la deposizione fatta dal Generale francese Vincent Desportes, generale di divisione e professore associato presso la facoltà di Scienze Politiche di Parigi, il quale, davanti alla commissione per gli Affari Esteri, per la Difesa e per le Forze Armate, ha dichiarato: “L’Isis è stato creato dagli Stati Uniti”. Seguono i dettagli delle dichiarazioni:

Il 17 dicembre 2014 la commissione per gli Affari Esteri, per la Difesa e per le Forze Armate ha dibattuto in seduta pubblica la proroga dell’operazione “Chammal” in Iraq.

Presieduta da Jean-Pierre Raffarin, la commissione ha sentito – durante la discussione – il generale di seconda sezione Henri Bentégeat, ex capo di stato maggiore delle forze armate, il generale di corpo d’armata Didier Castres, vicecapo operativo di stato maggiore, l’on. Hubert Védrine, ex ministro degli Esteri, il generale di divisione a riposo Vincent Desportes – professore associato presso la facoltà di Scienze Politiche di Parigi – e l’on. Jean-Yves Le Drian, ministro della Difesa.
Rivediamo in dettaglio alcuni stralci dell’intervento del generale Vincent Desportes.

Iniziando il suo discorso con una breve presentazione dell’ISIS (Daesh in arabo), nel mettere soprattutto in evidenza il vero pericolo di questo gruppo terroristico rispetto ai nostri interessi vitali, ha detto senza mezzi termini: “Chi è il dottor Frankenstein che ha creato questo mostro? Diciamolo chiaramente, perché ciò comporta delle conseguenze: sono gli Stati Uniti. Per interessi politici a breve termine, altri soggetti – alcuni dei quali appaiono come amici dell’Occidente – hanno contribuito, per compiacenza o per calcolata volontà, a questa creazione e al suo rafforzamento, ma le responsabilità principali sono degli Stati Uniti. Questo movimento, con la fortissima capacità di attrarre e diffondere violenza, è in espansione. È potente, anche se è caratterizzato da punti profondamente vulnerabili. È potente, ma sarà distrutto. Questo è certo. Non ha altro scopo che quello di scomparire”.

Fonte:http://hispantv.com/newsdetail/Irak/20967/Descubren-armamentos-saudies-arsenales-EIIL

http://www.agenceinfolibre.fr/general-v ... ree-daech/

http://www.controinformazione.info/semp ... #more-9401


E di chi è alleata l'Arabia Saudita?!

[:291]

AH! GIUSTO! Degli Stati Uniti d'America!

[:290]

Quindi chi in buonafede sostiene gli USA e fa il "tifo" per loro, indirettamente e inconsapevolmente sostiene (paradossalmente) ISIS.

Questo per la proprietà transitiva:

se A=B e B=C allora A=C

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 20:11

Ma dai! Ancora co' 'sta storia! (Se cresci un figlio e poi si da alla malavita .....) [:299]

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 20:45

Libia, nelle mani di miliziani le armi chimiche di Gheddafi

Trafugato l'arsenale del rais: gas portati via sui carri armati e testati a Misurata. Si teme che siano venduti all'Isis.

Non solo gli scud dello Stato islamico, ma anche le armi chimiche delle milizie.

L'inferno libico è sempre più terra di nessuno. L'arsenale a disposizione delle forze avversarie dell’esercito regolare libico preoccupa sempre di più il premier Hamad bin Khalifa al Thani che da settimane si trova a dover far fronte alla violentissima offensiva dei tagliagole dell'Isis. Secondo fonti militari riportate dal sito Asharq al Awsat, l'autorevole quotidiano panarabo basato a Londra, le milizie avrebbero trafugato gli arsenali del regime di Muammar Gheddafi nelle province centrali e meridionali della Libia. Per il momento non è noto il quantitativo trafugato, ma l'esercito regolare libico teme seriamente che possano essere vendute ai jihadisti fedeli ad Abu Bakr al-Baghdadi.

Tra le armi trafugate dai depositi nel deserto centrale e meridionale della Libia ci sarebbero il gas mostarda (iprite) e il gas nervino sarin. Le fonti militari sentite dal sito Asharq al Awsat hanno rimarcato più volte il proprio il timore che possano finire nelle mani dei jihadisti dello Stato islamico. Un gruppo armato di guardia a un’azienda chimica a Jufra, cittadina a 600 chilometri a sud est di Tripoli, avrebbe trasferito i gas a Misurata a bordo di carri armati. Qui avrebbero, poi, testato le armi chimiche rubate. "Prima della sua morte - ha detto la fonte - Gheddafi aveva approssimativamente un migliaio di tonnellate di materiale per la realizzazione di armi chimiche e circa 20mila tonnellate di gas".

La notizia, però, contrasta con quella della distruzione totale dell’arsenale chimico del rais, terminata il 5 febbraio del 2014 come accertarono il direttore generale dell’Organizzazione per la messa al Bando della Armi Chimiche (Opwc), il turco Ahmet Uzumcu, e rappresentati di Stati Uniti, Germania e Canada che fornirono assistenza tecnica alla Libia per eliminare i pericolosi gas. Gas eliminati in una zona remota del deserto libico a 640 chilometri a sud est di Tripoli. Lo stesso Gheddafi aveva iniziato a distruggere il proprio arsenale nel 2004, quando temendo di fare la fine di Saddam Hussein, strinse un accordo con Washington per porre fine al programma per le armi di distruzioni di massa.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lib ... 97276.html

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 20:47

Ufologo 555 ha scritto:Ma dai! Ancora co' 'sta storia! (Se cresci un figlio e poi si da alla malavita .....) [:299]


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Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 20:55

ISIS


Ideologia politica

Lo Stato Islamico è un'organizzazione islamica estremista che segue la linea oltranzista di al-Qāʿida e considera il jihad globale un dovere di ogni musulmano. Come al-Qāʿida e molti altri gruppi jihadisti odierni, lo Stato Islamico è un prodotto dell'ideologia dei Fratelli Musulmani, la prima organizzazione islamista al mondo, che tuttavia non afferma la cogenza della jihād avendo da tempo optato per una strategia legale per salire al potere. Segue un'interpretazione radicale e anti-occidentale dell'Islam, promuove la violenza religiosa e considera coloro che non concordano con la sua interpretazione del Corano infedeli e apostati; si rifà all'Islam delle origini e rifiuta le “innovazioni” più recenti considerandole responsabili della corruzione del suo spirito originario. Condanna i califfati più recenti e l'Impero ottomano per aver deviato da quello che chiama “islam puro”, per restaurare il quale ha stabilito un suo califfato. Allo stesso tempo lo Stato Islamico mira a fondare uno stato fondamentalista salafita, e quindi sunnita, in Iraq, Siria e altre parti del levante.

http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_Islamico [8D]

Gli USA c'entrano come i cavoli a merenda ....

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 21:17

Ufologo 555 ha scritto:Ma dai! Ancora co' 'sta storia! (Se cresci un figlio e poi si da alla malavita .....) [:299]


Ma che paragoni fai?! Boh...

Comunque mi pare che Al Qaeda avesse già tirato giù le torri quando gli USA supportavano gli integralisti contro Assad.

Quindi di quali cavolo di amici stai parlando?!?

Solo tu vuoi credere per forza alla storia degli amici che diventano nemici per non dimostrare a te stesso le colpe e le responsabilità dei tuoi amici yankee.

Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente

21/02/2015, 21:42

Ufologo 555 ha scritto:ISIS


Ideologia politica

Lo Stato Islamico è un'organizzazione islamica estremista che segue la linea oltranzista di al-Qāʿida e considera il jihad globale un dovere di ogni musulmano. Come al-Qāʿida e molti altri gruppi jihadisti odierni, lo Stato Islamico è un prodotto dell'ideologia dei Fratelli Musulmani, la prima organizzazione islamista al mondo, che tuttavia non afferma la cogenza della jihād avendo da tempo optato per una strategia legale per salire al potere. Segue un'interpretazione radicale e anti-occidentale dell'Islam, promuove la violenza religiosa e considera coloro che non concordano con la sua interpretazione del Corano infedeli e apostati; si rifà all'Islam delle origini e rifiuta le “innovazioni” più recenti considerandole responsabili della corruzione del suo spirito originario. Condanna i califfati più recenti e l'Impero ottomano per aver deviato da quello che chiama “islam puro”, per restaurare il quale ha stabilito un suo califfato. Allo stesso tempo lo Stato Islamico mira a fondare uno stato fondamentalista salafita, e quindi sunnita, in Iraq, Siria e altre parti del levante.

http://it.wikipedia.org/wiki/Stato_Islamico [8D]

Gli USA c'entrano come i cavoli a merenda ....

Non credete che sia strano che è da venti giorni che piove in tutta la fascia del sud mediterraneo e anche in Libia? e guarda caso quando sono attaccati da aerei Egiziani!,chi ha "costruito" queste nuvole in Libia che non si vedono da parecchi decenni?. [}:)] [:305]
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