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Re: Clima questo sconosciuto

25/02/2015, 18:29

..pure qui dalle mie parti non ho mai assistito alla caduta di circa 130mm di acqua in due notti....................e piove con una frequenza impressionante..................... [:0] [:0]

Re: Clima questo sconosciuto

25/02/2015, 19:26

Aztlan ha scritto:L' autonomia o meglio lo statuto speciale non serve a nulla se hai un' amministrazione che non ne fa uso.

Il magna magna che dice Ufologo è in tutta Italia e magari da voi è ancora di più,l'Autonomia Siciliana non è mai stata applicata come dovrebbe essere sulla nostra carta costituzionale Siciliana principalmente per le tante opposizioni da parte dei governi che si sono succeduti a Roma e con l'appoggio anche di tanti nostri politici Siciliani,ma ce' anche il fatto che la Sicilia dà in termini di tasse molto di più di quello che dovrebbe ricevere dal governo di Roma,inoltre non c'è lavoro per tutti, qualcuno non ci crederà ma è così.

Re: Clima questo sconosciuto

25/02/2015, 19:38

.. come no! Non so, se volete anche la politica estera e la difesa ... [:246]

Re: Clima questo sconosciuto

08/03/2015, 10:55

Battuto il record storico a Capracotta? [FOTO]
Le nevicate che tra giovedì 5 e venerdì 6 marzo hanno colpito Abruzzo e Molise rischiano di stravolgere gli annali mondiali di meteorologia, confermando che l’Appennino meridionale orientale è una delle zone più nevose del mondo
sabato 7 marzo 2015, 11:51 di Peppe Caridi


capracotta01Abruzzo e Molise stanno facendo i conti con le eccezionali nevicate che in meno di 24 ore, tra giovedì 5 e venerdì 6 marzo, hanno sommerso l’Appennino con accumuli sin dalle basse quote. Sui litorali sono caduti fino a 150-160mm di pioggia, in montagna ovviamente gli accumuli sono stati più abbondanti con oltre due metri e mezzo di neve nelle zone più colpite. Capracotta (1.421 metri, provincia di Isernia) e Pescocostanzo (1.395 metri, provincia di L’Aquila) i centri più interessati dall’eccezionale nevicata, ed è proprio da lì che arrivano le foto a corredo dell’articolo letteralmente spaventose.

CapracottaLa popolazione è rimasta bloccata in casa, può uscire soltanto dalle finestre, e ovviamente le strade sono tutte impraticabili. Ha nevicato con raffiche di vento superiori agi 80km/h, per questo su alcuni tetti la neve è stata spazzata via dal forte vento. Purtroppo non ci sono misurazioni ufficiali, quindi il record mondiale di nevicata più abbondante di sempre in 24 ore è destinato a rimanere quello di Silver Lake, nel Colorado, dove tra 20 e 21 aprile 1921 caddero 193cm di neve in 24 ore. Ma sicuramente tra Abruzzo e Molise stavolta ha nevicato di più, come dopotutto era già accaduto in passato. Il grande meteorologo Edmondo Bernacca, infatti, nella Rivista Meteorologica Italiana del dicembre 1961 scriveva che a Roccacaramanico, frazione del comune di Sant’Eufemia a Maiella ad appena 878 metri di quota in provincia di Pescara, caddero 365cm di neve in 24 ore. Tra Abruzzo e Molise, nell’angolo di Appennino italiano più nevoso del mondo.

http://www.meteoweb.eu/2015/03/nevicate ... to/408229/

Re: Clima questo sconosciuto

08/03/2015, 14:38

Ti credo bleffort, siamo sulla stessa barca...

Re: Clima questo sconosciuto

09/03/2015, 20:25

Aztlan ha scritto:Ti credo bleffort, siamo sulla stessa barca...



...leautonomie dovrebbero essere uguali in tutta italia,se si vuole affermare che siamo una nazione........ [:287] [:287]

Re: Clima questo sconosciuto

09/03/2015, 23:59

ubatuba ha scritto:
Aztlan ha scritto:Ti credo bleffort, siamo sulla stessa barca...



...leautonomie dovrebbero essere uguali in tutta italia,se si vuole affermare che siamo una nazione........ [:287] [:287]

Una nazione seria tiene conto delle diverse culture al suo interno specie quella Italiana così giovane e ancora non integrata tra le sue componenti regionali di natura così diversa,se facendo un esempio: ancora dopo 150 anni di accorpamento il Nord ha sempre tenuto discriminato il Sud e noi Siciliani dobbiamo subire ancora delle leggi che per noi non sono consoni al nostro modo di vivere,viviamo male con voi.Se invece queste ultime fossero fatte direttamente dalla nostra Regione le cose per noi sarebbero diverse e anche per voi,dunque per quel che penso io viva le autonomie,maggiormente e in particolare quella Siciliana e che sia attuata a pieno titolo come scritto sulla carta della Costituzione Italiana e mai rispettata,con il Continente una unione solo Federale. [:290]

Re: Clima questo sconosciuto

10/03/2015, 00:09

un conto e' quello di tenere conto della diversita' di colture,un conto e' la diffenziazione esistente tra le regioni componenti l'italia,l'autonomia larga dovrebbe essere concessa a tutti,altrimenti e' la dimostrazione,di essereuna nazione creata ad arte,x volere di altri,e tenuta assieme con artifizi ....... [:295] [:295]

Re: Clima questo sconosciuto

10/03/2015, 09:57

= forza.

Re: Clima questo sconosciuto

10/03/2015, 14:13

bleffort ha scritto:
ubatuba ha scritto:
Aztlan ha scritto:Ti credo bleffort, siamo sulla stessa barca...



...leautonomie dovrebbero essere uguali in tutta italia,se si vuole affermare che siamo una nazione........ [:287] [:287]

Una nazione seria tiene conto delle diverse culture al suo interno specie quella Italiana così giovane e ancora non integrata tra le sue componenti regionali di natura così diversa,se facendo un esempio: ancora dopo 150 anni di accorpamento il Nord ha sempre tenuto discriminato il Sud e noi Siciliani dobbiamo subire ancora delle leggi che per noi non sono consoni al nostro modo di vivere,viviamo male con voi.Se invece queste ultime fossero fatte direttamente dalla nostra Regione le cose per noi sarebbero diverse e anche per voi,dunque per quel che penso io viva le autonomie,maggiormente e in particolare quella Siciliana e che sia attuata a pieno titolo come scritto sulla carta della Costituzione Italiana e mai rispettata,con il Continente una unione solo Federale. [:290]


Ma se usate l'autonomia che avete la usate per assumere "camminatori" ed avete nella regione un numero spropositato di lavoratori INUTILI, avete il doppio se non il triplo di dipendenti regionali rispetto alla lombardia dai, più autonomia di così? Siamo seri...

Il problema è che la maggior parte delle persone, siano esse del Nord o del Sud, pesano solo a riempirsi la loro saccoccia.
Altro che autonomie negate -_-

Re: Clima questo sconosciuto

10/03/2015, 14:20

Il problema di fondo è che siamo italiani... e tendiamo a salvaguardare SOLO il nostro orticello.

Ognun per sè, dio per tutti.

Re: Clima questo sconosciuto

11/03/2015, 18:18

Immagine

Link2Universe

Spettacolare vista della superficie del Lago Baikal, in Siberia, Russia. Si tratta di uno dei più grandi ed antichi laghi al mondo!

Re: Clima questo sconosciuto

13/03/2015, 02:17

LA RAZZA UMANA STA PER ESTINGUERSI ?


Alcuni scienziati, incluso Guy McPherson, sono convinti del fatto che gli stravolgimenti climatici siano arrivati ad un punto tale da creare un circolo vizioso che porterà l'uomo all'estinzione.

Agosto, settembre e ottobre del 2014 sono stati, rispettivamente, i mesi più caldi mai registrati. Le annate pìù calde della storia, incluso il 2014, si possono collocare negli ultimi 16 anni.

È verosimile che entro il 2017 il carbone diventi la fonte di energia predominante, e ciò porterà ad un innalzamento delle temperature di almeno 6 gradi Celsius entro il 2050, con conseguenze devastanti sul clima.

“Ci sono voluti 20 anni e valanghe di dossier affinché gli esperti più autorevoli in materia di stravolgimenti climatici comprendessero la gravità della situazione ed il pericolo rappresentato da un impatto di questo tipo”.

Lo scenario descritto supera di gran lunga persino le peggiori previsioni formulate dall' IPCC (Comitato Intergovernativo Cambiamenti Climatici), secondo cui, se le cose andranno avanti di questo passo, la temperatura potrebbe aumentare di almeno 5 gradi Celsius entro il 2100.


Ma l'emergenza è ancora più grave.

Riguardo a quanto dichiarato dall' IPCC: Scientific America dice: “Un ventennio di ricerche e migliaia di pagine di studi non sono serviti a nulla. La maggiore autorità in materia di cambiamento climatico ha drasticamente sottovalutato la velocità con cui esso sta avendo luogo e le conseguenze che porta con sé”.

A livello politico e manageriale non si ravvisa nulla che faccia pensare alla possibilità di un svolta, di un cambiamento volto ad arginare gli stravolgimenti climatici provocati dall'uomo (in inglese ACD – Anthropogetic Climate Disruption).

Guy McPherson è professore emerito in materia di risorse naturali, ecologia e biologia evoluzionista. Collabora con l'Università dell'Arizona, che si occupa dell' ACD da trent'anni a questa parte.

“Lo scioglimento dei ghiacci del mare Artico potrebbe accelerare il processo di estinzione degli esseri umani: ecco uno degli 40 effetti retroattivi autoalimentati dall'ACD”.

Il blog di McPherson “Alla fine la natura colpisce” (Nature Bats Last) ha attirato un'enorme quantità di lettori, che peraltro continuano a crescere. Da sei anni a questa parte va in giro per il mondo tenendo conferenze su una materia scioccante e controversa anche per coloro che già la conoscevano: parliamo della possibilità dell'estinzione dell'uomo in seguito alla totale perdita di controllo delle perturbazioni climatiche di origine antropica.

Come McPherson afferma in Truthout “non siamo mai esistiti come specie e ciò ha delle ripercussioni gravissime sulla nostra razza e su tutto il mondo vivente”. Secondo lui il dissolvimento dei ghiacciai artici – una delle 40 conseguenze dell'ACD - coinciderà con la nostra estinzione. “Sarà un mondo completamente nuovo”, dice.

L'ultima volta che è stato intervistato, meno di un anno fa, McPherson ha individuato 24 possibili conseguenze dell'ACD. Ad oggi il numero degli effetti pronosticabili è salito a 40.

Abbiamo a che fare con circoli viziosi che non fanno altro che accelerare l'impatto di questo processo. Un chiaro esempio è rappresentato dal rilascio di metano nell'Artico, che, come già detto, si sta sciogliendo. Man mano che ciò avviene il metano, un gas serra che sprigiona 100 volte la potenza del biossido di carbonio in un brevissimo lasso di tempo, viene liberato nell'atmosfera surriscaldandola. Da qui il disfacimento della terra ghiacciata. E avanti di questo passo.

Nel giro di poco tempo il clima cambierà con una velocità 10 volte maggiore rispetto a quella con cui si è evoluto negli ultimi 65 milioni anni.

La prospettiva di McPherson può sembrare assurda, quasi fantascientifica. Eppure cose del genere sono già accadute. Secondo uno studio pubblicato nell'ottobre del 2013 nell'ambito di un dossier dell'Accademia Nazionale delle Scienze, 55 milioni di anni fa si è verificato un aumento della temperatura di 5 gradi Celsius nel corso di sole 13 annate. Una ricerca (qui) di Science risalente all' agosto del 2013 rivela che in breve il clima cambierà con una velocità 10 volte maggiore rispetto a quanto sia avvenuto in qualsiasi altro momento negli ultimi 65 milioni anni.

L'estinzione di massa del Permiano (nota anche come “The Great Dying”), che ha avuto luogo 250 milioni di anni fa, è stata causata da un'eccezionale colata lavica in Siberia. La conseguenza diretta è stata un innalzamento della temperatura globale di circa 6 gradi Celsius, che a sua volta ha causato lo scioglimento dei depositi di metano congelati in fondo al mare. Una volta rilasciato nell'atmosfera il gas non ha fatto altro che accelerare ed implementare il processo di surriscaldamento già in atto e la cui durata è stimabile intorno agli 80000 anni. È opinione condivisa il fatto che il cambiamento climatico sia stata la causa scatenante della scomparsa della maggior parte (a dir poco, visto che si tratta del 95%) delle specie allora esistenti sul nostro pianeta.

Ci sono prove in grado di certificare (qui) che allo stato attuale delle cose siamo nella stessa identica situazione, se non fosse per un piccolo particolare: l'origine del processo è assolutamente antropica e sta avendo luogo molto più velocemente.

Non è affatto improbabile che quest'estate del 2016 (qui) – o la prossima, al più tardi – assisteremo allo spettacolo dell'Artico senza ghiaccio.

E non appena ciò accadrà le fughe di metano aumenteranno drasticamente.

“Ci stiamo estinguendo molto più velocemente di quanto sia accaduto nel Permiano. E, non è da escludere, in modo più massiccio”.

Al momento ci troviamo nel bel mezzo di quella che la maggior parte degli studiosi individua come la sesta estinzione di massa nella storia del pianeta. Ogni giorno si estinguono (qui) tra le 150 e le 200 specie (un ritmo 1000 volte maggiore rispetto quello che è considerato lo standard). E ciò che aumenta rispetto al Permiano non è solo la velocità, ma anche l'intensità. La differenza sta nel fatto che questa volta il cambiamento è indotto dall'uomo stesso e non durerà certo 80000 anni, anzi: se è vero che fino ad oggi si è snodato nel corso di alcuni secoli, ora sta accelerando in maniera assolutamente non lineare.

Può essere che – come se non bastassero le enormi quantità di anidride carbonica generate dai combustibili fossili ed immesse nell'ambiente a livelli record (qui) – un aumento del rilascio di metano sia sintomatico dell'insediarsi di un processo simile a quello da cui è scaturita l'estinzione di massa? Degli studiosi, compreso McPherson, temono che questa non sia solo un'ipotesi, vista la gravità della situazione. E la cosa peggiore è che secondo alcuni le cose potrebbero precipitare in maniera molto più rapida di quanto pronosticato (addirittura nel giro poche decine di anni).

Thruthout è riuscito a bloccare McPherson durante la conferenza “La Terra in pericolo” (qui) e a fargli alcune domande circa le sue previsioni riguardo alla possibile estinzione degli esseri umani e alle conseguenze che ciò potrebbe avere sulle nostre vite.

Dahr Jamail: quali sono i segnali che, attualmente, ti lasciano perplesso – per non dire sconcertato?

Guy McPherson: ho viaggiato parecchio ultimamente, per cui non sono aggiornato da almeno 10 giorni. Ma, tanto per cominciare, c'è stata la bufera a Buffalo, New York. Non si è mai visto nulla del genere. Quasi 2 metri di neve in 24 ore. È stata la più grande tempesta di neve mai registrata negli Stati Uniti. Nel frattempo l'Australia va a fuoco. Sono appena rientrato dalla Nuova Zelanda dove, dal momento che si trova nell'emisfero Sud, è primavera. Per tutto il tempo che sono rimasto lì la gente non ha fatto altro che lamentarsi del caldo e del fatto che “è già estate!”. Tieni presente che quando io sono ripartito eravamo circa a metà della stagione primaverile. Siamo di fronte a prove empiriche.

Mi viene difficile pensare che, come specie, dureremo fino al 2030.

Giusto due settimane fa siamo riusciti ad innescare un altro circolo vizioso, il quarantesimo per la precisione. La settimana scorsa, invece, è stato pubblicato un rapporto secondo il quale ogni volta che la temperatura sale di un grado i fulmini aumentano del 7 percento. Il che non fa altro che alimentare un'altra catena, ovvero quella degli incendi, specie nell'emisfero nord (nelle foreste boreali in particolare). Più il clima si fa caldo e secco, più i roghi aumentano e di conseguenza anche la quantità di carbonio immessa nell'atmosfera, implementando ed accelerando gli stravolgimenti già in corso.

Più aumenta l'umidità, più aumenta il calore e quindi la frequenza dei fulmini. Questo è ciò che mi viene da pensare vista la dinamicità che l'atmosfera sta acquisendo.

Dal tuo punto di vista quanto resta all'umanità prima di estinguersi?

È una domanda difficile, e la nostra è una razza intelligente...è chiaro che stiamo assistendo ad un cambiamento climatico improvviso. Il metano nell'atmosfera è aumentato in maniera esponenziale. Paul Weckbith, ricercatore sul clima all'Università di Ottawa, afferma che nel giro di dieci anni le temperature potrebbero aumentare, in media, di 6 gradi celsius. Secondo lui resisteremo...io non riesco ad immaginare come. È anche vero che parliamo di un fisico ed ingegnere specialista di laser, ovvero di qualcuno che non ha molte competenze in materia di biologia e di habitat (inteso come insieme di requisiti che esso dovrebbe avere per assicurarci una possibilità di sussistenza...).

A me risulta persino difficile pensare all'eventualità di sopravvivere ad un innalzamento di soli 4 gradi (ben oltre il valore di riferimento dell'era pre-industriale...), cosa che potrebbe accadere in tempi brevi (addirittura entro il 2030). Non so se, come specie, saremo in grado di resistere.

Nelle mie conferenze, tuttavia, non indico mai alle persone una data precisa. Cerco piuttosto di ricordare loro che siamo mortali, che non sopravviveremo ancora a lungo su questo pianeta. E che quindi dovremmo dedicarci alla ricerca dell'amore, non dei soldi.

Cosa pensi che accadrà negli Usa se si avvereranno le previsioni di Beckwith e di altri scienziati secondo i quali in tempi brevissimi le temperature si alzeranno in maniera esponenziale?

L'interno dei continenti si sta scaldando molto più rapidamente di quanto accada in media a livello globale. Ciò significa che se la temperatura del pianeta aumenta di 6 gradi celsius, quella continentale interiore impenna di almeno 12 gradi. Il che, tradotto, vuol dire che lì l'uomo non può sopravvivere. Sono le condizioni tipiche di un ambiente marittimo.

“Mi risulta difficile pensare ad una situazione in cui le piante sopravvivono...loro non possono spostarsi...”.

Credo che i vari habitat si estingueranno prima ancora che venga toccato il limite dei 6 gradi celsius. L'acidificazione degli oceani è causa diretta della quasi totale scomparsa del fitoplancton. Mi risulta difficile pensare ad una situazione in cui le piante riescono a sopravvivere...loro non possono spostarsi... Niente piante niente habitat, c'è poco da discutere.

Un processo di evoluzione basato sulla selezione naturale non può adeguarsi ad un innalzamento delle temperature di 6 gradi celsius, nemmeno se si snodasse nel corso di alcuni decenni. E teniamo presente che, allo stato attuale delle cose, la velocità con cui il cambiamento climatico sta avvenendo ha già superato di gran lunga quella di un normale percorso evolutivo. Non vedo come il pianeta possa tenere il passo.

Siamo una razza intelligente, siamo in grado di muoverci. E chi riesce a mettere da parte un po' di viveri può ragionevolmente pensare di garantirsi la sopravvivenza per un certo lasso di tempo. Ma gli stravolgimenti climatici portano al caos sociale e viceversa...in ogni caso quando smettiamo di immettere dei solfati nell'atmosfera le cose vanno diversamente, anche negli Usa, in Europa ed in Cina – a cui peraltro va attribuita la responsabilità dell'aumento della temperatura media globale a cui stiamo per andare incontro. La letteratura ufficiale dice che ad ogni diminuzione dei solfati che si collochi tra il 35 e l' 80 percento corrisponderà un innalzamento della temperatura di circa un grado celsius. E questo nel giro di qualche giorno, di alcune settimane al massimo. Ciò significa che il sistema collasserà nel momento in cui avremo superato la soglia ridicola, fissata per ragioni di natura esclusivamente politica, dei 2 gradi celsius: una soglia la cui fondazione, al di là di quanto affermano Michael Mann e i cosiddetti esperti del clima, non ha nulla di scientifico. L'ultima volta che un grado celsius ha rappresentato un target scientifico è stato nel 1990, quando il comitato delle Nazioni Unite per l'osservazione dei gas serra lo ha individuato come tale.

Ma c'è di peggio. In uno studio presentato di recente David Spratt ribadisce che non solo il limite di un grado è irrisorio e che quello di otto è più che ragionevole, ma anche che quello di cinque è il Rubicone che non avremmo mai dovuto attraversare. Ebbene, l'abbiamo superato più di mezzo secolo fa, così come abbiamo varcato la soglia di un'altra serie di punti critici e di circoli viziosi. Un grado è un'assurdità, mezzo grado tanto quanto. E abbiamo sempre guardato a questi dati in maniera retrospettiva.

Cosa diresti alle giovani coppie che hanno figli o che stanno cercando di averne?

Che esiste il modo per prevenirlo (McPherson sorride e fa una pausa).

Cerco di incoraggiare le persone a coltivare le proprie passioni e a fare quello che a loro piace. A quanto pare a qualcuno piace far figli.

“Credo che il nostro dovere sociale sia di vivere qui, adesso, e di contribuire a fare in modo che anche gli altri siano felici. È come stare in un ospizio”.

È ovvio che mi sembra orribile come strategia, visto il poco tempo che ci resta da vivere in questo pianeta. Ma chi sono io per andare a mettere in discussione l'altrui diritto alla riproduzione?

Quindi se vi piace l'idea di mettere al mondo dei figli fatelo e abbiate cura di loro, a prescindere da quella che sarà la loro aspettativa di vita. Fate in modo che possano vivere felici, almeno per qualche anno. Credo che ciò valga per ognuno di noi, e se per qualcuno questo si traduce nella volontà di perpetuare la propria specie io non sono nessuno per impedirlo. Anzi, quello che cerco di fare è proprio esortare il prossimo a perseguire i propri sogni.

Visto che siamo già andati oltre, qual è la nostra responsabilità sociale e spirituale nei confronti di noi stessi e di degli altri, ora che a quanto pare siamo prossimi all'estinzione?

Credo che il nostro dovere sociale sia di vivere qui, adesso, e di contribuire a fare in modo che anche gli altri siano felici. È come stare in un ospizio. Dovremmo essere testimoni l'uno della morte dell'altro, così come di quella di molte altre specie che a causa nostra si stanno estinguendo.

Il nostro obbligo non è certo quello di continuare a recare danno alle altre razze. Siamo sull'orlo del baratro, il che non vuol dire che dobbiamo trascinarci dietro tutti gli altri.

Ecco il motivo per cui da un lato sono contento di come vanno le cose nel Pianeta a Rischio. È una situazione che ci costringe a tenere conto anche alle condizioni delle altre specie, delle altre culture e delle società diverse da quelle da cui proveniamo. Crediamo di avere tutto sotto controllo “noi” - qualunque cosa questo “noi” significhi - , senza tenere minimamente conto del fatto che dal punto di vista cosmologico la nostra razza è l'ultima ad essersi manifestata.

Quindi, tanto per cominciare, potremmo iniziare a cambiare atteggiamento a smetterla di considerarci “i primi”.

Pensi che lo stato di realtà a cui l'ACD – Anthropogetic Climate Disruption – ci ha condotti, quella realtà che da anni hai pronosticato, stia finalmente cominciando a penetrare nell'immaginario collettivo?

In maniera molto limitata. Di tanto in tanto mi capita di vedere qualche dossier trasmesso dai mass media in cui si dice che siamo ad un punto di non ritorno. Di fronte a notizie di questo genere la prima cosa che ti viene da pensare è che la calotta occidentale antartica stia per sciogliersi in mare, e che la stessa cosa stia per accadere ai ghiacci della Groenlandia.

“Abbiamo media corporativi ed un governo societario: ciò che Mussolini definiva “fascismo”".

Ciò che è peggio è che non abbiamo notizie 24 ore al giorno, bensì un ciclo ogni 24 secondi. Detto in altre parole discorsi come questi vanno, vengono, scoppiano e in men che non si dica siamo di nuovo a parlare dei Kardashians o di qualche altro fenomeno dello star system.

È difficile focalizzare per un po' di tempo l'attenzione di una cultura come la nostra sulle questioni che davvero contano.

Perché la questione dell'ACD non ha maggiore risonanza? Perché non viene trattata in maniera più diffusa? Dovrebbe essere al centro delle nostre conversazioni... Detto in altre parole tutto il pianeta, a quest'ora, dovrebbe essere lì a chiedersi “Ma che diavolo facciamo?” e a trovare delle soluzioni pratiche che rispondano a questa domanda... Ma così non è. Perché no?

I media sono nelle mani delle aziende. Una manciata di multinazionali controlla più del 90 percento dei mezzi di comunicazione di massa di questo paese. Abbiamo media corporativi ed un governo societario: ciò che Mussolini definiva “fascismo”.

Denunciare che la vita è breve non porta guadagno. I soldi si ottengono vendendo alle persone ciò di cui non hanno bisogno e che neanche si possono permettere. E ciò non fa altro che irrobustire ulteriormente le tasche dei vari Ceo. Il che, in ultima analisi, si traduce nel fatto che le corporations hanno in mano il sistema dei media e, di conseguenza, possono controllare il contenuto dei messaggi da cui veniamo bombardati ogni giorno.

Inutile dire che la tua previsione di estinzione in tempi brevi risulta opinabile per moltissime persone... Cosa rispondi a chi ti da dell'estremista?

Non faccio altro che riportare i dati raccolti da altri studiosi. Quasi tutti sono stati pubblicati da fonti ufficiali. Non credo che esista qualcuno che non è d'accordo con la Nasa o Nature, o Science o Proceedings of National Sciences... Gli altri che ho citato sono ben noti e provengono da voci legittimate come il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration), altre fonti legate alla Nasa etc... Non sono informazioni che mi sto inventando. Sto solo cercando di unire qualche puntino, cosa che a molti sembra risultare alquanto difficile.

Come la vedi? Cosa ti preoccupa di più ? Cosa ti spinge ad andare avanti?

E' più forte di me. Quando avevo sei anni sono tornato a casa con un sussidiario e l'ho fatto vedere alla mia sorellina di 4 anni. “Che cos'è questo?” le ho domandato. Lei mi ha risposto: “È un cane!”. Ed io, disgustato, ho replicato “No, questo è Spot”. Già da allora ero sdegnato dal fatto che lei non conoscesse la risposta esatta. Girando la pagina chiesi: “E questo che cos'è?”. “Un gatto”. “No!” feci io, sempre più indignato, “È Puff!”. A 6 anni stavo insegnando. Non è quello che faccio, è quello che sono. Non ne posso fare a meno.

Quindi il fatto di testimoniare, di divulgare delle informazioni, trovare dei nessi che i media hanno smesso di cercare è per me qualcosa di innato.

Il prossimo step sarà quello di smettere di fare il fanatico della scienza che muove dall'emisfero sinistro del cervello, il tipo che va in giro a dare informazioni e a ricordare alla gente che la vita è breve. Comincerò a concentrarmi sul cuore, o su quello che alcuni chiamano “lo spazio spirituale”. Cosa faccio adesso? Come mi comporto in quanto essere umano? Cosa emerge della mia umanità nel momento in cui mi assumo il compito di diffondere il concetto di caducità dell'esistenza? Forse non avremmo dovuto concentrarci sul lato materialistico dell'esistenza, perché lo abbiamo fatto a discapito di altri aspetti.

Ecco cosa farò nei prossimi mesi. Voglio affinare e perfezionare la mia tecnica di divulgazione affinché il messaggio abbia una risonanza maggiore,e per fare questo cercherò degli alleati che mi aiutino ad esprimerlo in tutta la sua grandezza. Non c'è lascito più importante per la nostra specie.

Hai già avuto modo di notare dei cambiamenti nel modo in cui le persone reagiscono di fronte a questo tuo nuovo approccio, meno basato sulla divulgazione delle notizie e più incentrato su ciò che hai appena descritto?

Certo, assolutamente. Prima sembravo un medico che poco ci sapeva fare con i pazienti.

Mostravo la camera, esaminavo le carte, a malapena guardavo negli occhi l'ammalato e, alla fine, mi rivolgevo a lui dicendogli: “Dal tuo aspetto si direbbe che hai ancora 6 settimane di vita. Ricordati di fermarti a pagare in reception prima di uscire, io scappo perché ho una partita di golf. Ci vediamo la settimana prossima, sempre se sei ancora vivo”. E me ne andavo.

Questo era il mio atteggiamento tipico durante le conferenze. Le persone mi hanno fatto notare quanto fosse inappropriato e fuori luogo. Per un invasato della scienza dell'emisfero sinistro è stata una medicina amara da ingoiare. Ma l'ho fatto.

E un anno fa mi è stato utilissimo partecipare ad ad un workshop dedicato alla gestione del dolore. Lì mi sono reso conto che in effetti soffrivo, e per giunta di un dolore anticipatorio. Da lì l'esplorazione di questo concetto ed il suo riconoscimento per ciò che è, non che dovrebbe essere. Basta con questi condizionali, non possiamo più permetterci di rimanere impantananti in un “dovrebbe”.

Come sottolinea Byron Katie nel suo ultimo libro, abbiamo bisogno di amare ciò che è. È “ciò che è è la realtà”. Abbracciamola quindi, amiamo questo pianeta vivente – anche se a causa nostra diventa sempre meno vivibile. Viviamo la gioia e portiamola a chi ci sta intorno.

Dahar Jamail


Fonte: http://truth-out.org
Link: http://truth-out.org/news/item/27714-ar ... ng-extinct

1.12.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org acura di DONAC78
Fonte: http://www.comedonchisciotte.net/modules.php?name=News&file=article&sid=3961


quanto c'è di credibile? Quanto è mera speculazione propagandistica?

Secondo me molto poco nelle "ragioni di fondo", non credo che l'uomo possa essere la causa primaria ma solo un elemento dell'equazione.

Di fatto ogni 70\80 milioni di anni c'è una grande estinzione, direi che siamo in perfetto orario, sarà una MACRO LEGGE biologica, chi può dirlo?

Se fosse per causa nostra vorrebbe dire che staremmo ripercorrendo le tappe della catastrofe dell'ossigeno che di fatto ha creato il mondo adatto a noi. Magari noi distruggendo il nostro ecosistema creeremo le condizioni per una diversa tipologia di vita biologica. E' il ciclo della vita (o della morte? ^_^) no?

Re: Clima questo sconosciuto

13/03/2015, 11:39

non credo che l'uomo possa essere la causa primaria ma solo un elemento dell'equazione.

Un elemento molto piccolo, aggiungerei.

Consiglio di leggere questi articoli

http://scienzamarcia.blogspot.it/2011/0 ... -come.html
http://scienzamarcia.blogspot.it/2012/1 ... hichi.html
http://www.disinformazione.it/global_freezing.htm

Re: Clima questo sconosciuto

13/03/2015, 18:52

Gli anziani della tribù degli INUIT scrivono alla NASA: “l’asse terrestre si è spostato!!”

La tribù degli Inuit sono gli indigeni che vivono nell’Artico canadese, Groenlandia, Siberia e Alaska. I più anziani della tribù hanno scritto al National Space and Aeronautics Administration (NASA) per comunicare loro che l’asse terrestre si è spostato. Gli anziani non credono che le emissioni di carbonio provenienti dagli esseri umani stiano causando i cambiamenti climatici in corso.
Gli Anziani preoccupati, attribuiscono questi cambiamenti climatici a cambiamenti avvenuti nel cielo!!

Gli anziani della tribù degli Inuit hanno notato cambiamenti climatici nello scioglimento dei ghiacciai, nel deterioramento della pelle di foca, e la lenta scomparsa del ghiaccio marino. Attribuiscono questi cambiamenti climatici a cambiamenti avvenuti nel cielo. Gli anziani della tribù sostengono che il sole non sorge più dove erano abituati a vederlo sorgere. I giorni si riscaldano più velocemente e durano più a lungo. Anche le stelle e la luna sono in punti diversi nel cielo e questo influenza le temperature. Si tratta di una popolazione che si basa sul collocamento della luna e delle stelle per la loro sopravvivenza in quanto vivono nel buio totale durante un lungo periodo dell’anno.

Gli anziani dicono che non sono più in grado più prevedere il tempo, come lo hanno fatto in passato. Osservano che i venti caldi stanno cambiando le zone innevate, rendendo la loro capacità di navigazione e via terra più difficile. Inoltre le popolazioni di orsi polari sono in aumento, il che fa sì che gli orsi vagano spesso nei quartieri degli Inuit.

La versione degli scienziati

Il 20 aprile 2011, la CNN News riferisce che un fortissimo terremoto ha spostato l’isola principale del Giappone di 8 piedi (2,4 metri), spostando la Terra sul suo asse. Hanno citato Kenneth Hudnut, geofisico della US Geological Survey, come dire, “A questo punto, sappiamo che una stazione GPS si è spostata (8 piedi), e abbiamo visto una mappa del GSI (Geospatial Information Authority) in Giappone, che mostra il modello di spostamento su una vasta area che è coerente con lo spostamento della massa della terra”.

Hanno citato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in Italia, che ha stimato che “il terremoto di magnitudo 8,9 ha spostato il pianeta sul suo asse da quasi 4 pollici (10 centimetri).” Gli astronomi concordano sul fatto che non vi è stato uno spostamento dell’asse di rotazione terrestre, ma che ci sono stati cambiamenti polari sottili negli ultimi dieci anni. Questo è un cambiamento in quello che viene chiamato asse di figura.

Questi cambiamenti sono causati dalla deriva dei continenti, che stanno spostando la posizione del Polo Nord verso sud di circa 10 cm l’anno negli ultimi 100 anni. Squadre presso l’Università del Texas con GRACE, satellite della NASA, hanno scoperto che la normale deriva del Polo Nord verso quello Sud è cambiato nel 2005 e da allora, la deriva si dirige verso est. Hanno rilevato un cambiamento di 1,2 metri dal 2005 al 2013. Essi concludono che lo spostamento è causato dai cambiamenti climatici causati dal riscaldamento globale.

Il Popolo degli INUIT o Eskimo

Il popolo Inuit vive nel lembo settentrionale dell’Artico canadese e lo fanno da molti secoli. La zona in cui abitano è quasi sempre congelata sotto uno strato spesso di permafrost. Per mesi consecutivi, le loro giornate iniziano e finiscono nelle tenebre. Popolo nomade, costruiscono tende o tepee di pelle di caribù nei mesi più caldi, e vivono in igloo in inverno. In precedenza, erano conosciuti come Eschimesi. La parola Eschimo deriva da una parola che nella loro lingua significa “mangiatore di carne cruda.” Questo gruppo di abitanti dell’Artico è stato ribattezzato Inuit, una parola che significa “il popolo.” Inuk è la parola per descrivere un membro della tribù, o “una persona.”

Gli Inuit parlano molti dialetti diversi che provengono dalla lingua Eschimaleut o Inuit-Aleut. Sono principalmente cacciatori, e si basano sulla fauna selvatica dell’Artico per la loro sopravvivenza. Cacciano pesci e mammiferi marini, come foche trichechi, e mammiferi terrestri, come lepri artiche e caribù e usano la pelle di foca e il loro grasso per farne abbigliamento, tende, e ricavarci carburante. La maggior parte della loro dieta è costituita da carne cruda in quanto vi sono pochissime piante nel loro ambiente.

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http://www.naturalnews.com/048906_Inuit ... _axis.html
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