LEGA CAPITALE
Centri sociali pronti alla guerra
Minacce al Carroccio. Il corteo degli "spaccavetrine" attraverserà il centro Digos sulle tracce dell’uomo che ha detto:"Vi metto una bomba"
Una giornata di lotta contro la marcia dei fascisti su Roma. Gli antagonisti stanno affilando le armi e la giornata di domani si presenta calda. La manifestazione del leader della Lega Nord nella Capitale ha acceso gli animi di tutti i contestatori di professione, che da giorni organizzano la protesta contro Matteo Salvini. Nel pomeriggio da piazza Vittorio partirà il corteo composto da centri sociali, studenti e vari movimenti antagonisti. Sul percorso della manifestazione in Questura ancora si lavora, anche se in linea di massima alle 14 da piazza Vittorio dovrebbe partire la marcia degli antagonisti che sfilerà fino a Campo de' Fiori attraversando via dello Statuto, via Merulana, piazza Santa Maria Maggiore, via Liberiana, piazza dell'Esquilino, via Cavour, via dei Fori Imperiali, piazza Venezia, via delle Botteghe Oscure, via di Torre Argentina, corso Vittorio Emanuele, piazza Sant'Andrea della Valle, via dei Baullari. Al corteo sono previste 5mila persone. Nel pomeriggio di ieri a San Vitale è arrivato il preavviso firmato dal Comitato "Mai con Salvini" e per oggi alle 18 è fissato il tavolo tecnico che dovrà mettere a punto le ultime misure di sicurezza da mettere in campo. La tensione è alle stelle, anche perché sui siti d'area le premesse per una situazione esplosiva ci sono tutte. Nel post intitolato "Un 28 febbraio di lotta" si legge: «Come abbiamo sperimentato in questi anni, ridurre il dibattito politico e le mobilitazioni a sommatorie sterili rende qualsiasi tentativo vano e la costruzione di questa giornata ne è in parte una prova». E ancora: «Siamo sicuri che finché non saremo in grado di fare esprimere nella pratica e anche nella teoria i soggetti disponibili alla lotta e alla rottura con il sistema vigente e incompatibili con qualsiasi tentativo di strumentalizzazione non è possibile dare a giornate importanti come quella del 28 una portata che abbia un'incisività e una forza tale da cambiare radicalmente la situazione in questo paese. Così come importare pratiche da altri paesi acriticamente non può aiutare tutto il movimento europeo, ma invece ci piace pensare al movimento globale, verso un avanzamento anticapitalista collettivo nutrendosi di esperienze, per esempio come quella di Kobane, per approfondire e contestualizzare cosa vuol dire essere movimento, essere sinistra antagonista oggi". La rabbia degli antagonisti, poi, ha coinvolto anche altri soggetti politici e non solo. Dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, contestato in numerose altre manifestazioni, e che nel manifesto che annuncia la "giornata di lotta" di domani è equiparato a Salvini, l'obiettivo si è spostato anche sul blog "Roma fa schifo". Nello stesso post in cui un altro sito d'area antagonista sponsorizza la contestazione alla Lega Nord, è stato pubblicato un tweet in cui i militanti scrivono: "@romafaschifo ci odia. Ergo, la direzione è quella giusta #MaiconSalvini". E poi si spiega: "Roma fa schifo (perdonateci se non mettiamo il link, ma anche questo blog ha delle norme proprie sul degrado") rappresenta, per chi non conoscesse questo account Facebook e Twitter, l’animo questurino che sembra ormai imperversare e farla da padroni in questa città (anche se buona parte della penisola ne è malata)». Insomma, una contestazione a 360 gradi che mercoledì ha servito il suo antipasto davanti al Campidoglio durante la conferenza stampa proprio del Carroccio. Dal gruppo di protesta si è staccato un giovane che ha provocato verbalmente il deputato della Lega Nord Nicola Molteni: «È da mezz’ora che ci provoca, che ci minaccia dicendo: "Vi metto una bomba". L’abbiamo fotografato", ha spiegato. Il giovane, secondo fonti Digos, che attende la denuncia, sarebbe ancora in corso di identificazione.
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Presìdi e insulti. Ecco le prove generali degli scontri
Le prove generali di quello che potrebbe succedere domani a Roma si sono viste ieri in Toscana dove Salvini ha tenuto un incontro pubblico a Bagno a Ripoli (Fi) nella biblioteca comunale. L'accesso...
Le prove generali di quello che potrebbe succedere domani a Roma si sono viste ieri in Toscana dove Salvini ha tenuto un incontro pubblico a Bagno a Ripoli (Fi) nella biblioteca comunale. L'accesso è stato presidiato da oltre cento agenti per evitare lo scontro con un "presidio antifascista" contro l'iniziativa, mobilitato a qualche centinaio di metri dalla sala. Uno schieramento di polizia che ha fatto dire a Salvini: "È da matti che nel 2015 si debbano schierare 150 agenti tra polizia e carabinieri per permettere un dibattito in una biblioteca pubblica. è una follia". "Abbiamo dovuto spostare tre aperitivi - ha detto ancora Salvini - perché anche i cuochi sono stati minacciati. Siamo in Toscana o nel terzo mondo? La Toscana merita più rispetto e noi vogliamo liberarla da questo regime rosso".
Ma la polemica si è rinfocolata anche anche sui social network. "La Lega e Salvini continuano a provocare. Dicono che stasera andranno in una Casa del Popolo. E sappiano che personaggi del genere non sono graditi. L'Arci e i suoi circoli sono associazioni antifasciste e antirazziste" ha scritto sul proprio profilo Facebook, l’Arci di Firenze. "L'opposto della becera demagogia con cui si vuole continuare a inquinare il nostro Paese" ha aggiunto l’associazione.
La tappa in Toscana di Salvini è servita però anche ad attrarre dirigenti ed elettori di FI, disorientati per lo scontro interno nel partito azzurro. Salvini per ora ha chiuso a un'intesa con Forza Italia.
"Ad oggi (ieri ndr)- ha detto - con Berlusconi non c'è un accordo sul piano politico nazionale perché a Bruxelles sediamo su banchi diversi, lui difende l’euro che noi riteniamo una moneta sbagliata, lui è insieme alla Merkel, noi alla Le Pen. Abbiamo una visione di Italia e di Europa completamente diversa".
Ma il leader del Carroccio è convinto che FI si spacchi sul territorio, che sia in Veneto che nelle altre regioni ci saranno molti amministratori e altri esponenti azzurri che lo seguiranno. Da qui la convinzione a non scendere a patti con il Cavaliere. Salvini intanto prepara la kermesse di Roma, convinto di poter riempire le piazze. La partita poi è in chiave interna: nessun passo indietro sul caso Tosi. "Tosi è un ottimo sindaco,è il segretario della Lega in Veneto, se sostiene Zaia è il benvenuto: chiunque metta in difficoltà Zaia, fa un favore alla sinistra e fa un dispiacere ai veneti e quindi si accomoda fuori".
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