19/03/2015, 20:23
19/03/2015, 23:22
L'attentato di Tunisi ha fatto passare sotto silenzio un'altra notizia, forse ancora più importante: il risultato elettorale in Israele.
La vittoria del Likud infatti non rappresenta soltanto la quarta volta in cui Netanyahu diventa primo ministro, ma introduce una linea di demarcazione molto netta dalla quale sarà molto difficile ormai tornare indietro. In difficoltà nei sondaggi, infatti, Netanyahu ha dovuto dichiarare apertamente che, se avesse vinto lui, "non ci sarebbe mai stato uno Stato palestinese". Netanyahu ha inoltre promesso, in caso di vittoria, "nuovi insediamenti per i coloni israeliani nei territori occupati".
Grazie a queste dichiarazioni fatte in extremis, Netanyahu è riuscito a spostare a proprio favore quella manciata di voti dell'estrema destra che gli ha permesso di vincere le elezioni, ma ha anche dovuto gettare definitivamente la maschera su quali siano le sue vere intenzioni nei rapporti con i palestinesi.
Da oggi quindi, non possiamo che aspettarci una nuova escalation di violenza, che ci porterà prima o poi a nuovi massacri come quelli di Ramallah e di Gaza.
Ma il problema non si limita a questo: ieri il "Times of Israel" ha riportato le dichiarazioni di un rappresentante dell'estrema destra, Ben-Eliyahu, il quale ha affermato che "solo con una distruzione nucleare dell'Iran e della Germania, con 20 o 30 bombe nucleari a testa, gli israeliani possono evitare la distruzione del proprio Stato." [...]
Ben-Eliyahu ha poi aggiunto: “Se Israele non procede lungo la strada indicata dal Dio della Bibbia, riceverà la pesante punizione di una quasi totale distruzione e sventura, e solo alcuni saranno salvati”.
Noi abbiamo sempre scritto che gli unici a poter risolvere la questione palestinese sono gli israeliani stessi. Ebbene, oggi gli israeliani hanno fatto la loro scelta, e da oggi il problema in medio oriente non è certo rappresentato dall'Isis, dalla Siria, o dall'Iran, ma è rappresentato soprattutto da Israele stesso, e dalla sua malcelata voglia di distruggere tutto ciò che possa anche solo lontanamente minacciare la sua esistenza.
A questo punto, dovrebbe essere il compito della comunità internazionale di far tornare immediatamente Israele a più miti consigli. Ma purtroppo, come sappiamo, la "comunità internazionale" non esiste. Esistono soltanto le singole nazioni, nelle quali i singoli politicanti pensano soprattutto a fare il proprio interesse e a proteggere il proprio fondoschiena. E fra le loro priorità non c'è certo quella di mettersi contro Israele.
Fasten your seatbelts, my friends.
Fonte: http://www.luogocomune.net/site/modules/news/article.php?storyid=4672
19/03/2015, 23:42
Ufologo 555 ha scritto:.. è ovvio: tra un branco di lupi.
20/03/2015, 09:56
20/03/2015, 13:42
20/03/2015, 14:41
Ufologo 555 ha scritto:STA ZITTO TU! Israele userà l'Atomica solo se si troverà costretto alla sopravvivenza: circondato; alla fine!
Gli altri sono PAZZI! Se ce l'hanno la usano ...
20/03/2015, 14:42
20/03/2015, 15:25
xfabiox ha scritto:si come no ufologo. non è che tanto tanto sei un debunker usa-giudaico, mah.
20/03/2015, 16:31
Articolo pubblicato il: 15/02/2015
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu esorta ancora una volta gli ebrei d'Europa ad emigrare in Israele. "Gli ebrei vengono uccisi in Europa solo perché sono ebrei - ha detto oggi Netanyahu dopo l'attacco della scorsa notte alla sinagoga di Copenaghen - questa ondata di attacchi continuerà. Io dico agli ebrei d'Europa: Israele è la vostra casa".
"Non c'è nulla di strano: è l'appello ricorrente che ogni leader israeliano rivolge sempre agli ebrei che non vivono in Israele", commenta il presidente della comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, raggiunto a Berlino dall'AdnKronos.
Fonte: http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... pjxQN.html
"Quando arriverà il Messia, ha scritto Ben-Eliyahu, Israele invertirà la rotta della Soluzione Finale".
“20, 30bombe atomiche su Berlino, Monaco, Amburgo, Norimberga, Colonia, Francoforte Stoccarda, Dresda, Dortmund etc , per assicurarsi che il lavoro venga compiuto. E la terra sarà così quieta per un migliaio di anni “, ha scritto.
Israel National News, si è rifiutata di commentare la decisione del sito di pubblicare l'articolo di opinione.
Fonte: http://www.thelivingspirits.net/chi-con ... srael.html
La Shell vende a Q8 (Kuwait Petroleum Italia) le attività italiane, compresi gli 800 distributori stradali di carburante. La gara per la vendita è stata vinta dalla compagnia kuwaitiana dopo un lungo percorso, superando in corsa l'italiana Api Ip e il gruppo Tamoil. Lo ha annunciato una nota congiunta che non precisa né il valore dell'accordo fra le due compagnie petrolifere, né specifica quali asset passano di mano.
Fonte: http://www.e-gazette.it/sezione/energia ... carburanti
La fuga degli ebrei d'Europa In Israele per salvarsi dall'odio
Il record in Francia: in 4mila sono già partiti l'anno scorso e si prevede che quest'anno arrivino a quota 20mila. Tutta colpa dell'antisemitismo
13/01/2015 - 07:00
Gli ebrei francesi, scrivono tutti i giornali, hanno paura, se ne vanno, partono per Israele e fanno l'aliah, la «salita» verso la patria del loro popolo.
Si parla ormai della possibilità che dai 4000 dell'anno scorso, gli ebrei in partenza siano già 7000, e che alla fine dell'anno saranno più di 20mila. In Inghilterra la situazione non è diversa, anche in Italia l'emigrazione ebraica è aumentata, in Germania è lo stesso; più che panico è disgusto e preoccupazione per i propri figli.
Fonte: http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 82271.html
Con un arsenale di 200-500 armi termonucleari e un sofisticato sistema di lancio, Israele, con una popolazione di 6 milioni di persone, ha recentemente preso il posto della Gran Bretagna come quinta potenza nucleare mondiale. Può ora rivaleggiare con Francia e Cina per la consistenza e il livello tecnologico del suo arsenale nucleare.
Possedendo armi chimiche e biologiche, un arsenale atomico molto sofisticato e una strategia aggressiva per il loro uso effettivo, Israele fornisce il maggior impeto regionale per lo sviluppo di armi di distruzione di massa e rappresenta una grande minaccia alla pace e alla stabilità in Medio Oriente.
Fonte: https://gigionetworking.wordpress.com/n ... i-israele/
20/03/2015, 16:33
20/03/2015, 17:04
Angel_ ha scritto:Articolo pubblicato il: 15/02/2015
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu esorta ancora una volta gli ebrei d'Europa ad emigrare in Israele.
20/03/2015, 18:14
Putin sfida l'euro e il dollaro: moneta unica per l'Unione eurasiatica
Putin vuole creare un’unione monetaria tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan
Sergio Rame - Ven, 20/03/2015 - 12:00
Mentre l'Unione europea festeggia i risultati del quantitative easing di Mario Draghi, il Cremlino prepara la sfida all'euro e al dollaro. Durante una conferenza stampa ad Astana, dopo un vertice trilaterale con i leader kazako e bielorusso, Vladimir Putin ha lanciato l'ipotesi di una moneta unica per tutta l'Unione eurasitica. "È giunto il momento - ha detto il presidente russo - di discutere della possibilità di creare in futuro un’unione monetaria tra Russia, Bielorussia e Kazakhstan".
Una moneta unica per i Paesi che rappresentano lo zoccolo duro dell'Unione eurasiatica. Al fianco di Putin in questo progetto, che mira a rafforzare la Russia dopo le sanzioni degli Stati Uniti e dell'Unione europea in seguito alla guerra in Ucraina, ci sono i presidenti Nursultan Nazarbayev e Alexander Lukashenko. Ad Astana i tre leader hanno posto le basi per quell'unione monetaria che potrebbe sfidare il monopolio mondiale di euro e dollaro.
22/03/2015, 20:52
23/03/2015, 09:13
Se Obama molla Bibi, gli ebrei americani mollano Obama
di Gabriele Carrer
Lunedì, 23 Marzo, 2015
Obama“Apprezzo quello che fa per Israele, e gli sarò sempre grato per l’appoggio che ci ha dato“. Queste le uniche parole gentili concesse dal premier israeliano Benjamin Netanyahu a Barack Obama durante il suo discorso di martedì al Congresso americano su invito della maggioranza repubblicana. Il Presidente statunitense ha rifiutato l’incontro e la decisione presa dal repubblicano dell’Ohio John Boehner è stata stigmatizzata da gran parte dell’opposizione. Dal sito americano Reuters, per mano della professoressa Elizabeth Cobbs Hoffman dell’Università dello Stato di San Diego, giunge l’accusa di incostituzionalità sulla base dell’articolo 2 della Costituzione che prevede che sia il Presidente a ricevere ambasciatori e ministri. Si sostiene, inoltre, che i padri fondatori avrebbero trovato raccapricciante l’invito repubblicano. Infine, sono state fatte recapitare anche le accuse di vile promozione elettorale per il premier di Israele.
Ma l’intervento ha avuto luogo e non sono mancate le accuse rivolte ad Obama per l’eccessiva indulgenza verso l’Iran sulla questione nucleare, sulla scorta degli insuccessi della scommessa sui Fratelli Musulmani in Egitto. Durante la campagna elettorale per le primarie repubblicane del 2012, il candidato Newt Gingrich aveva denunciato la necessità di operazioni sotto copertura per colpire l’Iran, forte del sostegno dell’area neo- e teo-con. Parallamente, lo sfidante di Obama, il mormone Mitt Romney aveva condannato il presidente democratico di voler scaricare Israele. È interessante però notare come il sostegno degli ebrei americani non sia mai mancato al Donkey. Da sempre sostenitori a grande maggioranza del partito democratico, gli ebrei d’America rappresentano il 2% dei cittadini ma il 4% degli elettori (sono particolarmente attivi in politica), sostenendo idee liberal-progressiste sia in campo economico che etico e sentendosi vicini ad Israele pur non condividendo a pieno le politiche patrie.
La comunicazione repubblicana non è riuscita ad intaccare in maniera rilevante quel bacino elettorale durante le ultime presidenziali: a votare perObama Netanyahu Obama fu l’78% degli ebrei americani alle urne nel 2008 e il 69% quattro anni più tardi. Ma nelle elezioni di midterm dello scorso novembre è arrivato un segnale importante: il voto ebraico per i dem si è attestato al 66%, meno 21% rispetto al 2006. Non siamo ancora ai livelli di Jimmy Carter, per il quale il consenso ebraico si attestava attorno al 45% alle presidenziali del 1980 contro Ronald Reagan, ma suonano i campanelli d’allarme per Obama.
Perché, allora, nonostante la forza e le possibilità della lobby ebraica, il Presidente propende per la riappacificazione con un nemico storico come l’Iran (ricordiamo la fallimentare operazione Evening Light per liberare i 52 americani tenuti in ostaggio dai rivoluzionari dell’ayatollah Khomeini nell’ambasciata di Teheran) abbandonando un alleato come Israele, unico baluardo di democrazia nella polveriera del Medioriente? Le risposte possono essere diverse, più o meno plausibili. Ma una cosa è certa: Obama non lavora per una sua riconferma e, di conseguenza, gode di maggiori libertà rispetto all’opinione pubblica. Forse è questo ciò che preoccupa di più.
Fonte: http://www.lintraprendente.it/2015/03/s ... ano-obama/
23/03/2015, 13:24