In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 09:06

Altra carta nemmeno degna di pulire il mio deretano...

Il livello di "attacco" nei confronti dei canali di controinformazione alza l'asticella! Forse perché i numeri delle persone che decidono di informarsi attraverso canali diversi da quelli sotto il controllo del "Sistema" stanno raggiungendo un volume di tutto rispetto?

Bufale, i complottisti sono tutti uguali

Uno studio italiano svela il comportamento degli utenti che seguono pagine complottiste su Facebook: seguono tutti le stesse dinamiche

Immagine
(foto: Getty Images)

Aeroplani che irrorano il cielo con scie chimiche per controllare il clima. Vaccini che provocano malattie gravissime. Virus inventati a tavolino per poter vendere più farmaci. E ancora: alieni in incognito sulla Terra, oligarchie oscure, macchine per il moto perpetuo. La madre delle bufale è sempre incinta, specialmente nell’epoca di internet e dell’informazione istantanea. Un fenomeno dalle proporzioni sempre più significative, appena studiato da un’équipe di fisici del Laboratory of Computational Social Science (CssLab) all’Istituto di studi avanzati di Lucca e della Sapienza Università di Roma: gli scienziati, in particolare, hanno analizzato le dinamiche di diffusione delle bufale complottiste su Facebook e il comportamento degli utenti che le seguono.

Arrivando a conclusioni molto interessanti: in sostanza, i complottisti 2.0 tendono a seguire sempre gli stessi modelli di comportamento online, indipendentemente dall’argomento della bufala. Per di più, hanno un’elevatissima mobilità: è molto probabile che chi segue una teoria complottista tenda ad abbracciare l’intero corpus della cattiva informazione su Facebook. Il lavoro è stato appena reso disponibile sul sito di prepubblicazione arXiv.

Anzitutto i numeri. I fisici italiani, coordinati da Walter Quattrociocchi – si tratta della stessa équipe che aveva studiato il curioso caso di Toto Cutugno – hanno analizzato i dati relativi a 39 pagine Facebook che notoriamente propagano bufale e teorie del complotto (Lo sai e Informare per resistere, per esempio), per un totale di oltre 200mila post, 6 milioni e mezzo di mi piace, 836mila commenti, 16 milioni di condivisioni e all’incirca 1 milione di utenti. “Abbiamo usato diversi algoritmi di data mining”, ci racconta Quattrociocchi, “per categorizzare bufale e teorie del complotto in diverse classi”. Si tratta del cosiddetto processo di automatic topic extraction, che prevede di analizzare l’occorrenza delle parole contenute nei post e la loro classificazione in aree semantiche diverse.

“Sono emerse spontaneamente quattro grandi categorie di appartenenza: geopolitica (per esempio le bufale relative all’esistenza del Nuovo ordine mondiale), clima (per esempio le scie chimiche), salute (per esempio vaccini e autismo) e diete. La prima valutazione”, continua Quattrociocchi, “è che le teorie del complotto vengono fuori in qualsiasi scenario in cui ci sia confusione nei processi di causation”. Ovvero quando gli esseri umani non riescono a spiegarsi razionalmente l’origine di un fenomeno osservato o di una propria paura ancestrale. Un po’ come succedeva nell’antichità per eventi naturali come fulmini, terremoti o eruzioni vulcaniche, attribuiti a entità sovrannaturali. Naturalmente, la velocità odierna della comunicazione – e il cosiddetto fenomeno della disintermediazione, cioè il consolidamento di un collegamento diretto tra produttori e fruitori delle informazioni – hanno amplificato a dismisura questa dinamica.

Immagine
(Immagine: IMT/CSSLAB)

Analizzando i contenuti e le dinamiche sociali, gli scienziati hanno svelato che i pattern di comportamento degli utenti, soprattutto in termini di mi piace e commenti, sono sostanzialmente sempre gli stessi, a prescindere dalla categoria di appartenenza dello specifico post. Le teorie più seguite sono quelle a tema geopolitico (62,95% degli utenti), seguite da ambiente (18,39%), salute (12,73%) e infine diete (5,94%). L’unica differenza è nella durata temporale dei post (misurata come tempo intercorso tra il primo e l’ultimo commento): sembra che i contenuti a tema geopolitico siano significativamente più persistenti nel tempo.

I ricercatori, inoltre, hanno notato che le pagine complottiste, di qualsiasi tipo esse siano, formano un gruppo chiuso, chiamato in gergo cluster omofilo: gli utenti che le seguono tendono a rimanervi e a continuare a informarsi solo da esse. Una specie di cassa di risonanza della disinformazione, insomma, tanto più che gli utenti hanno altissima mobilità all’interno del cluster: “Modellizzando gli spostamenti degli utenti da un argomento all’altro”, conclude Quattrociocchi, “abbiamo notato che più un utente è attivo, più è probabile che si appassioni a tutti gli argomenti. Una volta che si viene in contatto con una particolare narrativa cospirazionista, si tende ad abbracciare anche tutte le altre”. Cari debunker, la vediamo molto dura.

http://www.wired.it/scienza/2015/04/22/ ... ti-uguali/

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 10:37

Atlanticus81 ha scritto:Altra carta nemmeno degna di pulire il mio deretano...

Il livello di "attacco" nei confronti dei canali di controinformazione alza l'asticella! Forse perché i numeri delle persone che decidono di informarsi attraverso canali diversi da quelli sotto il controllo del "Sistema" stanno raggiungendo un volume di tutto rispetto?

Bufale, i complottisti sono tutti uguali

Uno studio italiano svela il comportamento degli utenti che seguono pagine complottiste su Facebook: seguono tutti le stesse dinamiche

Immagine
(foto: Getty Images)

Aeroplani che irrorano il cielo con scie chimiche per controllare il clima. Vaccini che provocano malattie gravissime. Virus inventati a tavolino per poter vendere più farmaci. E ancora: alieni in incognito sulla Terra, oligarchie oscure, macchine per il moto perpetuo. La madre delle bufale è sempre incinta, specialmente nell’epoca di internet e dell’informazione istantanea. Un fenomeno dalle proporzioni sempre più significative, appena studiato da un’équipe di fisici del Laboratory of Computational Social Science (CssLab) all’Istituto di studi avanzati di Lucca e della Sapienza Università di Roma: gli scienziati, in particolare, hanno analizzato le dinamiche di diffusione delle bufale complottiste su Facebook e il comportamento degli utenti che le seguono.

Arrivando a conclusioni molto interessanti: in sostanza, i complottisti 2.0 tendono a seguire sempre gli stessi modelli di comportamento online, indipendentemente dall’argomento della bufala. Per di più, hanno un’elevatissima mobilità: è molto probabile che chi segue una teoria complottista tenda ad abbracciare l’intero corpus della cattiva informazione su Facebook. Il lavoro è stato appena reso disponibile sul sito di prepubblicazione arXiv.

Anzitutto i numeri. I fisici italiani, coordinati da Walter Quattrociocchi – si tratta della stessa équipe che aveva studiato il curioso caso di Toto Cutugno – hanno analizzato i dati relativi a 39 pagine Facebook che notoriamente propagano bufale e teorie del complotto (Lo sai e Informare per resistere, per esempio), per un totale di oltre 200mila post, 6 milioni e mezzo di mi piace, 836mila commenti, 16 milioni di condivisioni e all’incirca 1 milione di utenti. “Abbiamo usato diversi algoritmi di data mining”, ci racconta Quattrociocchi, “per categorizzare bufale e teorie del complotto in diverse classi”. Si tratta del cosiddetto processo di automatic topic extraction, che prevede di analizzare l’occorrenza delle parole contenute nei post e la loro classificazione in aree semantiche diverse.

“Sono emerse spontaneamente quattro grandi categorie di appartenenza: geopolitica (per esempio le bufale relative all’esistenza del Nuovo ordine mondiale), clima (per esempio le scie chimiche), salute (per esempio vaccini e autismo) e diete. La prima valutazione”, continua Quattrociocchi, “è che le teorie del complotto vengono fuori in qualsiasi scenario in cui ci sia confusione nei processi di causation”. Ovvero quando gli esseri umani non riescono a spiegarsi razionalmente l’origine di un fenomeno osservato o di una propria paura ancestrale. Un po’ come succedeva nell’antichità per eventi naturali come fulmini, terremoti o eruzioni vulcaniche, attribuiti a entità sovrannaturali. Naturalmente, la velocità odierna della comunicazione – e il cosiddetto fenomeno della disintermediazione, cioè il consolidamento di un collegamento diretto tra produttori e fruitori delle informazioni – hanno amplificato a dismisura questa dinamica.

Immagine
(Immagine: IMT/CSSLAB)

Analizzando i contenuti e le dinamiche sociali, gli scienziati hanno svelato che i pattern di comportamento degli utenti, soprattutto in termini di mi piace e commenti, sono sostanzialmente sempre gli stessi, a prescindere dalla categoria di appartenenza dello specifico post. Le teorie più seguite sono quelle a tema geopolitico (62,95% degli utenti), seguite da ambiente (18,39%), salute (12,73%) e infine diete (5,94%). L’unica differenza è nella durata temporale dei post (misurata come tempo intercorso tra il primo e l’ultimo commento): sembra che i contenuti a tema geopolitico siano significativamente più persistenti nel tempo.

I ricercatori, inoltre, hanno notato che le pagine complottiste, di qualsiasi tipo esse siano, formano un gruppo chiuso, chiamato in gergo cluster omofilo: gli utenti che le seguono tendono a rimanervi e a continuare a informarsi solo da esse. Una specie di cassa di risonanza della disinformazione, insomma, tanto più che gli utenti hanno altissima mobilità all’interno del cluster: “Modellizzando gli spostamenti degli utenti da un argomento all’altro”, conclude Quattrociocchi, “abbiamo notato che più un utente è attivo, più è probabile che si appassioni a tutti gli argomenti. Una volta che si viene in contatto con una particolare narrativa cospirazionista, si tende ad abbracciare anche tutte le altre”. Cari debunker, la vediamo molto dura.

http://www.wired.it/scienza/2015/04/22/ ... ti-uguali/



il buon fisico ortodosso
parte ovviamente dal presupposto
che è governato da brave persone
che non mentono mai,
che si ispirano al bene comune,

guidati da nobili ideali,
quindi non si capacita
che possano agire in modo malefico..


detto questo ne girano di bufale,
putta*ate che non stanno nè in cielo nè in terra..

ecc. ecc.
anche credere alle fesserie
fa il gioco dei governanti
tanto "interessati al benessere generale"..

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 10:54

mik.300 ha scritto:
detto questo ne girano di bufale,
putta*ate che non stanno nè in cielo nè in terra..

ecc. ecc.
anche credere alle fesserie
fa il gioco dei governanti
tanto "interessati al benessere generale"..


Ah certamente mik!

Le bufale, così come la verità, non stanno tutte da un lato.

E molto arduo è il cammino per chi cerca di districarsi tra migliaia di "tasselli" creati solo per confondere... Ma la vera informazione dovrebbe fare proprio questo, ovvero indagare per aiutare a capire e non, come invece fa, sposare la causa ideologica dello status quo per preservare quei dogmi scientifici e non solo scientifici che bloccano il mondo.

Ma d'altronde cosa ti puoi aspettare dall'informazione quando sappiamo bene quali sono i centri di potere che la controllano?

E allora ben vengano quei canali di informazione alternativa che tanto vengono condannati dalla nuova forma di censura che sta prendendo sempre più forma. Poi starà al singolo utilizzare la propria capacità di discernimento e il senso critico. Quel senso critico che veniva insegnato a scuola, prima che questa venisse limitata alla funzione di "preparazione al mondo del lavoro", primo passo per la creazione di un esercito di schiavi.

[V]

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 11:25

Bufale, i complottisti sono tutti uguali


Strano come questa società intrisa di ipocrisia e buonismo spicciolo condanni sempre le generalizzazioni e le divisioni classiste in quasi tutti gli ambiti mentre per quanto riguarda i "complottisti" non ci si faccia scrupolo di omogeneizzare e semplificare l'argomento inserendo tutto e tutti in un unico calderone.

A mio avviso quando si cerca di ghettizzare ed etichettare una categoria di persone, nel caso i cosiddetti complottisti, è per metterli in disparte e far passare la voglia di capire a fondo le cose come semplice ribellione anti sistema.

Il punto è che per quanto si cerchi di marginalizzare il fenomeno ormai molte persone hanno smesso di credere ai megafoni della propaganda e questo li fa rosikare parecchio.

Bufale, i complottisti sono tutti uguali


come dire: italiani mafiosi, tedeschi nazisti, americane ciccioni, francesi puzzoni ecc ecc. Complimenti a chi scrive questi articoli perchè ci dimostra che ormai non si fa più informazione ma sfoggio di IGNORANZA.

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 11:39

Atlanticus81 ha scritto:Altra carta nemmeno degna di pulire il mio deretano...

Il livello di "attacco" nei confronti dei canali di controinformazione alza l'asticella! Forse perché i numeri delle persone che decidono di informarsi attraverso canali diversi da quelli sotto il controllo del "Sistema" stanno raggiungendo un volume di tutto rispetto?

Bufale, i complottisti sono tutti uguali

Uno studio italiano svela il comportamento degli utenti che seguono pagine complottiste su Facebook: seguono tutti le stesse dinamiche

Immagine
(foto: Getty Images)

Aeroplani che irrorano il cielo con scie chimiche per controllare il clima. Vaccini che provocano malattie gravissime. Virus inventati a tavolino per poter vendere più farmaci. E ancora: alieni in incognito sulla Terra, oligarchie oscure, macchine per il moto perpetuo. La madre delle bufale è sempre incinta, specialmente nell’epoca di internet e dell’informazione istantanea. Un fenomeno dalle proporzioni sempre più significative, appena studiato da un’équipe di fisici del Laboratory of Computational Social Science (CssLab) all’Istituto di studi avanzati di Lucca e della Sapienza Università di Roma: gli scienziati, in particolare, hanno analizzato le dinamiche di diffusione delle bufale complottiste su Facebook e il comportamento degli utenti che le seguono.

Arrivando a conclusioni molto interessanti: in sostanza, i complottisti 2.0 tendono a seguire sempre gli stessi modelli di comportamento online, indipendentemente dall’argomento della bufala. Per di più, hanno un’elevatissima mobilità: è molto probabile che chi segue una teoria complottista tenda ad abbracciare l’intero corpus della cattiva informazione su Facebook. Il lavoro è stato appena reso disponibile sul sito di prepubblicazione arXiv.

Anzitutto i numeri. I fisici italiani, coordinati da Walter Quattrociocchi – si tratta della stessa équipe che aveva studiato il curioso caso di Toto Cutugno – hanno analizzato i dati relativi a 39 pagine Facebook che notoriamente propagano bufale e teorie del complotto (Lo sai e Informare per resistere, per esempio), per un totale di oltre 200mila post, 6 milioni e mezzo di mi piace, 836mila commenti, 16 milioni di condivisioni e all’incirca 1 milione di utenti. “Abbiamo usato diversi algoritmi di data mining”, ci racconta Quattrociocchi, “per categorizzare bufale e teorie del complotto in diverse classi”. Si tratta del cosiddetto processo di automatic topic extraction, che prevede di analizzare l’occorrenza delle parole contenute nei post e la loro classificazione in aree semantiche diverse.

“Sono emerse spontaneamente quattro grandi categorie di appartenenza: geopolitica (per esempio le bufale relative all’esistenza del Nuovo ordine mondiale), clima (per esempio le scie chimiche), salute (per esempio vaccini e autismo) e diete. La prima valutazione”, continua Quattrociocchi, “è che le teorie del complotto vengono fuori in qualsiasi scenario in cui ci sia confusione nei processi di causation”. Ovvero quando gli esseri umani non riescono a spiegarsi razionalmente l’origine di un fenomeno osservato o di una propria paura ancestrale. Un po’ come succedeva nell’antichità per eventi naturali come fulmini, terremoti o eruzioni vulcaniche, attribuiti a entità sovrannaturali. Naturalmente, la velocità odierna della comunicazione – e il cosiddetto fenomeno della disintermediazione, cioè il consolidamento di un collegamento diretto tra produttori e fruitori delle informazioni – hanno amplificato a dismisura questa dinamica.

Immagine
(Immagine: IMT/CSSLAB)

Analizzando i contenuti e le dinamiche sociali, gli scienziati hanno svelato che i pattern di comportamento degli utenti, soprattutto in termini di mi piace e commenti, sono sostanzialmente sempre gli stessi, a prescindere dalla categoria di appartenenza dello specifico post. Le teorie più seguite sono quelle a tema geopolitico (62,95% degli utenti), seguite da ambiente (18,39%), salute (12,73%) e infine diete (5,94%). L’unica differenza è nella durata temporale dei post (misurata come tempo intercorso tra il primo e l’ultimo commento): sembra che i contenuti a tema geopolitico siano significativamente più persistenti nel tempo.

I ricercatori, inoltre, hanno notato che le pagine complottiste, di qualsiasi tipo esse siano, formano un gruppo chiuso, chiamato in gergo cluster omofilo: gli utenti che le seguono tendono a rimanervi e a continuare a informarsi solo da esse. Una specie di cassa di risonanza della disinformazione, insomma, tanto più che gli utenti hanno altissima mobilità all’interno del cluster: “Modellizzando gli spostamenti degli utenti da un argomento all’altro”, conclude Quattrociocchi, “abbiamo notato che più un utente è attivo, più è probabile che si appassioni a tutti gli argomenti. Una volta che si viene in contatto con una particolare narrativa cospirazionista, si tende ad abbracciare anche tutte le altre”. Cari debunker, la vediamo molto dura.

http://www.wired.it/scienza/2015/04/22/ ... ti-uguali/


Oggi sbandierare la parola "scienziato" pare che vada di moda...e vebbe ma se lo dice lo scienziato!..
Tanti fisici e scienziati solo per definire il profilo di quelli che intendono informarsi??!?? [:299]
VERGOGNA! [:294]

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 14:00

Sentir parlare de "L' Era della disinformazione" da chi la fa è il colmo della faccia da posteriore.

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 14:04

Neolingua orwelliana

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

24/04/2015, 15:47

Il Ministero della Verità si occupa della propaganda e quello della Pace fa la guerra...

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

25/04/2015, 18:41

Servizio Pubblico, l'intervista alla ragazza rom e i 20 euro dati dalla giornalista di Mattino 5


Lo scoop di Giulia Cerino di Servizio Pubblico. Nuovo scandalo nei programmi di informazione Mediaset?

Nella puntata di domani sera Servizio Pubblico manderà in onda le dichiarazioni di una ragazzina rom che sostiene di essere stata pagata da una giornalista di Mattino 5 per sostenere davanti alla telecamera di guadagnare fino a 1000 euro al giorno grazie a furti e rapine:

Se lavoro li faccio in un mese. Chissenefrega se rubiamo a una vecchietta, tanto lei puoi muore. Io mi prendo i soldi e sto a posto

aveva detto la zingara, il cui volto era stato pixellato in quanto minore, alla giornalista del programma mattutino Francesca Bastone che ha realizzato il servizio trasmesso alle 9.20 dell'8 aprile (e riproposto da altre trasmissioni, come La Gabbia, per esempio). In studio Matteo Salvini aveva colto l'occasione per proporre la soluzione della Lega alla problematica, ossia "radere al suolo i campi rom”.

Peccato che le frasi della rom sarebbero state suggerite proprio dall'inviata del contenitore di Canale 5 condotto da Federica Panicucci e Federico Novella. Ad asserirlo sarebbe proprio la stessa minorenne, che avrebbe ripetuto le parole della Bastone in cambio di 20 euro, intervistata stavolta da Giulia Cerino di Servizio Pubblico (in apertura di post trovate l'anticipazione del servizio che sarà trasmesso integralmente domani),

Siamo uscite dalla scuola a San Paolo, ci ha visto la giornalista e ci ha dato 20 euro per dire queste cose: che noi rubiamo 1000 euro al giorno, che la vecchietta deve morire. E io l'ho detto Perché l’ho fatto? Ero fumata e lei mi ha dato 20 euro.

Uno scoop (presunto?) che, qualora rispondesse a verità, rischierebbe di minare nuovamente credibilità dei programmi di informazione Mediaset e in particolare della testata giornalistica Videonews, dopo il recente caso Borgia sollevato da Striscia la notizia e lo storico squallido servizio sui calzini turchesi del giudice Mesiano.

Da segnalare, infine che anche nella puntata odierna di Mattino Cinque, Francesca Bastone ha confezionato un servizio nel quale riprende con una telecamera nascosta i furti di due zingare su un autobus di Roma (dal minuto 28)

Immagine



http://www.tvblog.it/post/788600/serviz ... -mattino-5

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

25/04/2015, 22:16

Incredibile...

Io la televisione manco la guardo più [:305]

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

26/04/2015, 10:12

Putroppo io, visto che non c'è mai niente in TV, me li "cibo" tutti! [8)]
Però posso fare la media delle caxxate e dell'ignoranza, nonché arroganza, di certi personaggi! [:o)]

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

27/04/2015, 15:59

Savona, suicida l'imprenditore che chiese invano aiuto a Grillo

Dopo il boom elettorale del M5S, andò sotto casa di Grillo per chiedergli (inutilmente) aiuto. Il comico che lo citò in un comizio elettorale: "Mi sento responsabile"

Aveva chiesto aiuto a Beppe Grillo per risolvere non solo i problemi di salute, ma anche le grane economiche.

Una richiesta che, però, era presto caduta nel vuoto nonostante il leader del Movimento 5 Stelle abbia "usato" la storia dell'artigiano edile in difficoltà nel corso di un comizio. Oggi quell'artigiano è stato trovato senza vita dopo essersi dato fuoco. "Mi sento partecipe di questo dolore e in qualche modo mi sento anche responsabile - ha commentato il comico genovese - era arrivato da me disperato, ma non credevo facesse questo gesto".

http://www.ilgiornale.it/news/cronache/ ... 18217.html


E quindi secondo "Il Giornale" sarebbe colpa del M5S?!? O comunque è questo il messaggio che cerca di trasmettere ai suoi lettori...

Che quotidiano di m...

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

27/04/2015, 16:18

Mentre il suo editore votava fino a ieri tutti i provvedimenti degli ultimi 3 governi che hanno portato a questa epidemia di suicidi economici...

...oltre ad essere stato precedente a tutti loro e non aver fatto nulla per risollevare il Paese, troppo impegnato a pagare minorenni.


Per la cronaca, TUTTI i parlamentari 5 stelle si tagliano lo stipendio per creare un fondo di microcredito per i piccoli e medi imprenditori... ma non si può pensare che da soli salvino tutti.

Sarebbe compito del governo occuparsi di loro.

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

27/04/2015, 19:07

Veramente dopo aver cacciato e gli altri fuggiti dal "movimento", siete riamsti in "4 gatti"! E ... risultati pratici: "0"

Re: Il Livello di Qualità dell'Informazione

27/04/2015, 21:03

I risultati li può fare solo chi è al governo, non all' opposizione.


Quanto agli espulsi, in ogni partito chi non rispetta le regole viene cacciato, perchè se lo fa anche il M5S diventa uno scandalo?

Specie se si pensa che le regole del Movimento sono l' onestà e tagliarsi lo stipendio... alcuni dicono ma non ci stanno... fuori.


Mi sembra pure che il PD ne abbia cacciati di più, ma i telegiornali che hanno bombardato con la storia degli espulsi dal M5S (che si sono subito venduti a Renzi ma questo non lo dicono) non ne hanno citato nemmeno uno.
Rispondi al messaggio