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Umanità unita per esplorare lo spazio

03/06/2009, 09:22

http://sites.google.com/site/dresda99/m ... -lo-spazio

Quanti conoscono la Global Exploration Strategy?
ROBERTO GIOVANNINI

Il lettore Jorge Luis, in un commento al post precedente così scrive:
"Lasciando a parte le missioni commerciali e quelle militari (ovvio che rispondano a logiche differenti) l' espansione di attività spaziali (in particolare quelle con presenza umana) sarebbe razionale avvenisse in forma la più possibile collaborativa: le varie agenzie nazionali, singole, sono comunque piccole in confronto alle complessità dell' impegno (basti guardare alla differenza fra le "mongolfiere" bushiane, promesse pochi anni addietro, e la pallina da ping-pong che per il momento sembra essere Constellation). Unire il più possibile le forze per quanto è concesso dall' assetto planetario parrebbe necessario, ancor prima che utile... "

Si tratta di una considerazione interessante, oltre che molto condivisibile, su un tema delicato come quello della cooperazione spaziale internazionale. Che merita un approfondimento.

Da sempre infatti la naturale spinta alla collaborazione si scontra con la realpolitik: del resto, la molla principale della prima fase della conquista dello spazio è stata quella militare. I vettori che lanceranno uomini e sonde erano stati ideati per trasportare bombe atomiche, e la corsa alla Luna altro non era che la prosecuzione della Guerra Fredda tra Usa e Urss con altri mezzi.
Salto ad oggi.

Per certi versi, sono stati fatti passi da giganti: basti pensare al fatto - pochi ci badano, anche se si tratta di un evento che ha del clamoroso - che in questo preciso momento a bordo della Stazione Spaziale ci sono sei astronauti dell'agenzia russa ROSCOSMOS, di quella americana NASA, di quella europea ESA, di quella canadese CSA, di quella giapponese JAXA. Una volta sarebbe stato un sogno utopistico tanta cooperazione, oggi è realtà, come sono realtà i programmi internazionali che la definiscono. Forse pochi sanno che dal 2007 quattordici agenzie spaziali internazionali hanno siglato un documento di intesa chiamato The Global Exploration Strategy: in ordine alfabetico, sono ASI (Italia), BNSC (United Kingdom), CNES (Francia), CNSA (Cina), CSA (Canada), CSIRO (Australia), DLR (Germany), ESA (Europa), ISRO (India), JAXA (Giappone), KARI (Corea del Sud), NASA (USA), NSAU (Ucraina), ROSCOSMOS (Russia). In sostanza, la Global Exploration Strategy contiene 1) le linee di principio per una azione coordinata di esplorazione dello spazio, sull'asse Terra-Luna-Marte, visto come l'obiettivo per una presenza stabile dell'umanità; 2) indica i cinque temi su cui si deve muovere la strategia di esplorazione (innovazione tecnologica, presenza stabile nello spazio, espansione della sfera economica nello spazio, collaborazione globale, ispirazione ed educazione dei giovani); 3) prevede un gruppo di coordinamento, chiamato International Space Coordination Group (ISECG), che stabilisce come concretamente sviluppare questa collaborazione.

Dopo di che, è chiaro a tutti che i principi della realpolitik e - soprattutto - la realtà concreta delle cose non possono certo essere messe da parte. Ancora oggi gli stessi paesi che aderiscono alla GES sviluppano i loro programmi spaziali sulla base di logiche nazionali se non nazionalistiche, economiche se non militari; ancora oggi l'esplorazione spaziale spesso si sviluppa sulla base di logiche da guerra fredda. Infine, c'è un problema di risorse, di mezzi economici, con ovviamente gli USA in grado di investire fondi molto superiori a quanto fanno Europa e Russia.

Nonostante questo, però, la GES qualche risultato concreto lo sta dando: all'ultima riunione dell'ISECG (nel marzo scorso a Yokohama, in Giappone) si è parlato di roba "vera": ad esempio, nell'ambito dell'obiettivo NASA di costruzione di un outpost abitato sei mesi l'anno sulla Luna (qualcosa di meno di una base, qualcosa di molto di più di una presenza sporadica) si è discusso di come collaborare sul versante della logistica e delle infrastrutture, evitando inutili duplicazioni e utilizzando le proprie specializzazioni. In particolare, l'Europa sta lavorando a un "cargo lunare", anche automatico, in grado di portare (come fa l'ATV per la Stazione Spaziale) molto materiale e di allunare senza problemi.

Insomma: qualcosa sta succedendo, no?

04/06/2009, 16:22

Messaggio di dresda99

http://sites.google.com/site/dresda99/m ... -lo-spazio

Quanti conoscono la Global Exploration Strategy?
ROBERTO GIOVANNINI

Il lettore Jorge Luis, in un commento al post precedente così scrive:
"Lasciando a parte le missioni commerciali e quelle militari (ovvio che rispondano a logiche differenti) l' espansione di attività spaziali (in particolare quelle con presenza umana) sarebbe razionale avvenisse in forma la più possibile collaborativa: le varie agenzie nazionali, singole, sono comunque piccole in confronto alle complessità dell' impegno (basti guardare alla differenza fra le "mongolfiere" bushiane, promesse pochi anni addietro, e la pallina da ping-pong che per il momento sembra essere Constellation). Unire il più possibile le forze per quanto è concesso dall' assetto planetario parrebbe necessario, ancor prima che utile... "

Si tratta di una considerazione interessante, oltre che molto condivisibile, su un tema delicato come quello della cooperazione spaziale internazionale. Che merita un approfondimento.

Da sempre infatti la naturale spinta alla collaborazione si scontra con la realpolitik: del resto, la molla principale della prima fase della conquista dello spazio è stata quella militare. I vettori che lanceranno uomini e sonde erano stati ideati per trasportare bombe atomiche, e la corsa alla Luna altro non era che la prosecuzione della Guerra Fredda tra Usa e Urss con altri mezzi.
Salto ad oggi.

Per certi versi, sono stati fatti passi da giganti: basti pensare al fatto - pochi ci badano, anche se si tratta di un evento che ha del clamoroso - che in questo preciso momento a bordo della Stazione Spaziale ci sono sei astronauti dell'agenzia russa ROSCOSMOS, di quella americana NASA, di quella europea ESA, di quella canadese CSA, di quella giapponese JAXA. Una volta sarebbe stato un sogno utopistico tanta cooperazione, oggi è realtà, come sono realtà i programmi internazionali che la definiscono. Forse pochi sanno che dal 2007 quattordici agenzie spaziali internazionali hanno siglato un documento di intesa chiamato The Global Exploration Strategy: in ordine alfabetico, sono ASI (Italia), BNSC (United Kingdom), CNES (Francia), CNSA (Cina), CSA (Canada), CSIRO (Australia), DLR (Germany), ESA (Europa), ISRO (India), JAXA (Giappone), KARI (Corea del Sud), NASA (USA), NSAU (Ucraina), ROSCOSMOS (Russia). In sostanza, la Global Exploration Strategy contiene 1) le linee di principio per una azione coordinata di esplorazione dello spazio, sull'asse Terra-Luna-Marte, visto come l'obiettivo per una presenza stabile dell'umanità; 2) indica i cinque temi su cui si deve muovere la strategia di esplorazione (innovazione tecnologica, presenza stabile nello spazio, espansione della sfera economica nello spazio, collaborazione globale, ispirazione ed educazione dei giovani); 3) prevede un gruppo di coordinamento, chiamato International Space Coordination Group (ISECG), che stabilisce come concretamente sviluppare questa collaborazione.

Dopo di che, è chiaro a tutti che i principi della realpolitik e - soprattutto - la realtà concreta delle cose non possono certo essere messe da parte. Ancora oggi gli stessi paesi che aderiscono alla GES sviluppano i loro programmi spaziali sulla base di logiche nazionali se non nazionalistiche, economiche se non militari; ancora oggi l'esplorazione spaziale spesso si sviluppa sulla base di logiche da guerra fredda. Infine, c'è un problema di risorse, di mezzi economici, con ovviamente gli USA in grado di investire fondi molto superiori a quanto fanno Europa e Russia.

Nonostante questo, però, la GES qualche risultato concreto lo sta dando: all'ultima riunione dell'ISECG (nel marzo scorso a Yokohama, in Giappone) si è parlato di roba "vera": ad esempio, nell'ambito dell'obiettivo NASA di costruzione di un outpost abitato sei mesi l'anno sulla Luna (qualcosa di meno di una base, qualcosa di molto di più di una presenza sporadica) si è discusso di come collaborare sul versante della logistica e delle infrastrutture, evitando inutili duplicazioni e utilizzando le proprie specializzazioni. In particolare, l'Europa sta lavorando a un "cargo lunare", anche automatico, in grado di portare (come fa l'ATV per la Stazione Spaziale) molto materiale e di allunare senza problemi.

Insomma: qualcosa sta succedendo, no?


Tutto è rimasto immutato da allora,prova ne è che Cina,India e qualche altra nazione "non allineata",corrono da sole,ciò significa che il fattore principale sulla aggregazione e la cooperazione è la politica.

Finquando non vi sarà un unico governo mondiale veramente Democratico,NON ARRIVEREMO A NESSUN RISULTATO TANGIBILE.

04/06/2009, 17:04

bleffort ha scritto:
Tutto è rimasto immutato da allora,prova ne è che Cina,India e qualche altra nazione "non allineata",corrono da sole,ciò significa che il fattore principale sulla aggregazione e la cooperazione è la politica.

Finquando non vi sarà un unico governo mondiale veramente Democratico,NON ARRIVEREMO A NESSUN RISULTATO TANGIBILE.


In una direzione sembra, però vogliano cooperare [:)]:
In questi giorni, dal 3 al 12 Giugno, si sta tenendo a Vienna la 52° sessione plenaria del COPUOS (Committee on the Peaceful Uses of Outer Space), una emanazione dell'ONU volta a perseguire il mantenimento della Pace e lo sviluppo della cooperazione internazionale nello Spazio.
Fondato nel 1959, il COPUOS ha ora 69 stati membri, tra i quali anche la Cina, dal 1980.
Il rappresentate permanente della Repubblica Popolare Cinese presso l'ufficio ONU di Vienna, Tang Guoqiang, ha espresso la volontà del proprio Paese di collaborare pienamente con le alte Nazioni per perseguire tutti gli obiettivi dell'organizzazione.
Il Presidente della sessione, Ciro Arevalo Yepes, ha espresso in una intervista, la convinzione che la Cina giocherà un ruolo importante in questo senso, contribuendo allo sviluppo dell'intera comunità internazionale.
Il primo astronauta Cinese, Yang Liwei, ha rivolto un saluto all'assemblea, auspicando un futuro pacifico sviluppo dell'uso dello Spazio.
Ultima modifica di 2di7 il 04/06/2009, 17:05, modificato 1 volta in totale.

04/06/2009, 21:20

2di7 ha scritto:

bleffort ha scritto:
Tutto è rimasto immutato da allora,prova ne è che Cina,India e qualche altra nazione "non allineata",corrono da sole,ciò significa che il fattore principale sulla aggregazione e la cooperazione è la politica.

Finquando non vi sarà un unico governo mondiale veramente Democratico,NON ARRIVEREMO A NESSUN RISULTATO TANGIBILE.


In una direzione sembra, però vogliano cooperare [:)]:
In questi giorni, dal 3 al 12 Giugno, si sta tenendo a Vienna la 52° sessione plenaria del COPUOS (Committee on the Peaceful Uses of Outer Space), una emanazione dell'ONU volta a perseguire il mantenimento della Pace e lo sviluppo della cooperazione internazionale nello Spazio.
Fondato nel 1959, il COPUOS ha ora 69 stati membri, tra i quali anche la Cina, dal 1980.
Il rappresentate permanente della Repubblica Popolare Cinese presso l'ufficio ONU di Vienna, Tang Guoqiang, ha espresso la volontà del proprio Paese di collaborare pienamente con le alte Nazioni per perseguire tutti gli obiettivi dell'organizzazione.
Il Presidente della sessione, Ciro Arevalo Yepes, ha espresso in una intervista, la convinzione che la Cina giocherà un ruolo importante in questo senso, contribuendo allo sviluppo dell'intera comunità internazionale.
Il primo astronauta Cinese, Yang Liwei, ha rivolto un saluto all'assemblea, auspicando un futuro pacifico sviluppo dell'uso dello Spazio.




Staremo a vedere,se l'America non gli fa entrare la politica!.

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 10:37

UNA BANDIERA DELLA TERRA PER LA CONQUISTA DELLA SPAZIO.

Immagine

Per la scienza, l’eventuale incontro con altre razze dell’universo, costituisce di per sé un traguardo ineguagliabile. La domanda fondamentale che molti si pongono oggi è ovviamente quando tutto questo avverrà…

Quando ciò accadrà, i nostri rappresentanti dovranno necessariamente riunirsi sotto un’unica bandiera che garantisca, agli occhi di coloro che incontreremo, l’immagine di un popolo unito e pacifico.

A tal fine, uno studente del Beckmans College of Design di Stoccolma (Svezia), Oskar Pernefeldt, ha voluto ideare, per il progetto “International Flag of Planet Earth” il disegno di una innovativa bandiera che dovrebbe rappresentarci durante le prossime missioni spaziali nonché al cospetto di tutte le razze che potremmo incontrare nell’universo.

Il design ufficiale della bandiera, come potete vedere nella foto, mostra sette anelli bianchi che vanno a formare il disegno di un fiore, considerato dall’artista il "simbolo della vita sulla Terra".

Gli anelli concentrici, che si intersecano tra loro formando il disegno finale, simboleggiano in qualche modo il collegamento diretto o indiretto di tutti i popoli che abitano il nostro pianeta. Il fiore si estende su un fondo blu o azzurro che simboleggia la presenza di acqua, fonte essenziale di vita che copre gran parte della superficie. Il creatore di quest’opera, auspica inoltre che la sua realizzazione venga utilizzata nella prossima missione umana prevista su Marte e suggerisce che questo simbolo venga inserito anche sulle tute spaziali degli astronauti e dei coloni che formeranno il primo avamposto terrestre sul pianeta rosso.

Immagine

http://danilo1966.iobloggo.com/

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 10:44

Innovativa mica tanto, visto che quel simbolo lo usano da svariate migliaia di anni!

[;)]

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 10:56

A parte il colore ... è la bandiera della ..."Lega"! [:246]

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 11:28

Non capisco perchè 7 anelli bianchi, per rappresentare i popoli della Terra si usano 5 anelli colorati come nel logo delle Olimpiadi.

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 11:39

Aztlan ha scritto:Non capisco perchè 7 anelli bianchi, per rappresentare i popoli della Terra si usano 5 anelli colorati come nel logo delle Olimpiadi.


Perché quel simbolo rappresenta altro

http://riccamente.blogspot.com/2012/07/ ... della.html

https://web.infinito.it/utenti/g/gianlu ... s/geos.htm

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 12:04

Adottiamo la bandiera Siciliana è l'unica al mondo che vi è raffigurato un volto umano. [:306]

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 14:42

fa proprio schifo sta bandiera -_- sembra quella della nato con quel blu...

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 16:28

Non demonizziamo il blu - è il mio colore preferito. [:D]


Scherzi a parte la bandiera fa davvero pena.

Meglio quella che hanno al SETI creata dal contadino James Cadle:

Immagine

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 17:01

bleffort ha scritto:Adottiamo la bandiera Siciliana è l'unica al mondo che vi è raffigurato un volto umano. [:306]



Immagine

.........mettiamo il simbolo della romagna gia' predisposto con i cerchi...................... [:289] [:289]

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

22/05/2015, 21:40

Aztlan ha scritto:Non demonizziamo il blu - è il mio colore preferito. [:D]


Scherzi a parte la bandiera fa davvero pena.

Meglio quella che hanno al SETI creata dal contadino James Cadle:

Immagine



Questa già mi piace di più *_*

Re: Umanità unita per esplorare lo spazio

23/05/2015, 13:41

[:107] Io vedo tutte ... palle! [:246]
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