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Re: SDO: osservato

09/04/2015, 18:45

ubatuba ha scritto:e pensare che pochi giorni orsono su l'huffington post affermavano che il sole si stava spegnendo.......si dalle risate [:302] [:302] [:246] [:246] ....


Aspettate ancora un pò e vedrete che effetti, altro che spegnersi...

Re: SDO: osservato

22/04/2015, 17:54

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Link2Universe

Spettacolare eruzione solare ripresa dal Solar Dynamics Observatory questo febbraio, nel lontano UV. Questa eruzioni lanciano nello spazio nubi di miliardi di particelle cariche con una temperatura di 2 milioni di gradi celsius!

Re: SDO: osservato

02/05/2015, 14:51

Il video mostra l'evoluzione della struttura di una corda di flusso magnetico nell'atmosfera del Sole e il brillamento solare che la ha accompagnata. La ripresa ad alta risoluzione, la prima mai realizzata, è stata ottenuta con il New Solar Telescope del Big Bear Solar Observatory, in California.

Le corde di flusso magnetico sono gruppi di linee di campi magnetici che si sviluppano sulla superficie del Sole, che si attorcigliano intorno a un asse comune e sono rese visibili dal flusso di plasma ionizzato che si muove lungo di esse. Queste strutture magnetiche attorcigliate e molto instabili sono premonitrici di eruzioni di massa coronale.

Qui si vede una corda di campi magnetici a forma di S da cui si stacca una serie di “cappi” che si allargano verso l'alto, e due fiammeggianti lampi nastriformi che si sviluppano dal punto in cui la corda tocca l'atmosfera solare.

Le immagini ad alta risoluzione hanno permesso a Haimin Wang, del New Jersey Institute of Technology, e colleghi di descrivere la fisica di questo fenomeno in un articolo pubblicato su “Nature Communications”.

x il video

http://www.lescienze.it/news/2015/04/28 ... 01-05-2015

Re: SDO: osservato

07/05/2015, 20:37

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il telescopio soho ha immortalato una eruzione solare del 28 aprile ,la lunghezza del filamento e' di circa 3.000.000 di km

Re: SDO: osservato

29/05/2015, 17:36

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Questa splendida immagine del Sole è stata scattata dal Solar Dynamics Observatory della NASA nelle frequenze dell'ultravioletto, il 28 maggio. La "freccia" enorme che si vede (dovrebbe prendere tutto il diametro della nostra stella, circa 1400000 km) è formata da nubi più fredde di materiale del sole, sospese sopra la superficie e mantenute da forze magnetiche che le mantengono anche per giorni nella stessa posizione; possono eruttare altro materiale ma l'azione gravitazionale solare fa ricadere il materiale sulla sua superficie

https://www.facebook.com/Link2Universe/ ... =1&theater

Re: SDO: osservato

03/06/2015, 17:00

Varie osservazioni dalla Terra e dallo spazio hanno permesso di ricostruire la dinamica di un'espulsione di massa coronale avvenuta nel gennaio 2014, svelando che l'evento non determinò la temuta interruzione di comunicazioni satellitari e linee elettriche perché fu deviato dal campo magnetico del Sole. Il risultato apre la strada a una previsione sempre più precisa di questi catastrofici processi solari

http://www.lescienze.it/news/2015/05/27 ... i-2624816/

Re: SDO: osservato

04/06/2015, 20:19

Studi della NASA Scoprono che Piccole Eruzioni Solari Hanno Profondi Effetti su Pianeti Non Protetti

Immagine


Un piccolo "sbuffo" di materiale viene visto partire dalla superficie solare il 19 dicembre 2006 da SOHO

http://www.link2universe.net/2015-04-14 ... -protetti/

Re: SDO: osservato

12/06/2015, 20:20

Il segreto della calda atmosfera del Sole e’ in una magnetica ‘foresta di mangrovie’ che si nasconde sotto la superficie: dopo anni di ricerche e di ipotesi, i ricercatori guidati da Tahar Amari, del Politecnico di Palaiseau in Francia, propongono una nuova teoria per spiegare il mistero sul perche’ le parti piu’ esterne del Sole sono piu’ calde del suo nucleo. Secondo lo studio pubblicato su Nature appena sotto la superficie della stella esisterebbe una ‘dinamo’ che produce un complesso campo magnetico molto irregolare che scalda la corona solare. Contrariamente a quanto dovrebbe essere, una delle regioni piu’ esterne del Sole (la corona) e’ molto piu’ calda della parti interne, come se una fiamma fosse piu’ calda all’esterno piuttosto che all’esterno. Su questa anomalia centinaia di ricercatori lavorano da anni e sono state proposte molte teorie per comprenderne l’origine, tra cui la possibile esistenza di ‘tornado’ magnetici che trasportano il calore all’esterno. Secondo il nuovo studio la causa sarebbe in una sorta di una dinamo magnetica, qualcosa di analogo a quella presente all’interno della Terra e che garantisce l’esistenza di uno ‘scudo’ magnetico che ci protegge dai raggi cosmici. Quella solare sarebbe posta appena sotto la superficie e produrrebbe una complessa di ‘foresta’ di piccoli campi magnetici. La sua esistenza favorirebbe piccole eruzioni il cui materiale verrebbe scaraventato nelle regioni esterne, la corona. Questa maglia magnetica somiglierebbe a una foresta di mangrovie in costante evoluzione e questi cambiamenti sarebbero compatibili con le deboli interferenze che si misurano sulla superficie.

http://www.meteoweb.eu/2015/06/svelato- ... mo/457250/

Re: SDO: osservato

27/06/2015, 16:47

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Lunedì scorso un brillamento di media intensità (classe M6.6) è stato osservato sulla superficie della nostra stella. L' eiezione coronale che ne è conseguita ha provocato una spettacolare aurora, fotografata anche dalla stazione spaziale (vedi immagine di ieri). Un altro effetto secondario è stato quello di aumentare temporeaneamente a densità degli strati esterni dell'atmosfera terrestre, accelerando per circa 36 ore il tasso di decadimento orbitale dei satelliti e, in particolare, della ISS.

http://aliveuniverseimages.com/rubriche ... o-del-22-6

Re: SDO: osservato

19/09/2015, 16:43

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Ecco un confronto tra come vede le eruzioni solari l'osservatorio SOHO, che osserva la parte più esterna del Sole (che è quel cerchio bianco al centro) ed il Solar Dynamics Observatory, che invece guarda alla superficie.

https://www.facebook.com/Link2Universe/ ... =1&theater

Re: SDO: osservato

04/10/2015, 12:15

Immagine

fotolink2universe


prominenza solare del fien mese scorso....... [;)]

Re: SDO: osservato

22/10/2015, 16:19

il sistema globale di rilevazione e allerta delle tempeste solari attualmente in funzione potrebbe essere da rivedere completamente. A suggerirlo è l'analisi di una delle tempeste più potenti, avvenuta il 29 novembre 2003, che fu registrata dal Tihany Magnetic Observatory, in Ungheria, ma non dagli altri osservatori geomagnetici e in particolare non da quelli del sistema di monitoraggio. Lo studio è stato condotto da ricercatori dell'Università di Alcalá, in Spagna e pubblicato sul “Journal of Space Weather and Space Climate”.

Monitoraggio delle tempeste solari: tutto da rifare?
Cortesia National Space Weather Program
Le tempeste magnetiche - imponenti flussi di atomi ionizzati e di particelle ad alta energia prodotti dai brillamenti del Sole che quando investono il campo magnetico terrestre possono perturbarlo anche notevolmente - possono provocare seri danni, come divenne evidente nel 1859 quando il più potente di questi fenomeni mai registrato mandò fuori uso per 14 ore tutti i telegrafi. Quella tempesta solare divenne famosa come l'evento di Carrington in onore dell’astronomo inglese Richard Carrington che l’osservò per primo.

Un evento analogo che oggi colpisse in pieno la Terra metterebbe a serio rischio le reti di alimentazione e di comunicazione e proprio per questo esiste da anni un sistema di monitoraggio che dovrebbe allertare tempestivamente i centri nazionali deputati al loro di controllo.

L'analisi di Consuelo Cid e colleghi ha ora dimostrato che la “tempesta di Halloween” - come fu ribattezzato l'evento del 2003 – aveva tutte le caratteristiche di un evento di Carrington. E infatti, pur avendo investito solo parzialmente la Terra, fu di intensità tale da danneggiare uno strumento di rilevazione dei raggi X solari del satellite Goes 13, disturbare le comunicazioni satellitari, accecare il sistema GPS per una decina di minuti e provocare un blackout elettrico in Svezia. L'unico osservatorio a registrare quell'evento fu però quello ungherese, mentre gli osservatori del sistema di monitoraggio sostanzialmente lo ignorarono.

Attualmente, il sistema di monitoraggio si impernia su quattro osservatori - Hermanus (Sud Africa), Kakioka (Giappone), Honolulu (Hawaii) e San Juan (Porto Rico) – che calcolano un indice di intensità dei fenomeni chiamato DST (Disturbance storm time), che è la media dei valori di attività registrati ogni ora.

Il fatto che la tempesta di Halloween non sia stata rilevata, osservano i ricercatori, fa sospettare che il sistema non “sarebbe stato in grado di rilevare nemmeno l’evento di Carrington», dice la Cid, che indica il problema nel fatto che il DTS è calcolato come media: se vengono rilevate due anomalie - una di segno positivo e una di segno negativo - quando si fa la loro media, non sono più rilevabili

Secondo i ricercatori bisognerebbe estendere a livello globale un nuovo indice già adottato dalla Spagna. L’indice di disturbo locale per la Spagna (LDiñ) calcola la perturbazione geomagnetica sul territorio spagnolo in base al campo magnetico registrato dall’Osservatorio di San Pablo a Toledo. Ma non sarebbe difficile sviluppati altri indici, corretti per ogni regione, da utilizzare in altre parti del mondo.

http://www.lescienze.it/news/2015/10/21 ... a-2812340/

Re: SDO: osservato

26/10/2015, 17:36

Il sistema globale di rilevazione e allerta delle tempeste solari attualmente in funzione potrebbe essere da rivedere completamente. A suggerirlo è l'analisi di una delle tempeste più potenti, avvenuta il 29 novembre 2003, che fu registrata dal Tihany Magnetic Observatory, in Ungheria, ma non dagli altri osservatori geomagnetici e in particolare non da quelli del sistema di monitoraggio. Lo studio è stato condotto da ricercatori dell'Università di Alcalá, in Spagna e pubblicato sul “Journal of Space Weather and Space Climate”.

Monitoraggio delle tempeste solari: tutto da rifare?
Cortesia National Space Weather Program
Le tempeste magnetiche - imponenti flussi di atomi ionizzati e di particelle ad alta energia prodotti dai brillamenti del Sole che quando investono il campo magnetico terrestre possono perturbarlo anche notevolmente - possono provocare seri danni, come divenne evidente nel 1859 quando il più potente di questi fenomeni mai registrato mandò fuori uso per 14 ore tutti i telegrafi. Quella tempesta solare divenne famosa come l'evento di Carrington in onore dell’astronomo inglese Richard Carrington che l’osservò per primo.

Un evento analogo che oggi colpisse in pieno la Terra metterebbe a serio rischio le reti di alimentazione e di comunicazione e proprio per questo esiste da anni un sistema di monitoraggio che dovrebbe allertare tempestivamente i centri nazionali deputati al loro di controllo.

L'analisi di Consuelo Cid e colleghi ha ora dimostrato che la “tempesta di Halloween” - come fu ribattezzato l'evento del 2003 – aveva tutte le caratteristiche di un evento di Carrington. E infatti, pur avendo investito solo parzialmente la Terra, fu di intensità tale da danneggiare uno strumento di rilevazione dei raggi X solari del satellite Goes 13, disturbare le comunicazioni satellitari, accecare il
sistema GPS per una decina di minuti e provocare un blackout elettrico in Svezia. L'unico osservatorio a registrare quell'evento fu però quello ungherese, mentre gli osservatori del sistema di monitoraggio sostanzialmente lo ignorarono.

Attualmente, il sistema di monitoraggio si impernia su quattro osservatori - Hermanus (Sud Africa), Kakioka (Giappone), Honolulu (Hawaii) e San Juan (Porto Rico) – che calcolano un indice di intensità dei fenomeni chiamato DST (Disturbance storm time), che è la media dei valori di attività registrati ogni ora.

Il fatto che la tempesta di Halloween non sia stata rilevata, osservano i ricercatori, fa sospettare che il sistema non “sarebbe stato in grado di rilevare nemmeno l’evento di Carrington», dice la Cid, che indica il problema nel fatto che il DTS è calcolato come media: se vengono rilevate due anomalie - una di segno positivo e una di segno negativo - quando si fa la loro media, non sono più rilevabili

Secondo i ricercatori bisognerebbe estendere a livello globale un nuovo indice già adottato dalla Spagna. L’indice di disturbo locale per la Spagna (LDiñ) calcola la perturbazione geomagnetica sul territorio spagnolo in base al campo magnetico registrato dall’Osservatorio di San Pablo a Toledo. Ma non sarebbe difficile sviluppati altri indici, corretti per ogni regione, da utilizzare in altre parti del mondo.

http://www.lescienze.it/news/2015/10/21 ... 23-10-2015

..come si evince da questa situazione,vogliamo discernere su una stella a oltre mille anni luce,e non sappiamo diagnosticare un fenomeno al ns uscio di casa [:291] [:291]

Re: SDO: osservato

26/10/2015, 23:09

niente male:°

Re: SDO: osservato

02/11/2015, 18:23

Il sole scaglia verso la terra una scia di particelle, tempeste magnetiche in arrivo
comparso sul sole nelle ultime ore un enorme grappolo di macchie solari dal diametro 10 volte superiore rispetto a quello della terra

da meteoweb
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