In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
Rispondi al messaggio

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 12:37

greenwarrior ha scritto:Ma che cosa ci si aspetta da un anarchico che vive con i soldi delle case discografiche ?
Evviva la coerenza !!!!!!!
Dovrebbe essere almeno grato a quella parte politica che lo ha spinto nel suo percorso musicale.

Anarchico?, [:0] [:302]
Semmai tutto fuor'chè anarchico,semmai servile al Sistema!. [:246]

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 13:10

bleffort ha scritto:La cosa più preoccupante è che questa riunione è stato fatta in una località della Sicilia,capite?. [:291]

Cioè? Specifica meglio.....

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 13:25

Mi vengono in mente tanti altri ... G. Paoli; O. Vanoni; Venditti; etc ... etc ... [;)]

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 13:57

Thethirdeye ha scritto:
bleffort ha scritto:La cosa più preoccupante è che questa riunione è stato fatta in una località della Sicilia,capite?. [:291]

Cioè? Specifica meglio.....


c'era sicuramente anche chi governa questo paese LA MAFIA o per meglio dire LE MAFIE quindi quale posto migliore se non il luogo dove la MAFIA ha visto i suoi primi natali :] Un omaggio probabilmente...

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 14:34

Jovanotti in cattedra: "Sì al lavoro gratis, serve a fare esperienza" - Il Manifesto

Filosofia del bimbominkia. La tesi è stata applaudita dagli studenti universitari in un'aula del Polo delle scienze sociali a Firenze

Jova­notti, alias Lorenzo Che­ru­bini, non canta gra­tis, ma dice sì al lavoro gra­tis degli altri «se serve a fare un’esperienza». L’assioma è stato pro­nun­ciato in un aula gre­mita di stu­denti al Polo delle scienze sociali dell’università di Firenze. Le cro­na­che e i video ripor­tano la sua rispo­sta alla domanda di una stu­den­tessa su come si fa a «lavo­rare nella cul­tura» in Italia.

«Ulti­ma­mente — ha detto Lorenzo — ho par­te­ci­pato a diversi festi­val negli Stati Uniti e vedevo tan­tis­simi ragazzi che lavo­ra­vano. Ho chie­sto: scu­sate, ma que­sti chi li paga? Que­sta è un’industria, ci sono gli spon­sor. Mi hanno rispo­sto: sono volon­tari, lavo­rano gra­tis, ma si por­tano a casa un’esperienza, stanno den­tro la musica. Quel lavoro non è gra­tis, hanno costruito qual­cosa den­tro di sé. Così mi sono ricor­dato che quanto ero ragazzo anche io lavo­ravo gra­tis alle sagre e mi diver­tivo come un pazzo. Impa­ravo ad essere gen­tile con le per­sone, se mi aves­sero detto non lo fare, vai in colo­nia, sarebbe stato peg­gio. In estate stavo tre mesi a Cor­tona a facevo il came­riere. Avevo tredici-quattordici anni. È quel volon­ta­riato lì che era una festa. Lavo­ravo nella cul­tura per­ché facevo il came­riere nella sagra della ranocchia».

Il can­tante che «pensa posi­tivo» si è dun­que esi­bito in festi­val che sfrut­tano gra­tis il lavoro mino­rile e ha legit­ti­mato tale sfrut­ta­mento con la sua pre­senza. È tut­ta­via impro­ba­bile che quei ragazzi che gli hanno ser­vito un caffé, o assi­ste­vano un rig­ger che mon­tava una luce sul palco, fos­sero mino­renni. Così come è impro­ba­bile para­go­nare il loro volon­ta­riato a quello di ado­le­scente che si improv­visa came­riere in una sagra di paese. Chi lavora nei con­certi fa un lavoro. E di que­sto può anche morire. Com’è acca­duto a Fran­ce­sco Pinna, ragazzo di Trie­ste, che è morto sotto l’impacatura di un palco di Jova­notti nel 2011.

***
La sto­ria di Fran­ce­sco Pinna, ragazzo
***

Jova­notti mostra di igno­rare la dif­fe­renza tra un lavo­retto estivo in una sagra di paese e lo sfrut­ta­mento delle per­sone adulte, con un diploma o una lau­rea, e anche una pas­sione per la musica, per­ché no. Con­sa­pe­vole, o meno, le sue affer­ma­zioni spie­gano la realtà con la stessa ideo­lo­gia che ha isti­tuito il lavoro gra­tuito all’Expo, quello san­cito dall’accordo sin­da­cale con Cgil Cisl e Uil il 23 luglio 2013. Così come un evento che ha introiti in milioni di euro come l’Expo chiede a più di 10 mila ragazzi di lavo­rare gra­tis, anche le star pro­dotte dalle cor­po­ra­tion della musica con­si­de­rano «nor­male» il volon­ta­riato per i pro­pri fini com­mer­ciali. Per que­sti ragazzi l’unica remu­ne­ra­zione sem­bra essere quella di rac­co­gliere la pol­vere di stelle che le ammanta.

Quella di Jova­notti è una visione pre­cisa dell’economia dello spet­ta­colo. Al suo pub­blico, fatto da ragazzi che lavo­rano anche gra­tis, dice che è «fisio­lo­gico» farsi sfrut­tare con uno stage gra­tuito o con il lavoro nero. Que­sto è il pegno da pagare per chi ha l’ambizione di fare «cul­tura», un’attività con­si­de­rata anti­te­tica all’idea di lavoro e, soprat­tutto, di red­dito e di diritti.

Rove­sciamo il ragio­na­mento, par­tendo dall’unica cosa che conta: i soldi. Jova­notti chiede a chi vive ad Ancona di pagar­gli 80 euro e 50 cen­te­simi per un posto in tri­buna allo sta­dio del Conero. Per chi vuole vedere il suo con­certo a Milano, 86 euro e 25 cen­te­simi per un posto nel primo anello nume­rato di San Siro e 34,50 euro per il prato. Un posto all’Olimpico per sen­tire la famosa rima con Che Gue­vara e Madre Teresa costa 86,25 euro e 49 euro per il prato (record). Per un’intera gene­ra­zione del suo pub­blico lo sfrut­ta­mento è dop­pio: die­tro il palco a mon­tare gra­tis il con­certo e poi per andarlo ad ascol­tare, pagando. Ciò che inquieta non è tanto il bim­bo­min­ki­smo di Jova­notti, ma l’applauso per la bat­tuta sui came­rieri che fanno cul­tura. Per essere con­se­guente con la sua teo­ria del volon­ta­riato, il tour estivo di Jova­notti dovrebbe essere gratis.

In fondo, nella fiera del dono che è diven­tato il mer­cato del lavoro, per­ché pagare per essere felici?

Roberto Ciccarelli 03/6/2015


Magari anche lavorare per pochi euro l' ora per montargli il palco e rimetterci la pelle:

Trieste, crolla il palco del concerto di Jovanotti. Morto un operaio di 19 anni

"Guadagnava solo 5 euro all'ora", dicono i colleghi.
I feriti sono sette, di cui uno grave. Durante il montaggio, la struttura si è accartocciata travolgendo i lavoratori che la stavano allestendo. L'esibizione, prevista stasera come tappa dell'"Ora Tour 2011", è stata annullata. Il cantante: "E' un tragedia che mi toglie il fiato"


Un operaio diciannovenne, Francesco Pinna, è morto e dodici sono rimasti feriti al Palatrieste, dov’erano in corso i lavori di allestimento del palco per l’esibizione di questa sera di Jovanotti. Una ventina di operai stavano montando il palco dell’ “Ora Tour 2011″ quando, per cause imprecisate, la struttura è venuta giù. Sono sette i feriti ricoverati al Pronto soccorso dell’Ospedale di Cattinara, uno dei quali in condizioni gravi e un altro in condizioni definite ‘serie’. Gli altri cinque sono tenuti in osservazione. Sono tutti uomini e molto giovani. Ha subito, invece, solo una lieve escoriazione una ragazza che lavorava sul luogo dell’incidente, inizialmente contata tra i feriti. La giovane – ha confermato la madre della giovane lasciando il Palasport nel pomeriggio – era riuscita ad allontanarsi proprio nell’istante in cui la struttura stava crollando.

Sul posto sono intervenuti anche Vigili del Fuoco, Polizia e Carabinieri e il medico legale, Fulvio Costantinides. La giovane vittima è uno studente triestino che lavorava saltuariamente. Secondo quanto hanno riferito alcuni suoi colleghi, guadagnava cinque euro all’ora. “In questo momento il primo pensiero va al povero ragazzo rimasto vittima e alla sua famiglia”, ha detto il sindaco Roberto Cosolini lasciando l’impianto dopo un breve sopralluogo. “Ogni commento è superfluo”, ha aggiunto spiegando che “l’incidente è avvenuto mentre stavano montando il palco e la struttura ha ceduto”. Al momento non ci sono ipotesi sulle cause. Attraverso Twitter è intervenuto anche Jovanotti. “Il mio dolore è rivolto a Francesco Pinna – si legge in un tweet – studente e lavoratore la cui vita si è fermata oggi nell’incidente che ha travolto la mia squadra, questa tragedia mi toglie il fiato”. “I ragazzi rimasti feriti – aggiunge in un altro tweet – sono lavoratori specializzati che amano quello che fanno restando nell’ombra. Sono con voi, vi voglio bene”.

Stando alle prime testimonianze, l’impalcatura si è “accartocciata” su se stessa: gli operai sono stati investiti dal crollo e alcuni di essi sono rimasti incastrati tra i tubi di acciaio. Sarebbe stata la caduta in avanti dei due pilastri anteriori a causare il cedimento. La struttura, alta una decina di metri, era già completa di impianto luci, e ha ceduto sul lato destro dove, evidentemente, il peso era maggiore. Segni di cedimento sono visibili anche sull’altro lato, il sinistro. Complessivamente, nel montaggio del palco era coinvolta una squadra di una cinquantina tra tecnici e operai. Compatti i sindacati: Cgil, Cisl e Uil di Trieste sottolineano che “la giornata odierna sarà ricordata a Trieste per il numero di gravi incidenti sul lavoro”, riferendosi a quanto accaduto al Palasport e al Molo Bersaglieri.“Questi gravi fatti evidenziano la necessità che le iniziative di prevenzione e controllo continuino e vengano ulteriormente aumentate”. I sindacati, “nell’esprimere solidarietà e vicinanza ai familiari della persona deceduta manifestano la necessità che vengano chiarite le circostanze e le eventuali responsabilità dei fatti”.

L’edificio, situato nel rione di San Sabba del capoluogo friulano, adiacente allo stadio “Nereo Rocco”, è stata transennato e posta sotto sequestro. Il concerto è stato annullato, annuncia Azalea Promotion, che aveva organizzato la data triestina del tour. Ma Jovanotti ha deciso di sospendere tutte le date, in accordo con il suo manager Maurizio Salvadori. Sgomenti i colleghi del ragazzo rimasto ucciso. “Sai quanto guadagna un ragazzo come lui? – chiede un operaio ai cronisti presenti sul posto – Guadagna cinque euro l’ora. Non si diventa ricchi; si può morire per questo? per cinque euro l’ora? E’ una follia” e aggiunge “siamo quasi tutti ragazzi che lavoriamo un giorno qui, un giorno lì, dove capita, anche lui, anche il ragazzo che è morto”.

Il Fatto Quotidiano - 12/12/2011

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 16:09

Jovanotti ha una gran voglia di fare quindi posso capire il suo entusiasmo per il dinamismo promosso dal gruppo BilderBerg.

Il problema è che non si pone la domanda: dinamismo favore di chi ?

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 19:13

Jovanotti... chi [?]

Re: "La Politica non serve più"

06/06/2015, 19:37

[:17] ?

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 01:07

Leggendo il "Fatto Quotidiano" di ieri 5 Giugno 15 ho trovato questo articolo su Jovanotti e lo posto qui:


Immagine

[8]

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 01:20

La Caterina Soffici dell'articolo "a favore" di Jovanotti, vive decisamente in un altro mondo.....

Paragonare Londra, a una qualsiasi città italiana (mi riferisco ai diritti che ci sono e agli aiuti
per i disoccupati, ad esempio, che è possibile trovare a Londra, rispetto alla tabula rasa
che è possibile trovare qui), non si può neanche commentare....

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 08:13

Aztlan ha scritto:
Jovanotti in cattedra: "Sì al lavoro gratis, serve a fare esperienza" - Il Manifesto

Filosofia del bimbominkia. La tesi è stata applaudita dagli studenti universitari in un'aula del Polo delle scienze sociali a Firenze

Jova­notti, alias Lorenzo Che­ru­bini, non canta gra­tis, ma dice sì al lavoro gra­tis degli altri «se serve a fare un’esperienza». L’assioma è stato pro­nun­ciato in un aula gre­mita di stu­denti al Polo delle scienze sociali dell’università di Firenze. Le cro­na­che e i video ripor­tano la sua rispo­sta alla domanda di una stu­den­tessa su come si fa a «lavo­rare nella cul­tura» in Italia.

«Ulti­ma­mente — ha detto Lorenzo — ho par­te­ci­pato a diversi festi­val negli Stati Uniti e vedevo tan­tis­simi ragazzi che lavo­ra­vano. Ho chie­sto: scu­sate, ma que­sti chi li paga? Que­sta è un’industria, ci sono gli spon­sor. Mi hanno rispo­sto: sono volon­tari, lavo­rano gra­tis, ma si por­tano a casa un’esperienza, stanno den­tro la musica. Quel lavoro non è gra­tis, hanno costruito qual­cosa den­tro di sé. Così mi sono ricor­dato che quanto ero ragazzo anche io lavo­ravo gra­tis alle sagre e mi diver­tivo come un pazzo. Impa­ravo ad essere gen­tile con le per­sone, se mi aves­sero detto non lo fare, vai in colo­nia, sarebbe stato peg­gio. In estate stavo tre mesi a Cor­tona a facevo il came­riere. Avevo tredici-quattordici anni. È quel volon­ta­riato lì che era una festa. Lavo­ravo nella cul­tura per­ché facevo il came­riere nella sagra della ranocchia».

Il can­tante che «pensa posi­tivo» si è dun­que esi­bito in festi­val che sfrut­tano gra­tis il lavoro mino­rile e ha legit­ti­mato tale sfrut­ta­mento con la sua pre­senza. È tut­ta­via impro­ba­bile che quei ragazzi che gli hanno ser­vito un caffé, o assi­ste­vano un rig­ger che mon­tava una luce sul palco, fos­sero mino­renni. Così come è impro­ba­bile para­go­nare il loro volon­ta­riato a quello di ado­le­scente che si improv­visa came­riere in una sagra di paese. Chi lavora nei con­certi fa un lavoro. E di que­sto può anche morire. Com’è acca­duto a Fran­ce­sco Pinna, ragazzo di Trie­ste, che è morto sotto l’impacatura di un palco di Jova­notti nel 2011.

***
La sto­ria di Fran­ce­sco Pinna, ragazzo
***


Il Fatto Quotidiano - 12/12/2011


paragonare la sagra della ranocchia
a festival musicali è da dementi..
a chi va l'incasso del festival?
a chi quello della sagra?

se va avanti così
tra un pò devi pagare tu
per lavorare..
"t facciamo fare una bella esperienza.."
follia..
certo, finchè trovano i folli
disponibili a non farsi pagare
perchè rinunciare??


con questa fesseria del volontariato
si risparmiano milioni di euro,
decine di milioni di euro..
altrochè..
a chi conviene?
Ultima modifica di mik.300 il 07/06/2015, 08:22, modificato 1 volta in totale.

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 08:21

Thethirdeye ha scritto:La Caterina Soffici dell'articolo "a favore" di Jovanotti, vive decisamente in un altro mondo.....

Paragonare Londra, a una qualsiasi città italiana (mi riferisco ai diritti che ci sono e agli aiuti
per i disoccupati, ad esempio, che è possibile trovare a Londra, rispetto alla tabula rasa
che è possibile trovare qui), non si può neanche commentare....



leggendo l'articolo
mi pare di capire che a londra i ragazzi
passano le estati ia lavorare gratis come aiuto-cuoco,
ecc.
ho capito bene??

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 09:24

Aldilà dello scalpore e delle polemiche scatturite sul personaggio Jovanotti.
Guarda su youtube.com

Ci vedo qualcosa di positivo nello spezzone del video qui pubblicato, dove Jovanotti fà una "confidenza" se cosi la si può chiamare, oppure anche se deliberatamente pilotata e voluta da coloro che lo hanno invitato al meeting, quando dice che le decisioni politiche vengono prese dalle multinazionali le quali dietro il sipario impartiscono ordini ai governi.
È piuttosto questo che bisogna evidenziare, piuttosto che soffermarsi sulla sparata del lavoro gratis. In quanto purtroppo c'è ancora parecchia gente che è convinta per ignoranza di votare per dei rappresentanti del popolo.
Il resto delle sparate verbali del Cherubini sono solo un contorno che non dovrebbe superare il sapore del piatto forte.. che è la democrazia andata in fumo.

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 10:36

Wolframio ha scritto:Aldilà dello scalpore e delle polemiche scatturite sul personaggio Jovanotti.
Guarda su youtube.com

Ci vedo qualcosa di positivo nello spezzone del video qui pubblicato, dove Jovanotti fà una "confidenza" se cosi la si può chiamare, oppure anche se deliberatamente pilotata e voluta da coloro che lo hanno invitato al meeting, quando dice che le decisioni politiche vengono prese dalle multinazionali le quali dietro il sipario impartiscono ordini ai governi.
È piuttosto questo che bisogna evidenziare, piuttosto che soffermarsi sulla sparata del lavoro gratis. In quanto purtroppo c'è ancora parecchia gente che è convinta per ignoranza di votare per dei rappresentanti del popolo.
Il resto delle sparate verbali del Cherubini sono solo un contorno che non dovrebbe superare il sapore del piatto forte.. che è la democrazia andata in fumo.

Ti quoto. E' questo infatti il motivo sostanziale che mi ha portato ad aprire questo topic. Si sorride, pubblicamente, in una sala conferenze universitaria, di fronte alla dichiarazione di un personaggio pubblico che afferma che la democrazia sia andata a farsi friggere. Ma come al solito, gli italioti si soffermano sulla solita sequela di amenità che contano quanto il due di coppe a briscola quando regna bastoni. Siamo proprio dei deficienti.... non c'è che dire.....

Re: "La Politica non serve più"

07/06/2015, 11:03

Sono d' accordo.

Per proseguire con la metafora di Wolf, volevo solo portare un contorno al piatto.

Quoto tutti gli interventi.
Rispondi al messaggio