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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 24/06/2015, 16:33 
Comunque sia ... l'islam è quello che è ..... [:107]


"E DICONO CHE L'ISLAM E' UNA "RELIGIONE DI PACE"....
(RIPETO LA DOMANDA RIMASTA SENZA RISPOSTA: DOVE SONO LE FEMMINISTE? DOVE SONO TUTTI I PROPAGANDISTI DI "SE NON ORA QUANDO" ?)"

Socci

Nella gara di Corano il primo premio è una schiava

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Lo Stato Islamico in Libia non solo si rafforza allargando i territori sotto il suo controllo tra Sirte e Agedabia, ma trova persino il tempo per dedicarsi alle attività culturali per ribadire il tipo di società che punta ad instaurare. La notizia diffusa sabato dalle agenzie è di un concorso di recitazione di versetti coranici aperto a miliziani dell’Isis (almeno 3 mila secondo le ultime stime) e simpatizzanti della Cirenaica che si cimenteranno in una gara in cui dovranno dimostrare di aver studiato una selezione delle 114 sure del Corano recitandole con maestria. Il bando è stato diffuso su internet in occasione del Ramadan, il mese del digiuno islamico, con l’invito a iscriversi al concorso presso gli imam di moschee che sostengono l’Isis elencate con precisione.

L’aspetto più interessante (per così dire) riguarda però i premi in palio che per i primi tre classificati è rappresentato da una schiava. Solo denaro invece per chi si posiziona tra il quarto e il decimo posto. Il bando non specifica quali differenze vi siano tra la schiava riservata al vincitore e le altre due che saranno assegnate a chi dimostrerà una tale maestria nel recitare i versetti del Corano da meritarsi di salire sul podio. Forse al primo classificato andrà in premio la schiava più bella? Difficile a dirsi anche perché il concetto di bellezza è soggettivo. Forse il vincitore potrà scegliere la preferita tra le tre donne messe in palio? Considerata la tendenza diffusa nel mondo islamico, probabilmente la schiava destinata al vincitore sarà la più giovane (magari una bambina?) mentre il secondo e terzo classificato si dovranno accontentare di schiave più “vecchie” (forse già adolescenti?). Da dove vengano queste schiave il bando non lo precisa. Potrebbero essere “prede belliche” catturate nelle recenti battaglie in territorio libico oppure yazide o cristiane catturate in Iraq e Siria e poi trasferite in Libia insieme alle centinaia di combattenti dello Stato Islamico che nei mesi scorsi hanno raggiunto la Cirenaica.

In aprile il quotidiano turco Hurryet aveva pubblicato le testimonianze di alcune schiave yazide che avevano raccontato di essere state vendute più volte, stuprate e torturate dai loro “padroni” prima di riuscire a fuggire e raggiungere le linee curde nell’Iraq del nord. Dalia, 19 anni, raccontò di essere stata venduta per sette volte e di essere stata violentata tutte le volte. Costretta a convertirsi all'Islam, è stata trasferita insieme ad altre giovani yazide in una scuola di Tel Afar, dove jihadisti arabi, turchi, tedeschi o ceceni andavano a sceglierle e portarle con sé. Il suo primo aguzzino era un turkmeno, che per cinque mesi l'ha tenuta in casa, insieme alla moglie e ai figli, abusando di lei. «Un giorno sono stata prelevata da un emiro dell'Is che si chiamava Abu Mustafa, che mi ha consegnata come un regalo a un ceceno di nome Aymen», ha raccontato. Aymen la prendeva per i capelli e le immergeva la testa nella benzina. «Siete così sporche» , diceva prima di stuprarla, «è così che vi puliamo». Dalia è stata poi scambiata con un'altra ragazza yazida, restituita al ceceno, venduta a un arabo di Mosul che la «stuprava ogni notte», venduta a un medico di Tel Afar e infine a un arabo di Kirkuk. «Mi rivelò che non mi aveva comprata per violentarmi», ha raccontato, «ma per liberarmi e portarmi nel Kurdistan».

La 20enne Leyla è stata rapita nel villaggio di Kocho il 15 agosto scorso. Dopo mille peripezie è stata portata a Raqqa, la capitale dello Stato Islamico in Siria e venduta insieme a un'altra ragazza a un uomo che l'ha riportata in Iraq, a Husaybah. Rivenduta a un altro jihadista, è stata portata nuovamente in Siria, ad Aleppo, dove ha subito violenze per otto mesi. Poi ceduta a un egiziano che l'ha portata a Raqqa, dove la stuprava tenendole un cappuccio sulla faccia. «Ho pensato più volte di suicidarmi», ha raccontato, «ma poi ho desistito perché ho pensato che la mia famiglia non avrebbe mai ritrovato il mio corpo». Un giorno, rimasta sola a casa, è riuscita a telefonare a uno zio, che tramite un amico di Raqqa è riuscita a metterla in salvo e a portarla in Turchia. Selma, di 26 anni, è stata fatta prigioniera mentre era incinta e insieme al figlio di 4 anni. Ha partorito mentre era rinchiusa in un edifico a Raqqa insieme a 500 altre donne yazide. Venduta insieme ai figli per 2.600 dollari, è stata portata ad Aleppo, quindi rivenduta per 4.000 dollari. Un giorno è riuscita a impossessarsi di un cellulare con il quale ha chiamato il marito che, per liberarla, ha comprato lei e i figli per 20.000 dollari.

Rocambolesca anche la storia di Bahar, appena 15enne, resa schiava insieme alle cugine di 24 e 19 anni da un jihadista saudita. «Ci picchiava ogni giorno e ci stuprava ogni notte» , ha raccontato al giornale Hurriyet. «Sua moglie ci diceva che ci avrebbe voluto aiutare, ma non poteva». Alla fine il saudita è partito per Kobane, a combattere contro i curdi, e le ha consegnate, insieme a una quarta ragazza yazida, a un altro jihadista. La quarta ragazza è riuscita a contattare uno zio, che ha pagato un uomo di Raqqa, dove si trovavano, perché le portasse in salvo, oltre il confine con la Turchia. Migliaia di donne yazide e cristiane restano però schiave in balìa dei loro aguzzini o destinate a venire cedute ai miliziani dello Stato Islamico o messe in palio nei concorsi indetti dal Califfato come quello in Cirenaica in cui l'assegnazione dei "premi" è fissata per la festa dell’Id al-fitr, la fine del Ramadan iniziato quattro giorni or sono.

È noto che per lo Stato islamico la schiavizzazione di donne non-musulmane è una pratica diffusa, un fenomeno che nell’ottobre scorso il Califfato ha definito legittimo in un lungo articolo pubblicato sulla rivista Dabiq, uno dei suoi organi ufficiali. La legittimità del rapimento e della riduzione in schiavitù sessuale delle donne degli "infedeli" è infatti prevista dalla legge islamica, con un'interpretazione della sharia che però è respinta dalla stragrande maggioranza del mondo musulmano. Almeno ufficialmente perché non risultano al momento esserci state condanne esplicite negli ambienti islamici alla pubblicazione del singolare bando per il concorso di poesia dell’Isis libico. Negli ultimi giorni le milizie del Califfato sono state cacciate da Derna dalla popolazione infuriata mentre l'esercito libico (quello del governo laico di Tobruk) ha annunciato di aver ripreso la zona di Ra's Al Hilal, circa 50 chilometri a ovest della città. La perdita di Derna non significa però che l’Isis sia stato espulso da quella zona ma più facilmente che i miliziani si siano ritirati sulle colline del Jebel el-Akdar che negli anni ’90 fu la culla del jihadismo libico. L’Isis è comunque presente in diverse altre aree della Cirenaica, controlla almeno 150 chilometri di costa intorno a Sirte mentre a Bengasi le milizie qaediste di Ansar al-Sharia hanno giurato fedeltà allo Stato Islamico.

http://www.lanuovabq.it/it/articoli-nel ... -13031.htm



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 25/06/2015, 13:08 
Aleppo nuova Sarajevo. «I ribelli ci bombardano ogni giorno. L’Occidente non sia complice: dica la verità sulla guerra»

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«Aleppo è già diventata la nuova Sarajevo del XXI secolo». L’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ha scelto la capitale della Bosnia distrutta dalla guerra dal 1992 al 1995 per descrivere la terribile situazione di Aleppo. Dall’estate del 2012 la seconda città più importante della Siria è divisa in due: Aleppo ovest è in mano al governo, Aleppo est ai ribelli e jihadisti di Al Qaeda. Da allora la guerra infuria ogni giorno e gli abitanti rimasti sono sempre più stremati. Il 15 giugno scorso, dall’alba fino a notte inoltrata, sono caduti almeno 300 tra razzi e bombe in modo indiscriminato su Aleppo ovest, dove vivono ancora circa 25 mila cristiani. Nel numero di Tempi in edicola da oggi, giovedì 25 giugno, è presente un ampio servizio sulla “Sarajevo del XXI secolo”, con testimonianze dalla città martoriata. Di seguito, riportiamo l’intervista integrale a Nabil Antaki, direttore di uno degli ultimi due ospedali presenti ad Aleppo e membro laico della congregazione dei Maristi blu.

Che cos’è successo il 15 giugno?

Da quasi tre anni, ogni giorno, i gruppi ribelli armati bombardano Aleppo. Il 15 giugno ci sono stati bombardamenti più intensi in tutti i quartieri e contemporaneamente su tutti i fronti, accompagnati dal tentativo di conquistare certi quartieri. Le stime parlano di almeno 35 morti e 150 feriti.

Qual è la situazione ora?

È tornata quella di sempre, cioè scambi di colpi di mortaio e bombe da una parte all’altra. La vita di Aleppo ora non è peggiore di quanto fosse prima. La settimana scorsa, secondo alcune voci, i ribelli stavano per invadere Aleppo ovest, si è diffuso il panico tra la gente ma era un falso allarme.

Perché condurre un attacco così pesante?

Per invadere Aleppo? Per uccidere la sua gente? Non si sa, quello che so e che sa anche tutto il mondo è che dall’inizio dei bombardamenti, i ribelli non hanno mai colpito le basi militari di Aleppo, ma sempre i quartieri civili.

Quanti abitanti sono rimasti ad Aleppo?

Ad Aleppo ovest, sotto il controllo del governo, vivono circa due milioni di persone; ad Aleppo est, sotto il controllo del gruppo jihadista di Al-Nusra, circa 300 mila. Noi abbiamo paura che i terroristi finiscano per prendere la città.

Nella zona controllata dai ribelli ci sono tutte le centrali civili. Vi tagliano ancora acqua ed elettricità?
Sì. Abbiamo l’acqua solo un giorno su cinque o su dieci. L’elettricità arriva due ore ogni ventiquattro e adesso il clima è torrido, la temperatura sfiora i 36-38 gradi. Il cibo c’è ma è tutto carissimo.

Cosa può fare la Chiesa per aiutare i cristiani di Aleppo?

La Chiesa deve denunciare la politica dei governi occidentali e dire la verità sulle reali cause della guerra in Siria. Gli aiuti umanitari della Chiesa sono sicuramente utili ma questa per noi non è la cosa più importante ora. Papa Francesco dovrebbe usare il suo prestigio, la sua autorità morale e la sua popolarità perché i diversi attori regionali e mondiali fermino questa guerra. Così, da una parte si salverebbe la Siria e dall’altra si impedirebbe a quel che resta dei cristiani di fuggire dal paese.

L’inviato speciale dell’Onu, Staffan De Mistura, è tornato a Damasco per trovare una soluzione pacifica al conflitto. Che cosa ne pensa del suo piano per Aleppo?

Il piano De Mistura era buono quando è stato lanciato, un anno fa. Aleppo era circondata, sottoposta a un blocco totale e da 70 giorni non ricevevamo più né acqua né elettricità. Ad oggi, un piano che prevede corridoi umanitari, il ritiro di tutte le armi pesanti dalla zona e l’imposizione di una no-fly zone fa più male che bene. Permetterebbe infatti ai jihadisti di conquistare Aleppo con l’aiuto della Turchia, senza che l’esercito siriano possa intervenire.

Parlando dal Libano, il cardinale Scola ha dichiarato: «L’occidentale medio non è in grado di pensare una guerra di religione, anche per la sua storia passata, e ragiona unicamente secondo gli assoluti di democrazia e tirannide, senza percepire la necessità di cooperare con tutte quelle forze che si oppongono, per le più varie ragioni, al genocidio fisico e culturale perpetrato da Isis e dagli Stati che, direttamente o indirettamente, la sostengono nel criminale progetto di un Medio Oriente mono-colore». Che cosa ne pensa?
Penso che l’opinione pubblica occidentale sia indifferente alla nostra sorte, al contrario dei governi occidentali, che hanno causato questo dramma. Come per tutte le prove e le difficoltà, chi sa e non denuncia è come minimo un codardo, se non un complice. Bisogna che i giornalisti dicano chiaramente all’opinione pubblica che questi gruppi di terroristi e barbari che sono in Siria sono stati creati, finanziati e addestrati dagli alleati regionali dei vostri paesi. Non basta che i vostri ministri affermino in televisione che sono preoccupati dal ritorno di questi jihadisti in Europa. È necessario che non siano complici dei crimini perpetrati dai jihadisti a casa nostra e che li combattano, collaborando con il governo siriano, che è il primo impegnato in questa lotta.

Quali sono le cause principali della tragedia di Aleppo?

Non esiste una tragedia di Aleppo al di fuori della tragedia della Siria. È da una dozzina d’anni che certi gruppi pensano che l’interesse dei loro paesi sia un Medio Oriente diverso e caotico, dove gli attuali governi siano sostituiti dai Fratelli Musulmani. Per questo è stato coniato il concetto di “Caos costruttivo”, poi quello di “Nuovo Medio Oriente” e più recentemente quello di “Primavera araba”. Sono tre nomi molto belli per nascondere una politica che ha come scopo quello di seminare il caos e distruggere la Siria.

http://www.tempi.it/aleppo-nuova-saraje ... YvgQVLq3ao



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MessaggioInviato: 27/06/2015, 14:26 
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MessaggioInviato: 27/06/2015, 14:32 
La rivelazione

Il Foglio: soldati italiani contro l'Isis

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Il quotidiano Il Foglio ha interpellato una fonte della Farnesina e apprende che la prossima settimana trenta soldati delle forze speciali in partenza per il fronte più caldo della guerra dell'Occidente all'Isis: a Ramadi, in Iraq. Ecco cosa scrive: "Si tratta di trenta incursori del Nono reggimento d'assalto Col Moschin e raggiungeranno un contingente di forze speciali americane in una nuova base militare creata a Taqaddum, tra Falluja e Ramadi - città entrambe controllate dallo Stato Islamico, la seconda è caduta a metà maggio. L'amministrazione Obama aveva chiesto al governo italiano ottanta operatori delle forze speciali nell'ambito di una nuova strategia contro lo Stato islamico, ma il governo ha optato per trenta. Mercoledì i militari sono passati al Ministero degli Esteri per ritirare trenta passaporti diplomatici, che consentiranno loro l'accesso al paese via Baghdad". Sempre secondo quanto risulta a Il Foglio, i soldati italiani opererebbero "assieme alle forze speciali americane, all'esercito iracheno e anche assieme ai clan sunniti locali chiamati a prendere le armi (in teoria) contro lo Stato islamico".

http://www.liberoquotidiano.it/news/ita ... ontro.html



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/06/2015, 14:57 
Ufologo 555 ha scritto:
Aleppo nuova Sarajevo. «I ribelli ci bombardano ogni giorno. L’Occidente non sia complice: dica la verità sulla guerra»


Non può... perché dovrebbe ammettere di esserci proprio lui dietro ISIS.

[:306]

L'europa si allontana per qualche istante dall'influenza USA?! Per esempio ponendo dei dubbi alla firma del TTIP?! ... ed ecco un bell'attentato in Francia per ripristinare gli equilibri.



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/06/2015, 17:48 
Vado subito a votarlo! [:246]


Manlio Di Stefano (M5S): “il terrorismo islamico non esiste”

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Manlio Di Stefano, deputato del M5S e addirittura membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, ne ha sparata un’altra delle sue: il terrorismo islamico non esiste. Il deputato grillino ci ha resi partecipi di questo suo profondissimo pensiero attraverso la sua pagina di Facebook.

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Manlio Di Stefano deve averci riflettuto parecchio per arrivare a questa sensazionale conclusione e, a giudicare dai “mi piace” ottenuti, deve anche avere un bel seguito di intelligentoni. Naturalmente il caro Manlio Di Stefano non ci dice di che tipo sia il terrorismo che anche ieri ha falciato decine di vittime innocenti, se sia un terrorismo di matrice svizzera, polacca, di Canicattì o forse di San Marino. Noi sappiamo che il cervellone grillino punta dritto a sostenere la tesi che dietro a questi crudeli attentati ci sia il Mossad e gli immancabili Amerkani, però non lo dice apertamente. In compenso questa tesi la si può leggere tra i commenti al suo post scritta dai soliti seguaci delle setta.

Caro Manlio Di Stefano, i morti di ieri non li ha uccisi una guardia svizzera, non li hanno uccisi membri di qualche setta religiosa sconosciuta, li hanno uccisi dei terroristi islamici e lo hanno fatto nel nome di Allah. E come si chiama questo se non terrorismo islamico?

http://www.rightsreporter.org/manlio-di ... on-esiste/

Adesso voglio vedere che "pezza" ci mettete ..... [:D]



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MessaggioInviato: 27/06/2015, 17:51 
Mentre invece .......... [8D]



Sondaggio choc su Al Jazeera. L’80 per cento degli arabi è per l’Isis
La televisione del Qatar ha chiesto un giudizio sulle vittorie militari di Al Baghdadi. Hanno risposto 38mila utenti, perlopiù sunniti, confermando la popolarità del Califfato

E dopo le decapitazioni, i roghi umani, gli stupri e la distruzione di preziose opere d’arte sopravvissute millenni, l’81% degli arabi sostiene le conquiste dell’Isis. Generalizzare in realtà è scorretto, perché ci riferiamo ad un sondaggio digitale condotto dalla televisione «al Jazeera» fra il suo pubblico, che ha un valore scientifico molto relativo. Però un’indicazione, una misura della popolarità del Califfato la offre.



«Al Jazeera» ha fatto in arabo sul suo sito questa domanda: «Sostieni le vittorie dello Stato islamico in Iraq e Siria?». Oltre 38.000 utenti hanno deciso di rispondere, e l’81% ha votato «sì». Naturalmente non è un vero sondaggio, e sappiamo che «al Jazeera» è basata nel Qatar, da dove sono partiti molti finanziamenti per l’Isis. Inoltre il suo pubblico è composto soprattutto da sunniti, e un rilevamento analogo condotto l’11 settembre del 2006 aveva riportato che il 50% dell’audience appoggiava Osama bin Laden. Di recente, l’intelligence americana ha classificato il capo della sede della televisione in Pakistan come un membro di al Qaeda e della Fratellanza Musulmana.



Leader religiosi «timidi»

Il sondaggio di «Al Jazeera» in sostanza, non può essere preso come un’espressione equilibrata e scientifica dei sentimenti del mondo musulmano, e forse neanche dell’intera componente sunnita, ma pone un problema che esiste. Nella società islamica il Califfato gode di una certa popolarità. Gli stessi leader religiosi sono stati abbastanza timidi nella loro condanna, e fino a quando la società islamica non rifiuterà l’Isis, sarà difficile sconfiggerlo.



Secondo diversi analisti, il motivo principale sta nella storica disputa fra sunniti e sciiti, esplosa ora in tutta la regione. Ieri ad esempio le forze irachene hanno annunciato l’avvio della controffensiva per riprendere Ramadi, ma le truppe mobilitate sarebbero soprattutto milizie sciite legate all’Iran. Se fossero loro a riconquistare le città sunnite prese dall’Isis, fra ovvie distruzioni e violenze, la popolarità del Califfato aumenterebbe ancora di più tra gli abitanti della provincia di al Anbar.

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Alcuni abitanti di Tabqua, nei pressi di Raqqa in Siria festeggiano i successi degli uomini del califfo

Il fascino della crudeltà

Le atrocità dell’Isis hanno un doppio effetto: da una parte favoriscono il reclutamento, soprattutto fra i giovani e i militanti stranieri, e dall’altra inorridiscono i moderati. Finora, però, il primo effetto è stato chiaramente più forte del secondo, anche perché molti sunniti considerano l’Isis come il male minore, rispetto ad una dominazione sciita teleguidata dall’Iran. Paesi in teoria storicamente alleati degli Stati Uniti, come appunto il Qatar, ma anche la Turchia e la stessa Arabia, sono stati ambigui o favorevoli al Califfato, perché serviva a contrastare Assad ed Hezbollah in Siria, e l’influenza iraniana in Iraq. Altri alleati, come l’Egitto, hanno preso posizioni diverse, determinate soprattutto dalla lotta alla Fratellanza Musulmana. Così però il consenso nella società e nei governi, aperto o velato, resta il principale pilastro dell’Isis.

http://www.lastampa.it/2015/05/27/ester ... agina.html

Chi glielo dice al "grillino"? [:246]



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MessaggioInviato: 27/06/2015, 17:57 
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La realtà del nostro "Paese" [^]



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Ufologo 555 ha scritto:
Vado subito a votarlo! [:246]


Manlio Di Stefano (M5S): “il terrorismo islamico non esiste”

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Manlio Di Stefano, deputato del M5S e addirittura membro della Commissione Esteri della Camera dei Deputati, ne ha sparata un’altra delle sue: il terrorismo islamico non esiste. Il deputato grillino ci ha resi partecipi di questo suo profondissimo pensiero attraverso la sua pagina di Facebook.

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Manlio Di Stefano deve averci riflettuto parecchio per arrivare a questa sensazionale conclusione e, a giudicare dai “mi piace” ottenuti, deve anche avere un bel seguito di intelligentoni. Naturalmente il caro Manlio Di Stefano non ci dice di che tipo sia il terrorismo che anche ieri ha falciato decine di vittime innocenti, se sia un terrorismo di matrice svizzera, polacca, di Canicattì o forse di San Marino. Noi sappiamo che il cervellone grillino punta dritto a sostenere la tesi che dietro a questi crudeli attentati ci sia il Mossad e gli immancabili Amerkani, però non lo dice apertamente. In compenso questa tesi la si può leggere tra i commenti al suo post scritta dai soliti seguaci delle setta.

Caro Manlio Di Stefano, i morti di ieri non li ha uccisi una guardia svizzera, non li hanno uccisi membri di qualche setta religiosa sconosciuta, li hanno uccisi dei terroristi islamici e lo hanno fatto nel nome di Allah. E come si chiama questo se non terrorismo islamico?

http://www.rightsreporter.org/manlio-di ... on-esiste/

Adesso voglio vedere che "pezza" ci mettete ..... [:D]


Non c'è neanche bisogno di una pezza ... il tutto si commenta da solo.

La mancanza di ragionevolezza riguardo il fenomeno ISIS sarà ciò che ci condannerà...

[V]



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Atlanticus81 ha scritto:

La mancanza di ragionevolezza riguardo il fenomeno ISIS sarà ciò che ci condannerà...

[V]


E infatti..... (dai un'occhiata all'articolo di Paolo Barnard):

POVERI DEMENTI CHE SIAMO. VINCE ALLAH, SONO 11 ANNI CHE L’HO SCRITTO.
http://www.paolobarnard.info/intervento ... hp?id=1209



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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Ufologo 555 ha scritto:
Comunque sia ... l'islam è quello che è ..... [:107]

Non è peggio di ciò che NOI OCCIDENTALI abbiamo fatto all'interno di quei territori.
Se non riesce a renderti conto di questo.... è inutile parlare ancora....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/06/2015, 19:22 
Appunto, è del tutto inutile parlarne: chi appoggia una parte chi l'altra; palla al centro e gioco fermo (comunque!)



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/06/2015, 19:24 
Un muro "portatile" tra Turchia e Siria

Ankara vuole fortificare 900 km di confine per impedire "infiltrazioni dell'ISIS"

Source: CdT.ch - Mondo - Un muro "portatile" tra Turchia e Siria



Un pò come gli allevatori di leoni.... li nutrono, ma erigono recinti per non essere mangiati. [:p]



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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/06/2015, 19:29 
Ufologo 555 ha scritto:
Appunto, è del tutto inutile parlarne: chi appoggia una parte chi l'altra; palla al centro e gioco fermo (comunque!)

E' già.. per te è SEMPRE e SOLO una partita ideologica.

Ti ho detto che quello che NOI OCCIDENTALI abbiamo fatto in quei territori
non è da meno di ciò che stanno facendo loro a noi oggi.

Riesci a negare spudoratamente anche questo?
Ti ascolto....



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

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 Oggetto del messaggio: Re: ISIS: pronto il nuovo spauracchio per l'Occidente
MessaggioInviato: 27/06/2015, 19:34 
Thethirdeye ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Comunque sia ... l'islam è quello che è ..... [:107]

Non è peggio di ciò che NOI OCCIDENTALI abbiamo fatto all'interno di quei territori.
Se non riesce a renderti conto di questo.... è inutile parlare ancora....


Non è neanche questo il punto TTE... Sono stufo di ripetermi...

http://www.lastampa.it/2015/06/15/ester ... agina.html

http://www.asianews.it/index.php?l=it&dos=144


Ovviamente se ne parla poco... Meglio diffondere odio e incomprensione.



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