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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 17/07/2015, 19:34 
..questi sono i voleri della grande finanza petrolifera,ai quali l'europa ci obbliga,ed il ns governo supino incassa senza batteri ciglia................... [:292] [:292]


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 14:13 
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ITALIA SENZA EURO? DALLA GERMANIA UNA NUOVA “AMMISSIONE”: IN UN COLPO SOLO TORNEREBBE COMPETITIVA. LEGGI COSA SCRIVE IL PRESTIGIOSO “DER SPIEGEL”
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DER SPIEGEL: ”SE L’ITALIA USCISSE DALL’EURO, IN UN COLPO SOLO DIVENTEREBBE NUOVAMENTE COMPETITIVA. E’ GIUSTIFICATO”

BERLINO – Clamorosa presa di posizione del “Der Spiegel” sull’Italia e sull’euro.

“Uno dei motivi per cui oggi esiste l’euro e’ l’ampio consenso politico – denuncia il settimanale tedesco – in tutti quei Paesi che piu’ tardi l’avrebbero adottato. E anche l’approvazione dei partiti all’opposizione e’ stata importante perche’, nel corso dei 15 anni, quasi tutti sono saliti al governo: l’Spd in Germania, i Socialisti in Francia e in Spagna.

L’euro ha superato anche molti cambi di governo dalla sua introduzione, quasi 16 anni fa. Ma con la crisi dell’euro questo consenso e’ diminuito: in Germania governo e e parte dell’opposizione sono ancora favorevoli all’euro, ma “Alternativa per la Germania” ha trionfato alle elezioni regionali proprio con un programma che pone al primo punto il ritorno del marco.

Anche in Francia il governo socialista è favorevole all’euro – ma l’opposizione del Front National, oggi primo partito, è nettamente avversa alla valuta unica europea.

“La situazione e’ diversa invece in Italia – scrive lo Spiegel – dove tutti i partiti all’opposizione sono contrari all’euro. I Socialdemocratici intorno al segretario Matteo Renzi hanno una larga maggioranza in Parlamento e vantano di un grande – seppur non piu’ schiacciante – consenso nella popolazione. Ma nelle democrazie prima o poi le opposizioni vanno al governo ed ora e’ quindi importante sapere – precisa il tedesco “Spiegel” – se un simile governo attuerebbe una politica anti-euro”.

Prima delle elezioni europee il Movimento 5 Stelle, il piu’ grande partito all’opposizione, si era detto favorevole ad un referendum sull’euro. Fino a quel momento il Movimento era si’ euroscettico, ma la sua posizione non era drastica come lo è oggi. Di recente il suo leader, Beppe Grillo, si è schierato, dichiarando che i 5 Stelle vogliono lasciare l’eurozona il prima possibile.

Alle elezioni regionali in Emilia Romagna il Partito democratico di Renzi ha vinto, ma la Lega Nord ha ottenuto un successo grande e imprevisto. La Lega Nord ha abbandonato le velleità di secessione del Nord Italia, per avviare invece una crociata contro l’euro: una posizione che è stata premiata dagli elettori.

E Silvio Berlusconi ha accolto questa situazione con grande favore: ovviamente l’ex cavaliere non è mai stato un europeista convinto – aggiunge lo Spiegel – e, da opportunista qual è, anche lui adesso mette in dubbio il futuro dell’euro. Ma non solo: il suo partito, Forza Italia, chiede di riconquistare la sovranità monetaria, introducendo allo stesso tempo una moneta parallela che venga scambiata liberamente con l’euro.

Stipendi, salari e naturalmente anche i prezzi dei prodotti verrebbero pagati con questa nuova moneta. Inizialmente il vecchio euro affiancherebbe la nuova moneta italiana con un cambio uno a uno: successivamente la nuova moneta verrebbe emessa liberamente – operazione che farebbe subito crollare la sua quotazione del 50 per cento. In un colpo solo, quindi, l’Italia diventerebbe nuovamente competitiva. Ma per il resto dell’eurozona questo sarebbe il peggiore di tutti i possibili scenari di crisi.

E’ vero pero’ che dall’entrata nell’euro l’Italia non e’ piu’ cresciuta: la disoccupazione e’ alta, quella giovanile spaventosa, conclude Der Spiegel – e quindi l’uscita dall’euro è ampiamente giustificata.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 14:25 
Ormai è chiaro. Dobbiamo solo dare fiducia a chi ha davvero le palle di fare questa mossa.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 14:27 
MaxpoweR ha scritto:
Ormai è chiaro. Dobbiamo solo dare fiducia a chi ha davvero le palle di fare questa mossa.



qui sarebbe interessante sentire che ne pensa atlanticus, che ha studiato economia.


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 14:35 
non ci vuole un esperto di economia, con tutto il rispetto per Atlanticus, ma avere quei minimi rudimenti di matematica (analisi 1?) per rendersi conto della truffa.

Basta capire da chi viene prodotta la moneta e da chi viene regolamentata per rendersi conto che si tratta di mere prese per il culo tutte quelle politiche che puntano ad una "riduzione del debito". O addirittura ascoltare in TIVVU gente che parla di ripagare il debito pubblico... Davvero allucinante.

Guarda su youtube.com


Qualunque politica di riduzione del debito, stante l'attuale sistema monetario, altro non è che un modo per rendere accettabile (in apparenza) il drenaggio della ricchezza privata dei singoli cittadini da parte delle istituzioni bancarie anche queste private tramite l'istituzione statale.


http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-12-17/i-sei-premi-nobel-contro-euro-paul-krugman-italia-ridotta-paese-terzo-mondo-123937.shtml?uuid=ABsusak&refresh_ce=1

Ma sul fatto che il sistema economico attuale sia bacato ci sono pochi dubbi bisogna essere COMPLOTTISTI ad affermare il contrario.


Ultima modifica di MaxpoweR il 19/07/2015, 14:40, modificato 3 volte in totale.


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 14:38 
Conosco Paolo e mi accollo il rischio di affermare che è stra daccordo su una simile eventualità.
Finora non hanno affossato l' Italia solo perchè sono consapevoli che se usciamo dall' euro, tutto il sistema crolla e crolla l' ideologia illuminata di controllo globale. La Grecia è un paese con un economia labile a differenza dell' Italia che fino a poco tempo fà era la settima potenza industriale mondiale, quindi tutto il cinema fatto da Tsipras non ha creato particolari pruriti ai notabili europei, ma se lo facesse l' Italia, questi si cagherebbero sotto. E allora vanti tutta, scardiniamo questo sistema.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 14:51 
cecca ha scritto:
MaxpoweR ha scritto:
Ormai è chiaro. Dobbiamo solo dare fiducia a chi ha davvero le palle di fare questa mossa.



qui sarebbe interessante sentire che ne pensa atlanticus, che ha studiato economia.


E' d' accordo, si è sempre espresso in questo senso in merito in tutti i messaggi in cui si è affrontata la questione che ricordo.

Comunque a questo punto gli mando un mp così risponde, magari non ha ancora letto la discussione.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 15:00 
Sì esatto green... mi sono espresso molte volte in favore non solo dell'uscita dall'eurozona da parte dell'Italia ma soprattutto in una rivalutazione totale delle politiche macroeconomiche e monetarie della BCE in accordo con importanti economisti non presi nella giusta considerazione.

E' indubbio che cedere la propria sovranità monetaria realizza di fatto un servilismo di un paese nei confronti di un'altra istituzione, in questo caso la UE, ma nemmeno la UE quanto piuttosto l'eurogruppo a guida germanica (Schauble in modo particolare, vero leader dell'eurogruppo).

Poi è ovvio che, come in tutte le cose, il fenomeno va visto nel dinamico e complesso quadro di insieme nel quale ci si muove. Ciò che il caso greco, che sto cercando ancora di analizzare e comprendere in toto, ha fatto emergere e rivelato è lo scontro tra FMI dollarocentrico e le istituzioni europee dove la Germania assume ruolo di leadership in tutto e per tutto.

Il punto ineluttabile è oggi riconquistare la propria sovranità sulle politiche monetarie che sono, o dovrebbero fungere da volano per l'economia reale, mentre da anni osserviamo come questa venga puntualmente sacrificata ai voleri dell'alta finanza e del grande capitale di cui l'euro, per come è stato concepito, ne è lo strumento principe.

Di strategie di uscita dall'euro ce ne sono tante come anche sono state affrontate e descritte nel thread apposito qui sul forum

viewtopic.php?t=12895

Ciò che auspico, e che onestamente speravo potesse iniziare con Tsipras, e che un paese, qualsiasi esso sia, non venga lasciato da solo in questa avventura.

Poi ci sarebbe da fare un discorso molto più approfondito sulla questione svalutazione della nuova lira e sull'effetto che essa potrebbe avere sui mercati valutari, ma anche i benefici che potrebbe avere sulle esportazioni... che è ciò che ha sempre preoccupato la Germania e la Francia fin da quel 1992 quando si decise la deindustrializzazione del paese per evitare problemi di concorrenza con i prodotti tedeschi e francesi.

Ma certamente se si dovesse votare voterei a occhi chiusi per l'uscita dall'euro. Poi penserei a sostenere una maggioranza che riterrei in grado di gestire nel modo migliore quello che succederà dopo.

In caso contrario quello che succederà nel prossimo futuro è evidente. Si continuerà con l'austerity e con una crisi perenne per il semplice motivo che tra capitale e lavoro, ovvero tra finanza ed economia reale, l'euro e le attuali politiche di tutta europa sono tutte orientate a tutela del capitale.

Marx aveva pienamente ragione... l'unica dicotomia valida in economia e quindi di riflesso nella società e quella tra capitale e lavoro, non tra destra e sinistra.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 15:15 
Cita:
Marx aveva pienamente ragione... l'unica dicotomia valida in economia e quindi di riflesso nella società e quella tra capitale e lavoro, non tra destra e sinistra.


per quel poco che posso dire , mi pare ovvio che avesse ragione


il discorso "destra" vs. "sinistra" è parimenti validissimo nella misura in cui "destra" e "sinistra" rispecchino veramente visioni opposte di società e di modelli economici.

poi è chiaro che gente come ufologo, che parla di renzi come un comunista, non ha nemmeno la minima idea di cosa sia la "sinistra", per cui , quando gente così parla, saltano gli schemi tradizionali e "sinistra" e "destra" diventano termini privi di contenuto. purtroppo sta gente vive.


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 15:23 
cecca ha scritto:
il discorso "destra" vs. "sinistra" è parimenti validissimo nella misura in cui "destra" e "sinistra" rispecchino veramente visioni opposte di società e di modelli economici.

poi è chiaro che gente come ufologo, che parla di renzi come un comunista, non ha nemmeno la minima idea di cosa sia la "sinistra", per cui , quando gente così parla, saltano gli schemi tradizionali e "sinistra" e "destra" diventano termini privi di contenuto. purtroppo sta gente vive.


Perchè invece quelli come te che sostenete governi che schiacciano i popoli in nome del denaro, muovono i fili di fantocci stranieri che cancellano i diritti del lavoro, salvano le banche con soldi pubblici e tagliano il welfare,

voi sì che avete la minima idea di cosa sia la "sinistra",

per cui, quando gente così parla, saltano gli schemi tradizionali e "sinistra" e "destra" diventano termini privi di contenuto. purtroppo sta gente vive.


Eh già, purtroppo. Ma porremo rimedio noi a breve.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 15:26 
Ad ogni modo.. per conoscere meglio il mio parere sull'euro si possono leggere i post sul mio blog contenuti nel tag "euro"

http://www.progettoatlanticus.net/search/label/Euro

e in particolare questo...

http://www.progettoatlanticus.net/2015/ ... he-ha.html

che ben illustra non solo come i rischi del debito siano stati trasferiti dalle banche, ovvero dal sistema finanziario, ai cittadini, ma con uno sforzo intellettivo minimo anche come i debiti privati delle stesse si siano trasformati artificiosamente in debito pubblico con tutte le conseguenze del caso.

Questo è il piano di cui l'Euro è strumento principe a vantaggio di quei potentati che dettano legge e come tale deve essere necessariamente interrotto.

http://www.progettoatlanticus.net/2015/ ... avoro.html

Riguardo la gestione post-euro si dovrebbe ragionare su quegli esperimenti di successo avvenuti nel passato come i MEFO di Haijmar Schacht o l'esempio della moneta di Worgl

http://www.progettoatlanticus.net/2015/ ... worgl.html

che potrebbero aiutare il paese a rispondere alla svalutazione della moneta nazionale e alla crisi di liquidità che potrebbe seguire dopo l'uscita dalla moneta unica.

Ma prima di tutto bisognerebbe concentrarsi e capire davvero CHI sarebbe colpito più e meno duramente dalla svalutazione della stessa e chi invece ne trarrebbe i maggiori benefici...

Inoltre, attraverso la circolazione di monete complementari si potrebbe rilanciare il mercato interno e la piccola-media impresa italiana che era invidiata in tutto il mondo, prima che venisse annientata da quegli stessi interessi sovranazionali che hanno imposto l'ingresso (falsato) dell'italia nell'eurozona... e guarda caso abbiamo ancora l'interesse della Germania nel fare entrare nell'eurozona paesi non nelle condizioni di farlo, appunto come l'Italia e come la Grecia, i cui conti furono truccati giust'appunto da Goldman Sachs (quando c'era Draghi ai vertici della stessa se non erro)

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/05 ... va/220003/

Il perché è semplice... e lo abbiamo visto negli anni successivi.

L'Euro è tutta una grande fregatura realizzata ad arte dai potentati sovranazionali di carattere finanziario...

Potentati sovranazionali che non hanno nessun interesse, anzi subirebbero un danno, dalla svalutazione dell'euro sul mercato dei cambi nei confronti del dollaro

http://www.lettera43.it/economia/macro/ ... 134533.htm

Considerando gli attuali (bassi) livelli di crescita, non ci sarebbero ripercussioni negative sull'export tedesco fino a quando la moneta unica non superasse la quotazione di 1,54 sul dollaro. Se la crescita aumentasse, l'euro potrebbe apprezzarsi fino a 1,9 dollari senza che l'economia di Berlino accusi il colpo. Anche Madrid riuscirebbe a reggere un apprezzamento tra l'1,83 e 1,94. L'Italia invece inizierebbe a soffrire a uno scambio a 1,24 e la Francia addirittura a 1,17.


La crisi infatti è scoppiata proprio quando il cambio euro-dollaro era estremamente alto.

Si guardi il grafico seguente

http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/ ... fresh_ce=1

Solo con l'inizio del 2015 il cambio è sceso sotto le soglie di pericolo indicate dalla Deutsche Bank, ma ormai il danno a livello produttivo e nei conti pubblici era stato fatto.

E non è escluso che sia proprio questo riassestamento dei cambi ad aver provocato la reazione di Washington i quali percepiscono invece l'effetto contrario poiché più il dollaro è forte più per loro va male poiché la Cina potrebbe pensare di specularci su scambiando i propri asset oggi espressi in dollari riconvertendoli in euro, con ovvie ripercussioni sulla solidità dei conti USA... avete presente il default statunitense? pensate all'argentina moltiplicata per 1000 e avrete una idea della cosa.

Prima di allora scoppierebbe la terza guerra mondiale.

Scusate il post lungo come la Bibbia, ma questi sono solo alcuni dei motivi che mi portano a concludere alla necessità, per il bene dei popoli liberi d'europa, di emanciparci da chi oggi gestisce la moneta che utilizziamo per i nostri scambi mettendo fine all'esperimento dell'euro.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 15:32 
cecca ha scritto:
Cita:
Marx aveva pienamente ragione... l'unica dicotomia valida in economia e quindi di riflesso nella società e quella tra capitale e lavoro, non tra destra e sinistra.


per quel poco che posso dire, mi pare ovvio che avesse ragione

il discorso "destra" vs. "sinistra" è parimenti validissimo nella misura in cui "destra" e "sinistra" rispecchino veramente visioni opposte di società e di modelli economici.


Sì... ma è altresì vero che l'equazione "Sinistra" = "Lavoro" ed economia reale e "Destra" = "Capitale" anche storicamente spesso non si è venuta a realizzarsi e concretizzarsi, in quanto personalmente per me "Capitale" non corrisponde all'imprenditoria come invece ideologicamente la politica italiana si rifaceva ad esempio negli anni '70.

Un supporto all'imprenditoria nazionale sarebbe etichettabile come provvedimento di "destra", correggimi se sbaglio, ma sarebbe altrettanto un intervento volto a ricostruire il tessuto economico del paese.

Per questo tendo a non inquadrare nelle etichette di destra e sinistra ciò che potrebbe essere utile sul piano socio-economico del paese.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 16:01 
Cita:
Un supporto all'imprenditoria nazionale sarebbe etichettabile come provvedimento di "destra", correggimi se sbaglio, ma sarebbe altrettanto un intervento volto a ricostruire il tessuto economico del paese.



non so,.... dipende dal tipo di provvedimento.

l'abolizione dell'art. 18 o del contratto collettivo nazionale li vedo decisamente di destra e regali all'imprenditoria più retrograda. quindi di destra, da rigettare in toto.


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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 16:09 
Eppure l' ha fatto il segretario degli eredi del Partito Comunista, quello che la tua cancelliera apprezza tanto... Come dicevo:

Aztlan ha scritto:
cecca ha scritto:
il discorso "destra" vs. "sinistra" è parimenti validissimo nella misura in cui "destra" e "sinistra" rispecchino veramente visioni opposte di società e di modelli economici.

poi è chiaro che gente come ufologo, che parla di renzi come un comunista, non ha nemmeno la minima idea di cosa sia la "sinistra", per cui , quando gente così parla, saltano gli schemi tradizionali e "sinistra" e "destra" diventano termini privi di contenuto. purtroppo sta gente vive.



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 Oggetto del messaggio: Re: Povera Italia.. (seconda parte)
MessaggioInviato: 19/07/2015, 16:12 
cecca ha scritto:
Cita:
Un supporto all'imprenditoria nazionale sarebbe etichettabile come provvedimento di "destra", correggimi se sbaglio, ma sarebbe altrettanto un intervento volto a ricostruire il tessuto economico del paese.


non so,.... dipende dal tipo di provvedimento.

l'abolizione dell'art. 18 o del contratto collettivo nazionale li vedo decisamente di destra e regali all'imprenditoria più retrograda. quindi di destra, da rigettare in toto.


Concordo... ma più che un regalo all'imprenditoria becera l'abolizione dell'articolo 18 e in generale di tutti quei provvedimenti servivano a svalutare proprio il concetto di lavoro, nell'impossibilità appunto di poter svalutare moneta come invece si sarebbe fatto in un regime di sovranità monetaria.

Che l'Italia e il sistema euro abbia oggi un serio e grave problema di competitività è vero.

E in un sistema economico ci sono due modi per recuperare competitività nei confronti dei mercati esteri.

O svaluti la moneta, o svaluti il lavoro. (vediamo ancora la dicotomia capitale vs lavoro)

Siccome svalutare moneta non puoi e turberebbe i grandi capitali esteri (e sottolineo esteri) detentori degli asset finanziari in euro non resta altro che svalutare il lavoro.

Ti propongo la lettura di questo semplice post che pubblicai per la festa del primo maggio l'anno scorso. In blu trovi i provvedimenti che potenzialmente possono "svalutare" il lavoro e in blu quelli che possono "svalutare" moneta.

http://www.progettoatlanticus.net/2014/ ... avoro.html

da cui il seguente stralcio che riprende alcuni dei concetti di cui abbiamo parlato poc'anzi

... Festeggiamo la festa del lavoro denunciando un sistema (e condannandone gli artefici) che il concetto del lavoro lo sta mortificando e svilendo sempre di più... Ed è triste vedere che gli artefici di questo sistema sono proprio coloro i quali da sempre hanno dichiarato di essere dalla parte dei lavoratori...

In economia esistono cinque diversi modi per poter fronteggiare uno shock asimmetrico:
- flessibilità dei salari,
- mobilità del lavoro
,
- svalutazione/rivalutazione delle monete delle economiche che si trovano in tale situazione,
- aumento o diminuzione del tasso di inflazione
- politiche di unificazione del bilancio di previsione (budget).


Ecco perché dico sempre che "Quando non si può svalutare moneta si deve per forza svalutare il lavoro"

Scegliete voi, amici lettori da che parte stare... perché la dicotomia tra "destra" e "sinistra" oggi non esiste più... oggi esiste invece una dicotomia tra "finanza/moneta" da una parte e "economia reale/lavoro" dall'altra.

E se sono chiamato a scegliere tra svalutare una moneta e svalutare i miei diritti o quelli degli altri lavoratori, imprenditori compresi, io scelgo e sceglierò sempre di svalutare moneta! ...


A questo è collegato tutto il lavoro sottopagato come gli stage e il precariato in generale, senza contare i flussi migratori che, a prescindere dal discorso 'razzismo', di fatto tirano al ribasso le pretese salariali dei lavoratori.

Che poi l'imprenditoria becera possa pensare di sfruttare tutto questo a suo vantaggio è solo perché questi imprenditori si fermano a una visione di brevissimo periodo senza considerare che se la barca affonda affonda per tutti.



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