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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 18/07/2015, 16:44 
Wolframio ha scritto:
“Qualcuno può trovare molto difficile – scrive Bateson – vedere ciò che è ovvio. Questo accade perché le persone sono sistemi autocorrettivi: essi sono autocorrettivi nei confronti di ciò che disturba, e se la cosa ovvia non è di un genere che essi possono facilmente assimilare senza fastidio interiore, i loro meccanismi autocorrettivi si attiveranno per metterla da parte, per nasconderla, addirittura fino al punto di far loro chiudere gli occhi, se necessario”.


Questa la dedichiamo, decisamente, al nostro amico Ufologo..... [:246]



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 18/07/2015, 16:56 
Thethirdeye ha scritto:
Wolframio ha scritto:
“Qualcuno può trovare molto difficile – scrive Bateson – vedere ciò che è ovvio. Questo accade perché le persone sono sistemi autocorrettivi: essi sono autocorrettivi nei confronti di ciò che disturba, e se la cosa ovvia non è di un genere che essi possono facilmente assimilare senza fastidio interiore, i loro meccanismi autocorrettivi si attiveranno per metterla da parte, per nasconderla, addirittura fino al punto di far loro chiudere gli occhi, se necessario”.


Questa la dedichiamo, decisamente, al nostro amico Ufologo..... [:246]


Non solo a lui...

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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 10:26 
Tanto la Storia "cammina" con QUESTE notizie ...



Le Torri Gemelle e l'orrore negli occhi dei potenti

Come reagì la Casa Bianca all'11 settembre? Non alla Rambo, ma con stupore e paura. Cioè come tutti noi

Queste foto non cambiano la storia, ma ne raccontano un pezzo inedito. Ciò che mancava, l'unica cosa mai vista.

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Come reagì la Casa Bianca agli attacchi dell'11 settembre 2001? Nell'evento più visto e visualizzato di sempre non c'era questa parte. Le facce, i volti, le smorfie. Sono uscite adesso, 14 anni dopo, pubblicate direttamente dall'archivio di Stato americano. Mostrano soprattutto il vicepresidente dell'epoca Dick Cheney e il suo staff, perché lui quella mattina era alla Casa Bianca, mentre il presidente George W. Bush era in una scuola della Florida e rientrò a Washington dopo gli attacchi. Mostrano telefonate, conversazioni concitate, volti preoccupati, funzionari con le mani nei capelli. Trasmettono una drammatica verità: quella del luogo più potente della Terra impotente di fronte al terrore. Perché che cosa c'è più della Casa Bianca che rappresenta il potere? Niente. E dentro quell'edificio, in quei momenti, tra persone che (quasi) tutto possono, sembra esserci solo sgomento. Cheney, considerato dai media di tutto il mondo il più perfido degli uomini, pare impotente. Colin Powell, ex generale decorato della prima guerra del Golfo, teoricamente abituato a tutto, sembra immobile. Condoleezza Rice, segretario di Stato tosto, ha lo sguardo vitreo. La storia che raccontano queste immagini è proprio quella del disorientamento, dello sconcerto, della paura che il terrore riesce a generare anche in chi dovrebbe essere cinico e abituato a tutto. Ma come si fa ad abituarsi al più imponente e grave attacco terroristico della storia?

Sono documenti preziosi, queste foto. Perché ci raccontano ancora una volta quanto la nostra civiltà, occidentale, democratica, liberale viva così immersa nei suoi valori che non avrebbe potuto neanche immaginare un attacco di quella portata. Certo, raccontano anche l'impreparazione, sono anche il termometro di quanto sia stato grande il buco dell'intelligence. Ma alla fine dimostrano soprattutto che contro un terrore così non c'è barriera, neanche quella ultra protetta delle sale bunker della Casa Bianca. Ecco il loro valore: storico e documentaristico. Sono un pezzo di storia, appunto. Il pezzo mancante. Lo sono nonostante ancora una volta, come sempre accade quando si parla dell'11 settembre 2001, siano state il pretesto per ritirare fuori le teorie cospirazioniste più cieche. Qui l'immagine che alimenta il complottismo è quella del vicepresidente che guarda nel suo ufficio il televisore che trasmette le immagini degli aerei che entrano nel World Trade Center. Ha i piedi sulla scrivania, in una posa che sembra troppo comoda rispetto alla catastrofe che si sta verificando. Dimostrerebbe che non era particolarmente preoccupato. Ai complottisti sfugge il dettaglio che quelle immagini non sono state rubate, ma le ha scattate il fotografo ufficiale del vicepresidente con l'autorizzazione dello stesso Cheney. Avesse avuto qualcosa da nascondere le avrebbe vietate o, successivamente, bruciate. È semplicemente anche lui, come tutti gli altri in quegli scatti, un uomo ultra potente che in quei momenti non sa che fare, travolto da una cosa molto più grande perfino di lui. Così come lo è stata per tutti noi. Così come lo sarà ancora per molto tempo.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 55475.html


Tutte le foto di quel giorno: http://www.lastampa.it/2015/07/25/multi ... agina.html

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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 10:41 
Ma ci rendiamo conto della ridicolaggine di queste notizie?!!?

Quel pugno di foto da sole dimostrerebbero l'inconsistenza di anni di indagini, studi, ricerche, confronti etc.etc. realizzate relativamente all'11 Settembre, banalmente screditate dai soliti noti etichettandole come "Teorie del Complotto"!??!

E perché?! Perché dalle foto sembrerebbero.. "preoccupati"?!

Ci sono assassini che partecipano al funerale della propria vittima riuscendo persino a piangere.

Quelle foto non dimostrano nulla



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 10:47 
Ufologo 555 ha scritto:
Tanto la Storia "cammina" con QUESTE notizie ...

Sono documenti preziosi, queste foto. Perché ci raccontano ancora una volta quanto la nostra civiltà, occidentale,
democratica, liberale viva così immersa nei suoi valori che non avrebbe potuto neanche immaginare un attacco
di quella portata.



BALLE AL FULMICOTONE

La vera storia, caro mio, ci racconta BEN ALTRO.

12 paralleli fra Pearl Harbor e l'11 settembre

http://www.luogocomune.net/site/modules ... oryid=3936

Quando lo scrittore e ricercatore David Ray Griffin decise di intitolare il suo primo libro sull’11 settembre “La nuova Pearl Harbor”, era qualcosa di più di un suggerimento che ci fosse una certa analogia fra i due eventi storici.

Più cose si vengono a sapere sull’11 settembre più ci si rende conto che anche le dinamiche interne dei due eventi si assomigliano fra di loro in modo inquietante.

1 - LO SCOPO REALE

Mentre ambedue gli eventi erano necessari agli Stati Uniti per entrare in guerra, in ambedue i casi lo scopo ultimo non era quello inizialmente dichiarato.

Nel 1941, gli Stati Uniti sapevano che un attacco a sopresa dei giapponesi avrebbe infuriato la popolazione ...


... e messo in moto la macchina da guerra americana. In questo modo avrebbero avuto un ingresso di servizio per raggiungere il loro vero fine: la guerra con Hitler.

Prima dell’11 settembre, i neocons sapevano che un attacco a sopresa, come una “nuova Pearl Harbor”, avrebbe infuriato la popolazione e messo in moto la macchina da guerra americana contro l’Afghanistan. In questo modo avrebbero avuto un ingresso di servizio per raggiungere il loro vero fine: la guerra con Saddam.

2 - LA MACCHINA DELLA PROPAGANDA

Prima e durante la guerra, la macchina della propaganda insistette pesantemente per creare una associazione fra Hitler e il Giappone. Dopo l'attacco di Pearl Harbor, il 60% degli americani era convinto che dietro ci fosse la Germania.

La macchina della propaganda di Bush e Cheney fece uno sforzo ancora maggiore, per creare una assocazione fra l’Iraq e Osama bin Laden. Alla fine del 2003, il 70 % degli americani credeva che Saddam fosse stato coinvolto negli attacchi dell’11 settembre.

3 - C'ERA CHI SAPEVA

Ai livelli più alti dell’ amministrazione Roosevelt si sapeva in anticipo che Pearl Harbor sarebbe stata attaccata. Il ministro degli esteri conosceva addirittura la data esatta dell’attacco più di una settimana prima che avvenisse.

Prima dell’11 settembre, molti all’interno dei servizi di intelligence sapevano che gli attacchi stavano per arrivare. Richard Clarke dice che almeno 50 agenti alla CIA sapevano dell’attacco in preparazione.

4 – INFORMAZIONI TRATTENUTE

Queste importanti informazioni furono tenute nascoste a coloro che avrebbero potuto usarle per difendere il porto della Hawaii e per ridurre al minimo la perdita di vite americane.

Prima dell’11 settembre importanti informazioni furono tenute nascoste a Richard Clarke, il capo dell’antiterrorismo che avrebbe potuto organizzare una difesa è forse evitare addirittura che avvenissero gli attacchi.

5 - LE DENUNCE DEI PARLAMENTARI

Dopo Pearl Harbor il deputato repubblicano Harness ha denunciato come l’amministrazione Roosevelt fosse a conoscenza degli attacchi prima che avvenissero.

Dopo l’11 settembre il deputato repubblicano Curt Weldon ha denunciato la conoscenza anticipata di informazioni sugli attacchi da parte l’amministrazione Bush.

6 - AGENTI ONESTI IGNORATI

Quando degli onesti ufficiali entravano in possesso di informazioni sull’ attacco imminente, le passavano immediatamente ai loro superiori, solo per vederle ignorate, deviate, o dimenticate del tutto.

Il capo dell’intelligence della marina aveva informazioni sull’attacco imminente, ma non gli fu permesso di informare l’ammiraglio Kimmel, che comandava il porto di Pearl Harbor.

Nell’agosto del 2001 l’agente dell’FBI Coleen Rowley ha scoperto delle informazioni che potevano portare a rivelare il piano dell’11 settembre. Ma i suoi rapporti furono bloccati dai suoi superiori, mentre a lei fu proibito di proseguire in quelle indagini.

7 - DIFESA INDEBOLITA

Trattenere informazioni però poteva non essere sufficiente a garantire il pieno successo della missione giapponese. Sembra che anche la capacità di risposta della flotta delle Hawaii sia stata in qualche modo indebolita. Il secondo in comando a Pearl Harbor continuava a chiedere aeri per il pattugliamento a lungo raggio delle Hawaii, ma non gli venivano concessi.

L’11 settembre diverse esercitazioni militari erano programmate fuori dagli Stati Uniti, facendo il modo che restassero solo quattro caccia in stato di allerta per difendere l’intero settore nord orientale del paese.

8 - ORDINI DI NON INTERVENIRE

Roosevelt emanò ordini diretti perché nessuno interferisse con l’attacco imminente di giapponesi.

L’11 settembre il vice presidente Cheney diede un ordine diretto relativo all’aereo che si stava avvicinando al Pentagono che può essere interpretato solo come un ordine di non interferire con la sua azione.

9 - E I TELEFONI SUONAVANO

Poche ore prima dell’attacco il capo-gabinetto di Roosevelt divenne improvvisamente irrintracciabile, rallentando ancora di più il meccanismo di comunicazione all’interno della catena di comando.

Nelle ore cruciali dell’11 settembre il ministro della difesa Rumsfeld divenne improvvisamente irrintracciabile, ritardando ancora di più le operazioni di intercettazione e il coordinamento della difesa nazionale.

10 - FALSE GIUSTIFICAZIONI

Per giustificare in qualche modo la totale incapacità di difendere Pearl Harbor, si è sostenuto che la flotta giapponese abbia mantenuto il silenzio radio durante tutto il suo avvicinamento alle Hawaii. Questo è falso, come dimostrato da diverse trasmissioni radio captate dagli americani delle comunicazioni fatte fra gli ammiragli giapponesi durante l’avvicinamento a Pearl Harbor.

Per giustificare in qualche modo il totale fallimento nell’intercettare anche uno solo dei quattro aerei dirottati si è sostenuto che spegnendo il trasponder i terroristi abbiano reso molto difficile per i controllori di volo rintracciare gli aerei dirottati. Questo è falso. Le registrazioni delle comunicazioni fra i controllori di volo dimostrano che almeno tre dei quattro aerei siano stati seguiti sui radar fino all’ultimo momento, nonostante avessero spento il transponder.

11 – PROVE DISTRUTTE

Dopo aver sentito le comunicazioni radio dei giapponesi, l’operatore Lesley Grogan annotò tutte le informazioni sul diario di bordo della nave. Ma alcuni giorni dopo di presentarono degli ufficiali della marina che requisirono il diario di bordo della nave e lo fecero scomparire.

Nel pomeriggio del 11 settembre, i controllori di volo di New York si sono seduti davanti ad un registratore e hanno ricostruito passo per passo tutte le azioni compiute durante i dirottamenti. Rendendosi conto dell’importanza di quegli eventi, volevano assicurarsi che nemmeno il minimo dettaglio di quello che era accaduto potesse venir dimenticato. Ma in seguito, senza motivo apparente, un anonimo dipendente dell’aviazione civile ha recuperato la cassetta, l’ha distrutta nelle sue mani, ha ridotto il nastro in mille pezzi, e li ha buttati nei diversi cestini della spazzatura di tutto l’edificio.

12 - LE COMMISSIONI UFFICIALI

Poi vennero le commissioni ufficiali, che in ambedue i casi furono incaricate di scoprire se ci fosse stato un complotto dalle stesse entità che erano sospettate di aver preso parte a quel complotto.

Ambedue le commissioni conclusero che gli attacchi subiti non si potevano nè prevedere nè evitare, e che fuono il risultato di una “mancanza di immaginazione” da parte del governo americano.

Massimo Mazzucco


Continua pure a leggere gli "amici dei Neocon".....
Vedrai che dormirai più sereno.



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 10:55 
sapevate che l'11 settembre è anche il giorno della presa del palazzo della Moneda?


un caso o un segnale?


sapevatelo!


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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 10:58 
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Poveraccio, non vedete come è sorpreso, affranto e terrorizzato?



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:06 
cecca ha scritto:
sapevate che l'11 settembre è anche il giorno della presa del palazzo della Moneda?


un caso o un segnale?


sapevatelo!

Per quei "signori" lì, le coincidenze non esistono.

Tratto da: http://www.alessandrogori.info/torzeon/ ... udentesco/
al contrario di quello che si pensa normalmente prima dell’11 settembre 2001 sono esistiti altri Undici Settembre. Il più significativo fu sicuramente il giorno del colpo di stato del Generale Augusto Pinochet contro il governo regolarmente eletto del Presidente Salvador Allende. Com’è noto, il golpe fu ispirato ed ottenne l’appoggio decisivo della CIA, soprattutto grazie all’allora Segretario di Stato Henry Kissinger che, proprio in quel 1973, ottenne il Premio Nobel per la Pace (sic). Spesso ce lo si dimentica.



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:09 
Soprattutto se di mezzo ci sono date e/o ricorrenze particolari... vedasi numeri 11 e 23



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:11 
ah bé, per quanto mi riguarda se penso all'11 settembre penso all'anniversario della morte di Allende.

ma è ovvio che sia una coincidenza.


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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:11 
Oh! C'è chi non crede agli UFO, io non credo all'autolesionismo dell'11 settembre! (e così molta altra gente, anche qui, nel forum: ubatuba ad esempio; solo che lui è più furbo di me: non s'immischia!) Io, contrariamente , mi espongo in ogni argomento ... Sarà perché sono vecchio e non ho niente da perdere? [^] No! Sono sempre stato così, per questo non ho amici ... [:D]



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:13 
Wolframio ha scritto:
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Poveraccio, non vedete come è sorpreso, affranto e terrorizzato?



Non hai pensato che fosse magari un momento di pausa ...? (E'hèhèhèhèh, complottisti si nasce!) [8D]



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:17 
cecca ha scritto:
sapevate che l'11 settembre è anche il giorno della presa del palazzo della Moneda?


un caso o un segnale?


sapevatelo!


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Ah oltre la nascita di Pupo nel 55 , il prossimo 11 settembre riprende il processo a Bossetti, li si che cadranno diversi castelli di sabbia [:)]



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:29 
Ufologo 555 ha scritto:
Oh! C'è chi non crede agli UFO, io non credo all'autolesionismo dell'11 settembre!


Autolesionismo?! dipende da quale punto di vista lo guardi...

Io credo che alcuni, o meglio i soliti noti, abbiano tratto UN GRANDISSIMO beneficio dal disastro delle torri gemelle.

Contestualizziamo l'evento poiché ci si dimentica sempre troppo spesso di farlo

L'economia Usa nel 2001 era entrata già da tempo in una profonda crisi e c'era chi sosteneva essere sull'orlo di una grave recessione come quella del 1929: disoccupazione, fallimenti societari, investimenti fermi, raffica di diminuzioni dei tassi di sconto a vuoto. In più un debito di 18.000 miliardi di dollari (il doppio del pil).

La ricchezza generata dalla new-economy degli anni '90 era un enorme castello di carte, il quale si regge su di un pericoloso scollamento tra la crescita dell'economia reale e la crescita finanziaria. Una situazione che è esplosa poi con tutto il suo vigore nel 2008.

Tornando al 2001 lo stato di guerra post 11 settembre ha permesso un colossale programma mirante a rivitalizzare l'economia Usa, con grosse iniezioni di denaro pubblico, finanziamenti, contratti e sgravi fiscali alle imprese: 48 miliardi di dollari in più per il budget della Difesa, 18 miliardi di dollari in più al Servizi di Sicurezza (CIA, FBI, ecc.).

Ma una guerra ai Talebani, ai fini del controllo delle risorse del Mar Caspio, non era sufficiente a giustificare di fronte all'opinione pubblica americana quel colossale piano di rilancio economico-bellico; ci voleva uno stato di guerra di lungo periodo, allargato contro più nemici in tutto il mondo: l'asse del Male.

Il piano degli attentati, secondo l'ipotesi "complottistica" sarebbe quindi partito dai piani alti del potere economico e militare con l'intento di scatenare la guerra in Afghanistan e poi per estensione in vari altri paesi, e per poter instaurare uno stato di polizia sia internamente che a livello mondiale. Fu deciso di colpire al cuore il popolo americano, nei suoi edifici-simbolo del proprio senso d'identità nazionale e della sicurezza, con duplice effetto: primo, la guerra in Afghanistan contro i terroristi risultava così più che sacrosanta e giustificata; secondo, veniva provocato un trauma emotivo generale terribile.

Le masse sotto shock sono facilmente manipolabili, poiché un forte impatto emotivo, come sapevano bene Hitler e Goebbels, in grado di far scattare i meccanismi mentali che regolano l'istinto, la rabbia, l'aggressività, la vendicatività, rende cieca l'opinione pubblica ad ogni discorso razionale; e la paura rende più succubi nei confronti delle autorità (il governo, i servizi di sicurezza, le forze armate), alle quali ci si affida totalmente.

Se non ci fosse stato l'11 settembre a sospendere il "Collasso Economico Globale" di cui si parlava in questo forum tempo fa, l'enorme crisi finanziaria del 2008 probabilmente sarebbe stata anticipata di 3-4 anni.

E' inutile nascondersi dietro un dito... l'economia e il sistema dollaro-centrico necessita di uno stato di guerra continuo per poter sopravvivere poiché solo con le guerre e con il controllo delle risorse il dollaro (e di conseguenza gli asset in dollari) acquisisce valore.

Hanno messo sulla bilancia 3000 morti da un lato e la sopravvivenza del sistema socio-economico-politico su cui si fonda il loro potere, le loro ricchezze e il loro prestigio ... e hanno deciso.



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 Oggetto del messaggio: Re: 11 Settembre: il complotto non esiste?
MessaggioInviato: 26/07/2015, 11:32 
Atlanticus81 ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:
Oh! C'è chi non crede agli UFO, io non credo all'autolesionismo dell'11 settembre!


Autolesionismo?! dipende da quale punto di vista lo guardi...

Io credo che alcuni, o meglio i soliti noti, abbiano tratto UN GRANDISSIMO beneficio dal disastro delle torri gemelle.

Contestualizziamo l'evento poiché ci si dimentica sempre troppo spesso di farlo

L'economia Usa nel 2001 era entrata già da tempo in una profonda crisi e c'era chi sosteneva essere sull'orlo di una grave recessione come quella del 1929: disoccupazione, fallimenti societari, investimenti fermi, raffica di diminuzioni dei tassi di sconto a vuoto. In più un debito di 18.000 miliardi di dollari (il doppio del pil).

La ricchezza generata dalla new-economy degli anni '90 era un enorme castello di carte, il quale si regge su di un pericoloso scollamento tra la crescita dell'economia reale e la crescita finanziaria. Una situazione che è esplosa poi con tutto il suo vigore nel 2008.

Tornando al 2001 lo stato di guerra post 11 settembre ha permesso un colossale programma mirante a rivitalizzare l'economia Usa, con grosse iniezioni di denaro pubblico, finanziamenti, contratti e sgravi fiscali alle imprese: 48 miliardi di dollari in più per il budget della Difesa, 18 miliardi di dollari in più al Servizi di Sicurezza (CIA, FBI, ecc.).

Ma una guerra ai Talebani, ai fini del controllo delle risorse del Mar Caspio, non era sufficiente a giustificare di fronte all'opinione pubblica americana quel colossale piano di rilancio economico-bellico; ci voleva uno stato di guerra di lungo periodo, allargato contro più nemici in tutto il mondo: l'asse del Male.

Il piano degli attentati, secondo l'ipotesi "complottistica" sarebbe quindi partito dai piani alti del potere economico e militare con l'intento di scatenare la guerra in Afghanistan e poi per estensione in vari altri paesi, e per poter instaurare uno stato di polizia sia internamente che a livello mondiale. Fu deciso di colpire al cuore il popolo americano, nei suoi edifici-simbolo del proprio senso d'identità nazionale e della sicurezza, con duplice effetto: primo, la guerra in Afghanistan contro i terroristi risultava così più che sacrosanta e giustificata; secondo, veniva provocato un trauma emotivo generale terribile.

Le masse sotto shock sono facilmente manipolabili, poiché un forte impatto emotivo, come sapevano bene Hitler e Goebbels, in grado di far scattare i meccanismi mentali che regolano l'istinto, la rabbia, l'aggressività, la vendicatività, rende cieca l'opinione pubblica ad ogni discorso razionale; e la paura rende più succubi nei confronti delle autorità (il governo, i servizi di sicurezza, le forze armate), alle quali ci si affida totalmente.

Se non ci fosse stato l'11 settembre a sospendere il "Collasso Economico Globale" di cui si parlava in questo forum tempo fa, l'enorme crisi finanziaria del 2008 probabilmente sarebbe stata anticipata di 3-4 anni.

E' inutile nascondersi dietro un dito... l'economia e il sistema dollaro-centrico necessita di uno stato di guerra continuo per poter sopravvivere poiché solo con le guerre e con il controllo delle risorse il dollaro (e di conseguenza gli asset in dollari) acquisisce valore.

Hanno messo sulla bilancia 3000 morti da un lato e la sopravvivenza del sistema socio-economico-politico su cui si fonda il loro potere, le loro ricchezze e il loro prestigio ... e hanno deciso.


più o meno lo penso anche io. non credo l'abbiano organizzato ma che l'abbiano lasciato accadere.

un po' come la strategia della tensione in italia, dove manovravano gli amichetti di gente tipo ufologo per mettere le bombe nelle piazze.


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