In questo Forum puoi scrivere... con cognizione... quello che vuoi.
25/08/2015, 21:08
Nessun dubbio al riguardo...
Ma il punto é MIRATO DA CHI?
25/08/2015, 21:18
appunto..
qualcuno avrà fornito kalashnikov,
ecc. no?
adesso che ne prendono uno vivo..
senza che si dilegui o lo ammazzino prima,
non si sa nulla..
ma che roba................
strano, neh..?
CHE BUFFONATA..
26/08/2015, 10:00
xfabiox ha scritto: quelli che comandano sto mondo le fanno avverare le profezie.
Questo ,casomai ,è un altro paio di maniche .
Che riguarda .... il "dietro le quinte" del "Cornuto".....il Principe di questo mondo ....appunto!
a buon intenditor....poche parole..!
03/09/2015, 13:30
I miliziani dell' Isis continuano ad avanzare armi in pugno verso il centro di Damasco su due direttrici, da ovest, dove si sono impadronite della città di Zabadani e soprattutto da sud, nel quartiere di Al Qaddam che ormai controllano per la quasi totalità. La loro penetrazione nel tessuto urbano della capitale è tale che si trovano ormai a soli 8 chilometri dalla moschea degli Omayyadi cuore storico della città che conta 1.500.000 abitanti e che ha una grande estensione territoriale perché è composta in gran parte di edifici di due, tre piani.
Ma soprattutto, le milizie califfali distano ormai solo 45 minuti a piedi dal palazzo presidenziale di Assad, nel quartiere di Dummar. Contro di loro, combattono, per ora, non già le milizie del regime di Assad, ma le milizie islamiste del Fronte islamico, che raggruppa sette gruppi salafiti, collegati all' Arabia Saudita, che sinora hanno controllato Al Qaddam, ma che non sono mai riusciti a penetrare verso il centro città. Conquistato Al Qaddam, e sbaragliata la "concorrenza" dei gruppi ribelli che non ne riconoscono il comando, è prevedibile che le milizie califfali inizino l' avanzata verso il centro città.
È dunque iniziata la "battaglia di Damasco" che si prefigura terribile e che, non a caso è accompagnata da un "affondo" dell' Isis nella regione nord occidentale della Siria dove abitano e sono arroccati gli alauiti, i membri della setta misterica di alveo sciita di cui Beshar al Assad è il dominus politico-religioso assoluto e che costituiscono il nucleo fondante del suo regime.
Ieri, infatti, è esplosa un' autobomba nella piazza Hamam di Latakia (capitale morale degli alauiti) uccidendo dieci civili e ferendone una cinquantina. Latakia, peraltro, è parzialmente circondata sulle sue alture da miliziani dell' Isis che hanno evidentemente deciso di non limitarsi all' abituale lancio di razzi e missili sull' abitato, ma hanno deciso di attaccare il cuore della città.
Si accelera così la corsa contro il tempo della diplomazia per tentare di governare quello che ormai appare sempre più ingovernabile: il processo di transizione dal regime baathista a un nuovo governo. I Paesi arabi (in primis l' Arabia Saudita) e la Turchia alternano la pressione militare attraverso il finanziamento e il supporto a milizie ribelli loro fedeli (ma minoritarie sul terreno rispetto all' Isis), con pressioni diplomatiche.
Offrono consistenti compensazioni economiche ai gerarchi del regime di Assad per convincerli a "tradire" e trattano attraverso canali sotterranei con il Cremlino, grande e indispensabile sponsor del raìs di Damasco, per concordare una sua uscita di scena bilanciata, che magari preveda un arroccamento suo e dei suoi miliziani nella regione alauita.
Mosca, negli ultimi giorni, per bocca del ministro degli Esteri Serghjei Lavrov, dà conto di questa trattativa e mostra una blanda disponibilità a cessare la sua difesa intransigente di Assad. Non così Teheran, però, che ha garantito con le sue migliaia di Pasdaran e con gli Hezbollah libanesi (che riconoscono il comando politico dell' ayatollah Khamenei) e che ancora ieri ha ribadito che «Assad non si tocca».
Demenziale, al solito, nel silenzio incredibile di Barack Obama che continua a considerare quella siriana una "crisi regionale", la posizione dell' Onu che per bocca di Steffan de Mistura, inviato speciale di Ban Ki Moon per la Siria, dopo avere platealmente fallito un anno di sforzi per siglare una tregua su Damasco e Homs, ora propone una terza Conferenza di Ginevra. Appuntamento che verrà anticipato - se mai qualcuno avrà la folle idea di organizzarlo - dal responso dello scontro armato sul terreno.
Agli atti, dopo la presa della strategica Palmira della scorsa primavera, c'è il risultato nullo dei bombardamenti americani e dell' operazione di killeraggio dei leader dell' Isis ad opera dei droni tanto cari a Obama, incredibilmente convinto di contrastare dei banditi, non un' insorgenza jihadista travolgente.
Dalla primavera a oggi la pressione militare dell' Isis in Siria infatti è sensibilmente aumentata e la stessa sconfitta subita a Kobane è stata ridimensionata quanto a effetti reali. Partita aperta a Damasco, quindi, con l' Isis in vantaggio di iniziativa.
03/09/2015, 15:22
xfabiox ha scritto:I miliziani dell' Isis continuano ad avanzare armi in pugno verso il centro di Damasco su due direttrici, da ovest, dove si sono impadronite della città di Zabadani e soprattutto da sud, nel quartiere di Al Qaddam che ormai controllano per la quasi totalità. La loro penetrazione nel tessuto urbano della capitale è tale che si trovano ormai a soli 8 chilometri dalla moschea degli Omayyadi cuore storico della città che conta 1.500.000 abitanti e che ha una grande estensione territoriale perché è composta in gran parte di edifici di due, tre piani.
Ma soprattutto, le milizie califfali distano ormai solo 45 minuti a piedi dal palazzo presidenziale di Assad, nel quartiere di Dummar. Contro di loro, combattono, per ora, non già le milizie del regime di Assad, ma le milizie islamiste del Fronte islamico, che raggruppa sette gruppi salafiti, collegati all' Arabia Saudita, che sinora hanno controllato Al Qaddam, ma che non sono mai riusciti a penetrare verso il centro città. Conquistato Al Qaddam, e sbaragliata la "concorrenza" dei gruppi ribelli che non ne riconoscono il comando, è prevedibile che le milizie califfali inizino l' avanzata verso il centro città.
È dunque iniziata la "battaglia di Damasco" che si prefigura terribile e che, non a caso è accompagnata da un "affondo" dell' Isis nella regione nord occidentale della Siria dove abitano e sono arroccati gli alauiti, i membri della setta misterica di alveo sciita di cui Beshar al Assad è il dominus politico-religioso assoluto e che costituiscono il nucleo fondante del suo regime.
Ieri, infatti, è esplosa un' autobomba nella piazza Hamam di Latakia (capitale morale degli alauiti) uccidendo dieci civili e ferendone una cinquantina. Latakia, peraltro, è parzialmente circondata sulle sue alture da miliziani dell' Isis che hanno evidentemente deciso di non limitarsi all' abituale lancio di razzi e missili sull' abitato, ma hanno deciso di attaccare il cuore della città.
Si accelera così la corsa contro il tempo della diplomazia per tentare di governare quello che ormai appare sempre più ingovernabile: il processo di transizione dal regime baathista a un nuovo governo. I Paesi arabi (in primis l' Arabia Saudita) e la Turchia alternano la pressione militare attraverso il finanziamento e il supporto a milizie ribelli loro fedeli (ma minoritarie sul terreno rispetto all' Isis), con pressioni diplomatiche.
Offrono consistenti compensazioni economiche ai gerarchi del regime di Assad per convincerli a "tradire" e trattano attraverso canali sotterranei con il Cremlino, grande e indispensabile sponsor del raìs di Damasco, per concordare una sua uscita di scena bilanciata, che magari preveda un arroccamento suo e dei suoi miliziani nella regione alauita.
Mosca, negli ultimi giorni, per bocca del ministro degli Esteri Serghjei Lavrov, dà conto di questa trattativa e mostra una blanda disponibilità a cessare la sua difesa intransigente di Assad. Non così Teheran, però, che ha garantito con le sue migliaia di Pasdaran e con gli Hezbollah libanesi (che riconoscono il comando politico dell' ayatollah Khamenei) e che ancora ieri ha ribadito che «Assad non si tocca».
Demenziale, al solito, nel silenzio incredibile di Barack Obama che continua a considerare quella siriana una "crisi regionale", la posizione dell' Onu che per bocca di Steffan de Mistura, inviato speciale di Ban Ki Moon per la Siria, dopo avere platealmente fallito un anno di sforzi per siglare una tregua su Damasco e Homs, ora propone una terza Conferenza di Ginevra. Appuntamento che verrà anticipato - se mai qualcuno avrà la folle idea di organizzarlo - dal responso dello scontro armato sul terreno.
Agli atti, dopo la presa della strategica Palmira della scorsa primavera, c'è il risultato nullo dei bombardamenti americani e dell' operazione di killeraggio dei leader dell' Isis ad opera dei droni tanto cari a Obama, incredibilmente convinto di contrastare dei banditi, non un' insorgenza jihadista travolgente.
Dalla primavera a oggi la pressione militare dell' Isis in Siria infatti è sensibilmente aumentata e la stessa sconfitta subita a Kobane è stata ridimensionata quanto a effetti reali. Partita aperta a Damasco, quindi, con l' Isis in vantaggio di iniziativa.
ma da dove arriva questo schifo di articolo??
anzi a quanto pare
i russi ci sono..
http://www.corriere.it/esteri/15_settem ... b506.shtml«
Piloti russi combattono Isis in Siria» Foto e tracciati radar scatenano i blog
Segnalati massicci passaggi di munizioni ed equipaggiamento pesante dal Bosforo, sospetti alcuni passaggi di IL76. E al Nusra diffonde immagini di nuovi veivoli su Idlib
03/09/2015, 17:06
Se la Russia scende in campo in maniera diretta l'ISIS dura una settimana. Però poi bisogna andare a tagliare la testa dell'organizzaizone a Washington ed in Israele
03/09/2015, 19:49
I mass media hanno fatto passare la morte del bambino siriano, come una tragedia della immigrazione, mentre il bambino è stato vittima di isis
http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... oria-.html
03/09/2015, 20:07
A questo punto è l' ultima speranza per la Siria, ormai siamo alla battaglia finale per la capitale. E sono molto pessimista sulle possibilità di Assad di vincere da solo.
04/09/2015, 01:26
"Stavolta ero riuscito, con l’aiuto di mia sorella e mio padre, a mettere insieme 4mila euro per fare questo viaggio", ha aggiunto Abdullah, che in Siria faceva il parrucchiere.
Sono tutti parrucchieri questi della Siria? Già è il secondo che sento che faceva il parrucchiere.... E sono gli unici tre di cui ho sentito parlare in tv\stampa traieri sera ed oggi... 100% che casualità...
06/09/2015, 12:51
ieri kerry si e'lamentato dei movimenti russi in sirya,aggiungendo che potrebbero destabilizzare la zona,ma forse,farsi un esamo di coscienza e chiedersi veramente chi sia il personaggio che con le sue alchemiche primavere arabe ha provocato questo disastro,.....ilmitico obi.........senza andare tanto lontano
06/09/2015, 14:06
ubatuba ha scritto:ieri kerry si e'lamentato dei movimenti russi in sirya,aggiungendo che potrebbero destabilizzare la zona,ma forse,farsi un esamo di coscienza e chiedersi veramente chi sia il personaggio che con le sue alchemiche primavere arabe ha provocato questo disastro,.....ilmitico obi.........senza andare tanto lontano
![Concorde [:290]](./images/smilies/UF/concorde.gif)
si preoccupano dei russi..
invece l'isis va benissimo...
06/09/2015, 18:02
il problema è che i giornalisti che dovrebbero porre domande scomode sono a 90° e quindi questi idioti possono dire quello che gli pare con i pecoroni che abboccano.
07/09/2015, 20:49
"Voli sulla Siria in vista dei raid"Hollande: "Vogliamo sapere cosa si prepara contro di noi e cosa si fa contro la popolazione indigena"
PARIGI - "Ho chiesto al ministro della difesa di organizzare da domani voli di ricognizione sulla Siria, in vista di eventuali raid contro lo Stato islamico (IS)". Lo ha annunciato all'Eliseo il presidente francese François Hollande.
"In Siria - ha detto Hollande davanti a circa 300 giornalisti all'Eliseo - vogliamo sapere cosa si prepara contro di noi e cosa si fa contro la popolazione siriana. Per questo ho deciso di organizzare questi voli di ricognizione, in collegamento con la coalizione". "Secondo le informazioni che raccoglieremo - ha proseguito il capo dello stato francese - potremo condurre dei raid".
7.09.2015 - 11:41
ats
Source:
CdT.ch - Mondo - "Voli sulla Siria in vista dei raid" Ma a chi la vuoi dare a bere Ollando?, i voli di ricognizione servono per mostrare ad isis dove non devono trovarsi quando si passerà all'azione.
08/09/2015, 08:32
Wolframio ha scritto:"Voli sulla Siria in vista dei raid"Hollande: "Vogliamo sapere cosa si prepara contro di noi e cosa si fa contro la popolazione indigena"
PARIGI - "Ho chiesto al ministro della difesa di organizzare da domani voli di ricognizione sulla Siria, in vista di eventuali raid contro lo Stato islamico (IS)". Lo ha annunciato all'Eliseo il presidente francese François Hollande.
"In Siria - ha detto Hollande davanti a circa 300 giornalisti all'Eliseo - vogliamo sapere cosa si prepara contro di noi e cosa si fa contro la popolazione siriana. Per questo ho deciso di organizzare questi voli di ricognizione, in collegamento con la coalizione". "Secondo le informazioni che raccoglieremo - ha proseguito il capo dello stato francese - potremo condurre dei raid".
7.09.2015 - 11:41
ats
Source:
CdT.ch - Mondo - "Voli sulla Siria in vista dei raid" Ma a chi la vuoi dare a bere Ollando?, i voli di ricognizione servono per mostrare ad isis dove non devono trovarsi quando si passerà all'azione.
stavo pensando..
ok la siria lo sappiamo, ecc.
ma l'iraq?anche lì l'isis spadroneggia..
secondo me il governo locale
farebbe ponti d'oro (se ne avesse)
per ricevere aiuto aereo da americani ecc.
invece nulla si sa..
potrebbero cominciare da lì, no??comunque, immigrazione, esodo, ecc.
è tutto in funzione del coinvolgimento
delle popolazioni europee
nelle guerre mediorientali..