greenwarrior ha scritto:
Giampaolo Pansa: "Un mondo di disperati ucciderà l'Europa. Così il Pd ha sottovalutato l'invasione"
Un vecchio motto del giornalismo americano recita: «Un articolo non deve mai puzzare di "io l' avevo detto"…». È la ricetta per non apparire presuntuosi e darsi le arie di chi la sa più lunga. Ma talvolta è inevitabile correre questo rischio. Capita quando un giornalista indica una strada precisa, giusta o sbagliata che sia, per aiutare la politica a non soffocare nelle incertezze o, peggio ancora, nella cecità. Di fronte a un problema ormai evidente, ma che nessuno vuole risolvere.
A me è successo il 3 maggio 2014, vale a dire un anno e quattro mesi fa. Il problema delle migrazioni era già evidente, anche se non presentava ancora le dimensioni ciclopiche di oggi. Pensavo di avere un' opinione in proposito. E decisi di esporla in un Bestiario. Lo scrissi quel sabato e Libero lo pubblicò la domenica 4 maggio.
Non ne potevo più di vedere quello che stava accadendo in Sicilia. E di accorgermi che il nuovo governo di Matteo Renzi fingeva che il problema dei migranti non esistesse. E di conseguenza non faceva assolutamente nulla.
In quel momento la nostra attenzione aveva un punto focale: Lampedusa. Era il luogo dove l' Italia ha scoperto l' esistenza di Laura Boldrini, funzionaria dell' Onu per i rifugiati. Una donna giovane, bella, con i modi della dama altera, che incitava ad accogliere tutti gli sbarchi. A me sembrava aggressiva e parolaia. Mi ricordava una maestra elementare severa, che ammoniva di non essere egoisti e inospitali.
Credo che la signora Boldrini si sia guadagnata allora la presidenza della Camera dei deputati. Del resto l' unica carta che poteva giocare era la sua posizione di inviata dell' Onu, dal momento che non aveva nessuna competenza istituzionale o politica. A spingerla su quella poltrona, e al ruolo di terza carica dello Stato, fu un mago illusionista, Nichi Vendola. Adesso che Nichi sta declinando, speriamo che la presidente Boldrini si prenda cura di lui.
Dopo la ragazza dell' Onu, arrivò a Lampedusa papa Bergoglio. Era l' inizio dell' ottobre 2013. C' era appena stata una tragedia del mare, come la definiva una burocrazia inefficiente e menefreghista. Più di trecento migranti, stipati su un' imbarcazione malmessa, carne da macello per quei venditori di schiavi che sono gli scafisti, morirono annegati. Bergoglio fece quello che fanno i pontefici: si commosse, pregò, parlò, gettò in acqua una corona di fiori e ripartì. Si offerse di ospitare qualche profugo in Vaticano? Mistero.
La presenza del Papa a Lampedusa, mostrata a tutto il pianeta da un' infinità di emittenti televisive, risultò un involontario spot a favore dell' accoglienza italiana. Come se Bergoglio avesse detto: migranti, venite pure in Italia perché nessuno vi respingerà. Un intelligente giornalista tedesco, che lavora qui da anni come corrispondente, disse alla tivù di Sky che la presenza del Papa a Lampedusa sarebbe stata "il magnete" che avrebbe attirato in casa nostra un numero sempre più grande di disperati, pronti a tutto per sbarcare in Europa. Attraverso l' ingresso più facile e generoso.
Due settimane dopo il viaggio di Bergoglio a Lampedusa, il 13 ottobre 2013 il governo Letta varò l' Operazione Mare Nostrum. Affidata alla Marina militare, ha salvato la vita di moltissime persone: donne, uomini, bambini. Come sempre, i nostri marinai, dai comandanti all' ultimo degli equipaggi, sono stati esemplari e continuano a esserlo.
E poi? Già, poi le cose andarono com' era fatale che andassero. Sin dall' inizio del 2014, i funzionari italiani che si occupano di immigrazione stimavano che in Libia ci fossero almeno seicentomila migranti pronti a partire per l' Italia. Questo mi spinse a scrivere il Bestiario che Libero pubblicò il 4 maggio 2014.
Senza illudermi che la mia opinione servisse a qualcosa, indicai quattro misure minime che il nostro governo doveva mettere in atto. La prima era di sospendere subito Mare Nostrum, per un periodo di tempo limitato, ma definito in modo chiaro per non attrarre più nessun migrante.
La seconda, quella più dolorosa, ma inevitabile, era di respingere gli sbarchi, non in mare aperto, ma alla partenza, ossia vicino alle coste libiche. Ci fosse oppure no l' accordo con uno dei due governi della Libia. Se qualche potere di quella sponda avesse tentato di opporsi, bisognava aprire subito una vertenza all' Onu. E da ingenuo scrivevo: «L' Onu manda dappertutto i suoi famosi caschi blu. Non si capisce perché non debba spedirli vicino alle coste libiche».
La terza misura era di costringere l' Europa ad accollarsi una quota decisiva delle spese che l' Italia si prendeva in carico. Il pattugliamento e i salvataggi ci costavano nove milioni di euro al mese. Ma una brava collega di Libero, Caterina Maniaci, aveva documentato che esistevano altri costi mensili per circa quattro milioni di euro.
La quarta misura consisteva nell' infliggere pene esemplari agli scafisti arrestati. Si doveva processarli subito, condannarli a pene pesanti e rinchiuderli nelle carceri dove vige il 41 bis, il regime duro che spetta ai mafiosi sanguinari.
Questo scrivevo più di un anno fa. Quando ero un giovane cronista, uno dei grandi giornalisti italiani del dopoguerra, Vittorio Gorresio, mi aveva detto: «Per fare bene questo mestiere, bisogna convincersi che i nostri articoli contino qualcosa. Pur sapendo che non conteranno nulla».
Per quello che riguardava il mio Bestiario di un anno fa, mi accorsi subito che anche le mie parole non contavano un fico. Mi telefonò un vecchio amico, poi diventato importante nel giro di Renzi, e mi disse: «Giampaolo, ti sbagli. Il fenomeno dei migranti si spegnerà presto, poiché i disperati che sbarcano in Sicilia scopriranno che l' Italia non è il paese di Bengodi.
Qui da noi, non troveranno nessun lavoro. Non riusciranno farsi una casa, per misera che sia. I cattolici e, forse, i preti li aiuteranno. Però la maggioranza degli italiani li rifiuterà e comincerà a odiarli».
Aveva ragione, sia pure soltanto in parte. L' afflusso di migranti non si è affatto spento. Anche per questo motivo il profugo viene respinto. Basta andare all' ingresso di un supermercato. E osservare decine di clandestini che pretendono da tutti di cedergli il carrello, per poter incassare l' euro pagato come deposito.
È una scheggia minima di quanto sta avvenendo in tanti paesi europei. Soprattutto dopo l' apertura del corridoio balcanico, stracolmo di profughi dalla Siria. Forse è vero che questo inferno è il prologo di una terza guerra mondiale. L' Europa è un potere già sconfitto. Le misure di polizia e i muri servono soltanto a esasperare gli animi. Guardate che cosa accade alla Gran Bretagna e all' Ungheria. I movimenti di estrema destra crescono dappertutto.
Molte popolazioni rifiutano di accogliere i migranti. Con gli inglesi e gli ungheresi, dicono di no Austria, Spagna, Polonia, Slovenia, Slovacchia, i paesi Baltici.
Quanto accade in Italia è soltanto un piccolo anticipo di quello che avverrà. Ci stiamo dividendo tra chi è favorevole all' accoglienza sempre e comunque, senza vedere che aumenta il numero di chi la rifiuta. La verità è che un mondo di disperati ucciderà l' Europa. E di conseguenza anche noi. L' altro giorno un amico mi ha chiesto: «Che cosa accadrà a queste migliaia di persone quando arriverà l' inverno, con il gelo e con la neve?». Non ho saputo rispondergli.
Giampaolo Pansa
se questo è il tenore
del cerchio magico di bomba e soci
siamo spacciati..
un cretino preso a caso in strada
è più intelligente..
quando finiranno i soldi,
questa gente dovrà mangiare no??
può succedere di tutto..
si organizzano in 50,
assaltano un supermercato..
lo svuotano,
che si fa??