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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 01/05/2015, 14:01 
Wolframio ha scritto:
Non si riforniscono al bancone dei surgelati, ma direttamente dal macellaio.


Hanno degli allevamenti privati di uomini, NOI ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 01/05/2015, 22:07 
Ecco perchè io sono contrario al trapianto di organi.

Serve solo a tenere vivi dei ricconi infami parassiti della società e criminali, mentre la gente comune aspetta e muore e i poveracci crepano per tenere in piedi questi vampiri.

Basta vederlo in faccia per capire che persona è.



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Noi siamo al tramonto, la notte è ancora tutta davanti, ma alla fine il sole sorgerà anche stavolta. Quello che cambia, è quello che i suoi raggi illumineranno. Facciamo che domani sotto il Sole ci sia un mondo migliore.
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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 03/05/2015, 20:40 
domenica 3 maggio 2015

La cecità UE di fronte alla strategia militare USA

Fonte http://megachip.globalist.it/

Attentati islamisti in UE e migrazioni di genti in fuga da guerre. Thierry Meyssan dimostra: non è conseguenza accidentale ma un obiettivo strategico

------------

Redazione

domenica 26 aprile 2015 23:25

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«Sotto i nostri occhi» - Cronaca di politica internazionale n°125

di Thierry Meyssan.

I responsabili dell'Unione Europea si sbagliano completamente sugli attentati islamisti in Europa e le migrazioni verso la UE di genti in fuga dalle guerre. Thierry Meyssan qui dimostra che tutto ciò non è la conseguenza accidentale dei conflitti nel Medio Oriente allargato e in Africa, ma un obiettivo strategico degli Stati Uniti.

DAMASCO - I dirigenti dell'Unione Europea si trovano improvvisamente a confrontarsi con situazioni impreviste. Da una parte, attentati o tentativi di attentati commessi o preparati da individui che non appartengono a gruppi politici identificati; dall'altra, attraverso il Mediterraneo, un afflusso di migranti, molte migliaia dei quali muoiono alle loro porte.

In assenza di analisi strategica, questi due ordini di avvenimenti sono considerati a priori senza relazione tra loro e sono trattati da amministrazioni differenti. I primi afferiscono ai Servizi segreti e alla polizia, i secondi alle dogane e al Ministero della difesa. Essi hanno tuttavia un'origine comune: l'instabilità politica nel Levante e in Africa.

L'Unione Europea si è privata dei mezzi per comprendere

Se le accademie militari dell'Unione Europea avessero fatto il loro lavoro, già da una quindicina d'anni avrebbero studiato la dottrina del "grande fratello" statunitense. In effetti, da lunghissimi anni, il Pentagono pubblica ogni sorta di documenti sulla "teoria del caos" improntata alla filosofia di Leo Strauss. Ancora qualche mese fa, un funzionario che avrebbe dovuto essere in pensione da più di 25 anni, Andrew Marshall, disponeva di un budget di 10 milioni di dollari annui per condurre ricerche su questo argomento [1]. Ma nessuna accademia militare della UE ha seriamente studiato questa dottrina e le sue conseguenze. Sia perché si tratta di una forma di guerra barbara, sia perché è stata concepita da un maître à penser delle élitesebraiche statunitensi [2].

Se i politici dell'Unione Europea avessero viaggiato un minimo, non soltanto in Iraq, in Siria, in Libia, nel corno d'Africa, in Nigeria e nel Mali, ma anche in Ucraina, avrebbero visto con i loro stessi occhi l'applicazione di questa dottrina strategica. Ma si sono accontentati di venire a parlare in un edificio nella zona verde di Bagdad, su una strada a Tripoli o sulla piazza Maidan di Kiev. Essi ignorano ciò che vivono le popolazioni, e su richiesta del loro "grande fratello" hanno spesso chiuso le loro ambasciate così che si sono privati di occhi e orecchie sul posto. Meglio ancora, essi hanno sottoscritto - sempre su richiesta del loro "grande fratello" - delle forme di embargo, in modo che nemmeno alcun uomo d'affari andrà più sul posto a vedere che cosa succede.

Il caos non è un accidente, è l'obiettivo.

Contrariamente a quel che ha detto il presidente François Hollande, la migrazione dei libici non è la conseguenza di una "mancanza di seguito" dell'operazione "Protettore unificato", bensì il risultato ricercato attraverso questa operazione nella quale il suo Paese giocava un ruolo guida. Il caos non si è creato perché i "rivoluzionari libici" non hanno saputo accordarsi tra loro dopo la "caduta" di Muammar Gheddafi: esso era l'obiettivo strategico degli Stati Uniti. Ed è stato raggiunto. Non c'è mai stata una "rivoluzione democratica" in Libia, ma una secessione della Cirenaica. Non c'è mai stata applicazione del mandato dell'ONU che mirava a 'proteggere la popolazione', ma c'è stato il massacro di 160.000 Libici, tre quarti dei quali civili, sotto i bombardamenti dell'Alleanza (cifre della Croce Rossa internazionale).

Ricordo di essere stato sollecitato a far da testimone, prima che integrassi il governo della Jamahirya araba libica, in occasione di un incontro a Tripoli tra una delegazione statunitense e dei rappresentanti libici. In occasione di quella lunga conversazione, il capo della delegazione USA ha spiegato ai suoi interlocutori che il Pentagono era pronto a salvarli da morte certa, ma esigeva che gli fosse consegnata la Guida. Ha aggiunto che, quando Gheddafi fosse morto, la società tribale non sarebbe arrivata ad approvare un nuovo capo prima di almeno una generazione, e il Paese sarebbe allora sprofondato in un caos mai visto prima. Ho riferito questo colloquio in numerose occasioni e non ho cessato, dal linciaggio della Guida, nell'ottobre 2011, di predire ciò che avviene oggi.

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Leo Strauss (1899-1973) era uno specialista della filosofia politica. Costituì intorno a sé un piccolo gruppo di allievi, la maggior parte dei quali lavorarono poi a lungo per il segretariato della Difesa. Questi formarono una sorta di setta e ispirarono la strategia del Pentagono.

La "teoria del caos"

Quando, nel 2003, la stampa statunitense ha cominciato a evocare la "teoria del caos", la Casa Bianca ha risposto evocando un "caos costruttivo", lasciando intendere che si sarebbero distrutte delle strutture oppressive affinché la vita potesse sgorgare senza ostacoli.

Ma né Leo Strauss né il Pentagono, fino a quel momento, avevano mai utilizzato questa espressione. Al contrario, secondo loro, il caos doveva essere tale che niente potesse strutturarsi, tranne la volontà del Creatore dell'Ordine nuovo, gli Stati Uniti [3].

Il principio di questa dottrina strategica può essere così riassunto: il modo più semplice per saccheggiare le risorse naturali di un Paese sul lungo periodo non è occuparlo, ma distruggere lo Stato. Senza Stato, niente esercito. Senza esercito nemico, nessun rischio di sconfitta. Da quel momento, l'obiettivo strategico delle forze armate USA e dell'alleanza che esse guidano, la NATO, consiste esclusivamente nel distruggere Stati. Ciò che accade alle popolazioni coinvolte non è un problema di Washington.

Questo progetto è inconcepibile per degli Europei, i quali, dalla guerra civile inglese, sono stati convinti dal Leviatanodi Thomas Hobbes che è necessario rinunciare a certe libertà, o addirittura accettare uno Stato tirannico, piuttosto che venire sprofondati nel caos.

L'Unione Europea nega la propria complicità con i crimini USA

Le guerre in Afghanistan e in Iraq sono già costate la vita a 4 milioni di persone [4]. Sono state presentate al Consiglio di sicurezza come risposte necessarie "per legittima difesa", ma oggi si ammette che erano state pianificate ben prima dell'11 settembre in un contesto molto più ampio di "rimodellamento del Medio Oriente allargato", e che le ragioni invocate per scatenarle non erano che invenzioni di propaganda.

Si usa riconoscere i genocidi commessi dal colonialismo europeo, ma sono rari coloro che oggi ammettono questi 4 milioni di morti malgrado gli studi scientifici che li attestano. Il fatto è che i nostri genitori erano "cattivi", ma noi siamo "buoni" e non possiamo essere complici di questi orrori.

È cosa comune prendersi gioco di questo povero popolo tedesco che conservò fino alla fine la fiducia nei suoi dirigenti nazisti e soltanto dopo la sconfitta prese coscienza dei crimini commessi a suo nome. Ma noi agiamo esattamente allo stesso modo. Conserviamo la nostra fiducia nel nostro "grande fratello" e non vogliamo vedere i crimini nei quali ci coinvolge. Sicuramente, i nostri figli si faranno beffe di noi...

Gli errori di interpretazione dell'Unione Europea

- Nessun dirigente europeo occidentale, assolutamente nessuno, ha osato considerare pubblicamente che i rifugiati provenienti da Iraq, Siria, Libia, corno d'Africa, Nigeria, Mali, non fuggono da dittature, ma dal caos in cui noi abbiamo volontariamente, ma incoscientemente, affondato i loro Paesi.

- Nessun dirigente europeo occidentale, assolutamente nessuno, ha osato considerare pubblicamente che gli attentati 'islamisti' che toccano l'Europa non sono l'estensione delle guerre del Medio Oriente allargato, ma sono commissionati dagli stessi che hanno commissionato il caos in quella regione. Noi preferiamo continuare a pensare che gli 'islamisti' ce l'abbiano con gli ebrei e con i cristiani, mentre l'immensa maggioranza delle loro vittime non sono né ebree né cristiane, ma musulmane. Imperturbabili, noi li accusiamo di promuovere la "guerra di civiltà", quando questo concetto è stato forgiato in seno al Consiglio di sicurezza nazionale degli USA e resta estraneo alla loro cultura [5].

- Nessun dirigente europeo occidentale, assolutamente nessuno, ha osato considerare pubblicamente che la prossima tappa sarà l'«islamizzazione» delle reti di diffusione delle droghe sul modello dei Contras del Nicaragua che vendevano droga nella comunità nera della California con l'aiuto e sotto gli ordini della CIA [6]. Noi abbiamo deciso di ignorare che la famiglia Karzai ha ritirato la distribuzione dell'eroina afghana alla mafia kosovara e l'ha trasmessa a Daesh [7].

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La vice segretaria di Stato, Victoria Nuland, e l'ambasciatore statunitense a Kiev, Geoffrey R. Pvatt. In una intercettazione telefonica rivelata dai partigiani della legalità, lei gli dice di voler 'fottere' [!] l'Unione Europea.

Gli Stati Uniti non hanno mai voluto che l'Ucraina si unisse alla UE

Le accademie militari dell'Unione Europea non hanno studiato la "teoria del caos" perché è stato loro vietato. Quei pochi insegnanti e ricercatori che si sono avventurati su quel terreno sono stati pesantemente sanzionati, mentre la stampa ha etichettato come 'cospirazionisti' gli autori civili che se ne interessavano.

I politici dell'Unione Europea pensavano che gli avvenimenti di piazza Maidan fossero spontanei e che i manifestanti si augurassero di abbandonare l'orbita autoritaria russa e di entrare nel paradiso della UE. Sono rimasti stupiti dalla pubblicazione della conversazione della sottosegretaria di Stato, Victoria Nuland, che alludeva al proprio segreto controllo degli avvenimenti e affermava che il suo obiettivo era di 'fottere la UE' [!] [8]. Da quel momento, non hanno più capito niente di quel che stava succedendo.

Se avessero lasciato libera la ricerca nei loro paesi, avrebbero capito che intervenendo in Ucraina e organizzandovi il "cambio di regime", gli Stati Uniti si assicuravano che l'Unione Europea restasse al loro servizio. La grande angoscia di Washington, dal discorso di Vladimir Putin alla Conferenza sulla sicurezza di Monaco del 2007, è che la Germania si renda conto di dove stia il proprio interesse: non con Washington, ma con Mosca [9]. Distruggendo progressivamente lo Stato ucraino, gli USA Tagliano la principale via di comunicazione tra l'Unione Europea e la Russia. Potreste girare e rigirare in tutti i modi la successione degli avvenimenti, ma non potreste trovare un altro senso. Washington non si augura che l'Ucraina si unisca alla UE, come attestano i propositi della signora Nuland. Il suo unico scopo è di trasformare questo territorio in una zona pericolosa da attraversare.

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L'8 maggio 2007 (anniversario della caduta del regime nazista tedesco), a Ternopol (ovest dell'Ucraina), dei gruppuscoli nazisti e islamisti creano un sedicente Fronte anti-imperialista al fine di lottare contro la Russia. Organizzazioni da Lituania, Polonia, Ucraina e Russia vi partecipano, tra cui i separatisti islamisti di Crimea, Adighezia, Daghestan, Inguscezia, Cabardino-Balcaria, Karačaj-Circassia, Ossezia, Cecenia. Non potendo partecipare a causa delle sanzioni, Dokka Umaroy invia un contributo. Il Fronte è presieduto da Dmytro Yarosh, divenuto oggi consigliere del ministero della difesa ucraino.

La pianificazione militare USA

Eccoci dunque di fronte a due problemi che si sviluppano molto rapidamente: gli attentati 'islamisti' non sono che all'inizio. Le migrazioni sono triplicate nel Mediterraneo nell'arco di un solo anno.

Se la mia analisi è esatta, nel corso del prossimo decennio vedremo raddoppiare gli attentati 'islamisti' legati al Medio Oriente allargato e all'Africa e gli attentati 'nazisti' legati all'Ucraina. Si scoprirà allora che al-Qa'ida e i nazisti ucraini sono collegati fin dal loro congresso comune a Termopol (Ucraina) nel 2007. In realtà, i nonni degli uni e degli altri si conoscono dalla seconda Guerra mondiale. I nazisti avevano allora reclutato dei musulmani sovietici per lottare contro Mosca (era il programma di Gerhard von Mende all'Ostministerium). Alla fine della guerra, gli uni e gli altri erano stati recuperati dalla CIA (il programma di Frank Wisner con l'AmComLib) per condurre delle operazioni di sabotaggio in URSS.

Le migrazioni nel Mediterraneo, che per il momento sono soltanto un problema umanitario (200.000 persone nel 2014), continueranno a crescere fino a divenire un grave problema economico. Le recenti decisioni della UE di andare ad affondare i barconi dei trafficanti in Libia non serviranno a bloccare le migrazioni, ma a giustificare nuove operazioni militari per mantenere il caos in Libia (e non per risolverlo).

Tutto ciò provocherà disordini importanti nell'Unione Europea che pare oggi un'oasi di pace. Per la classe dirigentte di Washington non si tratta di distruggere questo mercato che continua a restarle indispensabile, ma di assicurarsi che non si ponga mai in competizione con essa, e di limitare il suo sviluppo.

Nel 1991, il presidente Bush padre incaricò un discepolo di Leo Strauss, Paul Wolfowitz (allora sconosciuto al grande pubblico), di elaborare una strategia per l'era post-sovietica. La "Dottrina Wolfowitz" spiegava che la supremazia degli USA sul resto del mondo esige, per essere garantita, di imbrigliare l'Unione Europea [10]. Nel 2008, all'epoca della crisi finanziaria negli Stati Uniti, la presidente del Consiglio economico della Casa Bianca, la storica Christina Rohmer, spiegò che l'unico mezzo per riportare a galla le banche era di fermare i paradisi fiscali dei Paesi terzi, e poi provocare dei disordini in Europa in modo che i capitali rifluissero verso gli Stati Uniti. In definitiva, Washington si propone oggi di far alleare il NAFTA e l'Unione Europea, il dollaro e l'euro, e di abbassare gli Stati membri dell'Unione al livello del Messico [11].

Sfortunatamente per loro, né i popoli dell'Unione Europea, né i loro dirigenti hanno coscienza di quel che il presidente Barack Obama prepara loro.

NOTE

[1] «Après 42 ans, Andy Marshall quitte le Pentagone», Réseau Voltaire, 7 gennaio 2015.

[2] "Selective Intelligence", Seymour Hersh, The New Yorker, 12 Maggio 2003.

[3] "Stumbling World Order and Its Impacts", by Imad Fawzi Shueibi, Voltaire Network, 5 Aprile 2015.

[4] «4 millions de morts en Afghanistan, au Pakistan et en Irak depuis 1990», par Nafeez Mosaddeq Ahmed, Traduction Maxime Chaix, Middle East Eye (Royaume-Uni), Réseau Voltaire, 11 aprile 2015.

[5] «La "Guerre des civilisations"», par Thierry Meyssan, Réseau Voltaire, 4 giugno 2004.

[6] Dark Alliance, The CIA, the Contras and the crack cocaine explosion, Gary Webb, foreword by Maxime Waters, Seven Stories Press, 1999.

[7] «La famille Karzaï confie le trafic d'héroïne à l'Émirat islamique», Réseau Voltaire, 29 novembre 2014.

[8] «Conversation entre l'assistante du secrétaire d'État et l'ambassadeur US en Ukraine», par Andrey Fomin, Oriental Review (Russie), Réseau Voltaire, 7 febbraio 2014.

[9] «La gouvernance unipolaire est illégitime et immorale», par Vladimir Poutine, Réseau Voltaire, 11 febbraio 2007.

[10] Il documento è tuttora classificato, ma il suo contenuto è stato rivelato in «US Strategy Plan Calls For Insuring No Rivals Develop» da Patrick E. Tyler, New York Times dell'8 marzo 1992. Il quotidiano pubblica nondimeno dei vasti estratti a pagina 14: «Excerpts from Pentagon's Plan: "Prevent the Re-Emergence of a New Rival"». Ulteriori informazioni supplementari si ritrovano in «Keeping the US First, Pentagon Would preclude a Rival Superpower» a cura di Barton Gellman, The Washington Post dell'11 marzo 1992.

[11] «Crisi dell'euro e smantellamento dell'Unione Europea», di Jean-Claude Paye, Rete Voltaire, 9 luglio 2010.

Source: Un lungo sogno: La cecità UE ...te alla strategia militare USA



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 03/05/2015, 22:40 
L' Impero del caos...



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 04/05/2015, 01:04 
Aztlan ha scritto:
Ecco perchè io sono contrario al trapianto di organi.

Serve solo a tenere vivi dei ricconi infami parassiti della società e criminali, mentre la gente comune aspetta e muore e i poveracci crepano per tenere in piedi questi vampiri.

Basta vederlo in faccia per capire che persona è.



questa non la capisco scusa, cioe' mia figlia ha ricevuto un rene perche' e cosi' si e' salvata.....e tu sei contrario a che se capitasse una cosa cosi a un tuo figlio ( non dico a te) non lo permetteresti?
che poi la gente compri organi e' un'altra cosa...


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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 04/05/2015, 11:27 
Una mia conoscente aveva un parente in bisogno se ben ricordo di tutt' e due i polmoni... è stata contattata dai trafficanti di organi e ha dovuto rifiutare.

Sono contento per quei pochi che riescono a ricevere un trapianto, ma sono l' eccezione a una regola fatta di liste d' attese truccate in cui chi paga passa davanti a tutti.

A mio avviso in questa situazione l' unica è dare un taglio netto a tutta la questione. Quando non ci sarà il solito magheggio dietro sarò favorevolissimo.



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 18/10/2015, 20:38 
Cita:
Kissinger 'richiama' Obama: "Serve nuovo ordine mondiale"

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E' un ritorno in grande stile quello del grande vecchio Henry Kissinger. E il messaggio è chiaro: serve un nuovo ordine mondiale, con le grandi potenze che devono tornare a dialogare e, soprattutto, a trovare soluzioni. Sul Wall Street Journal ha indirizzato parole chiare al presidente degli Stati Uniti Barack Obama, parlando della crisi siriana: "Tutti gli equilibri geopolitici del Medio Oriente sono a pezzi. L’America ha bisogno di una nuova strategia, oggi stiamo perdendo la nostra capacità di condizionare gli eventi. Un accordo con Vladimir Putin può essere compatibile con i nostri obiettivi: la distruzione dello Stato Islamico è più urgente della cacciata di Assad".

E giovedì parteciperà in videoconferenza al 'secondo Congresso di Vienna', l'evento che vedrà riuniti esperti di geopolitica che arriveranno nella capitale austriaca da Usa, Russia, Cina, Europa, Medio Oriente, alla presenza di osservatori di diversi governi.

L’organizzazione dell’evento è curata da una fondazione canadese che lavora per la pace, la Chumir Foundation for Ethics in Leadership, col sostegno del governo austriaco. I contributi arrivano da grandi università di tutto il mondo come Harvard, Columbia, Georgetown, Oxford, grandi think tank internazionali, oltre alle accademie di Stato di Mosca e Pechino. Tra gli osservatori anche la Comunità di Sant’Egidio. Regola per il confronto la 'Chatham House Rule', ovvero niente virgolettati o nomi dei partecipanti.

Lo scopo, sia chiaro, non è quello di celebrare il passato ma di pensare a un nuovo ordine per il futuro. Come spiega Kissinger, l'obiettivo deve essere "trovare un meccanismo attraverso cui le maggiori potenze possano consultarsi e cooperare sui temi più importanti".


http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... Hv8oO.html


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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 18/10/2015, 21:43 
Ecco il punto dolente
L’America ha bisogno di una nuova strategia, oggi stiamo perdendo la nostra capacità di condizionare gli eventi

Non si vuole perdere la capacità di condizionare gli eventi



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 19/10/2015, 01:33 
Cita:
oggi stiamo perdendo la nostra capacità di condizionare gli eventi


Ed è cosa buona e giusta (cit.).



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 19/10/2015, 09:39 
vimana131 ha scritto:
Kissinger 'richiama' Obama: "Serve nuovo ordine mondiale"


Secondo me c'è in corso una lotta per la leadership del nuovo ordine mondiale.

I russi non sono mai stati contrarti all'NWO, ma solo ad un NWO a guida americana.


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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 19/10/2015, 09:48 
E' l' ipotesi di molti...

Tuttavia le politiche di Putin sono contrarie in molti aspetti ai dettati del NWO:
Sovranità, attenzione per il sociale, no a OGM e gender...


E' chiaro che il senso delle parole di Kissinger è che si sono accorti che non gli permetteranno di realizzare un NWO a trazione unica, e che devono puntare ad un accordo tra tutte le potenze...

Ma non è detto che dall' altra parte del telefono rispondano di sì.


Staremo a vedere.



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 Oggetto del messaggio: Re: l'AGENDA DEL NUOVO ORDINE MONDIALE
MessaggioInviato: 19/10/2015, 09:50 
Il punto è che lo scontro non è tra USA e Russia.

Lo scontro è tra FMI e BRICS... BRICS di cui non sappiamo praticamente più nulla.



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MessaggioInviato: 19/10/2015, 17:40 
I Gesuiti non saranno forse i registi occulti, i manovratori dei burattini?


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MessaggioInviato: 19/10/2015, 17:57 
Lukas, ti prego .... [:293]



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MessaggioInviato: 27/02/2021, 17:01 
Può avere un qualche significato?

I Rockefeller si riprendono l'arazzo di Guernica all'Onu
L'opera troneggiava dal 1984 davanti al Consiglio di sicurezza


I Rockefeller si riprendono il vasto arazzo rappresentante Guernica di Pablo Picasso che da oltre tre decenni troneggiava davanti all'ingresso del consiglio di sicurezza dell'Onu per sensibilizzare i diplomatici sui rischi della guerra. L'opera, commissionata nel 1955 da Nelson Rockefeller e tessuta dall'atelier francese Jacqueline de La Baume-Dürrbach, era stata prestata al Palazzo di Vetro dal 1984. Presidenti, ministri e ambasciatori chiamati ad assistere alle riunioni del consiglio di sicurezza passavano sino ad oggi davanti a questo capolavoro per entrare nella stanza dell'organismo più importante delle Nazioni Unite per mantenere la pace nel mondo.

Ora il proprietario, Nelson Rockefeller Junior, ha voluto che fosse restituito, senza fornire spiegazioni. Da giovedì il muro cui era appeso l'arazzo, raffigurante il bombardamento della città di Guernica il 26 aprile 1937 dalla Germania nazista e dall'Italia fascista, è vuoto. Probabile che ora si scateni una battaglia tra i Paesi membri per avere il privilegio di piazzare al suo posto un'opera di un proprio cittadino celebre.


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