23/10/2015, 16:55
23/10/2015, 18:49
23/10/2015, 19:23
23/10/2015, 22:11
greenwarrior ha scritto:Quando la maggior parte dei paesi che hanno aderito al piano di accoglienza, avranno raggiunto il numero utile per avere forza lavoro a basso costo, chiuderanno i confini, come stanno già facendo molti paesi.
24/10/2015, 09:26
MaxpoweR ha scritto:greenwarrior ha scritto:Quando la maggior parte dei paesi che hanno aderito al piano di accoglienza, avranno raggiunto il numero utile per avere forza lavoro a basso costo, chiuderanno i confini, come stanno già facendo molti paesi.
Esatto. Io lo dico da forse 15 pagine. E' semplice commercio di carne a basso costo.E' inutile prendersela con la merce, bisogna prendersela con chi la IMPORTA
La domanda che accende la luce è sempre la stessa:
Cui prodest?
La risposta e la conseguente soluzione direi che è abbastanza banale, semplicemente perchè ci si pone la domanda gusta, cosa che il 99% delle persone si guarda bene dal bare, è troppo impegnata a brucare la fresca erbetta di montagna
26/10/2015, 01:11
ANKARA "RICONOSCE" LO STATO ISLAMICO. E MERKEL LA FA ENTRARE NELL'UE.
ualche mese fa abbiamo pubblicato in questo sito un articolo dal titolo Mamma li Turchi, riguardo uno scontro diplomatico e verbale tra il vescovo di Roma, Jorge Mario Bergoglio, e il premier turco Erdogan, e soprattutto cosa potesse realmente nascondersi dietro quello che veniva definito un "gioco delle parti". Chi prima ancora avesse letto un altro articolo qui pubblicato, dal titolo Caro Papa, non dimetterti potrebbe avere una visione ancora più ampia nel tempo del disegno che sembra delinearsi.
Programmazioni a lungo termine, possibili, a parte, l'articolo che riportamo di seguito del noto Maurizio Blondet offre come sempre notizie difficilmente reperibili altrove. [Redazione]
È necessario che Daesh “possa aprire un consolato ad Istanbul”, per poter rispondere ai tanti jihadisti che entrano in Turchia per prendere parte alla rivoluzione in Siria: a dirlo è il capo dei servizi segreti turchi, Hakan Fidan, braccio destro di Erdogan.
“L’Emirato islamico è una realtà, e non possiamo eradicare una istituzione ben organizzata e popolare come questa”,
ha aggiunto Fidan:
“di conseguenza, chiedo con decisione ai miei colleghi occidentali di rivedere il loro atteggiamento verso le correnti politiche islamiche, mettere da parte la loro cinica mentalità, e contrastare i piani di Vladimir Putin di schiacciare i rivoluzionari siriani”.
Con questa dichiarazione di Fidan, uomo che di solito non ne rilascia, la Turchia fa’ sapere ufficialmente che è schierata con il Califfato. Fidan ha detto anche che il suo paese presta cure mediche ai feriti dagli “spietati” bombardamenti russi.
[Fonte: http://www.voltairenet.org/article189059.html]
A questa Turchia Angela Merkel è andata due giorni prima ad implorarla che non le mandi più profughi “siriani”, anzi se ne riprenda la metà (degli 800 mila arrivati in Germania, 400 mila non hanno diritto all’asilo) offrendo in cambio di accelerare l’ammissione di Ankara nella UE. Anche a nome nostro, di tutti altri noi europei, ovviamente senza consultarci. La Turchia che abbiamo lasciato sulla porta per decenni esigendo che adeguasse le sue leggi ai “nostri valori”, adesso l’accettiamo nel momento in cui massacra curdi, sua minoranza etnica, ed arma tagliagole wahabiti di altissima criminalità. Sembra evidente che i nostri valori siano elastici.
Erdogan ha fatto il difficile, minacciato di mandarcene altri 3 milioni; poi però, sembra dalle ultime, ha accettato un accordo con la Commissione Europea (siete stati informati, a Roma?) per allestire sei campi profughi da due milioni di posti – coi soldi tedeschi, ovviamente. Anzi no, preciso: europei. Erdogan avrà un incontro decisivo con il capo della commissione, Jean Claude Junker.
Così, la Cancelliera è riuscita un'altra volta a mettere a nostro carico, come europei, il mostruoso fallimento della sua accoglienza senza limiti.
Aiutata dalla volontaria omertà mediatica pan-europea.
A malapena i media ufficiosi hanno riportato che il capo del sindacato della polizia tedesca Rainer Wendt, in un’intervista, ha proposto un muro confinario attorno al suo paese per fermare gli immigrati. Con vaga disapprovazione hanno riferito le sue parole:
“Se chiudiamo i confini nostri così, l’Austria chiuderà il confine con la Slovenia, e ciò è esattamente quel di cui abbiamo bisogno”.
Ciò che i media non riportano – è la più grande operazione di autocensura mai vista in Europa – è il perché Wendt ha detto questo. Ha confessato che le forze dell’ordine tedesche sono completamente sopraffatte, non riescono più a trattenere dal delinquere in massa questi immigrati, quasi tutti giovani maschi sempre più tracotanti e minacciosi, perché non temono una legge che non ha alcun rigore, per loro.
In perfetto accordo, la censura dei media tace l’aumento, quasi l’epidemia, delle violenze carnali di ragazze tedesche da parte di questi ultimi arrivati, pretesi “siriani”, molti venuti da un qualunque paese musulmano. Anche nei campi di raccolta le donne – le profughe, che qualche volta hanno già subito stupri nel paese d’origine o nel transito – e i bambini vengono spesso violentati; le donne sono costrette alla prostituzione dai maschi, in numero preponderante, loro pretesi compagni di sventura. Una denuncia redatta in questo senso da quattro organizzazioni tedesche di volontariato che curano (si fa’ per dire) il centro di accoglienza di Giessen, nel Land dello Hesse, chiedeva al governo regionale la disponibilità “immediata di appartamenti o case di cui sia possibile sorvegliare le entrate e chiudere a chiave” per le donne che sono arrivate sole o coi loro bambini, senza un maschio che le protegga. L’effetto: le organizzazioni hanno rimosso la loro denuncia dai loro siti web, evidentemente su pressione di qualche autorità.
[Fonte: http://www.gatestoneinstitute.org/6527/ ... pe-germany]
Altro fenomeno, nei centri d’accoglienza i musulmani aggrediscono i profughi cristiani, o i sunniti gli sciiti; le risse, che coinvolgono centinaia di persone, e i molti feriti, hanno fatto concludere a un vice-capo di Wendt, Joerg Radek, che bisogna mettere i due gruppi religiosi in sedi separate. Quel che è stata sorvolata è l’ammissione di Radek: “la polizia ha raggiunto il punto di rottura”, non riesce – con i metodi civili – a controllare campi dove quattromila maschi si scatenano in risse ferocissime, e 800 mila “profughi” sono già lì, 300 mila solo in Baviera, e sconvolgono l’ordine pubblico, sempre più coscienti della loro forza.
Wendt ha parlato addirittura di questi scontri come di “una guerra di sostituzione” sferrata sul territorio nazionale fra gruppi di opposte fedi; con gli islamisti non solo agguerriti, ma
“armati fino ai denti di armi bianche, mazze da baseball, altri oggetti pericolosi. I nostri agenti hanno dovuto subire una violenza cruda che mette in pericolo le loro vite”.
Addio grasso benessere tedesco, per proteggere il quale hanno devastato i greci e imposto regole agli altri europei. Adesso per contrappasso, le loro adolescenti non escono più con gonne corte. Di sera nelle cittadine tedesche nessuno ha il coraggio di farsi vedere in giro. Una Germania passiva e imbelle si sottomette all’islamismo degli invasori.
Solo una tv ungherese ha ripreso il racconto di Aida Bolevar, una giovane giornalista ucraina bionda – che capisce l’arabo avendo vissuto in Medio Oriente per anni – a cui è capitata l’orribile ventura, ad agosto, di prendere un treno da Budapest a Vienna.Guarda su youtube.com
Alla stazione di Budapest
“masse di maschi d’aspetto arabo, sporchi, non volevano lasciarmi passare dall’entrata. Mi insultavano in arabo e cercavano di portarmi via il bagaglio”.
Si è difesa. Ha avuto il tempo di vedere che nella stazione, incredibilmente sporca,
“adulti semplicemente defecavano là dove si trovavano. Le donne si facevano picchiare dai loro figli maschi… I bambini urlavano. C’erano maschi che afferravano un bambino non loro e, sollevandolo, si guadagnavano un passaggio nella calca per salire in treno. Avevano tutti lasciato montagne di spazzatura. Nessuno parlava una parola di una lingua europea”.
Erano al 90 per cento, secondo lei, maschi dai 19 ai 45 anni, in età militare. Lei li ascoltava:
“urlavano oscenità ai passeggeri” occidentali, “parlavano tra loro di come portargli via i bagagli”.
Nello scompartimento, insieme ai pochi passeggeri europei, quando il treno si avvia, Aida può sentire quel che i profughi si dicono fra loro, ormai tranquilli perché sono riusciti a salire.
“Conversavano tra loro se dovessero rapinarci, visto che questo sarebbe stato grato ad Allah, essendo noi degli infedeli. Guardando me, si dicevano che meritavo di essere violentata, perché non indosso la hijab, sono una passeggiatrice”.
Aida sottolinea una capacità di questi profughi:
“Ti sorridono, e nello stesso tempo profferiscono contro di te orrendi insulti”, sapendo che non capisci la loro lingua. Durante il viaggio, hanno ricevuto del cibo: “Hanno buttato mele, pane e biscotti sui binari, li hanno calpestati.. Volevano denaro, denaro. Alcuni afferravano dei passeggeri e cercavano di sottrar loro gli oggetti di valore; prendevano le loro valige, non li lasciavano passare, li spingevano e insultavano”.
Che vogliano lavorare? Entrare nelle fabbriche germaniche a sostituire gli operai germanici sulla via della pensione, e senza figli? L’Express di Londra ha intervistato varii di questi profughi: li ha trovati informatissimi nello studio comparato delle provvidenze sociali dei vari paesi europei. Vogliono essere mandati in Svezia e in Finlandia, dove le domande d’asilo sono più facili da ottenere; in Danimarca no; non più, perché, come ha spiegato uno di questi richiedenti asilo che ha dato il nome di Marwin el Mohammed, “là il sussidio mensile per i rifugiati è stato dimezzato, da 10 mila kroner lo hanno ridotto a circa 5 mila (da 1500 a 700 euro).
Altro che lavoratori. La Merkel insiste. Meno male che Cipro, da sola, si è opposta all’entrata del turco in Europa.
Mef: "Spesa per immigrati triplicata in 2013-2015, a 3,3 mld"
Con attuali ritmi di crescita in 2016 si arriverà a circa 4 mld
La spesa per affrontare l'emergenza immigrati nel 2015 è quasi triplicata, rispetto alla media 2011-2013, passando da 1,3 miliardi a 3,3 miliardi. Nello stesso periodo i contributi europei sono passati da 84,7 milioni a 120,2 milioni, con un aumento del 38,5%. I dati sono contenuti nelle tabelle del Documento programmatico di bilancio del Mef. Rispetto allo scorso anno l'incremento stimato è del 26%.
Il governo vorrebbe che l'Europa considerasse queste spese come 'extra', e quindi chiede una flessibilità di pari importo, da poter utilizzare nella riduzione dell'Ires già dalla legge di stabilità 2016. Per il momento, tuttavia, questa tesi non sembra essere sostenuta da Bruxelles e, di conseguenza, la riduzione dell'imposta sulle società, che vale circa 3,5 mld, è prevista scattare dal 2017.
La ricostruzione puntuale della spesa impiegata per l'accoglienza dei migranti e il soccorso ''è complessa, data la pluralità degli attori coinvolti''. Nel 2015, si legge nel documento, le risorse necessarie ad affrontare le ''circostanze eccezionali'' sono stimate in oltre 3,3 miliardi, di cui circa 3 miliardi per spese di natura corrente. Il differenziale tra la spesa sostenuta dall'Italia nel 2011-2012 e quella negli anni in cui si è manifestata l'emergenza umanitaria, al netto dei contributi Ue, è pari in termini cumulativi in circa 4 miliardi.
Il Mef avverte che se dovesse crescere il flusso di migranti ''si determinerebbe l'esigenza di reperire ulteriori fondi''. Nell'ipotesi di una crescita delle presenze nelle strutture di accoglienza nei prossimi due anni pari a quella rilevata tra il 2014 e 2015, la spesa ammonterebbe a poco meno di 4 miliardi nel 2016.
La quota più significante di spesa riguarda le strutture di accoglienza, che quest'anno dovrebbe assorbire il 53,6% delle risorse totali, con un aumento di 10,6 punti percentuali rispetto alla media 2011-2013. La spesa per i soccorsi in mare resta stabile, al 26,6% (era il 25,1% nel 2011-2013); mentre la spesa per sanità e istruzione è diminuita di 11,9 punti percentuali passando dal 31,9% al 20%. Secondo le informazioni fornite dal Mef i minori hanno un costo medio di 45 euro al giorno, mentre le spesa procapite nelle strutture di accoglienza è pari a 32,5 euro al giorno, a cui si aggiungono i costi per i richiedenti asilo e rifugiati che ammontano a 35 euro giornalieri.
Nel 2014 sono sbarcate sulle coste italiane 170.000 persone, più del triplo rispetto all'anno precedente. Nello stesso periodo le presenze nei centri di accoglienza sono raddoppiate. I dati relativi ai primi nove mesi di quest'anno confermano ''un'analoga dimensione della crisi'', con oltre 136.000 migranti arrivati via mare. A settembre erano circa 77.000 i migranti nelle strutture di accoglienza governative e nelle strutture temporanee, cioè quasi il doppio delle presenze registrate a fine 2014 e oltre 10 volte il dato medio del periodo 2011-2012.
Il sistema di protezione per i rifugiati e richiedenti asilo copre più di 26.000 persone; mentre i minori non accompagnati hanno superato le 10.000 unità, ''ponendo un'enorme sfida'' su diversi fronti come gli alloggi e la scuola. ''Si tratta di un afflusso epocale'' che interessa l'intera Europa, si sottolinea nel dossier. ''L'attivazione e la gestione di un sistema di accoglienza, in grado di far fronte alla pressione registrata, ha comportato uno sforzo di bilancio rilevante''.
26/10/2015, 12:10
28/10/2015, 08:27
28/10/2015, 10:33
28/10/2015, 11:19
28/10/2015, 13:43
mik.300 ha scritto:cose sapute e risapute
ma repetita iuvant..
http://www.corriere.it/politica/15_otto ... 7c8b.shtml
Profughi, la beffa delle quote
Dall’Italia all’estero solo 90 migranti in un mese
Dovevano essere trasferiti 40 mila rifugiati: finora accolte 525 richieste. Roma ha speso oltre 1 miliardo e ricevuto 310 milioni
dove kavolo sta il vantaggio economico?
si sciacquano la bocca con
aiutare i profughi, accoglienza, ecc.
orban cattivo, razzista..ecc
ecco..
ipocrisia al cubo.
il piano era chiaro: 40 mila migranti da trasferire in due anni. Eritrei e siriani via dall’Italia per essere ospitati negli Stati dell’Unione Europea che avevano accettato l’agenda messa a punto dal presidente della Commissione europea Jean-Claude Junker. Un mese dopo la sigla dell’accordo siglato per «alleggerire» la situazione anche in Grecia e Ungheria dopo le migliaia di arrivi dei mesi scorsi, il progetto si rivela quello che in molti temevano: un flop. Per raggiungere il risultato bisognava infatti far partire 80 stranieri al giorno. E invece in un mese soltanto 90 hanno lasciato il nostro Paese: 40 sono andati in Svezia, 50 in Finlandia.
orban ha fatto BENISSIMO..
altrimenti l'ungheria colava a picco
nell'ignavia dell'eu..
e forse andava bene così..
28/10/2015, 16:40
30/10/2015, 01:52
In Germania è scoppiato l’Inferno. Lo dice il capo della Polizia Federale
Difficoltà in Germania per Angela Merkel, dovute alla criminalità fra i profughi?
Angela Merkel la sta pagando cara da quando si è avvicinata alla posizione russa dichiarando che il presidente siriano, Bashar al-Assad, deve essere coinvolto nei colloqui di pace per mettere fine al conflitto in Siria. Precisando anche che i colloqui non vanno condotti “solo con gli Stati Uniti e la Russia, ma anche con altri importanti partner regionali, come l’Iran, e Paesi sunniti, come l’Arabia Saudita”. Esattamente il contrario di quel che hanno deciso di fare gli americani. Infatti, di lì a poco – guarda caso – è arrivata la denuncia alla Volkswagen dai giudici degli Usa che hanno l’industria più inquinante del pianeta, peggio ancora della Cina.
La seconda botta le arrivata l’altro ieri, quando il presidente del sindacato della polizia tedesca, Rainer Wendt – in una intervista al canale televisivo N24 – ha dichiarato che in Germania “è scoppiato l’inferno” perché, ha spiegato: “registriamo una invasione di criminalità di massa nelle forme più gravi come i furti, le rapine, gli stupri, la riduzione in schiavitù, l’imposizione della sharia”. Ha pure ammesso che “da mesi le forze di polizia sono state sopraffatte da questa invasione ed adesso i politici stanno mostrandosi come se ne fossero totalmente sorpresi, questo però non dovrebbe accadere”.
Insomma, “c’è una forte criminalità tra i rifugiati, il che significa che avvengono stupri di donne e bambini, uso massiccio di violenza, attività delittive come sfruttamento e schiavitù, vediamo che tutto questo avviene in quei posti. Non si tratta certo di piccoli alterchi fra persone che stanno vivendo in uno spazio ridotto, piuttosto conflitti territoriali, lotte per il dominio. Ci sono fanatici e gruppi religiosi che non si possono facilmente separare. Il nostro personale di sicurezza è del tutto sovrastato da queste situazioni”, ha concluso il presidente Wendt.
La sortita del responsabile della Polizia federale tedesca potrebbe apparire al primo impatto strana, poiché poco si concilia con lo stile pacato della società tedesca. Malauguratamente conferma un’isteria montante pervasa di rabbia di una violenza prima sconosciuta. Molto vi influisce la vittoria della destra estrema in Polonia che spalanca le porte a nuovi insediamenti militari Usa. Cosicché la Cancelliera, che è considerata il maggior politico di successo nel mondo e in patria gode ancora di popolarità, di colpo si è ritrovata senza più il soprannome di Mutti (mamma) dopo che i sondaggi le stanno quantificando una perdita del consenso.
Quello che rimane un coraggioso tentativo di ravvivare le migliori tradizioni della Germania post-bellica accogliendo i rifugiati di guerra, a un ritmo di 10mila al giorno – la Gran Bretagna ne accoglierà 20mila in quattro anni – rischia di metterla fuori gioco. La vittoria alle elezioni, nella vicina Polonia, di Beata Szydlo del partito di estrema destra “Diritto e Giustizia”, che si affianca a quella di Marine Le Pen in Francia, è un altro segnale del vento che spira sull’Europa. Certamente non giova alla Cancelliera. Ma se diverrà tempesta, non è sua la colpa.Guarda su youtube.com
30/10/2015, 08:28
vimana131 ha scritto:In Germania è scoppiato l’Inferno. Lo dice il capo della Polizia Federale
Difficoltà in Germania per Angela Merkel, dovute alla criminalità fra i profughi?
Angela Merkel la sta pagando cara da quando si è avvicinata alla posizione russa dichiarando che il presidente siriano, Bashar al-Assad, deve essere coinvolto nei colloqui di pace per mettere fine al conflitto in Siria. Precisando anche che i colloqui non vanno condotti “solo con gli Stati Uniti e la Russia, ma anche con altri importanti partner regionali, come l’Iran, e Paesi sunniti, come l’Arabia Saudita”. Esattamente il contrario di quel che hanno deciso di fare gli americani. Infatti, di lì a poco – guarda caso – è arrivata la denuncia alla Volkswagen dai giudici degli Usa che hanno l’industria più inquinante del pianeta, peggio ancora della Cina.
La seconda botta le arrivata l’altro ieri, quando il presidente del sindacato della polizia tedesca, Rainer Wendt – in una intervista al canale televisivo N24 – ha dichiarato che in Germania “è scoppiato l’inferno” perché, ha spiegato: “registriamo una invasione di criminalità di massa nelle forme più gravi come i furti, le rapine, gli stupri, la riduzione in schiavitù, l’imposizione della sharia”. Ha pure ammesso che “da mesi le forze di polizia sono state sopraffatte da questa invasione ed adesso i politici stanno mostrandosi come se ne fossero totalmente sorpresi, questo però non dovrebbe accadere”.
Insomma, “c’è una forte criminalità tra i rifugiati, il che significa che avvengono stupri di donne e bambini, uso massiccio di violenza, attività delittive come sfruttamento e schiavitù, vediamo che tutto questo avviene in quei posti. Non si tratta certo di piccoli alterchi fra persone che stanno vivendo in uno spazio ridotto, piuttosto conflitti territoriali, lotte per il dominio. Ci sono fanatici e gruppi religiosi che non si possono facilmente separare. Il nostro personale di sicurezza è del tutto sovrastato da queste situazioni”, ha concluso il presidente Wendt.
La sortita del responsabile della Polizia federale tedesca potrebbe apparire al primo impatto strana, poiché poco si concilia con lo stile pacato della società tedesca. Malauguratamente conferma un’isteria montante pervasa di rabbia di una violenza prima sconosciuta. Molto vi influisce la vittoria della destra estrema in Polonia che spalanca le porte a nuovi insediamenti militari Usa. Cosicché la Cancelliera, che è considerata il maggior politico di successo nel mondo e in patria gode ancora di popolarità, di colpo si è ritrovata senza più il soprannome di Mutti (mamma) dopo che i sondaggi le stanno quantificando una perdita del consenso.
Quello che rimane un coraggioso tentativo di ravvivare le migliori tradizioni della Germania post-bellica accogliendo i rifugiati di guerra, a un ritmo di 10mila al giorno – la Gran Bretagna ne accoglierà 20mila in quattro anni – rischia di metterla fuori gioco. La vittoria alle elezioni, nella vicina Polonia, di Beata Szydlo del partito di estrema destra “Diritto e Giustizia”, che si affianca a quella di Marine Le Pen in Francia, è un altro segnale del vento che spira sull’Europa. Certamente non giova alla Cancelliera. Ma se diverrà tempesta, non è sua la colpa.Guarda su youtube.com
http://www.ildeutschitalia.com/scenari/ ... -federale/
01/11/2015, 11:13