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Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 11:45

Gippo ha scritto:ritenuta morta le ragazzine chiamano il boss della zona che manda il Bossetti a portare via il corpo. Considerando che i boss della zona sono implicati negli appalti non è difficile pensare che il Bossetti possa conoscerli.
Questo spiegherebbe il continuo gironzolare del Bossetti attorno alla palestra, forse aspettava un segnale per accedere alla palestra stessa.


Che Bossetti abbia gironzolato attorno alla palestra con il suo furgone non è dimostrabile.
In pratica il suo furgone viene ripreso solo 2 volte, una in andata ed una in ritorno.

Poi dove avrebbe potuto nascondere il corpo per circa tre mesi per poi portarlo nel campo di Chignolo poco prima del ritrovamento?.
Inoltre nel suo furgone tracce di Yara non ne esistono.

Faccio notare che il corpo di Yara è stato trovato in stato corificato, ciò è possibile solo se viene conservato in un luogo chiuso (in una cassa oppure in un sacco ermetico).

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 14:44

Wolframio ha scritto:Che Bossetti abbia gironzolato attorno alla palestra con il suo furgone non è dimostrabile.
In pratica il suo furgone viene ripreso solo 2 volte, una in andata ed una in ritorno.
Poi dove avrebbe potuto nascondere il corpo per circa tre mesi per poi portarlo nel campo di Chignolo poco prima del ritrovamento?.
Inoltre nel suo furgone tracce di Yara non ne esistono.
Faccio notare che il corpo di Yara è stato trovato in stato corificato, ciò è possibile solo se viene conservato in un luogo chiuso (in una cassa oppure in un sacco ermetico).

Sono supposizioni ...
Forse hanno portato Yara in quel cantiere dove sono andati i cani molecolari, forse chiusa in un sacco come dici tu, forse il materiale edile lo ha respirato proprio dal sacco o cassa

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 15:45

Gippo ragioniamo un pò.

Sei d'accordo che se i cani hanno fiutato la pista dagli spogliatoi della palestra al cantiere, la ricostruzione della ruggeri che vuole Yara salita sul furgone di Bossetti è insostenibile?.
Quindi se i cani hanno seguito quella pista, Yara o ci è arrivata al cantiere viva con le proprie gambe oppure tramortita e retta in piedi tra 2 persone.

Se la ruggeri non avesse scartato ed escluso da subito le indagini nel cantiere, con molta probabilità in una accurata perquisizione si avrebbe trovato il suo corpo ivi nascosto e chiuso in qualche cassa.


Guarda su youtube.com

Guarda su youtube.com
Ultima modifica di Wolframio il 05/11/2015, 15:54, modificato 2 volte in totale.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 15:50

Mi sembra che su questo non ci piova.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 18:26

Wolframio ha scritto:Gippo ragioniamo un pò.

Non possiamo fare altro
Sei d'accordo che se i cani hanno fiutato la pista dagli spogliatoi della palestra al cantiere, la ricostruzione della ruggeri che vuole Yara salita sul furgone di Bossetti è insostenibile?.

Bisogna però capire cosa sono in grado di fiutare i cani molecolari, credo che riescano a fiutare quel che rimane nelle molecole dell'aria
Quindi se Yara è stata caricata sul furgone aperto del Bossetti i cani erano in grado di rintracciarla? Penso di si ...
Quindi se i cani hanno seguito quella pista, Yara o ci è arrivata al cantiere viva con le proprie gambe oppure tramortita e retta in piedi tra 2 persone.

E' possibile ma penso sia troppo rischioso, meglio metterla in un sacco e caricarla su un furgone
Se la ruggeri non avesse scartato ed escluso da subito le indagini nel cantiere, con molta probabilità in una accurata perquisizione si avrebbe trovato il suo corpo ivi nascosto e chiuso in qualche cassa.

Forse l'avrebbero trovata ancora viva ... chissà quanto ci ha messo per morire

Il coinvolgimento del Bossetti spiegherebbe la sua presenza attorno alla palestra e il dna sui vestiti di Yara

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 20:39

Ma scusate,ma se Bossetti è solo un complice chi glielo fa fare di beccarsi la colpa?

Avrebbe già fatto i nomi.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

05/11/2015, 21:04

Guarda su youtube.com

Re: Il caso di Yara Gambirasio

06/11/2015, 01:43

Ronin77 ha scritto:Ma scusate,ma se Bossetti è solo un complice chi glielo fa fare di beccarsi la colpa?
Avrebbe già fatto i nomi.

Infatti, come ho detto sopra, questo sarebbe un difetto della mia ipotesi
Tuttavia se parliamo del convolgimento di persone che hanno atteggiamenti tipici della mafia possiamo anche pensare a ricompense o minacce
Altro difetto sarebbe la poco credibile omertà di tante persone coinvolte, soprattutto le ragazzine
Diciamo che sto solo cercando di annodare i fili pendenti come diceva il tenente Colombo

Re: Il caso di Yara Gambirasio

06/11/2015, 15:59

Inserisco questa notizia con beneficio d'inventario.
Aspettando altre conferme da fonti piu credibili.


Processo a Bossetti, nuovo colpo di scena: sulla giacca di Yara c’è il sangue di una sua amica?


È SANGUE – Dodicesima udienza per l’omicidio di Yara Gambirasio ed ennesimo colpo di scena. La traccia genetica scoperta sul polsino del giaccone di Yara con il Dna di Silvia Brena, una delle insegnanti di ginnatisca della ragazza, non è di saliva o di altro materiale biologico. «È positiva al sangue, abbiamo escluso che sia saliva o altro materiale biologico», ha rivelato, incalzato dalle domande dei difensori di Bossetti, il capitano Nicola Staiti, uno degli ufficiali del Ris di Parma che ha firmato la relazione su tutte le attività di indagine scientifica. E non può che essere una traccia lasciata nelle ultime ore di vita di Yara perché ha resistito molto bene a tre mesi di intemperie, pioggia e neve.

IL DNA – «Non era stata dilavata», ha aggiunto il capitano. «Aveva un profilo complesso. L’abbiamo trovata perché sul polsino del giaccone abbiamo notato alcuni aloni scuri. Così abbiamo scoperto che si trattava di una traccia genetica. Era il Dna della Brena». Ma può essere una traccia lasciata per contatto?, ha chiesto l’avvocato Claudio Salvagni. «Lo escluderei», ha risposto l’ufficiale, «È qualcosa di più corposo».

“NON RICORDO” – Silvia Brena già era comparsa in aula come testimone e ad almeno dieci domande rispose: «Non ricordo». Adesso i difensori di Bossetti quasi certamente chiederanno che torni in aula a tentare di spiegare come mai sul giaccone di Yara ha lasciato una traccia di sangue. Prima di questo colpo di scena il capitano Staiti e il suo collega Fabiano Gentile avevano parlato a lungo del Dna di Bossetti scoperto sugli slip di Yara. Lo hanno definito un «profilo perfetto e completto», non c’è margine di errore, è il Dna di Massimo Bossetti.

http://www.oggi.it/attualita/notizie/20 ... resh_ce-cp


Per l'ultima parte di questa notizia, ritengo che un Dna nucleare non puo ritenersi "perfetto e completo" mancando del mitocondriale e di supporto biologico.

Di perfetto e completo c'è solo il Dna della Brena

Re: Il caso di Yara Gambirasio

07/11/2015, 16:58

7 NOV 2015 13:52
COME E PERCHÉ L’EX ISTRUTTRICE DI YARA, SILVIA BRENA, AVREBBE DOVUTO AVERE UN CONTATTO CON LA RAGAZZINA AL PUNTO DA LASCIARE UNA MACCHIA DI SANGUE SULLA MANICA? - ALLE DOMANDE DELLA DIFESA DI BOSSETTI, I RIS NON HANNO RISPOSTO: “COMPORTA UN INCREDIBILE SFORZO MNEMONICO...”

La partita degli esami del Dna è decisiva, in particolare di quelli del cosiddetto "Reperto G20", la famosa porzione di mutandina di Yara (dov' è la traccia di Bossetti), e il cosiddetto "Reperto 27-62" (la manica del giubbotto dove è rimasta il Dna di un' altra persona: la sua ex istruttrice)…

Bergamo, ore 16.10, nuovo, ennesimo, incredibile colpo di scena sul Dna al processo per Yara: seduta sospesa, corte riunita per decidere se, e come, il processo può riprendere. Ore 16.20, tutti col fiato sospeso mentre sul banco dei testimoni i due supertesti dei Ris, Nicola Staiti e Fabiano Gentile invocano una sorta di tregua dicendo: "Presidente, la risposta alle domande della difesa non possiamo darle, perché… in questo momento, per noi comporta un incredibile sforzo mnemonico".

Incredibile sforzo mnemonico sui due reperti più importanti del processo, sulle domande a cui, in teoria, si erano preparati da un anno, addirittura su dati presentati da loro stessi. Possibile? Sì, perché si parla proprio della famosa traccia di Ignoto uno sullo slip, e della traccia di Silvia Brena (l' ex insegnante di Yara) sulla manica.

Una traccia che ieri - stando alle parole dei due ufficiali - è risultata appartenere a un fluido biologico: una macchia lasciata da un fluido che, o è sangue, o contiene sangue. Ma quando, come e perché la Brena avrebbe dovuto avere un contatto di questa natura con Yara?

Bel dilemma. Dopo alcuni minuti di raccoglimento la risposta arriva dalla presidente Bertoja che concede ai due una delazione, dettando, però, delle condizioni: "La difesa presenterà le domande che vuole fare, poi i Ris risponderanno in temp brevi". Un esito imprevedibile.

Come se nella finale di coppa Roma o Juve, dopo aver giocato i primi venti minuti (e incassato due goal) chiedessero la sospensione della partita perché i giocatori dicono che devono migliorare la loro condizione atletica. Eppure è quello che è accaduto ieri.

Per capire questa conclusione (una mediazione dopo l' ennesimo duello a muso duro Accusa-Difesa) bisogna ripercorrere la cronaca di una giornata convulsa in cui non doveva accadere nulla, ed è successo tutto. La partita degli esami del Dna è decisiva, in particolare di quelli del cosiddetto "Reperto G20", la famosa porzione di mutandina di Yara (dov' è la traccia di Bossetti), e il cosiddetto "Reperto 27-62" (la manica del giubbotto dove è rimasta il Dna di un' altra persona: la sua ex istruttrice).

Questa traccia, hanno ammesso i due Ris (a denti stretti) rivelava una intensità di reazione agli esami e una quantità addirittura superiore a quello di Ignoto uno. Così durante il punto più bello del controinterrogatorio, sul banco sedevano i due supercarabinieri che hanno materialmente eseguito gli esami che erano considerati prova regina. Gli avvocati Claudio Salvagni e Claudio Camporini, coadiuvati da un consulente tecnico che in quel laboratorio dei Ris ci ha lavorato una vita, Marzio Capra, hanno tempestato i due di domande su una materia che in teoria avrebbero dovuto padroneggiare: i cosiddetti "Raw data", ovvero "la brutta copia" degli esami con cui hanno inchiodato il muratore di Mapello.

Erano stati loro stessi (due settimane fa, dopo un tira e molla durato dieci udienze) a consegnare questi "dati grezzi" che nel processo sono diventati cruciali: "Perché esaminare quei numeri? L' analisi - diceva la Pm Ruggeri ha già prodotto risultati!". Ma poichè l' esame sul Dna è irripetibile per esaurimento del campione, la "brutta copia" era stata riconosciuta dalla presidente Bertoja,nella prima udienza, un dato da far vagliare alla difesa.

Inizia la seduta. Guardo Staiti e Gentile, che chiedono di sedere vicini per una testimonianza congiunta: "Abbiamo lavorato spalla a spalla", spiega Gentile. Non hanno divisa, giacca e cravatta: fanno a tutti una ottima impressione. Sono calmi, parlano chiaro, si concentrano - nella loro esposizione - sulla gerarchia delle cose importanti. Gentile, ha un filo di barba e baffi folti, spiega che hanno lavorato all' inchiesta fin dal primo giorno. Spiega la metodologia che hanno adottato.

Spiega con molta linearità una cosa importante: "La traccia di ignoto uno sullo slip non è e non può contenere sperma". Spiega come hanno lavorato sui reperti, con grande scrupolo investigativo. Mentre racconta pare di vederli, i due, chini su quei poveri stracci con la lampada a lunghezza d'onda varabile (l'abbiamo imparata a conoscere nelle serie Crime) che battono il tessuto millimetro per millimetro. Gentile dice che quel Dna è lì "Senza margine di errore".

Aggiunge che Ignoto uno è anche su un altro lembo di mutandina, quello laterale (in codice si chiama "31 G1 ext"). Staiti è esperto di violenza sessuali: racconta che alla luce della sua lunga esperienza, la presenza del Dna senza sperma, in quella posizione, è strano: "Io, in tanti anni questa cosa non l'avevo mai rilevata".

Gentile, dice ancora che su quegli indumenti ci sono almeno tre tracce di altri Dna non ricostruibili. E da una misura alla traccia di ignoto uno sullo slip: "Un nanogrammo e due". Poi i due illustrano un dato da capogiro. "La possibilità che quella traccia sia di un uomo con Dna simile è un numero enorme: "3700 miliardi di miliardi di miliardi, di miliardi".

Bene, penso, mentre scrivo sul taccuino: partita chiusa, ce ne torniamo a casa. E invece. Salvagni inizia a controinterrogare con pacata e cortese fermezza (ma la tensione si taglia con il coltello) e subito le certezze vacillano. Per esempio, quando fa una domanda semplice semplice, e cioè "Ricorda se la traccia Brena fosse visibile a occhio nudo?", Stati mi pare subito nervoso, fa lunghe perifrasi per non dare una risposta netta.

Capisco perché poco dopo: "C' era una alone", dice. E qui entra in un tunnel che cambia la sua espressione della mattina pietrificandogli il volto:

-Salvagni: "Avete fatto una indagine su quel fluido biologico che era sulla manica?".
-(Silenzio).
-Salvagni: "Fatta o no?".
-Gentile: "Non mi risulta sia stata fatta" (brusio).
-Salvagni: "E perché?".
-Gentile: "Perché… gli esami sono distruttivi…. E prima non era stata fatta".

Eppure, spiega il carabiniere, di questa traccia distrutta negli esami del Dna, c' è una misura indiretta: la risposta di fluorescenza: "Da Mille a diecimila", sulla scala di misurazione del picco.

E' molto. Salvagni un po' si arrabbia: "Ma scusate, avevate una traccia di una persona nota, era in una quantità che definite copiosa, e non verificate con gli esami del caso di che fluido corporeo si tratti?". Staiti è in imbarazzo. Si regge il mento con la mano, terreo: "Non aveva cromaticità". Cioè colore: dice proprio così. Direbbe George Orwell: "Tutti i Dna sono uguali, alcuni più uguali".

Ma il ritmo in aula accelera ancora. Da dove sono vedo di profilo il sorriso raggiante di Capra, che dà indicazioni all' avvocato mentre i suoi ex colleghi rispondono. Corpo a corpo:
-Salvagni: "Non è curioso non aver fatto questi test?".
- Staiti (seccato): "Non si fanno tutti i test su tutti i reperti!".
- Salvagni: "Su quello forse sì, che dice?".
-Staiti: "E' la mia risposta".
-Salvagni: "Accetto risposte che hanno logica! Qui non c' è".
- Staiti: "No! Non è così…!".
Salvagni: "Ma quanti Dna completi avete trovato?".
Staiti (incerto): "Devo andare a leggere il rapporto…".

Qui, forse, il nervosismo tradisce l' uomo dei Ris che incalzato sulla traccia della Brena ad un tratto esclama: "Era, per quanto circoscritta, di un fluido corposo".
Ipotizza: "Noi sapevamo che la manica era un punto sensibile: si può trasportare un corpo, o sotto le ascelle, o per i polsi". L' avvocato chiede all' esperto: "Non le pare incredibile questo? Interessante per l' indagine?". Sulla suggestione del carabiniere, immagino una mano che stringe un polso per tirare un braccio: non vola una mosca.

Salvagni: "Con la sua esperienza come si spiega la mancanza di tracce dei familiari di Yara sul suo corpo?".
Staiti: (...)"Non si spiega".
Salvagni: "Quella traccia può imprimersi per contatto?".
Staiti: "Lo escluderei".
Salvagni? "E allora?".
Staiti: "Penso che fosse qualcosa di più corposo che conteneva sangue. Forse… muco?".


Forse vomito? E qui si arriva alla domanda apparentemente astratta che crea il putiferio. Si parla dei kit che servono per fare le "estrazioni" del Dna. All' epoca, per capire il sesso, l' aplotipo distintivo della madre, e le caratteristiche basiche, bisognava usarne almeno tre, con tre esami. Per questo il campione si è consumato nei ripetuti passaggi in laboratorio. Chiede l' avvocato: "Secondo lei, per essere scientifico, come dev' essere un esame?". Il supercarabiniere: "Ripetibile". L' avvocato: "In astratto o in concreto?".

L' uomo dei Ris: "in concreto".

Il problema è qui: se a Capra risultano solo quattro "amplificazioni" (ovvero esami) del più importante dei reperti (ignoto uno sullo slip) è evidente che non può essere stato ripetuto: Salvagni: "Le risulta che abbiate fatto solo quattro amplificazioni del G20?".
Staiti: "Non ho modo".

La Pm Ruggeri: "Mi oppongo! Non può dire 'solo'!!!!".
Salvagni: "Io sono la difesa, dico quel che voglio! Mi risponda, se può".

Staiti: "Non ricordo!"
Salvagni: "Può controllare sulla sua relazione?".
Staiti: "Non ricordo!".
Salvagni: "Guardi le carte!".
Staiti: "L' operazione è complessa, va letta una mole esorbitante di dati".

Qui, come un deus ex machina - ultimo colpo di scena - si alza Marzio Capra con un dischetto: "Per aiutarla a trovare questo dato essenziale le posso dare la date degli esami. Io le ho trovate". Domanda: "Dove?". Sorriso: "Nei raw data che mi avete dato voi!". Il perito ora è davvero è in difficoltà: "Sì, ma anche con la data io non posso… Quei dati sono misti ad altre pratiche"
Salvagni: "Che pratiche?".
Staiti: "Quelle di altri esami di altri casi…".

La sala rumoreggia di sconcerto (anche io). La Ruggeri ruggisce girandosi verso il pubblico: "Silenzio! Vi faccio identificare dai carabinieri ed espellere dall' aula!!". I due esperti gettano la spugna: chiedono un' ora per trovare le cifre.

Questo particolare può invalidare l'esame e quindi il processo? La Bertoja ha polso e pragmatismo: "Va bene, La pausa pranzo è di un' ora: diamoci un' ora e mezza". Ma non basta nemmeno quello: alla ripresa i due ufficiali sembrano le ombre degli uomini che erano entrati in aula.

Le domande ripartono, e loro: "Lo sforzo è enorme, il tema delicato, serve più tempo". La Pm: "Aggiorniamo". Camporini: "No, questo è il nodo decisivo di tutto il processo. E' interesse di tutti!". Così si arriva a quella seconda, surreale, interminabile pausa. Sangue, giacche, mutande, fluidi corporei: giunto al giorno decisivo il processo si incaglia.

Adesso la difesa ha sette giorni per mettere nero su bianco le domande. Guardo ancora una volta Massimo Bossetti. Una sfinge. Scruta Staiti e Gentile come fossero due fantasmi. Mastica chewingum lento. Darei qualsiasi cosa per capire se dietro quella maschera di impassibilità ha capito che per la prima volta, nella sua cella, avrà sette giorni di speranza da vivere.

Luca Telese


http://www.dagospia.com/rubrica-29/cron ... 112366.htm
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Re: Il caso di Yara Gambirasio

07/11/2015, 18:49

identificare ed espellere dall'aula? questa è malata di mente

Re: Il caso di Yara Gambirasio

08/11/2015, 03:22

la cronaca di una giornata convulsa in cui non doveva accadere nulla, ed è successo tutto.


leggo questa frase in praticamente ogni articolo che dedcrive le giornate processuali; qualcuno i spiega perchè?

Re: Il caso di Yara Gambirasio

08/11/2015, 07:56

Perchè in un processo dove l'accusa non ha testimoni da interrogare ma solo periti di parte che parlano, parlano e saltano da un argomento all'altro con il quale chi ascolta, oltre che capire ben poco,non vede l'ora che il relatore termini e poi ne arriva un altro a bla blablare fino alla noia.
Al momento che la difesa inizia ad interrogare e mettere in difficoltà questi relatori che dopo aver sopportato i loro monologhi dai quali sembra che abbiano avuto ragione solo loro, la giornata estenuante e convulsa diventa interessante solo al volgere del termine.
Queste situazioni sono tipiche sia nei processi, nelle riunioni di partito e nei consigli di amministrazione.

Qui da noi si usa dire (non solo a Milano): Sul püsé bel del cagà,finis la m-e-r-d-a [:)]

Re: Il caso di Yara Gambirasio

08/11/2015, 11:02

Wolframio ha scritto:Il problema è qui: se a Capra risultano solo quattro "amplificazioni" (ovvero esami) del più importante dei reperti (ignoto uno sullo slip) è evidente che non può essere stato ripetuto: Salvagni: "Le risulta che abbiate fatto solo quattro amplificazioni del G20?".
Staiti: "Non ho modo".

La Pm Ruggeri: "Mi oppongo! Non può dire 'solo'!!!!".
Salvagni: "Io sono la difesa, dico quel che voglio! Mi risponda, se può".

Staiti: "Non ricordo!"
Salvagni: "Può controllare sulla sua relazione?".
Staiti: "Non ricordo!".
Salvagni: "Guardi le carte!".
Staiti: "L' operazione è complessa, va letta una mole esorbitante di dati".




Questa è una bozza che uscirà su Libero

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Se la faccenda del Dna stà cosi......... salterà anche la prova regina e mi auguro che saltino anche delle teste, Immaginein particolare quella dell'Arpia.

Re: Il caso di Yara Gambirasio

08/11/2015, 11:36

Si vabbè un giorno salta fuori il sangue di quello,un'altro il sangue di quella,un'altro di quell'altra...

Tutto un polpettone alimentato dagli avvocati tramite gli organi di stampa.

Adesso aspetto l'ennesima ricostruzione dove ad uccidere yara è stata una compagna,e la prof(che aveva una relazione con bossetti) con l'aiuto di bossetti ha occultato il cadavere nel cantiere,dove nel frattempo si stava svolgendo una messa nera di satanisti mafiosi. [:287]
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