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Sempre piu’ spesso si sente ripetere che, in nome della tolleranza, e’ necessario accogliere nel nostro paese anche i precetti dell’Islam, non ostacolando in nessun modo il diffondersi di questa religione, ecc. Sempre piu’ spesso si sente ricordare che il Corano non incita alla violenza o alla guerra santa, e che gli integralisti male interpretano la loro bibbia, distorcendone il significato. La realta’, purtroppo, e’ un’altra.
Sorvolando sulle migliaia di missionari cristiani che si sono fatti ammazzare e torturare in questi ultimi 2.000 anni per diffondere il cristianesimo, vorremmo fare alcune considerazioni. Non e’ vero che piu’ si conosce l’Islam e piu’ ci si rende conto della sua innocenza. E’ semmai vero il contrario, ossia piu’ si conosce l'argomento, e piu’ ci si rende conto di quanto siano gravi e diffusi i problemi dell'integralismo all'interno dei questa religione.
Anche senza addentrarsi in sofisticate analisi teologiche, alcuni dati,oggettivi e innegabili, dovrebbero essere oggetto di valutazione:
1) quasi tutti i conflitti armati oggi in atto nel mondo vedono coinvolti i musulmani: Siria, Palestina, Iraq, Afghanistan, Yemen, Libia, Nigeria, Somalia, Repubblica del Centrafica, ecc. solo per citare i più noti;
2) negli ultimi venti anni si sono verificati una media di 3 attentati suicidi alla settimana (per un totale di oltre 3.000) quasi tutti in Medio Oriente, Asia Meridionale e Nord Africa, e per la quasi totalità perpetrati da terroristi musulmani (fonte: Global Terrorism Database – University of Maryland);
3) l'Isis si sta diffondendo a macchia d'olio in molti paesi islamici: Siria, Iraq, Aghanistan, Libia, Algeria, Mali, Nigeria, Yemen, Somalia, Sudan, Egitto, Repubblica Democratica del Congo, ecc. I principali finanziatori dell'Isis risulterebbero essere i paesi di riferimento dell'islam, ovvero Qatar, Emirati Arabi Uniti, Oman e, soprattutto, l'Arabia Saudita, il cuore dell'islam mondiale;
4) i livelli di democrazia, i diritti dell'uomo e la posizione delle donne nei paesi a maggioranza islamica sono generalmente molti lontani dagli standard occidentali. Non dimentichiamoci che le autorità islamiche non hanno mai sottoscritto la “Dichiarazione Universale dei diritti dell'uomo”. Anzi, ci sono ben 12 Paesi islamici che prevedono la pena di morte per il reato di apostasia, così come prescritto dalla sharia: Afghanistan, Iran, Malesia, Maldive, Mauritania, Nigeria, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Somalia, Sudan, Yemen. In altri paesi è previsto l'ergastolo (come in Pakistan), mentre omosessualità e adulterio sono puniti con la morte in altrettanti Paesi (Mauritania, Arabia Saudita, Emirati Arabi, Yemen, Sudan, Iran, Afghanistan, Nigeria, Somalia. In Pakistan è previsto il carcere a vita). Emblematica la posizione dell'Arabia Saudita, sede della Mecca e punto di riferimento di tutti i musulmani del mondo: punisce con la morte adulteri, apostati e omosessuali, vieta alle donne di avere proprietà, avere un conto in banca o guidare l'auto;
5) sono innumerevoli gli imam che predicano violenza e intolleranza (molti di questi, residenti in paesi occidentali, sono stati anche arrestati dalle autorità). E l'imam è, per definizione, un grande conoscitore del Corano;
6) le statistiche ufficiali sulle popolazioni islamiche confermano, al di là delle facili retoriche da salotto, la diffusione dell'integralismo nell'islam. Alla pagina Ma quanti sono gli integralisti? sono riportati molti dati, come ad esempio: l'85% dei marocchini vorrebbe instaurare la sharia come legge dello Stato, il 12% dei tunisini approva gli attentati contro civili inermi, l'86% degli egiziani vorrebbe punire con la pena di morte il reato di apostasia.
La religione islamica è l'unica al mondo a produrre problemi di questa portata. Qualcuno si è mai chiesto il perchè?
Come si può affrontare l'argomento islam sottovalutando o ignorando questi dati?