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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 03/12/2015, 20:51 
Non so voi, ma io comincio ad essere seriamente preoccupato..... [xx(]

Alla guerra a passi da gigante: gigante demente

“Sia chiaro: la Turchia è membro della NATO e nostro alleato”, ha detto Obama a Parigi a margine del vertice sul clima. Le prove (schiaccianti) portate da Mosca che Erdogan e famiglia trafficano il petrolio di DAESH? “Totalmente assurde, ha risposto Steve Warren, portavoce del Pentagono. Ha deciso di posizionare batterie di Patriot al confine tra Turshia e Siria, come voleva Erdogan (e non aveva finora ottenuto). Contemporaneamente, la NATO – su raccomandazione del comando americano dell’alleanza – invita il microscopico Montenegro (630 mila abitanti) e conduce esercitazioni militari in Ucraina col regime di Kiev. A cui ha fornito già armi letali. Yatseniuk, il governante del regime di Kiev che è in bancarotta e tenuto in piedi da miliardi di finanziamenti FMI ed europei dal canto suo, si offre di fornire alla Turchia “mais e girasole e petrolio” (sic) ad Erdogan per aiutarlo nella lotta contro la Russia.

Cameron ha ottenuto dal suo parlamento il via a “bombardare le basi ISIS” in Siria e lo fa’ senza coordinarsi con i russi. In pratica, un atto di ostilità.

E la UE ha deciso – a porte chiuse, senza consultare i parlamenti per volontà di Angela Merkel – di prolungare le sanzioni contro Mosca. Che cosa precisamente la UE rimproveri alla Russia, non si sa più. Una cosa è evidente: “E’ la NATO a determinare totalmente la politica estera della UE”, commenta Deutsche Wirtschaft Nachrichten.

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Kerry e Stoltenberg istruscono Kllimkin (ministro di Kiev) al vertice NATO di mercoledì

Berlino s’impegna per la prima volta a mandare i suoi Tornado a bombardare la Siria – ormai chiaramente una operazione occidentale per ostacolare la vittoria russa contro l’ISIS – anche se dei 93 Tornado che aveva in origine acquistato ne restano operativi solo 29, aerei vecchi anche di 34 anni, considerati obsoleti. Dei 68 Eurofighter piàù moderni, ne restano operativi 37. Però anche Berlino ha annunciato che bombarderà “senza coordinarsi con la Russia”.

La miserabile debolezza con cui gli europei si prestano a queste dementi provocazioni anti-Putin è dimostrata dal fatto che da quando Mosca ha posizionato gli S-400 per contrastare gli aerei turchi, la francese Charles De Gaulle ha smesso di “bombardare l’ISIS”. Otto, nove giorni senza incursioni sulla Siria; senza il permesso di Assad – che non vuol chiedere – Hollande (che aveva promesso una “risposta spietata”) non osa rischiare la sua unica portaerei. Per giorni, anzi, la Charles De Gaulle è stata introvabile. Poi si è scoperto che aveva lasciato il Mediterraneo orientale “per rifugiarsi dietro i Patrios Usa in Turchia”. Erdogan, a cui non par vero di trovare ogni giorno più membri della NATO coinvolti nella sua sporca guerra, ha subito consentito ai caccia francesi di andare a “bombardare l’ISIS” (intralciare i russi) dalla base turca di Incirlik.

Insomma tutto l’Occidente, in perfetta malafede, è schierato a dar ragione ad Erdogan e a sostenere di fatto DAESH che cede sotto i colpi russi.

Il numero delle provocazioni che emergono in questi giorni è troppo, per non vedere una volontà precisa. Energe che quando gli F-16 turchi abbatterono il Sukhoi, erano appoggiati da F-16 americani come deterrente per una rappresaglia russa. “Se è vero, significa che Obama non ha alcuno scrupolo a cominciare un conflitto diretto con Mosca”, ha commentato Michael Jabara Carley, docente di politica internazionale alll’Università di Montreal.

L’ultima per il momento e forse la più inquietante provocazione: due sommergibili turchi (Dolunay e Burakreis) scortati dall’incrociatore americano USS Carney che porta missili balistici Aegis, stanno tallonando la nave da guerra Moskva, armata di missili S-300, al largo di Cipro, in acque internazionali.

La cosa è allarmante perché può essere il preludio alla ritorsione da Mosca più temuta fin dai tempi degli Zar: che la Turchia chiuda alla navigazione russa il Bosforo e i Dardanelli. Voci non confermabili che Erdogan lo sta già facendo – il traffico delle navi russe negli stretti viene vistosamente rallentato. Non c’è

dubbio che il regime turco ci pensi, ne sia tentato. Il ministro Davutoglu ha minacciato: “Anche la Russia ha da molto da perdere” da controsanzioni.

Se Erdogan chiudesse gli stretti, commetterebbe un atto di criminalità internazionale con pochi precedenti, una violazione della libertà di navigazione sancita – per gli Stretti – dalla Convenzione di Montreux del 1936.

Mosca potrebbe far valere la Convenzione ed ottenere una condanna della cosiddetta comunità internazionale. Ma in quale sede? L’Onu? L’Europa? E’ chiaro che la “comunità internazionale” è dominata dall’impero del caos, e gli darebbe torto.

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Impedita di passare con le navi per gli Stretti, la Russia non potrebbe più facilmente rifornire le sue forze in Siria.Peggio: ogni tipo di commercio russo verrebbe praticamente paralizzato, reso difficle e costoso.

A quel punto, la guerra contro la NATO per Putin non diventerebbe un’opzione, ma una necessità. Esattamente come le sanzioni di Roosevelt che lasciavano il Giappone con riserve di petrolio per otto mesi, convinsero a quel tempo Tokio che la guerra era una necessità, altrimenti sarebbe stato lo strangolamento: e fu l’attesa, auspicata, desideratissima Pearl Harbour. Come un caso di scuola, gli Stati Uniti “si fanno aggredire” per cominciare le guerre mondiali, e quelle locali.

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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

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"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 03/12/2015, 21:17 
I turchi non potrebbero chiudere lo stretto con la forza,nemmeno se volessero.Non possiedono la capacità militare per farlo.


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/12/2015, 09:12 
lox1 ha scritto:
I turchi non potrebbero chiudere lo stretto con la forza,nemmeno se volessero.Non possiedono la capacità militare per farlo.

Quoto!, se lo farebbero; i Turchi sarebbero attraversati e invasi dalle armate Russe come il burro. [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 04/12/2015, 10:01 
il diritto internazionale contempla
l'obbligo di consentire il passaggio..

e poi come farebbero i turchi?
la nave francese si,
quella russa no,
quella inglese si, ecc. ecc.
come a napoli all'ora di punta..
un ciàffico tentacolare, micidiale
direbbe l'avvocato di jhonny stecchino,
impossibile..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 05/12/2015, 21:28 
Guarda su youtube.com


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/12/2015, 18:32 
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Che imbecilli



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/12/2015, 20:02 
Terrorismo, Obama parlerà alla nazione dallo Studio ovale

Annuncio a sorpresa della Casa Bianca. Il presidente si impegnerà a usare "ogni singolo aspetto della potenza americana" per distruggere l'Is
http://www.repubblica.it/esteri/2015/12 ... 87606/?rss



Obama si impegnerà a usare "ogni singolo aspetto della potenza americana" per distruggere lo Stato islamico.


Vendendogli le armi e distruggere quel tanto che basta affinchè rimanga in piedi un numero sufficiente che ne compererà di nuove.
Altrimenti il mercato si arresta.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 06/12/2015, 20:26 
Wolframio ha scritto:
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Che imbecilli


WHITE SANDS.

Guarda su youtube.com


chissà perchè i film più interessanti
che fanno riflettere passano pochissimo per la tv..

questo sono anni che non lo vedo..
come "essi vivono" di carpenter..
saranno secoli che è sparito dalla tv..



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/12/2015, 12:27 
I giochi mi sembrano gia' decisi e la strategia in fase di attuazione.
Si cerca insistentemente lo scontro con la Russia.
E a forza di scintille, l'incendio prima o poi divampa.

L’Occidente e le bugie dalle gambe corte
di Marco Fontana

Politica del mordi e fuggi, bugie dalle gambe corte: con questi atteggiamenti l'Occidente si è messo all'angolo da solo nell’arena del dibattito internazionale.

Le difficoltà in cui attualmente versa sono evidenti per tutti nonostante lo sforzo profuso dai media italiani per difendere l'immagine dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e ora anche della Turchia e per dipingerli come pacificatori globali. L'impegno al quale sono chiamati i pennivendoli nostrani è realmente titanico: lo può constatare chiunque abbia seguito senza paraocchi l'evoluzione della crisi in Medio Oriente negli ultimi anni. Verrebbe quasi spontaneo invocare per pietà una pausa per questi abili, ma ormai stanchi sceneggiatori, che ogni giorno alzano da un lato cortine fumogene sulle connivenze con cui si arrichisce il Califfato, mentre dall'altro inventano sempre nuovi pretesti per additare come capro espiatorio l'unico Paese realmente impegnato contro l'Isis (Daesh), cioè la Russia.

Dalle colonne de La Stampa veniamo a sapere che il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha pronunciato queste emblematiche parole: Putin? E' parte del problema. Non è la soluzione in Siria. Ora, è noto che il quotidiano torinese è schierato contro la Russia, ma ci preoccupa il livello a cui è scesa la testata degli Agnelli, la quale finge di offrire un'informazione moderna e indipendente, ma poi racconta solo a una parte della storia, negando ai suoi lettori qualunque possibilità di confronto delle voci in causa. La Stampa è un buon termometro dell'ostilità che i media occidentali mettono contro Putin e il suo popolo.

E infatti l'intervista a Tusk è stata pubblicata proprio il giorno dopo che la Russia aveva portato le prove dei loschi rapporti che intercorrono tra Turchia e Isis (Daesh). Forse la linea editoriale de La Stampa vieta di porre domande che possano incrinare la fede euroatlantica, ma al Presidente del Consiglio europeo si poteva anche far accennare a questi traffici o addirittura chiedergli come possa risultare credibile un Pentagono che aspetta la miseria di trenta minuti dalla conferenza russa per bollare come totalmente assurdi i filmati sugli affari del leader turco con gli jihadisti. Per analizzare il documento l'intelligence di Obama ha probabilmente impiegato lo stesso tempo che ci mise a raccogliere le prove dell'esistenza delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.

E anche in questo, gli italiani di ogni colore e fazione stanno aprendo gli occhi: i media nazionali lavorano incessamente per creare una visione parziale e deformata della realtà. Ma i giornali democratici e indipendenti non vi diranno mai che Donald Tusk si è laureato con una tesi su Józef Klemens Piłsudski, rivoluzionario polacco famoso tra l'altro per il tentativo di far crollare la Russia con l'aiuto tedesco per ottenere l'indipendenza polacca. Un politico come Tusk non ci sembra possa essere obiettivo nel giudicare l'attuale situazione geopolitica nei casi in cui rientra anche la Russia.

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E sarebbe interessante sapere che cosa ne penserebbe l'opinione pubblica dell'abbraccio di domenica fra il Presidente Ue e il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu. E' normale pensare di poter riallacciare i rapporti con la Russia quando poi si abbraccia l'emissario di chi ha appena abbattuto un caccia bombardiere di quest'ultima? Aereo che era peraltro impegnato in operazioni contro il nemico comune, o almeno quello che si ritiene accomuni il mondo civilizzato. Ed è stato abbraccio molto costoso, visto che è stato pagato dai cittadini europei 3 miliardi di euro in cambio dell'impegno di Ankara di arginare il flusso di rifugiati verso le coste greche.

La realtà dei fatti è questa: da una parte c'è la Russia che puntualmente mostra le prove delle complicità tra alcuni Stati della Nato e il Califfato di Raqqa, e dall'altra c'è una fronte internazionale che si impegna solamente a dire non è vero senza produrre alcun elemento contrario a quanto affermato da Mosca. Con sempre maggiore evidenza notiamo l'assenza di volontà nel risolvere la questione siriana, anzi il tentativo è quello di complicarla portando all'esasperazione i rapporti con Putin, che si batte per debellare la minaccia del terrorismo islamista.


Infine, l'affronto della Nato che ingloba il Montenegro è il non plus ultra: invece di impegnarsi a unire ci si esercita nell'arte di dividere e di provocare. Viviamo in un mondo paradossale in cui le salme di Parigi vengono ostentate solo per impietosire, invece che per costruire una risposta fortemente unitaria da parte ci chi dice no all'integralismo religioso e all'aggressione di uno Stato sovrano. Ma si sa ormai che questi concetti funzionano solo quando interessa a determinati personaggi, per ottenere qualche barile di petrolio in più.

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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/12/2015, 15:02 
zakmck ha scritto:
I giochi mi sembrano gia' decisi e la strategia in fase di attuazione.
Si cerca insistentemente lo scontro con la Russia.
E a forza di scintille, l'incendio prima o poi divampa.

L’Occidente e le bugie dalle gambe corte
di Marco Fontana

Politica del mordi e fuggi, bugie dalle gambe corte: con questi atteggiamenti l'Occidente si è messo all'angolo da solo nell’arena del dibattito internazionale.

Le difficoltà in cui attualmente versa sono evidenti per tutti nonostante lo sforzo profuso dai media italiani per difendere l'immagine dell'Unione Europea, degli Stati Uniti e ora anche della Turchia e per dipingerli come pacificatori globali. L'impegno al quale sono chiamati i pennivendoli nostrani è realmente titanico: lo può constatare chiunque abbia seguito senza paraocchi l'evoluzione della crisi in Medio Oriente negli ultimi anni. Verrebbe quasi spontaneo invocare per pietà una pausa per questi abili, ma ormai stanchi sceneggiatori, che ogni giorno alzano da un lato cortine fumogene sulle connivenze con cui si arrichisce il Califfato, mentre dall'altro inventano sempre nuovi pretesti per additare come capro espiatorio l'unico Paese realmente impegnato contro l'Isis (Daesh), cioè la Russia.

Dalle colonne de La Stampa veniamo a sapere che il Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk ha pronunciato queste emblematiche parole: Putin? E' parte del problema. Non è la soluzione in Siria. Ora, è noto che il quotidiano torinese è schierato contro la Russia, ma ci preoccupa il livello a cui è scesa la testata degli Agnelli, la quale finge di offrire un'informazione moderna e indipendente, ma poi racconta solo a una parte della storia, negando ai suoi lettori qualunque possibilità di confronto delle voci in causa. La Stampa è un buon termometro dell'ostilità che i media occidentali mettono contro Putin e il suo popolo.

E infatti l'intervista a Tusk è stata pubblicata proprio il giorno dopo che la Russia aveva portato le prove dei loschi rapporti che intercorrono tra Turchia e Isis (Daesh). Forse la linea editoriale de La Stampa vieta di porre domande che possano incrinare la fede euroatlantica, ma al Presidente del Consiglio europeo si poteva anche far accennare a questi traffici o addirittura chiedergli come possa risultare credibile un Pentagono che aspetta la miseria di trenta minuti dalla conferenza russa per bollare come totalmente assurdi i filmati sugli affari del leader turco con gli jihadisti. Per analizzare il documento l'intelligence di Obama ha probabilmente impiegato lo stesso tempo che ci mise a raccogliere le prove dell'esistenza delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein.

E anche in questo, gli italiani di ogni colore e fazione stanno aprendo gli occhi: i media nazionali lavorano incessamente per creare una visione parziale e deformata della realtà. Ma i giornali democratici e indipendenti non vi diranno mai che Donald Tusk si è laureato con una tesi su Józef Klemens Piłsudski, rivoluzionario polacco famoso tra l'altro per il tentativo di far crollare la Russia con l'aiuto tedesco per ottenere l'indipendenza polacca. Un politico come Tusk non ci sembra possa essere obiettivo nel giudicare l'attuale situazione geopolitica nei casi in cui rientra anche la Russia.

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E sarebbe interessante sapere che cosa ne penserebbe l'opinione pubblica dell'abbraccio di domenica fra il Presidente Ue e il primo ministro turco Ahmet Davutoğlu. E' normale pensare di poter riallacciare i rapporti con la Russia quando poi si abbraccia l'emissario di chi ha appena abbattuto un caccia bombardiere di quest'ultima? Aereo che era peraltro impegnato in operazioni contro il nemico comune, o almeno quello che si ritiene accomuni il mondo civilizzato. Ed è stato abbraccio molto costoso, visto che è stato pagato dai cittadini europei 3 miliardi di euro in cambio dell'impegno di Ankara di arginare il flusso di rifugiati verso le coste greche.

La realtà dei fatti è questa: da una parte c'è la Russia che puntualmente mostra le prove delle complicità tra alcuni Stati della Nato e il Califfato di Raqqa, e dall'altra c'è una fronte internazionale che si impegna solamente a dire non è vero senza produrre alcun elemento contrario a quanto affermato da Mosca. Con sempre maggiore evidenza notiamo l'assenza di volontà nel risolvere la questione siriana, anzi il tentativo è quello di complicarla portando all'esasperazione i rapporti con Putin, che si batte per debellare la minaccia del terrorismo islamista.


Infine, l'affronto della Nato che ingloba il Montenegro è il non plus ultra: invece di impegnarsi a unire ci si esercita nell'arte di dividere e di provocare. Viviamo in un mondo paradossale in cui le salme di Parigi vengono ostentate solo per impietosire, invece che per costruire una risposta fortemente unitaria da parte ci chi dice no all'integralismo religioso e all'aggressione di uno Stato sovrano. Ma si sa ormai che questi concetti funzionano solo quando interessa a determinati personaggi, per ottenere qualche barile di petrolio in più.

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ma no
secondo me i gringo da pokeristi da cinema..
alzano la posta di continuo

sperando di mettere in difficoltà l'avversario..
insomma bluffano..

il problema non è la caduta ma l'atterraggio..
vedremo..



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 07/12/2015, 18:22 
mik.300 ha scritto:
ma no
secondo me i gringo da pokeristi da cinema..
alzano la posta di continuo

sperando di mettere in difficoltà l'avversario..
insomma bluffano..

il problema non è la caduta ma l'atterraggio..
vedremo..

Vedremo.... [:264] il cavallo furioso prima o poi inciampa e cade! [:246]


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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 08/12/2015, 10:15 
il legittimo governo iracheno
ha dato 48 h di tempo ai turchi
per evacuare il battaglione corazzato
dalle vicinanze di mosul.



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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 08/12/2015, 11:17 
Si ma per il momento solo urla. Vediamo se ci saranno fatti.

Intanto la Russia ha chiesto la convocazione del Consiglio di Sicurezza. Sono proprio curioso di vedere come andra' la riunione.

Su richiesta della Russia ONU discuterà invio truppe turche in Iraq

Il Consiglio di sicurezza dell’ONU terrà oggi una riunione per discutere l’invio delle truppe turche in Iraq, ha comunicato all’agenzia RIA Novosti una fonte delle Nazioni Unite.

"La Russia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicureza per discutere l'introduzione delle truppe della Turchia in Iraq", — ha detto la fonte.

Secondo il governo di Baghdad, il 4 dicembre un battaglione corazzato della Turchia è entrato in provincia di Nineve col pretesto di addestramento delle milizie curde che stanno combattendo contro i terroristi. Il ministero degli Esteri e il ministero della Difesa dell'Iraq hanno dichiarato che si tratta di un'azione ostile da parte della Turchia che non è stata concordata con le autorità irachene.

Domenica scorsa il primo ministro Haider Al-Abadi ha dichiarato che l'Iraq si riserva il diritto di usare tutte le misure, compreso al Consiglio di sicurezza dell'ONU, se la Turchia non ritira le su truppe entro 48 ore. Lunedì il premier iracheno ha ribadito che alla Turchia rimangono 24 ore prima che la questione venga sottoposta all'ONU.

Fonte



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MessaggioInviato: 08/12/2015, 12:02 
pensa se i sukoi russi
bombardano il battaglione turco
su mandato del legittimo governo iracheno..

che spasso..
x me non vedono l'ora..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale
MessaggioInviato: 08/12/2015, 18:56 
Ma è vietato inviare truppe su di un territorio di uno stato sovrano?Ma tu guarda....Ed io che pensavo si potesse fare.....


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