14/12/2015, 16:30
14/12/2015, 20:12
15/12/2015, 11:16
Thethirdeye ha scritto:IL PROBLEMA È IL SALVATAGGIO “LEGALE” DELLA BANCA DI PAPÀ BOSCHI
di GIOVANNI BIRINDELLI
http://www.rischiocalcolato.it/blogosfe ... 26827.html
Sollevare l’obiezione del conflitto d’interessi del ministro di un governo che emette un provvedimento coercitivo per salvare la banca il cui vice presidente è/era il padre di quel ministro vuol dire non aver capito la natura del problema del conflitto d’interessi.
Il conflitto d’interessi rilevante in questo caso (come in quello di qualunque altro provvedimento parlamentare, governativo o più in generale statale) non è quello di una particolare persona, ma a monte quello dell’istituzione e, in ultima istanza, quello del parlamento. Da un lato questo ha infatti il potere di approvare provvedimenti particolari in funzione di obiettivi specifici (p. es. il decreto ‘salvabanche’); dall’altro ha il potere di difendere regole generali di comportamento individuale che dovrebbero valere per tutti allo stesso modo e la cui difesa non avviene in funzione di scopi specifici (p. es. il divieto del furto).
In altri termini, il conflitto d’interessi di quel ministro non è altro che una delle infinite espressioni del conflitto d’interessi del parlamento che, da un lato, detiene il potere politico (che in una società libera non potrebbe esistere) e, dall’altro, detiene il potere legislativo.
Questo conflitto d’interessi strutturale, che i fan della ‘democrazia’ totalitaria non vedono e che è prodotto dalla confusione fra ‘legge’ fiat (il provvedimento particolare) e Legge (la regola generale di comportamento individuale), è quello che rende il potere politico di chi oggi controlla lo stato illimitato: «Quello che è successo con l’apparente vittoria dell’ideale democratico è stato che il potere di scoprire le leggi e il potere approvare provvedimenti particolari sono stati messi nelle mani delle stesse assemblee. L’effetto di questo è stato necessariamente che la maggioranza parlamentare di governo è diventata libera di darsi qualsiasi legge l’aiutasse meglio a raggiungere i particolari scopi del momento. Ma necessariamente ciò ha significato la fine del principio del governo sotto la legge. […] mettere entrambi i poteri nelle mani della stessa assemblea (o delle stesse assemblee) ha significato di fatto il ritorno al governo illimitato». (F.A. von Hayek).
Il problema non è che il governo abbia salvato la banca del padre della Boschi, ma che lo abbia potuto fare legalmente e, a monte, che abbia potuto imporre legalmente il corso forzoso, la banca centrale e il suo monopolio del denaro.
15/12/2015, 18:55
15/12/2015, 21:03
15/12/2015, 23:51
MaxpoweR ha scritto:ci vuole solo l'isis per toglierci questi tizi di torno
16/12/2015, 14:50
16/12/2015, 15:50
16/12/2015, 16:08
16/12/2015, 16:13
Thethirdeye ha scritto:Salviamo le persone non le banche
13 dicembre 2015, di Vincenzo Musacchio
http://www.wallstreetitalia.com/opinion ... le-banche/
“Save people not banks” è il motto più utilizzato dai movimenti anti-austerity nati in tutto il mondo negli ultimi anni e, a mio giudizio, esprime a fondo la pretesa dei cittadini ad ottenere “giustizia sociale” e contrastare il più grande impoverimento collettivo che il capitalismo abbia compiuto nel corso della storia. Non sono un economista e non voglio invadere campi non miei, ma, parlando delle ultime vicende bancarie che hanno toccato il nostro Paese, non si può leggere il “decreto salva-banche”, varato recentemente dal Consiglio dei Ministri, sganciato da queste analisi preliminari.
Il meccanismo contenuto nel provvedimento del Governo sembra ripercorrere le linee generali che hanno dettato i principali salvataggi di banche riattualizzando il principio di “socializzazione delle perdite”. Nel caso specifico però emergono elementi che gettano alcune ombre sul decreto. Non si può non evidenziare che vi sono tantissime denunce fatte da tanti risparmiatori, alcuni si sono tolti persino la vita, di essere stati costretti a comprare obbligazioni ad altissimo livello di rischio. Assurdamente (questa è la mia opinione ovviamente) si è sostenuto che queste persone abbiano firmato contratti regolari. Voglio solo precisare per onestà intellettuale e morale che stiamo parlando di gente comune e non di esperti o di finanzieri.
Questa gente va tutelata. Nel nostro sistema giuridico quando un’impresa va a gambe all’aria, fallisce e non ci sono scuse che reggono. Chissà perché le banche non possono fallire. Se presenti al cliente carte false o indecifrabili costui è vittima e non correo, è un truffato, diciamo noi giuristi. Purtroppo in questo nostro Paese chi possiede e maneggia ingenti quantità di denaro può fare tutto, evitando non di rado le sanzioni dell’ordinamento.
In America dopo la bancarotta fraudolenta nel caso Enron, il Congresso aprì una commissione d’inchiesta (negli Stati Uniti le commissioni di inchiesta sono una cosa seria) e gli amministratori vennero rinviati a giudizio e condannati a pene detentive comprese tra i diciotto mesi e i ventiquattro anni.
Jeff Skilling, amministratore delegato e “responsabile” della colossale truffa finanziaria venne condannato a ventiquattro anni di reclusione, successivamente parzialmente ridotti, mentre Ken Lay, presidente ed amministratore delegato a seguito delle dimissioni di Skilling, morì d’infarto prima della condanna. Gli altri responsabili che collaborarono con la giustizia non riuscirono ad evitare pene comunque severe (fino a dieci anni di reclusione).
In Italia, l’assurdo è che, una volta restituito il maltolto, il cliente è persino riconoscente al direttore di banca anche se sa che presto si potrebbe ritrovare costretto a pagare nuovamente di tasca propria le prossime perdite bancarie.
16/12/2015, 17:37
mik.300 ha scritto:Thethirdeye ha scritto:Salviamo le persone non le banche
13 dicembre 2015, di Vincenzo Musacchio
http://www.wallstreetitalia.com/opinion ... le-banche/
“Save people not banks” è il motto più utilizzato dai movimenti anti-austerity nati in tutto il mondo negli ultimi anni e, a mio giudizio, esprime a fondo la pretesa dei cittadini ad ottenere “giustizia sociale” e contrastare il più grande impoverimento collettivo che il capitalismo abbia compiuto nel corso della storia. Non sono un economista e non voglio invadere campi non miei, ma, parlando delle ultime vicende bancarie che hanno toccato il nostro Paese, non si può leggere il “decreto salva-banche”, varato recentemente dal Consiglio dei Ministri, sganciato da queste analisi preliminari.
Il meccanismo contenuto nel provvedimento del Governo sembra ripercorrere le linee generali che hanno dettato i principali salvataggi di banche riattualizzando il principio di “socializzazione delle perdite”. Nel caso specifico però emergono elementi che gettano alcune ombre sul decreto. Non si può non evidenziare che vi sono tantissime denunce fatte da tanti risparmiatori, alcuni si sono tolti persino la vita, di essere stati costretti a comprare obbligazioni ad altissimo livello di rischio. Assurdamente (questa è la mia opinione ovviamente) si è sostenuto che queste persone abbiano firmato contratti regolari. Voglio solo precisare per onestà intellettuale e morale che stiamo parlando di gente comune e non di esperti o di finanzieri.
Questa gente va tutelata. Nel nostro sistema giuridico quando un’impresa va a gambe all’aria, fallisce e non ci sono scuse che reggono. Chissà perché le banche non possono fallire. Se presenti al cliente carte false o indecifrabili costui è vittima e non correo, è un truffato, diciamo noi giuristi. Purtroppo in questo nostro Paese chi possiede e maneggia ingenti quantità di denaro può fare tutto, evitando non di rado le sanzioni dell’ordinamento.
In America dopo la bancarotta fraudolenta nel caso Enron, il Congresso aprì una commissione d’inchiesta (negli Stati Uniti le commissioni di inchiesta sono una cosa seria) e gli amministratori vennero rinviati a giudizio e condannati a pene detentive comprese tra i diciotto mesi e i ventiquattro anni.
Jeff Skilling, amministratore delegato e “responsabile” della colossale truffa finanziaria venne condannato a ventiquattro anni di reclusione, successivamente parzialmente ridotti, mentre Ken Lay, presidente ed amministratore delegato a seguito delle dimissioni di Skilling, morì d’infarto prima della condanna. Gli altri responsabili che collaborarono con la giustizia non riuscirono ad evitare pene comunque severe (fino a dieci anni di reclusione).
In Italia, l’assurdo è che, una volta restituito il maltolto, il cliente è persino riconoscente al direttore di banca anche se sa che presto si potrebbe ritrovare costretto a pagare nuovamente di tasca propria le prossime perdite bancarie.
io salverei i correntisti,
fondo di garanzia, nazionalizzazione delle banche,
poi tutto il resto TABULA RASA..
la banca cessa di esistere..
azioni, derivati, obbligazioni,
ecc.
il cpitale liquidabile, immobili,
quadri, lingotti d'oro, ecc.
all'asta..
il ricavato allo stato
o al fondo di garanzia
a seconda di chi copre i correntisti.
manager e amministratori
al GABBIO ovviamente..
16/12/2015, 18:54
Thethirdeye ha scritto:Di Maio gela l'Aula.
Di Maio: 'Non aboliscono Equitalia, ma salvano Banca Etruria in 25 minuti' #SfiduciamoLaBoschi
Il conflitto d'interessi è un concetto chiaro: se sei un pensionato, un imprenditore o un operaio senza santi in paradiso, non ti rimborsano l'indicizzazione della pensione, non ti aboliscono Equitalia e ti fanno pure il Jobs Act per licenziarti meglio. Se invece Banca Etruria è la banca di Mariaelena Boschi e Matteo Renzi, allora in 25 minuti fanno un decreto per salvarla, e chi se ne frega se fanno saltare i risparmi di 12.500 cittadini italiani per un ammontare di 471 milioni di euro di risparmi (dati aggiornati Banca d'Italia). In Banca Etruria Mariaelena Boschi era azionista, il padre era Vice Presidente, il fratello manager, la cognata dipendente e l'ex-Presidente dell'istituto è anche in società con i genitori di Renzi. Se non è conflitto d'interessi questo, ditemi cosa lo è! Non è un caso che i genitori del Premier e della Ministra si siano rifiutati di dichiarare questi legami nella dichiarazione che dovevano presentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tornassero a casa, dalle loro famiglie. #aCasa"
(Luigi Di Maio, deputato M5S)
16/12/2015, 19:28
16/12/2015, 20:36
bleffort ha scritto:Lo Stato Italiano per le regole dell'UE non può salvare le sue banche,i nostri cittadini risparmiatori sul lastrico, però abbiamo aiutato la Grecia con 50 miliardi di euro e altrettanti alla Spagna!,correggetemi se ricordo male.
17/12/2015, 09:55