22/12/2015, 20:47
22/12/2015, 21:17
mik.300 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Io credo per Bossetti non ci sia alcuna speranza, troppi si sono esposti e cominciare da un ministro della repubblica.
E mi dispiace molto per lui, perchè sarebbe potuto capitare a chiunque in questo repubblica delle banane, di finire nelle mani di una PM che si è laureata raccogliendo i punti sulle brioche kinder.
si ma il dna come c è finito sugli slip?
per caso?
o sono piombati in casa
(gli assassini)
hanno narcotizzato tutti
prelevato sangue e sperma
del manovale e contaminato il cadavere?
23/12/2015, 12:38
23/12/2015, 12:50
MaxpoweR ha scritto:mik.300 ha scritto:MaxpoweR ha scritto:Io credo per Bossetti non ci sia alcuna speranza, troppi si sono esposti e cominciare da un ministro della repubblica.
E mi dispiace molto per lui, perchè sarebbe potuto capitare a chiunque in questo repubblica delle banane, di finire nelle mani di una PM che si è laureata raccogliendo i punti sulle brioche kinder.
si ma il dna come c è finito sugli slip?
per caso?
o sono piombati in casa
(gli assassini)
hanno narcotizzato tutti
prelevato sangue e sperma
del manovale e contaminato il cadavere?
c'è solo il suo dna? non mi pare proprioIndaghiamo tutti quelli il cui dna è sul corpo e teniamoli dentro, allora mi sta bene.
23/12/2015, 12:57
Wolframio ha scritto:Io i corvi li vedo e li sento gracchiare tutti i giorni, di marziani nemmeno l'ombra.
il processo per l’omicidio di yara gambirasio
Bossetti sul collega calunniato:
«Non volevo accusare Maggioni»
L’imputato prende la parola in aula: «Segnalavo un’idea». La sabbia acquistata per lavori a Bonate Sopra
Massimo Maggioni l’aveva saputo dalla sorella via sms. I giornali scrivevano che Massimo Bossetti, in carcere per l’omicidio di Yara, era indagato anche per calunnia nei suoi confronti. Il carpentiere di Mapello, con cui nel 2010 aveva lavorato nel cantiere di Palazzago, aveva parlato di lui in un interrogatorio del pm Letizia Ruggeri gettandogli addosso dei sospetti. Maggioni, parte civile al processo e ieri nel banco dei testimoni, ha appena raccontato che quel giorno, da poco tempo guarito dall’influenza, gli era risalita la febbre a 40. In aula, Bossetti vuole spiegare. È la seconda volta, dopo l’udienza di mercoledì che prende la parola. Dice che la sua era «la semplice esternazione di un sospetto. Da subito ho detto che non volevo accusare nessuno». E ancora: «Se una persona ha un dubbio o un sospetto, dovrebbe essere ascoltato. Se poi questo risulta infondato, non avevo l’intenzione di calunniare nessuno».
Un ragionamento che ci sta nella testa di una persona innocente che vuole difendersi a tutti i costi. Se, però, l’imputato venisse condannato per l’omicidio significherebbe che ha accusato il collega sapendolo senza macchia. Maggioni, imbianchino, capello corto con basette, jeans e giacca a vento azzurra, parla di Fulvio, il papà di Yara, di Bossetti, del socio Osvaldo Mazzoleni che è anche il cognato dell’imputato. Lui non c’era in cantiere, nel novembre del 2010 (mese del delitto), perché a ottobre si era operato all’ernia al disco e per due mesi era rimasto fermo: «Passavo ogni tanto, ma mi portava mio padre perché non riuscivo a guidare». Fulvio, «il geometra», forniva le impermeabilizzazioni, «veniva ogni volta in cui doveva prendere le misure. Lo conoscevo già perché abito a Brembate Sopra e lui è stato mio animatore ai centri estivi».
Nei confronti di Bossetti non usa parole di rancore. A domanda, risponde. «Ha notato dei cambiamenti dopo la scomparsa della bambina?», gli chiede l’avvocato Paolo Camporini. «No, questo no», dice. «Era uno aggressivo, che litigava?». Altro no, «era in gran lavoratore». E con Fulvio com’era? «Stava in silenzio, come tutti noi peraltro».
Che il carpentiere sia stato sempre lo stesso al lavoro lo conferma anche Andrea Pesenti, collega con cui faceva coppia fissa a Palazzago. È lì, nel mondo dei cantieri, degli attrezzi, dei muri da alzare e abbattere che si è parlato di nuovo della sabbia. Secondo l’accusa, c’è l’acquisto sospetto di un metro cubo alla Edil Bonacina di Chignolo d’Isola, il 9 dicembre 2010: l’alibi per tornare sul campo del delitto, è la conclusione degli inquirenti. L’imputato si era giustificato con dei lavori a Bonate Sopra, il cantiere a singhiozzo di una villa che dal 2009 ancora non è terminata. Ci lavorava con il cognato Mazzoleni. Anche il 9 dicembre c’erano degli operai nel cantiere, per costruire il marciapiede. Lo conferma l’architetto Sergio Trivella. «Posso ricordare la presenza di Bossetti solo sulla base di alcune foto ai lavori». Non sa se lui c’era anche il 9 dicembre. «Bisogna vedere la data sulle foto». Il punto fermo è che si lavorava al marciapiede, per il quale - parola dei muratori testimoni - si usa la sabbia mista. Come quella comprata da Bossetti. Un elemento che, se non giustificato pesa a suo sfavore, se spiegato deve poter valere a suo favore .
Source: Bossetti sul collega calunniat...usare Maggioni» - Corriere.itMassimo Maggioni l’aveva saputo dalla sorella via sms. I giornali scrivevano che Massimo Bossetti, in carcere per l’omicidio di Yara, era indagato anche per calunnia nei suoi confronti
Ma è assurdoooooooo!!!!!!
Bossetti indagato per calunnia ancor prima che il calunniato lo sapesse.
La Ruggeri non finisce mai di stupirmi, in barba al segreto istruttorio, prima lo dice ai giornalisti e la parte interessata viene a sapere dalla sorella che è stato calunniato dopo averlo letto sui giornali.
Ma come si fà a dire che uno che ha esternato il nome di un collega, lo ha calunniato, ancor prima di aver sentito la parte in causa?
È la stessa cosa come se prima si addocchia l'assassino da incolpare e poi si ammazza una ragazzina per dire che ad ucciderla è stato lui.
Ma quando verrà il momento di mettere in galera quel pericolo pubblico e liberare il muratore?
23/12/2015, 14:09
23/12/2015, 16:34
Wolframio ha scritto:Quello che ho scritto e che mi contesti era solo per paragonare una delle molteplici conclusioni strampalate della Ruggieri. Speravo si fosse capito.
Per citarne un altra, secondo l'interpretazione della Ruggieri il Dna di ignoto1 sarebbe stato di ottima qualità ed inequivocabilmente riconducibile a Bossetti.
Ma nella relazione dei RIS a pagina 284 e 287 si legge ben altro.
Già il fatto che hanno distrutto le prove rendendo irripetibili gli esami del Dna, cremando i resti del Guerinoni e raccontando che di quel Dna di ignoto1, cosi abbondante e di ottima qualità, non ce n'è piu.
Ai piu attenti non sfugge che qualcosa di losco e che non si deve sapere, in tutta la facenda c'è.
Quindi avanti tutta contro il Bossetti anche se le pretestuose prove a suo carico valgono meno di zero.
Pretestuose e ridicole come la recentissima non concessione del carcere domiciliare appellandosi al pericolo di reiterazione del reato.
Maddai!!! che si aspetta a mandarla in pensione quella donna?
24/12/2015, 13:35
Wolframio ha scritto:Già il fatto che hanno distrutto le prove rendendo irripetibili gli esami del Dna, cremando i resti del Guerinoni
24/12/2015, 15:39
25/12/2015, 09:43
25/12/2015, 10:12
Mik.300 ha scritto:se ricordo bene
è stato dimostrato che
yara è stata ammazzata in quel campo
o quantomeno messa lì subito dopo la morte,
o sbaglio?
25/12/2015, 10:25
Mik.300 ha scritto:c sono delle incongruenze,
ma non è che bastano..
c vogliono soluzioni alternative credibili.
25/12/2015, 10:38
25/12/2015, 10:55
25/12/2015, 11:55
Wolframio ha scritto:Anche se non significa nulla, sembra che quasi tutto a Brembate sia di proprietà Locatelli, pure il centro polisportivo da dove Yara non è mai stata vista uscire (telecamere fuori uso?).
Potrebbe anche essere che...., potrebbe.«Lui ci conosce tutte, ora io ho paura...» «Lo vedo sempre ai nostri allenamenti...»
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRON ... 0731.shtml