15/01/2016, 17:48
mik.300 ha scritto:
ieri ho sentito a rainews
che la germania pensa di fare una mini schenghen a 5,
francia-germania-benelux, frontiere chiuse,
gli altri si arrangino,
europa di serie a e europa di serie b..
ognun per sè, dio per tutti..
a quel punto noi, e grecia,
restiamo col cerino in mano..
MA A CHE CAVOLO SERVE QUESTA EUROPA??
anzi peggio,
prima li fanno enrare
poi i cocci sono i nostri..
15/01/2016, 18:05
Thethirdeye ha scritto:mik.300 ha scritto:
ieri ho sentito a rainews
che la germania pensa di fare una mini schenghen a 5,
francia-germania-benelux, frontiere chiuse,
gli altri si arrangino,
europa di serie a e europa di serie b..
ognun per sè, dio per tutti..
a quel punto noi, e grecia,
restiamo col cerino in mano..
MA A CHE CAVOLO SERVE QUESTA EUROPA??
anzi peggio,
prima li fanno enrare
poi i cocci sono i nostri..
Magari.... SE crolla Schengen, crolla l'Europa intera.
Perchè vengono meno i presupposti.
MAGARIIII!!!
Berlino pensa a una mini-Schengen per dare una lezione a Italia e Grecia
https://www.lastampa.it/2016/01/15/este ... agina.html
16/01/2016, 01:30
Migranti, Svizzera come Danimarca: “Confisca di 1.000 € a richiedenti asilo”
La radio Srf riporta che Berna ha deciso di imporre a chi chiede accoglienza di consegnare fino a 1.000 franchi svizzeri dei loro beni per pagare le spese. Su un provvedimento simile il governo di Copenaghen ha annunciato di aver trovato un accordo con l'opposizione. Nils Muiznieks, commissario dei Diritti Umani del Consiglio d’Europa, a Inger Stojberg, ministro danese per l’Immigrazione: "Violazione della dignità umana"
La Svizzera come la Danimarca. Berna ha deciso di imporre ai rifugiati di consegnare fino a 1.000 franchi svizzeri (circa 900 euro) dei loro beni per pagare le spese di accoglienza. Lo riporta la radio svizzera Srf precisando che all’arrivo alla frontiera ai rifugiati viene consegnato un volantino nel quale è scritto a chiare lettere “di consegnare i propri beni in cambio di una ricevuta”.
Il programma 10 vor 10 ha mostrato la ricevuta di una rifugiata siriana, che la donna ha detto di aver ricevuto dalle autorità quando ha dovuto consegnare più della metà del denaro che la sua famiglia aveva ancora dopo aver pagato i trafficanti per raggiungere il Paese.
La donna ha anche mostrato il foglio informativo destinato ai profughi, su cui si legge: “Se avete proprietà di valore maggiore di mille franchi svizzeri quando arrivate in un centro di accoglienza dovete consegnare tali asset economici in cambio di una ricevuta”. L’emittente ha citato l’autorità per l’immigrazione Sem, che motiva la misura dicendo che la legge chiede ai richiedenti asilo e rifugiati di contribuire quando possibile ai costi per il processamento delle loro pratiche e all’assistenza sociale. “Se qualcuno se ne va volontariamente entro sette mesi, può riavere indietro il denaro e portarlo con sé. Altrimenti i soldi coprono i costi che genera”, ha dichiarato una portavoce. Inoltre, in Svizzera chi ottiene il diritto di restare e lavorare deve consegnare il 10% della paga per un periodo fino a 10 anni, sino a che avrà ripagato 15mila franchi, secondo quanto riportato.
Copenaghen, intanto, sta rivedendo la proposta di confiscare le proprietà dei rifugiati per pagare la loro permanenza, dopo le critiche dell’Agenzia per i Rifugiati dell’Onu. I cambiamenti introdotti nelle leggi danesi sull’asilo e l’immigrazione nonché la possibile confisca dei beni dei migranti sollevano questioni di conformità con la Convenzione Europea dei Diritti umani che la Danimarca è obbligata a rispettare. Questo il monito rivolto da Nils Muiznieks, commissario dei Diritti Umani del Consiglio d’Europa, a Inger Stojberg, ministro per l’Immigrazione, integrazione e alloggio in una lettera inviata lo scorso 12 gennaio e resa nota oggi.
Nella lettera il commissario, che si dice “profondamente preoccupato“, attacca alcuni cambiamenti apportati all’Aliens Act lo scorso novembre e il nuovo pacchetto di emendamenti in discussione in Parlamento esprimendo il suo “sgomento” per la proposta di confiscare i beni dei richiedenti asilo. “Ritengo che tale misura possa essere una violazione della dignità umana delle persone a cui viene applicata”, sottolinea Muiznieks, aggiungendo che potrebbe anche condurre a una violazione del diritto alla proprietà sancito nella convenzione europea dei diritti umani.
Il commissario critica anche le nuove norme introdotte lo scorso novembre che “aumentano la possibilità di detenere i richiedenti asilo sotto speciali circostanze come per esempio un loro arrivo massivo e allo stesso tempo indeboliscono importanti garanzie legali rispetto alla detenzione”. Questo, afferma Muiznieeks, “potrebbe portare a utilizzare la detenzione dei richiedenti asilo in maniera sproporzionata e indiscriminata, in contraddizione con quanto stabilito dall’articolo 5 della convenzione europea dei diritti umani (Cedu), che protegge il diritto alla libertà”. Il commissario evidenzia che per la Corte di Strasburgo la detenzione dei richiedenti asilo può essere usata solo come ultima alternativa.
Sul nuovo pacchetto di emendamenti il commissario esprime poi una “forte preoccupazione” pure per la proposta di aumentare da 1 a 3 anni il periodo che i beneficiari di protezione temporanea sussidiaria devono attendere per aver diritto alla riunificazione familiare“. Questa misura potrebbe essere incompatibile con quanto stabilito dall’articolo 8 della Cedu, sul rispetto della vita familiare, e con la convenzione dei diritti del bambino dell’Onu.
16/01/2016, 22:09
“Eurotassa sulla benzina per coprire i costi dei migranti”
La proposta del ministro delle Finanze tedesco Schaeuble: «Bisogna trovare un modo per gestire il problema a livello europeo». Polemiche in Germania
I migranti «sono una opportunità» ha ribadito la Comunità di Sant’Egidio in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra domani. Ma l’accoglienza di tanti stranieri è un impegno non da poco per i Paesi ospitanti. E in questi giorni fioccano i suggerimenti per affrontare il fenomeno.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble ha lanciato l’idea di un’addizionale sulla benzina a livello europeo per coprire i crescenti costi legati ai migranti. «Dobbiamo mettere in sicurezza i confini dell’area Schengen e non possiamo fallire a causa di fondi limitati» ha dichiarato al Sueddeutsche Zeitung. «Ho suggerito - ha spiegato, facendo riferimento a quanto detto all’ultimo Eurogruppo - di fissare una tassa su ogni litro di benzina, se non ci sono fondi sufficienti nei budget nazionali o in quello europeo».
Dalla Svizzera la scelta, già imboccata dalla Danimarca, di imporre ai rifugiati di consegnare fino a 10.000 franchi svizzeri (circa 9.000 euro) dei loro beni per pagare le spese di accoglienza.
Una soluzione che non ha incontrato per niente il favore del ministero degli interni italiano, Angelino Alfano: «non condivido assolutamente la posizione della Danimarca sulla confisca dei beni ai migranti» ha detto oggi da Palermo annunciando l’avvio della procedura per aprire immediatamente un hotspot a Pozzallo (Rg): «la Prefettura sta accelerando l’iter».
E mentre gli Stati si interrogano sulle vie da seguire per mettere in campo interventi strutturali, a livello locale si cerca di tamponare le emergenze. A Milano sono 40 le famiglie che si sono candidate a ospitare in casa per sei mesi un rifugiato, titolare di protezione internazionale, ricevendo dal Comune 350 euro al mese. Lo rivelano i dati dell’assessorato comunale alle Politiche sociali sul bando per la sperimentazione sull’ospitalità aperto il 30 dicembre e chiuso ieri.
Intanto anche oggi Save the children ha ricordato che «per troppi bambini e per le loro famiglie le tante “porte d’Europa” non rappresentano un approdo sicuro, ma segnano l’inizio di una nuova odissea». «È necessario che l’Europa tutta - ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa dell’organizzazione - condivida le responsabilità dell’ accoglienza rendendo effettivo il sistema di ricollocamento e definendo un sistema di asilo europeo». E lodando la «solidarietà e il naturale spirito di accoglienza con il quale le famiglie lampedusane hanno saputo soccorrere e accogliere chi arrivava via mare» sostiene che da «da qui si dovrebbe partire nella definizione delle scelte in Europa e nel mondo, per non arretrare pericolosamente».
17/01/2016, 00:39
Svezia, alla polizia sarà vietato svelare la nazionalità degli immigrati sospettati di crimini
A Stoccolma non si potranno più divulgare i dettagli relativi ad aspetto fisico o etnia dei sospettati. Questo per non alimentare "speculazioni razzistiche". Ma così si coprono anche i colpevoli dei reati
La polizia svedese non potrà più diffondere informazioni relative all'aspetto fisico, alla nazionalità o all'etnia dei sospettati di reati per non fomentare speculazioni razziste
Come riportano alcuni media svedesi, la polizia di Stoccolma ha diramato una direttiva interna in cui si proibisce agli inquirenti di divulgare alla stampa dettagli chiave come quelli relativi ad "etnia, nazionalità, colore della pelle ed altezza" dei sospetti.
Il provvedimento si applica anche a reati minori come piccoli incidenti stradali, a crescere fino ai presunti assassini: "Non vogliamo che un intero gruppo etnico venga criminalizzato - spiega Wolf Gyllander dell'ufficio stampa della polizia di Stoccolma - La polizia non dev'essere né deve apparire razzista".
La lettera è stata diramata a tutti gli uffici della polizia il 15 settembre: appena una settimana dopo il festival "We are Sthlm", in cui decine di ragazze e bimbe vennero molestate senza che la polizia ne desse notizia adeguatamente. Una scelta dettata appunto dalla decisione di evitare ad ogni costo strumentalizzazioni razzistiche (gli aggressori erano in gran parte immigrati, ndr). Una scelta molto controversa che ha provocato l'apertura di un'inchiesta ufficiale da parte del governo.
17/01/2016, 11:31
vimana131 ha scritto:Svezia, alla polizia sarà vietato svelare la nazionalità degli immigrati sospettati di crimini
A Stoccolma non si potranno più divulgare i dettagli relativi ad aspetto fisico o etnia dei sospettati. Questo per non alimentare "speculazioni razzistiche". Ma così si coprono anche i colpevoli dei reati
La polizia svedese non potrà più diffondere informazioni relative all'aspetto fisico, alla nazionalità o all'etnia dei sospettati di reati per non fomentare speculazioni razziste
Come riportano alcuni media svedesi, la polizia di Stoccolma ha diramato una direttiva interna in cui si proibisce agli inquirenti di divulgare alla stampa dettagli chiave come quelli relativi ad "etnia, nazionalità, colore della pelle ed altezza" dei sospetti.
Il provvedimento si applica anche a reati minori come piccoli incidenti stradali, a crescere fino ai presunti assassini: "Non vogliamo che un intero gruppo etnico venga criminalizzato - spiega Wolf Gyllander dell'ufficio stampa della polizia di Stoccolma - La polizia non dev'essere né deve apparire razzista".
La lettera è stata diramata a tutti gli uffici della polizia il 15 settembre: appena una settimana dopo il festival "We are Sthlm", in cui decine di ragazze e bimbe vennero molestate senza che la polizia ne desse notizia adeguatamente. Una scelta dettata appunto dalla decisione di evitare ad ogni costo strumentalizzazioni razzistiche (gli aggressori erano in gran parte immigrati, ndr). Una scelta molto controversa che ha provocato l'apertura di un'inchiesta ufficiale da parte del governo.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/sve ... 13474.html
17/01/2016, 11:39
17/01/2016, 11:40
vimana131 ha scritto:“Eurotassa sulla benzina per coprire i costi dei migranti”
La proposta del ministro delle Finanze tedesco Schaeuble: «Bisogna trovare un modo per gestire il problema a livello europeo». Polemiche in Germania
I migranti «sono una opportunità» ha ribadito la Comunità di Sant’Egidio in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato che si celebra domani. Ma l’accoglienza di tanti stranieri è un impegno non da poco per i Paesi ospitanti. E in questi giorni fioccano i suggerimenti per affrontare il fenomeno.
Il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble ha lanciato l’idea di un’addizionale sulla benzina a livello europeo per coprire i crescenti costi legati ai migranti. «Dobbiamo mettere in sicurezza i confini dell’area Schengen e non possiamo fallire a causa di fondi limitati» ha dichiarato al Sueddeutsche Zeitung. «Ho suggerito - ha spiegato, facendo riferimento a quanto detto all’ultimo Eurogruppo - di fissare una tassa su ogni litro di benzina, se non ci sono fondi sufficienti nei budget nazionali o in quello europeo».
Dalla Svizzera la scelta, già imboccata dalla Danimarca, di imporre ai rifugiati di consegnare fino a 10.000 franchi svizzeri (circa 9.000 euro) dei loro beni per pagare le spese di accoglienza.
Una soluzione che non ha incontrato per niente il favore del ministero degli interni italiano, Angelino Alfano: «non condivido assolutamente la posizione della Danimarca sulla confisca dei beni ai migranti» ha detto oggi da Palermo annunciando l’avvio della procedura per aprire immediatamente un hotspot a Pozzallo (Rg): «la Prefettura sta accelerando l’iter».
E mentre gli Stati si interrogano sulle vie da seguire per mettere in campo interventi strutturali, a livello locale si cerca di tamponare le emergenze. A Milano sono 40 le famiglie che si sono candidate a ospitare in casa per sei mesi un rifugiato, titolare di protezione internazionale, ricevendo dal Comune 350 euro al mese. Lo rivelano i dati dell’assessorato comunale alle Politiche sociali sul bando per la sperimentazione sull’ospitalità aperto il 30 dicembre e chiuso ieri.
Intanto anche oggi Save the children ha ricordato che «per troppi bambini e per le loro famiglie le tante “porte d’Europa” non rappresentano un approdo sicuro, ma segnano l’inizio di una nuova odissea». «È necessario che l’Europa tutta - ha dichiarato Raffaela Milano, Direttore Programmi Italia-Europa dell’organizzazione - condivida le responsabilità dell’ accoglienza rendendo effettivo il sistema di ricollocamento e definendo un sistema di asilo europeo». E lodando la «solidarietà e il naturale spirito di accoglienza con il quale le famiglie lampedusane hanno saputo soccorrere e accogliere chi arrivava via mare» sostiene che da «da qui si dovrebbe partire nella definizione delle scelte in Europa e nel mondo, per non arretrare pericolosamente».
https://www.lastampa.it/2016/01/16/este ... agina.html
17/01/2016, 11:44
Plutone77 ha scritto:Vedrai, presto questa regola sarà operativa anche in Italia.
Tra l'altro, se non ricordo male, anche in Olanda vige da tempo questo "provvedimento".
17/01/2016, 14:01
17/01/2016, 15:43
17/01/2016, 15:55
18/01/2016, 00:36
Entro il 2020 la Germania diventerà nera e islamica
Agghiacciante analisi del professor Kovacs, in Germania su cosa sarà la nazione oggi chiamata Germania tra qualche decennio.
Forse solo un decennio.
L’analisi, effettuata dal professor Adorján F. Kovács dellla Goethe-Universität di Francoforte sul Meno, è stata pubblicata in in Germania con il titolo “Verità sulla crisi dei rifugiati” (Wahrheiten zur Flüchtlingskrise).
Il professor Kovács spiega che l’affermazione di Angela Merkel, secondo la quale “uno, due, o tre milioni sono poca cosa rispetto ai 79-80 milioni di persone che attualmente vivono in Germania”, è semplicemente sbagliata, perché non tiene in considerazione l’età demografica del flusso in corso. Tutti maschi, tutti giovani.
Questi flussi mostrano che i profughi sono quasi esclusivamente persone di età compresa tra i 20 e i 35 anni di età, o ancora più giovani.
Un quadro molto più preciso di quello che significa questo flusso, può essere ottenuto quando si confronta con la popolazione tedesca già esistente all’interno di questa stessa fascia di età, dice il professor Kovács.
L’Ufficio federale di statistica ufficiale attualmente conta circa 15 milioni di persone in questa fascia di età, in Germania, dice, aggiungendo che “la percentuale di persone di origine immigrata in questa fascia di età è già di circa 3,5 milioni di persone.”
In altre parole, l’attuale popolazione tedesca di età compresa tra i 20 e i 35 anni, escludendo la nuova ondata di invasori, si attesta a 11,5 milioni di persone.
Lavorando su una cifra approssimativa di circa un milione di invasori che arrivano in Germania ogni anno nei prossimi anni – e la cifra reale potrebbe essere più alta – è perfettamente ragionevole aspettarsi una popolazione totale di “richiedenti asili” in Germania tra tre e quattro milioni entro il 2020.
Questa è, tuttavia, solo la punta dell’iceberg. Presumendo, dic Kovács, che solo la metà otterrà asilo e rimarrà in Germania, questo significa che ci saranno circa due milioni di profughi entro il 2020.
“Il fatto che la maggior parte dei cosiddetti richiedenti asilo sono uomini, significa che in quasi tutti i casi, si farà il ricongiungimento familiare”.
“Questo aggiungerà da tre a otto persone in più ogni richiedente asilo, il che significa che entro il 2020 il numero totale di questo gruppo sarà superiore a otto milioni”.
Questo significa che entro il 2020 i giovani tedeschi bianchi saranno una minoranza assoluta nella fascia di età interessata.
Inoltre, il tasso di natalità più elevato degli immigrati “non è stato nemmeno presi in considerazione dalla mia ricerca”, ha continuato Kovacs.
La conclusione è inevitabile: o la Germania adotterà misure politiche per arrestare e invertire l’attuale invasione dal Terzo Mondo, o diventerà nel 2020 un paese con una maggioranza di giovani non tedeschi, e un paese non-bianco entro una generazione.
Poi seguiremo noi italiani. Non deve succedere.
18/01/2016, 02:46
18/01/2016, 09:31
MaxpoweR ha scritto:eeeee si ci vuole qualcuno che preservi la PUREZZA della razza... si si ci vuole proprio... E la ruota continua a girare...