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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 19/01/2016, 13:09 
Cita:
Le stime del World Economic Outlook Cina e petrolio, Fmi taglia le stime di crescita del mondo.E avverte: i rischi restano al ribasso Se gli aggiustamenti in atto nell'economia globale non saranno gestiti con successo, la crescita globale ''potrebbe deragliare'', avverte il Fondo monetario internazionale nel suo aggiornamento del World Economic Outlook. Rivista al rialzo la crescita dell'area euro nel 2016 al +1,7%, gli Usa rallentano

Il Fondo monetario taglia di nuovo le previsioni di crescita dell'economia mondiale, sottolineando i rischi generati dalla frenata della Cina, oltre che dal calo del prezzo del petrolio e dalla stretta monetaria avviata dalla Federal Reserve, che possono farla “deragliare”. La crescita globale dunque, attualmente stimata al 3,1 per cento nel 2015, dovrebbe accelerare al 3,4 per cento nel 2016 e al 3,6 per cento nel 2017: un calcolo al ribasso delle prospettive del 2016 e del 2017 di 0,2 punti percentuali, perché la ripresa dell'attività globale sarà "più graduale" rispetto a quanto previsto in ottobre, "in particolare nei mercati emergenti e in via di sviluppo". La crescita dei mercati emergenti e in via di sviluppo è vista dal Fmi in accelerazione dal +4%, il minimo dal 2008-2009 quanto i dati erano influenzati dalla crisi finanziaria globale, al +4,3% e al +4,7% rispettivamente nel 2016 e nel 2017. Secondo il Fondo per le economie in via di sviluppo il quadro "in molti casi è difficile". "Nelle economie avanzate - afferma il Weo - un modesto e irregolare recupero dovrebbe proseguire, con una ulteriore riduzione graduale del gap della produzione". Per quanto riguarda le economie avanzate, la ripresa è stata limata dall'istituzione di Washington di 0,1 punti percentuali nei prossimi due anni, rispetto alle stime di ottobre. Il Fmi vede ora un Pil dei Paesi avanzati al +2,1% sia nel 2016 sia nel 2017. Rischi globali orientati al ribasso, pesa riequilibrio Cina "I rischi per le prospettive mondiali rimangono orientati al ribasso e si riferiscono ad aggiustamenti in atto nell'economia globale" afferma il Fmi, sottolineando, in particolare, "un rallentamento generalizzato delle economie emergenti, il riequilibrio della Cina, i prezzi delle materie prime più bassi, e la progressiva uscita da condizioni monetarie estremamente accomodanti negli Stati Uniti". Secondo il Fondo, "se queste sfide non fossero gestite con successo, la crescita globale potrebbe deragliare". Pil Cina al +6,3% nel 2016 Dopo il 6,9% nel 2015, il Fmi vede il Pil della Cina rallentare al +6,3% nel 2016 e al +6,0% nel 2017. Il Fmi lascia le stime su Pechino invariate rispetto all'edizione di ottobre. "Un rallentameno più marcato del previsto della Cina verso una crescita più equilibrata, con ricadute internazionali attraverso i volumi di commercio, i prezzi delle materie prime e la fiducia", avrebbe "effetti di contagio sui mercati finanziari globali e sulle valutazioni dei cambi", si legge nel Weo. Previsioni sul petrolio: nel 2016 barile -17,6% Il Fondo monetario internazionale ha consistentemente rivisto al ribasso le sue previsioni sull'andamento del prezzo del petrolio: ora sul 2016 si attende un pesante meno 17,6 per cento rispetto alla media del 2015, laddove sul 2017 pronostica un parziale recupero, più 14,9 per cento. Solo parziale perché giungerebbe dopo che nel 2014 e nel 2015 l'oro nero ha già subito cali rispettivamente del 7,5 e di ben il 47,1 per cento. Le stime sono contenute nell'aggiornamento del World Economic Outlook, presentato oggi a Londra. Rispetto ai dati forniti lo scorso ottobre l'attesa sul 2016 è stata rivista al ribasso del 15,2 per cento, quella sul 2017 al rialzo del 4,8 per cento. Nelle ultime sedute il barile di oro nero è caduto sotto la soglia psicologica dei 30 dollari, sui minimi dal 2003. Rivisto al rialzo Pil eurozona: 2016 al +1,7%, Germania allo stesso ritmo Pil eurozona al +1,7% nel 2016, pari a 0,1 punti percentuali in più rispetto a quanto stimato a ottobre. È quanto emerge dall'aggiornamento del Weo. Il Fondo conferma invece la previsione sul 2017, al +1,7%. Tra i principali Paesi, la Germania dovrebbe crescere nei prossimi due anni allo stesso ritmo dell'area della moneta unica, mentre la Francia dovrebbe segnare rispettivamente un +1,3% e un +1,5%. Il Pil della Spagna è atteso al +2,7% nel 2016 e al +2,3% nel 2017. Pil Italia al +0,8% nel 2015, invariate stime 2016-17 Il Pil dell'Italia dovrebbe essere cresciuto dello 0,8% nel 2015, mentre per il 2016 la crescita dovrebbe essere dell'1,3% e nel 2017 dell'1,2%. Il Fmi lascia invariate le previsioni per i prossimi due anni rispetto a quanto proiettato a ottobre. Il dato sull'anno appena concluso è leggermente inferiore al +0,9% atteso dal governo. Rivisto al ribasso Pil Usa 2016-17 al +2,6% Il Fondo monetario internazionale ha rivisto al ribasso la crescita degli Stati Uniti, portandola al 2,6% sia nel 2016 sia nel 2017. Le prospettive di crescita statunitensi vengono abbassate di 0,2 punti percentuali per i prossimi due anni rispetto a quanto stimato a ottobre. Le stime L'economia mondiale rallenta sotto il peso di Cina e petrolio. E i rischi restano al ribasso: se gli aggiustamenti in atto nell'economia globale non saranno gestiti con successo, la crescita globale ''potrebbe deragliare''. Il 2016 potrebbe essere un ''periodo travagliato'' avverte il Fmi, rivedendo al ribasso le stime di crescita globali e mettendo in guardia su tre 'grandi' rischi: il ribilanciamento della crescita in Cina, i piu' bassi prezzi delle commodity e la graduale uscita dalle misure straordinarie di politica monetaria della Fed. L'Italia in questo quadro tiene, con la crescita confermata al +1,3% nel 2016 e al +1,2% nel 2017. ''Con il rischio di bassa crescita per un periodo prolungato e centrale che il potenziale di crescita venga aumentato con un mix di aiuto alla domanda e riforme strutturali'' afferma il Fmi, sottolineando che per le economie avanzate le priorita' restano le riforme per rafforzare la partecipazione al mercato del lavoro. Ecco di seguito una tabella con le nuove stime del Fmi. I dati fra parentesi indicano la revisione delle stime rispetto a ottobre scorso. PAESE 2015 2016 2017 --------------------------------------------------------------- MONDO +3,1% +3,4% (-0,2) +3,6% (-0,2) ECONOMIE AVANZATE +1,9% +2,1% (-0,1) +2,1% (-0,1) STATI UNITI +2,5% +2,6% (-0,2) +2,6% (-0,2) AREA EURO +1,5% +1,7% (+0,1) +1,7% ( - ) GERMANIA +1,5% +1,7% (+0,1) +1,7% (+0,2) FRANCIA +1,1% +1,3% (-0,2) +1,5% (-0,1) ITALIA +0,8% +1,3% ( - ) +1,2% ( - ) SPAGNA +3,2% +2,7% (+0,2) +2,3% (+0,1) GIAPPONE +0,6% +1,0% ( - ) +0,3% (-0,1) REGNO UNITO +2,2% +2,2% ( - ) +2,2% ( - ) CANADA +1,2% +1,7% ( - ) +2,1% (-0,3) RUSSIA -3,7% -1,0% (-0,4) +1,0% ( - ) CINA +6,9% +6,3% ( - ) +6,0% ( - ) INDIA +7,3% +7,5% ( - ) +7,5% ( - ) BRASILE -3,8% -3,5% (-2,5) 0,0 (-2,3)


http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 9743a.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 22/01/2016, 00:53 
Cita:
Un mondo senza lavoro: nel 2017 disoccupati al record di 200 milioni

NEW YORK (WSI) – Il problema della disoccupazione continuerà ad attanagliare l’economia mondiale. In futuro, ci sarà sempre meno lavoro nel mondo mentre la disoccupazione è destinata ad aumentare nei prossimi due anni, soprattutto nei Paesi emergenti.

È l’allarme lanciato dall’Organizzazione internazionale del lavoro (ILO), secondo cui tra due anni il numero di disoccupati a livello mondiale supererà quota 200 milioni.

Nel dettaglio, l’ILO prevede che il numero di disoccupati salira’ di 2,3 milioni quest’anno fino a raggiungere quota 199.4 milioni di senza lavoro. A questi se ne aggiungeranno altri 1,1 milioni nel 2017, portando il numero complessivo al record di 200 milioni.

Il forte rallentamento delle economie emergenti, insieme alla forte diminuzione del prezzo delle materie prime, sta avendo effetti drammatici sul mondo del lavoro», ha affermato Guy Ryder, Direttore Generale dell’Ilo, commentando il World Employment and Social Outlook – Trends 2016.

“Un grande numero di lavoratrici e di lavoratori si trovano a dover accettare lavori a bassa retribuzione, non solo nelle economie emergenti e in via di sviluppo, ma sempre più frequentemente anche nei paesi industrializzati”.

Sempre secondo i dati dell’ILO, nel 2015 la disoccupazione ha subito una battuta d’arresto nelle economie sviluppate, ma il totale a livello globale si e’ attestato a 197,1 milioni, ovvero 27 milioni in più rispetto al 2007, prima della crisi finanziaria.


http://www.wallstreetitalia.com/un-mond ... 0-milioni/


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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 29/01/2016, 01:06 
Cita:
Tempesta perfetta sul petrolio: ​"Il peggio deve ancora venire"

Il crollo del petrolio non aiuta l'economia. Ma il peggio deve ancora venire. Leonardo Maugeri: "Stiamo vivendo un’anomalia storica"


"È una tempesta perfetta quella di un petrolio che nonostante i prezzi così bassi non riesce a far ripartire l’economia: attenti ai facili ottimismi su un’inversione, il peggio deve ancora venire".

In una intervista esclusiva all’Huffington Post Leonardo Maugeri, uno dei massimi esperti mondiali di energia, già direttore Strategie e Sviluppo di Eni, prova a tracciare il futuro del petrolio alla luce del crollo del prezzo del greggio e delle difficili relazioni tra i Paesi produttori. "Oggi siamo in presenza di un’anomalia perché con il prezzo basso l’economia non si riprende - mette in chiaro - stiamo vivendo un’anomalia storica”.

"Il petrolio a prezzi così bassi costringe i fondi sovrani dei Paesi produttori a vendere di tutto per incamerare risorse e compensare i minori introiti petroliferi. Devono vendere sui mercati per compensare i minori introiti del petrolio e questo contribuisce a deprimere i mercati. È una tempesta perfetta abbastanza preoccupante". Nel 2012 Maugeri aveva preannunciato che il prezzo sarebbe crollato. Gli hanno detto che ero pazzo. "Oggi, come allora, la mia voce è un po’ fuori dal coro - mette in chiaro - penso che il peggio debba ancora venire. C’è ancora troppa produzione in eccesso nel mondo e nuova produzione sta arrivando per effetto di investimenti fatti 5-6 anni fa e che adesso si completano. Di fronte a questo eccesso produttivo la domanda cresce poco e non c’è possibilità di riassorbire l’eccesso". Da qui la necessità di cercare un accordo tra grandi produttori per tagliare la produzione. Tutti producono più che possono e, al tempo stesso, difendono la propria quota mondiale. "L'Arabia Saudita è l’unico grande produttore al mondo che produce meno di quello che potrebbe - spiega Maugeri - la Russia ha continuato a superare i record produttivi e continua a produrre a tutto spiano. Negli Stati Uniti si è prodotto un po’ meno, ma per ragioni di mercato non perché volessero. Iran e Iraq sono due Paesi che dopo decenni di difficoltà si stanno riaffacciando adesso e non hanno alcuna intenzione di tagliare. Poi c’è il Canada, che in pochi ricordano, ma che è il quarto produttore al mondo di greggio".

Nel 2008 a scatenare la crisi economica furono i mutui subprime. "Ma tutto il problema della finanza derivata, di cui i subprime sono una parte, non è stato risolto - fa notare Maugeri - quando si parla ad esempio dei derivati presenti nella pancia delle banche italiane si capisce che c’è questo mostro della finanza derivata. Ora gli allarmi dicono che il problema del 2007-2008 non è stato risolto perché questa quantità di derivati in circolazione è da qualche parte. Il problema è che può ancora esplodere in qualche forma". Anche il petrolio si porta dietro una finanza derivata, ma è una parte ridotta rispetto a quella esistente nel mondo. Per questo, secondo Maugeri, difficilmente la debolezza dei prezzi del petrolio farà esplodere la crisi così come hanno fatto i subprime nel 2008. Certo è che negli Stati Uniti piccole e grandi aziende che investono sullo shale oil stanno andando in forte sofferenza. Nel 2015 ne sono già fallite 42.

Secondo Maugeri, il sistema Italia non sta soffrendo del calo del petrolio. Anche se non ne sta nemmeno beneficiando. "I problemi che si sono accumulati nell’economia italiana - fa notare - sono così vasti e grandi che ci vorranno anni per risolverli. L’Italia, essendo un Paese importatore, dato che importa oltre l’80% del suo fabbisogno, avrebbe dovuto ottenere un beneficio da una bolletta petrolifera meno alta, ma il beneficio è per il governo, non per il consumatore". Sul prezzo di 1,43 euro al litro un euro finisce in accise e Iva, che si calcola anche sulle accise. La materia prima incide per non più del 25%. "Ammettiamo che per assurdo venisse regalato il petrolio - fa notare - la benzina alla pompa costerebbe lo stesso un euro".


http://www.ilgiornale.it/news/economia/ ... 17890.html


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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 04/02/2016, 09:43 
toh..!

http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 132687338/


Draghi: "Forze dell'economia globale cospirano per tenere bassa l'inflazione"

Il governatore della Bce cita i corsi ai minimi di petrolio e materie energetiche e le dinamiche demografiche. La nuova promessa ai mercati: "Non ci arrenderemo davanti a questa situazione"



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 04/02/2016, 13:28 
mik.300 ha scritto:
toh..!

http://www.repubblica.it/economia/2016/ ... 132687338/


Draghi: "Forze dell'economia globale cospirano per tenere bassa l'inflazione"

Il governatore della Bce cita i corsi ai minimi di petrolio e materie energetiche e le dinamiche demografiche. La nuova promessa ai mercati: "Non ci arrenderemo davanti a questa situazione"


Ha la faccia come il...



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 04/02/2016, 13:58 
ma se è uno di loro. e il popolo beve


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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 04/02/2016, 14:08 
appunto [:287]



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 04/02/2016, 15:24 
è quel "COSPIRANO" che mi manda ai matti..
nel giro delle banche "COSPIRARE, LUCRARE E AGIRE"
sono sinonimi..
cioè gli scribacchini scoprono l'acqua calda..

lo dice lui e fa fig.o,
se lo dice un pinco panco
è additato come lo scemo del villaggio..



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 07/02/2016, 20:34 
BOOOM! L’Iran Sostituisce il Dollaro Americano con l’Euro per il Commercio del Suo Petrolio
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http://www.rischiocalcolato.it/2016/02/ ... rolio.html


C'è chi si depila e chi si dedollarizza :-)



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 07/02/2016, 21:39 
Cita:
Mi sa che in Iran sia già tempo di rivoluzioni colorate.


Devono scegliere solo il colore da usare. Non mi stupirei fosse il nero.



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 10/02/2016, 12:03 
Cronaca di una crisi annunciata

Aumenta il numero delle istituzioni che denunciano "la creazione di una bolla finanziaria
molto più gonfiata rispetto a quella precedente, e che affermano che la ripresa economica
dell'Occidente non è neanche reale"
.

http://www.wallstreetitalia.com/geab-sa ... nnunciata/



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"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 10/02/2016, 13:52 
MaxpoweR ha scritto:
Cita:
Mi sa che in Iran sia già tempo di rivoluzioni colorate.


Devono scegliere solo il colore da usare. Non mi stupirei fosse il nero.



ma se per questo ci hanno già provato..
rivoluzione verde, mousavi,
già dimenticato??



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 10/02/2016, 22:27 
Ora però dovrebbero avere, dal loro punto di vista, ancora maggiori motivazioni quindi si ci impegneranno meglio ^_^



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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 15/02/2016, 01:36 
Cita:
In futuro i lavoratori verranno sostituiti dall’intelligenza artificiale

By Edoardo Capuano - Posted on 03 febbraio 2016

Disoccupazione a causa della robotLa potenza dei computer e robot aumenterà massicciamente nei prossimi anni, grazie anche all’intelligenza artificiale. Metà dei posti di lavoro rischiano di essere sostituiti. La probabilità che gli impiegati negli uffici saranno presto sostituiti dai computer, secondo uno studio è di oltre il 90 per cento. Quindi un reddito di base incondizionato potrà essere la risposta umanistica all’automazione spinta dei processi lavorativi.

Tassisti, cassieri e contabili tra 20 anni non esisteranno più come professioni. Uno studio molto citato della Oxford University ha stimato che in 20 anni, la metà di oggi esistente nei lavori degli Stati Uniti scomparirà.

Un articolo sul sito della BBC, con possibilità di indicare la propria professione, riporta la probabilità che questa professione tra 20 anni esista ancora.

Al posto di questi lavori ci saranno dei computer – sia come robot fisici che come software invisibili. A differenza di prima, questa volta anche i ben qualificati saranno colpiti. In Svizzera, saranno interessati circa 100.000 posti di lavoro. Anche con l'invenzione della macchina a vapore nel 1712 le macchine hanno sostituito persone. Ma finora, abbastanza nuovi posti di lavoro sono stati creati sempre altrove.

Sulla scia della rivoluzione digitale ora ci sono due correnti di pensiero che litigano sulle previsioni, ossia che anche stavolta succederà che altri posti di lavoro si creeranno altrove, oppure se il rapido aumento della produttività tramite computer porterà ai nostri figli una disoccupazione di massa.

Erik Brynjolfsson, economista del MIT, pensa che entrambi gli scenari siano realistici. Quale dei due si verificherà, dipenderà dalle decisioni che politici, imprenditori e lavoratori prendono oggi.

La disoccupazione di massa è una minaccia. Ma già dal 1970 viene ammonito che i computer portano via posti di lavoro. Fino ad oggi, questo non è accaduto. Ma il progresso sempre più rapido potrebbe presto cambiare questa situazione.

Da 50 anni, la potenza dei computer raddoppia ogni 18 mesi circa. Questa legge descritta dal co-fondatore di Intel, Gordon Moore, nel 1965, vale ancora oggi.

Capire le conseguenze di questo sviluppo esponenziale va oltre la nostra immaginazione. È come se si mettesse sulla prima casella di una scacchiera un chicco di grano e lo si raddoppiasse su ogni campo successivo. Dopo 64 campi si avrebbe una tale quantità di grano che il suo trasporto richiederebbe 100 miliardi di camion. Nella potenza dei chip per computer nel 2006 è stato raggiunto la metà della scacchiera. Però la vera impennata dei numeri si ha solo nella seconda metà.

Oggi si sentono le prime avvisaglie. Gli smartphones esistono solo dal 2007. Veicoli a giuda autonoma viaggiano già in California. E l'intelligenza artificiale vede un tale progresso che il fisico Stephen Hawking e l'imprenditore Elon Musk un anno fa hanno messo in guardia dal pericolo che si rischi di perdere il controllo. “Arriva un momento, in quello che non era più una guida affidabile è, per quello che viene”, Brynjolfsson scrive nel bestseller "The Second Machine Age". In passato le macchine sostituivano la forza muscolare, oggi invece le capacità mentali.

Ultimamente i computer sono in grado solo di svolgere non solo compiti ripetitivi e semplici, ma sempre più complessi. Essi riconoscono modelli meglio degli esseri umani. Le aziende che non digitalizzano tutti i processi sono destinate a chiudere. Ciò desta preoccupazioni.

La rivoluzione industriale digitale minaccia tramite diversi driver i posti di lavoro:

Colleghi Robot: Baxter di Rethink Robotics o Yumi di ABB stanno lavorando a stretto contatto con le persone. Questo aumenta la produttività di ogni singolo - anche nelle PMI.
Analisi dei dati: il computer Watson di IBM riconosce e capisce il linguaggio e le immagini. In questo modo rende insiemi di dati non strutturati - quali e-mail, studi, dati sanitari, testi scritti in documenti Word - facilmente accessibili. Quindi può sostituire gli agenti di call center o i consulenti per gli investimenti. Watson aiuta già oggi i medici che fanno i raggi X a valutare le mammografie. Il riassicuratore Swiss Re utilizza come prima azienda svizzera Watson. Egli deve calcolare i rischi e valutare i danni.
Supercomputer: IBM ha presentato di recente in un video il supercomputer Celia. Un dirigente di una società elettrica è da solo di fronte ad una parete di video interattivo. Un uragano si sta avvicinando. Il direttore chiede a Celia, quali impianti saranno colpiti maggiormente. Pochi secondi dopo, Celia ha ordinato gli impianto in base di dati meteorologici per probabilità di danno. “Quali sono le possibili contromisure?” Celia suggerisce le opzioni e le relative motivazioni. Il gestore sceglie una, e Celia invia gli ordini. Un team di diverse persone avrebbe impiegato diversi giorni per lo stesso risultato. IBM sta collaborando con la compagnia petrolifera Repsol ad un progetto pilota.
Machine Learning: i computer oggi sono in grado di imparare. Sono capaci di derivare delle regole da input non strutturati e quindi non hanno più bisogno di essere programmati (unassisted learning). Dal momento che molte persone stanno lavorando ai PC, questo potrebbe essere addestrato con tutti gli input ed output lavorativi. Ed alla fine avrà imparato abbastanza per essere talmente bravo da svolgere esso stesso l'80% delle attività. La gente servirà solo per il restante 20%. Google Translate è stato riempito con testi multilingua e si è insegnato da solo come tradurli. Per la comprensione della maggior parte dei testi questo è più che sufficiente. I traduttori fisici ormai ricevono solo i testi più impegnativi.
Outsourcing: Oggi le aziende trasferiscono le attività più semplici a fornitori di servizi specializzati in Europa orientale e in Asia. Se questi compiti saranno automatizzati, queste aziende devono cercare di acquisire attività più complesse. Come risultato, anche lavori ben pagati saranno suscettibili di migrare sempre più verso paesi a basso costo.
Interfacce: L'applicazione Uber ha creato un'interfaccia informatica tra clienti e tassisti. Il principio è pensabile anche all'interno delle aziende. L'amministratore delegato inserisce un ordine in un app, e dipendenti interni o esterni ricevono questo rodine elettronicamente. Il middle management diventa superfluo.
Sostituzione: I lavori che si basano su rapporti interpersonali, su un buon servizio clienti o sulla creatività continueranno ad essere sostituito solo in misura minima da un computer. Tuttavia, essi potrebbero essere sostituiti da un servizio online. Per esempio un robot non può fare il consulente di viaggio, ma oggi la maggior parte dei clienti prenota online.

Nel processo di automazione il lavoro viene sostituito dal capitale. Brynjolfsson ritiene che questo porterà a conflitti. Professioni come tassisti o venditori fino ad oggi erano i lavori “salvagente” per i poco qualificati. Ma questa volta saranno colpiti anche i ben addestrati.

Il salario mediano si abbassa negli Stati Uniti già da decenni.

Questa evoluzione potrebbe essere accelerata. Il fatto che l'automazione aprirà ulteriormente la forbice del divario tra ricchi e poveri, lo crede anche Martin Ford, autore di "Rise of the Robots", che è stato appena premiato dal "Financial Times" e McKinsey come Business Book of the Year.

Sia Ford come Brynjolfsson propongono un reddito di base incondizionato per attenuare gli effetti negativi dell’automazione.

Perché il declino della classe media crea un nuovo problema: se milioni di consumatori andranno a mancare, nessuno comprerà più i prodotti creati dai robot.


http://www.ecplanet.com/node/4925


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 Oggetto del messaggio: Re: Collasso Economico Globale
MessaggioInviato: 29/02/2016, 12:42 
Cita:
La crisi di Pechino

Licenziamenti di massa in Cina:Pechino taglia 1,8 milioni di posti di lavoro nel settore siderurgico Lo ha annunciato il ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale in una conferenza stampa

L'economia cinese ha il fiato grosso e per Pechino è necessario adottare misure straordinarie per ridisegnare il sistema industriale per far fronte alla nuova situazione internazionale Yin Weimin, il ministro per le Risorse umane e la sicurezza sociale, ha detto in una conferenza stampa che 1,3 milioni di lavoratori nel settore del carbone potrebbero perdere il posto di lavoro, oltre a 500.000 nel settore siderurgico. È la prima volta che un alto funzionario del governo fornisce una cifra per le perdite di posti di lavoro nel mezzo del rallentamento economico della Cina. "Serve il reinsediamento di un totale di 1,8 milioni di lavoratori. Questo compito sarà molto difficile, ma restiamo molto fiduciosi", ha detto Yin. Il governo cinese stanziera 100 miliardi di yuan (15,27 miliardi di dollari) in due anni per trasferire i lavoratori licenziati nelle midure per la correzione della sovraccapacità industriale. Il fondo dovrebbe essere utilizzato soprattutto proprio a favore dei settori del carbone e della siderurgia. "L'economia deve affrontare delle relativamente grandi pressioni al ribasso e alcune aziende incontrano difficoltà nella produzione e nel funzionamento", ha proseguito Yin. Il tasso di disoccupazione pubblicato dall'Ufficio nazionale di statistica era al 5,01% alla fine dello scorso anno. Molti analisti ritengono non del tutto attendibili le statistiche ufficiali cinesi.


http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... cb3db.html


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