http://www.repubblica.it/cronaca/2017/0 ... 156114960/http://www.lafeltrinelli.it/libri/emili ... 8807173172"Ecco i 200 preti pedofili d'Italia", lo scandalo che imbarazza la Curia
Dagli abusi in parrocchia alle coperture dei vescovi e dei porporati:
nel nuovo libro di Emiliano Fittipaldi la mappa della piaga che ancora affligge la Chiesa
di EMILIANO FITTIPALDI
ETTENDO sotto la lente d'ingrandimento cronache di provincia degli ultimi mesi, carte giudiziarie fresche di cancelleria e documenti parrocchiali si scoprono tanti tasselli. Guardando il mosaico da una certa distanza, il disegno diventa più chiaro. Partiamo prendendo un treno verso la punta del tacco d'Italia. In Calabria, vicino a Reggio, c'è don Antonello Tropea, già padre spirituale del seminario di Oppido Mamertina, che nel marzo 2015 viene trovato dalla polizia in un'auto con un diciassettenne conosciuto grazie alla app Grindr usata per incontri gay. Venti euro il costo della prestazione. Indagato per prostituzione minorile, il don continua a fare il prete, confidandosi di tanto in tanto con il suo vescovo, monsignor Francesco Milito. "Evita di parlare con i carabinieri di queste cose" gli suggerisce il superiore senza sapere di essere ascoltato.
Sempre in Calabria, nella diocesi di Locri, c'è il vescovo Francesco Oliva, nominato da Francesco nel 2014: è lui che nel 2015 manda in una parrocchia a Civitavecchia un suo sacerdote, don Francesco Rutigliano, che la Congregazione per la dottrina della fede ha in passato sospeso per quattro anni, nel 2011, per "abuso di minore con l'aggravante di abuso di dignità o ufficio, commesso nel periodo tra il 2006 e il 2008" obbligandolo alla "celebrazione di 12 Sante Messe con cadenza mensile a favore della vittima e della sua famiglia ".
A Ostuni, c'è Franco Legrottaglie, condannato nel 2000 per atti di libidine violenta su due ragazzine, mai sfiorato da processi canonici, e in seguito designato nel 2010 dal vescovo emerito Rocco Talucci cappellano dell'ospedale e prete in una chiesa del paese: nel maggio 2016 è stato pizzicato con 2.500 immagini pedopornografiche conservate sul computer in cartelle con i nomi dei santi. Ha lanciato una moda: anche don Andrea Contin, indagato a Padova per induzione alla prostituzione, etichettava i filmini hard a cui partecipavano le sue amanti con i nomi dei papi.
A Catania c'è un sacerdote che ad agosto 2016, già sospeso dalla curia dalle attività pastorali, avrebbe minacciato con un coltello alla schiena un quindicenne costringendolo a rapporti sessuali. Poi c'è don Siro Invernizzi, che nel 2013 è stato mandato dal vescovo di Como a fare il viceparroco a Cugliate, vicino Varese, nonostante i due anni con la condizionale patteggiati per aver approcciato in strada un ragazzino rom di tredici anni che si prostituiva. E ancora: a Grosseto c'è un sacerdote rinviato a giudizio nel luglio 2016 per molestie a tre ragazzine, a cui avrebbe rivolto "attenzioni troppo intime". A Pietrasanta, in Versilia, dalla scorsa estate c'è un'altra indagine (ancora in corso) su un prete straniero appartenente all'ordine dei Carmelitani: la curia generalizia di Roma è stata citata in sede civile come responsabile dei danni per non aver esercitato il controllo sul religioso [...].
Negli ultimi due lustri, contando solo i condannati e gli indagati, sono oltre 200 i sacerdoti italiani denunciati per atti di lussuria con adolescenti. Molti di più di quelli che hanno scoperto i cronisti del Boston Globe che diedero il via all'inchiesta Spotlight del 2002... Eppure in Italia lo scandalo non è mai esploso, a differenza che negli Stati Uniti, in Australia, in Irlanda o in Belgio in tutta la sua gravità. "Ciò che mi preoccupa qui è una certa cultura del silenzio", disse monsignor Charles Scicluna quando faceva il promotore di giustizia della Congregazione della dottrina della Fede. Una tendenza all'acquiescenza che sembra coinvolgere le vittime, le famiglie dei credenti, le gerarchie e anche parte dei media: secondo alcuni osservatori non è un caso che siano proprio i paesi tradizionalmente più cattolici - come l'Italia, la Spagna e quelli del Sud America - quelli in cui il fenomeno della lussuria sui più piccoli sembra avere, nei pochissimi dati ufficiali disponibili, dimensione contenuta.
In realtà, il "sistema" che copre e protegge gli orchi e le casse della Chiesa funziona anche qui. Ancora oggi. E meglio che altrove. Un esempio su tutti: se l'arcidiocesi di Los Angeles qualche anno fa ha pagato, in un accordo extragiudiziario, 660 milioni di dollari a 508 vittime di molestie da parte di preti (il periodo delle violenze ipotizzate va dal 1950 al 1980) come indennizzo per gli atti di libidine, a Verona i 67 ex allievi dell'Istituto Provolo, sordomuti che hanno denunciato alla curia i mostruosi soprusi di cui sarebbero stati oggetto da parte di venticinque religiosi dal 1950 al 1984, non hanno ricevuto nemmeno un euro. Per la legge italiana i reati sono prescritti e una causa legale è tecnicamente impossibile. La commissione d'inchiesta "indipendente" non ha creduto ai loro racconti. Sarà un caso, ma qualche giorno fa uno dei sacerdoti indicati dai testimoni come presunti aguzzini, don Nicola Corradi, è stato arrestato in Argentina nella sede sudamericana dell'istituto dove si era trasferito qualche tempo fa, con l'accusa di "abuso aggravato " e "corruzione di minori ".
Ancora oggi il Vaticano non prevede che sacerdoti e vescovi abbiano l'obbligo di denunciare i colleghi maniaci alla giustizia ordinaria. E i casi gestiti dalla Congregazione preposta restano segretissimi. A Cremona don Mauro Inzoli, potente monsignore di Comunione e Liberazione, nel 2016 è stato condannato in primo grado a 4 anni e nove mesi di carcere. Spretato da papa Ratzinger, nonostante il processo penale contro di lui ha fatto appello alla Congregazione e l'ha vinto: Francesco l'ha riammesso nel clero. Non è tutto: il magistrato ha chiesto al Vaticano le carte del processo canonico, e dopo mesi d'attesa s'è visto rifiutata la domanda: "Gli atti processuali e istruttori sono "sub segreto pontificio"", è stata l'unica, laconica spiegazione. Stessa dinamica accaduta a Palermo pochi mesi prima.
Gli insabbiamenti o le difese d'ufficio coinvolgono pezzi da novanta della gerarchia come il vescovo di Brescia, quello di Como, quello di Castellaneta, il vescovo emerito di Palermo, cardinale Paolo Romeo, quello di Savona, cardinali di peso come Antonelli, Bertone e Domenico Calcagno. Quest'ultimo ha fatto carriera con Benedetto XVI, e anche Francesco l'ha confermato sulla poltrona di presidente dell'Apsa, l'ente che gestisce l'immenso patrimonio della Santa Sede. Nonostante una macchia grave,
quella di aver spostato nel 2003 da una parrocchia all'altra un prete su cui erano già arrivate pesanti segnalazioni. Uno spostamento a cui non seguirono provvedimenti: peccato che due anni dopo, il sacerdote, don Nello Giraudo, poté molestare in un campo scout un altro ragazzino.
TagsArgomenti:preti pedofiliabusi in parrocchiascandalo curiaProtagonisti:Francesco OlivaFranco Legrottagliesiro invernizziMauro Zanipaparatzingerromeo sacchettiBenedetto Besiopapa FrancescoDomenico Calcagno
© Riproduzione riservata 16 gennaio 2017
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15 commenti
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2 ore fa
jalbit
Dio ci salvi dalla chiesa
RispondiCondividi70
1 ora fa
masscmax
religioni = libero esercizio di follia
RispondiCondividi50
1 ora fa
azzurri333
La chiesa dovrebbe essere una autorità morale ma che continua a coprire pedofili e molestatori sessuali. Li copre e li sposta in altre sedi dove continuano ad infettare la società. Una schifezza senza fine ! La chiesa è una società marcia fino alle più alte sfere che non cambierà mai !
RispondiCondividi61
1 ora fa
gardaovest
chiesa e islam condividono la fobia del sesso.....ecco i risultati!!!
RispondiCondividi1 risposta51
54 minuti fa
masscmax
condividono anche la follia, ossia l'alienante convinzione che esistano entità e mondi sovrannaturali
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48 minuti fa
utente10274
Nelle chiese protestanti il fenomeno della pedofilia e' quasi sconosciuto.La ragione e' semplice,i preti si possono sposare.La chiesa cattolica fino a che conservera' il divieto per i preti di sposarsi sara' sempre soggetta al fenomeno della pedofilia.Non credo che volontariamente la chiesa cattolica un giorno possa mai concedere ai sacerdoti la possibilita' di sposarsi con una donna. Questo invece potrebbe accadere se in molti stati , come e' successo negli USA, le vittime dei preti pedofili avessero la possibilita' in sede giudiziaria di richiedere risarcimenti milionari per gli orrendi crimini subiti.
RispondiCondividi30
35 minuti fa
phoelpee
Negare il fenomeno sarebbe da talebani. Il più grave errore della Chiesa è stato quello di cercare di gestire "in casa" queste situazioni per non offuscare la propria immagine. Se questo in parte ha funzionato prima della comunicazione 2.0, oggi invece è stato ottenuto l'effetto esattamente opposto. Tuttavia è innegabile che qualcosa stia cambiando con gli ultimi due papi.
Detto questo non posso non notare come regolarmente vengano aperti i commenti sotto questi articoli rispetto ad altri. Gettare l'osso sanguinolento ai cani affamati fa sempre molte visualizzazioni.
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1 ora fa
arcobaleno05
anche Papa Francesco si piega ai ricatti.Papa Ratzinger invece si è dimesso,e da qui si capisce che non cambierà mai niente.
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1 ora fa
macario1
Qua è finita che i preti si comportano come certi laici approfittando in maniera disgutosa o meglio abominevole del proprio potere. Non si tratta solo di pedofilia. Solo che i preti vengono scoperti mentre politici, dirigenti di multinazionali e aziende, psicoterapeuti, assistenti sociali, ufficiali dell esercito, etc... hanno un potere piu forte, come quello che aveva la chiesa, e hanno una copertura piu forte e comunque non vengono perseguiti come categoria. Poi è anche vero che gli viene piu facile andare in thailandia o nei paesi dell est e quindi conta meno per noi. Comunque buono che si attacchi e si metta sottopressione perche certo in molti vescovi l attitudine alla copertura è forte.
RispondiCondividi21
19 minuti fa
arsenno
Questa situazione deve essere risolta. Ricordo al Cristiano che detto peccato è tra i più gravi in assoluto e nessuno deve sperare di farla franca.Ricordo inoltre che fare sposare i Presbiteri per risolvere la situazione in oggetto è un falso problema. Il Presbitero non ha tempo di sposarsi perchè deve pregare almeno 6 ore al giorno, dire messa,funerali e comunioni visitare ammalati, carcerati,anziani,organizzare il catechismo e la parrocchia e ultima cosa la più importante deve aiutare i fedeli a raggiungere il Paradiso, perche il Presbitero esiste solo perchè deve facilatare detto passaggio sia per gli altri prima e poi per lui. Se non ha compreso queste cose non ha capito niente e questo è il risultato.
RispondiCondividi00
1 ora fa
nenepenegg
e i trota e i felpmen e i razzi e gli scilipoti e il pregiudicato delle olgettine e quelli del comune di Roma che imbarazzano me? Non se ne fa niente?
RispondiCondividi1 risposta33
32 minuti fa
paololarosa
Cosa c'entra?
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