Santa Romana Chiesa vergogna non l'ha mai conosciuta...
Solo nel 1439 viene introdotto nella dottrina cattolica il concetto di "Purgatorio"...
"La nascita del Purgatorio" di Jacques Le Goff, uscita nei primissimi anni 80, racconta la raffinata operazione teologica con cui la chiesa cattolica inventò di sana pianta una nuova dimensione tra inferno e paradiso.
Dimensione di patimento e di speranza che apriva una terza via alla nascente borghesia cittadina cui andava data una qualche via di scampo dal manicheismo della dannazione o della beatitudine: il mercante o il grande artigiano era spesso ricco, ma non nobile, colto ma non chierico, non necessariamente prevaricatore e immorale, ma seguace della “particolare” etica degli affari.
Col Purgatorio le occasioni di salvezza di dilatano e qualunque peccato può essere sanato con una permanenza nel nuovo spazio ultraterreno, qualunque peccatore allontanato da un destino di perenne castigo. Invenzione geniale che dà oltretutto alla Chiesa l’occasione di gestire in qualche modo l’aldilà attraverso preghiere, elemosine, messe di suffragio per abbreviare la permanenza del caro estinto tra le fiamme non eterne.
E ben presto solo i santi andavano in paradiso e gli eretici all’inferno,
mentre un’intera società si auto assolveva o pagava per le indulgenze di cui la Chiesa stessa era la curatrice: la novità teologica divenne quelle centrale in un aldilà non più completamente altro, ma anzi dosato e coordinato da terra.
La velocità con cui l’idea di Purgatorio si affermò è testimoniato da Dante che ne fa uno dei gironi della sua Commedia, pochi decenni dopo la fortunata invenzione.
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