La “zona morta” del Golfo del Messico quest’anno dovrebbe essere la 2ª più grande mai registrata: oltre 20.000km² senza ossigeno
Ogni anno nel Golfo del Messico si forma una grande area con poca, se non nulla, quantità di ossigeno nell'acqua che potrebbe uccidere la vita marina: ecco i fattori che contribuiscono e le previsioni della NOAA per l'imminente estate

Gli scienziati della National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) prevedono che ci sarà una grande area nel Golfo del Messico, più o meno delle dimensioni del Massachusetts, con bassa, se non nulla, quantità di ossigeno che potrebbe uccidere i pesci e altra vita marina nel corso di questa estate. Questa area, chiamata “zona morta” o “zona ipossica”, si forma annualmente dove l’eccessivo inquinamento di nutrienti dai bacini del fiume Mississippi si getta nel Golfo del Messico. L’inquinamento deriva dalle attività umane abbinate ad altri fattori, come l’urbanizzazione e l’agricoltura, ed esaurisce l’ossigeno richiesto per supportare la maggior parte della vita marina.
Le alte piogge della primavera e lo scarico dei fiumi nel Golfo sono grandi fattori che contribuiscono alla grandezza che può acquisire la zona morta. “Questo succede ogni anno a causa delle piogge nel bacino del fiume Mississippi e dello scioglimento della neve dalle Pianure settentrionali e dal Midwest”, spiega Jack Boston, meteorologo di AccuWeather, autorevole centro meteorologico statunitense. L’eccessivo inquinamento di nutrienti dalle aree a monte si riversa dal fiume Mississippi nel Golfo del Messico, soprattutto durante la fine della primavera e l’inizio dell’estate quando la corrente del Mississippi è più forte, aggiunge Boston.
Quando questi nutrienti raggiungono il Golfo, innescano la proliferazione di alghe. Le alghe poi muoiono e si decompongono nell’acqua. “Fondamentalmente questo priva l’acqua in questa area dell’ossigeno naturale, con un caro prezzo sulla vita marina e causando l’eliminazione di una buona percentuale della vita marina”, ha spiegato Boston. Gli scienziati prevedono che questa estate la zona morta del Golfo del Messico possa essere di circa 20.300km². La previsione è basata sui dati sui nutrienti e sulla corrente del fiume del Servizio Geologico statunitense (USGS).
“A causa delle forti piogge e dello scioglimento della neve a monte, la zona morta di quest’anno dovrebbe essere più grande della media”, ha affermato Boston. La quantità incredibilmente alta delle piogge di primavera in molte parti dei bacini idrici del fiume Mississippi ha portato correnti del fiume record e quindi contribuirà ad un carico di nutrienti molto più grande nel Golfo del Messico, ha aggiunto Boston. La zona morta di quest’anno dovrebbe avvicinarsi molto alle sue dimensioni record di 22.730km², raggiunte nel 2017.
“Le correnti del fiume storiche e sostenute di quest’anno testeranno la precisione di questi modelli in condizioni estreme, che è probabile che si verifichino con più frequenza in futuro, secondo l’ultimo National Climate Assessment. La valutazione prevede un aumento nella frequenza di eventi di precipitazioni molto alte nel Midwest, nelle Grandi Pianure e nelle regioni del Sud-Est, che influenzerebbero l’immissione di nutrienti nel Golfo del Messico settentrionale e le dimensioni della zona ipossica”, ha affermato Steve Thur, direttore dei National Center for Coastal Ocean Science della NOAA.