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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 26/02/2016, 18:20 
[^]


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 26/02/2016, 18:35 
Ufologo 555 ha scritto:
Praticamente ce la cerchiamo .... [8)]



L'ordine impartito alla Nato: "Scaricate i migranti in Italia"

Sui Balcani sono bloccati 150mila disperati. Adesso cercheranno di imbarcarsi nell'Adriatico. Alla Nato è arrivato l'ordine di traghettarli tutti in Italia

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La Nato si prepara a innondarci di immigrati, clandestini o profughi che siano.

I 150mila disperati bloccati lungo la rotta balcanica verranno traghettati sulle coste italiane dalla missione Kfor guidata dal generale di divisione Guglielmo Luigi Miglietta. L'ordine è stato impartito tempo fa, ma solo ora viene alla luce. "I primi sbarchi potrebbero avvenire fra due o tre settimane - denuncia l'ex ministro della Difesa, Mario Mauro, a Libero - con il risvolto un po' grottesco di una invasione aiutata anche dalle forze militari nato che certo pensano anche a salvare le vite di quei poveracci".

Con la chiusura delle frontiere d'ingresso all'area Schengen, le rotte degli immigrati stanno a poco a poco cambiando. Tra il Kossovo e l'Albania ci sono almeno 150mila immigrati bloccati che vogliono raggiungere i Paesi dell'Unione europea. "Sono chiuse le frontiere del Nord di Croazia, Ungheria e Austria - spiega Mauro a Libero - la rotta dei profughi si è bloccata in Serbia e Macedonia puntando ora sull'Albania dove non ci saranno barchette per trasportarli sulle coste italiane in Adriatico, ma vere e proprie navi in grado di portare migliaia di persone". Al generale Miglietta sarabbe, infatti, arrivato l'ordine di procedere all'aiuto umanitario accompagnando gli immigrati in Italia e assistendoli anche con la fornitura di mezzi di trasporto militari. Peccato che, come aveva chiarito lo stesso Miglietta davanti alla commissione Difesa del Senato il 27 gennaio scorso, tra i disperati che premono sui confini europei ci sono anche tagliagole dello Stato islamico di origine kossovara. "Le autorità di Pristina - aveva spiegato Miglietta - sostengono che dal Kossovo sarebbero partiti 350 militanti verso il Califfato dell'Isis, ma secondo le intelligence occidentali quel numero sarebbe di gran lunga superiore, e circa la metà di loro sarebbe rientrata proprio seguendo i migranti e confondendosi in quelle folle".

"L'attività di proselitismo vera e propria verrebbe condotta in Kossovo da imam non autoctoni e da organizzazioni non governative fra le oltre 8mila registrate nel paese, dal profilo nebuloso e dalle ampie disponibilità finanziarie - aveva continua Miglietta - il loro modus operandi è non solo quello di costruire moschee (ne sarebbero state costruite più di 100 in dieci anni) - aveva, poi, spiegato - ma soprattutto quello di provvedere al sostentamento dei nuclei familiari più indigenti, chiedendo in contropartita la frequentazione delle moschee fondamentaliste e l'adozione di atteggiamenti radicali nei costumi e nella educazione dei minori". Adesso questa gente saraà traghettata dalla Nato in Italia, con il benestare di Matteo Renzi e Angelino Alfano. Che si apprestano ad accoglierli a braccia aperte.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/lor ... 29458.html

A parte che si era capito fin dall'INIZIO ... Vedremo questa estate!
L'italia è terra di nessuno. [:287]



italia PATTUMIERA D'EUROPA..
sara' x questo che junker oggi
era cosi' condiscendente con renzi??

e il bomba gongola..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 26/02/2016, 19:05 
[:264] Certo, così rimarrà "in sella" ancora per un bel po' ... [:301]



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/02/2016, 12:00 
che fai ?
spari?

http://www.corriere.it/esteri/16_febbra ... 9afc.shtml

Migranti sfondano barriera di confine ta Grecia e Macedonia
Centinaia di profughi abbattono un tratto della barriera di protezione. La polizia macedone lancia lacrimogeni.
Calais, iniziato lo sgombero della «Giungla»



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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 29/02/2016, 15:42 
mik.300 ha scritto:
che fai ?
spari?

http://www.corriere.it/esteri/16_febbra ... 9afc.shtml

Migranti sfondano barriera di confine ta Grecia e Macedonia
Centinaia di profughi abbattono un tratto della barriera di protezione. La polizia macedone lancia lacrimogeni.
Calais, iniziato lo sgombero della «Giungla»


quando cento, 1000 di questi si coalizzano,
assaltano magari uffici pubblici, municipi,
per avere un lavoro o soldi,
all'arrembaggio..
che si fa? gli si spara addosso??

è una bomba ad orologeria..

migranti.jpg




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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 08/03/2016, 20:54 
Mentre i clandestini arrivano in forze ad invaderci, non solo rifiutano le regole di civiltà, uccidono pure chi cerca di aiutarli. http://www.liberoquotidiano.it/news/est ... ezza-.html



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Decadenza è colpo di stato. Violato lo stato di diritto, una sentenza già scritta, contro il nemico!
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/03/2016, 14:56 
Nel frattempo altri paesi stanno chiudendo le frontiere:

Migranti. Slovenia e Serbia chiudono le frontiere a chi non è "in regola con i requisiti"

La Slovenia chiude le sue frontiere al flusso dei migranti che percorrono la rotta balcanica.
Questa decisione ha innescato anche la reazione della Serbia. Anche la Repubblica Ceca
inizia le esercitazioni per blindare i suoi confini con l'Austria -

http://www.rainews.it/dl/rainews/artico ... 446d0.html


Una volta che avranno chiuso l'Europa, solo l'ItaGlia rimarrà scoperta (viste le caratteristiche territoriali)....

Grazie Europa!!! Grazie per tutte le cose belle che ci stai regalando, senza che nessun cittadino europeo ti abbia mai chiesto nulla.



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"…stanno uscendo allo scoperto ora, amano annunciare cosa stanno per fare, adorano la paura che esso può creare. E’ come la bassa modulazione nel ruggito di una tigre che paralizza la vittima prima del colpo. Inoltre, la paura nei cuori delle masse risuona come un dolce inno per il loro signore". (Capire la propaganda, R. Winfield)

"Onesto è colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla verità. Disonesto è colui che cambia la verità per accordarla al proprio pensiero". Proverbio Arabo

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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/03/2016, 18:22 
Buona questa! [:D] ,così avremo 100 milioni di Baionette pronti alla guerra!. [^] [:o)]


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/03/2016, 22:47 
Sul vertice euro-turco di Bruxelles
09-03-2016in EDITORIALE
Il buon napoletano Gian Battista Vico avrebbe ben ragione ad inorgoglirsi oggi che ritornano attuali le sue teorie sui “corsi e ricorsi ” e la Storia si ripete con un parallelismo sconcertante : 1683 assedio e liberazione di Vienna, 2016 vertice euro-turco di Bruxelles …
In questi giorni si sta infatti svolgendo a Bruxelles un vertice tra Unione Europea e Turchia. Sul tavolo ci sono gli argomenti dell’attualità tragica dell’ammassamento di migranti alle frontiere dell’Europa, in bilico tra territori sovrani in stato di ostilità latente, -Grecia e Turchia - dall’altro la necessità di decidere la sorte di questi poveretti facendo sempre appello ad una solidarietà occidentale che però ormai ha dato e non ha più niente da dare.

In realtà stiamo assistendo ad un nuovo “assedio” turco al continente europeo.
La Turchia, che costituisce un’importante frontiera strategica per i mercati europei in oriente, oggi ci chiede di pagare non solo economicamente e materialmente il suo ruolo ma ce ne chiede conto anche politicamente e mette sul piatto delle rivendicazioni, soldi e partnenariato all’UE.

Non c’è’ bisogno di essere esperti di geopolitica per comprendere che oggi si sta giocando l’avvenire del continente europeo.

Il presidente Erdogan è politico esperto e consapevole della sua forza ed è ben convinto del ruolo che deve svolgere la Turchia nel bacino mediterraneo e nell’intero orbe terrarum. Per anni ha consentito ai migranti, in maggioranza di origine islamica, di attraversare la Turchia per entrare nello spazio Schengen, senza dimenticare i milioni di emigrati turchi che ormai risiedono stabilimente ma poco assimilati, sul territorio europeo. E questo a fronte dell’afasia dell’europa, impegnata oggi ad applicare senza obiezioni le raccomandazioni che le arrivano dall’ONU -vale a dire non ostacolare la migrazione massiccia di popolazioni, oltremodo prolifiche, in provenienza dal sud del mondo.

Come un cammello che vogliamo far passare dalla cruna di un ago, ci sforziamo di accettare l’inaccettabile.
Esiste infatti un accordo tra Dovotoglu, premier turco e Junker presidente dell’esecutivo, già avallato da Germania e Francia che consiste nell’equazione “un siriano contro un siriano”, in realtà un migrante economico in Turchia in cambio di un profugo dirottato verso l’Europa.
Un imbroglio che costerà parecchi milioni ai contribuenti europei perché in realtà, gattopardescamente, non cambierà nulla, peggio l’invasione continuerà e sempre a spese dell’Europa.
La Turchia ha alzato ancora il prezzo dell’accoglienza: 3 miliardi di euro supplementari in aggiunta ai 3 già ricevuti (ma si parla di un pacchetto di oltre 19 miliardi) e l’accelerazione dei programmi di adesione all’Ue.

In realtà’ Erdogan non farà domani quello che ha sempre rifiutato di fare ieri; sta solo cercando di imporre un sistema di accoglienza massiccia di migranti spesso giudicati indesiderabili, come dice il primo ministro ungherese Orban, in questo spalleggiato da Cameron, uno dei pochi leader europei che rifiuta di partecipare a questo vertice Euro-turco.
Tutto ruota intorno ai controlli alle frontiere.
Senza Schengen, cioè con la eventuale sospensione dell’esercizio di una delle quattro libertà fondamentali, – la libertà di spostamento, base dei principi insiti nei Trattati costitutivi – pratica non ci sarebbe più Europa politica.
Ma l’Europa è prima di tutto un territorio ed uno spazio di sensibilità comuni e valori condivisi; Dichiarare di voler mantenere il trattato di Schengen oggi vorrebbe dire mettere a rischio pure la sopravvivenza dei popoli europei, privilegiare il contenente al contenuto.
In verità il trattato di Schengen ha reso l’Europa uno spazio troppo aperto; la sua sospensione, che molti Stati membri attuano già in maniera parziale, permetterebbe alle nazioni Europee di ripristinare l’ordine alle loro frontiere e iniziare a regolamentare i flussi incontrollati e organizzati in maniera criminale di migranti.
Alla fine questo Vertice europeo, al di là dell’ignavia dimostrata dalle autorità europee di fronte ai ricatti turchi, sembra aver dimostrato chiaramente che, oggi, le frontiere da restaurare non sono solo quelle materiali ma anche quelle spirituali, morali e intellettuali di questa Unione che batte ormai la sua celebre “chamade” … il suono dei tamburi che annunziavano la sconfitta ..
Eugenio Preta
http://www.laltrasicilia.org/4056/sul-v ... bruxelles/


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 09/03/2016, 23:17 
Leggetevi pure questa:

Luttwak: “La Sicilia vada via dall’Italia e punti
sul separatismo”
Giulio Ambrosetti
[16 Aug 2015]
In un articolo-intervista a firma di Enrico Deaglio, Edward Luttwak, tra i più noti politologi americani, parla
di una Sicilia liberata dall’Italia. Con i porti funzionanti. E con un hub da realizzare a Enna. “L’Isola non sarà
governata più dalla mafia, dalla politica, dai Calogero Sedara, ma dai siciliani veri, compresi i nobili, come ai
tempi di Federico II. E di nuovo stupirà il mondo”…
Negli Stati Uniti d’America c’è
qualcuno che si sta occupando a
tempo pieno della Sicilia. L’Isola
sprofonda in una pesantissima crisi
finanziaria e sociale provocata da
Roma. Negli Usa lo sanno benissimo.
Ma sanno anche che la Sicilia è una
pedina troppo importante per essere
lasciata in ‘pasto’ a un’Italia che
affonda, governata da un personaggio
- Renzi - che più che occuparsi
degl’italiani, sembra occupato a
consegnare il Belpaese ai tedeschi. Da
qui la possibile soluzione illustrata,
anzi quasi dettagliata, da un americano molto particolare in un articolo dal titolo decisamente indicativo:
“Ma che ci fa il dottor Luttwak in Sicilia?”. Il servizio, firmato da Enrico Deaglio, è pubblicato su Incontri
ravvicinati. E si apre con una frase dell’economista, politologo ebraico-rumeno naturalizzato statunitense,
anche se con un passato siciliano: “Io sono l’unico ad avere la ricetta perfetta per la Sicilia”.
Insomma, a 72 anni Luttwak non ha perso il gusto di stupire. E anche di suscitare inquietudine. Eh già,
perché questo personaggio che a quattordici anni stupiva i professori del Carmel College, in Inghilterra, per
la facilità di scrittura, un po’ di timore lo incute sempre: di lui si sono sempre dette tante cose, anche che
operi all’ombra della Cia, magari come agente speciale. Però quando uno come lui parla a chiare lettere di
soluzione separatista per la Sicilia, beh, quanto meno c’è da pensare che non si tratti delle elucubrazioni di
un signore un po’ su con gli anni che vaneggia.
La soluzione per i problemi della Sicilia è semplice, dice Luttwak: i siciliani debbono rialzare con “orgoglio il
loro vessillo indipendentista sanguinante”. Insomma, aggiunge il professore, “i siciliani si riuniscono in
assemblea e dichiarano la loro separazione da Roma”. E qui non si capisce se l’economista-politologo fa
riferimento all’Assemblea regionale siciliana, ovvero al Parlamento siciliano, che in verità non sembra
composto da deputati in grado di esprimere tale coraggio (basti dire che tengono ancora al governo
l’attuale presidente della Regione, Rosario Crocetta, per non perdere i circa 16 mila euro di diaria
parlamentare mensile…); o se, invece, l'economista-politologo ipotizzi una sorta di agorà, come nelle città
dell’antica Grecia, dove il popolo siciliano, ridiventato improvvisamente separatista, decida di dire addio a
Roma.
Attenzione: il richiamo del professore Luttwak è meno campato in aria di quanto si pensi. E quando noi
scriviamo del popolo siciliano che potrebbe ridiventare separatista non ci inventiamo nulla. Perché in Sicilia,
dal 1943 al 1948, la maggioranza dei siciliani era separatista. Ed erano stati proprio gli americani, sbarcati in
Sicilia nell’estate del 1943, a fomentare il movimento separatista, per poi abbandonarlo quando il sistema
dei partiti, con in testa la Dc, garantì agli USA “ordine e disciplina” sotto il segno di Gladio, tra basi militari
visibili e invisibili. Con un rapporto strettissimo tra le due sponde dell’Oceano che vedeva insieme anche
mafia siciliana e Cosa nostra americana.
La storia si ripete, insegna Giambattista Vico. Con i “corsi e ricorsi storici”. Alla fine della seconda guerra
mondiale la Sicilia era allo stremo. E oggi, dopo che tre governi nazionali (Monti, Letta e ora Renzi) e un
contesto internazionale hanno ‘asfaltato’ l’Isola, lo scenario comincia ad essere quello degli anni ’40 del
secolo passato. La descrizione della Sicilia che viene fatta nell’articolo è impietosa. Si parla del ritorno della
povertà e “dell’eversivo movimento dei forconi”. Poi della Procura della Repubblica di Palermo, “alla ricerca
di patti scellerati tra Stato e mafia”; con l’ex Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, accusato,
“nientemeno di essere a conoscenza di terribili segreti”. L’articolo descrive il crollo “verticale”
dell’economia siciliana con un avvertimento che non sembra lasciare scampo: “La Grecia è vicina...”.
Si parla del Canale di Sicilia con “duemila morti affogati”. Dell’emergenza rifugiati esplosa tra Lampedusa e
il Cara di Mineo. E di un’Isola “clamorosamente divisa in due per il cedimento di un pilone dell’autostrada
Palermo-Catania”. Viene anche raccontato il “caso Crocetta”. E’ la storia dell’intercettazione che non c’è - o
che forse non si trova più - nella quale il medico personale del governatore della Sicilia, Matteo Tutino,
direbbe peste e corna dell’allora assessore regionale alla Salute-Sanità, Lucia Borsellino. Vicenda, anzi
vicende che, stando a quanto si legge nell’articolo, verrebbero “manipolate dalle solite menti raffinatissime
per alimentare congiure di potere e piccoli tentativi di piccoli colpi di Stato”. Una vicenda che lasciava
presagire la caduta del governo regionale di Crocetta. Ma poi tutto è rientrato quando ci si è resi conto che,
in caso di elezioni regionali anticipate, i Cinque Stelle avrebbero vinto "a mani basse, se non altro per lo
straordinario disgusto che attirano su di sé i partiti tradizionali”.
Nell’articolo si parla anche dl “discredito” che oggi avvolge gli uomini della “legalità” e “dell’antimafia”.
Mentre “stanno diventando popolari i personaggi più strani”. Ora è il “turno” (pirandelliano?, ci chiediamo
noi) “di un popolare giornalista e scrittore catanese, Pietrangelo Buttafuoco, ‘camerata’ convertitosi
all’Islam sciita, per cui fa il tifo nientemeno che il capo del fascio-Lega, Matteo Salvini”. Un centrodestra
senza idee, con Forza Italia allo sbando (di fatto - e questa è la nostra tesi - Berlusconi appoggia Renzi e sta
sfasciando il suo partito sotto il possibile ricatto dei ‘mercati’ controllati della Germania: della serie, se non
obbedisce i ‘mercati’ gli mangiano le aziende) potrebbe anche candidare un personaggio come Buttafuoco.
In questo 'teatrino' potrebbe starci benissimo...
E dalle parti del centrosinistra? “Il ‘vecchio’ PD - si legge nell’articolo - è dilaniato da scandali, arresti,
sconfitte”. Mentre il renzismo siciliano “ha come figura di spicco l’attuale sottosegretario alla Pubblica
istruzione, Davide Faraone, 40enne fuoricorso in Scienze politiche. Scenario possibile: la Sicilia dei
fannulloni, dei forestali, dei mantenuti, dei vitalizi, della corruzione, dei cannoli, del caffè corretto, va
praticamente in default e la famosa Troika impone scelte di rottura. Se questo è il quadro - scrive Deaglio -
perché non dare credito al ritorno del vessillo insanguinato dell’indipendenza, sventolante nella mani del
professor Edward Luttwak?”.
L’analisi, per certi versi, è simile a quella di chi scrive. Noi, in verità, la motiviamo con i ‘numeri’, cioè con i
continui scippi di risorse operati da Roma ai danni della Sicilia (l’ultimo riguarda 420 milioni di euro, soldi
che sarebbero dovuti servire per gli impianti sportivi e la spesa sociale, come potete leggere qui). Partendo
da una crisi finanziaria e sociale della Sicilia, che è sotto gli occhi di tutti, Luttwak illustra la sua ricetta.
Intanto, come già accennato, separazione da Roma. I siciliani, a questo punto, dovrebbero definitivamente
rompere con “chi li ha asserviti e distrutti”. Al governo nazionale, a conti fatti, la Sicilia non dovrebbe più
chiedere nulla. In effetti, senza bisogno di ricorrere al separatismo, basterebbe applicare due articoli dello
Statuto autonomistico siciliano - gli articoli 36 e 37 - per fare affluire nelle ‘casse’ della Regione un sacco di
soldi. Sono le accise (in pratica imposte: per esempio quelle sulle benzine) che oggi si trattiene lo Stato
(articolo 36). E sono le imposte che le imprese nazionali, con stabilimenti in Sicilia, pagano oggi allo Stato (in
base all’articolo 37 dello Statuto dovrebbero restare in Sicilia). Se a questi si aggiungono le trattenute su
IVA e IRPEF che, da qualche anno, lo Stato si trattiene abusivamente - trattenute che dovrebbero essere
restituite alla Sicilia - la Regione siciliana ce la potrebbe fare benissimo da sola.
Alla fine, rispetto ad oggi, la Regione siciliana, una volta applicati integralmente gli articoli 36 e 37 dello
Statuto autonomistico, dovrebbe pagare (in più rispetto a quello che paga oggi) i docenti di licei e scuole
superiori (che sarebbero felici di rientrare in Sicilia, visto che il governo Renzi li sta ‘deportando’ nel Nord
Italia) e i docenti universitari. E poco più di 2 miliardi di euro di spese sanitarie che oggi, in teoria, paga lo
Stato (in teoria perché, da tre anni a questa parte, lo Stato strappa dal Bilancio della Regione un miliardo e
200 milioni di euro all'anno che vanno messi nel conto).
Quella che abbiamo illustrato noi è la posizione degli indipendentisti siciliani che, volendo, ipotizzano un
distacco dolce della Sicilia dall’Italia. Luttwak, invece, è più deciso. Come già ricordato, dà per possibile una
separazione meno dolce. L’economista politologo parla di un “capo” (chi potrebbe essere, ci chiediamo
noi?), che dovrebbe “indossare un elmetto” e che dovrebbe manifestare la volontà di “non essere rieletto”
(questo lascerebbe pensare comunque a un separatismo siciliano che si dà un “capo” democraticamente).
Questo comandante dovrebbe, in prima battuta, “licenziare tutti i dipendenti pubblici della Regione” (circa
18 mila persone, più oltre 50 mila precari nascosti tra le pieghe di enti e società più o meno riconducibili
alla stessa Regione).
“Sarà riassunto solo chi ha intenzione di lavorare - spiega Luttwak -. Viene dato spazio all’iniziativa privata,
al commercio, al turismo, alla cultura. Viene incoraggiato il co-investimento. Vengono ristrutturati i porti,
eliminando la burocrazia. Viene alacremente costruito un hub aeroportuale internazionale nella piana di
Enna (progetto presentato qualche anno fa dai cinesi, ma sembra fortemente osteggiato dai tedeschi che
pare siano i candidati ad acquisire le miniere di Enna e di Caltanissetta, con riferimento soprattutto ai Sali
potassici ndr). L’Isola - aggiunge il politologo-economista - non sarà governata più dalla mafia, dalla politica,
dai Calogero Sedara, ma dai siciliani veri, compresi i nobili, come ai tempi di Federico II. E di nuovo stupirà il
mondo”.
Alcuni passaggi sono importanti. Il rilancio dei porti e l’hub di Enna sembrano un assist ai cinesi, che da anni
si chiedono perché la Sicilia non valorizzi i trasporti via mare e via cielo. Importante anche il passaggio sulla
mafia che non governerà più: detto dagli americani, la promessa acquista forza, perché tanti fatti di mafia
avvenuti in Sicilia, da Portella della Ginestra fino ai nostri giorni, potrebbero avere salde radici dall’altra
parte dell’Oceano. Notevole, e denso di significati non solo metaforici, il richiamo al Gattopardo di Tomasi
di Lampedusa: una Sicilia senza gli eredi dei “Calogero Sedara” potrebbe significare un cambio radicale della
classe dirigente: e qui, come leggerete più avanti, il richiamo ai grillini potrebbe risultare la chiave di volta
del ragionamento di Luttwak. Che si richiama a una Sicilia che potrebbe ridiventare Capitale del mondo,
come ai tempi di Federico II.
Abbiamo citato il Movimento 5 Stelle della Sicilia. Non a caso. Perché, leggendo l’articolo, viene fuori un
possibile legame tra Luttwak e i grillini. Così, dalla Palermo di Federico II ci spostiamo nella Bagheria di
Renato Guttuso, Ignazio Buttutta e Giuseppe ‘Peppuccio’ Tornatore. Bagheria, nella Sicilia post stragi del
1992, è diventata una cittadina particolare. E’ il luogo, per entrare subito in tema, che è stato scelto da
Bernardo Provenzano quando, catturato Totò Riina, diventa il capo della mafia siciliana. E’ a Bagheria che
Provenzano stabilisce il proprio quartier generale. E lì resterà fino a quando una malattia non lo sfiancherà.
Ma questo, si legge sempre nell’articolo, è ormai “acqua passata”.
Oggi la storia di Bagheria (e della Sicilia liberata dall’Italia?) ricomincia nel 2014. Quando in città si
celebrano le elezioni comunali. I vecchi partiti hanno praticamente distrutto il Comune, che ‘viaggia’ con 43
milioni di euro di ‘buco’ e con l’immondizia per le strade. I Cinque Stelle presentano Patrizio Cinque, un
ragazzo di appena 28 anni. Che verrà eletto sindaco. Ad appoggiarlo, tra gli altri, c’è anche Luttwak.
Nell’articolo si racconta che lo stesso economista-politologo americano consiglia al giovane sindaco di
nominare Marco Troiano assessore comunale alla Cultura. Di lui si dice che trasformerà Bagheria in una
città turistica internazionale. Ma Troiano non si presenterà mai. E verrà sostituito.
A questo punto si entra nel mistero. Perché Luttwak appoggia il giovane sindaco di Bagheria? Non è stato lo
stesso economista-politologo ad accusare Beppe Grillo di demagogia? Perché Luttwak e la moglie Dyala,
nota scultrice, appoggiano certi personaggi locali di Bagheria? “Che ruolo ha la fondazione Guttuso in tutta
questa storia? - si legge sempre nell’articolo – Il più famoso pittore comunista (ma convertitosi in punto in
punto di morte) avrà un futuro nel mercato americano?”.
Il nostro 'viaggio' non si ferma in Sicilia. Da Bagheria, ci trasferiamo a Washington, dove “Luttwak -
leggiamo sempre nell’articolo - è stato ben contento di risponderci… e di raccontare una storia non banale”.
La storia è quella della famiglia Luttwak (ebrei romeni di Arad, in Transilvania) che nel 1947, “pochi mesi
prima che i comunisti prendano il potere, lascia il regno di Romania con regolare passaporto firmato da Re
Michele. Kozef, il padre - ricco, ma di ricchezza non feudale - vorrebbe fermarsi ad Haifa, ma gli inglesi
vietano agli ebrei di scendere in quella Palestina che è ancora loro proprietà”.
I Luttwak proseguono per Napoli, città della quale l’economista-politologo serba ricordi bellissimi. E poi
tutti a Palermo dove Luttwak frequenta la scuola elementare. Anche di Palermo i ricordi sono belli: il Teatro
Massimo, il Teatro Politeama, gli spettacoli, la cultura. Ma anche gli affari del padre, che organizza l’export
di agrumi siciliani verso l’Inghilterra. Affari d'oro. Quindi il trasferimento a Milano. Anni tumultuosi, per il
giovane Edward, che viene espulso dalle scuole. Così lo mandano a studiare in Inghilterra. Dove diventa
cadetto militare. Poi la laurea alla London School of Economics.
A metà anni ’60, a 25 anni, Luttwak va in Israele come volontario. Giusto in tempo per partecipare alla
“Guerra dei sei giorni”. E poi ancora in giro per il mondo, al servizio di Israele, alla ricerca di ebrei
intenzionati a dare una mano al Paese di origine. Quindi negli Stati Uniti, dove diventa docente universitario
e consulente economico e militare dei governi USA. E poi altre storie, o forse altre leggende, che lo vedono
consulente di alcune multinazionali americane e giapponesi.
Nella parte finale dell’intervista Luttwak torna ad occuparsi della Sicilia. Partendo dalla riforma agraria
approvata dall’allora neonato Parlamento siciliano, anno di grazia 1950. Riforma agraria pessima, secondo
l’economista-politologo. “Che decapitò una classe dirigente ricca e colta e la sostituì con una classe incolta
di campieri mafiosi, di politici dottori, di magistrati super pagati”. Tesi un po’ debole. Perché la riforma
agraria siciliana, alla fine, spezzò una parte dei grandi latifondi. Lasciando, però, i migliori terreni ai nobili e
distribuendo ai contadini fondi non eccezionali. Anche se, in realtà, il destino dei bracciani agricoli del
Sud era già segnato: avrebbero dovuto alimentare la forza lavoro del ‘Triangolo industriale’ del Nord Italia,
come denuncerà il filosofo socialista e marxista siciliano, Mario Mineo, che era stato uno dei protagonisti
della nascita dell’Autonomia siciliana. Non a caso messo da parte perché si rifiutava di fare l’ascaro, cioè di
vendersi al grande capitale del Nord Italia.
La tesi di Luttwak è anche debole là dove parla di un’aristocrazia siciliana “decapitata”, se è vero che molti
nobili siciliani si erano messi fuori gioco da sé già molti anni prima, consegnando i propri possedimenti ai
mafiosi - gabelloti e campieri - del feudo che, di fatto, conducevano i fondi sfruttando i contadini: fatti
descritti con dovizia di particolari nella celebre “Inchiesta in Sicilia” di Leopoldo Franchetti e Sidney Sonino
negli anni successivi alla ‘presunta’ unificazione italiana. E infatti Luttwak si corregge, ricordando che non
tutti i nobili siciliani erano vocati per l’economia.
Tuttavia, aggiunge, “nella storia è sempre una parte dell’aristocrazia a guidare il progresso, è successo così
in Inghilterra e in Belgio. In Sicilia, invece, una classe di politici mediocri, abituati a governare da lontano, ha
messo l’Isola nelle mani di parassiti violenti, incapaci di alcunché, ma di certo utili a fermare ogni forma di
progresso sociale, oltre che sindacale. Oggi si parla tanto di Matteo Messina Denaro - aggiunge - ma la
figura chiave non è lui: è suo padre, che era il campiere - ovvero il padrone di fatto - dei latifondi dei baroni
D’Alì di Trapani, l’ultimo dei quali è entrato pure nel governo nazionale di Berlusconi”. Il riferimento è a
Tonino D’Alì Staiti, eletto parlamentare ininterrottamente dal 1994 ad oggi, sempre nelle file dei
berlusconiani (nel 2013, per ricandidarlo, visto che aveva alle spalle cinque legislature, è intervenuto l’ex
Cavaliere in persona).
L’articolo si chiude con i ricordi degli anni del separatismo siciliano, quando i vari Andrea Finocchiaro Aprile,
Attilio Castrogiovanni, Antonio Canepa e via continuando creavano vere e proprie “attese escatologiche”,
come scriverà lo storico siciliano, Massimo Ganci. “Guardi che io gli anni dell’indipendentismo e del bandito
Giuliano li ho vissuti”, dice Luttwak. E oggi? “La Sicilia è ancora la portaerei del Mediterraneo”, chiede il
giornalista. “No, finito - risponde l’economista-politologo -. Gli Stati Uniti si sono disimpegnati dal
Mediterraneo e dal Medio Oriente. Gli interessi americani sono oggi in Asia. Sì, certo, resta la base di
Sigonella. Che però non è così importante”. E la “Primavera araba”? E la presenza degli americani in Libia e
in Egitto? E i droni di Sigonella? E il Muos di Niscemi? Vattelappesca!
Insomma, non è che il professore sia molto convincente. Almeno quando parla del Mediterraneo e del
Medio Oriente. Però sulla Sicilia sembra avere le idee chiare: “Via da Roma. Fuori i politici. E anche tutti i
magistrati super pagati, alla Ingroia… Tirare un po’ la cinghia e risorgere, sotto un capo, un nuovo Federico
II…”.
Resta da chiedersi: Luttwak parla a titolo personale? E' un uomo potente che si sta divertendo un po' o c'è
qualcosa dietro di lui? Di certo l'analisi sulla crisi finanziaria e sociale della Sicilia è corretta. A fronte di
un'Italia che, al di là delle bugie raccontate da Renzi, è un Paese che sta scomparendo. Gli asset italiani finiti
in mani straniere ormai non si contano più. Né Renzi e chi gli sta dietro possono pensare di pagare le 'rate'
del Fiscal Compact continuando a derubare il Sud d'Italia, perché ormai nel Mezzogiorno non c'è più nulla
da rubare.
L'Italia è in default non dichiarato. La manovra sulla sanità - che è sì un regalo alle assicurazioni (come
vi abbiamo raccontato qui), ma è anche un risparmio di un sacco di soldi per uno Stato che erogherà 180
prestazioni sanitarie in meno - è un segnale preciso: il governo cerca soldi che non troverà. Lo stesso
discorso vale per la "Buona Scuola", con un grande numero di docenti del Sud che si rifiuterà di emigrare
nel Nord facendo risparmiare soldi al governo. Lo stesso goffo tentativo di imporre al Parlamento siciliano
quello che, in fondo, altro non è che una forma di 'pizzo' sulle presenze turistiche nella Cappella Palatina del
Palazzo Reale di Palermo, è un'ulteriore prova che l'Italia sta per fare la fine della Grecia.
Insomma, tutti ormai stanno cominciando a capire che l'Euro, prima che moneta unica europea, è una
truffa per metà massonica e per metà tedesca. Una moneta che, come ha dimostrato la vicenda greca,
serve per togliere risorse a un Paese - la Grecia, per l'appunto - per trasferirle in Germania e in qualche altro
Paese europeo (ma soprattutto in Germania). E tutti sanno che, dopo la Grecia - che è stata letteralmente
derubata - toccherà all'Italia. In questo scenario le parole di Luttwak acquistano un'altra luce...
Relaunch news: Movimento per l’Indipendenza della Sicilia
Presidenza Nazionale - Santa Venerina (CT)
Via G. Mangano, 17 - Cap. 95010 – Tel. (+39) 095 953464 - (+39) 339 2236028


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/03/2016, 09:58 
sicilia fuori dall'italai
per diventare magari un protettorato americano
stile libia o iraq,
neh?

e può essere che se qualcuno sgarra
mandano droni a bombardare..



_________________
https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/03/2016, 10:50 
magari se la prendessero gli usa o uk, ci guadagneremmo tutti sia i sicialiani che noi italiani


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/03/2016, 11:30 
xfabiox ha scritto:
magari se la prendessero gli usa o uk, ci guadagneremmo tutti sia i sicialiani che noi italiani

L'idea che la Sicilia diventi una protettorato Americano non mi fa gioire,allora su quello che è stato scritto sopra non ne hai compreso il significato,in quanto nell'eventualità che la Sicilia vada per i fatti suoi,quella che ci perde è l'Italia non certo noi.
Le nostre risorse sono naturali non certo le Industrie come da voi che senza di queste non potreste "campare" e con tutto ciò gli introiti di queste risorse naturali che abbiamo sono andati sempre a rimpinguare le vostre Casse senza averne in cambio nessun beneficio,la prova ne è che il debito pubblico l'Italiano è stato da sempre in rosso e come si è scoperto non è stato ne colpa dei governi Siciliani ne' della mafia siciliana,quello pochissime opere pubbliche fatte,sono state fatte per gonfiare solamente i portafogli di certi deputati e mafiosi collusi con le "menti sopraffine" dei poteri di Roma e del Nord.


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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/03/2016, 19:22 
perchè adesso cos'è?



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la prima religione nasce quando la prima scimmia, guardando il sole, dice all'altra scimmia: "LUI mi ha detto che TU devi dare A ME la tua banana. (cit.)
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 Oggetto del messaggio: Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane
MessaggioInviato: 10/03/2016, 20:36 
Cioè?,in cosa?. [8]


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