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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 20/03/2016, 18:05 
Preferisco una morte rapida cruenta ed epica, che magari coinvolga quante più persone possibili sia dal mio schieramento che di quello avversario ad un lento strangolamento da parte dei magnati della finanza le cui vittime saremmo solo noi. Trump mi sembra proprio l'uomo giusto!



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 23/03/2016, 16:43 
USA, Tentarono di cancellare i Nativi fino a pochi anni fa!

Quello che Nando Minnella ha causticamente definito come uno “sterminio underground” venne portato alla luce solo a partire da un’inchiesta condotta nel 1974 da Connie Pinkerton-Uri, dottoressa indiana di sangue Choctaw e Cherokee. Fu lei infatti a scoprire che nell’ospedale dell’IHS di Claremore (Oklahoma) presso cui lavorava erano state effettuate molte sterilizzazioni involontarie e senza alcuna motivazione apparente.

A questo punto, racconta Pinkerton-Uri, «iniziai ad accusare il governo di genocidio e richiesi insistentemente un’indagine governativa» . Richiesta che venne presa in considerazione da un senatore democratico del Dakota del Sud (James George Abourezk, primo senatore arabo-americano della storia degli USA e allora direttore della Commissione sugli Affari Indiani del Senato). Egli, a sua volta, decise di coinvolgere nientedimeno che il Government Accounting Office (GAO), strumento di investigazione di cui gode il Congresso .Il GAO si mise all’opera il 6 novembre del 1976. Esso esaminò i documenti di quattro dei dodici distretti sanitari serviti dall’IHS: Aberdeen (Dakota del Sud), Albuquerque (Nuovo Messico), Oklahoma City (Oklahoma) e Phoenix (Arizona); concentrando la sua attenzione sul quadriennio che andava dal 1973 al 1976. Il 23 novembre terminò la ricerca. Emerse che erano state sterilizzate 3.406 donne (di cui 3.001 in età fertile) e 142 uomini.

Afferma il GAO: «Abbiamo trovato molte mancanze relative al rispetto delle norme sulla sterilizzazione stabilite dall’HEW», ciononostante «non abbiamo trovato alcuna prova del fatto che siano stati sterilizzati indiani presso l’IHS senza la dichiarazione di consenso del paziente» . Ma è davvero così? Dobbiamo cioè arrivare alla conclusione che negli USA gli indiani non sono mai stati sottoposti alla sterilizzazione coatta? Niente di più falso.

Stephen Trombley, nel suo The Right to Reproduce, sostiene che sono proprio le irregolarità circa l’ottenimento del consenso del paziente che fanno della sterilizzazione una pratica coatta. Vanno cioè considerate forzate quelle sterilizzazioni ottenute:

a) con l’«inganno»;

b) con le «minacce» e i ricatti;

c) quando la procedura volta all’ottenimento del consenso avviene in una lingua che il paziente non può comprendere .

Nel caso delle sterilizzazioni dei nativi americani si sono verificate tutte e tre queste condizioni. Per quanto riguarda gli inganni basti pensare al fatto che spesso ai pazienti fu detto che avrebbero dovuto sottoporsi alla sterilizzazione per ragioni mediche: venivano cioè convinte che altrimenti sarebbero morte, perché affette da malattie in realtà inesistenti o necessitanti di tutt’altra cura. Quanto alle minacce, numerosi furono i casi in cui i medici ricattarono i pazienti. Ad esempio dicendo loro che li avrebbero privati dei propri figli e dei sussidi pubblici. Infine va aggiunta a questa lista la cronica mancanza di interpreti che potessero aiutare i pazienti a comprendere in che cosa consistesse l’operazione .

Da questo punto di vista lo studio del GAO va quindi considerato, come minimo, incompleto. Se non addirittura mistificante. Si aggiunga poi che gli investigatori del governo considerarono solo quattro distretti sanitari dell’IHS su dodici. E che lo studio considerò solo i dati relativi a un breve lasso di tempo, quando invece sappiamo che le sterilizzazioni sono avvenute anche prima e dopo il quadriennio 1973-1976. Ma forse la carenza più grave dello studio del GAO riguarda il fatto che sono state volutamente ignorate le vere parti in causa: le vittime della sterilizzazione coatta. Nessuna di queste è stata intervistata .

Vediamo di rimediare almeno in questa sede. L’esperienza che segue costituisce un esempio perfetto dei raggiri, delle bugie e degli altri mezzi condannabili di cui si avvalgono i medici dell’IHS per ottenere la firma delle pazienti sul modulo di consenso alla sterilizzazione. Dimodoché, almeno sulla carta, risulti tutto regolare. Sarah, l’indiana in questione, è stata sterilizzata senza il suo consenso. In un’intervista rilasciata alla storica nativa Myla Vicenti Carpio, ha raccontato l’inganno di cui è stata vittima in questi termini:

“Avevo una ciste nello stomaco, nell’utero, e mi venne un’appendicite. Andai a sottopormi al controllo generale che faccio ogni sei settimane e lui [il dottore] si mise a spingere contro il mio stomaco ed io iniziai a sentire dolore, così mi disse che sarei dovuta andare all’ospedale a farmi operare, a farmi togliere la ciste […] Mi ricordo di aver firmato un foglio che diceva che mi avrebbero tolto la ciste e l’appendicite; non mi dissero nient’altro che questo”.

Spesso le poche testimonianze di cui godiamo costituiscono anche dei veri e propri atti d’accusa. E non mancano al contempo di sottolineare le cause e le conseguenze delle sterilizzazioni coatte, così come i rimedi che vengono messi in campo per ostacolarle. Diamo la parola all’attivista Lakota Barbara Moore, della riserva di Rosebud (Dakota del Sud):

“Quattro anni fa ero incinta e andai a un servizio di salute pubblica per far nascere il mio bambino. Non era necessario, ma fecero ugualmente nascere mio figlio con un parto cesareo; è tutto ciò che ricordo. Quando mi svegliai dall’anestesia mi dissero che mio figlio era nato morto. Feci effettuare l’autopsia, ma non fu trovata nessuna causa tale da provocarne la morte. Inoltre mi dissero che non avrei potuto avere altri bambini perché avevano dovuto sterilizzarmi durante l’operazione, e quindi senza il mio consenso. In quel momento non potevo dire o fare nulla, ma appena uscita ho cominciato un lavoro di informazione sui pericoli per i nostri bambini, il nostro futuro, e insieme alle altre donne indiane abbiamo cercato il sostegno di tutte le organizzazioni. Molti casi vengono portati in tribunale, ma gli avvocati sono costosi e sono tutti bianchi […] Dire certe cose rende tutto più difficile, perché per rappresaglia intensificheranno le pressioni sulle nostre Riserve. Sono il lavoro sotterraneo di controinformazione, l’unità, la riappropriazione degli antichi metodi (parto in casa), che ci assicurano il rispetto per i nostri corpi e per i nostri figli”.

Appena i nativi vennero a conoscenza dei programmi di sterilizzazione a loro danno, cominciarono a condurre indagini per far luce su questi abusi e comprenderne l’entità reale.

Il Lakota Lehman Brightman, presidente della United Native American (UNA), ha dedicato tutta la vita a studiare questi abusi. Nel 1979 giunse infine alla triste conclusione che negli USA erano stati sterilizzati coercitivamente il 10% degli uomini e il 42% delle donne . Una stima, questa, che è stata confermata non solo dagli studi della dottoressa Pinkerton-Uri, ma anche da quelli delle Women of All Red Nations (WARN) .

Qual è, in conclusione, il numero di sterilizzazioni inflitte ai nativi? Considerando il censimento del 1970 degli indiani d’America (763.594), con particolare riferimento a quelli in età fertile (323.351) , e affidandoci al calcolo di Brightman – che ancora oggi sembra essere quello più affidabile – possiamo ora stimare il numero di indiani sterilizzati negli USA. Ho così calcolato che il 42% delle donne in età fertile equivale a più di 69 mila native. Se a loro si aggiungono più di 15 mila indiani di sesso maschile (cioè il 10% di quelli in età fertile) possiamo concludere che gli USA hanno sterilizzato coattamente più di 85 mila indiani d’America.

Per meglio comprendere le dimensioni di questa barbarie si pensi al fatto che sterilizzare circa 85 mila indiani su una popolazione totale di soli 763.594 – data l’allora popolazione totale di circa 220 milioni di americani non-indiani – sarebbe stato come sterilizzare quasi 24 milioni e mezzo di statunitensi!

http://laveritadininconaco.altervista.o ... tivi-anni/


Criminali! Con l'unico vantaggio di non poter essere condannati dalla storia essendo coloro che la storia, da vincitori, la scrivono...



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 31/03/2016, 19:32 
Cita:
Come si fabbrica un terrorista

Quando avanzi una proposta di budget per un'agenzia di pubblica sicurezza, un'agenzia di intelligence, non chiedi i soldi dicendo "Abbiamo vinto la guerra al terrore e tutto va bene", perché per prima cosa ti dimezzerebbero il budget. Hai presente il motto di Jesse Jackson, "Mantieni viva la speranza"? Ecco, per me è il contrario: "Mantieni viva la paura". Mantienila viva. (Thomas Fuentes, ex dirigente FBI)

In allegato a questa riflessione mi piace proporre ai lettori più pazienti il testo da me tradotto di un'inchiesta condotta dal giornalista investigativo americano Trevor Aaronson alla fine del 2011.

L'articolo è uno dei tanti (recentemente è uscito anche un documentario) in cui si descrive come l'FBI, nel condurre le proprie attività di contrasto al terrorismo islamico sul territorio degli Stati Uniti d'America, crei ad arte queste minacce selezionando, istruendo, armando e finanziando i soggetti che succesivamente si vanterà di avere arrestato.

In sintesi, funziona così. Gli agenti federali reclutano un "informatore", preferibilmente di origini mediorientali e con carichi penali pendenti, in modo da poterlo ricattare qualora non collaborasse, e lo infiltrano in una comunità islamica con l'incarico di fingersi membro di un'organizzazione terroristica e individuare soggetti poveri, disadattati e/o psicolabili ai quali proporre un attentato. Grazie al supporto logistico e finanziario prestato dall'FBI, l'infiltrato fornisce al suo pupillo denaro, armi ed esplosivi, gli suggerisce un piano e lo mette in condizione di realizzarlo rimuovendo ogni eventuale ostacolo alla sua attuazione. Poi, subito prima che azioni il detonatore, l'FBI arresta l'"attentatore" in flagranza di reato e un tribunale federale lo condanna a decine di anni di carcere per tentato atto terroristico.

Lo schema replica fedelmente la vicenda narrata da George Orwell in 1984, dove il dirigente governativo O'Brien si finge un dissidente per conquistare la fiducia di Winston e Julia affinché si dichiarino pronti a compiere atti terroristici e giurino fedeltà al fantomatico cospiratore Emmanuel Goldstein (in un caso descritto nell'inchiesta, la talpa dell'FBI fa recitare a un sorvegliato un finto giuramento ad Al Qaeda). I due protagonisti del romanzo, credendo di avere trovato complicità e rifugio presso un antiquario - in realtà un membro della psicopolizia - finiranno per essere arrestati e torturati dallo stesso O'Brien.

Rispetto alla fantasia di Orwell, nella realtà dell'antiterrorismo americano le prede non sono cittadini politicamente consapevoli, ma soggetti indigenti, psicologicamente disturbati e cresciuti nella miseria materiale e morale dei ghetti, che nelle comunità islamiche locali cercavano forse una via di fuga dall'emarginazione e un riferimento identitario. E i loro falsi amici non sono alti dirigenti di partito, ma avanzi di galera, truffatori, spacciatori e violenti ingaggiati dallo Stato in cambio di qualche soldo o di uno sconto di pena per ingannare il prossimo e l'opinione pubblica.

I "terroristi" incastrati e arrestati dall'FBI non sono evidentemente tali, neanche se lo volessero. Disadattati che sopravvivevano ai margini di una società diseguale e iperclassista, genericamente arrabbiati col mondo, avrebbero ingrossato al più le fila della piccola criminalità e "non avrebbero fatto nulla se gli agenti governativi non ce li avessero spinti a calci nel sedere" (Aaronson, pag. 4). Essi appaiono piuttosto vittime sacrificali che il governo ha utilizzato per vantare successi nella lotta al "terrorismo" interno, mantenendo al contempo alta l'attenzione del pubblico verso quella presunta minaccia. Coniugando così la distopia orwelliana con il fanatismo di epoche lontane, quando emarginati, storpi e ritardati mentali erano indotti a confessare relazioni col diavolo (che è il nome antico - e più onesto - di Goldstein e Bin Laden) e immolati per appagare la paura e l'ignoranza dei benpensanti, cementandone la fiducia nell'autorità.

Sarebbe fin troppo facile - ma giusto - osservare che le risorse impiegate per incastrare quei disgraziati avrebbero potuto essere spese per alleviare le piaghe che li hanno partoriti - disoccupazione, negato accesso all'assistenza sanitaria, bassa scolarità, degrado materiale ecc. - e per bonificare un sottobosco dove, se non il terrorismo, covano disagio, esclusione e rabbia sociale.

Ma qual è lo scopo di questa pantomima? Perché il governo americano "crea crimini per risolvere crimini" (ibid.)? La risposta è suggerita dalla citazione che apre questa pedanteria: mantenere viva la paura. E non certo allo scopo di tutelare gli stipendi e i livelli occupazionali dell'FBI, che dubito figuri tra le priorità odierne del governo americano.

Sui modi in cui la sedicente "guerra al terrore" abbia allargato il potere e la ricchezza di poche élites, nonché il terrorismo stesso, sottraendo libertà e sicurezza al restante 99% della popolazione, sono stati scritti articoli e libri. Se ne è anche accennato su questo blog a proposito di socialismo dei ricchi. Un popolo impaurito è più agevole da controllare e meno propenso a mettere in discussione gli atti di un governo percepito come unico presidio possibile contro la furia de-civilizzante dei "cattivi". Come la pecora con il suo pastore, quel popolo si lascerà condurre verso qualsivoglia esito gli sia presentato come salvifico e risolutivo rispetto all'emergenza che incombe. Lo si è visto dopo i recenti fatti di Bruxelles, all'indomani dei quali rappresentanti politici e giornalisti hanno invocato, con inquietante sincronia, un'accelerazione del processo di unificazione politica e militare degli stati europei. Un non sequitur totale, il cui tempismo e la cui accettazione diffusa dimostrano come la paura serva gli obiettivi del dominus preservandoli dal vaglio critico delle masse.

Sicché non stupisce che, se gli eventuali sceicchi del terrore battono la fiacca, il compito di mantenere vivi l'allarme e il pungolo dello spavento possa toccare direttamente ai governi che vogliano operare in deroga al compromesso democratico.

L'inchiesta di Trevor Aaronson ha il pregio di presentare il fenomeno con rigore documentale, calandolo nel suo contesto storico e giuridico. Dopo gli eventi di Parigi e Bruxelles, il fatto che il nostro alleato più importante - lo stesso che si è intitolato il ruolo di difendere l'occidente dai terroristi - impieghi le proprie forze dell'ordine per escogitare piani terroristici, reclutarne gli esecutori, indottrinarli, armarli e metterli in condizione di operare, è un dettaglio che penso ci debba riguardare. Come minimo, segnala che il rapporto tra governi occidentali e terrorismo islamico è molto più complesso e simbiotico di quanto non emerga dal mortificante manicheismo delle narrazioni mediatiche.

In quanto poi al dubbio che, una volta confezionato l'attentato e l'attentatore, i burattinai governativi possano "dimenticarsi" di fermare la mano di chi aziona la bomba, è questione non documentabile che lascio alla fiducia che ciascun lettore ripone nel buon senso e nelle buone intenzioni di chi ci governa.

Aggiornamento. Poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo mi imbatto nella seguente notizia: "Rifugiato di Gaza rischia la deportazione dalla Francia per essersi rifiutato di diventare un informatore" dei servizi segreti francesi. Lo schema è quindi sbarcato ufficialmente anche in Europa. Prepariamoci al teatro.


http://ilpedante.org/post/come-si-fabbr ... terrorista


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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 01/04/2016, 16:03 
Bellissimo articolo di Mazzucco
L’India ha deciso di porre fine allo sfruttamento da parte della Monsanto
http://www.luogocomune.net/LC/index.php ... a-monsanto

Non sono daccordo su una cosa
Mazzucco sostiene che con il TTIP questo tipo di comportamento arriverà anche in Europa
Penso che TTIP o non TTIP questo è il futuro del pianeta, anzi il presente, fermare il TTIP non cambierà le cose


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MessaggioInviato: 04/04/2016, 17:37 
Non potremo mai verificare se si tratta di verità o meno, tuttavia non farei fatica a crederlo
Chi comanda negli USA? Bohhh

Siria: guerra fra CIA e Pentagono
http://ununiverso.altervista.org/blog/s ... pentagono/


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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 00:39 
gippo ha scritto:
Non potremo mai verificare se si tratta di verità o meno, tuttavia non farei fatica a crederlo
Chi comanda negli USA? Bohhh

Siria: guerra fra CIA e Pentagono
http://ununiverso.altervista.org/blog/s ... pentagono/


Allucinante........ [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 11:31 
bah lo metto qui..

https://it.wikipedia.org/wiki/Panama_Papers

Panama Papers[1] è il nome di un fasciolo composto da 11.5 milioni di documenti confidenziali creato dalla Mossack Fonseca, uno studio legale panamense, che fornisce informazioni dettagliate su oltre 214,000 compagnie offshore, includendo le identità degli azionisti e dei direttori. Nei documenti sono menzionati i leader di cinque paesi — Arabia Saudita, Argentina, Emirati Arabi Uniti, Islanda e Ucraina — ma anche funzionari di governo, parenti e collaboratori stretti di vari capi di governo di più di 40 altri paesi, tra questi Brasile, Cina, Francia, India, Malesia, Messico, Malta, Pakistan, Regno Unito, Russia, Siria, Spagna e Sud Africa.[2]

La raccolta di oltre 2.6 terabyte, contentente documenti compromettenti risalenti fino agli anni Settanta, è stata consegnata al Süddeutsche Zeitung nell'agosto 2015 e conseguentemente al Consorzio Internazionale dei Giornalisti Investigativi (ICIJ nella sua sigla inglese), con sede negli Stati Uniti.

vi risulta che sia venuto fuori
qualche personaggio americano??
lo scandalo mi pare un pò selettivo...
o no?
boh..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 11:35 
mik.300 ha scritto:
vi risulta che sia venuto fuori
qualche personaggio americano??
lo scandalo mi pare un pò selettivo...
o no?
boh..


Selettivo?

Hai presente chi finanzia il Consortium of Investigative Journalists?

Un aiutino:

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"Se riesci a mantenere la calma quando tutti intorno a te hanno perso la testa, forse non hai afferrato bene la situazione" - Jean Kerr

"People willing to trade their freedom for temporary security deserve neither and will lose both" - Benjamin Franklin
"Chi e' disposto a dar via le proprie liberta' fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non otterra' né la liberta' ne' la sicurezza ma le perdera' entrambe" - Benjamin Franklin

"Soltanto chi non ha approfondito nulla può avere delle convinzioni" - Emil Cioran

"Quanto piu' una persona e' intelligente, tanto meno diffida dell'assurdo" - Joseph Conrad

"Guardati dalla maggioranza. Se tante persone seguono qualcosa, potrebbe essere una prova sufficiente che è una cosa sbagliata. La verità accade agli individui, non alle masse." – Osho

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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 11:46 
I “Panama Pampers”

Guarda su youtube.com



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 13:18 
Maallora questi americani sono tutti ligi alle regole... Ed io che pensavo fossero i primi faccendieri [:306]



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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 15:13 
scommetto che non ce neanche un israeliano o penso male?


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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 05/04/2016, 18:18 
zakmck ha scritto:
I “Panama Pampers”

Guarda su youtube.com



G. Chiesa.:
"non c'è il nome di uno dico uno milardario americano..
invece ooops c'è putin (che poi, se ho capito bene,
sarebbe un violinista amico suo), le pen, ecc...."

APPUNTO..........................................



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Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 06/04/2016, 20:17 
Segnalato da Pandora TV

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 Oggetto del messaggio: Re:
MessaggioInviato: 18/04/2016, 18:07 
Le parole di Donald Trump sull'11 settembre hanno agitato le acque, sempre se c'è del vero dietro questi articoli

Economia Usa a rischio dopo minacce saudite
http://www.wallstreetitalia.com/economi ... a-saudita/
I sauditi hanno esortato il governo americano a non declassificare i documenti segreti sull’11 Settembre. Come rappresaglia minacciano di vendere i loro beni negli Stati Uniti. Il progetto dell’amministrazione Obama promette di querelare il regno del Golfo ricco di petrodollari per il suo coinvolgimento negli attentati del 2001.


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 Oggetto del messaggio: Re: Re:
MessaggioInviato: 19/04/2016, 13:05 
gippo ha scritto:
Le parole di Donald Trump sull'11 settembre hanno agitato le acque, sempre se c'è del vero dietro questi articoli

Economia Usa a rischio dopo minacce saudite
http://www.wallstreetitalia.com/economi ... a-saudita/
I sauditi hanno esortato il governo americano a non declassificare i documenti segreti sull’11 Settembre. Come rappresaglia minacciano di vendere i loro beni negli Stati Uniti. Il progetto dell’amministrazione Obama promette di querelare il regno del Golfo ricco di petrodollari per il suo coinvolgimento negli attentati del 2001.


E cosa gliene frega ai sauditi dell'11 Settembre? [:305] [:306] [:305] [:306] [:305] [:306] [:305] [:306]



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