Cita:
Papa a Lesbo, parla il capo dei vescovi ellenici Fragkiskos Papamanolis: "Greci esasperati, si armano contro i profughi"
In attesa della visita di Papa Francesco a Lesbo in calendario per sabato prossimo, la situazione in Grecia non è affatto serena. Nuovi scontri sono scoppiati tra la polizia macedone, che ha usato lacrimogeni e granata assortanti, e i migranti bloccati a Idomeni che tentano di scavalcare il recinto al confine con la Grecia. La popolazione ellenica delle aree costiere è sempre più esasperata, al punto che molti abitanti si stanno armando per il timore di violenze da parte dei profughi. A cambiare la situazione è stato l'accordo siglato fra Ue e Turchia. A proposito della visita che Papa Francesco compirà con il patriarca di Costantinopoli Bartolomeo e con il capo della Chiesa ortodossa Greca Hieronymus, al campo profughi nell'isola di Lesbo, Lucetta Scaraffia ha intervistato per l'Osservatore Romano il il presidente dell’episcopato ellenico, monsignor Fragkiskos Papamanolis, che descrive una situazione drammatica che rischia una deriva molto pericolosa.
Su come è stato affrontato il flusso migratorio, Papamanolis spiega:
Il fenomeno migratorio dei profughi, nell’attuale modalità di arrivo di una massa disorganizzata, è cominciato circa un anno fa, e ha trovato i paesi europei impreparati. All’inizio i profughi sono stati classificati come “immigrati clandestini”. Poi, in Grecia, sono arrivati sempre più numerose e più di frequente. Si è così perduto il controllo, e invece di trattarli come clandestini mancanti di documenti si è cominciato a pensare come sistemarli alla meno peggio.
Poi è avvenuto un cambiamento nelle relazioni tra profughi e popolazioni locali.
Il cambiamento nelle relazioni tra profughi e popolazioni locali si è verificato dopo l’accordo dell’Unione europea con la Turchia del 18 marzo scorso, perché la situazione giuridica è cambiata: i profughi cioè non sono considerati più “immigrati clandestini” ma “detenuti” e non accettano di essere espulsi dalla Grecia, non vogliono andare in Turchia. Non obbediscono alle forze dell’ordine e fanno resistenza. Non vogliono stare nei centri di accoglienza. Il porto del Pireo è quasi occupato dai profughi. E nelle isole protestano nella maniera che possono. D’altra parte, nelle isole, con la Pasqua cattolica è cominciata la stagione turistica, che per gli abitanti delle isole è l’unica fonte per guadagnarsi il pane quotidiano anche per il prossimo inverno. I turisti in questa situazione annullano le prenotazioni. Il danno economico è immenso per l’economia nazionale, ma anche per gli agenti turistici e gli armatori. E tutto questo mentre la crisi economica svuota i portafogli. Anche la Chiesa cattolica è vittima della crisi. Siamo obbligati a chiudere opere sociali, addirittura a non proseguire alcune attività pastorali.
Una situazione molto pericolosa.
La situazione ormai non è pacifica. E non so come si svilupperà. Tutti hanno ragione. I profughi hanno ragione perché non resistono nelle situazioni disumane nei centri di accoglienza. Gli abitanti hanno ragione perché temono vedendo reazioni violente dei profughi, saccheggi di negozi, specialmente di generi alimentari. Il male è che gli abitanti hanno cominciato a comprare armi. In televisione un venditore di articoli per la caccia diceva che in un mese ha venduto più fucili che in un anno. Anche il governo ha ragione, perché non ha la possibilità economica di fare quello che sarebbe necessario, perché le casse dello Stato sono vuote, e cerca in ogni modo di assicurare almeno il funzionamento dello Stato, mentre cresce l’esasperazione della gente.
Il futuro è quanto mai incerto.
Noi cattolici in Grecia siamo abituati a vivere nella precarietà e facilmente vengono travolte le nostre decisioni e i nostri programmi. Non so cosa accadrà, ma sabato sarò a Lesbo, per la visita del Papa".
http://www.huffingtonpost.it/2016/04/13 ... _ref=italyCita:
Germania, battesimi di massa in piscina. Così i rifugiati si convertono al cristianesimo
Sempre più migranti dicono addio all’Islam. Un modo per ottenere più facilmente l’asilo?
In Germania sempre più rifugiati si convertono al cristianesimo, a volte durante riti di massa. Lo rivela la tv pubblica tedesca ARD. Ad Amburgo il pastore della comunità evangelica iraniana Albert Babajan battezza ad esempio anche più di 70 profughi in una volta sola in una piscina comunale. I rifugiati ricevono un mantello bianco e vengono fatti immergere in acqua per un paio di secondi uno dopo l’altro.
In totale quest’anno Babajan dovrebbe celebrare in questo modo oltre 600 battesimi, preceduti da un corso di religione di diversi mesi. Il trend si registra anche in altre città tedesche: a Berlino la comunità della Santissima Trinità ha battezzato 185 rifugiati nel 2015 e i nuovi corsi di religione organizzati quest’anno sono pieni.
Il passaggio al cristianesimo può influenzare positivamente la procedura d’asilo, spiega ARD. Per le autorità tedesche va infatti data protezione a coloro che “rischiano di essere perseguitati in patria a causa della loro conversione”.
Secondo il pastore Babajan, la metà degli aspiranti nuovi cristiani si presenta da lui all’inizio solo per migliorare le proprie chance di ottenere lo status di rifugiato. In seguito maturano però un vero interesse per la religione cristiana. Molti, nota il pastore, dicono di essere delusi dall’Islam.
Come si fa però a stabilire oltre ogni dubbio le vere ragioni della conversione? Su questo punto Stato e Chiesa si dividono. Le autorità che decidono sulla concessione dell’asilo pongono ad esempio ai rifugiati domande come “quali sono i Dieci Comandamenti”, “quanti giorni intercorrono tra Pasqua e Pentecoste?” o “perché mai ha bisogno di una religione?”. Un pastore donna racconta che è bastata la sua parola e le firme di 30 cattolici tedeschi per dimostrare alle autorità che un richiedente asilo era attivamente impegnato nella vita della sua comunità.
Critiche a simili prassi arrivano dalla Chiesa protestante, che si oppone ai “test di fede” condotti dalle autorità statali e si è dotata da tempo di una serie di linee guida che dovrebbero aiutare i pastori ad affrontare il fenomeno delle conversioni in maniera responsabile.
http://www.lastampa.it/2016/02/26/ester ... agina.html