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Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

06/10/2016, 19:18

lo stesso capitò con l'impero romano, poi si è visto come è finito

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

06/10/2016, 19:37

greenwarrior ha scritto:Mi riferivo ai servizi sociali degli enti citati e non ad appalti destinati agli amici degli amici. meglio ancora, farlo fare agli immigrati clandestini già presenti sul territorio, almeno si rendono utili e si responsabilizzano. Può aiutare secondo me a fare selezione tra quelli che hanno realmente l' intenzione di integrarsi, da quelli che sbaffano a ufo. Se poi si menano, cavoli loro.


11.000 arrivi in 48 ore... Basta con le favolette della buonanotte sull'integrazione, qua bisogna iniziare a respingerli, bisogna uscire dal totalitarismo dell'UE, occorre mandare a cagare l'euro, poi applicare una politica isolazionista e protezionista. Solo cosi l'Italia può salvarsi.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

06/10/2016, 19:40

Il razzismo è una brutta storia”. L’odio dei buoni

Una qualunque città italiana, esterno giorno. Una signora di mezza età, magra magra e dall’aspetto nervoso aspetta il bus. A tracolla, porta un borsone di tessuto grezzo tipo bottega equo solidale con una scritta cubitale: Il razzismo è una brutta storia. Un uomo la guarda corrucciato, lei storce il viso in un’espressione di disgusto, sibila a mezza voce nazista e si allontana scuotendo la testa come le beghine di una volta davanti ad una ragazza un po’ provocante. Le beghine ed i beghini “de sinistra” sono sempre in azione, in servizio permanente effettivo: il problema era, ed è ancora, l’incredibile odio dei buoni autoproclamati, fieri, felici, certissimi sempre di essere dalla parte della ragione.

Nel film di John Landis The Blue Brothers c’è una famosa, esilarante scena sui nazisti dell’Illinois. Per i guardiani della Verità, della Democrazia e del Bene, i nazisti dell’Illinois sono dappertutto, hanno conquistato nuovi adepti in giro per il mondo. Incuranti del ridicolo, e lontani dalla geniale vena di Dan Aykroyd e Joe Belushi, professionisti e dilettanti dell’odio in nome dell’Amore girano alla ricerca dei nuovi torvi ammiratori del Fuehrer. Nei giorni scorsi, sui principali giornali italiani, il referendum sull’immigrazione tenuto in Ungheria è stato sobriamente trattato con la categoria dell’”odio contro gli altri”. Il voto dei ticinesi sulla limitazione dei frontalieri ha scatenato ferventi toni patriottici quasi dannunziani per attaccare quei quattro svizzerotti che parlano con accento lombardo. Chi si azzarda a dissentire da leggi tipo il matrimonio omosessuale viene prima insultato furiosamente in quanto portatore di odio (sempre lì vanno a cascare), poi, con finto compatimento, è invitato a guardare il calendario: siamo nel 2016, perbacco, anche il bene ed il male hanno una scadenza, come lo yogurt.

Quello che davvero indigna, ed in qualche misura spaventa, nei sinistri orfanelli del comunismo, che, perlomeno, era una cosa seria, è l’assoluta indifferenza alle ragioni altrui, anzi la pervicace negazione che tali ragioni esistano. No, può essere solo malvagità, o crassa ignoranza, quella che spinge a non conformarsi alle splendenti evidenze del progresso. C’è di più, ed è l’attitudine stupefatta quanto indignata di chi vede revocate in dubbio verità autoevidenti, postulati che, come nella matematica, sono talmente veri da non richiedere dimostrazione.

Un piccolo aneddoto riguarda il ministro Del Rio, cattolico dossettiano e renziano della prima ora: in relazione al rilancio del Fiorentino sulla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, ha affermato che la “loro” idea del ponte non è una stupidaggine come quella di Berlusconi. Insomma, se costruito dal bieco Cavaliere, il ponte è una schifezza, ma se munito di credenziali democratiche – e supponiamo antifasciste – il manufatto è bellissimo. Stampa e televisione abbozzano, ma sappiamo tutti che se analoghe sciocchezze fossero uscite dalla bocca di Brunetta o Calderoli avrebbero scatenato sarcasmo, attacchi violenti, sguaiati insulti personali. Eh, sì, perché il razzismo è una pessima storia, ma ci sono ampie deroghe se viene praticato da chi può. Costa il posto, con l’aggravante di sessismo, dire che certe tiratrici olimpiche sono cicciottelle, ma si può deridere Brunetta per la sua bassa statura, la Meloni per il suo accento della Garbatella ed i leghisti che, sempre e collettivamente, sono una massa di buzzurri incolti che non ha superato la scuola dell’obbligo.

L’odio dei buoni non conosce sosta, ha solo bisogno di avere sempre un obiettivo preciso, un bersaglio preferenziale. Sono stati i fascisti per decenni – ucciderli non era reato, infatti gli autori di crimini contro quella parte raramente sono stati perseguiti – poi è toccato a Craxi, colpevole di essere anticomunista ed anche, probabilmente, l’ultimo vero statista italiano, infine è arrivato Berlusconi, il cattivo ideale, il super malvagio, l’empio nemico del popolo. Alcuni suoi avversari sono stati elevati a salvatori della Patria, ritornata maiuscola per la circostanza, e parliamo di gentiluomini del calibro di Scalfaro, Napolitano, Ciampi e Mario Monti. Non si ricorda, a memoria d’italiano, un ventennio di livore, astio, accanimento, campagne politiche e giornalistiche contro un solo uomo, sino a renderlo umanamente simpatico anche a chi, come noi, mai lo ha amato o votato.

Quando gli venne scagliata in volto la famosa statuetta del duomo di Milano, l’entusiasmo salì alle stelle (ma non erano pacifisti, non aborrivano la violenza, non vivevano per il “dialogo”?) ed il processo penale ha stabilito la non imputabilità dell’autore. Non vogliamo rammentare i numerosi processi a carico di giovani colpevoli di aver levato il braccio nel saluto che fu di Giulio Cesare, ma non osiamo immaginare che cosa sarebbe accaduto se il lanciatore di madonnine non condannato fosse stato, per dire, un indipendentista veneto o un giovinastro della destra radicale, e la faccia colpita quella di un fiero democratico, un Nichi Vendola o persino il mite Angelino Alfano.

Un bellissimo saggio di Massimo Fini aveva per titolo una domanda retorica: La ragione aveva torto? Folle di illuminati, di bravi cittadini razionali, istruiti, democratici, che credono fermamente nella scienza, nell’immancabile “dialogo”, che deve però avvenire solo tra coloro che già sono d’accordo sull’essenziale, sono sinceramente persuasi che non abbiano diritto di parola milioni di “altri” in quanto le loro opinioni sono oggettivamente (ahi, che avverbio tremendo, in bocca a marxisti immaginari …) il male. Parlano al singolare: il partito, entità sacrale nonostante un trentennio di sconfitte storiche, è solo il loro, il sindacato è un soggetto talmente alto che se ne può parlare esclusivamente al singolare, ed è, ça va sans dire, sinonimo di CGIL. Tutti gli altri sono servi, analfabeti, in malafede o a libro paga. In fondo, non c’è da stupirsi se l’opposizione fu trattata da psicopatia nell’URSS, ma anche negli Stati Uniti, vedi il caso Ezra Pound e l’allarmante, ma candido stupore dell’americano medio nei confronti di chi osteggia l’american way of life.

Se le ragioni degli altri non esistono, o sono tanto malvagie da non dover neppure essere discusse, la stessa democrazia diventa un grottesco balletto in cui mille persone affermano con accenti diversi le stesse cose. Totalitarismo light, con la partecipazione straordinaria, il cameo, degli intellettuali, la casta più chiusa di ogni altra. Umberto Eco negò più volte lo statuto umano ai sostenitori delle idee a lui invise, il matematico ateo à la page Piergiorgio Odifreddi ha scritto di recente un libro sulla stupidità i cui bersagli, indovinate un po’, sono i credenti in Dio (tranne i mussulmani, che sono molto permalosi e rischiano di gettare giù dal piedistallo l’illuminato scienziato piemontese), i portatori della cultura umanistica, e, sotto sotto, tutti quelli che non amano il pensiero sinistro. Un pensiero debole, debolissimo, evanescente, tranne allorché deve insorgere come un sol uomo contro chiunque non faccia parte dell’eletta confraternita.

La loro verità è che non esiste la verità, se non quella che ha ricevuto il timbro di lorsignori. E’ il nuovo imprimatur, uguale a quello del vescovo diocesano per i testi religiosi. Per i dissidenti, c’è l’oblio, la demonizzazione, la ridicolizzazione, l’allontanamento da cattedre – se per caso ne occupano una – ben retribuite collaborazioni editoriali, l’ostracismo per il quale non hanno diritto neppure di partecipare a dibattiti. I tenutari della verità (tenutario è vocabolo che ricorda le case di tolleranza di una volta…) darebbero forfait a qualunque evento, se fosse sporcato dall’immonda presenza di una pecora nera, anche una sola. La chiamano democrazia, ed in fondo non hanno torto, se Karl Popper negava la parola ai “nemici della società aperta”, marchio d’infamia attribuito da loro stessi dopo una sbrigativa seduta del tribunale della Cultura & del Bene.

Saint Just, con tracotanza sincera, lo proclamò nel processo al povero Luigi XVI: “Maestà, noi non siamo qui per processarvi, ma per condannarvi”. Nasceva in quei giorni l’epoca della borghesia, dei mercanti e del trionfo della ragione.

Il quotidiano comunista il Manifesto, che, per inciso, nelle scorse settimane si è distinto in una campagna pro Europa e pro Euro degna della borghesia progressista perennemente indignata per cui scrive, in assenza di operai, titolò, in occasione dell’elezione di Papa Ratzinger, “Il pastore tedesco”, intendendo evidentemente che le idee attribuite al teologo bavarese fossero bestialità o latrati. Quanto a Matteo Salvini, simbolo di chi si oppone all’immigrazione, non è, di suo, una cima, però gode di una fortuna, per la verità assai rischiosa: non può aggirarsi per un punto qualsiasi dello Stivale senza essere accompagnato dagli insulti, e dai tentativi di violenza, dei più stupidi e naif tra i membri della compagnia di giro del Bene, i membri dei sedicenti centri sociali, giovani e meno giovani nullafacenti, di incerta alfabetizzazione, dalla conclamata dipendenza da tutti i luoghi comuni del sinistrismo mondiale, assorbiti probabilmente con il fumo delle canne di cui sono consumatori. Ad ogni età, essi sono sempre “ragazzi”. Quando vengono denunciati – è raro, ma talora capita- si mobilitano per loro principi del foro, professoroni e la crema dell’intellettualità nazionale. Il loro razzismo è ripugnante.

Assistemmo per caso ad un tentativo di assalire le Sentinelle in Piedi, gente pacifica di tutte le età che manifesta silenziosamente a favore della famiglia naturale. Ciò che vomitarono quelle bocche, specie femminili, avrebbe dovuto convincere il più tollerante dei questurini a denunciarli per violazione della legge Mancino, sì, quella contro le discriminazioni. Insulti “sessisti”, come dicono loro, contro donne e ragazze, berci omofobi (ohibò!), derisione individuale contro chi avesse difetti fisici, minacce proterve, il tutto con espressioni del viso e gestualità da suburra livida e repellente. Sono i fondamentalisti del bene, gli squadristi dell’odio ben pagati del sistema che non si può sporcare le mani, poveracci di quart’ordine che verranno poi abbandonati dai mandanti al momento opportuno. Quando poi si tratta di immigrazione, la carovana dell’odio all’ingrosso ed al dettaglio raggiunge il diapason.

Nessuno sembra interessato ad ascoltare le ragioni di chi vuole mantenere l’identità nazionale: razzisti, nazisti, buu. I nuovi eroi sono i falsi rifugiati. Per loro si fanno film pagati dallo Stato, che verranno immancabilmente premiati come opere d’arte tra lacrime delle beghine e intemerate dei pennivendoli di regime; per far loro posto si sfrattano gli italiani e si chiede all’Europa, con la mano sul cuore, di sforare i mitici parametri del debito. Per i connazionali, no. Vadano in pensione sull’orlo della tomba, o, se proprio ci tengono, paghino di tasca un breve anticipo sulla legge Fornero. Per gli italiani poveri non ci sono i 35 euro al dì distribuiti a cooperative, Charitas ed affini per ciascun straniero clandestino seguito. Chi lo fa osservare, viene sepolto da una campagna di odio e demonizzazione che finisce per tramortire i più, che perdono il coraggio di dire quel che pensano. In genere, i più baldanzosi iniziano il discorso con il difensivo ed inutile: “Non sono razzista, ma….”

I guardiani del Bene e della Ragione hanno l’improntitudine di diffondere, come argomento a favore dell’immigrazione selvaggia e sostitutiva, la favola che gli stranieri ci pagheranno le pensioni. Premesso che non possiamo vendere la nostra storia, patria ed identità al bilancio dell’INPS, è vero il contrario, giacché i costi dell’immigrazione (taciuti per evitare che il Bene vacilli) sono immensi e, in termini previdenziali, agli stranieri bastano cinque anni di contributi per ottenere l’assegno. Prendi i soldi e scappa!

Nessuna indignazione a tariffa a carico del ghanese che ha distrutto quadri ed opere d’arte in più chiese romane, affermando che “non si tratta del suo Dio” (ha ragione, bisognerebbe spiegarlo ai parrocchiani “dialoganti” ed ai loro pastori). Assoluto sdegno, sopracciglia aggrottate, vergogna a comando, al contrario, se un padre di famiglia spiana un’arma di fronte ai rapinatori che entrano in casa sua. “Non siamo nel Far West”, un altro luogo comune, da mettere accanto all’amore che deve vincere, a proposito dei diritti degli invertiti, alle tirate europoidi, perché fuori dall’Unione Europea c’è solo povertà ed emarginazione, oppure a quell’altra storia del progresso ed ai successi della tecnologia, alla solidarietà ed all’accoglienza. Una volta erano pericolosi in quanto comunisti, oggi sono distruttivi in quanto luogocomunisti…

Talvolta l’odio dei buoni, il loro razzismo inconsapevole ma formidabile, riesce a destare qualche sana risata: un genio a Cinque Stelle ha diffuso la notizia che la patriottica Giorgia Meloni avrebbe partorito in Svizzera, come mostrerebbe il nome della bimba, Ginevra. Tra le cinque stelle, mancano Re Artù, Lancillotto e la Tavola Rotonda.

Naturalmente, il bene ha bisogno di guerrieri senza macchia e senza paura: per questo c’è una parte della Magistratura, pronta ad indagare chiunque in caso di catastrofi naturali, tesa a rivoltare l’Italia come un calzino e a vendicare ogni torto. Piercamillo Davigo, presidente dell’Associazione Magistrati, ha fatto sapere che la sua associazione non si schiererà sul referendum di Renzi, aggiungendo un “contento, Mattarella” che sa di onnipotenza. Vogliamo rispondergli un bel chi se ne frega? Intanto, il loro moralismo beghino colpisce anche Massimo Bossetti. Condannato all’ergastolo per l’orribile assassinio di Yara, nelle motivazioni della sentenza si sono dilungati sulla sua “malvagità” e sulla sua pessima morale, ben più che sulle prove a suo carico. Ma non ci avevano spiegato che il processo penale non ha altro scopo che stabilire se un certo fatto, costituente reato, sia stato o meno commesso dall’imputato ? No, la polizia del pensiero neo-moralistico al servizio del buoni ed in odio ai cattivi, non conosce tregua, impartisce lezioni e, soprattutto, sa sempre, infallibilmente, ciò che è Bene, Giusto, Etico.

Anche per questo chi scrive queste note trema: maschio, bianco, eterosessuale, credente, tutt’altro che progressista e democratico, sta in piedi dalla parte del torto, mal sopportato, destinatario dell’onesto odio dei buoni, comodamente seduti dalla parte della ragione. Il razzismo nei riguardi di chi non è come loro è una brutta storia, ma non lo sanno: il Bene è intollerante.

Alcuni anni fa, Silvio Berlusconi rivolse un epiteto un po’ forte e sferzante nei confronti del tipo antropologico sinistrorso. Subito dopo, vedemmo per strada un tipaccio sulla quarantina, irsuto, un po’ sovrappeso e dallo sguardo poco rassicurante, con una maglietta su cui era scritto l’insulto di Silvio: “ Sono un ********”. Un’onesta confessione, probabilmente.

ROBERTO PECCHIOLI


http://www.ereticamente.net/2016/10/il- ... hioli.html

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 01:38

D'accordo al 200% con l'analisi di Pecchioli.
Salvini l'altro giorno era in una libreria a Padova per presentare un suo libro e i soliti "attivisti"(si,a comando...) l'hanno quasi linciato!
Avevano uno striscione con scritto "Padova non ti vuole", ma chi sono loro per decidere a nome di tutti i Padovani?! Se non é fascismo questo... Erano i nazi a proibire e bruciare i libri.

Provate a immaginare se quelli di Casapound o dei leghisti fossero andati a minacciare e intimidire un autore "gauche caviar" che putiferio sarebbe venuto fuori!! Il finimondo!

Comunque questa società cosiddetta "occidentale" é profondamente malata, senza nessuna speranza di salvezza. E forse é anche un bene...
É tutto ben orchestrato dai piani alti ed eseguito dai loro tirapiedi, e lo fanno con una facilità disarmante, tanto che ormai é praticamente proibito esprimersi o ragionare diversamente sui temi etici, omosessualità, razzismo, aborto, immigrazione, ecc.

O sei con loro o ti bastonano, in senso figurato, e talvolta pure nell'altro senso.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 11:05

L'analisi di Pecchioli, merita 10 con lode, per la scorrevolezza dello scritto.
Merita meno, secondo me, per il chiaro intento di "sparlare" di una parte degli italiani, non del tutto incolpevole, sottacendo e glissando quanto la parte "offesa", accomunando chi comandava, a chi simpatizzava, in una "assoluzione" generale.
Lui fa il suo mestiere, segnala giustamente delle anomale "prepotenze" da parte di sinistri o simpatizzanti, ma, come dicevo sopra, con una dose di vaselina che fa apparire quisquiglie e ragazzate persino le azioni di Casapound o altre simili.
Vero che ci sono stati periodi dove i poliziotti manganellavano e altri "sprangavano", ma mentre le spranghe dei "sinistri" erano secondo me, fuorilegge, i manganelli dei camerati erano ritenuti non solo legali, ma salutari e benedetti.

Rileggerò volentieri Pecchioli solo se scriverà un romanzo.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 11:42

ieri sera mi sono visto Belpietro su rete4..
belpietro è quello che è,
ma almeno si vede un pò di italia reale..

praticamente si è creata una bidonville
stile jhoannesburg o botswana a foggia..

elettricità, biciclette rubate, tutto abusivo..
anche il lavoro immagino al nero..
no documenti, niente di niente..
gente negra pasciuta e atletica..
telefonini e vestiti alla moda..
frigoriferi, antenne satellitari, televisori, dvd,
ecc.
=TERRITORIO EXTRA-UE

certo le case non sono ville con piscine,
ma c si adatta e soprattutto sono gratis..

ditemi voi se questi sono rifugiati..

E INTANTO C SONO FAMIGLIE ITALIANE CHE DORMONO IN MACCHINA..

E SAPETE PERCHÈ?
PERCHÈ PER I RIFUGIATI LA UE SGANCIA,
le spese sono extra-deficit..
quindi aumentano il pil (come la droga, le mig.notte e la mafia)
senza essere conteggiate,
per gli italiani no maney..
siamo sempre lì..

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 12:08

Plutone77 ha scritto:Il razzismo è una brutta storia”. L’odio dei buoni

Una qualunque città italiana, esterno giorno. Una signora di mezza età, magra magra e dall’aspetto nervoso aspetta il bus. A tracolla, porta un borsone di tessuto grezzo tipo bottega equo solidale con una scritta cubitale: Il razzismo è una brutta storia. Un uomo la guarda corrucciato, lei storce il viso in un’espressione di disgusto, sibila a mezza voce nazista e si allontana scuotendo la testa come le beghine di una volta davanti ad una ragazza un po’ provocante. Le beghine ed i beghini “de sinistra” sono sempre in azione, in servizio permanente effettivo: il problema era, ed è ancora, l’incredibile odio dei buoni autoproclamati, fieri, felici, certissimi sempre di essere dalla parte della ragione.

Nel film di John Landis The Blue Brothers c’è una famosa, esilarante scena sui nazisti dell’Illinois. Per i guardiani della Verità, della Democrazia e del Bene, i nazisti dell’Illinois sono dappertutto, hanno conquistato nuovi adepti in giro per il mondo. Incuranti del ridicolo, e lontani dalla geniale vena di Dan Aykroyd e Joe Belushi, professionisti e dilettanti dell’odio in nome dell’Amore girano alla ricerca dei nuovi torvi ammiratori del Fuehrer. Nei giorni scorsi, sui principali giornali italiani, il referendum sull’immigrazione tenuto in Ungheria è stato sobriamente trattato con la categoria dell’”odio contro gli altri”. Il voto dei ticinesi sulla limitazione dei frontalieri ha scatenato ferventi toni patriottici quasi dannunziani per attaccare quei quattro svizzerotti che parlano con accento lombardo. Chi si azzarda a dissentire da leggi tipo il matrimonio omosessuale viene prima insultato furiosamente in quanto portatore di odio (sempre lì vanno a cascare), poi, con finto compatimento, è invitato a guardare il calendario: siamo nel 2016, perbacco, anche il bene ed il male hanno una scadenza, come lo yogurt.

Quello che davvero indigna, ed in qualche misura spaventa, nei sinistri orfanelli del comunismo, che, perlomeno, era una cosa seria, è l’assoluta indifferenza alle ragioni altrui, anzi la pervicace negazione che tali ragioni esistano. No, può essere solo malvagità, o crassa ignoranza, quella che spinge a non conformarsi alle splendenti evidenze del progresso. C’è di più, ed è l’attitudine stupefatta quanto indignata di chi vede revocate in dubbio verità autoevidenti, postulati che, come nella matematica, sono talmente veri da non richiedere dimostrazione.

Un piccolo aneddoto riguarda il ministro Del Rio, cattolico dossettiano e renziano della prima ora: in relazione al rilancio del Fiorentino sulla costruzione del ponte sullo stretto di Messina, ha affermato che la “loro” idea del ponte non è una stupidaggine come quella di Berlusconi. Insomma, se costruito dal bieco Cavaliere, il ponte è una schifezza, ma se munito di credenziali democratiche – e supponiamo antifasciste – il manufatto è bellissimo. Stampa e televisione abbozzano, ma sappiamo tutti che se analoghe sciocchezze fossero uscite dalla bocca di Brunetta o Calderoli avrebbero scatenato sarcasmo, attacchi violenti, sguaiati insulti personali. Eh, sì, perché il razzismo è una pessima storia, ma ci sono ampie deroghe se viene praticato da chi può. Costa il posto, con l’aggravante di sessismo, dire che certe tiratrici olimpiche sono cicciottelle, ma si può deridere Brunetta per la sua bassa statura, la Meloni per il suo accento della Garbatella ed i leghisti che, sempre e collettivamente, sono una massa di buzzurri incolti che non ha superato la scuola dell’obbligo.

L’odio dei buoni non conosce sosta, ha solo bisogno di avere sempre un obiettivo preciso, un bersaglio preferenziale. Sono stati i fascisti per decenni – ucciderli non era reato, infatti gli autori di crimini contro quella parte raramente sono stati perseguiti – poi è toccato a Craxi, colpevole di essere anticomunista ed anche, probabilmente, l’ultimo vero statista italiano, infine è arrivato Berlusconi, il cattivo ideale, il super malvagio, l’empio nemico del popolo. Alcuni suoi avversari sono stati elevati a salvatori della Patria, ritornata maiuscola per la circostanza, e parliamo di gentiluomini del calibro di Scalfaro, Napolitano, Ciampi e Mario Monti. Non si ricorda, a memoria d’italiano, un ventennio di livore, astio, accanimento, campagne politiche e giornalistiche contro un solo uomo, sino a renderlo umanamente simpatico anche a chi, come noi, mai lo ha amato o votato.

Quando gli venne scagliata in volto la famosa statuetta del duomo di Milano, l’entusiasmo salì alle stelle (ma non erano pacifisti, non aborrivano la violenza, non vivevano per il “dialogo”?) ed il processo penale ha stabilito la non imputabilità dell’autore. Non vogliamo rammentare i numerosi processi a carico di giovani colpevoli di aver levato il braccio nel saluto che fu di Giulio Cesare, ma non osiamo immaginare che cosa sarebbe accaduto se il lanciatore di madonnine non condannato fosse stato, per dire, un indipendentista veneto o un giovinastro della destra radicale, e la faccia colpita quella di un fiero democratico, un Nichi Vendola o persino il mite Angelino Alfano.

Un bellissimo saggio di Massimo Fini aveva per titolo una domanda retorica: La ragione aveva torto? Folle di illuminati, di bravi cittadini razionali, istruiti, democratici, che credono fermamente nella scienza, nell’immancabile “dialogo”, che deve però avvenire solo tra coloro che già sono d’accordo sull’essenziale, sono sinceramente persuasi che non abbiano diritto di parola milioni di “altri” in quanto le loro opinioni sono oggettivamente (ahi, che avverbio tremendo, in bocca a marxisti immaginari …) il male. Parlano al singolare: il partito, entità sacrale nonostante un trentennio di sconfitte storiche, è solo il loro, il sindacato è un soggetto talmente alto che se ne può parlare esclusivamente al singolare, ed è, ça va sans dire, sinonimo di CGIL. Tutti gli altri sono servi, analfabeti, in malafede o a libro paga. In fondo, non c’è da stupirsi se l’opposizione fu trattata da psicopatia nell’URSS, ma anche negli Stati Uniti, vedi il caso Ezra Pound e l’allarmante, ma candido stupore dell’americano medio nei confronti di chi osteggia l’american way of life.

Se le ragioni degli altri non esistono, o sono tanto malvagie da non dover neppure essere discusse, la stessa democrazia diventa un grottesco balletto in cui mille persone affermano con accenti diversi le stesse cose. Totalitarismo light, con la partecipazione straordinaria, il cameo, degli intellettuali, la casta più chiusa di ogni altra. Umberto Eco negò più volte lo statuto umano ai sostenitori delle idee a lui invise, il matematico ateo à la page Piergiorgio Odifreddi ha scritto di recente un libro sulla stupidità i cui bersagli, indovinate un po’, sono i credenti in Dio (tranne i mussulmani, che sono molto permalosi e rischiano di gettare giù dal piedistallo l’illuminato scienziato piemontese), i portatori della cultura umanistica, e, sotto sotto, tutti quelli che non amano il pensiero sinistro. Un pensiero debole, debolissimo, evanescente, tranne allorché deve insorgere come un sol uomo contro chiunque non faccia parte dell’eletta confraternita.

La loro verità è che non esiste la verità, se non quella che ha ricevuto il timbro di lorsignori. E’ il nuovo imprimatur, uguale a quello del vescovo diocesano per i testi religiosi. Per i dissidenti, c’è l’oblio, la demonizzazione, la ridicolizzazione, l’allontanamento da cattedre – se per caso ne occupano una – ben retribuite collaborazioni editoriali, l’ostracismo per il quale non hanno diritto neppure di partecipare a dibattiti. I tenutari della verità (tenutario è vocabolo che ricorda le case di tolleranza di una volta…) darebbero forfait a qualunque evento, se fosse sporcato dall’immonda presenza di una pecora nera, anche una sola. La chiamano democrazia, ed in fondo non hanno torto, se Karl Popper negava la parola ai “nemici della società aperta”, marchio d’infamia attribuito da loro stessi dopo una sbrigativa seduta del tribunale della Cultura & del Bene.

Saint Just, con tracotanza sincera, lo proclamò nel processo al povero Luigi XVI: “Maestà, noi non siamo qui per processarvi, ma per condannarvi”. Nasceva in quei giorni l’epoca della borghesia, dei mercanti e del trionfo della ragione.

Il quotidiano comunista il Manifesto, che, per inciso, nelle scorse settimane si è distinto in una campagna pro Europa e pro Euro degna della borghesia progressista perennemente indignata per cui scrive, in assenza di operai, titolò, in occasione dell’elezione di Papa Ratzinger, “Il pastore tedesco”, intendendo evidentemente che le idee attribuite al teologo bavarese fossero bestialità o latrati. Quanto a Matteo Salvini, simbolo di chi si oppone all’immigrazione, non è, di suo, una cima, però gode di una fortuna, per la verità assai rischiosa: non può aggirarsi per un punto qualsiasi dello Stivale senza essere accompagnato dagli insulti, e dai tentativi di violenza, dei più stupidi e naif tra i membri della compagnia di giro del Bene, i membri dei sedicenti centri sociali, giovani e meno giovani nullafacenti, di incerta alfabetizzazione, dalla conclamata dipendenza da tutti i luoghi comuni del sinistrismo mondiale, assorbiti probabilmente con il fumo delle canne di cui sono consumatori. Ad ogni età, essi sono sempre “ragazzi”. Quando vengono denunciati – è raro, ma talora capita- si mobilitano per loro principi del foro, professoroni e la crema dell’intellettualità nazionale. Il loro razzismo è ripugnante.

Assistemmo per caso ad un tentativo di assalire le Sentinelle in Piedi, gente pacifica di tutte le età che manifesta silenziosamente a favore della famiglia naturale. Ciò che vomitarono quelle bocche, specie femminili, avrebbe dovuto convincere il più tollerante dei questurini a denunciarli per violazione della legge Mancino, sì, quella contro le discriminazioni. Insulti “sessisti”, come dicono loro, contro donne e ragazze, berci omofobi (ohibò!), derisione individuale contro chi avesse difetti fisici, minacce proterve, il tutto con espressioni del viso e gestualità da suburra livida e repellente. Sono i fondamentalisti del bene, gli squadristi dell’odio ben pagati del sistema che non si può sporcare le mani, poveracci di quart’ordine che verranno poi abbandonati dai mandanti al momento opportuno. Quando poi si tratta di immigrazione, la carovana dell’odio all’ingrosso ed al dettaglio raggiunge il diapason.

Nessuno sembra interessato ad ascoltare le ragioni di chi vuole mantenere l’identità nazionale: razzisti, nazisti, buu. I nuovi eroi sono i falsi rifugiati. Per loro si fanno film pagati dallo Stato, che verranno immancabilmente premiati come opere d’arte tra lacrime delle beghine e intemerate dei pennivendoli di regime; per far loro posto si sfrattano gli italiani e si chiede all’Europa, con la mano sul cuore, di sforare i mitici parametri del debito. Per i connazionali, no. Vadano in pensione sull’orlo della tomba, o, se proprio ci tengono, paghino di tasca un breve anticipo sulla legge Fornero. Per gli italiani poveri non ci sono i 35 euro al dì distribuiti a cooperative, Charitas ed affini per ciascun straniero clandestino seguito. Chi lo fa osservare, viene sepolto da una campagna di odio e demonizzazione che finisce per tramortire i più, che perdono il coraggio di dire quel che pensano. In genere, i più baldanzosi iniziano il discorso con il difensivo ed inutile: “Non sono razzista, ma….”

I guardiani del Bene e della Ragione hanno l’improntitudine di diffondere, come argomento a favore dell’immigrazione selvaggia e sostitutiva, la favola che gli stranieri ci pagheranno le pensioni. Premesso che non possiamo vendere la nostra storia, patria ed identità al bilancio dell’INPS, è vero il contrario, giacché i costi dell’immigrazione (taciuti per evitare che il Bene vacilli) sono immensi e, in termini previdenziali, agli stranieri bastano cinque anni di contributi per ottenere l’assegno. Prendi i soldi e scappa!

Nessuna indignazione a tariffa a carico del ghanese che ha distrutto quadri ed opere d’arte in più chiese romane, affermando che “non si tratta del suo Dio” (ha ragione, bisognerebbe spiegarlo ai parrocchiani “dialoganti” ed ai loro pastori). Assoluto sdegno, sopracciglia aggrottate, vergogna a comando, al contrario, se un padre di famiglia spiana un’arma di fronte ai rapinatori che entrano in casa sua. “Non siamo nel Far West”, un altro luogo comune, da mettere accanto all’amore che deve vincere, a proposito dei diritti degli invertiti, alle tirate europoidi, perché fuori dall’Unione Europea c’è solo povertà ed emarginazione, oppure a quell’altra storia del progresso ed ai successi della tecnologia, alla solidarietà ed all’accoglienza. Una volta erano pericolosi in quanto comunisti, oggi sono distruttivi in quanto luogocomunisti…

Talvolta l’odio dei buoni, il loro razzismo inconsapevole ma formidabile, riesce a destare qualche sana risata: un genio a Cinque Stelle ha diffuso la notizia che la patriottica Giorgia Meloni avrebbe partorito in Svizzera, come mostrerebbe il nome della bimba, Ginevra. Tra le cinque stelle, mancano Re Artù, Lancillotto e la Tavola Rotonda.

Naturalmente, il bene ha bisogno di guerrieri senza macchia e senza paura: per questo c’è una parte della Magistratura, pronta ad indagare chiunque in caso di catastrofi naturali, tesa a rivoltare l’Italia come un calzino e a vendicare ogni torto. Piercamillo Davigo, presidente dell’Associazione Magistrati, ha fatto sapere che la sua associazione non si schiererà sul referendum di Renzi, aggiungendo un “contento, Mattarella” che sa di onnipotenza. Vogliamo rispondergli un bel chi se ne frega? Intanto, il loro moralismo beghino colpisce anche Massimo Bossetti. Condannato all’ergastolo per l’orribile assassinio di Yara, nelle motivazioni della sentenza si sono dilungati sulla sua “malvagità” e sulla sua pessima morale, ben più che sulle prove a suo carico. Ma non ci avevano spiegato che il processo penale non ha altro scopo che stabilire se un certo fatto, costituente reato, sia stato o meno commesso dall’imputato ? No, la polizia del pensiero neo-moralistico al servizio del buoni ed in odio ai cattivi, non conosce tregua, impartisce lezioni e, soprattutto, sa sempre, infallibilmente, ciò che è Bene, Giusto, Etico.

Anche per questo chi scrive queste note trema: maschio, bianco, eterosessuale, credente, tutt’altro che progressista e democratico, sta in piedi dalla parte del torto, mal sopportato, destinatario dell’onesto odio dei buoni, comodamente seduti dalla parte della ragione. Il razzismo nei riguardi di chi non è come loro è una brutta storia, ma non lo sanno: il Bene è intollerante.

Alcuni anni fa, Silvio Berlusconi rivolse un epiteto un po’ forte e sferzante nei confronti del tipo antropologico sinistrorso. Subito dopo, vedemmo per strada un tipaccio sulla quarantina, irsuto, un po’ sovrappeso e dallo sguardo poco rassicurante, con una maglietta su cui era scritto l’insulto di Silvio: “ Sono un ********”. Un’onesta confessione, probabilmente.

ROBERTO PECCHIOLI


http://www.ereticamente.net/2016/10/il- ... hioli.html
Sul moralismo dei Sinistri,non ho letto una vera analisi su come sono arrivati a questo punto,non riuscite a vedere che anche loro "ex puri e duri" si sono amalgamati al vedere comune Occidentale uguagliandosi ai regimi Neo-Fascisti e ai Sistemi Neo-Liberista e ora questa BIGOTTA SOCIETA' che abbiamo attualmente guidata da una "Sinistra" nella quale gli è rimasta solo il nome,qualcuno la vuole ancora etichettare come fuori dall'ordinario Sistema che abbiamo avuto e che vi è tutt'ora e che ha permeato ininterrottamente (salvo qualche breve periodo degli anni 70) la nostra società.
Ormai questi sono in "mano" agli Illuminati e ai Sion,come quasi tutte le persone che fanno politica in questo nostro occidente.
Abbiamo solo un'ultima speranza nei Movimenti sorti negli ultimi anni o la Rivoluzione,sperando di quest'ultima ne prevalga quella culturale. [:305]

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 12:47

Bleffort, hai ragione. Tra l'altro ormai anche in tv si parla piu o meno apertamente del ruolo delle élites sioniste, chiamandole "finanza internazionale", ma nella sostanza poco cambia.
Prima si servivano delle destre, ora delle sinistre, ma lo scopo é uno solo, comandare.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 20:05

http://milano.corriere.it/notizie/crona ... 858a.shtml

Ragazzi si oppongono ai controlli
Spari al Sempione contro la rivolta
Tentano di disarmare un soldato: gli sono addosso in due e provano a portargli via il fucile. La reazione del collega evita il peggio

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 21:18

Sono "risorse che sbagliano"....

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

07/10/2016, 21:24

mik.300 ha scritto:http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_ottobre_07/ragazzi-si-oppongono-controlli-6090bd10-8c54-11e6-9946-db55f98b858a.shtml

Ragazzi si oppongono ai controlli
Spari al Sempione contro la rivolta
Tentano di disarmare un soldato: gli sono addosso in due e provano a portargli via il fucile. La reazione del collega evita il peggio

Probabilmente se sparavano nelle ginocchia a qualche "ragazzo" avrebbero passato dei guai, ma niente in confronto all'eventualità che perdessero il fucile, sia perché Gaeta e Peschiera erano subito "pronte", ma con un'arma in mano a certi soggetti non ci sarebbe da stare per niente tranquilli.
Moltissimi individui cresciuti nelle tribù africane o asiatiche, concepiscono e capiscono solo la legge del più forte.
Se mi si dice che non è colpa loro, mi permetto di rispondere che non è neanche mia.
A tempi della guerra d'Abissinia non c'ero ed ho lavorato e pagato contributi, fortunatamente, per 40 anni e se il nostro governo li avesse anche usati per fare delle porcherie contro i paesi di questi "poveri" , io non ero informato, o d'accordo.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

08/10/2016, 01:56

Per quasi un paio di secoli siamo stati noi i migranti e non abbiamo gli strumenti
legislativi in materia pertanto si lascia la questione all' iniziativa dei singoli amministratori.

Personalmente sono per bloccare l'immigrazione economica: chi già c'è resta ma niente ricongiungimenti famigliari o cittadinanza
Per chi commette reati: espulsione coatta a fine pena e schedatura come persone non gradita.

Vanno affittate aree fuori dall' Italia ove creare centri urbani per i profughi.
L'Italia, dopo un fase di avvio, si limiterebbe alla sicurezza ed amministrazione della giustizia.
Mai concessione di cittadinanza.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

08/10/2016, 08:36

Xanax ha scritto:Per quasi un paio di secoli siamo stati noi i migranti e non abbiamo gli strumenti
legislativi in materia pertanto si lascia la questione all' iniziativa dei singoli amministratori.

Personalmente sono per bloccare l'immigrazione economica: chi già c'è resta ma niente ricongiungimenti famigliari o cittadinanza
Per chi commette reati: espulsione coatta a fine pena e schedatura come persone non gradita.

Vanno affittate aree fuori dall' Italia ove creare centri urbani per i profughi.
L'Italia, dopo un fase di avvio, si limiterebbe alla sicurezza ed amministrazione della giustizia.
Mai concessione di cittadinanza.

Tipo Ellis Island??
Può funzionare, ma in aggiunta, visto che tra poco lo vogliono "applicare" a noi, "dotare" queste persone di un chip identificativo che servirà, tra l'altro, ad evitare che una volta espulsi, rientrino in Italia tranquillamente.
Si può anche pensare di fare un'azione informativa nei luoghi di "partenza".
Mi fermo, per ora.
,c

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

08/10/2016, 10:38

Xanax ha scritto:Per quasi un paio di secoli siamo stati noi i migranti e non abbiamo gli strumenti
legislativi in materia pertanto si lascia la questione all' iniziativa dei singoli amministratori.

Personalmente sono per bloccare l'immigrazione economica: chi già c'è resta ma niente ricongiungimenti famigliari o cittadinanza
Per chi commette reati: espulsione coatta a fine pena e schedatura come persone non gradita.

Vanno affittate aree fuori dall' Italia ove creare centri urbani per i profughi.
L'Italia, dopo un fase di avvio, si limiterebbe alla sicurezza ed amministrazione della giustizia.
Mai concessione di cittadinanza.



Gli italiani emigravano dove c'era surplus di lavoro, non andavano a fare i parassiti a spese dello stato "ospitante". Se poi il lavoro c'è che vada prima ai cittadini di questo Stato, con precedenza su africani, siriani, svizzeri, americani, vulcaniani...
Per il resto, come già detto decine di volte in precedenza, le identificazioni andrebbero fatte prima di arrivare in Europa. Se per ragioni politiche non si possono creare campi profughi in nord-Africa (altra balla colossale) allora che vengano identificati sulle navi; chi fugge dalla guerra (un'esigua minoranza, almeno per quanto riguarda coloro che percorrono la rotta mediterranea) passa, gli altri tornano indietro. STOP.

Re: Continuano gli sbarchi di Immigrati sulle coste italiane

08/10/2016, 22:20

Cittadine francesi contro piano Calais
Non vogliono accogliere profughi della 'Giungla'


In alcune cittadine francesi si stanno svolgendo manifestazioni di protesta contro l'arrivo di gruppi di migranti dal centro di Calais, destinato alla chiusura.
Centinaia di persone sono scese in strada stamane a Pierrefeu, comune di seimila abitanti nel sud del Paese, contro il progetto di trasferire circa 30-60 profughi in una struttura abbandonata, mentre attivisti di sinistra hanno al contrario manifestato per dare loro il benvenuto. In giornata è previsto un corteo dell'estrema destra. "Anche se comprendiamo lo smantellamento di Calais, le nostre piccole città non sono la soluzione, perché non sono in grado di accogliere così tante persone", ha detto il sindaco Patrick Martinelli.
Analoga protesta è andata in scena a Forges-les-Bains, sud di Parigi, dopo l'arrivo di una quarantina di profughi afgani da Calais



http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/e ... 9e88c.html
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