14/11/2016, 09:58
greenwarrior ha scritto:Ieri a Firenze piazza piena, alla faccia dei soliti che continuano ad affermare che erano 4 gatti.
https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q= ... T4TgYXumJw
14/11/2016, 10:15
27/11/2016, 20:34
27/11/2016, 21:10
27/11/2016, 21:29
27/11/2016, 22:01
TheApologist ha scritto:Perché non l'ha fatta lui la SECESHIONEEEH quando era al governo con Berlu? Mah. A parlare a vanvera sono capaci tutti.
Napolitano, D'alema, Berlusconi e ora Bossi: a volte ritornano...
28/11/2016, 05:33
MaxpoweR ha scritto:ma sti rincoglioniti che ancora parlano.
Ma levatevi dalle scatole, avete fatto il vostro mo basta.
28/11/2016, 09:33
ArTisAll ha scritto:A nessuno è saltato in mente che potrebbe esserci la zampa del nano?
Sbaglierò (forse) ma secondo me;
- Al referedum del 4 Dicembre a valanga vincerà il NO, poi si chiederanno le elezioni.
- Il M5S è bello forte e, il nanuzzo, per una più solida qualizione destroide, avrà bisogno di un'elemento già rodato da anni che gli permetta/consentain caso di vittoria di essere presidente del Consiglio.
Con Salvini il nano non avrebbe questa possibilità e allora ecco il ritorno del Bossi.
Salvini... mi sa che presto verrà “segato”.
28/11/2016, 10:05
ArTisAll ha scritto:Lega, Bossi: ‘Base è stufa di Salvini, ora il congresso’. La replica: ‘So già chi vincerà’
Il richiamo alle origini e la bocciatura del partito formato nazionale arrivano da piazza del Podestà, Varese, durante la festa per i 30 anni della prima sede del Carroccio. "Soprattutto in Lombardia e in Veneto non frega niente dell’Italia", attacca l'ex leader. "Salvini ha i voti? I voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi", infierisce poi parlando con i giornalisti. La replica a IlFattoQuotidiano.it: "Sto lavorando per il No al referendum. Chi fa polemica ora aiuta Renzi"¯
Il Senatùr piazza la zampata in un pomeriggio di novembre, a una settimana dal referendum costituzionale. Boccia senza possibilità di appello la Lega Nord formato nazionale sognata da Matteo Salvini e mette un’ipoteca sul futuro del Carroccio. “Rischia di cambiare la Lega? No, rischia di cambiare il segretario, la base non vuole più Salvini, non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale”. Il richiamo alle origini Umberto Bossi lo lancia da piazza del Podestà, a Varese, durante la festa per i 30 anni della prima sede del Carroccio.
“Queste affermazioni mi fanno sorridere – smorza la polemica Salvini, raggiunto al telefono da IlFattoQuotidiano.it – in questo momento sto facendo battaglia sul referendum e sono impegnato nella difesa della Costituzione. Il congresso lo faremo a tempo debito e non ho dubbi su come andrà a finire. Chi in questo momento va dietro a queste beghe politiche fa il gioco di Renzi”.
Proprio quando la Lega è chiamata a dimostrare di poter aspirare al rango di partito nazionale e il giovane Salvini si gioca le proprie chance per mettere il Carroccio alla guida del centrodestra italiano, il vecchio leone mette nel mirino il segretario nazionale, chiedendo che si tenga il congresso federale al più presto, visto che “il 16 dicembre scade il mandato”. E chi dev’essere il nuovo segretario? “Lo deciderà il congresso – ha risposto – il congresso è sovrano”.
Come un apprendista imbranato che non ha ancora ben capito le regole del gioco, ecco come l’Umberto sceglie di trattare il giovane Matteo. Come, o peggio di come Berlusconi tratterebbe un Parisi qualsiasi. “Salvini ha i voti? – domanda in via retorica l’Umberto, seduto nel bilocale dal quale 30 anni fa lanciò il sogno della Padania libera – i voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi“, infierisce parlando con i giornalisti. Secondo l’ex leader della Lega, “alla base, soprattutto in Lombardia e in Veneto, non frega niente dell’Italia“. Quindi, a suo avviso, ci vuole un nuovo congresso federale che stabilisca una linea, anche se per Bossi la linea è una sola: l’indipendenza della Padania, che è scritta nel primo articolo dello Statuto della Lega Nord. E, possibilmente, “un nuovo segretario, uno che si attenga allo Statuto e non faccia quello che vuole”.
Il Senatùr annusa l’aria, sente il vento populista che spira sull’Europa alla vigilia delle elezioni in Austria, Francia e Germania. La poltrona di Renzi scricchiola sempre di più ogni minuto che passa prima del referendum costituzionale e gli squali il sangue lo avvertono da lontano. Il 4 dicembre “bisogna votare No, penso che arriverà una valanga di No, che asfalterà Renzi”, preconizza, convinto che il premier sarà sconfitto non tanto per il testo della riforma della Costituzione, quanto “perché la gente voterà contro il governo che ha distrutto il Paese, bisogna guardare i numeri del lavoro“.
A Bossi è stato anche chiesto in che cosa il premier sia diverso da Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva definito Renzi l’unico altro leader in circolazione. “Beh, Renzi è un bauscione, è sfacciato, fa troppa pubblicità a se stesso – è stata la risposta del fondatore della Lega – fa così, ma poi è uno che non è capace di fare le cose. I numeri lo condannano”.
La prima sede del movimento a Varese, aperta nel 1986, ancora in affitto. Il Senatùr si è seduto alla scrivania, sigaro in bocca, davanti ai militanti, alcuni dei quali c’erano già trent’anni fa. Poi ha tagliato la torta insieme a Roberto Maroni e all’ex senatore Giuseppe Leoni, fra i fondatori della Lega Lombarda con Bossi nel 1984. Poi mentre si alzava dalla scrivania, Bossi ha notato un manifesto dell’epoca con lo slogan Più lontani da Roma, più vicini all’Europa. “Bisogna mandarlo a Salvini!”, ha esclamato, scoppiando in una risata.
Ha collaborato Alessandro Madron
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fonte
28/11/2016, 11:11
greenwarrior ha scritto:ArTisAll ha scritto:Lega, Bossi: ‘Base è stufa di Salvini, ora il congresso’. La replica: ‘So già chi vincerà’
Il richiamo alle origini e la bocciatura del partito formato nazionale arrivano da piazza del Podestà, Varese, durante la festa per i 30 anni della prima sede del Carroccio. "Soprattutto in Lombardia e in Veneto non frega niente dell’Italia", attacca l'ex leader. "Salvini ha i voti? I voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi", infierisce poi parlando con i giornalisti. La replica a IlFattoQuotidiano.it: "Sto lavorando per il No al referendum. Chi fa polemica ora aiuta Renzi"¯
Il Senatùr piazza la zampata in un pomeriggio di novembre, a una settimana dal referendum costituzionale. Boccia senza possibilità di appello la Lega Nord formato nazionale sognata da Matteo Salvini e mette un’ipoteca sul futuro del Carroccio. “Rischia di cambiare la Lega? No, rischia di cambiare il segretario, la base non vuole più Salvini, non vuole più uno che ogni giorno parla di un partito nazionale”. Il richiamo alle origini Umberto Bossi lo lancia da piazza del Podestà, a Varese, durante la festa per i 30 anni della prima sede del Carroccio.
“Queste affermazioni mi fanno sorridere – smorza la polemica Salvini, raggiunto al telefono da IlFattoQuotidiano.it – in questo momento sto facendo battaglia sul referendum e sono impegnato nella difesa della Costituzione. Il congresso lo faremo a tempo debito e non ho dubbi su come andrà a finire. Chi in questo momento va dietro a queste beghe politiche fa il gioco di Renzi”.
Proprio quando la Lega è chiamata a dimostrare di poter aspirare al rango di partito nazionale e il giovane Salvini si gioca le proprie chance per mettere il Carroccio alla guida del centrodestra italiano, il vecchio leone mette nel mirino il segretario nazionale, chiedendo che si tenga il congresso federale al più presto, visto che “il 16 dicembre scade il mandato”. E chi dev’essere il nuovo segretario? “Lo deciderà il congresso – ha risposto – il congresso è sovrano”.
Come un apprendista imbranato che non ha ancora ben capito le regole del gioco, ecco come l’Umberto sceglie di trattare il giovane Matteo. Come, o peggio di come Berlusconi tratterebbe un Parisi qualsiasi. “Salvini ha i voti? – domanda in via retorica l’Umberto, seduto nel bilocale dal quale 30 anni fa lanciò il sogno della Padania libera – i voti non servono a niente, se non sai per che cosa li prendi“, infierisce parlando con i giornalisti. Secondo l’ex leader della Lega, “alla base, soprattutto in Lombardia e in Veneto, non frega niente dell’Italia“. Quindi, a suo avviso, ci vuole un nuovo congresso federale che stabilisca una linea, anche se per Bossi la linea è una sola: l’indipendenza della Padania, che è scritta nel primo articolo dello Statuto della Lega Nord. E, possibilmente, “un nuovo segretario, uno che si attenga allo Statuto e non faccia quello che vuole”.
Il Senatùr annusa l’aria, sente il vento populista che spira sull’Europa alla vigilia delle elezioni in Austria, Francia e Germania. La poltrona di Renzi scricchiola sempre di più ogni minuto che passa prima del referendum costituzionale e gli squali il sangue lo avvertono da lontano. Il 4 dicembre “bisogna votare No, penso che arriverà una valanga di No, che asfalterà Renzi”, preconizza, convinto che il premier sarà sconfitto non tanto per il testo della riforma della Costituzione, quanto “perché la gente voterà contro il governo che ha distrutto il Paese, bisogna guardare i numeri del lavoro“.
A Bossi è stato anche chiesto in che cosa il premier sia diverso da Silvio Berlusconi, che nei giorni scorsi aveva definito Renzi l’unico altro leader in circolazione. “Beh, Renzi è un bauscione, è sfacciato, fa troppa pubblicità a se stesso – è stata la risposta del fondatore della Lega – fa così, ma poi è uno che non è capace di fare le cose. I numeri lo condannano”.
La prima sede del movimento a Varese, aperta nel 1986, ancora in affitto. Il Senatùr si è seduto alla scrivania, sigaro in bocca, davanti ai militanti, alcuni dei quali c’erano già trent’anni fa. Poi ha tagliato la torta insieme a Roberto Maroni e all’ex senatore Giuseppe Leoni, fra i fondatori della Lega Lombarda con Bossi nel 1984. Poi mentre si alzava dalla scrivania, Bossi ha notato un manifesto dell’epoca con lo slogan Più lontani da Roma, più vicini all’Europa. “Bisogna mandarlo a Salvini!”, ha esclamato, scoppiando in una risata.
Ha collaborato Alessandro Madron
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fonte
Mi chiedo come faccia ad affermare che la base è stufa di Salvini, se lo è inventato per poter tornare in politica attiva.
Qualche nostalgico della secessione esiste ancora, ma la linea salviniana è condivisa dalla maggioranza della Lega.
Sicuramente c' è lo zampino del nano, che cerca di dividere il movimento per favorire il suo amico Renzuccio.
Fateci caso, ad una settimana dal referendum, saltano fuori presunte liti all' interno della Lega e scandali vari che coinvolgono i 5 Stelle. Qualche domanda me la farei invece di godere delle disgrazie altrui.
Io sono convinto che Renzi, come ultima mossa per pararsi il culo, si dimetterà prima del 4 Dicembre. Se lo facesse, diventa fondamentale impedire un governo tecnico, magari presieduto da Draghi e coalizzare tutte quelle forze che compongono il dissenso, se non lo si farà, le speranze si affievoliranno.
28/11/2016, 11:45
28/11/2016, 11:50
28/11/2016, 12:18
ORSOGRIGIO ha scritto:Qualizione???? Intendevi coalizione???
28/11/2016, 12:40
TheApologist ha scritto:Basta una semplice constatazione: la Lega con Bossi era al 4%, ora é al 12%.
Per me Salvini in ogni caso dovrebbe uscire dalla Lega e fondare un partito di destra nazionale, altrimenti non andrà mai oltre il 12/14% max.
Si trascina ancora dietro la zavorra causata dalle meravigliose performance passate del suo partito, da Fiorito alle sparate di Bossi e Borghezio, la laurea in Albania del trota, ecc. Senza contare che un partito che si chiama "Lega Nord" non prenderà mai voti consistenti da Roma in giù.
Tanto vale ricominciare da zero in vista del 2018.
Altrimenti Berlusconi lo riporta al 4% in un attimo.
Io di votare un ottantenne non ci penso nemmeno, piuttosto voterò 5stelle se non ci saranno alternative valide al Pd.
Ci vuole un leader vero a destra, non il reparto geriatria, e ora a parte il Salvini "bloccato", non v'é nessuno di credibile...
28/11/2016, 14:58
greenwarrior ha scritto:TheApologist ha scritto:Basta una semplice constatazione: la Lega con Bossi era al 4%, ora é al 12%.
Per me Salvini in ogni caso dovrebbe uscire dalla Lega e fondare un partito di destra nazionale, altrimenti non andrà mai oltre il 12/14% max.
Si trascina ancora dietro la zavorra causata dalle meravigliose performance passate del suo partito, da Fiorito alle sparate di Bossi e Borghezio, la laurea in Albania del trota, ecc. Senza contare che un partito che si chiama "Lega Nord" non prenderà mai voti consistenti da Roma in giù.
Tanto vale ricominciare da zero in vista del 2018.
Altrimenti Berlusconi lo riporta al 4% in un attimo.
Io di votare un ottantenne non ci penso nemmeno, piuttosto voterò 5stelle se non ci saranno alternative valide al Pd.
Ci vuole un leader vero a destra, non il reparto geriatria, e ora a parte il Salvini "bloccato", non v'é nessuno di credibile...
A mio parere, la destra moderna ( sempre se ha senso parlare di destra e sinistra ) è rappresentata da Salvini, è la destra che deve andare da lui e non il contrario.