quella mappa è davvero interessante... Direi che c'è quasi diretta corrispondenza :] Sarà una coincidenza.
In Italia l’unica tipologia di fracking ammessa ed effettuata, continua il geologo, riguarda le attività di estrazione convenzionale, in cui i liquidi sono immessi nel sottosuolo per ripulire fratture esistenti intorno a un pozzo, allo scopo di aumentare la permeabilità delle rocce: “Queste attività di lavaggio possono produrre al massimo fratture di mezzo metro: parliamo di qualcosa di completamente diverso dal fracking statunitense”, puntualizza Vecchia: “E anche il destino dei liquidi estratti dal sottosuolo è diverso: se immettiamo liquidi nel sottosuolo questi stessi liquidi vanno recuperati e smaltiti come rifiuto”.
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“Allargando lo sguardo, nel mondo, su circa 60mila giacimenti di gas e petrolio si sono scoperti una settantina di casi per i quali si ipotizza una relazione di causa effetto tra estrazione e sismicità, in genere di intensità debole e più bassa di quelli naturali”. In Italia, come evidenziato dal rapporto Ispra, solo un caso – tra i pochi segnalati relativamente alle attività estrattive – di sismicità indotta sembra essere correlato dalle attività estrattive, quelle dai giacimenti nella zona di Val d’Agri (Basilicata): “Anche in questo caso la sismicità indotta sembra essere stata correlata più all’attività di re-iniezione che di estrazione, perché si genera un campo di stress maggiore rispetto a quello dell’estrazione”, conclude Vecchia, “Ma si tratta di un caso, di bassa sismicità, diverso dalle attività intensive degli Usa legate al fracking”.
Fonte: http://www.wired.it/attualita/ambiente/2016/04/08/petrolio-terremoti-fracking/