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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 11:55 
La guerra tra i neocon e Trump è solo all’inizio. È destinata a durare tempo.

Cita:
«Informazioni compromettenti su Donald Trump, personali, economiche e anche di natura sessuale, e accuse agli uomini della sua campagna elettorale di aver complottato con il governo russo per spiare Hillary Clinton, screditarla, e farle perdere le elezioni. Sono le rivelazioni scottanti contenute in un dossier pubblicato ieri dai media americani, che se confermate potrebbero mettere a rischio la stessa presidenza».

«Il documento di 35 pagine è stato realizzato da un ex agente dei servizi segreti britannici, con lunga esperienza in Russia, che durante la campagna presidenziale ha lavorato per un gruppo che forniva informazioni agli avversari di Trump per abbatterlo».

«Questo testo è finito nelle mani del senatore repubblicano John McCain, che lo ha consegnato all’Fbi affinché aprisse un’indagine. Almeno tre collaboratori di Donald, l’ex manager della sua campagna Paul Manafort, il suo consigliere per la Russia Carter Page, e il suo avvocato Michael Cohen, sono stati indagati, ma finora non incriminati».

Così Paolo Mastrolilli sulla Stampa dell’11 gennaio.

La campagna per tentare di azzoppare Donald Trump prosegue accanita e pervicace, con stillicidio quotidiano. Questa documentazione ha tutta l’aria di essere mera spazzatura, la classica operazione di dossieraggio intossicante che, pur destinato a dissolversi, ha lo scopo di sporcare l’immagine del destinatario e fiaccarne la resistenza.

La cosa che più colpisce di questa operazione è il suo protagonista, non un democratico ma il repubblicano John McCain: indica quel che è ovvio agli analisti ma non al grande pubblico, ovvero che Trump dovrà guardarsi anzitutto dai suoi compagni di partito (dagli amici mi guardi Dio che dai nemici mi guardo io, recita la massima).

Più che da Obama, insomma, che pure si erge a suo fiero avversario, da quegli ambiti neocon che con la sua vittoria rischiano di perdere la presa sulla Casa Bianca proprio ora che, con la vittoria della Clinton, assaporavano la conquista di tutte le chiavi del potere dopo anni di gestione indiretta (dall’11 settembre, da quando cioè “sequestrarono” il presidente George W. Bush).

Infatti, il dossier anti-Trump è giunto alla magistratura tramite il senatore John McCain, politico cui i neocon fanno riferimento, in particolare da quando, scoppiata la guerra in Siria, si è arrogato compiti di raccordo tra i neocon, l’amministrazione Usa e i cosiddetti ribelli siriani (indimenticabili le sue foto con tali loschi figuri, tra i quali qualcuno è sicuro di aver individuato nientedimeno che il Califfo al Baghadi… ).

Peraltro in un mondo normale, ovvero non consegnato alla follia, dovrebbe suscitare qualche domanda il fatto che ad accusare Trump sia una persona con simili frequentazioni. Tant’è.

La guerra tra i neocon e Trump è solo all’inizio. È destinata a durare tempo

Fonte



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 13:18 
Le ultime mosse di Donald Trump

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Nell’elaborare una nuova strategia, Trump dovrà fare i conti con il recente passato. Tra poche luci e (tante) ombre, l’eredità del presidente uscente Barack Obama è quella di una superpotenza statunitense fortemente indebolita. Umiliata in Siria e in Medio Oriente dall’intervento russo, confusionaria e inconcludente nel Pacifico e inutilmente provocatoria nei confronti della Federazione Russa negli ultimi giorni di mandato, con la decisione disperata di dispiegare truppe ai confini orientali della NATO, la politica estera dell’amministrazione Obama lascia dietro di sé molte macerie e una superpotenza, quella rappresentata dagli Stati Uniti, sconfitta e ridimensionata su più fronti.


Una strategia debole che ha reso Vladimir Putin l’assoluto protagonista delle vicende politiche internazionali degli ultimi anni. Toccherà ora al presidente eletto Donald Trump ridefinire complessivamente una strategia geopolitica degli Stati Uniti rinunciando – almeno stando alle sue dichiarazioni in campagna elettorale – a costosi interventi militari “umanitari” e ridisegnando un nuovo asse con Mosca. Lo slogan è “America first”. In tutto questo dovrà tenere conto dei “limiti” al potere presidenziale previsti dalla Costituzione americana e dell’importanza di altri organi decisionali (il Congresso, il Pentagono, la Cia e e altre agenzie d’intelligence).


Quale sarà dunque la strategia di Donald Trump per ripristinare il ruolo degli Usa come potenza egemone? La aperture verso Putin e le provocazioni indirizzate alla Cina non sono per nulla casuali. Secondo l’analista geopolitico Pepe Escobar (redattore di Asia Times e collaboratore di Sputnik International), Trump adotterà la vecchia regola del “Divide et impera”: “La strategia politica del guru di Trump, Henry Kissinger, per affrontare il formidabile trio eurasiatico Russia, Cina e Iran – scrive – è quella del Divide et impera: sedurre la Russia dalla sua partnership strategica con la Cina e colpire l’anello più debole della catena, l’Iran. In opposizione a Kissinger, la politica estera di Obama e del suo mentore Brzezinski, promotore della russofobia, proponeva un Divide et impera mirato altresì ad avvicinare la Cina”.
La strategia di Henry Kissinger

Lo stesso Kissinger, poche settimane fa, aveva confermato di aver incontrato più volte il presidente eletto Donald Trump e di essere diventato il suo “consigliere informale”: l’ex Segretario di Stato ha dichiarato di aver suggerito a Trump un riavvicinamento con la Russia allo scopo di ridimensionare la Repubblica Popolare Cinese. Il tycoon può offrire a Putin il ritiro – quantomeno parziale – delle sanzioni occidentali e il riconoscimento della Crimea.
Protezionismo e misure geo-economiche: Cina nel mirino

Oltre al cambio di rotta nella strategia geopolitica, si attendono importanti novità anche sul piano geo-economico. La prima, esemplificativa, è lo stralcio del TPP, firmato a pochi giorni dall’insediamento. “Per troppo tempo, gli americani sono stati costretti ad accettare accordi commerciali che fanno gli interessi delle l’élite di Washington rendendo duro il lavoro degli uomini e delle donne di questo Paese” – ha recentemente commentato il presidente eletto. “Come risultato, le città dei colletti blu hanno visto le loro fabbriche spostarsi all’estero, mentre gli americani affrontano un deficit commerciale e un’industria manifatturiera devastata”.

In quest’ottica va vista anche la “trade war” con la Cina. Secondo il giornalista americano Andrew Spannaus, autore del libro “Perché vince Trump”, “come molti altri nel mondo politico americano Trump si scaglia contro la manipolazione del tasso di cambio da parte dei cinesi, accusando la crescente potenza asiatica di impiegare il protezionismo per tenere chiusi i propri mercati mentre allo stesso tempo aggredisce quelli esteri con pratiche scorrette. Trump non critica il libero commercio in sé, ma dichiara che deve essere equo. Per garantire questo cambio promette di costringere i cinesi a rinegoziare le condizioni commerciali tra i due Paesi”.
Un nuovo asse strategico con la Gran Bretagna

Altro aspetto, non meno importante, è la collaborazione strategica con la Gran Bretagna. Non è un caso, infatti, che proprio Theresa May sarà il primo leader mondiale ad incontrare il presidente eletto Donald Trump alla Casa Bianca venerdì prossimo allo scopo di sancire un nuovo asse Londra-Washington. Secondo il Telegraph, l’incontro di venerdì, che il quotidiano britannico definisce “di portata storica”, ha come obiettivo di “ridurre le barriere tra le banche americane e quelle inglesi attraverso un sistema di “passaporto unico”; definire un gruppo di lavoro congiunto Stati Uniti-Inghilterra per individuare gli ostacoli commerciali tra i due Paesi; firmare una dichiarazione congiunta per chiedere ai membri dell’UE di spendere il 2% del Pil nella difesa e nella lotta contro l’Isis”.

http://www.occhidellaguerra.it/le-mosse ... mazia-usa/



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 13:39 
E vai! [^]


Trump firma il primo decreto contro le politiche sull'aborto

Torna in vigore la politica abolita da Obama. Stop ai finanziamenti per le Ong

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Un altro ordine esecutivo arriva dall'amministrazione Trump, e questa volta riguarda le Organizzazioni non governative e le politiche sull'aborto.

Il documento firmato dal nuovo inquilino della Casa Bianca riporta le cose a come erano prima del 2009, quando a intervenire fu Obama, ripristinando quella che negli Stati Uniti è conosciuta come Mexico City Policy.

La decisione presa dall'allora presidente degli Stati Uniti servì a cancellare la norma secondo cui le Ong internazionali non potevano ricevere fondi dagli Stati Uniti se agivano per promuovere o praticare gli aborti. Una politica introdotta sotto la presidenza Reagan e che ora è nuovamente attuale.

"Il presidente, non è un secreto, ha detto molto chiaramente di essere pro-life", ha commentato il portavoce della Casa Bianca, Sean Spicer, parlando ai giornalisti durante il primo dei suoi briefing quotidiani e aggiungendo che con il decreto non solo "ribadisce questo valore, ma rispetta anche i contributi pubblici".

Il finanziamento diretto dell'aborto era già stato per la verità proibito durante l'amministrazione Obama, ma le Ong avevano continuato a ricevere finaziamenti per altri programmi, incluso l'accesso alla contraccezione e alle cure post-aborto, ricorda la Cnn.

Severo il giudizio di chi sostiene l'aborto. La senatrice dei Democratici Jeanne Shaheen (New Hampshire) ha annunciato che lavorerà a una proposta di legge per abrogare il decreto in modo definitivo. Diversa la reazione di James Lankford, senatore repubblicano dell'Oklahoma. "Per anni gli Stati Uniti hanno discusso dell'aborto - ha commentato -. Se non altro possiamo concordare sul fatto che nessun contribuente dovrebbe essere costretto a pagare per questo".

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tru ... 55208.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 13:42 
Trump fa sparire la versione in spagnolo dal sito della Casa Bianca

Non è ancora chiaro se si tratti di una rimozione definitiva o solo di un aggiornamento: ma da ieri il sito della Casa Bianca è solo in inglese

Non è ancora chiaro se si tratta di una rimozione definitiva o di un semplice aggiornamento.

Di certo c'è solo che la versione in spagnolo è sparita dal sito internet della Casa Bianca.

Pochi giorni dopo l'insediamento di Donald Trump come 45esimo presidente degli Stati Uniti d'America dal sito della presidenza è stata cancellata la versione in spagnolo. Non certo un dettaglio, considerando che si tratta di un idioma parlato da ben cinquanta milioni di cittadini, su un totale di 320.

Nonostante al riguardo non siano ancora state rilasciate dichiarazioni ufficiali, è difficile non correre col pensiero alle dichiarazioni che Trump, prima di essere eletto alla carica più alta degli States, si è spesso diffuso in dichiarazioni offensive e razziste contro gli immigrati ispanici - che rappresentano il gruppo più consistente fra gli stranieri presenti nel Paese.

Nel corso della campagna elettorale il neopresidente se la era presa con i messicani, tacciati di essere "trafficanti e stupratori". Ma Trump non ha mai avuto parole tenere nemmeno con gli altri immigrati ispanici, provenienti in gran parte dai Paesi dell'America centrale.

Senza contare che lo spagnolo è parlato a moltissimi cittadini Usa di California, New Mexico, Texas e Florida. Cittadini che almeno per il momento rischiano di essere esclusi dal sito internet della Casa Bianca. Almeno fino a nuovo ordine.

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/tru ... 55135.html

Giusto! E' l'America o il Messico ... [^]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 13:57 
Beh che dire, Trump è partito alla grande e in pochi giorni ha fatto già parecchie cose (a mio parere giuste), se continua di questo passo si farà certamente molti estimatori ma anche molti nemici. Staremo a vedere fin dove si spingerà.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 14:10 
".. molti nemici, molto onore!"
Visto che a Obama gli fecero subito (e anticipatamente) il regalo? [;)] [:o)]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 14:48 
Ufologo 555 ha scritto:

Giusto! E' l'America o il Messico ... [^]


A me sembra una idiozia, nonostante fossi pro Trump. Veramente non mi capacito di come si possa essere talmente tarati mentalmente da essere d'accordo con una cretinata del genere. E' proprio vero che avete il cervello programmato per fare il tifo senza nemmeno capire quello che vedete.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 15:24 
Ma io sto a vedere che succede
Con la Clinton sappiamo già
Come sarebbe andata a finire..



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https://roma.corriere.it/notizie/politi ... 0b7e.shtml
Conte ripercorre le tappe della crisi: «Vorrei ricordare che con la parlamentarizzazione della crisi la Lega ha poi formalmente ritirato la mozione di sfiducia, ha dimostrato di voler proseguire, sono stato io che ho detto “assolutamente no”perché per me quell’esperienza politica era chiusa».


http://www.lefigaro.fr/international/mi ... e-20190923
il stipule que les États membres qui souscrivent à ce dispositif de relocalisation des personnes débarquées en Italie et à Malte s’engagent pour une durée limitée à six mois - éventuellement renouvelable. Le mécanisme de répartition serait ainsi révocable à tout moment au cas où l’afflux de migrants vers les ports d’Italie et de Malte devait s’emballer.
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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 15:32 
Cita:
Veramente non mi capacito di come si possa essere talmente tarati mentalmente da essere d'accordo con una cretinata del genere.


Trump ha detto una cosa che a mio parere andrebbe fatta anche in Italia: «Butteremo fuori dal Paese o incarcereremo criminali o chi ha precedenti criminali, membri di gang, trafficanti di droga», indicando la cifra in due, forse anche tre milioni.

Se anche noi ci rendessimo conto che manteniamo migliaia di stranieri che qui delinquono risparmieremo un sacco di soldi e avremo un paese più sicuro. Trump vuol solo ripulire l'America e rendere più sicure le frontiere. In questo concetto non ci vedo nulla di male visto che in Usa la criminalità straniera è ad altissimi livelli. Dopo tutto Trump vuol solo mettere delle regole che finora non c'erano o erano male applicate.

Trump privilegia solo il suo popolo cosa che dovremmo imparare a fare anche noi italiani.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 17:27 
MaxpoweR ha scritto:
Ufologo 555 ha scritto:

Giusto! E' l'America o il Messico ... [^]


A me sembra una idiozia, nonostante fossi pro Trump. Veramente non mi capacito di come si possa essere talmente tarati mentalmente da essere d'accordo con una cretinata del genere. E' proprio vero che avete il cervello programmato per fare il tifo senza nemmeno capire quello che vedete.



Ma perché, in Italia c'è anche una lingua alternativa? Sarò tarato, ma non mi sembra .... [:305]



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 17:37 
E .. come da noi ...... i DEM [^]


I Clinton pensano a un ritorno sulla scena politica

Almeno per il momento, nessuno dei due avrebbe intenzione di ricercare un ruolo pubblico

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I Clinton starebbero pensando a un ritorno sulla scena politica. A darne notizia è Politico, una delle più importanti testate statunitensi di politica interna, che spiega come, secondo diverse persone vicine alla coppia, e anche secondo alcuni membri del partito democratico, Hillary avrebbe intenzione - con il sostegno del marito Bill - di trovare un modo per tornare, se non sul palcoscenico, almeno dietro le quinte della scena politica.

"Al di là del grande dispiacere, la capacità di affrontare e superare una sconfitta o un periodo di difficoltà è nel dna dei Clinton. Quindi, anche se certo non mi aspetto di vederli affermare una qualche autorità, penso che ci saranno per loro opportunità di essere di nuovo coinvolti", ha riferito al New York Post l'ex capo di gabinetto di Bill, Mack McLarty.

La candidata democratica sconfitta alle presidenziali starebbe ricevendo dal suo ex campaign manager Robby Mook dei resoconti su cosa è andato storto nella campagna elettorale, e li starebbe studiando con attenzione insieme al marito.

Sempre secondo indiscrezioni, almeno per il momento, nessuno dei due avrebbe intenzione di ricercare un ruolo pubblico, ma rimane la volontà di essere coinvolti il più possibile nelle schiere principali del partito democratico.

L'ex governatore della Pennsylvania - e attivo membro dei Dem - Ed Rendell, riferendosi alle elezioni di metà mandato, ha detto: "Entro l'autunno del 2018 Donald Trump sarà un tale fallimento che i numeri di Hillary saranno di nuovo su".

http://www.ilgiornale.it/news/mondo/i-c ... 55280.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 17:44 
Trump inizia a picconare Stop al trattato Ttp e tasse giù alle imprese

Bloccata l'intesa commerciale con i Paesi del Pacifico. I clandestini criminali saranno espulsi

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Comincia una settimana intensa per Donald Trump, nella quale il neo insediato presidente degli Stati Uniti ha promesso di dedicarsi all'attuazione delle priorità assolute da lui indicate fin dalla campagna elettorale: la revisione dei trattati commerciali internazionali e l'abbassamento delle tasse a vantaggio della classe media e della produttività delle imprese americane.

Trump non ha perso tempo e, tornando ad annunciare che i clandestini «che possono fare del male o lo hanno fatto e hanno precedenti criminali sono nel mirino» e saranno espulsi per primi, ha firmato già ieri un ordine esecutivo per far uscire gli Stati Uniti dal Trattato Trans-Pacifico (in sigla Ttp), cui Washington partecipa insieme con altri 11 Paesi tra cui Giappone, Australia, Canada e Messico: nell'annunciare la sua firma, Trump ha definito il Ttp «un disastro potenziale per gli Stati Uniti», e il ritiro «una gran cosa per tutti i lavoratori americani». Nel mirino dell'attivissimo neo presidente c'è anche il Nafta, l'accordo di libero scambio che dal 1994 per iniziativa di Bill Clinton unisce gli Stati Uniti al Messico e al Canada, e che Trump intende ridiscutere di persona quanto prima con i suoi colleghi Enrique Peña Nieto e Justin Trudeau.

L'efficacia di queste radicali misure viene messa in dubbio da politici anche del partito di Trump, oltre che da alcuni analisti: il senatore repubblicano John McCain ha parlato di «un grave errore con conseguenze durature per l'economia statunitense» e fonti della passata amministrazione Obama affermano che il Nafta ha fatto crescere le esportazioni statunitensi del 258%, mentre un rapporto del Center for Automotive Research stima che il ritiro degli Usa dal Nafta avrebbe come conseguenza la perdita di 31mila posti di lavoro solo nel settore Usa dell'automobile. Forse queste cifre non sono estranee al calo del 2,8% dei titoli del comparto finanziario (che dopo l'elezione di Donald Trump erano saliti brillantemente) registrato la scorsa settimana. Anche se un passaggio negativo, più che un segnale di sfiducia nei confronti di Trump, potrebbe indicare una fase di attesa dell'effettiva attuazione delle promesse fatte.

Messa in pratica che Trump non sta certo ritardando. Il colpo assestato al Ttp ne è la dimostrazione, anche se in realtà si è trattato di un gesto più che altro simbolico da parte del presidente, considerato che il Senato non aveva ancora ratificato l'adesione a quel trattato.

L'altro tema cui Trump ha annunciato ieri di volersi dedicare anima e corpo è la riduzione fiscale. «Vogliamo riportare la produzione manifatturiera in questo Paese, assumendo lavoratori americani» anche attraverso un «enorme taglio alle tasse»: queste le parole usate dal presidente ieri in un incontro con una delegazione di imprenditori, il primo di una serie regolare che avverrà ogni tre mesi. Trump ha comunicato delle cifre: l'imposta - attualmente al 35% - scenderebbe al 20 o forse anche al 15%, ma avendo chiaro che «un'industria che vuole licenziare tutti i suoi dipendenti negli Usa e costruire altrove... - ha avvertito - non succederà più». Il presidente ha anche incontrato (a porte chiuse) i rappresentanti sindacali.

Nel suo primo impegnativo lunedì alla Casa Bianca Trump ha anche trovato il tempo per occuparsi di altre questioni, ognuna delle quali segna una rottura con il recente passato obamiano. Ha firmato un ordine esecutivo per congelare le assunzioni da parte del governo federale, fatta eccezione per le forze armate. Ha vietato ai gruppi Usa che ricevono fondi federali di praticare aborti all'estero. Ha ribadito che «i clandestini criminali saranno espulsi». E ha anche eliminato dal sito della Casa Bianca la versione in lingua spagnola, suscitando proteste in mezzo mondo.

http://www.ilgiornale.it/news/politica/ ... 54999.html



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 18:01 
Cita:
1. Vogliamo riportare la produzione manifatturiera in questo Paese, assumendo lavoratori americani

2. delle tasse a vantaggio della classe media e della produttività delle imprese

3. i clandestini che possono fare del male o lo hanno fatto e hanno precedenti criminali sono nel mirino e saranno espulsi per primi


Alla luce di queste affermazioni chi italiano di buon senso non vede una forte analogia col nostro paese? Infatti anche noi italiani siamo oppressi dalle tasse, abbiamo imprese in crisi e siamo invasi dai clandestini. Il "trumpismo" è prima di tutto un nazionalismo, un forte sentimento per la propria patria volto a rivalutarla e a sanarla dai mali fatti dai predecessori.

L'Europa si dovrebbe render conto che le sue politiche sono state del tutto fallimentari da ogni punto di vista. Ogni epoca della storia ha il suo Trump, questo è americano ma poco importa, l'importante è il segnale che da a tutti e spero che se ne prenda esempio.



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 18:25 
Gli americani sono stati coraggiosi a votarlo, nel senso che non hanno dato peso alle frottole preconfezionate dei media.
Qua in Italia non siamo cosi svegli, e dubito che possa sorgere un Trump nostrano, verrebbe bollato sempre dai soliti media come FASCISTA sin dal primo giorno.

Anche perché pare che qua non si possa essere nazionalisti senza passare automaticamente per fascisti.

L'italiano appena sente quella parola va in tilt e ficca la testa nella sabbia. Lasciando fuori il deretano...



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 Oggetto del messaggio: Re: Mr. President Trump
MessaggioInviato: 24/01/2017, 18:31 
TheApologist ha scritto:
Gli americani sono stati coraggiosi a votarlo, nel senso che non hanno dato peso alle frottole preconfezionate dei media.
Qua in Italia non siamo cosi svegli, e dubito che possa sorgere un Trump nostrano, verrebbe bollato sempre dai soliti media come FASCISTA sin dal primo giorno.

Anche perché pare che qua che non si possa essere nazionalisti senza passare automaticamente per fascisti. L'italiano appena sente quella parola va in tilt e ficca la testa nella sabbia. Lasciando fuori il deretano...


Io direi che gli americani più che coraggiosi sono stati responsabili. Noi italiani siamo ancora divisi fra fascismo e comunismo, cose oramai antiquate, non ci rendiamo conto di come è cambiata la ns società ma soprattutto di come l'ha cambiata quella politica che si arroga ancora il diritto di definirsi sinistra. E io sarei fascista se desidero vivere in un paese civile che caccia chi non ha diritto di restare? Sarei fascista se desidero privilegiare la manodopera italiana ed abbassare le tasse? Il fascismo era una dittatura imposta con la forza, Trump è stato eletto liberamente dai cittadini e come loro abbiamo anche noi lo stesso diritto!!



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