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Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

05/02/2017, 15:28

Plutone77 ha scritto:Ti riferisci al presunto carteggio tra Pike e Mazzini?
http://www.disinformazione.it/mazzini.htm


Qualcosa del genere

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

07/02/2017, 03:30

Provate a guardarvi questo riassunto degli eventi delle ultime ore.

A mio parere molto significativo.

I singoli stralci, se visti separatamente sembrano anche piuttosto normali e insignificanti.

Ma visti tutti insieme dipingono un quadro diverso.

La mia sensazione e' che sia in atto un piano ben studiato e che si stia assistendo ad una accelerazione.

Guarda su youtube.com

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

07/02/2017, 14:24

appena ci scappa il morto, o appena lo fanno scappare, gli eventi procederanno in maniera esponenziale. Come in ucraina.

Magari un nero o un messicano magari per mano della polizia...

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

08/02/2017, 22:57

A proposito di scenari catastrofici......
La Corea del Nord schiera nuovi missili intercontinentali

https://it.sputniknews.com/mondo/201701 ... d-missili/

Gli scenari......
Il direttore del Centro di Ricerca dell'Istituto di Strategia e unificazione Cheong Seong-Chang ritiene molto probabile i test di missili balistici intercontinentali in Corea del Nord a metà febbraio. In caso di svolgimento del test da parte della Corea del Nord, l'amministrazione Trump spingerà Seul a schierare in Corea i sistemi di difesa anti-missile Thaad, la Cina rafforzerà la propria opposizione e subiranno un'escalation le tensioni tra Washington e Pechino e tra Corea del Sud e Cina.

https://it.sputniknews.com/mondo/201701 ... aad-Trump/

Infatti in Cina......
"L’ultima cosa che vogliamo è uno scontro militare, ma l'arsenale nucleare della Cina deve essere in grado di dissuadere gli Stati Uniti". Il DF-41, in traiettoria circumpolare, colpirebbe gli Usa in trenta minuti.
http://www.ilgiornale.it/news/mondo/cin ... 55196.html

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

09/02/2017, 09:59

Guarda su youtube.com

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

09/02/2017, 17:56

Stopping a N. Korean missile no sure thing, US tester says
The network of radar and communications combined with missiles based in California and Alaska has demonstrated only a limited capability to defend the U.S.

https://www.bloomberg.com/politics/arti ... s-ixr2dcu3

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

10/02/2017, 22:19


L’India costruisce bunker lungo il confine con la Cina

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Nuova Delhi sta rafforzando la linea di difesa lungo il confine con la Cina. La notizia, pubblicata dal portale multimediale russo Sputnik International, precisa che l’esercito indiano sta costruendo una serie di moderni bunker mobili nella regione del Sikkim Nathu-La.

Le strutture fortificate – prefabbricati assemblati con l’utilizzo di blocchi in calcestruzzo forati, materiale preparato nelle fabbriche di Assam e Sikkim che può essere facilmente trasportato sia in collina che a quote più elevate – sono realizzate dai reparti della 17^ Divisione da Montagna (Black Cat Division) e della 27^ Divisione da Montagna ( Striking Lion Division), unità che operano nello stato autonomo del Sikkim, regione indiana che confina con il Nepal e il Bhutan e che si affaccia sulla regione autonoma cinese del Tibet.

E’ dalla guerra del 1962 che l’India non metteva mano al piano di aggiornamento delle vecchie fortificazioni militare difensive che sorgono lungo i 4.057 chilometriche compongono la Line of Actual Control (LAC) con la Cina. Oltre al rafforzamento dei settori orientali e settentrionali, l’esercito è anche coinvolto nella creazione di nuove unità combattenti da montagna: l’obiettivo è quello di formare nuovi reparti e di aumentare la forza effettiva di almeno 90.000 unità.

Per sincerarsi della situazione, il 24 gennaio scorso il Comandante del settore Orientale, Generale Rawat, ha visitato lo stato federato dell’Arunachal Pradeshla, e più esattamente la zona di Tawang, situata a pochi chilometri dal confine con la Cina.

Nello stesso tour ha inoltre fatto visita al Quartier Generale del 4° Corpo d’Armata da montagna che opera a ridosso della LAC e della Linea McMahon, confine effettivo tra India e Cina che Pechino, però, non riconosce. (IT log defence)


http://www.analisidifesa.it/2017/02/lin ... n-la-cina/

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

10/02/2017, 23:27

E’ dalla guerra del 1962 che l’India non metteva mano al piano di aggiornamento delle vecchie fortificazioni militare difensive che sorgono lungo i 4.057 chilometriche compongono la Line of Actual Control (LAC) con la Cina. Oltre al rafforzamento dei settori orientali e settentrionali, l’esercito è anche coinvolto nella creazione di nuove unità combattenti da montagna: l’obiettivo è quello di formare nuovi reparti e di aumentare la forza effettiva di almeno 90.000 unità.


In verità queste scaramucce fra India e Cina sono ben conosciute e più d'una volta hanno sfiorato il conflitto negli ultimi anni
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/ ... d=AbAtiH3H

Il problema per la Cina è che teme i mercati emergenti e l'India è un concorrente pericoloso. Chissà se ne approfitterà Trump, sarebbe un modo alternativo per far fuori la Cina senza impegnarsi militarmente.

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

11/02/2017, 20:30

Russia pronta alla guerra bianca

La fine dell’epoca sovietica aveva smilitarizzato l’Artico. Ma negli ultimi anni il vento è cambiato. Anzi il vento nuovo che soffia nelle zone più fredde del pianeta ha portato la Russia a progettare un nuovo sistema per presidiare il territorio. Diverse basi lungo la “Northern Sea Route”, che collega lo Stretto di Bering con il mare di Kara, sono recuperate e potenziate dopo anni di abbandono dalla caduta del regime dei soviet.



Dopo la fine dell’Urss, il ritorno sull’Artico: VIDEO

“Sotto la guida di Gorbachev e Yelsinn il nostro confine artico è stato messo a nudo, ma ora tutto sta per essere ripristinato”. Ne è convinto Pavel Makarevich, capo della società geografica russa. Questo ritorno all’Artico non è passato inosservato dalle parti d Washington. Il nuovo segretario alla difesa James Mattis ha confermato che per gli Usa “è controproducente lasciare questa parte del mondo”. Questa situazione complica non poco i piani dell’amministrazione Trump, che mirava a una distensione con la Russia di Putin. Intanto la prima mossa del Pentagono è stata di inviare 330 Marines in Norvegia. I soldati americani saranno di stanza nella base di Vaernes dover resteranno per sei mesi prorogabili a un anno. Il contingente è molto piccolo, ma è significativo il fatto che per la prima volta, dalla fine della Seconda guerra mondiale, truppe straniere arrivino in Norvegia.

Durante l’Urss la presenza armata sull’Artico si fondava sulla potenza di fuoco nucleare, in particolare con il volo dei grandi bombardieri in un’ottica di deterrenza nucleare. Questo nuovo ritorno tra i ghiacci del Polo ha invece una valenza diversa. Si tratta di un presidio diffuso pensato per un eventuale guerra convenzionale. Paradossalmente se la potenza è diminuita, sono aumentati uomini e mezzi. Sergai Shoigu, il ministro della difesa russo, ha confermato che nel 2017 verranno ripristinate, o create da zero, altre sei strutture militari.

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Decine di basi per presidiare la rotta del Nord

Tra la miriade di basi due sono state completate a tempo di record. Quella ad Alexandra island e quella a Kotelny Island. La prima si trova nell’arcipelago di Franz Josef Land mentre la seconda è ancora più a Est, un’isola del gruppo delle Anžu, l’arcipelago della Nuova Siberia. Alexandra presenta una base che può ospitare 150 truppe che volendo possono sopravvivere in completa autonomia per almeno 18 mesi. La struttura, che ricorda un trifoglio ed è stata colorata con i colori della bandiera della Federazione, verrà presto integrata con una nuova pista di atterraggio. L’idea è quella di renderla ideale sia per i MiG-21 fighters, caccia progettati per abbattere i bombardieri di lungo raggio, che per i bombardieri SU-34.

Stessa struttura a trifoglio anche per Kotelny Island. In questo caso gli investimenti sono stati maggiori. L’isola, a 2.700 miglia da Mosca, ospiterà 250 uomini ben protetti con un sistema di difesa missilistica. Non solo. Sull’isola è stato anche installato un sistema di rilevazione radar per monitorare il traffico in tutto l’Artico orientale. In più è stato migliorato il porto per l’attracco delle navi e si sta ultimando la realizzazione di un aeroporto militare.

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Non solo petrolio, una rotta per puntare al commercio

Mikhail Barabanov, responsabile del Moscow Defense Brief ha spiegato a Reuters che «La modernizzazione delle forze nell’Artico e la creazione di strutture sta avvenendo ad un ritmo senza precedenti, mai visto in epoca sovietica». L’investimento imponente voluto da Putin non ha lasciato nulla al caso. Il capo del Cremlino ha infatti promesso di investire 650 miliardi di dollari per modernizzare il 70% dell’esercito russo entro il 2020. Nel 2014 è stato creato un apposito comando l’Arctic Joint Strategic Command, con sede a Severomorsk, un centro sulla penisola di Kara all’imboccatura della ‘Northern Sea Route’. Le forze navali che fanno capo al Comando sono quelle della Flotta del Nord mentre le truppe di terra sono composte dalla 200esima brigata motorizzata e 80esima, che è stata istituita appositamente nel 2015. Nemmeno l’Urss ha mai avuto brigate artiche attrezzate specificatamente per la guerra oltre il Circolo polare. Per la fine del 2017 è prevista la creazione di una terza brigata e la nascita anche di una sorta di guardia costiera artica.

Un altro membro della società geografica russa, Denis Moiseev spiega che «Le nuove basi che abbiamo edificato sono sul territorio russo a differenza di quello che fanno altri Paesi». La scelta di investire così tante risorse al Polo è spiegata così da Moiseev: «Altri Paesi stanno avanzando i propri confini sull’Artico. Il nostro esercito deve essere pronto ad operare in tutto il territorio e in condizioni estreme».

Ma la scelta di Mosca di puntare tutto sull’Artico non deriva solamente da scelte di difesa. I cambiamenti climatici e la progressiva riduzione dei ghiacci apre le porte alle risorse che offre la regione. Secondo la società geologica americana il sottosuolo artico avrebbe un patrimonio di 412 miliardi di barili di greggio per oltre il 22% dell’interno patrimonio di petrolio e gas naturale. Se è vero che le sanzioni dovute alla guerra in Ucraina potrebbero rendere eccessivamente costose le estrazioni, è anche vero che la Russia ha una potenza necessaria a resistere e gli investimenti fatti a Nord fanno parte di una visione a lungo termine.

Ma questi investimenti hanno anche un’altra ragione. La dipartita dello strato di ghiaccio rende la rotta nordica molto appetibile. Il sogno di Mosca sarebbe quello di poterla trasformare in una sorte di nuova Suez. Di far aumentare sempre di più il volume di traffici commerciali dallo Stretto di Bering all’Oceano Atlantico e vice versa, guardando soprattutto a oriente. Una mossa tutt’altro che avventata se pensiamo alla lunghezza del percorso e al rischio pirateria che i mercantili asiatici, specialmente cinesi, devono affrontare passando verso Sud. Non a caso Grigory Stratiy, ex governatore della regione nordica di Murmansk, ha raccontato che c’è un forte interessa nella rotta nordica da parte di nazioni asiatiche anche grazie al piano di costruzione di nuove rompighiaccio che garantirebbe il passaggio marittimo per tutto l’anno.

http://www.occhidellaguerra.it/la-russi ... o-lartico/

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

11/02/2017, 21:11

Secondo me si stanno ridisegnando diversi asset strategici perché i tempi sono cambiati ma ciò non equivale a dire che debba per forza scoppiare una guerra. Oltretutto il vantaggio per così dire di tante testate atomiche è un deterrente importante perché nessuno spinga il bottone...a parte i nord coreani.

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

12/02/2017, 10:12

.. ce ne sono di matti in giro ... [:296]

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

12/02/2017, 14:16

Intanto ieri la Nord Corea ha lanciato un ennesimo missile

http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... OvSWO.html

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

12/02/2017, 14:23

sottovento ha scritto:Intanto ieri la Nord Corea ha lanciato un ennesimo missile

http://www.adnkronos.com/fatti/esteri/2 ... OvSWO.html

Mah, io ci credo poco al fatto che sia il Cicciobello a far tutto ciò per conto suo, ma agisca conto-terzi
Per me si può considerare, ipotizzare che sia la Cina a fare queste "operazioni" tramite il pupazzo sopracitato.
Quello che è preoccupante è che Trump, per ora, non smbra così "diplomatico" come i due predecessori.

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

12/02/2017, 14:30

E la Cina cosa ci guadagnerebbe? In Caso la Nord Corea lanciasse un missile nucleare tutto il mondo giustificherebbe la reazione degli Usa pesino la Russia. Anzi gli Usa e la Corea del Sud non aspettano altro per debellare Kim Jong Un e riunificare finalmente il paese liberando i nordcoreani dalla dittatura a meno che non vi sia un rovesciamento dall'interno.

Re: I passi che condurranno alla terza guerra mondiale

12/02/2017, 14:38

sottovento ha scritto:E la Cina cosa ci guadagnerebbe? In Caso la Nord Corea lanciasse un missile nucleare tutto il mondo giustificherebbe la reazione degli Usa pesino la Russia. Anzi gli Usa e la Corea del Sud non aspettano altro per debellare Kim Jong Un e riunificare finalmente il paese liberando i nordcoreani dalla dittatura a meno che non vi sia un rovesciamento dall'interno.

La Cina comunque NON permetterà a Kim di arrivare a tanto, anche perché usa questo spaventapasseri in modo ricattatorio, sia verso gli Usa e sia verso la Russia.
Verso gli Usa perché non vogliono che, in caso di democratizzazione, vengano messe a disposizione alcune milionate di lavoratori a bassissimo prezzo, concorrenza verso i propri poveracci.
Verso la Russia perché vogliono essere considerati loro, cinesi, i "gialli" buoni, anche perché appena ne avranno l'opportunità storica, invaderanno il vastissimo territorio sovietico, in modo da stare un pochino "alla larga" anche loro, che hanno una densità demografica spaventosa.
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