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Re: GAZA: la guerra infinita

26/08/2016, 14:08

ma quale sotto assedio al massimo le cittadine o paesini ai confini, ma ad esempio tel aviv è uno dei posti più modaioli che ci sono, tutti fighetti vanno al mare e adivertirsi nei locali con dj da tutto il mondo e ne combinano di tutti i colori. lo stesso per eliat e altri paesi. non è che vivono sotto le bombe anzi è il contrario.

Re: GAZA: la guerra infinita

07/02/2017, 18:18

Questi sono i veri Nazisti, fanno leggi per legittimare l'occupazione di terre altrui
e le fanno pure retroattive. Il mondo dovrebbe protestare contro lo stato canaglia
di Israele. Il mainstream? Lui asseconda ogni NEFANDEZZA....

Israele ha legalizzato gli insediamenti illegali
È stata approvata definitivamente una sanatoria controversa e retroattiva di cui
si discuteva da settimane, definita da qualcuno una "legge-rapina"

http://www.ilpost.it/2017/02/07/israele ... e-colonie/

Re: GAZA: la guerra infinita

07/02/2017, 19:00

Thethirdeye ha scritto:Questi sono i veri Nazisti, fanno leggi per legittimare l'occupazione di terre altrui
e le fanno pure retroattive. Il mondo dovrebbe protestare contro lo stato canaglia
di Israele. Il mainstream? Lui asseconda ogni NEFANDEZZA....

Israele ha legalizzato gli insediamenti illegali
È stata approvata definitivamente una sanatoria controversa e retroattiva di cui
si discuteva da settimane, definita da qualcuno una "legge-rapina"

http://www.ilpost.it/2017/02/07/israele ... e-colonie/



sul corriere nemmeno mezza riga..
meglio non impicciarsi..

finirà così..
i palestinesi spariranno,
nel silenzio..

e poi qulacuno si domanda come mai
ai tempi dei nazisti tutto procedeva tranquillo..
oggi è peggio..

Re: GAZA: la guerra infinita

07/02/2017, 19:49

Thethirdeye ha scritto:Questi sono i veri Nazisti, fanno leggi per legittimare l'occupazione di terre altrui
e le fanno pure retroattive. Il mondo dovrebbe protestare contro lo stato canaglia
di Israele. Il mainstream? Lui asseconda ogni NEFANDEZZA....


Sono sempre loro: tolta la svastica, indossata la stella a sei punte.


Israele, solo gli ebrei possono salvare il mondo dai sionisti

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Tra le molteplici farneticazioni di Donald Trump c’è anche quella di spostare l’ambasciata Usa da Tel Aviv a Gerusalemme. Uno spostamento simbolico atto a riconoscere a Israele le sue politiche egemoniche che negli ultimi decenni è significato conquistare sempre più territori (oggi la notizia della ‘regolarizzazione’ di 4mila insediamenti). Del resto Trump ha nominato il sionista ex Goldman Sachs, Gary Cohn, direttore del National Economic Concil.

Temo che una tale provocazione, mai come prima, getterebbe l’area nel caos e a pagarne le spese sarebbero sempre i palestinesi, un popolo allo stremo che subisce le angherie del quarto esercito più potente del mondo, un esercito che dispone di molteplici armi atomiche fornite dagli Usa.

L’obiettivo malcelato dei sionisti è sottomettere l’Iran. Nonostante quest’ultimo abbia accettato l’accordo di non proliferazione nucleare proposto da Obama, prima o poi verrà trovato, come è accaduto con l’Iraq, la Libia e per procura con la Siria, il casus belli, per attaccare. Trump è l’uomo giusto perché i suoi legami economici con la Russia rendono l’orso russo mansueto.

In Medio Oriente è giunto il momento di rompere quella spirale perversa di violenza che ne genera sempre di nuova. Questo può accadere solo se la parte sana presente in Israele prevarrà e depaupererà la tracotanza dei sionisti. Unico modo per non radicalizzare il fronte palestinese. Del resto i primi a opporsi al progetto sionista di annettere la Palestina furono proprio degli ebrei. Ebrei che vivevano pacificamente con gli arabi palestinesi. Poi il progetto sionista ha rotto equilibri e devastato un’intera regione ed è vero che, come è stato fatto notare guardando la cartina dell’area, oggi Israele sembra un coltello ficcato nel mondo arabo. Già tempo fa tale nefasta colonizzazione era stata denunciata tramite una lettera pubblicata dal New York Times il 4 dicembre del 1948 scritta da importanti intellettuali ebrei tra cui Albert Einstein. In essa si definisce l’azione sionista in Israele equivalente a quella dei nazisti e fascisti in Europa.

I crimini d’Israele, a partire da quel 1948, sono degenerati in una violenza che ha piantato il seme della discordia e del dolore. Il dramma è che i mass media occidentali amplificano le sporadiche reazioni dei palestinesi come gli accoltellamenti per strada, ma nessun risalto viene dato alle miriadi di azioni criminali compiute da Israele. Come per esempio nel 2002, quando due disabili palestinesi (Kemal Zughayer e Jamal Rashid) furono uccisi dall’esercito israeliano in uno dei tanti assalti ai campi profughi in Cisgiordania. Il corpo tumefatto di Kemal fu trovato vicino alla sua sedia a rotelle in mano stringeva ancora brandelli della sua bandiera bianca, dopo essere stato colpito da un colpo sparato da un carro armato mentre tentava di fuggire. Jamal fu schiacciato insieme alla sua sedia a rotelle dal bulldozer israeliano che gli aveva demolito la casa.

Non credo sia verosimile la spiegazione psicologica secondo cui Israele stia proiettando sui palestinesi la loro sofferenza dovuta alla shoah. Questo perché l’obiettivo sionista di occupare la Palestina risale alla fine del 1800. Il percorso reale di occupazione cominciò solo nel 1948 con la catastrofe (Nakba) che costrinse ad un esodo forzato circa 700.000 palestinesi che lasciarono le proprie città e i propri villaggi.

Dopo essermi permesso di scrivere questo articolo Criticare Israele si può. E non chiamatemi “antisemita” uno sciame di api impazzite proveniente da mezza Europa ha colpito con metodo militare la mia pagina Facebook. Evidentemente la verità fa male perché sembra davvero impossibile criticare la politica estera israeliana senza essere tacciati di essere filo nazisti. Senza essere accusati, ingiustamente, di non credere che Israele, come è giusto che sia, abbia diritto ad esistere.

Ripeto: avere un occhio critico su Israele non significa essere antisemiti. Usare una tragedia così immonda come la shoah per perseguire le proprie razzie lo reputo un ignobile insulto prima di tutto verso coloro che hanno perso la vita nei campi di concentramento. La mia speranza è che la parte sana israeliana possa prevalere. Quella parte che si è opposta ai tanti che ringhiavano contro i giudici che hanno condannato Elor Azaria, un soldato israeliano che ha ucciso a sangue freddo un palestinese ferito e disarmato che si trovava steso per terra. Solo un video ha potuto svelare l’ennesima menzogna dei tanti omicidi dell’esercito. Quel soldato è semplicemente un assassino e direi pure vigliacco ed è davvero preoccupante che in tanti l’abbiano difeso. E ancor più inquietanti sono gli obiettivi strategici di chi muove i fili delle politiche di Donald Trump.

La questione palestinese è una piaga e se la parte sana d’Israele non prevale è destinata a infettare il mondo. Noi siamo con loro per costruire una vera pace, quella che ci può essere solo se c’è anche la giustizia.


http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/02 ... i/3374281/

Re: GAZA: la guerra infinita

08/03/2017, 14:27

Guarda su youtube.com


[^]

Chi è ideologicamente schierato non accetta Di conoscere la verità . Vuole la SUA verità .


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L’Agenda di George Soros su Israele

A partire dal 2001, Soros ha investito dieci milioni di dollari in organizzazioni impegnate nella delegittimazione di Israele. Il “miliardario messianico” si conferma patrono mondiale dell’attivismo liberal.

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Hacker russi hanno violato la Open Society del miliardario George Soros, svelandone molte attività. A partire dal 2001, Soros ha investito dieci milioni di dollari in organizzazioni impegnate nella delegittimazione di Israele. Il “miliardario messianico” si conferma patrono mondiale dell’attivismo liberal. Sua la donazione di cento milioni di dollari a Human Rights Watch. “The Man Who Broke the Bank of England” ha avuto molti meriti in questo suo attivismo, come aiutare i democratici dell’est europeo, da Solidarnosc in Polonia a Charta 77 in Cecoslovacchia e, più recentemente, i dissidenti in Iran. Negli anni Ottanta, le fondazioni Soros erano impegnate a minare in modo sottile il monopolio di accesso all’informazione dei regimi socialisti. Soros dotò ogni biblioteca ungherese di fotocopiatrici, a condizione che non ne venisse controllato l’uso. Ha finanziato tante borse di studio a Oxford e Cambridge, aprendo le menti di tanti ragazzi sotto il comunismo.



Quando l’Urss di Gorbaciov sembrava arrivata alla fine, Soros fornì a Boris Eltsin gli strumenti necessari per stampare i volantini. Quando Sarajevo era sotto assedio delle truppe serbe, Soros fornì acqua e gasolio alla popolazione civile. Morton Abramowitz, suo amico e storico collaboratore, ha giustamente detto che “Soros è l’unico privato cittadino con una propria politica estera”. E questa passa anche dalla delegittimazione dello stato di Israele, che per Soros è un incidente della storia. Questa è una campagna molto meno nobile, perché Israele rappresenta proprio quel tipo di “società aperta” che potrebbe scardinare il cuore di tenebra del Medio Oriente.

http://www.ilfoglio.it/esteri/2016/08/1 ... le-102887/

Re: GAZA: la guerra infinita

08/03/2017, 14:52

Ufologo 555 ha scritto:
Guarda su youtube.com


[^]

Chi è ideologicamente schierato non accetta Di conoscere la verità . Vuole la SUA verità .


Guarda, questo e' un appunto che puoi benissimo farti guardatoti allo specchio.

Quanto al filmato non sono riuscito ad andare oltre il terzo minuto che mi veniva da vomitare.

Propaganda sionista allo stato puro. Del resto cosa ci si poteva aspettare da Danny Ayalon!!!!!!!

Troppo comodo partire a considerare i fatti solo dal 29 novembre 1947. [:289] [:289]

Comunque la cosa che mi fa imbelvire e che poi vuoi far passare gli altri per ideologicamente schierati. Ma per cortesia!!!!

Re: GAZA: la guerra infinita

08/03/2017, 19:19

Allora schierati con questi ... [^]


Uno Stato islamico pure in Egitto

L’amministrazione Obama era ben al corrente fin dal 2011 del fatto che i Fratelli musulmani egiziani pianificavano l’instaurazione di un regime islamista nel Paese che avrebbe emulato il modello turco di Erdogan, con progressivo controllo degli apparati militari attraverso l’inserimento di propri uomini nell’establishment.

Non solo, ma il direttivo dei Fratelli musulmani ha anche intrattenuto rapporti con la “lobby” di Davos per degli accordi finanziari con il nuovo governo islamista egiziano.

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È quanto emerge da alcune email scambiate tra Hillary Clinton e alcuni suoi collaboratori (tra cui Jacob Sullivan e Robert Russo) e pubblicate da Wikileaks.

In un primo documento viene infatti rivelato come alti membri della Fratellanza egiziana, in accordo con l’ex leader supremo Mohamed Badie e con i suoi più stretti collaboratori, fossero convinti che l’Egitto sarebbe diventato uno stato islamico in seguito all’elezione del governo guidato dal FJP. L’esecutivo e l’esercito avrebbero dunque collaborato a guidare il Paese in base a principi islamici. A tal fine i Fratelli musulmani avrebbero attentamente monitorato le opinioni dei militari egiziani, convinti del fatto che il 90% di loro avrebbe appoggiato l’instaurazione di un regime islamista.

Il direttivo dei Fratelli musulmani egiziani faceva affidamento, a loro dire, sul fatto che molti ufficiali egiziani rientravano dagli Usa, dove avevano preso parte a corsi di addestramento, con forte sentimento di ostilità nei confronti della società occidentale e delle organizzazioni cristiane ed ebraiche, percepite come nemiche dell’islam.

Badie puntualizzava inoltre che il processo doveva essere implementato con molta calma e cautela onde evitare di allarmare lo Scaf (Il Consiglio Supremo delle Forze Armate) ma l’obiettivo era quello di rimpiazzare ufficiali di stampo laico con islamisti fedeli al regime in modo da poter controllare l’esercito.

Un intento, quello dei Fratelli musulmani egiziani, altamente prevedibile e di fatto già ipotizzato e previsto quando Morsi era in procinto di andare al governo, tant’è che l’esito del “piano islamista” è ben noto.

L’aspetto più interessante però è legato al fatto che i Fratelli musulmani hanno da subito fatto sapere che sarebbero stati più che disponibili ad intrattenere rapporti con le grandi aziende occidentali nel momento in cui avessero riconosciuto l’autorità del nuovo governo islamista.

Fu Mohamed Badie stesso ad affermare di essere molto soddisfatto dell’attenzione data ai Fratelli musulmani egiziani all’annuale riunione del World Economic Forum di Davos, convinto del fatto che i capi di Stato occidentali avrebbero accettato la “nuova forza politica dominante” in Egitto, orientando così le proprie politiche estere ed economiche in modo tale da trovare un equilibrio tra le loro esigenze e quelle del nuovo governo islamista. A sua volta, anche quest’ultimo dovuto bilanciare la propria politica per intrattenere rapporti con l’ambito economico-finanziario occidentale e nel contempo implementare la transizione verso uno Stato fondato sull’islamismo, convinto del fatto che governi, aziende e banche occidentali avrebbero prosperato con il nuovo governo della Fratellanza.

Non solo, ma il direttivo dei Fratelli musulmani si era detto soddisfatto dell’esito degli incontri con l’amministrazione Obama e con il Fondo Monetario Internazionale, i quali avrebbero accettato l’idea di uno stato islamico instaurato in Egitto. Il direttivo aveva inoltre incoraggiato l’arrivo al Cairo di alcune delegazioni di leader di aziende statunitensi programmato per febbraio e marzo 2012.

Sempre secondo il direttivo della Fratellanza, i rapporti con l’amministrazione Obama e con altre istituzioni occidentali avrebbero reso più difficile per l’esercito e i laici l’opposizione al nuovo governo di stampo islamista.

Il rapporto tra amministrazione Obama e i Fratelli musulmani preoccupava diversi Paesi dell’area mediorientale, non soltanto il governo di Bashar al-Assad, ben consapevole delle manovre del ramo siriano della Fratellanza, per mettere in atto lo stesso piano in Siria (come del resto già tentato in Tunisia) ma anche gli Emirati Arabi che avevano chiaramente definito i Fratelli Musulmani uno strumento manipolatore di Washington, mettendoli così al bando come organizzazione terrorista, come già fatto da Russia e Siria.

Uno strumento, quello della Fratellanza, utilizzato per rovesciare le leadership di diversi Paesi mediorientali attraverso il meccanismo politico elettorale che avrebbe così garantito una parvenza di “legalità” ai governi-regime “democraticamente eletti”, anche se poi di “democratico” si è visto ben poco, come ha dimostrato il disastroso anno di governo Morsi e come ancora oggi è tristemente documentato nella Turchia di Erdogan. In Tunisia, con il governo Ennahda ha prosperato il salafismo militante ed è riemerso il problema Ansar al-Sharia, mentre oppositori come Choukri Belaid e Mohamed Brahmi venivano assassinati.

Vale inoltre la pena ricordare che il 3 giugno 2015 il il Washington Times aveva reso noto che le linee guida per il supporto ai Fratelli Musulmani erano state delineate in una direttiva segreta, la Presidential Study Directive-11 (PSD-11) del 2011, che esponeva le linee guida per la riforma politica pianificata in Medio Oriente e in Nord Africa in quel periodo. La portavoce del National Security Council della Casa Bianca aveva rifiutato di rilasciare dichiarazioni al riguardo al quotidiano di Washington…..”We have nothing for you on this”.

L’analista anti-terrorismo statunitense Patrick Poole aveva confermato tale strategia, aggiungendo in un’intervista che la “dottrina-Obama” di sostituire i vecchi regimi mediorientali con la democrazia dei cosiddetti “Islamisti moderati” era sostenuta anche dalla precedente amministrazione Bush.

Del resto i fatti parlano chiaro: in Egitto l’amministrazione Obama appoggiò fino alla fine il governo dei Fratelli musulmani, andando contro la volontà del popolo egiziano, sceso nelle piazze per chiedere elezioni anticipate dopo un anno di “regime” islamista. Si arrivò al punto che l’ex ambasciatrice americana, Anne Patterson, fu pesantemente contestata dal popolo egiziano e costretta a lasciare in gran fretta il Cairo, per aver appoggiato fino all’ultimo Morsi.

La Patterson venne del resto immortalata a suo tempo assieme all’ex guida dei Fratelli musulmani, Mohamed Badie e più avanti, durante un evento universitario negli Stati Uniti, mentre faceva il gesto delle quattro dita di Rabaa, simbolo della protesta pro-Morsi, assieme a una sostenitrice della Fratellanza.

Insomma, l’ex Amministrazione Obama non fece granchè per nascondere le proprie simpatie per l’islamismo della Fratellanza, magari nella speranza di poter promuovere in Medio Oriente una serie di governi “amici”, ma di fatto “amici” di chi?

http://www.occhidellaguerra.it/stato-islamico-egitto/


Anzi, ISLAMIZZIAMOCI ache noi (che poco co manca) ... [:291]

Re: GAZA: la guerra infinita

08/03/2017, 23:13

Ufologo 555 ha scritto:Allora schierati con questi ... [^]
...
Anzi, ISLAMIZZIAMOCI ache noi (che poco co manca) ... [:291]


Io credo che sarebbe piu' onesto dire "guarda mi stanno sulle balle gli islamici e non li posso proprio vedere".

Non che non si sia capito, ma ci sta, ti posso capire.

Del resto io sono molto piu' categorico di te e trovo che il nostro mondo sarebbe un posto assai migliore se scomparissero tutti, ma proprio tutti, i seguaci delle religioni del libro. Tutti, indistintamente, verdi, rossi, gialli e anche azzurri. Magari insieme a tutti quelli che dicono e pretendono di parlare o di agire in nome di Dio. Una bella astronave, direzione Sole, solo andata.

Queste sono le opinioni/sogni personali. Magari saranno anche biasimabili, e mi ci voglio anche includere, ma comunque si possono sentire.

Quello che invece proprio non si puo' sentire e' il continuo cercare di giustificare questi inconfessabili sogni con strumentalizzazioni dei fatti, manipolazioni ed omissioni della storia, correlazioni tra eventi inventate o inesistenti, il tutto per dimostrare (in buona o in cattiva fede, non importa) una presunta ma inesistente superiorita' morale di questa o quella fazione. Ecco, si, questo fa proprio imbelvire.

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 00:13

La mia speranza è che la parte sana israeliana possa prevalere

Io mi chiedo invece se esiste una parte sana fra i palestinesi. Perché non parliamo di come Hamas mette i missili vicino a scuole e ospedali, di come conduce attacchi su Israele, dei tunnel che scavano per trasportare armi e dei civili usati come scudi? Insomma non mi sembrano tanto delle povere vittime.

Oltretutto prima dell'arrivo di Israele quei territori erano degli Inglesi e nessuno diceva niente infatti va ricordato che il Regno Unito ha governato la Palestina dopo la sconfitta dell'Impero Ottomano fino 1948. Come mai a quell'epoca i palestinesi non si ribellavano come fanno ora con gli Israeliani? Va inoltre ricordato che buona parte dei terreni occupati dai coloni ebrei furono regolarmente acquistati e non usurpati.

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 02:18

sottovento ha scritto:Oltretutto prima dell'arrivo di Israele quei territori erano degli Inglesi e nessuno diceva niente infatti va ricordato che il Regno Unito ha governato la Palestina dopo la sconfitta dell'Impero Ottomano fino 1948. Come mai a quell'epoca i palestinesi non si ribellavano come fanno ora con gli Israeliani? Va inoltre ricordato che buona parte dei terreni occupati dai coloni ebrei furono regolarmente acquistati e non usurpati.


Ma cosa stai dicendo? A parte che gli Inglesi erano una forza militare occupante armata (=cioe' sparavano) gli arabi si sono opposti fin da subito e tutto il mandato Inglese e' stato costellato di azioni terroristiche di varia natura (hai mai sentito parlare dei razzi Qassam? Secondo te da dove prendono il nome!!!! Ma roba da matti.). E questo comincio' da subito, dopo la rivolta Araba del 1916-18, quella in chiave anti ottomana, rivolta che prese forma in seguito all'appoggio britannico all'idea di uno stato arabo in Palestina. Appoggio che fu poi, nei fatti, ritirato nel 1917 quando con la dichiarazione di Lord Balfour gli Inglesi si impegnarono con Lord Rothschild per la nascita del focolare sionista in Palestina. In pratica gli Inglesi tennero il piede in tre scarpe. Prima promisero la Palestina agli Arabi come stato indipendente, poi la promisero agli Ebrei mentre con gli accordi segreti di Sykes-Picot si impegnarono con la Francia per l'internazionalizzare il territorio. E questo equilibrismo che ci ha portato nella situazione odierna.

Quanto ai terreni, se e' vero che molti di essi furono effettivamente acquistati grazie agli ingenti fondi messi a disposizione da Lord Rothschild, va anche detto che la maggior parte di quelle compravendite avvenne in modo molto oscuro, senza registrazioni catastali e da proprietari che per la maggior parte erano non residenti (forse libanesi?) comportando l'allontanamento forzoso degli agricoltori arabi che si vedevano nei fatti espropriati a favore dei coloni ebrei, causando cosi profonde rivolte e contestazioni, cosi come le causarono i regolamenti che i sionisti riuscirono a farsi approvare dalle autorita' britanniche e che escludevano i non ebrei dalle possibilita' di lavoro su quelle terre.

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 09:26

vedi Zak...come sono uguali chi ha idee estremiste di Destra e i Sionisti israeliani?. [:D]
Tutto torna!. [:306]

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 10:11

bleffort ha scritto:vedi Zak...come sono uguali chi ha idee estremiste di Destra e i Sionisti israeliani?. [:D]
Tutto torna!. [:306]


Al di la del parallelo che proponi e sul quale ci sarebbe da approfondire, io credo che ragionare su queste vicende da un punto di vista ideologizzato, politico o religioso che sia, non possa portare a confronti costruttivi. Se poi si arriva addirittura a sostenere che vi siano dei diritti acquisiti in merito a fantomatiche promesse divine credo si rasenti addirittura l'incomunicabilita'.

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 13:59

zakmck ha scritto:
Ma cosa stai dicendo? A parte che gli Inglesi erano una forza militare occupante armata (=cioe' sparavano) gli arabi si sono opposti fin da subito e tutto il mandato Inglese e' stato costellato di azioni terroristiche di varia natura (hai mai sentito parlare dei razzi Qassam?

I razzi Quassam sono un'arma moderna, sono stati costruiti a partire dal 2000, col protettorato inglese c'entrano come i cavoli a merenda https://it.wikipedia.org/wiki/Qassam#Storia

Oltretutto se andiamo a consultare la storia questa ci dice che in epoche passate (prima dell'Impero Ottomano), la Palestina era occupata in parte dagli ebrei e in parte dai filistei. I filistei non erano nativi della Palestina bensì un popolo originario dell'isola di Creta (Grecia), ergo sono anch'essi degli invasori. Non a caso il nome Palestina deriva dalla parola ebraica Peleshet (Filistea). La Palestina non è mai stata un paese arabo. Essa è stata sempre (dopo lo Stato Ebraico) un dominio romano, persiano, bizantino, arabo, turcomanno e successivamente finì sotto mandato britannico dopo la cacciata degli Ottomani.

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 14:57

bleffort ha scritto:vedi Zak...come sono uguali chi ha idee estremiste di Destra e i Sionisti israeliani?. [:D]
Tutto torna!. [:306]



Vai bleffort, vai!


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[:246]

Re: GAZA: la guerra infinita

09/03/2017, 15:10

Capisco non potevi dir di no. [^]

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