Più che colonizzarono in realtà invasero, ma vabbe' e' roba di tremila anni fa.
Il problema, comunque, e' che gli ebrei di allora, molto piu' simili dal punto di vista etnico agli attuali palestinesi, furono a loro volta cacciati da quelle terre e quindi si dispersero in mille rivoli.
L'unica cosa che sopravvisse, grazie al proselitismo, fu la loro religione. Ma dal punto di vista etnico, si puo' dire che non c'e' piu' nessuno.

Quindi non esiste che dopo tremila anni salti fuori qualcuno a reclamare terre che ormai erano di altri adducendo assurde promesse fatte da un tale che si era spacciato per divinita'.

Altrimenti che facciamo? Allora tiriamo in ballo anche i Cananei, cioe' quelli che c'erano prima degli ebrei e che da questi furono sterminati.

Suvvia, siamo seri. La storia e' piena di vicende come questa. Prima c'era un popolo, poi ne arriva un altro piu' agguerrito che stermina il primo e poi cosi con il popolo successivo in un interminabile ciclo di conquiste e sopraffazioni.

E cosi infatti si sono ripetute le vicende. Un nuovo popolo, che dagli ebrei ha ereditato la religione, e' tornato nella terra di Canaan e l'ha riconquistata a discapito dei residenti (i palestinesi).

Mi sembra naturale e sacrosanto che questi ultimi stiano un tantino incaz zati e non vedano l'ora di liberarsi dell'invasore.

Se poi a te questi ti stanno sugli zebedei perche' in definitiva sono arabi e pure mussulmani, be, questo e' un altro paio di maniche.

Nel 2000 a.C il popolo ebraico non era ancora stato inventato.
Dici che è la loro terra perchè gliel'ha promessa dio?

Quando gli ebrei sono usciti dall'Egitto probabilmente non erano schiavi (gli schiavi non posseggono tanto oro da forgiare un toro). Erano circa 5/6 milioni di individui, la maggior parte di essi erano giovani di sana e robusta costituzione, idonei quindi alla battaglia...un bel battaglione di soldati addestrati che hanno conquistato fazzoletti di terra stuprando assassinando contravvenendo ad ogni regola umana...oggi continuano sulla stessa falsa riga

E quindi come andrebbe affrontato il problema? Sparare un'atomica e cancellare Israele oppure deportare tutti i suoi abitanti che sono circa 85 milioni per mandarli dove?

prima cosa imporre ai sionisti il rispetto delle regole internazionali e soprattutto si prendano le sanzioni che meritano per le infinite violazioni dei diritti umani. E questa sarebbe solo la prima cosa.

La cosa fondamentale dovrebbe essere quella di dichiarare fuori legge il SIONISMO che altro non è che nazismo con un altro nome. Pensa un pò propaganda anche la superiorità di una razza rispetto ad un'altra. E da gente che SI DICE (o per meglio dire PER LEGGE si deve dire) sia stata bruciata nei orni ed affogata nella camere a gas sembra piuttosto singolare una politica del genere.

Magari poi si dovrebbe estendere tale trattamenti dai loro alleati sauditi che forse sono ancora peggio dei sionisti anche se il regime è grossomodo lo stesso al netto di tutte le menate religiose che servono a manipolare i poveri bovini.

Sistemate quest due masse tumorali e riportate le quali nei canoni dei diritti umani la situazione in quell'area andrebbe in contro ad una AUTOSTABILIZZAZIONI.

p.s.: gli abitanti di Israele hanno da poco raggiunto la fatidica soglia di 6 milioni, tanti quanti uscirono dall'Egitto (di fatto dall'Egitto uscirono egiziani ma vabè) e tanti quanti dalla metà del 1800 si SAPEVA che sarebbero morti (100 anni prima di baffetto se ne conosceva già il numero... 6 milioni...). Va bene sparare numeri a minkia ma tra 6 milioni e 85 ci sta un ordien di grandezza:|


p.p.s: c'è un ottimo topic in questo forum redatto da Atlanticus81 in cui è spiegata molto bene l'origine del sionismo e di questa SEDICENTE popolazione ebrea. MI pare sia quella intitolata Balog & Malog ma potrei sbagliarmi; sottovento ti consiglio di leggerla

E chi a livello internazionale potrebbe arrogarsi il diritto di fare ciò? E in base a quali leggi? Inoltre nell'equivalenza sionismo = nazismo dimentichi che gli abitanti di Israele giunti li nel 1948 sono proprio le principali vittime del nazismo (Shoah).

Mi scuso per non aver messo la virgola poiché intendevo 8,5 milioni (almeno questo è il dato che conosco sulla popolazione di Israele), ma cambia di poco le cose poiché ciò che suggerisci non risolve comunque il problema se vogliamo vederli come usurpatori di un territorio che non gli appartiene e come direbbe Gianfranco Fini "che fai mi cacci?". Insomma ciò che voglio dire è che il problema andrebbe semplicemente accettato, metabolizzato, cosa però impossibile da parte di chi vede negli israeliani dei profanatori delle sacre terre del Profeta, ergo il problema è irrisolvibile pacificamente e per questo dico che paesi come l'Iran non dovrebbero avere l'arma atomica.

In verità stando all'Antico Testamento il "Regno di Israele" risale al 722 avanti Cristo https://it.wikipedia.org/wiki/Regno_di_Israele ma stando alle testimonianze non bibliche vi sono reperti come le "Stele di Merenptah" che fanno risalire la presenza del popolo di Israele a circa il 1.200 avanti Cristo https://it.wikipedia.org/wiki/Stele_di_Merneptah

Tu pensi che gli ebrei messi in israele siano quelli vittime della shoah?

Io invece penso che siano i primi ad aver sponsorizzato la shoah

Con tutto il rispetto per la tua opinione ma mi sembra una visione un po strampalata oltre che crudele verso un popolo che ha patito milioni di morti e che dopo sofferenze inaudite ha finalmente trovato una patria. Oltretutto seguendo la tua ipotesi a quale scopo lo avrebbero fatto?

In effetti la persecuzione degli ebrei nei vari paesi e' stata la causa principale che ha determinato il grosso del flusso migratorio verso il nuovo stato. Senza persecuzioni i ricchi ebrei sarebbero rimasti esattamente dove risiedevano da secoli.

.. praticamente sparsi per il mondo.


Comunque Trump, se lo stanno "mangiando (tra artisti, magistrati e stampa) come il povero berlusca!
E' finita la vera America che conoscevo ...
La globalizazzione praticamente è l'accordo di far fuori chi non rispetta le loro "regole" ...! Qualunque sia il regime o lo Stato.

Infatti ...

È la fine degli accordi fra gentiluomini. Da oggi si gioca in campo aperto


Non più multilaterali, ma bilaterali. In mezzo ci saranno dazi, certo, ma anche concorrenza fiscale per attrarre (o trattenere) investimenti e posti di lavoro e pure guerra valutaria



«Immaginate che stagione della storia stiamo vivendo: il Wto è stato immaginato con gli accordi di Bretton Woods, uno degli assi portanti della governance mondiale voluta proprio dagli americani» e adesso quegli stessi americani, con minacce di dazi e muri, rischiano di finire fuori dall’Organizzazione mondiale del commercio. Non poteva essere più chiaro, il ministro Carlo Calenda nello spiegare la “stagione Trump”, un periodo “senza rete” in cui le certezze che l’Occidente si è costruito sembrano destinate a sgretolarsi.

I dazi e i muri, si diceva. Che poi bisognerebbe dire che i muri, tra l’America e il Messico, già ci sono da circa vent’anni, e che i dazi non sono novità della Trumpnomics. Anzi: un dossier di Crédit Suisse dice che gli Stati Uniti sono già dai dorati tempi obamiani il paese più protezionista del mondo. La Cina è al nono posto, per dire. E così, tra la retorica sovranista di The Donald e l’appeasement forse strategico forse no tra l’Europa e la Cina, in quel di Davos (Svizzera) abbiamo scoperto che il campione mondiale della globalizzazione è il leader comunista cinese Xi Jinping. Grande equivoco, più che nemesi storica. Pechino ha individuato il ventre molle, noi glielo mostriamo senza pudore, bisognosi di sponde e soldi freschi. L’America s’attrezza, l’Europa s’offre. In mezzo la Russia, poco rilevante economicamente, ma ancora decisiva sul piano geopolitico, ormai più vicina a Washington che a Bruxelles.

Fronti che si scompongono e cartelli che vengono meno. Perché tutto sommato il Wto e la globalizzazione, che hanno portato ricchezza e benessere dove non c’erano (con costi sociali in parte ancora da contabilizzare e cessioni di sovranità invece già verificate) questo erano: un grande cartello, un accordo tra gentiluomini per commerciare in santa pace, tutti (più o meno) ad armi pari. Sappiamo che non è stato proprio così, che la Cina soprattutto ha giocato al limite delle regole. Trump e la Brexit rompono questo schema: Theresa May ha detto che il Regno Unito esce dall’Europa politica per diventare una “Global Britain”.

Si gioca in campo aperto: ciascuno con i propri prodotti e con la propria arte di stringere accordi commerciali. Non più multilaterali, ma bilaterali. In mezzo ci saranno dazi, certo, ma anche concorrenza fiscale per attrarre (o trattenere) investimenti e posti di lavoro e pure – già si capisce – guerra valutaria, con svalutazioni competitive e altri arnesi che pensavamo confinati a un passato di mercantilismo arcaico. E invece chi non ci starà, o chi avrà minor forza contrattuale, soccomberà. Ma non sarà la fine del mercato, piuttosto ne vedremo la faccia feroce. Quella della concorrenza pura.

http://www.tempi.it/e-la-fine-degli-acc ... KbU7_I73OM

In verità molti dei "ricchi ebrei" sono rimasti in altre parti del mondo, in particolare in Usa ce ne sono quasi quanto in Israele....
http://www.limesonline.com/cartaceo/ebr ... i?prv=true

Pensare poi che la comunità ebraica più grande del Medio Oriente risiede in Iran!

Vero. Trump e Berlusconi hanno lo stesso elettorato e gli stessi nemici e pertanto si combattono alla stessa maniera.

https://www.pressreader.com/italy/liber ... 0880552349