Affari sporchi
Immigrazione, la Corte dei Conti smonta l'accoglienza: "Si muovono milioni senza controllo"

L'accoglienza degli immigrati? Magna-magna all'italiana, tra conti che non tornano, bandi inesistenti e controllati che sono allo stesso tempo controllanti. Una serie di anomalie molto sospette che riguardano enti locali, coop e associazioni che lucrano sulla pelle dei disperati. Un quadro, come riporta Il Giornale, messo nero su bianco dalla Corte dei Conti, con un documento licenziato a fine dicembre 2016 ma passato inosservato che analizza i progetti del biennio 2014-2015 di 73 enti locali che hanno offerto ciascuno 25 posti di accoglienza e 147 enti locali che ne hanno offerti 15.
Dunque, le anomalie. Per esempio il Comune di Grottammare, provincia di Ascoli Piceno, nel 2015 per badare a 15 rifugiati ha strappato 279mila euro di soldi pubblici; Ercolano per un progetto identico ne ha incassati 146.170, sostanzialmente la metà. E ancora: per l'inserimento socio-economico di 25 richiedenti asilo, il comune di Cassino ha ottenuto 400mila euro mentre Potenza Provincia solo 275mila. Differenze sospette sulle quali i magistrati contabili hanno indagato. E ancora, le cifre relative al ministero degli Interni: nel 2015 ha speso 208,072 milioni di euro per quasi 30mila persone contro i 196 milioni del 2014: un vero e proprio tesoro. Soldi sui quali è assai probabile che qualcuno speculi, e incassi.
Ma lo scandalo, come detto, riguarda anche i progetti delle associazioni locali, per i quali spesso non viene indetto alcun tipo di bando: il punto è che i soggetti che dovrebbero controllare sono gli stessi enti che gestiscono l'accoglienza, ossia l'Anci, che affida alla connessa fondazione Cittalia le verifiche (al "modico" costo di 11 milioni di euro per il triennio 2014-16). La Corte dei Conti, infatti, sostiene la necessità di un soggetto indipendente che funga da guardiano.
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