Facciamo pur sempre parte del regno animale dopotutto, seppure con i missili al posto delle frecce.

Per cui sono fermamente convinto che non cambierà mai una mazza, il resto sono utopie... Guardatevi in giro, siamo a livello dei macachi.
Forse tra qualche millennio cambierà qualcosa, sempre se il pianeta non ci "livellerá" prima.

Convinto tu ... convinto tu!!!
Tu pensi ancora al compagno che si sacrifica per il popolo vivendo in un monastero spezzando il pane per i suoi discepoli
Il giorno che si verranno a sapere le proprietà di Putin ti crollerà un mito, come ti è crollato quello dell'URSS.
Ora è difficile conoscerle poichè non esiste una opposizione efficace che gli fa le pulci ma un giorno chissà che pure lo zar possa avere qualche problemino.
Inutile riportare gli innumerevoli articoli in proposito poichè so già cosa dirai: sporca diffamazione capitalista


Già !!

Come si dice..."Beati coloro che credono senza aver visto!"

http://eastwest.eu/it/opinioni/montagne ... icco-putin

Al di la delle varie notizie vere o false che siano, i sostenitori di Putin non possono accettare che il loro eroe è ricco sfondato mentre metà dei russi fanno la fame, così come non possono accettare che i russi vanno spontaneamente a protestare nelle strade e nelle piazze contro il loro eroe (se lo fanno devono essere per forza prezzolati). Ad ogni possibile critica verso Putin, che riguardi la povertà, i sondaggi, la libertà di stampa, la corruzione etc. c'è sempre una sola ed unica risposta per tutto: propaganda anti-Putin e fine della storia, questo perché i sostenitori di Putin (ai quali non frega una beata mazza ne della Russia ne dei russi), sono degli antiamericani convinti i quali necessitano di una figura apparentemente specchiata da sfruttare nel confronto.

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Sottovento, un russo ti ha pestato da piccino per caso? Si spiegherebbero molte cose.

Beh comunque mi auguro che il prossimo presidente russo sia un fanatico guerrafondaio, che ci faccia saltare per aria tutti.
Almeno la finiremo, FINALMENTE, con ste emerite stronzate da guerra fredda!

Io spero solo che il prossimo presidente russo sia più coerente con gli ideali del proprio paese e che soprattutto rappresenti qualcosa in cui credere per il suo popolo (che indirettamente è lo stesso augurio che faccio al popolo americano sperando che possa avere presto un presidente degno di questo nome rispetto a mr. Trump). Ma almeno Mr. Trump appare così com'è che piaccia oppure no mentre Putin è l'uomo più ambiguo del mondo.

Ps: non me ne frega niente della guerra fredda e sono lieto che sia finita e di Russia e America ne faccio solo una questione di leadership e non di popoli.

Il guaio è che la Russia non ci ha mai pestato i piedi, al contrario siamo sempre stati noi a pestarceli.

Infatti io penso a quelle piccole imprese italiane che sono fallite o sono in crisi per colpa delle sanzioni.
Sanzioni messe li SOLO per servire i soliti noti, come da prassi... Nessuna motivazione "etica", quelle sono buffonate per "Repubblica" !

Poi arrivano i sottoventi a dirci che è giusto così perché Putin è il diavolo.

Probabilmente il nostro 5stelle sionista percepirá lo stipendio dallo Stato, quindi non avrà alcun problema di "flessibilità", ma penso che chi si ritrova con l'azienda fallita per colpa delle marchette dei nostri politicanti, se ne frega altamente delle beghe geopolitiche e dei soldini di Putin!

In ogni caso pago da bere a chi mi trova un Presidente di Stato che sia "povero".

Ti potrà sembrar strano ma io sono contrario alle sanzioni alla Russia proprio per i motivi che hai detto (le imprese italiane). Ma perché la Russia ha avuto quelle sanzioni? Risposta: a causa della Crimea. E qui interviene il Sottovento critico che dice: allora perché non sono state messe sanzioni anche a coloro che hanno provocato guerre in Iraq e Libia? Come vedi anche se ho le mie idee ho anche un certo senso critico che se da un lato mi fa elogiare taluni non mi vieta di esser critico dove lo ritengo opportuno.

A me Putin come statista piace, l'ho sempre detto, così come non mi piace Trump. La differenza è che se in Russia ci sono avvenimenti degni di essere criticati io lo faccio così come critico le politiche americane. Invece per altri Putin è l'uomo perfetto da ogni punto di vista, in Russia c'è piena libertà di stampa, i giornalisti morti ammazzati ce li siamo sognati, non c'è povertà, disoccupazione, corruzione e relative proteste.

Gli uomini sono opportunisti, tiranni e guerrafondai da tutte le parti del mondo. Quando gli Usa invadevano il Vietnam e piazzavano le loro basi in Europa la Russia opprimeva l'est europeo e provava a invadere l'Afghanistan e l'unico motivo per cui nell'era attuale la Russia di Putin non è stata al pari degli Usa in termini di guerre e campagne militari è solo perché sta ancora pagando i danni del Comunismo sovietico in chiave soprattutto economica.

Putin non è perfetto, ne un santo, per carità. Ma quello c'è, e con quello bisogna interloquire, lo stesso discorso vale per Trump....

Comunque non è provato che i giornalisti Russi sono stati uccisi su ordine di Putin.
perché in questo caso e' come dire che tutti i giornalisti in Italia sono stati ammazzati sempre dai vari presidenti del consiglio o dai presidenti della Repubblica Italiana.
In Occidente (specie in America) non solo si ammazzano i giornalisti ma anche cantanti ,attori, musicisti chi critica il Sistema ecc...ma anche fra loro come Cani (con tanto rispetto per queste amorevoli creature )
Quelli ammazzati in Italia è stata colpa del Sistema,se sono nate la mafia, la 'drangheta la camorra ecc... tutte queste organizzazioni criminali da chi sono governati se non da politici corrotti come loro!.
Certe persone quando fanno il confronto del Sistema Occidentale che abbiamo con la Russia, prima si devono sciacquare bene la bocca e poi il cervello.

Infatti io non ho detto questo e se ammazzano un giornalista in Usa o in Italia o altrove (pensiamo a Malta) è comunque un fatto grave ma resta il fatto che la Russia detiene il record di giornalisti uccisi......
https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_di_ ... _in_Russia

Mh... Ma questo non è il topic su Trump?

Trump crolla nei sondaggi ma fa volare l’economia degli Usa



Tra le tante novità della presidenza Trump, ce n’è una che lascia abbastanza perplessi ma che dimostra come il presidente meno ideologico di tutti abbia in realtà un’opposizione molto più ideologizzata degli altri predecessori. E cioè che la sua impopolarità viaggia di pari passo con una crescita dell’economia che è, finora, evidente.

E questo dato è interessante soprattutto perché le presidenze statunitensi sono sempre state apprezzate o condannate dall’opinione pubblica anche e soprattutto per motivi economici. La disoccupazione è al livello più basso degli ultimi 17 anni: 4,1%. Un dato di importanza eccezionale specie se messo in parallelo con la campagna di The Donald sulla sua volontà di costruire un’America forgiata proprio sulle opportunità di lavoro e sul riportare il lavoro da fuori a dentro gli Stati Uniti.

È diminuita la disoccupazione, ma soprattutto sono stati creati un milione di posti di lavoro. Nel frattempo, il temuto crollo di Wall Street per la sfiducia al neo-presidente, non solo non si è realizzato, ma anzi, semmai è stato completamente rovesciato: la borsa vola, in questi mesi, puntando a infrangere record di crescita. Basti pensare che l’indice S&P 500 è cresciuto del 20% negli ultimi mesi, mentre il Dow Jones ha raggiunto 23mila punti, macinando un record dopo l’altro. Il Pil cresce a un ritmo superiore alle aspettative. Nel terzo trimestre, la crescita è stata del 3 per cento, contro le previsioni degli analisti che assegnavano al massimo un 2,7 per cento; e il trimestre precedente, la crescita è stata di 3,1 punti percentuali. Con Barack Obama, la media annua della crescita del Pil è stata dell’1,8%. In molti ritengono che sia una convergenza di fattori internazionali e nazionali in cui Trump, al massimo, ha potuto dare un contributo minimo. Secondo le analisi di Standard & Poor´s, fra i tanti fattori in gioco, c’è fondamentalmente quello per cui, per la prima volta, tutte le regioni del mondo assistono a una crescita parallela delle proprie economie, e questo aiuta una potenza come gli Stati Uniti che si trovava già con un’economia solida.

Mentre l’economia fa registrare una crescita addirittura eccessiva per alcuni analisti, dall’altro lato la popolarità di Donald Trump continua ad essere fra le più basse di sempre. Il suo indice di apprezzamento fra gli americani non supera, stando ai sondaggi, il 37%. Una cifra molto bassa e che preoccupa l’amministrazione Usa, dovendosi comunque confrontare con un Paese fratturato e in cui l’immagine del presidente è, evidentemente, poco amata. Ma che soprattutto contrasta con la storia della popolarità dei presidenti Usa che in linea di massima hanno sempre subito crolli veri e significativi di apprezzamento soltanto nel momento in cui l’economia andava male. Jimmy Carter era al 29% nei sondaggi del 1979, a causa di una disoccupazione galoppante, un’inflazione in crescita vertiginosa e per l’inizio della recessione in tutti gli Stati Uniti. La popolarità di Richard Nixon è crollata, nel suo secondo mandato, dal 67% dei primi mesi al 25% un anno e mezzo dopo, ma oltre allo scandalo del Watergate (che molti mettono a confronto con il Russiagate), pesava anche un’economia prossima al collasso e una crisi petrolifera senza precedenti. George W. Bush, nonostante le guerre e gli eventi catastrofici sotto il suo mandato, subì il maggior crollo di consensi proprio a causa del crollo dei mercati, nel 2008.

Trump, purtroppo per lui, dimostra la sua capacità di rottura del sistema anche in questo caso. Crolla nei sondaggi anche con un’economia florida. Che il presidente non fosse in grado di farsi amare trasversalmente dall’America, questo lo si era capito sin da subito. Il suo atteggiamento in campagna elettorale e la palese opposizione dei media e di tutto l’establishment americano, hanno dimostrato l’impossibilità di costruire un’immagine che travalicasse gli steccati elettorali e che fosse quella del presidente di tutti gli Stati Uniti. La società americana non è la stessa società dei suoi predecessori. Il mondo che si trova di fronte Trump è un mondo in continua polarizzazione, dove non si riconosce più un ruolo all’autorità in quanto tale né si rimuove la barriera ideologica del voto contrario. Oggi Donald Trump vive questa società ideologizzata come vittima e allo stesso tempo come complice, nel senso che subisce questa polarizzazione, ma, allo stesso tempo, l’ha cavalcata per ottenere consenso. Purtroppo però, nonostante il suo lavoro come amministratore, la condanna mediatica e politica continua a essere evidente e sembra difficile cancellarla.

http://www.occhidellaguerra.it/trump-cr ... degli-usa/

Mi fa molto piacere se l'economia americana cresce e come ho detto altre volte sarebbe utile se i nostri politici prendessero a riferimento il modello americano, tuttavia preferirei che la loro economia corresse meno ma evitare di ritrovarci coinvolti, sempre grazie a Mr. Trump, in una guerra nucleare.